di Alessandro DISTANTE
La chiusura estiva delle scuole crea, da anni, un bisogno in altri tempi sconosciuto: dove e con chi far stare i ragazzi.
A questo nuovo bisogno il territorio offre varie soluzioni, tutte accomunate dall’offerta di sport, giochi, attività laboratoriali ed esperienze di gruppo.
Tra queste offerte suscita particolare interesse quella delle Parrocchie con l’organizzazione del Grest (GRuppo ESTivo), una sorta di oratorio nella bella stagione delle vacanze.
A Tricase i numeri sono di tutto rispetto: la Parrocchia di Sant’Antonio ha avviato il suo Grest con 130 ragazzi e 70 animatori; allo stesso modo la Parrocchia di Tutino con 150 ragazzi e 60 assistenti: alla Chiesa Madre i bambini sono 90 con 50 animatori; a Caprarica (S. Andrea) i ragazzi sono 225 a fronte di 110 animatori e a Sant’Eufemia 34 ragazzi con 11 animatori. In totale i volontari sono poco più di 300!
Insomma, un esercito di volontari, essenzialmente giovanissimi, che si spendono per impegnare i ragazzi nella mattinata e, facendoli divertire, danno un aiuto concreto alle famiglie.
E’ un bell’esempio di quel “volontariato puro” che in Italia segna una fase di crisi: i dati Istat segnalano infatti un calo del 15,7% rispetto al 2015. Al contempo sono cresciuti del 10% i dipendenti degli Enti del Terzo Settore e cioè delle organizzazioni nelle quali operano, oltre ai dipendenti, i volontari.
I due dati la dicono lunga sulla tendenza a professionalizzare l’intero Settore, così snaturando il senso profondo del volontariato che implica quella gratuità nella donazione di tempo, capacità e competenze come risposta al fondamentale dovere di solidarietà che trova radici nei principi consacrati nella Carta costituzionale.
Ed allora cosa fare? Il Parlamento ha approvato di recente un emendamento governativo che riguarda il Servizio civile: oltre all’aumento della paga mensile, la riserva del 15% di posti nei concorsi pubblici. Al giovane viene offerto uno scambio: dai il tuo tempo per opere socialmente utili e ti riservo posti nella Pubblica Amministrazione! Una mercificazione del volontariato!
Per combattere questa tendenza a mercificare anche i gesti di gratuità c’è la risposta di questi giovani di Tricase (come di altre Città): dedicano una parte delle loro vacanze per accompagnare i più piccoli e così aiutare le famiglie; lo fanno senza chiedere nulla in cambio, ma, semplicemente, perché credono che sia importante l’aiutarsi reciprocamente, così senza secondi fini!
Considerato che durante la stagione estiva il territorio regionale è interessato da un’intensa attività di raccolta e movimentazione di frutta, ortaggi e prodotti tipici stagionali, con un notevole incremento della forza lavoro nelle campagne pugliese e che il lavoro nei campi è svolto essenzialmente all’aperto, senza possibilità per i lavoratori di ripararsi dal sole e dalla calura nei momenti della giornata caratterizzati da un notevole innalzamento della temperatura, specialmente nella presente stagione estiva che vede la Puglia travolta da una eccezionale ondata di caldo con punte record di oltre 40 gradi e che l’elevata temperatura dell’aria, l’umidità e la prolungata esposizione al sole, rappresentano un pericolo per la salute dei lavoratori esposti per lunghi periodi di tempo alle radiazioni solari, a rischio, quindi, di stress termico e colpi di calore con esiti anche letali, il presidente Emiliano ha emesso anche quest'anno un'ordinanza che dispone che:
è vietato il lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle ore 12:30 alle ore 16:00 con efficacia immediata e fino al 31 agosto 2023 sull’intero territorio regionale nelle aree o zone interessate dallo svolgimento di lavoro nel settore agricolo, limitatamente ai soli giorni in cui la mappa del rischio indicata sul sito www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta/ riferita a: “lavoratori esposti al sole” con “attività fisica intensa” ore 12:00, segnali un livello di rischio “ALTO”.
