di Alessandro DISTANTE
“Sono stata davvero molto bene!”. E’ stato questo il commento di Lucia Goracci dopo la serata del Premio a lei consegnato.
Una Piazza (don Tonino Bello) stracolma ed un’organizzazione perfetta, lasciatecelo dire.
Eppure una Manifestazione fatta … con i fichi secchi; il Comune –come richiesto- ha messo a disposizione il service, le poltroncine del palco e fornito circa 150 sedie; per scelta, non abbiamo voluto alcun contributo economico, nella convinzione che si possa fare anche bene senza gravare (più di tanto) sulle casse comunali.
Pensiamo di esserci riusciti, almeno a quanto detto da tutti.
Un maggiore sforzo di collaborazione si impone, tuttavia, tra gli operatori culturali e sociali del territorio.
Non è utile per nessuno sovrapporre iniziative perché ciò, non solo si ritorce contro, ma fa passare un messaggio di non unità che non è piacevole e, vogliamo sperare, non è neppure vero.
Nonostante l’impegno dell’Amministrazione comunale, nella giornata dell’11 settembre, vi sono state in Tricase cinque iniziative (due nel Capoluogo, due nelle Marine ed una organizzata da un’Associazione tricasina ma svoltasi a Leuca).
La curiosità di ascoltare e conoscere una Giornalista reporter di guerra e in prima linea nei tanti drammi del mondo ha indubbiamente prevalso ed ha avuto un riscontro positivo.
Ed è per questo che Tricase ha saputo essere attrattiva: molte le persone giunte da fuori (anche da fuori Regione) che hanno apprezzato il Premio e la Città, ripromettendosi di farvi ritorno per godersela ancora di più. Non c’è che dire: occorre proseguire così, aiutandosi.
Così dovrebbe essere anche nell’Amministrazione comunale che, invece, offre i primi segnali di una divisione che, innanzitutto, non rispetta la volontà degli elettori, e, per altro verso, fa emergere difficoltà a riunire i propri Organi e a deliberare.
Non si invoca, ovviamente, l’unanimismo o il “volemose bene”, ma, nel rispetto dei ruoli, di non sfuggire al dibattito e al confronto pubblico, così pervenendo alle migliori e più alte sintesi utili per la Città.
Venerdì, 16 settembre 2022
COVID: Attualmente positivi
Fonte Asl Lecce
ALESSANO 14
ALEZIO 12
ALLISTE 13
ANDRANO 4
ARADEO 31
ARNESANO 4
BAGNOLO DEL SALENTO 6
BOTRUGNO 3
CALIMERA 11
CAMPI SALENTINA 17
CANNOLE 5
CAPRARICA DI LECCE 6
CARMIANO 23
CARPIGNANO SALENTINO 7
CASARANO 27
CASTRI' DI LECCE 3
CASTRIGNANO DEI GRECI 7
CASTRIGNANO DEL CAPO 17
CAVALLINO 28
COLLEPASSO 14
COPERTINO 52
CORIGLIANO D'OTRANTO 5
CORSANO 28
CURSI 7
CUTROFIANO 13
DISO 7
GAGLIANO DEL CAPO 17
GALATINA 54
GALATONE 38
GALLIPOLI 22
GIUGGIANELLO 1
GIURDIGNANO 1
GUAGNANO 15
LECCE 174
LEQUILE 22
LEVERANO 17
LIZZANELLO 14
MAGLIE 27
MARTANO 13
MARTIGNANO 0
MATINO 12
MELENDUGNO 24
MELISSANO 7
MELPIGNANO 3
MIGGIANO 7
MINERVINO DI LECCE 3
MONTERONI DI LECCE 10
MONTESANO SALENTINO 0
MORCIANO DI LEUCA 0
MURO LECCESE 7
NARDO' 61
NEVIANO 5
NOCIGLIA 1
NOVOLI 20
ORTELLE 4
OTRANTO 16
PALMARIGGI 7
PARABITA 23
PATU' 9
POGGIARDO 4
PRESICCE-ACQUARICA 17
RACALE 29
RUFFANO 26
SALICE SALENTINO 14
SALVE 9
SANARICA 10
SAN CESARIO DI LECCE 15
SAN DONATO DI LECCE 5
SANNICOLA 6
SAN PIETRO IN LAMA 3
SANTA CESAREA TERME 2
SCORRANO 16
SECLI' 2
SOGLIANO CAVOUR 5
SOLETO 20
SPECCHIA 7
SPONGANO 8
SQUINZANO 18
STERNATIA 9
SUPERSANO 10
SURANO 2
SURBO 27
TAURISANO 29
TAVIANO 40
TIGGIANO 10
TREPUZZI 29
TRICASE 27
TUGLIE 12
UGENTO 45
UGGIANO LA CHIESA 0
VEGLIE 14
VERNOLE 9
ZOLLINO 1
SAN CASSIANO 5
CASTRO 3
PORTO CESAREO 10
Giovedì,15 settembre 2022
A Tricase dal 16 al 18 settembre il Raduno Nazionale delle Città del Sollievo promosso dalla "Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti" sul tema “Il sollievo come arte della cura”.
