Cantiere Civico, gruppo di opposizione a Palazzo Gallone, interviene sulle dimissioni del vicesindaco Andre Ciardo : " I cittadini hanno il diritto di conoscere quali sono i reali motivi della rottura”

 Il documento

Il vicesindaco di Tricase, Andrea Ciardo, ha annunciato le proprie dimissioni.

Ha affermato che non sussistono le condizioni per continuare a collaborare con il Sindaco De Donno, perchè si è incrinato il reciproco rapporto di fiducia. 

Pur rispettando la sensibilità personale di ognuno, a noi questa pare una semplificazione riduttiva. È carente e non accettabile per il ruolo che ricoprono i protagonisti.

È assente, infatti, ogni riferimento ai motivi dei dissidi. Questa mancanza deve essere colmata. I cittadini hanno il diritto di conoscere quali sono i reali motivi della rottura. Quelli che incidono sulla qualità della vita e riguardano il presente e il futuro della nostra comunità. Non sono difficili da individuare i motivi politici. Risiedono negli obiettivi e nei metodi di azione, che hanno progressivamente divaricato i rapporti tra i vari livelli del governo cittadino.

Per noi è stata, purtroppo, una conferma delle previsioni più negative.

È il frutto, perverso ma prevedibile, di una compagine elettorale mal composta, con sensibilità politiche contrapposte, assemblata senza una visione comune e con il solo obiettivo di vincere le elezioni (riuscito, peraltro, di stretta misura).

Ma governare bene è altra cosa!

Il Partito Democratico, di cui il vicesindaco è esponente, era il perno della coalizione, anche perché unico partito strutturato. Ora è chiamato a ridefinire la propria posizione in questo progetto politico-amministrativo, anche alla luce del nuovo corso impresso dalla segreteria Schlein.

Noi consiglieri di Cantiere Civico, che abbiamo condotto in questi anni un'azione di opposizione rigorosa, critica e senza pregiudizi, seguiamo con attenzione l'evolversi degli eventi. La città non può rimanere in balia dell'incertezza o, peggio ancora, paralizzata.

 

di Alessandro DISTANTE

La triste notizia della morte del giovanissimo Antonio Manno ha sconvolto la Città.

Quando tutti avevano organizzato il ponte del Primo Maggio, non solo e, forse, non tanto per festeggiare al festa del lavoro, quanto per godersi un lungo fine settimana finalmente primaverile, è giunta come una deflagrazione la notizia del drammatico incidente.

A quel punto, senza alcuna necessità di ordini dall’alto e di imposizioni, le iniziative sono state messe da parte, molti negozi hanno voluto chiudere e la gioia e la spensieratezza ha lasciato il posto ad amare riflessioni e ad una profonda tristezza.

Dal dolore collettivo è emerso, con forza, lo spessore profondo di una cultura della solidarietà, di una aggregazione di cittadini che si sente comunità, in un sentito rispetto di chi, specialmente se giovane, lascia la vita e vede svanire tutti i suoi sogni.

E’ questa, forse, la differenza tra un’organizzazione politico-amministrativa retta da regole e da comuni interessi ed una comunità che fonda il suo stare insieme su valori profondi che mettono al centro la persona e che, quindi, attribuiscono alla vita e alla morte i cardini sui quali tutto deve ruotare.

Il lutto cittadino non ha avuto bisogno di un ordine dall’alto; è stato spontaneo e dal basso perché una vera comunità non ha neppure necessità di norme e di sanzioni per chi le viola, ma si regge sul comune sentire autodisciplinandosi ed assumendo spontaneamente condotte condivise. Questi giorni ci hanno rimandato a ricordi dell’infanzia, quando, in occasione della morte di una persona, anche se anziana e destinata alla morte naturale, tutto il vicinato osservava il lutto: niente chiassi, niente TV, niente feste. Tutti partecipi del dolore che aveva colpito il vicino. Era un segnale della dimensione del sentirsi comunità/famiglia.

In questi giorni, persino la cornice meteorologica ha pensato bene di farsi partecipe della tristezza collettiva: un cielo cupo con abbondanti scrosci di pioggia accompagnato da un vento che ha abbassato anche le temperature.

“Qui nessuno è senza radici” e –si potrebbe dire- parafrasando il poeta David Turoldo “Qui nessuno è solo”.

