Tricase,4 maggio 2020
Dalla pagina facebook del sindaco Chiuri
Carissime cittadine e carissimi cittadini di Tricase, nel giorno in cui ha inizio la cosidetta “Fase 2” di questo tempo del Covid-19, indirizzo a Voi la presente lettera aperta perchè desidero ringraziarVi per l’impegno e la serietà con cui avete cercato di far fronte alle difficolta’ dell’emergenza sanitaria in atto.
Esprimo la mia vicinanza all’intera Comunità che in questi due mesi ha dimostrato grande determinazione e attenzione per salvaguardare al meglio la propria salute e quella delle persone care, per il lavoro e per tutti gli aspetti della vita quotidiana, così fortemente provata dalla situazione in essere.
Sono orgoglioso degli sforzi messi in atto dagli Amministratori, dalle Forze politiche, dalle Forze dell’Ordine, dai Volontari, dalle Organizzazioni ecclesiali, dal Corpo della nostra Polizia Locale, dai Medici ed Operatori Sanitari di tutte le Strutture Sanitarie di Tricase, dai Dirigeni scolastici e dai Docenti: con dedizione e forte senso di responsabilità si sono messi al servizio della Citta e di tutti noi Cittadini di Tricase.
Sono grato in particolare a tutte le Forze dell’Ordine, quali Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Polizia Municipale e ai Volontari della Protezione Civile sempre presenti sul nostro territorio per vigilare sul rispetto delle misure governative.
Condivido le preoccupazioni delle Imprese e di tutto il mondo del lavoro messo a dura prova da questa emergenza: ricordo in particolare quelle che hanno continuato ad operare nel rispetto delle prescrizioni normative, per salvaguardia della salute dei loro addetti e dei Cittadini, nonchè quelle realtà che invece hanno dovuto momentaneamente sospendere ogni attività.
Ringrazio tutte le persone che si sono impegnate a garantire i servizi essenziali che ci hanno permesso e ci permettono comunque di superare anche questo difficile momento: gli esercizi commerciali ritenuti indispensabili e quindi rimasti aperti, le Farmacie, quale fondamentale presidio sanitario e di conforto psicologico della popolazione, i Medici di Medicina Generale e Pediatri di libera scelta e i Medici impegnati negli Ospedali, gli Infermieri e tutti gli Operatori sanitari che in prima linea affrontano ogni giorno questa battaglia, gli Uffici comunali che continuano ad assicurare la continuità operativa della pubblica amministrazione.
Questa mia lettera aperta, che Vi scrivo a nome mio personale e di tutte le Forze Politiche rappresentate in Consiglio Comuale, vuole essere un gesto per rafforzare il senso di comunità e coesione, indispensabile per sentirci più uniti e più forti.
A tutti noi è chiesto, ora più che mai, di continuare a rispettare le norme che guiderannno nelle prossime settimane questa ripartenza sociale e vi invito a farlo spontaneamente per voi stessi, per i vostri cari, per chi è più fragile, per i nonni, per chi soffre già di malattie complesse, insommma per tutta la nostra cara Città di Tricase.”
Lunedi,4 maggio 2020
TRENTA GLI IMMIGRATI BENEFICIARI DEL PROGETTO “APRI” DIOCESANO
ALTRI SETTANTA SOSTENUTI CON L’AIUTO ALIMENTARE
La Caritas Diocesana Ugento - Santa Maria di Leuca comunica di aver aderito al Progetto “APRI” proposto dalla Caritas italiana.
Il termine “APRI”, accoglie e sintetizza l’invito di Papa Francesco pronunciato nella Giornata Mondiale della Pace 2018: “Aprire, Proteggere, Promuovere, Integrare” insieme al gesto di aprire la porta.
“APRI” è un progetto della durata di dodici mesi, che andrà a interessare trenta immigrati presenti sul territorio diocesano, che risultano invisibili, i quali saranno supportati da altrettante “famiglie (tutor)” che si sono resi disponibili, le quali, insieme a tre operatori della Caritas diocesana, accompagneranno il cammino di integrazione nella comunità.
Coloro che saranno impegnati nel progetto offriranno un sostegno necessario nel cammino di promozione ed integrazione delle persone immigrate, assegnando centralità alla comunità (parrocchie, istituti religiosi, famiglie etc…) intesa come sistema di relazioni in grado di supportare il processo di inclusione sociale e lavorativa delle persone.
Ogni “famiglia (tutor)” sarà espressione della comunità parrocchiale, avrà un ruolo importante nel raggiungimento degli obiettivi, in quanto sarà un punto di riferimento nel cammino d’integrazione. Significativo strumento, nel percorso degli immigrati, sarà il “Diario di bordo”, con cui i beneficiari, la "famiglia (tutor) " e la comunità parrocchiale e diocesana, racconteranno il cammino d’inclusione e i progressi fatti durante il periodo di vita insieme, attraverso le varie esperienze che saranno fatte dalle comunità parrocchiali.