Restano salvi i provvedimenti sindacali limitati all’ambito territoriale di riferimento.
La mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza, comporterà le conseguenze sanzionatorie come per legge (art.650 c.p. se il fatto non costituisce più grave reato).
di Alessandro DISTANTE
Dopo due mesi di crisi politico-amministrativa, il PD esce allo scoperto e scrive al Sindaco De Donno (il documento lo trovate a pag. 5) respingendo le proposte di riordino delle deleghe con redistribuzione dei relativi assessorati. La ragione? Sono proposte –secondo il PD- che “non ci consentono di dare una congrua rappresentanza alle risorse e competenze interne del partito”.
E’ una questione che non avrebbe destato sorprese in quella tanto vituperata Prima Repubblica dove il “manuale Cencelli” la faceva da padrone ma dove, tuttavia, i Partiti avevano un peso rilevante all’interno nella vita del Paese perché realmente rappresentativi dell’elettorato.
Ora, francamente, in un contesto completamente diverso con la elezione diretta del sindaco e con la morte (purtroppo) dei partiti, diviene poco comprensibile una crisi che, in buona sostanza, si risolve in una questione di pesi e contrappesi e di rappresentanza di un Partito all’interno della coalizione.
Tanto meno si comprende e si può condividere una crisi che sembra originata dalla esigenza di vedere rappresentate le “risorse e competenze interne del Partito”.
Se non capisco male, le esigenze interne del PD diventano causa della crisi amministrativa che, quindi, non ha nulla a che vedere –stando a quanto si legge- con questioni di amministrazione, pure adombrate, invero genericamente e senza approfondimenti, in qualche recente documento.
Quindi vien da dire che alle origini della crisi e del suo perdurare non si intravvedono questioni che riguardano o che interessino i cittadini!
Sorprende infine che il problema della “congrua rappresentanza” sia sorto nonostante che, in questi primi anni di amministrazione De Donno, nessuno della coalizione –e tantomeno il PD- abbia mai sollevato (almeno pubblicamente) alcuna questione o avanzato una qualche riserva sull’attività della Giunta.
Ed allora? Cosa ci può essere dietro questa crisi? Da tempo era venuto meno quel rapporto di “sintonia” tra il Sindaco ed alcuni pezzi (soprattutto esterni) della ampia (forse troppo) coalizione che aveva vinto le elezioni. Da ultimo vi è stato poi il rinnovo della Segreteria del PD cittadino con la confema del Segretario ma con un Direttivo diverso anche per la confluenza, a Tricase come in tutta Italia, della componente che prima si presentava con la sigla “Articolo Uno”.
E’ solo una coincidenza che le criticità siano sorte dopo quest’ultimo accadimento?
Sarà, ma intanto la Città è da due mesi senza una Giunta operativa per questioni di rappresentanza di un Partito e il rimettersi alla volontà del Consiglio comunale –come dichiarato nell’ultimo documento- costituisce un modo come un altro per il disimpegno, atteggiamento che è molto lontano da una condotta responsabile che, per i comuni mortali, significa: o dentro o fuori!
Tricase, 23 giugno 2023
CRISI A PALAZZO GALLONE
La lettera con cui Francesca Longo e Giorgio Dell’Abate lasciano il Partito Democratico
Al Segretario del Circolo Partito Democratico di Tricase
Gianluigi Forte
e p.c al Circolo del Partito Democratico di Tricase
Caro Segretario e cari e care militanti,
è necessario interrompere questa crisi politica per occuparci dei problemi di Tricase e dei Tricasini. Il Partito Democratico è stato dall'inizio parte di questa coalizione di governo e nonostante le critiche da noi stessi mosse in questi anni, noi consiglieri non abbiamo mai pensato di interrompere quest'esperienza, nemmeno nei giorni in cui abbiamo attraversato, a fatica, la frattura che si è generata, dal momento che eravamo fermamente convinti di poter trovare una soluzione condivisa.
