di Ernesto Abaterusso La decisione assunta da Anas non giunge certo inaspettata. Nonostante apprezzi l’uscita dal torpore nel quale Anas era caduta, considero la scelta di revocare l’appalto per l’ammodernamento della strada statale 275 uno schiaffo al buon senso, alle logiche di sviluppo e all’intero territorio, intollerabile e inammissibile.
Dopo anni di battaglie e di attese, infatti, non è accettabile fare un balzo indietro di 22 anni e pensare di spazzare via, con un colpo di spugna, quel progetto di Strada-parco largamente condiviso nel 2011 da Regione, Anas, Provincia e territorio perché considerato la migliore scelta possibile. Una progetto che oggi rischia di non vedere più la luce.
È inutile quindi che il Presidente Armani dica che i tempi per l’aggiudicazione della nuova gara e il conseguente avvio dei lavori saranno brevi perché sappiamo bene che non sarà così. E chiunque crede a questa affermazione o è ingenuo o in malafede. Se in 22 anni non si è riusciti a posare neanche una pietra lungo la Maglie-Santa Maria di Leuca perché oggi dovremmo assistere ad una svolta? Non è che si vuole fare della 275 una nuova Salerno-Reggio Calabria in salsa salentina?
La scelta di Anas e del Governo è una colossale presa in giro perpetrata ai danni del Salento e di quanti attendevano da anni la realizzazione di un’opera così strategica.
Ci fossimo trovati di fronte ad una rappresentanza parlamentare d’altri tempi Anas e Governo avrebbero assecondato il territorio.
Qui è evidente che non è così e che i parlamentari, parlo di quelli di maggioranza, ovviamente, ubbidiscono solo ai diktat provenienti da Roma.
Quelli provenienti dai cittadini, invece, non trovano mai ascolto.
Sabato 29 Ottobre 2016 Ore 18.30
Sala del Trono di Palazzo Gallone
Convegno sul tema:
“Educare alla legalità:la funzione della scuola, della famiglia, della Chiesa e delle Istituzioni.””
PROGRAMMA
Saluti: Autorità Militari, Civili, Religiose, Associative, Scolastiche
Relatori:
Prof. Hervè Cavallera – Ordinario di Storia della Pedagogia dell’Università del Salento
Don Antonio Coluccia – Fondatore dell’Opera Don Giustino Onlus Roma per coloro che vivono ai margini e nella sofferenza
Dott.ssa Isabella Bianco – Sociologa
Dopo gli interventi dei relatori, seguiranno le Testimonianze di alcuni Dirigenti Scolastici
Moderatore: Cosimo Damiano Turco - Responsabile Sezione A.D.M.O. (Associazione Donatori Midollo Osseo) - Tricase
Il Presidente M.C. (ris.) Antonio Leone
di Nunzio Dell'Abate MOBILITA’ SOSTENIBILE: SI PUO’ FARE, CREDENDOCI DI PIU’
La vivibilità di una città passa dalla tipologia della mobilità e dalla offerta della sosta. Una buona mobilità può talvolta sopperire alla penuria di aree di sosta dedicate.
Questa la ragione per la quale, come minoranza consiliare, abbiamo sempre sostenuto che era preferibile puntare, nell’ambito delle prestazioni a carico del gestore dei parcheggi pubblici a pagamento, al massimo utilizzo gratuito del servizio navetta, piuttosto che alla percentuale più alta sugli incassi dai parcheggi. Insomma, ambire e abituarci ad una vera e propria circolare intercomunale permanente, con una rete di collegamenti quanto più capillare possibile.
Ora, se pure con un ingiustificato ritardo di quindici mesi che ne ha fatto perdere il vitale utilizzo nelle marine per due stagioni estive, il servizio di navetta lunedì scorso è finalmente partito.
E da subito è emersa l’insufficienza dei mezzi -in pratica un solo pulmino, in quanto l’altro congiunge esclusivamente il cimitero all’ospedale-, delle corse e del percorso -Tutino, Sant’Eufemia e Stazione Ferroviaria ad esempio, ne restano del tutto esclusi-.
Sia chiaro, se non si fosse iniziato non avremmo mai testato importanza e criticità del servizio. Ma è altrettanto chiaro che sia giunto il momento di pensare e programmare il genere di città che vogliamo.
I primi aggiustamenti potrebbero essere quelli di eliminare la tratta Cimitero-Ospedale, poco funzionale e dai primi sentori per nulla fruita. Si potrebbe eliminare pure la terza stazione di bike sharing -il servizio di biciclette pubbliche-, ce ne sono già due in Città, se pure per ora solo le rastrelliere.
L’equivalente delle due prestazioni andrebbe ad implementare il servizio in città e frazioni.
La programmazione futura passerebbe poi dalle voci in bilancio, dalle sponsorizzazioni, dai finanziamenti e dalla rivisitazione del contratto con l’attuale gestore.
Crederci di più, per educarci a vivere meglio.
di Antonio Lia Egregio Direttore,apprezzo l’impegno del giornale che Lei dirige per i tanti problemi che con diligenza e intelligenza affronta. Ho molto apprezzato l’idea di far venire dal popolo di Tricase le proposte e, non meno importanti, i quesiti e i problemi, la loro fattibilità e la loro risoluzione nell’interesse della Città e dei Cittadini. Le elezioni della nuova Amministrazione Comunale tricasinahanno una rilevanza non solo per la Città, ma per tutta l’area che intorno a Tricase si riconosce e opera, coinvolgendo un’area vasta di circa 60/70 mila abitanti.
