Circa duecentocinquanta giovani (e forse non solo giovani) professionisti, provenienti anche da altre regioni, si sono presentati alla prima prova del concorso indetto dal Comune di Tricase per due posti di Istruttore direttivo amministrativo.In merito, innanzitutto, sento di dover plaudire al coraggio ed alla determinazione di questi concorrenti. Essi si sono sobbarcati un viaggio anche di molte ore, per non parlare dei presumibili sforzi (e forse spese) di preparazione, per poi combattere un’impari battaglia contro il calcolo della probabilità, che assegnava ad ognuno di loro una chance di successo ex ante estremamente bassa, considerando il rapporto tra il numero dei posti disponibili e quello dei concorrenti.Ma non solo: in realtà questi concorrenti hanno sfidato anche delle “voci ”, giuntemi già circa due anni orsono in modo del tutto casuale inopinato e non voluto, che due persone “si aggiravano” negli uffici comunali al fine di “intrufolarvisi” quali funzionari di categoria D.Ma forse, più che di coraggio, si tratta della consapevolezza (o della speranza?!) che “panta rei”, che forse i giochi sono cambiati …: del resto, di bouleversements ce ne sono stati a bizzeffe da due anni a questa parte, sia a livello locale che nazionale.Certo è però che, astrazion fatta per la lodevoli doti caratteriali dei concorrenti, di cui sopra ho detto, il quadro d’insieme è oggettivamente desolante.L’amministrazione comunale di Tricase continua a perseguire una logica di crescita dell’occupazione al suo interno, intrinsecamente “spendacciona” non foss’altro che per i costi di organizzazione ed esecuzione dei relativi concorsi. A ciò, nel contesto di progressiva ulteriore introduzione di tecnologie labor saving, si associa, anche a livello sovra-comunale, un aumento delle funzioni della pubblica amministrazione (bisognerà pure prevedere che i dipendenti pubblici facciano qualcosa …) con conseguente ulteriore burocratizzazione della struttura sociale. Insomma, l’ipertrofia nel varo di regole e l’annuncio di controlli, peraltro inversamente proporzionale alla capacità di garantirne l’applicazione e l’effettuazione, si risolve di fatto in una situazione in cui : a) “i soliti ignoti”, sfruttando le loro “conoscenze” più o meno interessate, riescono, nella confusione generale, a ritagliarsi delle nicchie di “dominio quasi-assoluto”, delle “riserve di caccia”; b) in modo per lo più discrezionale, sono imposti lacci laccioli controlli e vincoli che tarpano le, peraltro deboli, ali dell’iniziativa privata. L’aumento del debito pubblico, poi, conseguente al mancato (checché se ne dica) controllo della spesa pubblica, richiede il parallelo incremento della tassazione e la necessità da parte della mano pubblica di rastrellare risparmio, così determinando una riduzione degli investimenti privati. Infine, il settore pubblico reagisce alla carenza di risorse riducendo, più che le spese correnti, quelle d’investimento. In poche parole: a) più generali e/o soldati (ed in questo contesto gli uni e gli altri pari sono …) intenti, più che a prepararsi alla guerra, ovvero a farla, ad amministrare sé stessi ed i loro piccoli, e meno piccoli, privilegi, in crescente distacco dai bisogni della collettività; b) un intreccio a volte inestricabile di interessi tra l’amministratore pubblico, il politico “di turno” e l’imprenditore che di privato ha solo il nome, che è protetto dalla concorrenza e che rischia ben poco non foss’altro perché alla fine, se perdite ci saranno, saranno “pubblicizzate”; c) più buche; d) meno imprenditori e meno lavoro (e lavoratori) nel settore privato “vero”.Al contempo, battaglioni di giovani marciano su e giù per l’Italia nella rincorsa dell’agognato posto fisso, probabilmente “accompagnati” da padri e padrini, pronti a fornir loro le famose sette (?) penne del film “Un borghese piccolo piccolo”, … e forse anche qualche altro ausilio, che comunque si rivela immancabilmente inutile.Infine, spuntano come funghi imprese associazioni circoli e quant’altro che forniscono servizi all’industria dei concorsi, dall’organizzazione (ad improbabile prova di raccomandazione di copiatura imbroglio e quant’altro) delle prove d’esame a quella di corsi di preparazione ai concorsi, la cui frequenza, nell’isola che non c’è (l’utopia appunto), sarebbe assolutamente superflua per dei laureati. Ma, si sa, queste attività generano “valore aggiunto”, vale a dire, a vedere la cosa dall’altro lato della medaglia, reddito ovvero prodotto interno, il cui livello è ancora, anche per l’assenza di criteri alternativi oggettivamente misurabili, assunto ad indicatore principe del benessere pubblico.Ho una proposta “minimalista” di cui forse varrebbe la pena valutare la fattibilità nel breve periodo. Perché non espletare i concorsi per gli enti locali della pubblica amministrazione su base nazionale o quantomeno regionale, così risparmiando soldi e tempo del settore pubblico nonché dei candidati e minimizzando la frequenza con cui assistiamo a (o sappiamo di) simili pièces che ci fanno venire in mente il titolo del famoso film di Pedro Almodovar “che cosa ho fatto per meritare tutto questo”?Certo, la via maestra per risolvere questa situazione, lo ripeto, desolante, è prendere il toro per le corna, ridurre il potere dello Stato-apparato, la cui pervasività, peraltro, ha avuto origine in esito ad un madornale abbaglio, un erroneo salto logico: quello che dalla sussistenza, indubbia, di casi di fallimento del mercato derivasse la possibilità di incrementare il benessere comune tramite l’intervento pubblico al momento della produzione del reddito. Quest’utopia è un trait d’union delle ideologie e delle politiche di regimi illiberali e, appunto, “totalitari, sia di “destra” che di “sinistra”, che hanno preso piede in Europa per gran parte dello scorso secolo, e della cui sparizione ancora, mi sembra, non abbiamo tratto tutte le conseguenze.Ma, sebbene sia ragionevolmente fiducioso nel fatto che a tale riduzione si perverrà prima o poi nel lungo periodo, sono altrettanto convinto che si tratterà di un processo estremamente lento: ed, ahimé, come chiosava John Maynard Keynes, “nel lungo periodo siamo tutti morti”. Infatti, attorno alla difesa dello Stato-apparato si è coagualata, più o meno consapevolmente, una coalizione di politici, politicanti, clientes e burocrati, che in massima parte detiene essa stessa le leve del mutamento: e, come sappiamo, non possiamo certo aspettarci che i capponi si affrettino a far arrivare il Natale … E così giungiamo al limite fondamentale dei sistemi democratici di tipo rappresentativo: vale a dire, il fatto che, con il tempo, al loro interno si cristallizzano istituzioni ed organizzazioni nate per sopperire ai fallimenti del mercato ma il cui fine ultimo finisce con l’essere quello della loro propria vitalità, spesso ad ogni costo, e che diffidano del mutamento, qualunque sia, sentendolo quale un pericolo per quest’ultima. A ciò si può probabilmente porre rimedio con un più ampio ricorso a strumenti di democrazia diretta, avendo cura di non cadere, dalla padella alla brace, in tentazioni di tipo plebiscitario che in effetti sono estremamente antidemocratiche, ed invero storicamente si sono rivelate spesso quale l’anticamera delle dittature. La vera democrazia partecipativa, infatti, non è certo mettere di fronte “il popolo” a delle alternative preconfezionate, di costringerlo a scegliere tra Gesù e Barabba, ma consiste nel renderlo partecipe del processo di identificazione, elaborazione ed “impacchettamento” di tali alternative. Ma questa è un’altra storia, su cui forse vale la pena di riflettere, anche in relazione alla consultazione referendaria sulle trivellazioni nelle acque territoriali che avrà luogo tra poco più di una settimana ed in previsione di quella sulle riforme costituzionali nei mesi a venire.

