di Antonio De Donno
Tricase è una città meravigliosa.Ognuno di noi in cuor suo custodisce e manifesta in ogni dove l’orgoglio di essere cittadino di Tricase.
Per la sua storia, le bellezze architettoniche, quelle naturalistiche, gli illustri personaggi della storia passata e recente, i tanti tricasini che in ogni dove si fanno apprezzare a livelli altissimi ed alimentano le recensioni positive sul nostro paese, l’Ospedale Cardinale Panico con le sue eccellenze, i tanti ricordi di un passato importante che ha travalicato i confini più ambiti, nell’economia come nello sport, nell’arte come nella politica.
Ma soprattutto il comune sentire che più ci lega a questa terra è un senso di tranquillità e pace sociale che non ci farebbe cambiare il nostro paese con nessun altro luogo del mondo, caratteristica oggi rara nel nostro Salento, tipica di un lembo ben definito e minimale della provincia in cui forze negative e degenerate non hanno mai preso piede.
E non parlo solo di criminalità organizzata, qui mai radicata grazie ad eccezionali anticorpi socio- culturali ed ad un efficiente lavoro delle forze dell’ordine, ma anche di quella “sottocultura” socio-imprenditoriale che ha fatto della scaltrezza la propria caratteristica principale e che a Tricase non si è mai affermata e non ha mai attratto molti.
Perchè, nonostante le difficoltà occupazionali che ci accomunano in molti casi al resto della penisola salentina ed a sporadici eventi di ben note piaghe sociali, qui si vive bene.
A Tricase noi genitori possiamo ancora permetterci di crescere i nostri figli liberi di muoversi per la città già dalla tenera età, controllati dagli occhi vigili e responsabili di tutti, forgiati dagli Oratori,dalle associazioni, da una comunità in larghissima parte sana e responsabile.
Certo, molti sogni sono rimasti nel cassetto, si è diradata quella consapevolezza di collettività protagonista che ha fatto della Tricase del passato uno dei punti nodali della politica e dell’economia provinciale e non solo.
Ma il terreno per la rinascita è rimasto fertile, perché etica, rispetto, senso del dovere e della misura sono rimasti nell’humus “familiare” della nostra comunità, hanno colmato le nostre stesse manchevolezze ed arginato le “pretese” altrui.
E la politica, proprio perché espressione di questi valori diffusi, se esce fuori dal seminato deve trovare la forza al proprio interno di auto-rigenerarsi, o è meglio che lasci il passo. A Tricase non sono necessarie aule di tribunale per dirimere offese o presunte tali.
Chi si propone alla gestione della cosa pubblica sa bene di poter essere oggetto di attenzioni, riflessioni o critiche da parte di un paese intero e non solo, ed anche quando le stesse dovessero sfiorare, raggiungere o oltrepassare il consentito, la saggezza e la pazienza necessarie per “rappresentare” Tricase dovrebbero essere doti personali e collettive imprescindibili.
Perché solo gratitudine va riservata a chi narra la vita di tutti senza un fine recondito ma solo per quel senso di attenzione e responsabilità verso concittadini e posteri che, grazie al lavoro di pochi,potranno conservare nelle proprie menti e nei propri cuori i frammenti di una comunità in cammino, scanditi nei rotocalchi quotidiani, e farsi anche in molti casi anche recenti un idea ben precisa da quale parte stia il giusto e da quale altra invece l'erronea e ingrata interpretazione di un ruolo.....
Ecco perché Tricase non è e non sarà mai il paese delle “ingerenze esterne” che condizionano la vita amministrativa, e deve tendere a diventare il paese di chi ritiene che la critica o l’allusione, benchè ardita, non sarà mai intesa come un offesa personale e collettiva da dirimere nelle aule di qualsivoglia tribunale, ma come un incitamento a far meglio e a non ingenerare dubbi di alcun.
E così come questo paese tollera atteggiamenti di chi ha la responsabilità di amministrare la cosa pubblica incomprensibili ai molti, e che stridono con il bene comune, così mi auguro che la Giunta riveda la decisione di querelare il Quotidiano di Lecce e il nostro giornalista.
Auspico che il buon senso sia la prima soluzione da intraprendere, e dove basterebbe una semplice rettifica ci si accontenti e non si vada oltre, dimostrando che alle grandi responsabilità di cui si è stati investiti corrispondono doti di saggezza, mitezza e buon senso.