 

 

Pubblichiamo la reazione di Taylor Hackford alla notizia della scomparsa di Antonio Puccetto 

“ I am shocked and saddened. Puccetto was such an amazing Salentino original - a great painter and bold eccentric philosopher.  We saw him several months ago - he was working in Lecce - but I will forever remember him in his little stone railroad signal building in Tutino, his self-styled painting studio where he created his indelible art.”

“Sono scioccato e rattristato. Puccetto era uno straordinario originale salentino, un grande pittore e un audace filosofo eccentrico. Lo abbiamo visto diversi mesi fa lavorava a Lecce – ma lo ricorderò per sempre nel suo piccolo edificio in pietra della segnaletica ferroviaria a Tutino, il suo sedicente studio di pittura dove ha creato la sua arte indelebile” 

Taylor Hackford

Super Mario D’Aversa

Mario D’Aversa, come ha sempre detto pubblicamente, come ci tiene a dirlo sul nostro giornale: “A Palazzo Gallone, non funziona niente

Non ha uno sguardo affascinante… ma di certo il suo intuito gli permette di capire prima degli altri una situazione problematica…

E’ dotato di saggezza, che ha e rivela, nel comportamento, nel giudicare e nell’operare…

Potrebbe essere un buon consulente esterno per la Città di Tricase!

 

dalla pagina facebook di Andrea Ciardo

Care concittadine, cari concittadini,
queste parole per comunicarvi una decisione che - per chi mi conosce lo sa - è sofferta e ponderata: poco fa ho rassegnato le mie dimissioni da vicesindaco ed assessore della Città di Tricase.
Senso di responsabilità, passione e rispetto per le Istituzioni sono ciò che hanno mosso ogni mia azione, dal primo giorno da assessore - quando avevo 28 anni - ad oggi, che di anni ne ho 31.
Ho cercato ogni attimo di onorare la fiducia dei cittadini di Tricase, a mani nude e col cuore che batte, come mi è stato insegnato.
Lo farò anche oggi, mentre faccio un passo indietro per il bene della Città.
È venuto meno il rapporto fiduciario reciproco che mi lega al primo cittadino, e dunque la mia decisione non poteva essere altra.
Tante le diversità di vedute sul futuro, troppe le divisioni valoriali: un'incompatibilità che forse era già prevedibile, ma che ingenuamente pensavo di poter superare nell'interesse della Città.
In un contesto politico e amministrativo complesso, spesso caratterizzato da indifferenza, sordità e miopia politica, ho dato tutto me stesso per dimostrare che, nonostante tutto, l'importante era lavorare sodo per Tricase. Senza rimpianti e con abnegazione.
 
 
 