I ragazzi della redazione “Newspaper game” dell’I.C. “G. Pascoli  “Tricase diventa città dei bambini, ed io sono qui per testimoniare questo percorso e per ringraziarVi per quello che state facendo e per quello che farete”: queste le parole con le quali la presidente provinciale dell’Unicef, dott.ssa Perrella, esprime la propria soddisfazione per la cerimonia che si è svolta Giovedì 10 marzo durante la quale, nella splendida cornice della Sala del Trono di Palazzo Gallone alla presenza degli alunni dei due Istituti Comprensivi di Tricase e del CCR (Consiglio Comunale dei Ragazzi), è stata assegnata la cittadinanza onoraria ai ragazzi stranieri che vivono nel nostro paese e che frequentano le nostre scuole. Le note dell’Inno nazionale suonato dall’orchestra della nostra scuola danno il via alla celebrazione che si apre con il saluto del Sindaco Antonio Coppola e del Sindaco-baby Carmen Martena. L’intervento della nostra Preside, prof.ssa Anna Maria Turco, sottolinea come la scuola, impegnata sul fronte interculturale fin dagli anni ‘90, sente e accoglie oggi maggiormente questa sfida a causa della globalizzazione e di conseguenza di una maggiore presenza di ragazzi stranieri verso i quali prende personalmente l’impegno affinchè la nostra scuola, da tempo impegnata a portare avanti il progetto legalità, possa presentarsi sempre più accogliente nei loro confronti.La parola passa poi alla Preside Eufemia Musarò che ringrazia tutti noi ragazzi presenti per aver colto la bellezza e la ricchezza della diversità e ci augura di poter essere cittadini del mondo capaci di costruire ponti e non barriere.E’ la volta della dott.ssa Perrella che richiama quello che è il compito dell’Unicef: aiutare i bambini in tutti i momenti della loro vita nella consapevolezza che anche loro hanno dei diritti, primo fra tutti il diritto ad essere ascoltati perché le loro idee possano camminare sulle gambe degli adulti. Da ciò, pertanto, l’importanza del Consiglio Comunale dei Ragazzi che consente loro di acquisire pian piano la consapevolezza del proprio ruolo di cittadini. Gli interventi di Chiara Caloro, ex sindaco del CCR, e di alcuni ragazzi del nostro Istituto sottolineano come il conferimento della cittadinanza è un modo per dimostrare la nostra vicinanza per un inserimento migliore nel nostro paese e nella nostra scuola.Parole queste che si concretizzano nel gesto bellissimo e commovente con cui il Sindaco Antonio Coppola, affiancato dal sindaco del CCR, conferisce la cittadinanza onoraria ai nostri compagni stranieri attraverso la consegna di un attestato di partecipazione alla celebrazione e di una pen-drive contenente gli articoli della Costituzione italiana.E’ stato un momento emotivamente molto intenso durante il quale, non senza qualche lacrima di commozione, ci siamo uniti in un abbraccio simbolico intorno a Eduard, Zhiyu Lino, Iulian, Stefan, Ilenia nella consapevolezza, come ha sottolineato la dott.ssa Perrella, che, liberi da quelle sovrastrutture mentali che accentuano le differenze, l’incontro con l’altro non può che migliorarci.