Gli obiettivi che la Diocesi desidera raggiungere attraverso il Progetto “APRI” sono: a) sostegno e promozione per l’integrazione e l’autonomia di famiglie e singoli migranti già presenti sul nostro territorio, al fine di migliorare le loro condizioni e permettere loro di essere presenti e protagonisti nella vita delle comunità dove risiedono; b) coinvolgimento delle comunità parrocchiali attraverso l’impegno delle famiglie, si promuoverà una cultura d’inclusione, capace di avviare processi di buone relazioni tra persone di culture e religioni diverse, per una nuova umanità.
Il Progetto “APRI”, si prenderà in carico delle situazioni dei vulnerabili, quindi famiglie con bambini e singoli con fragilità, con l’obiettivo di dare maggiori opportunità di integrazione a chi è in regola con i permessi. Esso è il naturale prosieguo del progetto “Protetto. Rifugiato a casa mia”,il percorso che la Caritas aveva dedicato ai migranti qualche anno fa e cha ha visto partecipi alcune parrocchie della Diocesi di Ugento - Santa Maria di Leuca.
In questo particolare momento di difficoltà, il progetto ha naturalmente subito delle variazioni, ma era già stato avviato nello scorso mese di gennaio, con la mappatura dei migranti presenti sul territorio diocesano e grazie all’impegno degli operatori della Caritas, la ricerca ha evidenziato altre realtà nascoste di giovani immigrati, già integrati e residenti sul territorio diocesano, ma che a causa dell’emergenza COVID-19 hanno perso la certezza di un lavoro stabile. Agli iniziali trenta beneficiari del progetto “APRI”, si sono aggiunti altri settanta immigrati, che la Caritas diocesana sta sostenendo, in questo particolare periodo di difficoltà, attraverso l’ascolto dei loro bisogni e l’aiuto alimentare.
Quanti vogliono sostenere tale iniziativa possono farlo inviando un contributo attraverso bonifico a Caritas Diocesana Ugento - S. Maria di Leuca: emergenza covid-19 - BPP Ugento IBAN:IT39O0526280130CC0470004029
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi lunedì 4 maggio 2020 in Puglia, sono stati registrati 724 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 9 casi, così suddivisi:
6 nella Provincia di Bari;
0 nella Provincia Bat;
0 nella Provincia di Brindisi;
2 nella Provincia di Foggia;
0 nella Provincia di Lecce;
1 nella Provincia di Taranto.
Sono stati registrati 5 decessi: 1 in provincia di Bari, 1 provincia di Brindisi, 2 in provincia Bat, 1 in provincia di Foggia.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 67.167 test.
Sono 779 i pazienti guariti.
2945 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4.153 così divisi:
1328 nella Provincia di Bari;
379 nella Provincia di Bat;
582 nella Provincia di Brindisi;
1070 nella Provincia di Foggia;
497 nella Provincia di Lecce;
265 nella Provincia di Taranto;
29 attribuiti a residenti fuori regione;
2ì3 per i quali è in corso l'attribuzione della relativa provincia.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
Sabato,2 maggio 2020
di Giuseppe R.Panico
In una terra abitata dagli eredi di gente venuta dal mare (i Messapi), circondata da due mari: Adriatico a Levante e Ionio a Ponente, delimitata a Nord da due Basi Navali (Taranto e Brindisi) ed una Aeronavale (Grottaglie), che tanto ha dato nei difficili momenti della nostra storia sul mare ( sbarramento del canale d’Otranto nella 1^ G.M, navi e sommergibili ed equipaggi che riposano nella eternità delle sue acque) e
tanto continua a dare alla Marina Militare, non può che aleggiare un forte spirito marinaro.
Coltivato un tempo anche sulle torri costiere a protezione di marinai-predoni e pirati, nelle chiese sorte sulla costa a protezione della gente di mare contro i pericoli del navigare o pescare e nei nomi di piazze, strade e monumenti dedicate a marinai e navigatori, è oggi così evidente nella economia del mare e del turismo nautico e balneare.
E’ parte di un immenso capitale storico, geografico, ambientale e culturale che induce la stampa estera a ritenere la Puglia, e ancor più il nostro Salento, la migliore regione al mondo da visitare.Una consapevolezza e un orgoglio che potrebbero ben spronare la nostra economia post-virus. Lo credono vivamente i marinai dei gruppi ANMI (Associazione Nazionale Marinai d’Italia) riuniti, anche in congedo, nel motto “una volta marinai, marinai per sempre”.
