Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 31 maggio 2020 in Puglia, sono stati registrati 1.860 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 4 casi, così suddivisi:
2 nella Provincia di Bari;
0 nella Provincia di Bat;
0 nella Provincia di Brindisi;
2 nella Provincia di Foggia;
0 nella Provincia di Lecce;
0 nella Provincia di Taranto;
Sono stati registrati 4 decessi: 3 in provincia di Bat, 1 in provincia di Bari
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 118.652 test.
Sono 2.813 i pazienti guariti.
1.177 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4.494 così divisi:
1.483 nella Provincia di Bari
380 nella Provincia di Bat
651 nella Provincia di Brindisi
1.155 nella Provincia di Foggia;
515 nella Provincia di Lecce;
281 nella Provincia di Taranto;
29 attribuiti a residenti fuori regione;
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
Domenica,31 maggio 2020
di Fernando Dell'Abate
Su una mia presunta “incompatibilità” rispetto alla carica di Consigliere comunale, mi corre l’obbligo di precisare quanto segue:
Con nota n.6303 protocollata il 2 maggio 2017 (quindi ancor prima dell’ufficializzazione della mia candidatura a sindaco avvenuta il 12 maggio), ho comunicato agli uffici comunali la mia posizione rispetto alla causa riportata in sentenza, mediante cessione del credito pro soluto a terzi intervenuta già in data 28 aprile 2017 presso la Corte d’Appello del Tribunale di Lecce.
Rammento che, in occasione del Consiglio Comunale di insediamento del 24 luglio 2017, all’unanimità veniva votata la convalida degli eletti a consiglieri comunali, e quindi anche del sottoscritto, escludendo la presenza di cause di incompatibilità proprio per le ragioni su richiamate.
Fa specie che l’argomento venga strumentalmente ripreso dagli ambienti della maggioranza proprio in questo momento così delicato per la comunità, nonostante la sentenza sia stata pubblicata il 21 gennaio 2020.
Evidentemente la frantumata maggioranza di Chiuri non ha altri argomenti se non quello di insinuare fantomatiche criticità normative, gettando fango sul sottoscritto al fine di distogliere l’attenzione dal fallimento politico e amministrativo della sua amministrazione.
Prova ne è la P.E.C. del 28 maggio 2020 con cui il Presidente della Commissione Lavori Pubblici e Urbanistica Consigliere Luigi Giannini, rinviava a data da destinarsi i lavori rilevanti per la comunità, ledendo di fatto il diritto non solo mio ma di tutti i componenti della stessa.
Di questo riferirò e lui risponderà nelle sedi competenti insieme al suo suggeritore.
Qualora ce ne fosse ancora bisogno, avrò modo di fornire i chiarimenti che mi vorranno chiedere i colleghi consiglieri nella imminente riunione dei capigruppo, di fronte a eventuali contestazioni nelle forme e termini di legge, e non sulle pagine dei giornali.
Al Sindaco e a quel che resta della maggioranza il mio invito a riflettere invece sul danno arrecato alla comunità, causato dalla loro incapacità di gestire una crisi non solo sanitaria, ma anche sociale ed economica che ha messo a nudo tutta la loro incompetenza ammantata di arroganza.
Per la mancanza di rispetto alle persone, alle istituzioni e a tutta la comunità, questa amministrazione non merita di guidare la nostra città e per questo motivo ci batteremo per mandarla a casa il prima possibile.
di Giuseppe R. Panico
La Terra è l’unico pianeta del sistema solare ad avere acqua in quantità, in forma liquida, gassosa e solida.
Con mari, piogge, laghi, ghiacciai, nubi, fiumi e falde, permette la vita di ogni essere vivente e lo sviluppo di benessere ed economia.
Il sano impiego delle acque è dunque anche un indice del livello sociale, culturale e politico di una comunità.
A Tricase di acque ne abbiamo di mare, piovane, di falda, dell’AQP, depurate e non depurate (pozzi neri etc.).
Dovremmo essere felici di questa fluida abbondanza ma lo siamo un po’ meno quando le acque si intorpidiscono. E con acque torpide, tutto è poco chiaro; in pochi ci pescano bene e per tantissimi solo lische e mal di pancia.
Con l’arrivo dell’estate dobbiamo intanto prendere atto che la Bandiera Blu, indice della civiltà turistica sul mare e dunque economica, non sventola né su palazzo Gallone né su quello che rimane delle nostre già cadute o cadenti torri costiere.
Il vecchio invito “Valorizziamo le marine”, ora anche da parte di tantissimi nostri tecnici, con le loro osservazioni al PUG, non sembra svegliarci più di tanto e il turismo rimane limitato e con servizi di serie B o C.
Ma il problema riguarda anche le altre acque, come quelle dell’AQP che usate diventano nere ma poi, filtrate dal nostro suolo carsico, si schiariscono, arrivano in falda e poi al mare o vanno al depuratore e poi al Rio.
Povero Rio, povero mare, poveri noi che, dopo aver rinunciato a farne uno dei più bei piccoli parchi costieri del Salento, dobbiamo pure subire per centinaia di metri a destra e a manca (quasi dall’Acquaviva al Quadrano) il divieto di balneazione e dunque lo svilimento di un bel tratto della nostra costa.
Ma come fanno tantissimi paesi civili che, dal Polo Nord al Polo Sud, non hanno il mare ma hanno, beati loro, un circuito fognario cittadino completo? Versano le loro acque reflue in falda e/o per uso agricolo? Non potremmo fare anche noi lo stesso e liberarci da un maleficio che ammala la nostra economia e le nostre attrattive?