Tricase è sempre stata città ospitale e generosa, e chi amministra ha il dovere di seminare nella propria comunità spirito di condivisione e collaborazione, serenità e pace sociale, ingredienti necessari per avere stabilità istituzionale e sociale e realizzare un patto intergenerazionale che realizzi un futuro da pensare e realizzare insieme, donne e uomini, giovani e anziani uniti per una Tricase migliore.
Tricase, 1 febbraio 2020
Lascia Palazzo Gallone?
di Nunzio Dell'Abate
In ogni dove, e non solo a Tricase, il nostro Primo Cittadino dichiara apertamente che si candiderà alle Regionali di maggio prossimo con Forza Italia e che dovrà quindi dimettersi da Sindaco. Se così sarà, vuol dire che ha trovato la “scusa” per scappare dal governo della città, consapevole chenon fa per lui.
E ci sta, sebbene ciò comporti il commissariamento del Comune e l’azzeramento dei due consiglieri provinciali in carica.
Se è l’ennesimo tira e molla come lo è stato per le sue recenti dimissioni poi ritirate, è un irresponsabile perché in questo limbo la macchina politico-amministrativa perde del tutto entusiasmo e funzionalità.
Ma è ancor più irresponsabile se scientemente si dimettesse dopo il 4 febbraio.
Difatti, se le dimissioni del Sindaco si perfezionano entro il 24 febbraio si andrà al voto per le amministrative quest’anno in un periodo compreso tra il 15 aprile ed il 15 giugno, diversamente nello stesso periodo ma l’anno venturo (cfr. legge 7.6.91 n.182 art 2).
Ora, visto che le dimissioni diventano efficacidecorsi 20 giorni, Chiuri dovrà dimettersi al massimo il 4 febbraio, altrimenti “regalerà” alla comunità di Tricase oltre un anno di CommissarioPrefettizio.
I Sindaci di Racale e Cutrofiano, quest’ultimo con scadenza naturale 2021 ed entrambi al secondo mandato consecutivo, si sonocorrettamente dimessi pochi giorni addietro.
Dalla irresponsabilità si passa invece alla pura follia se il malcelato fine di questa tempistica è quello diconsentirgli di ricandidarsi nuovamente a sindaco l’anno prossimo.
Il Comandante Antonio Buccoliero,
candidato alla carica di Consigliere regionale?
di Pino Greco
“Sono tantissimi Salentini a chiedermi la candidatura e il ritorno in campo.
Tutti hanno apprezzato il mio impegno di sostanza e non prettamente ideologico.
La politica ha bisogno di impegno concreto sui temi sostanziali che impattano con il territorio e con i suoi abitanti.
Ho ruoli di primo piano nell’Arma come massimo rappresentante di tutti i Carabinieri d’Italia ( Presidente del Cocer) oltre che di Responsabilità presso il Comando Legione Carabinieri di Abruzzo e Molise.
Valuto con attenzione la possibilità di una mia candidatura anche per rappresentare gli interessi di Tricase e del Capo di Leuca, territorio che ho imparato ad amare e rispettare”.
TRICASE - GALATINA:
UN PAREGGIO DEDICATO ALL'AMICO EROS STAIANO
di Mino De Iaco
Domenica 2 Febbraio alle ore 15 sono scese in campo allo Stadio San Vito, Tricase e Galatina. Partita valida per la 4° giornata di ritorno del campionato di 1° categoria.
Il Tricase veniva da 2 pareggi contro Latiano e Cedas Brindisi, mentre il Galatina aveva perso in casa con il Latiano, sconfitta che era costato il posto all'allenatore dei bianconeri Contaldo, ex giocatore del Tricase e autore del memorabile gol (11 maggio 1997) nello spareggio contro il Nardò, che valse la storica promozione in C2.
Partita dal risvolto particolare, infatti Lunedì 27 Gennaio, il calciatore del Galatina ed ex del Tricase, Eros Staiano, era stato coinvolto in un terribile incidente stradale, fortunatamente poi il giovedì seguente sono giunte notizie più confortanti dall'ospedale in cui attualmente è ancora ricoverato.
Le 2 tifoserie non hanno fatto mancare striscioni di incoraggiamento per il ragazzo. Riguardo la partita, il Tricase aveva trovato subito il vantaggio al 3° minuto su azione da calcio d'angolo, il capitano Davide Urso era stato bravo ad anticipare tutti e di testa aveva insaccato alle spalle del portiere.