Siamo nel momento storico dei rincari energetici, della crisi ambientale ed ecologica, della ripresa post-pandemica e delle opportunità offerte dal PNRR e l'unica cosa necessaria da compiere oggi è un atto di responsabilità verso i cittadini che rappresentiamo per continuare a lavorare alacremente per il benessere dell'intera comunità. Questo è il vero senso della politica, l'unico che dà onore al ruolo istituzionale che ricopriamo e per cui ci è stata data fiducia: essere al servizio esclusivo della nostra comunità. Riconosciamo la difficoltà di governare in coalizioni eterogenee ma unite da unico patto sottoscritto con i cittadini, ma noi puntiamo in alto, guardiamo alla Città, alla crescita, agli obiettivi. Siamo ancora convinti che sia fondamentale ripartire dai capisaldi del nostro programma elettorale, ossia dal miglioramento della qualità di vita nelle Marine e nelle frazioni, dall'attrattività turistica, dal decoro urbano, dal verde pubblico, dalla pianificazione urbanistica.
Le critiche e la messa in discussione dell'attività svolta fino ad ora, da parte nostra, erano mosse esclusivamente dal desiderio di raggiungere traguardi sempre più incoraggianti e dalla voglia di fare sempre di più.
Un anno fa consegnammo un primo documento al Sindaco: era un appello al rilancio dell'attività amministrativa; in quell'occasione abbiamo chiesto ordine, metodo e l'azzeramento della Giunta, per una sua rimodulazione funzionale ed una verifica del lavoro svolto.
ln un'altra missiva, invece, riconoscevamo tutti i risultati raggiunti, come l'assunzione di nuovo personale, per rendere più efficiente la macchina amministrativa, un'attenzione particolare alla progettazione per rispondere alle numerose opportunità regionali, nazionali ed europee, l'attenzione verso gli ultimi, la strutturazione di una politica culturale e turistica. Lamentavamo, allo stesso tempo, il rinvio della programmazione urbanistica, il miglioramento del decoro urbano e del verde pubblico, la scarsa attenzione verso il tessuto giovanile e/o sportivo e produttivo.
È assodato ormai che il circolo del Partito Democratico di Tricase oggi si è rinnovato ed è giusto che sia espressione delle diverse anime che lo compongono e che si fondi sulla libertà di esprimere le proprie idee.
Come la vita coniugale, anche quella di partito non dovrebbe fondarsi sulla prevaricazione di alcuni su altri, ma, piuttosto, nella costante ricerca di un compromesso, che può essere raggiunto solo se i rapporti si basano sui valori del reciproco rispetto, della mediazione e dello sforzo comune, per il raggiungimento dell'obiettivo finale che, come già detto, è sempre e solo il benessere della comunità.
Nonostante i vani tentativi di risoluzione della crisi, ci è sembrato che mancasse la volontà di ricomporre le fratture; ciò nonostante abbiamo speso tutte le nostre energie fisiche e mentali affinché si potesse arrivare ad una soluzione condivisa.
Non siamo d'accordo con la proposta finale del circolo del PD di Tricase per metodi e contenuti, per questo motivo democraticamente non abbiamo sottoscritto l'ultimo documento indirizzato al Sindaco e nel rispetto della decisione assunta in seno alla maggioranza del partito, abbiamo deciso di continuare a percorrere la strada tracciata in campagna elettorale e percorsa sino ad oggi.
Pesa come un macigno la responsabilità che il nostro elettorato ci ha affidato, al quale importa solamente la risoluzione della crisi e la ripresa dell'attività amministrativa, il rilancio della nostra Città, che per troppi anni è stata vittima di crisi politiche e che per lo stesso motivo ha impiegato del tempo prezioso a risolvere le criticità, a ritrovare gli equilibri, a rieleggere Sindaci, piuttosto che ad utilizzarlo per la crescita del nostro territorio, ormai rimasto troppo indietro rispetto ad altri e che sicuramente merita molto più rispetto e considerazione.
