Venerdi,22 maggio 2020
I dati dell’Asl sempre più confortanti: solo 54 i positivi al virus.
18 comuni tornano senza contagi
Sono appena 54 i salentini che sono ancora positivi al Covid-19 in tutta la provincia di Lecce,distribuiti in 30 comuni.
È quanto emerge dall’ultimo report dell’Asl di Lecce, diffuso oggi 22 maggio, che fotografa la pandemia da nuovo coronavirus nella nostra provincia. Il documento, con statistiche e dati aggiornati alle 10.30 di oggi 22 maggio, è a cura del dottor Fabrizio Quarta, con la collaborazione di Angela Metallo e l’elaborazione dati di Carlo Indino.
Dal documento si evince anche che il numero dei casi accertati in provincia di Lecce dall’inizio della pandemia è di 512; stando al bollettino epidemiologico di ieri, invece, sono 509. Dall’ASl specificano però che i 4 nuovi casi positivi rilevati si riferiscono ad operatori sanitari che lavorano fuori provincia, ma che sono stati attribuiti alla provincia di Lecce perché qui residenti.
Gli attualmente positivi nel Salento, come detto, sono 54 (il 10,54 percento dei casi totali), mentre il totale dei guariti è pari a 387 (75,58 percento) e quello dei decessi con Covid-19 è di 71 (13,86 percento)
MAPPA DEI COMUNI REPORT ASL 22 MAGGIO
Stando al report Asl, come detto, sono rimasti soltanto 30 comuni in cui è presente ancora il Covid-19:
Alliste, Calimera, Campi Salentina, Carpignano Salentino, Casarano, Castrignano del Capo, Copertino, Cursi, Cutrofiano, Galatina, Gallipoli, Guagnano, Lecce, Lequile, Leverano, Lizzanello, Martano, Melendugno, Nardò, Neviano, Poggiardo, Racale, Salice Salentino, San Pietro in Lama, Scorrano, Squinzano, Surbo, Taurisano, Tricase e Vernole.
Rispetto all’ultimo report del 15 maggio, si sono negativizzati, invece, altri 18 comuni salentini:
Veglie, Taviano, Sannicola, San Cesario di Lecce, Otranto, Novoli, Muro Leccese, Monteroni, Melissano, Maglie, Galatone, Gagliano del Capo, Corigliano d’Otranto, Collepasso, Cavallino, Carmiano, Cannole ed Aradeo. Zero positivi anche nella Rsa La Fontanella di Soleto.
TAMPONI, SESSO DEI PAZIENTI E DECESSI
Un altro dato riportato nel report riguarda il numero dei tamponi eseguiti in provincia di Lecce, comprensivo anche dei tamponi che vengono ripetuti per accertare il contagio o la guarigione. Al 22 maggio, i tamponi eseguiti sono 12.765. Quanto al sesso dei pazienti che contraggono il virus, le statistiche indicano il genere femminile più colpito rispetto a quello maschile: 54% donne, 46% uomini. Settantuno, come detto, i decessi totali: + 3 rispetto ad 8 giorni fa. Il 59,15 percento dei morti con Covid è di sesso femminile (42).
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro informa che oggi venerdì 22 maggio 2020 in Puglia, sono stati registrati 2.113 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 27 casi, così suddivisi:
13 nella Provincia di Bari;
0 nella Provincia Bat;
7 nella Provincia di Brindisi;
3 nella Provincia di Foggia;
2 nella Provincia di Lecce;
2 nella Provincia di Taranto.
Sono stati registrati 4 decessi, 1 in provincia di Bari, 1 in provincia di Bat, 2 in provincia di Brindisi.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 99.702 test.
Sono 2.120 i pazienti guariti.
1.838 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4.440 così divisi:
1.461 nella Provincia di Bari;
382 nella Provincia di Bat;
644 nella Provincia di Brindisi;
1.135 nella Provincia di Foggia;
511 nella Provincia di Lecce;
278 nella Provincia di Taranto;
2 attribuiti a residenti fuori regione;
1 per il quale è in corso l'attribuzione della relativa provincia.
Il prof. Pier Luigi Lopalco, dirigente del coordinamento regionale per le emergenze epidemiologiche, comunica che: “6 casi dei 27 registrati oggi dal bollettino epidemiologico sono riferiti a procedure di riallineamento degli archivi e sono dunque risalenti a casi diagnosticati nei mesi precedenti e riferiti a focolai già sotto controllo.
I restanti 21 sono da distribuire negli ultimi 10 giorni, in particolare: 12 sono stati diagnosticati in data di ieri e 3 in data di oggi.