Ma la reazione del Galatina non si è fatta attendere. Infatti al 27° del primo tempo l'attaccante Gabrieli ristabiliva la parità sempre su azione da corner.
Nella ripresa ci si aspettava un Tricase alla ricerca della vittoria, ma sono gli ospiti a rendersi più pericolosi, reclamando anche un rigore su cui l'arbitro generosamente sorvola.
Finisce 1 a 1. Un pareggio che allontana il Tricase dal primo posto della classifica ma che mantiene i rossoblu in piena lotta per i paly off.
Ora il Tricase osserverà una giornata di riposo. Si riprende il 16 Febbraio sempre in casa contro la Virtus Lecce.
Il dopo partita con Michele Dell’Abate ( Presidente onorario ) e mister
Politi del Galatina
Dell’Abate: “Va bene così, paghiamo il fatto che siamo partiti in ritardo. Paghiamo il fatto che a dicembre sono arrivati nuovi atleti che ancora non sono amalgamati al 100%. Stiamo programmando belle cose per il futuro”
Politi del Galatina : “Un pareggio giusto, non era facile recuperare dopo il vantaggio del Tricase. Siamo stati bravi in un campo non in buone condizioni per le due squadre,quindi una gara dove si sapeva che si poteva risolvere soltanto su palle inattive”
Il dott. Vittorio Raeli,vista la delibera del Consiglio di Presidenza della Corte dei
Conti, è stato nominato dal Consiglio dei Ministri Presidente della Sezione con funzioni di Procuratore della Regione Basilicata
Al dott.Raeli le congratulazioni da parte del Direttore e della Redazione de Il Volantino che si fregia di averlo avuto un tempo anche redattore e, talvolta, anche ospite, sicuri che saprà portare alto il nome della nostra Città e proseguire nel suo lavoro al servizio della Giustizia
ASSOCIAZIONE LA CULONNA TUTINO
Alla cortese attenzione:
Sig. Sindaco del Comune di Tricase
Spett. Soprintendenza Archeologia,Belle arti e Paesaggio per le Provincie Lecce , Brindisi e Taranto
Comune Tricase - Settore Lavori pubblici
OGGETTO: Lettera Aperta inerente i lavori in corso in piazza Castello dei Trane - Tutino
La maturità di un popolo si misura anche da come si adopera per considerare e preservare la sua storia. L’Associazione “La Culonna-Tutino” ha, nel suo cammino ventennale, la direzione del solco entro cui incamminarsi per apprezzare i luoghi storici ed i beni immateriali del borgo Tutino di ieri; la stessa è costantemente impegnata nel salvaguardarli oggi, per essere narrati e consegnati inalterati ai posteri.
L’inizio del 2019 è coinciso con i lavori edili che tuttora stanno interessando il palazzo dei Trane mentre, da pochi mesi, si sta attuando il progetto di pavimentazione di Piazza Castello. Su quest’ultimo punto, l’Associazione “La Culonna-Tutino” sente il dovere di presentare alcune considerazioni e si dispone a preparare un tavolo di discussione.
1) L’Associazione “La Culonna-Tutino” ha constatato che nell’approccio al progetto non sono stati approfonditi e tenuti nella dovuta considerazione gli studi che da decenni documentano la storia e l’archeologia del castello;
2) L’indagine preliminare con georadar aveva evidenziato con chiarezza la traccia del fossato del castello, ma, nonostante ciò, è stato permesso di intaccarne la sagoma con lo scavo per fognatura del palazzo dei Trane; inoltre, pur conoscendone la sagoma, i lavori di sbancamento con escavatore non hanno avuto la giusta cautela lasciando evidenti e devastanti segni del loro passaggio.
3) Con la stessa indagine preliminare con georadar si è confermato il banco di roccia esteso per tutta la piazza e per questo motivo i lavori di pavimentazione erano attesi dagli studiosi locali per ricercare le eventuali tracce di solchi del passaggio dei carri e confermare/accertare l'originaria entrata nel castello. Purtroppo i lavori già effettuati hanno irrimediabilmente cancellato le suddette tracce storiche e con esse la possibilità di studi futuri.
4) La scoperta di una fossa granaria non è stata protetta durante i lavori. Pare si intenda evidenziarne la traccia con una lastra rotonda. Suggerimento: la si potrebbe bocciardare stilizzando una spiga di grano rendendola intuitiva all’osservatore-turista ed anche per distinguerla dagli altri tombini.