Ringraziandovi per tutti i momenti condivisi insieme e per le battaglie portate avanti, con grande amarezza, comunichiamo che da oggi percorreremo da soli la strada per la quale gli elettori ci hanno dato fiducia, continuando, tuttavia, a coltivare la speranza di poterci incontrare sui valori democratici che caratterizzano il Partito e che ci hanno sempre contraddistinto, ossia il rispetto delle persone, della divergenza di opinioni e della libertà, principi che continueranno a rappresentare la stella polare della nostra vita e del nostro agire quotidiano. Certi che le divergenze politiche non intaccheranno mai i rapporti umani.
Siamo ormai a pochi giorni dalla serata del Premio.
Fervono i preparativi e continua il coinvolgimento dei nostri Lettori.
Oltre alle prenotazioni per la Cena sociale (vi chiediamo di affrettarvi perché i posti che il Locale può mettere a disposizione stanno per esaurirsi), cominciano ad arrivare in Redazione le domande da rivolgere al direttore Tarquinio.
Dalla guerra alla vita della Chiesa, dagli immigrati alla giustizia, per passare dalle diseguaglianze alle nuove povertà, dall’intelligenza artificiale al mondo dei media.
Continuate a scrivere e a proporre domande. Ovviamente la Redazione le vaglierà, le selezionerà e, magari, le sintetizzerà per poi porle a Marco Tarquinio.
Il 1° luglio sarà con noi anche Lucia Goracci, inviata della RAI nei luoghi dove maggiormente si vivono situazioni difficili. Da ultimo la Goracci è stata in Iran dove ha fatto dei réportages sulle donne iraniane e sulle loro proteste che tanto clamore hanno suscitato nel mondo e scatenato una dura repressione (con centinaia di impiccagioni) da parte del regime.
La Goracci è l’ultima dei nostri premiati, ma ha voluto venire per dimostrare la simpatia che ha maturato nei confronti della nostra Città in occasione del Premio 2022.
Molte le adesioni alla serata anche da parte di persone che vengono da fuori e questo è un segnale importante.
Aprirsi a tutto ciò che ci circonda ed anche a realtà lontane come quelle delle quali ci parleranno Tarquinio e Goracci ci aiuta a non essere provinciali ma ad essere, a Tricase, cittadini del mondo.
di Pino GRECO
TRICASE- Se fosse un film sarebbe del genere grottesco. La trama che si sta sviluppando nelle stanze di Palazzo Gallone si basa oramai sulla narrazione di eventi ritenuti non a torto assurdi e surreali fino a pochi mesi addietro.
La crisi di governo cominciata quasi sottotraccia poco più di 12 mesi fa ( aprile 2022 ), quando il consigliere di maggioranza Armando Ciardo, ha lasciato il gruppo nelle cui fila era stato eletto, e proseguita con le dimissioni del vicesindaco Andrea Ciardo al termine di una escalation di tensioni e a margine di una serie di divergenze maturate nelle settimane precedenti proprio tra lo stesso e il sindaco Antonio De Donno, non ha ancora trovato una logica soluzione.
A quei primi cenni di instabilità governativa si sono aggiunte poi le dimissioni dell'assessore ai servizi sociali Anna Forte, anche in questo caso maturate dopo momenti di frizione e di incomprensione tra il Partito democratico – che aveva addirittura sospeso la propria attività amministrativa – e il sindaco.
Al chiarissimo messaggio di insoddisfazione, teso in maniera altrettanto esplicita alla volontà di “azzerare la giunta”, esplicitato dalla capogruppo in consiglio comunale Francesca Longo e dal segretario cittadino del PD Gianluigi Forte, non è seguito tuttavia null’altro che una stasi politica amministrativa che non giova alla città.