E con determinazione ho provato a raggiungere gli obiettivi che ci eravamo posti, facendolo insieme a chi sa quanto sia importante il lavoro di squadra.
A partire dal personale dell'Ente - funzionari, dipendenti e Corpo di Polizia Locale - cui va il mio ringraziamento più grande.
Sono stato accolto come un figlio, un nipote, un fratello in alcuni casi. Non sarà stato facile sopportarmi ad ogni ora (soprattutto per qualcuno che comprenderà e sorriderà leggendo queste parole), nel mio girovagare fra atti e documenti, chiedendo indicazioni e invitando tutti a fare sempre più per giungere poi al risultato. A voi, che tanto mi avete dato, spero di aver lasciato traccia del mio passaggio.
Ogni giorno speso in Comune e fra le strade della Città, ho messo a disposizione la mia persona, il mio caratteraccio, le mie passioni, le mie competenze.
Ho dialogato con tutti, cercando di capire, studiare, immaginando soluzioni per i problemi, e progetti per cogliere le opportunità che si presentavano ai nostri occhi. Mai mi son sottratto al confronto, alla discussione, alle critiche.
E ogni singola critica mi ha spinto a far sempre più e, nei limiti delle mie capacità, sempre meglio.
Tutto quello che sono e che ho fatto di buono, poi, lo devo ai miei compagni di viaggio. Fra tutti Anna, FrancescoMinonne, Francesca, Giorgio, Gianluigi e tutti gli iscritti e militanti del Partito Democratico di Tricase: senza di voi ogni giorno speso per la comunità sarebbe stato vano perché non confortato dalla pluralità di idee, autentica ricchezza del Partito, e dalla comunione di intenti e valori.
La comunità da cui provengo e che amo, Caprarica, sappia che l'impegno è stato massimo. Mai dimenticare le proprie radici e lavorare per far crescere rigoglioso l'albero della socialità: questo è l'insegnamento che ho fatto mio da mio nonno e da mio padre, e spero di esserne stato all'altezza.
Ringrazio tutti i cittadini e le associazioni che mi hanno incontrato sulla propria strada, che con me hanno parlato, litigato, discusso, e si son confrontati. Non so se sarò mai in grado di restituirvi anche solo un po' di quanto mi avete trasmesso. Tricase è fortunata, perché può contare su una rete sociale così solida e viva.
Ringrazio i consiglieri comunali tutti, anche chi era su posizioni diverse dalle mie. Anche Cantiere Civico e Tricase, che fare?, sapendo che nella diversità di vedute si è potuto lavorare e costruire.
Dalle vostre esperienze, sollecitazioni, critiche e riflessioni ho potuto cogliere spunti di crescita, personale e politica. Vi ringrazio perché avete saputo "puntare" sulla mia "giovane irruenza". Anche quando ci si è confrontati duramente (diamine quante volte lo abbiamo fatto!) abbiamo discusso di temi e prospettive.
C'è la consapevolezza di non esser mai mancato quando la Città ha chiamato. Anche quando qualcuno s'è dimostrato assolutamente impreparato e si doveva recuperare, sotto ogni punto di vista.
Non mi dilungherò oltre, sapendo che il percorso politico non si esaurisce certamente con un'esperienza amministrativa.
L'ho sempre detto.
Oggi torno a casa con la schiena dritta.
Vedete, titoli o nomine assessorili servono a poco e niente se non "riempite" dall'impegno quotidiano e dalla Politica.
Perché la Politica è servizio. E lo è sempre, non solo durante una campagna elettorale o durante una consiliatura.
Ecco perché - da amministratore prima, da militante e cittadino ora - certamente non smetterò di impegnarmi.
L'ho fatto per anni, e continuo a farlo oggi. Semplicemente il cammino riprende in altro modo, scarpe nuove e si va.
Un ultimo pensiero va alla mia famiglia, ai miei amici più cari, alle persone che mi sono state veramente accanto: scusate se sono stato assente, se vi ho assillato con i miei "racconti", se mi avete sopportato nei momenti di sconforto.
Voi, più di chiunque, sapete quanto sia grande l'amore che provo per Tricase.
"

Tricase, 4 maggio 2023

Creava, nel suo studio accanto al passaggio a livello, quadri gettando e modellando i colori con le mani

Una vita al casello, a dipingere le sue tele. All'età di 65 anni è morto Rocco Antonio D'Aversa più conosciuto come "Puccetto", il pittore casellante che creava, nel suo studio accanto al passaggio a livello, quadri gettando e modellando i colori con le mani, mentre passavano i treni alla fermata 34.228 delle Ferrovie del Sud Est, linea Gagliano - Lecce, via Zollino.

I funerali avranno luogo domani, 5 maggio, alle ore 16 presso la parrocchia della Natività a Tricase.

Una vita nell'arte

Puccetto lavorava nel casello ferroviario di Tutino-Tricase delle Ferrovie Sud Est.

Un luogo immerso nel silenzio di un territorio luminoso e solitario, dove trentadue anni fa ha cominciato a dipingere per un’urgenza esistenziale che nasceva dalle ferite dell’infanzia

Puccetto, i colori della materia sui dolori della vita

Dipingeva facendo affiorare i dolori e le fratture della vita, perché la pittura lo faceva stare bene, e quando sulla superficie delle tavole si è accumulata la polvere del tempo i lavori arrivavano a identificarsi anche con il paesaggio forse perché dominati dall’energia della materia.

 

 

di Pino GRECO

NASCE A TRICASE UN NUOVO GRUPPO CIVICO PER LE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE

A Tricase si scaldano già i motori in vista delle prossime amministrative del 2025.

E nel Comune sud salentino un nuovo gruppo civico scende già in campo.

Non è stato ancora ufficialmente presentato ma il nuovo progetto civico fatto dai cittadini per i cittadini di Tricase, è già in “ movimento “ da circa un anno.