Con questo si conferma che dal 10 maggio fino a ieri il numero di casi positivi si è mantenuto costante, con piccole variazioni, intorno al valore di 10 casi quotidiani”.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti
Venerdi,22 maggio 2020
Proseguono incessantemente i controlli della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Lecce nei confronti degli operatori economici che – approfittando dell’attuale stato di emergenza sanitaria connessa alla diffusione del coronavirus - realizzano frodi nella vendita dei dispositivi di protezione individuale, a scapito degli operatori onesti e mettendo a rischio l’incolumità dei cittadini.
Nei giorni scorsi, le Fiamme Gialle salentine hanno individuato un soggetto, residente nella provincia di Lecce, che pubblicizzava mediante social network, per conto di una ditta con sede a Soleto (LE), ingenti quantitativi di mascherine con classe di filtraggio KN95, equiparata alla più nota tipologia FFP2.
Insospettiti dalla genuinità del certificato di conformità posto a corredo delle mascherine, i Finanzieri della Tenenza di Tricase hanno eseguito un’ispezione presso l’azienda salentina, all’interno della quale è stato individuato un locale adibito a vero e proprio deposito, in cui sono stati rinvenuti n. 11 colli contenenti complessivamente circa 14.000 mascherine - importate dalla Cina - tutte irregolari perché prive dell’obbligatoria marcatura CE e del numero identificativo dell’Organismo deputato a certificare la loro conformità alle direttive europee.
Non solo: i dispositivi di protezione individuale erano corredati da un certificato di conformità falso, rilasciato da una società inglese non autorizzata dalla competente autorità governativa e, quindi, non in grado di assicurare la qualità del prodotto. Le mascherine non conformi – sprovviste anche dell’autocertificazione da inviare all’INAIL per l’eventuale regolarizzazione – una volta immesse sul mercato avrebbero avuto un valore commerciale di circa 45.000 euro e sarebbero state non sicure e potenzialmente pericolose per gli acquirenti.
Il titolare della ditta individuale e l’intermediario della vendita di D.P.I. sono stati entrambi denunciati a piede libero per il reato di “frode nell’esercizio del commercio” (previsto dall’art. 515 del codice penale) alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecce, che ha convalidato il sequestro.
L’attività di servizio eseguita conferma, dunque, l’efficacia del controllo economico del territorio garantito dalle Fiamme Gialle salentine anche in questo particolare e delicato momento, in cui è quanto mai necessario dare massima priorità alla tutela della sicurezza e della salute dei cittadini,che possono contare sempre anche sul numero di pubblica utilità “117” della Guardia di Finanza, attivo 24 ore su 24, per segnalarequalsiasi irregolarità economico-finanziaria legata all’emergenza sanitaria in atto.
Giovedi,21 maggio 2020
di Alessandro Distante
Continua il distanziamo sociale del Consiglio comunale tricasino, mentre assistiamo a sedute del Parlamento che, con le dovute misure precauzionali, continua a riunirsi e giungono notizie di alcuni Comuni che hanno tenuto sedute consiliari con la presenza fisica dei consiglieri: così è stato per Sannicola e per Castrignano del Capo.
Nella foto i consiglieri Longo,Baglivo e Ferrari con l'assessore Sabato
Il Legislatore ha imposto che il Consiglio si svolga in sicurezza, ma ciò non significa che sia vietato lo svolgimento con la presenza fisica. L’importante è che si evitino assembramenti e cioè che si rispetti la distanza necessaria.
La Legge ha poi stabilito che dalle nuove modalità di svolgimento del Consiglio non possono derivare maggiori oneri a carico della finanza pubblica ed i Comuni debbono provvedervi con le risorse rumane,finanziarie e strumentali disponibili.
I Comuni che hanno scelto di tenere le sedute in videoconferenza hanno adottato soluzioni veloci ed economiche utilizzando anche piattaforme messe gratuitamente a disposizione.
A Tricase si è scelta la strada più lunga ma ancora ad oggi non vi è la convocazione del Consiglio.
Tante volte l’ottimo è nemico del bene!
Giovedi,21 maggio 2020
Nei giorni scorsi, il Biologo Gianni Tamino, su nostra sollecitazione, ci ha inviato un breve testo sulla necessità di applicare un’Economia Circolare nelle nostre pratiche quotidiane, proprio adesso, in tempo di Coronavirus.
Gianni Tamino, profondo conoscitore dei temi ambientali e promotore della sostenibilità ambientale, da sempre , invitato dalla nostra Associazione Marina Serra, venne proprio a Tricase nel Marzo del 2019 a parlare di Economia Circolare nelle diverse scuole di Tricase e dei paesi vicini, concludendo i suoi seguitissimi interventi il 15 Marzo all’ ex ACAIT di Tricase, dove si svolse una sua bellissima Conferenza,
intervallata dalla lettura di brani di diversi autori che si sono occupati di Sostenibilità.