Anzi. In questo contesto di indecisioni e di immobilità, si procede “a vento”, lasciandosi scivolare addosso i giorni che trascorrono, nel mare cosmico di una piatta estate appena cominciata e nelle cui acque sguazzano interrogativi senza risposte e scenari tutt’altro che positivi.
Il finale? Una decisione forse fin troppo semplice da immaginare, al pari del pensiero rivolto al “maggiordomo omicida”, ma forse oltremodo difficile da adottare. Ad oggi, in ogni modo, è un pensiero arduo persino ipotizzare un colpo a sorpresa. Quanto durerà ancora questa agonia politica.
Tricase ha voglia di vita, non di sopravvivenza. “Galleggiare” in balia del vento non è nelle corde di una città da sempre simbolo di operatività. Un popolo che quello stesso vento lo ha sempre sfruttato per riempire le proprie vele e per indirizzare la rotta delle sue decisioni. Tocca solo aspettare che cambi.
di Pasquale FERRARI
“I Carabinieri in Afghanistan”. A Tricase la presentazione del libro del Generale Carmelo Burgio.
È un evento di prestigio quello promosso dalla Sezione tricasina dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo, in collaborazione con la libreria indipendente Marescritto e con il patrocinio della Città di Tricase.
La presentazione del libro del Generale di Corpo d’Armata Carmelo Burgio – “I Carabinieri in Afghanistan” – che si terrà sabato 24 giugno presso la Sala del Trono del Palazzo Principesco dei Gallone (ore 18,30), è un appuntamento da non perdere.
Uno dei monumenti più significativi di Tricase pronto ad accogliere un Uomo e la sua storia, non a caso considerato uno dei monumenti viventi dell’Arma dei Carabinieri. Un Militare di eccezionale caratura, che coi suoi risultati operativi ha contribuito ad esaltare il pregio e l’immagine dell'Italia e delle Forze Armate in ambito internazionale.
Il Generale Burgio, che tra gli altri vanta anche incarichi di comando presso il Gruppo di Intervento Speciale (GIS), è stato Comandante del 1º Reggimento Carabinieri paracadutisti "Tuscania", della 1ª Brigata Mobile, dei Comandi Interregionali “Podgora” e “Culqualber”, con sede rispettivamente a Roma e Messina, e del Comando delle scuole dell'Arma.
Nelle pagine del suo libro porta a Tricase la propria appassionata testimonianza professionale ed umana in Afghanistan, forse la più profonda tra le innumerevoli svolte in giro per il mondo (a fine 2003 è pure Comandante del Reggimento Multinational Specialized Unit in Iraq, subito dopo l'attentato di Nassiriya).
In quelle righe riporta riflessioni e dati sulle operazioni dei Carabinieri per sgominare le cellule terroristiche infiltrate nelle Forze Armate Afghane, risalenti al periodo (2010) in cui fu Comandante del CTAG-P (letteralmente, Combined Training Advisory Group – Police, Gruppo consultivo di addestramento combinato). La conferenza è una nuova occasione per tornare a riflettere sul tema “Afghanistan”. Non sono trascorsi neanche due anni dal giorno in cui si è chiuso ufficialmente il ventennale impegno italiano in Afghanistan. 27 agosto 2021. Col decollo dell'ultimo C-130J, si chiudeva, nel cielo del Paese in cui è vietato persino far volare gli aquiloni, l’operazione «Aquila Omnia».
Un ponte aereo, da Roma a Kabul, lungo 15 giorni, pianificato e diretto dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI). Un trasporto umanitario senza precedenti che ha permesso l’evacuazione di oltre cinquemila persone, nella quasi totalità (4.890) ex collaboratori afghani e loro familiari.