Il gruppo si incontra seguendo un calendario programmatico da circa 12 mesi, ci fa sapere Maria Rosaria Cazzato - abbiamo elaborato idee progettuali per l’intera comunità di Tricase. Siamo tutti disposti a metterci in gioco in prima persona, portando la nostra visione di futuro per l’intera Città

Maria Rosaria Cazzato

Il nostro è un gruppo di professionisti, commercianti e artigiani, dichiara Vincenzo Erricosiamo circa 60 cittadini con la ferma volontà di mettere la gestione del territorio al di sopra di ogni interesse di parte, abbiamo deciso di intraprendere un percorso verso un progetto di governo fondato sull’ascolto delle idee e sulle esigenze dei cittadini stessi”.

Un progetto sicuramente ambizioso che punta su quattro fasi operative:

1 - Il lavoro con la creazioni di un sistema “cooperativo…

2 - La transizione ecologica e mobilità urbana, rivedere il criterio di mobilità…

3 - L’aspetto culturale per una primavera delle coscienze giovanili e non solo…

4 - Maggiore impegno turistico con al centro il Presepe Vivente di Tricase…

fanno sapere i rappresentanti.

Insomma, un passo alla volta senza fretta ma senza sosta, in vista delle prossime amministrative

 

Il momento tanto atteso è arrivato. Nei prossimi giorni inizieranno i lavori di consolidamento. Si tratta della prima fase dei lavori, atta a stabilizzare la Torre del Sasso e ad evitare il crollo definitivo.

L'intervento è finanziato attraverso un bando sulle Torri costiere della Regione Puglia al quale il Comune di Tricase ha partecipato e che prevede un contributo di 25.000 euro. Si tratta di un piccolo contributo, ma allo stato attuale permetterà almeno di conservare il bene, in attesa di trovare un finanziamento per un restauro conservativo definitivo

di Giuseppe R. PANICO

La guerra fra Russia e Ucraina non accenna a finire, un’altra più grande, fra Cina e Taiwan si affaccia all’orizzonte e, alle tante guerricciole africane e medio-orientali, si è aggiunta ora quella in Sudan.

Intanto, la massiva migrazione via mare, né frenata, né controllata, né integrata, né condivisa continua ad esporre l’Italia anche alle insofferenze di altre nazioni europee che non accettano i migranti in arrivo da loro, grazie alla nostra debole e permissiva politica.

Né l’Europa ha gli strumenti per imporre una ripartizione che alleggerisca l’Italia da tanta nuova umanità, con ben diversa cultura e usanze, e ormai facile preda della criminalità e innesco per bombe sociali in tante periferie cittadine.

Lo schieramento geopolitico in Europa e/o Occidente, già ben definito, è stato nel frattempo rafforzato grazie all’adesione alla NATO della Finlandia e con un similare orientamento della Svezia.

Il mondo libero, aggredito in Ucraina dalla nuova Russia Imperiale, alleata con una Cina sempre più dittatoriale (insieme in espansione anche in Africa), ed appoggiata dalle tante oligarchie e dittature che controllano il resto del mondo, sembra reggere l’urto di chi ne mina il futuro.

Un futuro che è nella forza di quei principi che traggono origine dai valori diffusi e recepiti in Europa, prima dalla “Democrazia in America” (1835) di Alexis de Tocqueville e poi dal diffondersi culturale dell’” “Autodeterminazione dei Popoli”, sostenuta dagli USA anche a seguito della 1 G.M. Solidi pilastri del nostro vivere occidentale, della libertà di scegliere chi ci governa e con chi stare per far fronte comune a molteplici interessi.

Compresi quelli militari contro le minacce alla pace, mai debellate da una umanità che continua a scrivere la sua storia con la penna intrisa nel proprio sangue. Valori di pace che hanno potuto da noi svilupparsi, negli ultimi settanta anni, proprio grazie all’ombrello protettivo della NATO, ma poi, con la fine della guerra fredda, ritenuti da molti raggiunti e scontati e non più da difendere.

Accantonando così la storia e quel detto latino, collaudato da millenni ed oggi più attuale: “Si vis pacem para bellum” “Se vuoi la pace preparati alla guerra”.