Nella stessa giornata del 15 Marzo, Prima Giornata Mondiale di sciopero degli studenti contro i cambiamenti climatici, ci eravamo trovati a manifestare tutti insieme, con lui e gli studenti, in Piazza Municipio di Tricase.
Proponiamo con piacere ai lettori del il Volantino queste riflessioni di Gianni Tamino, e nello stesso tempo cogliamo l’occasione per informarvi che, come Associazione Marina Serra, abbiamo deciso di regalare una Mascherina lavabile e disinfettabile, accompagnata dalle indicazioni di corretto uso, ad ogni socio e nuovo iscritto della nostra Associazione, ma anche a chi ce ne farà richiesta (ovviamente per un numero limitato di persone, essendo la nostra un’Associazione di Volontariato).
Questa iniziativa rappresenta per noi, un gesto simbolico, modesto ma concreto nella direzione di ridurre i rifiuti che con il Coronavirus purtroppo aumenteranno vertiginosamente e quindi aumenterà l’inquinamento, concausa di questi fenomeni pandemici.
Grazie per la disponibilità a tutta la redazione de il Volantino.
Angelo Chiuri
Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale “Marina Serra”
“ Economia Circolare al tempo del Covid-19”
Da Gianni Tamino, Biologo il 18-05-20
Un’economia si può considerare sostenibile se è in grado di evitare sprechi di risorse e inquinamenti, che possono mettere a repentaglio gli equilibri ambientali e la salute umana.
Ma l’attuale sistema produttivo lineare produce rifiuti ed ha favorito il cambiamento climatico, l’inquinamento atmosferico, la contaminazione delle acque, la rottura dei cicli biogeochimici, con lo sviluppo di nuove malattie, di tipo cronico-degenerativo.
Un’economia diversa, senza sprechi di risorse e senza inquinamenti, è possibile, se si seguono le indicazioni che vengono dal sistema produttivo naturale.
La nuova economia deve utilizzare fonti di energia rinnovabili, come quella di origine solare, e soprattutto deve avere un andamento circolare, con continuo riutilizzo dei materiali impiegati in ogni ciclo produttivo. La definizione di economia circolare è quella di “un’economia pensata per potersi rigenerare da sola”.
In un’economia circolare i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, in grado di essere reintegrati nella biosfera, e quelli tecnici, destinati a essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera. Negli ultimi anni Centri di Ricerca in tutto il mondo, ma anche l’Unione Europea, hanno individuato percorsi virtuosi verso questa economia tendenzialmente senza sprechi, senza rifiuti e senza inquinamento.
Purtroppo oggi, a causa dell’epidemia Covid-19, stiamo vanificando gli sforzi fatti nel recente passato per tentare di andare nella direzione dell’economia circolare, dato che vengono utilizzati un’enorme quantità di prodotti “usa e getta”, per ridurre il rischio di contagio.
Oltre all’utilizzo di stoviglie di plastica per bar e cibo da asporto, il problema più rilevante è dato dalle mascherine e dai guanti di plastica o di lattice che vengono gettati dopo un breve utilizzo.Ma anche in questo caso non è necessario usare prodotti “usa e getta” per evitare il contagio e garantire la salubrità degli ambienti di incontro.
Prendiamo ad esempio le mascherine: quelle consigliate sono del tipo “chirurgico”, che evitano di contagiare gli altri e riducono il rischio di contagio per noi, se restiamo a distanze superiori al metro,mentre le altre, più specialistiche, servono al personale sanitario. Ma il DPCM del 17 maggio prevede l’obbligo di mascherine, con possibilità di utilizzo di vari tipi; infatti si dice che nei luoghi pubblici:
“possono essere utilizzate mascherine di comunità, ovvero mascherine monouso o mascherine lavabili,anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera e, al contempo, che garantiscano comfort e respirabilità, forma e aderenza adeguate che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso.”
Per quanto riguarda i guanti, sono obbligatori quelli “usa e getta” solo nelle attività commerciali per l’acquisto di alimenti e bevande, come succedeva anche prima dell’epidemia, utilizzando quelli forniti dall’esercizio commerciale e deponendoli nel contenitore predisposto nello stesso locale.
Negli altri casi è sufficiente utilizzare sulle mani il gel disinfettante. E’ proprio nella logica di autoproduzione e di relazioni di comunità che emerge, anche in tempi di Covid-19,la possibilità di realizzare l’economia circolare.