La manifestazione è giunta alla settima edizione si propone essenzialmente di diffondere la cultura del sollievo come opportunità offerta agli ammalati di alleviare il dolore fisico e psicologico al fine di restituire loro la dignità che una malattia terminale spesso compromette. Costruire una rete solidale tra le città che ospitano centri di cure fondate sulla logica dell’arte del sollievo contribuisce a sviluppare una progettualità capace di una reale collaborazione tra le diverse Istituzioni che stabiliscono come loro unico interesse la concretizzazione del Bene Comune quale fine di ogni impegno politico, sanitario, sociale e religioso. Il raduno di quest’anno, attraverso gli approfondimenti scientifici, vuole offrire ai partecipanti un dialogo formativo che abbia come filo conduttore la cura integrale della persona umana espressa nei suoi triplici bisogni e dimensioni costitutive: quella spirituale, quella culturale- umanistica e quella medico-scientifica.
Al momento sono 32 le amministrazioni civiche con il riconoscimento di “Città del Sollievo”, queste rappresentano, ognuno nel proprio territorio, una rete di collaborazione ed impegno tra le varie Istituzioni e con tutte le variegate forme di Volontariato il quale con il suo importante e determinante servizio gratuito e costante contribuisce a realizzare l’arte del sollievo.
Responsabili Scientifici:
Dott. Emiliano Tamburini | Direttore U.O.C. di Oncologia della Pia Fondazione Panico - Tricase (LE)
Dott.ssa Cristina Chiuri |Responsabile medico Hospice della Pia Fondazione Panico - Tricase (LE)
Venerdì 16 Ore 14.00
Registrazione dei partecipanti
Ore 15.00 Tricase Città del Sollievo | Antonio De Donno, Sindaco Città di Tricase (LE)
Ore 15.30 Introduzione ai lavori | Dott. Adolfo De Marco, Infermiere Pia Fondazione Panico (LE)
Ore 16.00 La Fondazione Ghirotti: l’impegno e la responsabilità nell’educazione al sollievo | Dott. Vincenzo Morgante, Presidente della Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti (ROMA)
Ore 16.30 La Rete delle Città del Sollievo: una risorsa tra condivisione e progettualità | Prof. Mario Santarelli, Primario di Radioterapia all'Ospedale Camillo de Lellis di Rieti; delegato per la Rete delle Città del Sollievo della Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti (RI)
Ore 17.00 Tricase "healthy city". Salute, bene comune e sollievo | Arch. Serena Ruberto, Assessore alla Salute pubblica Città di Tricase (LE)
Ore 17.30 Dal grido della Terra alla cultura della cura | Dott.ssa Miriam Resta Corrado, Dottoressa in Scienze Ambientali; animatrice Laudato sii; componente gruppo Young Caritas - "Il pianeta che speriamo" della Diocesi di Ugento Santa Maria di Leuca (LE)
Ore 18.00 La prevenzione del dolore nel paziente oncologico | Dott. Emiliano Tamburini, Pia Fondazione Panico (LE)
Ore 18.30 L’infermiere "palliativista" uno sguardo di tenerezza e prossimità | Dott.ssa Lucia Merico, Infermiera Pia Fondazione Panico (LE)
Ore 19.00 L’umanizzazione delle cure in una sanità sempre più tecnologicamente avanzata | Dott.ssa Cristina Chiuri, Pia Fondazione Panico (LE)
Ore 19.30 Quando il sollievo diventa progetto: - "I sensi della vita ... Diamo vita alle emozioni" Prof. Salvatore Negro, Dirigente Scolastico dell’Istituto d’Istruzione Superiore "Filippo Bottazzi" di Casarano (LE) Prof.ssa Caterina Zocco, Docente referente - Istituto "Filippo Bottazzi" di Casarano (LE) - "Intrecciati tra memoria e futuro" Dott.ssa Gloria Rizzo, Assistente Sociale; collaboratrice Caritas della Diocesi di Ugento - Santa Maria di Leuca (LE)