Impegno da attuarsi anche con alleanze geopolitiche e geostrategiche e coltivando credibilità e fiducia internazionali. Valori questi non sempre ben recepiti da una politica e da una cultura nazionale spesso troppo divisiva e permeata, ben più che nel resto d’Europa, dal virus dell’antiamericanismo e antieuropeismo.

Un virus che trova facile diffusione anche nella carenza di una informazione/formazione più adeguata. Siamo infatti al cinquantottesimo posto nel mondo (appena sopra il Niger e il Ghana e un pochino meglio della Grecia) come libertà di stampa e ai primissimi posti in Europa come livello di ignoranza.

Siamo carenti anche di quel giornalismo investigativo che cerca nei fatti, più che nelle opinioni e convenienze, le verità di comune interesse e spesso osteggiato proprio da quei poteri che finanziano e condizionano i mezzi di informazione. Nessuno, dotato di buon senso vorrebbe la guerra, a maggior ragione chi, per dovere e formazione militare, è chiamato a sostenerla.

Anche per consentire a chiunque di parlare di pace, pur senza mai dire come credibilmente ottenerla e a che condizioni; senza rivolgersi a chi ha aperto con le armi e l’aggressione le porte dell’inferno; senza mai affollarsi e dimostrare sotto le ambasciate dei paesi colpevoli.

Come in ogni altra attività umana, anche per sostenere la pace, oltre alle parole, ci vuole il coraggio di agire nella giusta direzione, che non può essere quella della pace ad ogni costo, chini e sanguinanti di fronte ad un aggressore che continua ad aggredire.

L’Italia, da Costituzione, ripudia la guerra ma non certo la difesa, anche con le armi, dei propri valori ed interessi in un contesto di consolidate alleanze. E, pur fra le oscillazioni Ds/Sn del nostro pendolo politico, continua a tener fede ai propri impegni.

Oltre al sostegno all’Ucraina, si prevede ora la presenza aeronavale della nostra Marina Militare nell’Oceano Pacifico nell’ottica di contenere, insieme agli alleati, l’espansionismo cinese. Viaggiare sulle impervie strade della storia e della geopolitica comporta anche una buona “assicurazione” in caso di incidenti e relazioni utili in caso di bisogno.

Tale “assicurazione” ci costa circa 1, 5 % del nostro PIL (con impegno di arrivare al 2 %), molto meno di altre nazioni amiche. La Festa della Liberazione, celebrata lo scorso 25 aprile, ci ricorda, ancora una volta, che, per respingere dittatori ed invasori, mercenari e aggressori, purtroppo non bastano piazze, parole striscioni. Serve anche il coraggio di uomini e donne disposte al sacrificio e, come allora, il forte sostegno degli alleati.

E soprattutto un’arma vincente, da noi sempre più rara: l’identità di popolo, di nazione, di patria.

Martedì, 2 maggio 2023

di Pino GRECO

Oggi cielo e terra piangono Antonio.

A Tricase e Tiggiano, si accende un’altra stella in cielo: Antonio Manno.

Un nuovo rapporto non più orizzontale ma verticale nella fede che unisce terra e cielo.

Si sono svolti oggi a Tricase i funerali di Antonio Manno, il 22enne morto lo scorso sabato in un incidente in moto sulla strada provinciale che porta a Tricase Porto. L’intensa partecipazione è stata composta e commossa in un susseguirsi di pensieri e manifesti che parlavano al cuore. Da “Non dimenticheremo mai il tuo sorriso, la tua gioia di vivere, il tuo essere buono sempre con tutti ”  a  “ sei stato un ragazzo a modo è il massimo dell’educazione. Ciò che ogni genitore desidera per i propri figli. Marina e Michele l’hanno avuto”.

La Parrocchia di Tiggiano e tutte le parrocchie di Tricase hanno espresso vicinanza e affetto alla famiglia del giovane 22enne...

Si svolgerà a Tricase giovedì 4 maggio prossimo presso l'I.I.SS. “Don Tonino Bello”, con il Patrocinio del Comune di Tricase (Le), l'iniziativa denominata Le GIORNATE per La RADIO nelle SCUOLE 4.0 “dai social online ai social ON AIR" in programma dal 26 aprile al 6 maggio.