Sono ben 19 i gruppi che operano nel Sud Salento Leccese, coordinati da un Delegato Regionale e un Consigliere Nazionale. Tutti (o quasi!) trovano sostegno e collaborazione nelle amministrazioni locali, tenute istituzionalmente, a coltivare, anche attraverso le Associazioni d’Arma, valori, fatti e caduti che ogni anno, il 4 novembre (Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate) sono oggetto di una significativa cerimonia.
Come anche lo scorso 25 aprile, all’altare della Patria, celebrato, causa virus, nella intensa solitudine del Presidente Mattarella, le toccanti note del Silenzio e il tricolore sfrecciante nel cielo. Non una superata retorica, ma nutrimento culturale per coltivare in noi storia e formazione civica.
Ma, presi come siamo dai numeri del virus e da troppo opinanti politici e scienziati, poniamo oggi meno attenzione alla Difesa Militare e ben più alle altre due nostre Difese, oggi in difficoltà.
Sono le Difese Economica e Sanitaria che con quella Militare costituiscono una inscindibile necessaria e interconnessa triade. Senza la difesa sul mare, operata dalla Marina Militare e i suoi marinai, a protezione dei nostri traffici e dei nostri interessi e dunque della nostra economia, è infatti ben difficile pensare ad una più efficace e pubblica Difesa della salute.
Il nemico virus ha colpito duramente anche fra i marinai del nostro Salento e, come in tutte le guerre o umane sventure, se feriti o colpiti, bisogna contare anche su un pubblico spirito sanitario che sa alleviare le sofferenze fisiche e psicologiche.
Lo ha incontrato il socio ANMI ricoverato nell’ospedale di Galatina ove, come altrove, il personale medico è in trincea o meglio, detto dai marinai, in “primo grado di approntamento”. Quel “primo grado” che ai marinai ricorda il massimo grado di allerta delle loro navi in acque infide o insidiate dal nemico. “Tutto è andato bene”, la difesa sanitaria del socio colpito dal virus ha avuto successo e, in risposta, ha spinto all’azione l’unanimità degli altri soci.
Ne è sorta quasi una missione, non più militare ma sanitaria e sociale verso quelle altre due Difese della triade, ora in sofferenza fra la gente che soffre. I gruppi ANMI dei tanti comuni del Salento dei due mari che, fra loro così vicini, sembrano dall’alto e nella notte, il “presepe vivente” più grande del mondo con una propria altissima stella cometa (faro di Leuca) , hanno provveduto ad una raccolta di fondi, che, sviluppatosi oltre le iniziali aspettative, ha permesso l’acquisto di due ventilatori polmonari, consegnati dal Delegato Regionale Capitano di Vascello Fernando Piccino, dedito e vittorioso Comandante di questa missione, all’ospedale di Galatina, ove il socio era in cura.
Inoltre una cospicua donazione è stata devoluta alle meritorie attività delle quattro Caritas Diocesane Salentine a favore dei bisognosi di questo nostro presepe.
Fra i 19 gruppi ANMI, è stato proficuamente attivo, anche il gruppo di Tricase.
Forse serve essere tutti un po’ più marinai, non solo per la difesa militare sul mare, ma anche per la difesa sanitaria e sociale di questa nostra terra e farne una più ricercata penisola per quanti, visitatori o turisti, verranno a trovarci e rilanciare la nostra economia, la più efficace medicina per realizzare i nostri sogni e far fronte ai tanti bisogni.
Il virus sembra allontanarsi e il governo ha annunciato delle aperture dal prossimo 4 maggio. Forse andremo tutti al mare a respirarne la brezza e il profumo da tempo negatoci. Forse i marinai sono anche un po’ sognatori o lungimiranti, perché, dall’alto di una plancia o di un aereo, della fantasia, esperienza o semplice solitudine sul mare, riescono a guardare oltre il comune orizzonte e scegliere la giusta rotta.
A volte diventano grandi navigatori, scoprono nuovi mondi e il loro vecchio mondo rapidamente cambia.
A volte, illusi di cambiare il mondo intorno, opinano su una “testatina” di nome “Volantino”, non di rado osteggiata da teste poco avvezze a navigare nella libertà di stampa.
Altre volte sparando pezzi da “terza guerra mondiale”, (Vol. n 10), preannunciano o auspicano con largo anticipo decise aperture alle attività sin dal prossimo 5 maggio o prima.
Avrà il Governo per decidere per il 4 maggio letto pure il Volantino? Ma forse, pur col mare mosso dei politici locali e nazionali che se le danno a testate, la “testatina” e i suoi marinai ci hanno solo azzeccato.