Ore 20.00 Dibattito e conclusioni | S.E.R. Mons. Francesco Savino, Vescovo di Cassano all’Jonio e vice presidente C.E.I. per il Sud Ore 20.30 Festa di accoglienza
Sabato 17
Ore 8.30 Saluto del Prof. Fabio Pollice, Rettore dell’Università del Salento
Ore 09.00 Introduzione ai lavori | Dott. Antonio Negro, Coordinatore Infermieristico del Centro Residenziale di Cure Palliative "Casa di Betania - Hospice" e dell’U.O.C. di Oncologia della Pia Fondazione Panico (LE)
Ore 09.30 Educare alla cura: il fenomeno ontologico sostanziale all’esserci | Prof.ssa Luigina Mortari, Docente di Epistemologia della ricerca qualitativa presso l’Università di Verona (VR)
Ore 10.15 Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore; tu lo assisti quando giace ammalato (cfr. Sal 41, 4). La Compassione nella Sacra Scrittura come cura ed arte del sollievo | Padre Franco Annicchiarico SJ, Superiore della Comunità "Ignazio Ellacurìa" - Bari (Compagnia di Gesù); responsabile della Pastorale Universitaria dell’Arcidiocesi di Bari – Bitonto (BA)
Ore 11.00 Umanità alterata: cura e sollievo | Prof.ssa Fiorella Retucci, Docente di Storia della Filosofia Medievale presso l’Università del Salento (LE)
Ore 11.45 La cura del dolore. Una sfida possibile? | Dott. Luigi Montanari, Direttore Struttura Semplice Dipartimentale Cure Palliative di Ravenna (RA)
Ore 12.30 Il sollievo come arte della cura | Prof.ssa Maria Cristina Polidori, Docente di Medicina dell’invecchiamento presso il Policlinico Universitario di Colonia (DE)
Ore 13.15 Dibattito
Ore 13.45 Take Home Message | Dott. Emiliano Tamburini, Pia Fondazione Panico (LE) Ore 14.30
Sabato 17 programma pomeridiano (extra ECM)
Ore 16.30 Visita al Museo della Pia Fondazione "Card. Giovanni Panico" e al Centro Residenziale di Cure Palliative "Casa di Betania - Hospice"
Ore 17.30 Stanze di luce... dall’alba al tramonto | a cura di Chiara D’Amico, OSS Pia Fondazione Panico Presentazione del Centro Residenziale di Cure Palliative "Casa di Betania - Hospice". Storia e progettualità | Dr. Adolfo De Marco, Dr.ssa Lucia Merico, Dr. Antonio Negro, Infermieri Pia Fondazione Panico
Ore 18.15 Briefing dei delegati delle Città del Sollievo | a cura del Prof. Mario Santarelli e del dott. Giuseppe Guerrera, Fondazione Ghirotti Ore 21.00 Piazza Cappuccini: Concerto evento del Gen Verde International Performing Arts Group
Domenica 18
Ore 08.30 Tricase: passato e presente | a cura dell’Amministrazione Comunale
Ore 10.00 Celebrazione Eucaristica presieduta da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento - Santa Maria di Leuca presso la Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria (piazza don Tonino Bello - Tricase) La Santa Messa sarà trasmessa su Canale 5
Ore 11.30 Conclusione del VII Raduno Nazionale delle Città del Sollievo
Ore 18.30 Il Gen Verde incontra i giovani e gli educatori presso l’Auditorium Diocesano "Benedetto XVI" - SS 275, 779 - 73031 Alessano - LE
Giovedi,15 settembre 2022
Il cambiamento climatico sull’ecosistema costiero Mediterraneo: impatti e prospettive
CIHEAM Bari - TRICASE PORTO (LE)
17 SETTEMBRE 2022, ore 18.00
Mari e oceani svolgono un ruolo determinante nei confronti del clima: basti pensare che producono quasi il 50% dell’ossigeno, assorbono circa il 30% della CO2 prodotta dall’uomo, forniscono proteine a 2 miliardi di persone e trasportano più del 90% delle nostre merci. Tuttavia, i cambiamenti climatici minacciano e modificano fortemente l’equilibrio di tali ecosistemi, la loro biodiversità, le economie e le strutture sociali ad essi legate e, più in generale, il benessere dell’umanità.