La manifestazione è organizzata dai Radioamatori dell'A.R.I.- Associazione Radioamatori Italiani che si occupano del Progetto La RADIO nelle SCUOLE 4.0” e dai loro colleghi delle Sezioni di Venezia, Padova e Versilia-Viareggio al Nord; Roma e Macerata al Centro; Lecce ed Acireale al Sud. Dunque sette città in tutta Italia di cui solo due al Sud ed una di queste è proprio Tricase!

IL “FENOMENO” RADIOAMATORI Nel mondo i RadioAmatori sono oltre 2 milioni con la maggioranza negli Stati Uniti,circa 800.000, in Giappone (dove hanno sede i principali produttori di riscetrasmettitori radioamatoriali) quasi 400.000. In Europa il maggior numero vivono nel Regno Unito, quasi 80.000, 70.000 vivono in Germania mentre in Italia sono circa 40.000, di cui ben 12.000 sono Soci A.R.I. raggruppati in 281 Sezioni e 19 Comitati Regionali.

IL PROGRAMMA DEL 4 MAGGIO prevede, oltre alla conclusione dell'attività divulgativa già avviata in precedenti incontri, un tentativo di collegamento in Fonia in Onde Corte “HF” nella banda radioamatoriale dei 40 metri, cioè 7 Mhz-LSB, tra gli studenti dell' I.I.S.S. “Don Tonino Bello” - indirizzi “Nautico”, “Aeronautico” e “Produzioni AudioVisive” - di Tricase (Lecce) con gli studenti dell' I.I.S. “Biagio Pascal” - Sede di Labaro-Roma. Gli studenti avranno la possibilità di scambiarsi  informazioni sulle proprie scuole, scambiarsi pareri ed opinioni, fare domande sui rispettivi corsi di studio e tanto altro ancora. La gestione dell'attività sarà a cura Soci di A.R.I. Lecce che utilizzeranno il Nominativo di Sezione IQ7AF/p (dove /p indica la “stazione” portatile) e dei loro omologhi della Sezione di Roma, IQ0RM, che utilizzeranno il Nominativo della scuola IK0MGA.

Da una seconda Stazione Radio “Portatile” allestita nel piazzale del “Don Tonino Bello” altri RadioAmatori faranno chiamata in “HF” con il Nominativo Speciale II7LEG assegnato dal Ministero alla Sezione di Lecce da utilizzare per il Diploma Cento anni dell’Aeronautica Militare”istituito dall'A.R.I. Nazionale con la collaborazione dello Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare.

“La Radio nelle scuole – spiega Icilio CARLINO, Presidente di A.R.I. Lecce – è una attività in cui noi di A.R.I. crediamo fermamente ed in cui stiamo investendo molteplici risorse. La presenza dei Radioamatori nelle scuole, di diverso grado e ordine, non è un fatto nuovo ma è frutto di una convenzione MIUR-ARI sottoscritta nel lontano 2006 e che prevede la divulgazione delle attività tecniche inerenti il mondo della Radio. La nostra presenza a Tricase non vuole rappresentare un percorso didattico, non ne avremmo le competenze necessarie, ma molto più semplicemente una occasione per stimolare i giovani verso conoscenze che il mondo della scuola, per tutta una serie di motivi, non riesce a dare. Oltre a toccare i temi della storia della Radio e quelli più squisitamente tecnici relativi all’uso in varie condizioni dei dispositivi ricetrasmittenti, metteremo gli studenti nella condizione di partecipare a dei veri e propri collegamenti. Siamo convinti che questo approccio pratico possa suscitare più interessi di noiose lezioni teoriche”.