Sabato,2 maggio 2020
La mia colonna di Alfredo De Giuseppe
Di Covid-19 si muore, purtroppo.Si sopravvive, anche, ma con notevoli effetti collaterali. Il primo è il sovraccarico di TV e questo induce affaticamento, sonnolenza, ripugnanza verso conferenze stampa, notizie e smentite. Il virus ha portato con sé l’esaltazione di virologi, epidemiologi e direttori sanitari, in genere vanitosi, pieni di sé, finalmente protagonisti nelle trasmissioni della fascia serale, dei telegiornali tutti.
E come un qualsiasi bugiardino dentro un farmaco di successo, dicono tutto e il contrario di tutto, spesso in contrasto dialettico e personalistico tra di loro.
Fino a confondere perfino quel genio di Trump che in una memorabile conferenza stampa ha detto che forse il virus si potrebbe curare con il disinfettante iniettato in vena, con l’aggiunta dei raggi ultravioletti, quelli buoni per la sua abbronzatura. Questo periodo di quarantena ha evidenziato le difficoltà dei politici locali, dai sindaci delle città ai presidenti di Regione.
Ognuno di loro ha cercato di diventare protagonista, facendo salti in avanti o dicendo cose completamente errate. In ogni caso questa crisi denota la difficoltà di gestire una vera emergenza con politici eletti su basi populiste, che tentano disperatamente di mantenere fermo il loro elettorato.
Alla fine il ministro della salute, Speranza e il Presidente del Consiglio, Conte sono sembrati dei giganti .Effetti collaterali di ogni tipo: gli amanti hanno avuto problemi con le autocertificazioni; i delinquenti non riuscivano a delinquere senza essere disturbati e i professori hanno dovuto imparare a usare il computer.
Ma soprattutto, lo Stato, gli Stati tutti, hanno fatto le prove generali di un’eventuale chiusura collettiva, generalizzata, senza tempo e senza scampo. Si può fare.
La sicurezza, quella famosa parolina tanto cara ai cittadini comuni, ha la supremazia su tutti i diritti civili, la libertà di spostarsi, addirittura di coltivare la propria terra.
La prova generale è andata bene, si possono rinchiudere in casa miliardi di persone, basandosi sulla paura,sull’idea che il nostro vicino è un ipotetico untore. Lo confesso, non ci avevo pensato prima di vedere il deserto della citta cinese di Wuhan, le strade di Milano e Times Square a New York. D’ora innanzi non ci sarà bisogno di coprifuoco con carri armati e fucili: basterà apparire in tv e lanciare l’allarme di un qualsiasi pericolo pandemico.
Molte attività commerciali e di ristorazione non apriranno più. La crisi già incipiente è stata conclamata con il virus. L’annuncio dell’erogazione immediata di 25.000 € alle piccole e medie imprese rischia di essere una fake,una bugia raccontata a fin di bene, per non farci sentire depressi oltre un certo limite. Le banche non hanno nessun interesse a fare un’operazione del genere, sono lì in attesa di capire come possono sottrarsi (perché in definitiva non si fidano di poter escutere in futuro la garanzia dello Stato Italiano)
Un altro effetto collaterale è la fine degli eventi culturali e musicali. Erano in tanti che non vedevano l’ora di liberarsi di questi impicci: basta concerti, teatri e mostre, godetevi musica, film e arte attraverso il web,comodamente seduti sul vostro divano. È un fastidio in meno per molti politici di tutti i livelli, che con la parola cultura hanno sempre avuto delle difficoltà relazionali.
Naturalmente ci sono anche effetti collaterali positivi. I giocatori incalliti delle macchinette mangiasoldi non hanno potuto giocare; alcuni genitori hanno finalmente trascorso qualche ora con i loro figli; qualcuno ha riscoperto un libro che teneva sul comodino da un decennio; alcuni studenti hanno apprezzato la scuola di massa; si sono evitati gli appuntamenti inutili, quelli fatti solo per convenzione, senza il minimo trasporto; sono spariti i no-vax che pure avevano infettato la politica per almeno un quinquennio; e sono un po’ defilati anche quelli che per brevi settimane hanno continuato a dire “andrà tutto bene” per il semplice motivo che nella storia dell’umanità non è mai andato tutto bene.
Ci si è evoluti nelle difficoltà, superando malattie, guerre e povertà.Infine un effetto veramente positivo: tanta gente si è accorta che la natura, mitigando l’eccessiva invadenza umana, vive meglio. Delfini dentro i nostri porti, fenicotteri nei fiumi delle città, acque trasparenti perfino a Venezia, aria più pulita ovunque. Una riflessione collettiva su questo non guasterebbe.