Le stime ufficiali registrano quasi 1.500 bambini. Il libro. Di notevole interesse pure la prefazione del Generale Marco Bertolini, Militare di straordinario e raro spessore, paracadutista anch’egli, incursore, che del Comando Operativo di Vertice Inteforze ne è stato pure Comandante (tra gli altri numerosissimi incarichi quello di Comandante del 9° Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin", della Brigata paracadutisti "Folgore" e del Comando interforze per le operazioni delle Forze speciali, in acronimo COFS).
Al di là della facile retorica che ha animato la discussione sul tema, la chiusura della parentesi afgana, il ritiro del contingente internazionale e il conseguente ritorno al potere dei talebani, hanno generato molte domande sui risultati conseguiti dalla missione di supporto al governo afgano nella guerra contro al-Qaida e hanno lasciato sulla pelle e nell’anima di ognuno – non solo di chi la missione l’ha vissuta in quel teatro operativo o di chi come me ha avuto l’opportunità e l’onore di partecipare ad «Aquila Omnia» – cicatrici invisibili all’occhio umano, ma profondissime.
Mercoledì, 21 giugno 2023
La nota del Partito Democratico di Tricase al Sindaco Antonio De Donno
C.A. Sindaco
Antonio De Donno
Trascorsi quasi due mesi dall’inizio della crisi amministrativa, prendiamo atto che sono
serviti a poco, riunioni, incontri e comunicati a vari livelli, fatti con l’intento di risolvere
nell’alveo della politica più nobile, un'impasse che aveva messo a nudo tutte le criticità e le mancanze con le quali ci siamo scontrati in questi primi anni di mandato.
Con forte senso di responsabilità ci siamo fin qui trascinati, e con altrettanta
responsabilità, sentiamo forte il dovere di esternare l’insoddisfazione per le proposte
ricevute dal Sindaco, che ancora una volta, vedono il Partito Democratico penalizzato ed in una posizione tale da non avvertire la giusta fiducia che una componente di coalizione necessita.
Tali proposte, inoltre, non ci consentono di dare una congrua rappresentanza alle risorse e competenze interne del partito, per espletare al meglio il mandato conferito dal proprio elettorato, nell’interesse della comunità.
Comunichiamo, pertanto, la decisione di demandare al Consiglio Comunale, ogni
valutazione e decisione riguardante ogni singolo atto amministrativo.
Tanto dovevamo.
Martedì, 20 giugno 2023
fonte Polizia Locale Tricase
CHIUSURA AL TRAFFICO VEICOLARE DI UN TRATTO DI VIA R.CAPUTO IL 21 GIUGNO 2023
Per consentire l’esecuzione dei lavori di realizzazione di allacci idrici e fognari, a cura della ditta incaricata da Acquedotto Pugliese si è RITENUTO opportuno intervenire mediante la chiusura al traffico veicolare il giorno 21 Giugno 2023 dalle ore 07:00 e sino al termine dei lavori: la chiusura al traffico veicolare in via Roberto Caputo tratto compreso tra via Diaz e Piazza del Popolo
Per la chiusura del suddetto tratto di strada, è necessario inoltre istituire:
la chiusura al traffico veicolare in via San Demetrio;
la chiusura al traffico veicolare in via Monsignor Ingletti;
la chiusura al traffico veicolare in via delle Conce (tratto compreso tra via dei Pellai e Piazza del Popolo);
il senso unico di circolazione in via delle Conce, tratto compreso tra via Dei Pellai e via Madonna del Loreto, con direzione di marcia consentita verso quest’ultima;
il senso unico di circolazione in via Martiri del 15 Maggio 1935, con direzione consentita verso Piazza Pisanelli.
di Giuseppe R. PANICO
Ai turisti e visitatori in arrivo a Tricase in auto, dopo una sempre più trafficata, lenta e pericolosa SS.275 o, più raramente, in treno, oltre ad offrire l’immagine di una stazione ferroviaria così trascurata, offriamo anche il nostro modello di “Grande Muraglia”. Costruita a secco lungo via Lecce, per proteggere dal rumore delle rare e deserte littorine, le sensibili orecchie di passanti e vicinato, a differenza di quella cinese, ha perso rapidamente la sua “grandezza”.