“Grazie ad ARI – continua Anna Lena MANCA, Dirigente del Don Tonino Bello – per l’opportunità che ci è stata fornita e che ha consentito ai nostri ragazzi di avvicinarsi al mondo affascinante dei Radioamatori. I ragazzi hanno bisogno di vedere concretizzarsi le teorie e modelli che studiano nelle discipline Stem in applicazioni nella vita reale. Teorie dei codici, fisica delle onde, onde radio, frequenze… mondi affascinanti. Abbiamo avuto il piacere  di conoscere la figura del radioamatore uno sperimentatore, senza finalità di lucro, del mezzo radio e delle radiocomunicazioni intese nella più ampia accezione del termine e il loro essere attivi nell'ambito della Protezione Civile con Sezioni dotate di mezzi adibiti a sala radio mobile e di altre svariate apparecchiature, in modo da poter essere operativi su tutto il territorio, in caso di necessità, nel minor tempo possibile. Non tutti sanno che il 7 marzo 1985, grazie all'allora Ministro della Protezione civile, Giuseppe Zamberletti, fu emanata un'ordinanza (n.782), dove fu disposto che tutte le Prefetture Italiane, il Ministero dell'interno e ovviamente il Dipartimento della Protezione civile, fossero collegate tramite stazioni HF-VHF Radioamatoriali e che fossero gestite e mantenute attive da un gruppo volontario di radioamatori che, in questo modo, potevano e possono ancora oggi garantire comunicazioni d'emergenza anche in caso di totale black-out dei sistemi di comunicazione standard o di gravi calamità naturali, laddove i collegamenti classici, come telefoni cellulari, telefoni con filo, e quindi anche i collegamenti internet, diventano inutilizzabili. Esprimiamo il nostro grazie per queste attività da loro regolarmente promosse, sconosciute a molti ma di fondamentale importanza per la sicurezza di ciascuno di noi. Agli amici A.R.I. Tricase Gianluca Eremita e Cosimo Attrotto con il fraseggio ICAO diciamo loro GRAZIE e ROGER: Messaggio ultimo trasmesso è stato ricevuto; WILCO: Ricevuto ed eseguirò quanto richiesto; Mantain: Continuate le operazioni in accordo alle condizioni specificate; Monitor: Rimanete in ascolto!”.

“Organizzare l'intero progetto, che comprende anche l'attività del 4 maggio, – commenta Gianluca EREMITA, Addetto Stampa di A.R.I. Lecce e referente A.R.I. Lecce-Gruppo di Tricase che ne ha curato l'organizzazione – è stato faticoso tanto quanto riuscire a far esplorare agli studenti il 'nostro' mondo della Radio, un mondo a loro completamente sconosciuto. Ma tutta questa fatica è stata ampiamente ripagata dall'entusiasmo e dalla curiosità che abbiamo fin qui riscontrato nelle ragazze e nei ragazzi che hanno preso parte ai nostri incontri che precedono l'appuntamento conclusivo. Un ringraziamento particolare và alla Dirigente Anna Lena Manca ed ai Docenti Viviano Causo e Bruno Micolano che, da subito entusiasti del nostro progetto e dell'iniziativa, si sono messi a disposizione e si sono prodigati per garantirne la migliore riuscita possibile. Un  grazie per il supporto offertoci e per aver creduto nelle nostre capacità al Presidente di A.R.I. Lecce, Icilio Carlino, ed a Giovanni Carboni, referente nazionale del progetto e già Vice-Presidente di A.R.I. Roma, per averci seguiti passo passo. In ultimo, ma non meno importante, un ringraziamento al Sindaco Antonio De Donno per averci concesso il Patrocinio del Comune di Tricase”.

CHI SONO E COSA FANNO I RADIOAMATORI? I RadioAmatori sono persone appassionate di comunicazioni via etere che, attraverso la progettazione, la costruzione e l'uso di ricetrasmettitori, antenne e loro accessori, effettuano sperimentazioni nel campo dell’elettronica e delle telecomunicazioni operando su bande di frequenza loro assegnate e, quando necessario, operando per pubblica utilità senza scopo di lucro. Ogni RadioAmatore possiede stazioni più o meno attrezzate per comunicare con altri RadioAmatori a corto e lungo raggio, ed è tecnicamente preparato sulle procedure operative per lo scambio di messaggi, anche basati su codici universalmente approvati.

Nel mondo i RadioAmatori sono oltre 2 milioni con la maggioranza negli Stati Uniti,circa 800.000, in Giappone (dove hanno sede i principali produttori di riscetrasmettitori radioamatoriali) quasi 400.000. In Europa il maggior numero vivono nel Regno Unito, quasi 80.000, 70.000 vivono in Germania mentre in Italia sono circa 40.000, di cui ben 12.000 sono Soci A.R.I. raggruppati in 281 Sezioni e 19 Comitati Regionali.