Tale fenomeno, di valenza globale, ha effetti ancora più evidenti nel nostro Mar Mediterraneo, a causa anche della sua caratteristica di bacino semi-chiuso e dell’altissima densità degli insediamenti costieri, mettendo a repentaglio l’integrità degli ecosistemi e dei servizi che ne sostengono la vita. La crisi climatica globale sta causando un rapido riscaldamento nel bacino del Mediterraneo con temperature medie superficiali aumentate di oltre 1.3 °C negli ultimi quarant’anni. La biodiversità, al contrario, sta diminuendo; mari e oceani si stanno acidificando per la maggiore disponibilità di CO2 nell’atmosfera e stanno soffocando a causa del continuo apporto di materiali plastici.
L’IPCC - Intergovernmental Panel on Climate Change, nel più recente rapporto di sintesi pubblicato a Copenaghen il 2 novembre 2021, ha previsto un innalzamento della temperatura globale di 4°C rispetto ai livelli dell’età preindustriale. Conseguenze catastrofiche per l’umanità e il pianeta sono evidentemente prevedibili se i governi e le economie di tutto il pianeta continueranno ad adottare il modello di sviluppo attuale, non preferendo forme di energia rinnovabile rispetto a quella fossile, la circolarità dei processi produttivi rispetto a quelli lineari.
Ma un futuro diverso è possibile?
Per discuterne insieme torna il Blue Land Day a Tricase Porto, un appuntamento dedicato ai temi della conservazione degli ecosistemi marini grazie a comunità costiere sostenibili e resilienti.
Quest’anno il focus sarà sulla crisi climatica e ne discuteremo con l’esperto Riccardo Valentini, scienziato e professore di Ecologia forestale all’Università della Tuscia e Nobel per la Pace nel 2007, in quanto membro dell’IPCC – il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici.
L’evento si terrà in occasione del 60° anniversario della fondazione del CIHEAM Bari, organismo internazionale da sempre costruttore di pace e di dialogo tra i popoli ed è organizzato dalla Sede di Tricase del CIHEAM Bari in collaborazione con la Città di Tricase e il Porto Museo di Tricase.
PROGRAMMA
Ore 18,00
Saluti
Maurizio Raeli, Direttore del CIHEAM Bari
Antonio De Donno, Sindaco di Tricase
Introduzione
Antonio Bonatesta, storico contemporaneista, Università di Bari
Intervento
IL CAMBIAMENTO CLIMATICO SULL’ECOSISTEMA COSTIERO MEDITERRANEO: IMPATTO E PROSPETTIVE
Riccardo Valentini
Professore di Ecologia forestale (Università della Tuscia)
Premio Nobel per la Pace 2007 (Intergovernmental Panel on Climate Change, IPCC)
Conclusioni
Anna Grazia Maraschio, Assessore all’Ambiente – Regione Puglia
Blue Land Day è un momento di incontro e di condivisione di visioni possibili e di risultati raggiunti, di rotte tracciate e da tracciare, di porti toccati da donne e uomini che, cooperando e collaborando, investono in natura, cultura e paesaggio, per vivere responsabilmente il presente e contribuire a garantire il futuro.
È un appuntamento dedicato all’ambiente, alla conoscenza, creatività, socialità e benessere, in un piccolo “porto di mare”, proteso nel Mediterraneo e aperto al mondo.
Il Blue Land Day 2022 è organizzato nell’ambito del progetto COMMON (Coastal Management and Monitoring Network for tackling marine litter in Mediterranean sea), progetto europeo finanziato nell’ambito del Programma ENICBC Med, che mette in rete istituzioni nazionali e locali, enti di ricerca ed associazioni provenienti da 5 aree pilota tra Italia, Tunisia e Libano per elaborare soluzioni comuni per contrastare gli effetti dell’inquinamento marino da rifiuti.
di Giuseppe R. PANICO
Una estate rovente è ormai alle spalle, con acque marine più calde del solito, tratti di costa vietati alla balneazione ma affollati (in particolare i due porti) da bagnanti di scarse pretese, fra ordinanze e divieti disattesi e fra poppe, prore e motori e devastanti incendi boschivi (compreso il parco costiero ridotto in cenere), affollamento turistico e caos parcheggi.