La prima idea che vorrei suggerire è quella di superare il concetto di “tricasinità”. Tricase non deve isolarsi, ma deve ritrovare il suo ruolo di paese guida del Capo di Leuca. Le nuove generazioni di tutti i nostri paesi sono legate a Tricase, alle sue strutture, al suo modo di vivere, ai suoi orari, al modo di pensare, alla sua cultura, perché i nostri ragazzi hanno respirato e respirano quotidianamente aria tricasina e passano più tempo, per vari motivi, nel Comune di Tricase che in quello dei paesi dove sono residenti.
I nostri ragazzi ma anche le generazioni più adulte, Direttore, oltre ad essere nati a Tricase, in questa Città hanno studiato, lavorano,hanno i loro amici, vengono al mare, frequentano i locali, il Cinema, il mercato del Martedì, i bar, le piazze. Come si può pensare che siano dei forestieri? I Cittadini del Capo di Leuca sono fortemente interessati allo sviluppo, alla crescita, a contribuire a costruire una Città di eccellenza perché sono consapevoli che se Tricase cresce, cresce tutto il territorio.
Personalmente ho trascorso molti anni a Tricase come Presidente del G.A.L. e da quell’osservatorio ho guardato con particolare attenzione alle potenzialità che questo bel Comune ha e mi sono fatto un’idea anche attraverso incontri e discussioni con tanti Cittadini, giovani, professionisti, operatori.Non è più tempo di programmi elettorali fotocopia o copia e incolla per poi, passati cinque anni, vedere che alla fine quello che doveva essere fatto non è stato realizzato. Ma non mi voglio dilungare: voglio invece provare a proporre alcune idee.
L’approvazione del P.U.G., accompagnato dai piani particolareggiati del Centro Storico, piano coste, piano colori, piano commerciale, piano scolastico, piano dei trasporti ecc., deve essere fatta in tempi certi e brevi.Il P.U.G. deve avere una corsia prioritaria, altrimenti non so quale programma si può proporre agli elettori; gli strumenti urbanistici sono l’elemento principale per uno sviluppo organico, armonioso, sociale,sostenibile, credibile di un paese. Il turismo, per noi Salentini deve diventare l’elemento importante per un nuovo sviluppo economico e occupazionale; bisogna per questo saper attrarre: Piazza Pisanelli è il salotto buono della Città ed è una delle piazze più belle del Salento. Bisogna studiare il modo per renderla esclusiva, accogliente, ruffiana perché attragga a Tricase i turisti che nel Salento sono sempre più numerosi e raffinati; uno spazio pedonale che deve essere supportato da un parcheggio per i residenti e i visitatori dal quale si possa accedere al Centro Storico percorrendo pochi metri o magari raggiungerlocon una scala mobile. E’ urgente trovare una sede adeguata per il Municipio (vecchia scuola elementare, ACAIT, Pretura); destinare Palazzo Gallone ad un contenitore che accolga un museo civico, una cineteca, un centro di cultura comunale o meglio territoriale e perché no, destinare alcune sale per una sede Universitaria della facoltà di Giurisprudenza riconoscendo così quantoTricase ha contribuito con i suoi tanti illustri cittadini nel campo del diritto; la riqualificazione dell’ACAIT è un argomento che non si può eludere, bisogna affrontarlo in modo più ampio, che coinvolga tutta la comunità che volle quella realizzazione, la quale non può essere esclusa sul suo futuro. Bisogna rivedere e ripensare ai motivi che partorirono la zona Industriale Tricase, Specchia, Miggiano; Tricase ha bisogno ormai di un’area destinata al mercato che non crei problemi ai residenti, un’area libera, adeguata ad accogliere i frequentatori di tutto il Capo di Leuca e renderla ancora più accogliente per i mesi estivi, forse pensare ad un mercato bisettimanale non sarebbe un peccato. E’ importante e necessario riqualificare il Canale del Rio, un luogo di grande bellezza, attrazione, fascino che non può continuare ad essere lo sfogo delle acque reflue(anche se depurate) della Città, acque che devono essere riutilizzate in agricoltura e le eccedenti spinte oltre i 900 metri al largo o pensare ad un sistema di fitodepurazione. E’ urgente e necessario prendere una posizione netta sul progetto della 275 e proporre, adeguandolo, il percorso sulla Cosimina. Studiare poi la creazione di una città, la nostra, del futuro, con servizi moderni ed efficienti per il cittadino, velocizzando l’uso della banda larga e delle fibre ottiche, studiare un sistema di trasporti anche intercomunali che consenta di fare arrivare in città lavoratori, studenti, turisti ecc. senza intasare le strade con un traffico confuso e fastidioso. Valorizzare il Porto di Tricase e Marina Serra(per me i posti di mare più belli del Salento) è un dovere di chi si propone alla guida del Paese. Ho voluto lasciare come ultimo argomento i due luoghi di mare perché questo restasse più impresso nel lettore e perché sono la grande sfida progettuale, di sviluppo, di economia, di occupazione che ha Tricase che se ben pensata, studiata e realizzata potranno, con il Centro Storico e la storia stessa della Città rendere Tricase una Città di Eccellenza.
Direttore mi permetta un’ultima considerazione, non è questo il momento di chi vuole apparire, non è questo il tempo dei Sindaci della Domenica o del Corpus Domini; ci vuole passione, sacrificio, amore per dare un futuro certo a questo nostro bene comune, risposte e tranquillità ai Cittadini. Far rinascere questa nostra bella CITTA’ è un dovere al quale non possiamo sottrarci.