Parliamo tanto di PUG, che essendo… “Generale”, dovrà pur prevedere, nelle sue generalità, se dare continuità o meno all’attuale nostro fluido assetto di acque dolci e salate. Si vuol fare del nostro mare pure un’Area Marina Protetta, anche con i reflui del Rio, che comporta meno barche, meno nautica, meno pesca; dunque ancor meno turismo, meno economia e più ecologia come è già successo con il parco Otranto-Leuca.
Ben venga se, pur privi di altre economie, “ecologia e povertà” è quello che vogliamo, ma attraverso un pubblico, approfondito e articolato dibattito. Nel frattempo, pare che i pochissimi pesci rimasti nel Rio trovino più dolci e pulite le loro reflue acque e le verdi alghe.
Perché, se piove, nel Rio ci versiamo pure un po’ di acque piovane cittadine, ma dopo averle raccolte, grigliate e sedimentate, nella nuova grande vasca (già scavata, poi interrata e poi riscavata) nell’area depuratore, da un po’ di polveri sottili e residui cittadini e canini.
La grande maggioranza delle acque piovane cittadine va invece direttamente al mare per altra via, sporche o pulite che siano. Un peccato per i nostri soldi e le nostre speranze, perché già tre lustri fa, avevamo predisposto la distribuzione idrica nelle campagne, vincolando terreni, stradine e sentieri con tubi, valvole, recinsioni, pitosfori di contorno e promesse ai contadini di acqua in abbondanza e gratuita. Altro che quella poca raccolta, come da secoli, nelle loro grandi cisterne scavate nei campi ed ora ancor più cadute in disuso.
Al momento non più frutta e verdure a Km 0 e a costi ridotti, se non scavando altri pozzi e pescando acqua in falda. Lo si desume anche da una recente sentenza del TAR di Lecce e del Tribunale Superiore delle Acque di Roma.
Quest’ultimo non ha sentenziato su un contenzioso a motivo che le acque piovane raccolte in tale nuova vasca non servono a fini irrigui nei campi ma, grigliate e sedimentate, vanno dritte dritte al Rio.
Una soluzione tecnico- ecologica più unica che rara, visto che non si ha notizia di altre civiltà così ricche e smart che raccolgono e depurano le acque piovane cittadine solo per riversarle nei fiumi o al mare in bocca ai pesci e non certo sulle radici di alberi, frutta e verdure.
Sorge il dubbio che Provincia e Regione (speriamo che leggano il Volantino e ci schiariscano le idee per il bene dei nostri pochi soldi e della loro credibilità,) abbiano davvero autorizzato e finanziato una tale soluzione e non altre.
Tubi, valvole, contatori e recinsioni, rimasti a secco dall’inizio di questo millennio, sono ora ricoperti di erbacce e sterpaglie in attesa di tempi migliori o di chi campa raccogliendo ferri vecchi.
Se l’italico modo di fare giustizia e diritto tanto allontana, in particolare nel nostro Sud, ogni investimento straniero e cittadino (le banche in provincia traboccano di liquidità sovente poi diretta altrove al seguito dei nostri ragazzi migranti), il modo di spendere il pubblico denaro ci allontana anche dall’Europa e ne aggrava la crisi.
In questi giorni infatti, già di grave crisi sanitaria ed economica da virus e con timori che diventi sociale, diversi paesi del Nord-Europei a farci donazioni del denaro dei loro cittadini, per darci una mano, manco ci pensano.
Visto le nostre tradizioni nello spendere e spandere, al massimo sono disponibili a prestarci qualcosa e alle loro condizioni. Forse di bandiere blu ne avremmo bisogno parecchie, non solo a Tricase ma in molti angoli del Bel Paese, compreso quelli ove, visto anche i recenti scandali in alto loco della magistratura, il diritto si trasforma in rovescio e il pubblico denaro in allettante concime per sprechi e ritardi.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi sabato 30 maggio 2020 in Puglia, sono stati registrati 2.177 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono risultati positivi 8 casi, così suddivisi:
7 nella Provincia di Bari;
0 nella Provincia di Bat;
0 nella Provincia di Brindisi;
0 nella Provincia di Foggia;
0 nella Provincia di Lecce;
0 nella Provincia di Taranto;
1 riguardante un residente fuori regione.
Non sono stati registrati decessi.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 116.765 test.
Sono 2.768 i pazienti guariti.
1.222 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4.490 così divisi:
1.481 nella Provincia di Bari
380 nella Provincia di Bat
651 nella Provincia di Brindisi
1.153 nella Provincia di Foggia;
515 nella Provincia di Lecce;
281 nella Provincia di Taranto;
29 attribuiti a residenti fuori regione;
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
Raid dei carabinieri in borghese della Compagnia di Tricase.
Trovati in casa piu’ di 60 gr. di cocaina. Un arresto.
Giovedì,28 maggio 2020, corso mattinata, in Andrano, militari N.O.R.- Aliquota operativa della Compagnia di Tricase, supportati da Militari stazione Carabinieri di Spongano , procedevano a perquisizione locale presso abitazione sita in Andrano , traendo in arresto per “detenzione fini spaccio sostanze stupefacente”: Musaro’ Pierluigi classe 1978,circostanza militari operanti rinvenivano ben occultati interno vano cucina sottonotato materiale:
nr. 61,2 gr. sostanza stupe tipo “cocaina”;
nr. 1,99 gr. sostanza stupe tipo “cocaina” suddivisa in 4
(quattro) involucri in cellophane;
un bilancino elettronico;
somma contante di euro 40,00, .
Arrestato, termine formalita’ di rito veniva associato presso Carcere di Lecce.