Anche per la nautica rimangono i soliti problemi, quali carenza di posti barca e porticciolo chiuso. La “lesson learned” di questa estate, pur ripetuta da troppi anni, non induce ancora ad un esame critico e/o a un pubblico dibattito o una tavola rotonda sul nostro status turistico-economico, per poi provvedere al necessario. “Nui simu fatti cusì” rispondeva, già molti anni fa, a simili osservazioni un antico concittadino, quasi a giustificare il mancato sviluppo economico che ne consegue, spesso coperto, ora anche con i social, dalle cortine fumogene di costosi eventi estivi.
Riapre intanto a Genova il salone nautico, un settore che dà lavoro, benessere, turismo ed immagine all’Italia intera e, in particolare, alla economia delle località rivierasche che all’evoluzione del turismo sanno adeguarsi.
Per far crescere lo sviluppo locale, non basta certo ripetere “valorizziamo le marine”, se poi si rinvia ogni concreta decisione che non sia di facciata.
Si avvicina intanto un rigido e incerto inverno, con un apprezzatissimo Governo Draghi messo alla porta da politici e politicanti smaniosi di entrarci, fra inflazione galoppante, povertà in crescita, chiusure di attività e fonti energetiche limitate.
Queste ultime, più che per una quasi terza guerra mondiale o globale, vissuta ormai con assuefazione o fastidio, per le scelte passate dovute al predominio di una politica troppo ecologica ma poco geopolitica e causa di povertà, crisi e mancato sviluppo.
Economia ed ecologia non possono che convivere in un sano equilibrio di pesi e contrappesi che sappia ridurre l’insicurezza verso il domani, la fuga di capitali e dei risparmi locali e, in particolare, dei giovani, verso altre terre e culture economiche.
Giovani che, troppo spesso, al triste assorbimento del “nui simu fatti cusi”, di un “familismo amorale” duro a svanire e dello svilimento meritocratico insegnato alla “buona scuola” dei “tutti promossi e in gran parte col massimo dei voti”, lasciano pure l’esercito dei Neet (ragazzi che nè studiano né lavorano, circa 1 su 4) per arruolarsi numerosi, non nelle vecchie armate di “Dio, Patria e Famiglia”, ma in quelle moderne del “Quadruplo S” (Soldi e Social, Spinello e Sesso).
Anche perché quando povertà civico- culturale (scolastico -familiare e politica) e sottosviluppo economico svuotano lo stomaco o annebbiano la vista, le teste tendono a riempirsi di valori più facili e godibili.
Sulla bilancia della crisi in atto, il piatto della economia e dunque del lavoro e della geopolitica ora prevale su quello della ecologia e dell’ambientalismo e nel mondo si riaprono o si mantengono centrali, anche nucleari, già in dismissione ed altre se ne progettano (Giappone).
Si riattivano pozzi di estrazione e trivellazioni per estrarre gas o petrolio nei mari a noi vicini e si stringono nuove alleanze energetiche con altri paesi.
Anche per salvare le nuove generazioni da decadimento e povertà, oltre che per mantenere quei valori di libertà e democrazia che l’Occidente ha saputo conquistare ma ora minacciate a Oriente da agguerrite dittature. E noi cosa vogliamo o sappiamo fare localmente per darci un più avanzato assetto socioeconomico?
Trasformare tutto in un semideserto e costoso museo o valorizzare finalmente le marine, magari con l’obiettivo di diventare la capitale turistico-economica, oltre che ospedaliera e culturale del Sud Salento Orientale.
Ma con concreti piani di sviluppo e ridiscutendo i vincoli di un parco costiero che, più che vantaggi, hanno originato abbandoni, incendi, burocrazia e spesa pubblica. Ricordando in merito che l’esistenza di una “suppinna” o una “paiara” è stata nella storia motivo per coltivare il terreno intorno, manutenere sentieri e terrazzamenti e d’estate usufruire del mare.
Oggi lo sarebbe una pur limitata, green e moderna edilizia costiera co servizi al turismo. Almeno per lasciare qui i propri risparmi e, con questi, veder crescere qui e meglio e non più altrove figli e nipoti.