Qualche anno fa, è stata infatti abbassata per cedimento della sua gracile imbracatura in legno ed ora sta ulteriormente franando. Della funzionalità e debolezza di tale “grande” opera ne scrissi, (per il Gallo), e con un po’ d’ironia, nell’ormai lontano marzo 2008.
Le facili previsioni di allora non richiedevano certo né una “laurea magistralis” in muretti (e muraglie) a secco, né un terremoto, alluvione o collisione di un treno deragliato. Bastava la scienza e i calcoli degli U.d.P. (Unti dal Potere) e i danni alla struttura e alle nostre tasche sono oggi sotto gli occhi di tutti. Da allora, sono passati 15 anni, le littorine si sono modernizzate ma il tempo di percorrenza verso Lecce è rimasto invariato, un’ora e tre quarti, con velocità media di 30 km ora.
La stessa di oltre 60 anni fa, quando decine e decine di studenti (me compreso) si recavano a Lecce per frequentare le Scuole Medie Superiori. Un “transit time” giornaliero casa-scuola-casa, via FSE, di circa 4.5 ore; una routine durata ben 5 anni, con un solo giorno di assenza.
Allora non vigeva ancora né il “tuttipromossi” o quasi, né voti stratosferici, né genitori che andavano a perorare la causa dei loro pargoli, né droghe, smart-phone e social ad annebbiare tante giovani menti. Pur senza adeguate cognizioni geopolitiche (scienza vitale per conoscere il mondo, ma tuttora molto ignorata), vi era già il pecorile intrupparsi negli occasionali scioperi contro i soliti “cattivi” USA e le loro guerre, organizzati da aspiranti U.d.P. in erba, vocianti nel parlare e scorciati nel pensare. In paese si parlava già di “valorizzare le marine” ed i lavori per la piscina di Marina Serra, oggi così nota, frequentata anche dagli eco-verdi e da questi spacciata per “naturale”, proseguivano alacremente.
Anche a botti di esplosivo, qualche vicino vetro infranto, un ragazzo che, come alternanza scuola-lavoro, sistemava chirurgici candelotti di dinamite e un cingolato che, pur controvoglia, scendeva in piscina per liberarla dai detriti. Passando per via Roma, di recente sinistrata dai moderni U.d.P, trovando il passaggio a livello chiuso (interminabili minuti per un transito di pochi secondi), il casello dismesso, le littorine così rade e deserte, tornano in mente i tanti proclami dai balconi della politica “Elettrificheremo la ferrovia”, “Faremo la metropolitana di superficie”, “Utilizzeremo motori ad idrogeno”. Sembra quasi che l’indolenza nel produrre in tempi brevi seri programmi e nuove opere veramente utili possa essere compensata dallo spargere idee o illusioni per un irraggiungibile domani.
L’ inarrestabile franare della nostra muraglia cinese sembra quasi il simbolo di una cultura U.d.P. che sembra avere poco interesse o adeguatezza anche per prioritarie attenzioni verso ciò che è già disponibile o potenzialmente tale.
Come la vasta area ferroviaria, che, scarsamente utilizzata da oltre mezzo secolo, continua a spaccare in due il nostro territorio. Non sappiamo se il P.U.G, sempre promesso e sempre rinviato, ne terrà conto in quanto area ormai ridondante per la marginale attività ferroviaria e non più per imbarco di beni agricoli, un tempo prodotti anche per l’esportazione. Agricoltura oggi “svalorizzata” anche per indisponibilità delle acque reflue e piovane, malgrado milioni di spesa dalle nostre tasche e opere fatte, rifatte e rugginite nelle campagne.
Prevedibilmente, non si avrà mai il coraggio di ritenere del tutto superato tale tratto ferroviario, terribilmente passivo come costo/efficacia, magari a favore di un hub ferroviario in zona baricentrica (Maglie) per collegamenti più rapidi, frequenti e affollati con Lecce- Brindisi- Aeroporto e collegato da shuttle su gomma con i paesi limitrofi.