5) La Soprintendenza, dal canto suo, si è limitata a decretare che, i marciapiedi esistenti su tutti i lati di Piazza Castello, dovrebbero essere ripristinati; in questo caso, a nostro modesto parere, si è ecceduto nello storicizzare marciapiedi costruiti soltanto qualche anno fa, falsando al contempo la sagoma e l'originario andamento plano-altimetrico della piazza; nel frattempo, alcuni tratti di marciapiede si stanno rifacendo lontani esteticamente da quanto preesistente ed in aggiunta con una rampa per superare un dislivello che poteva essere tranquillamente evitata; aggiungiamo che chi ha pensato la rampa per disabili in quel punto, non ha mai vissuto la piazza: il turista che arriva itinerante dalla Chiesa Madre, percorre il tratto iniziale del marciapiede e, arrivato in prossimità della nuova rampa per disabili (vedi foto), ha già alzato la testa per ammirare il Palazzo dei Trane ma, inciampando nell'inconsueto gradino trasversale ... potrebbe ricordarsene per sempre!
6) Si potrebbe svuotare il vecchio pozzo della piazza fino all’originale profondità, togliendo pochi metri di materiale inerte di riempimento. Si ritroverebbe, così, l’acqua e probabilmente i conci della vera del pozzo, che potrebbero essere stati buttati all’interno durante i lavori di chiusura dello stesso. La ricostruzione della vera sarebbe il gradito e naturale compimento dell'opera.
7) Pur comprendendo le scarse risorse economiche a disposizione per un lavoro completo di pavimentazione con basolato della piazza, invitiamo l’amministrazione ad una maggiore attenzione, nei confronti del borgo Tutino, durante le future ripartizioni delle risorse suddette. Ciò premesso, riteniamo esteticamente sgradevole e fuori luogo la lingua nera d’asfalto prevista, tanto da suggerire di lasciare lo stato di fatto e accantonare quanto risparmiato in attesa di poter completare la pavimentazione in pietra anche della sede stradale.
8) Altro risparmio potrebbe sopraggiungere dal ridurre al minimo, ovvero eliminare, i previsti dissuasori (rigorosamente mobili, qualora siano proprio indispensabili, onde consentire una piena fruizione degli spazi durante le diverse manifestazioni e ricorrenze che già si svolgono nel corso dell'anno e che potrebbero registrare un deciso incremento a lavori ultimati) e relative discriminanti catene: la piazza è pubblica e se verrà utilizzato il geniale sistema catena con lucchetto, la piazza diverrà sorprendentemente dei prospicienti e felici proprietari.
9) Tornando alla parte di fossato scoperto, è indispensabile uno studio archeologico per accertare l'importanza di tale ritrovamento, prima di coprire il tutto per sempre.Questo elenco gradiremmo fosse interpretato non come un brontolio di un vecchietto , ma come un urlo d’allarme; questa è la Piazza di Tutino, questa è la nostra Agorà ed abbiamo la tristissima impressione che si stia trattando come l‘ennesimo burocratico sopralluogo.
Noi siamo una minuscola associazione di un piccolo borgo ma, pochi mesi fa, un nostro associato ha avuto il privilegio di ascoltare, durante un incontro culturale presso la sede del Caffè Letterario Neritonensis di Nardò, la nostra soprintendente architetto Maria Piccarreta.
Egli è tornato entusiasta e tessitore di lodi sul personaggio ma soprattutto ha estrapolato un passaggio del suo discorso nel quale si sottolineava l’importanza delle associazioni, piccole o grandi che siano, nella diffusione e salvaguardia del culturale salentino. Anche noi crediamo nella costruzione di una colorata rete fulleriana di associazioni a protezione dei nostri beni materiali ed immateriali; al contempo sentiamo, nel caso della piazza, il nostro urlo soffocato da una imperante superficialità, per cui, ritenendoci un’associazione minuscola ma interessata alla bellezza, nutriamo la speranza che la Soprintendenza e l’Amministrazione Comunale porgano maggiore attenzione a quanto sta accadendo. Altrimenti è preferibile cancellare il meno possibile il preesistente, in attesa di attori più consapevoli.
L'occasione è gradita per l'invio di distinti saluti.
Per l'associazione, la presidente
Maria Antonietta MARTELLA