Lo status di RadioAmatore, in Italia, si acquisisce solo dopo aver superato un esame di Stato che attesta la conoscenza delle nozioni di radiotecnica e delle normative vigenti. Superato l'esame, il Ministero  delle Imprese e del Made in Italy, competente in materia, rilascia una vera e propria “Patente” e, successivamente, un identificativo personale univoco (in gergo “callsign”, “nominativo” in italiano), riconosciuto internazionalmente, ed una “Autorizzazione Generale”.

Lo Stato Italiano, al pari di altri nel mondo, considera la sua attività come un Servizio. La loro presenza capillare sul territorio e la loro esperienza li rende garanti delle comunicazioni nell’ambito degli interventi in favore della popolazione civile attraverso gli organismi di Protezione Civile. Periodicamente vengo effettuate delle esercitazioni sia locali che a nazionali con l'intento di testare e migliorare l'efficienza operativa.

IL PROGETTO “La RADIO nelle SCUOLE 4.0” Questo Progetto è frutto della collaborazione fra A.R.I.-Associazione Radioamatori Italiani -ed il Ministero dell'Istruzione e si pone come obiettivo la crescita culturale e tecnologica dei giovani nell'universo delle comunicazioni radio. Il 4.0 esprime i quattro punti cardinali di riferimento per gli studenti e studentesse: 1) applicare le nuove tecnologie; 2) sviluppare nuove tecnologie per le radiocomunicazioni; 3) valorizzare i talenti e le eccellenze; 4) suscitare curiosità ed interesse per includere e invogliare anche gli studenti più fragili.

Le GIORNATE per La RADIO nelle SCUOLE 4.0 “dai social online ai social ON AIR" in programma dal 26 aprile al 6 maggio, si pone come ambizioso obiettivo quello di spostare l'attenzione dei giovani dai social diventati ormai “tradizionali” verso la socialità che prevede l'utilizzo della Radio e permette di acquisire la capacità di saper ascoltare oltre che parlare vista la particolarità di utilizzo di questo mezzo. In buona sostanza i ragazzi hanno la possibilità di scambiarsi  informazioni sulle proprie scuole, scambiarsi parreri ed opinioni, fare domande sui rispettivi corsi di studio e tanto altro ancora grazie ai collegamenti tra due scuole distanti tra loro diverse centinaia di Kilometri. L'edizione numero uno di questa iniziativa è un primo passo verso le celebrazioni dei 150 anni della nascita di Guglielmo Marconi che ricorreranno nel 2024. Gli eventi delle giornate sono dedicati alle studentesse ed agli studenti che desiderano scoprire l’entusiasmante mondo delle radiocomunicazioni con collegamenti diretti fra scuole, in onde corte, via satellite e con la ricerca di radiosonde meteorologiche.

IL DIPLOMA PER I 100 ANNI DELL'AERONAUTICA MILITARE Durante la mattinata di giovedì 4 maggio i RadioAmatori di A.R.I. Lecce, allo scopo di dimostrare il meccanismo di funzionamento dei “Diplomi RadioAmatoriali”, vere e proprie gare sportive a livello internazionale che prevedono l'assegnazione di premi d'onore in base ai risultati conseguiti da singoli o gruppi nella classifica generale ed in altre specifiche classifiche in base alla modalità operative utilizzate, faranno chiamata in Onde Corte “HF” con il Nominativo Speciale II7LEG assegnato dal Ministero alla Sezione di Lecce in occasione del “Diploma Cento anni dell’Aeronautica Militare” istituito dall'A.R.I. Nazionale con la collaborazione dello Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare ed attivo dal 20 marzo al 20 giugno di quest'anno. Nello specifico il Nominativo Speciale II7LEG (dove LEG sta per Lecce-Galatina) è “abbinato” all'Aeroporto “F. Cesari”, l'Aeroporto Militare di Galatina sede del 61° Stormo e del 10° Reparto Manutenzione Velivoli.

Ai RadioAmatori che risponderanno alle chiamate verrà assegnato il massimo punteggio previsto: 3 punti. Grazie ad una speciale autorizzazione un gruppo ristretto di Soci di A.R.I. Lecce ha potuto trasmettere, il 26 marzo scorso, proprio dall'interno della base salentina. Al momento sono già stati effettuati quasi 6.000 contatti con radioamatori di tutto il mondo!

 

 

 

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