Il Comune potrebbe richiedere l’area inutilizzata, allargare così quel tratto di via Lecce, attivare un parcheggio di interscambio, una stazione pullman, un sovrappasso ciclabile e pedonale per collegamento aggiuntivo con S. Eufemia/Tutino e dedicare al verde le aree residue. Meno difficile a farsi o a provarci, con la “grazia” di una politica più lungimirante e meno litigiosa. Siamo in estate, le marine ben poco valorizzate e la muraglia sempre più cadente.
Il suo pietrame potrebbe magari servire, non più per le buche stradali più profonde, come suggerito 15 anni fa, ma a Marina Serra per creare un’area più ampia e agibile intorno a torre Palane, sistemare la discesa a mare all’ Acquaviva, tappare l’enorme buca e adiacenti passetti sulla discesa del Lavaturo.
Un luogo questo incantevole ove un tempo le pecore, producendo reddito e belando, pare avessero meno buche dei bipedi di oggi. Come quadrupedi, non erano poi vittime né del sarcasmo dei turisti, né di occasionali infortuni.
CRISI AMMINISTRATIVA
ALTRO GIRO...ALTRA CORSA...DI NUOVO A BORDO DELLA "GIOSTRA" DI PALAZZO GALLONE, A QUANTO PARE...
LE RICHIESTE DEL PARTITO DEMOCRATICO AL SINDACO
Sindaco e Pd si sono incontrati. I dem chiedono strumenti adeguati nella configurazione della nuova Giunta Comunale e nella gestione delle attività consiliari, con l’assegnazione delle deleghe assessorili a Lavori Pubblici e Patrimonio, Urbanistica, Ambiente, Affari Generali e Contenzioso.
Mentre sul fronte della nomina della nuova Giunta c'è ancora da attendere…
Abbiamo contattato il Partito Democratico di Tricase. Il segretario Gianluigi Forte:
“Per senso di trasparenza e responsabilità, nell’ultimo incontro abbiamo chiesto al sindaco che, insieme al Partito Democratico, sia disponibile a redigere un documento, con cui, ripercorse le tappe della crisi ed evidenziate le criticità (nel metodo e nel merito), sia sancito l’impegno di un chiaro e manifesto cambio di rotta per i due anni a venire.
In tale documento condiviso vanno impressi i punti programmatici (da noi sempre ritenuti indispensabili), gli strumenti (attraverso una differente ricomposizione delle deleghe assessorili e della gestione consiliare) e la tempistica:
1° La pianificazione del territorio (intesa principalmente come gestione delle criticità, esecuzione delle opere e dei lavori pubblici), la rifunzionalizzazione del patrimonio comunale ed il monitoraggio dell’iter d’approvazione del PUG secondo l’indirizzo impresso dalla delibera unanime di Consiglio comunale; tutte azioni finalizzate ad una migliore qualità della vita e vivibilità della città in costante ed aperto confronto con la comunità, le attività produttive e le associazioni di categoria.
2° Una più energica salvaguardia e tutela dell’ambiente ed una accelerazione sul fronte della transizione ecologica.
3° Una maggiore valorizzazione e soprattutto una caratterizzazione identitaria delle marine e delle frazioni.
4° La prosecuzione delle azioni di tutela delle fasce deboli e del terzo settore.
5° Una riorganizzazione più efficiente, parsimoniosa e dinamica del settore degli affari generali e del contenzioso.
Per favorire il perseguimento di questi obiettivi richiesti a gran voce dalla Città, il Partito Democratico dovrà avere gli strumenti adeguati nella configurazione della nuova Giunta Comunale e nella gestione delle attività consiliari, con l’assegnazione delle deleghe assessorili a Lavori Pubblici e Patrimonio, Urbanistica, Ambiente, Affari Generali e Contenzioso”