TANTE LE VOCI... " FINANZIARIE E NON...." PROVE DI FUTURO…NELLO  SPORT  TRICASINO….?

 ATLETICO TRICASE   Sconfitta per 3-0 a Leverano… Ora si pensa solo ad ultimarequesto bel campionato….Domenica arriva il Manduria… Voto 6

TRICASE VOLLEY FEMMINILE ?  Preferisco Volley Femminile San Luca… Per protesta contro il Comune….. Il presidente Rocco Cazzato , da noi intervistato “ elimina” il nome Tricase dalla squadra…in più …tutti a Corigliano d’Otranto ( niente più palasport di Tricase…per giocare ed assistere alle partite della capolista ) Voto 7

CAFFE’ CAPPUCCINI VIRTUS TRICASE . Sconfitta per 3-0 a Massa ( Na). Si pensa solo al futuro… La solida società guidata dal presidente Francesco Cassiano….manda a casa 3 giocatori, De Pascalis, Di Fino e Torre...Fuori rosa anche De Giovanni ( per impegni professionali). Domenica arriva il Locorotondo…Voto 6-

 SAN LUCA VOLLEY UNDER 14 FEMMINILE  Prima giornata di Play Off per le ragazze del settore giovanile della San Luca Volley che hanno affrontato l'Apollonio Vini, squadra ostica con atlete di esperienza. Il risultato è di 3 a 1 per le tricasine che hanno affrontato la gara con estrema cattiveria agonistica e determinazione. Un grande risultato, brave ragazze!! Voto 8

Sono stati creati a Tricase, nella Bottega di Agostino Branca i premi per la cerimonia ”La Dieta Mediterranea e il Made in Italy negli Stati Uniti” organizzata dalla On. Fucsia Nissoli, eletta nella Circoscrizione Nord America che si svolgerà Palazzo Montecitorio di Roma il prossimo 5 Aprile. Sono piatti-premio in ceramica realizzati appositamente per l’evento internazionale e saranno esposti nella Sala stampa della Camera dei Deputati per essere assegnati a 13 imprenditori italiani e americani impegnati nella Promozione e nella difesa del Made in Italy. Con la tecnica che contraddistingue il ceramista salentino, sono raffigurati alcuni elementi più significativi della Dieta Mediterranea come il grano, l’olivo e l’uva.

Presso la Chiesa dei Diavoli di TRICASE   01-16 Aprile 2016

ISCRIZIONI APERTE
Workshop di base di FOTOGRAFIA per neofiti e appassionati a cura del professionista Daniele Met, rientrante all'interno della programmazione 2016 dell'associazione Meditinere-SAC Porta d’Oriente, a Tricase presso la Chiesa dei diavoli.
Insieme al titolare del corso sarà avviato un percorso nel mondo della fotografia digitale, dallo scatto alle correzioni base in post-produzione. Inoltre, ogni partecipante avrà l’occasione di realizzare un reportage della Manifestazione “L’ultima Principessa, alla scoperta di Maria Bianca Gallone con auto e moto d’epoca” in programma a Tricase domenica 10 Aprile 2016.
Ecco i temi che verranno trattati durante il workshop:
- Corpo macchina e obiettivi
- L’esposizione in fotografia
- Tempo, diaframma, profondità di campo
- La composizione in fotografia, regola dei terzi e sezione aurea
- Concetti base dell’illuminazione in fotografia
- Tipi di luce, modificatori di luce per esterno e da studio
- Il RAW, il flusso di lavoro, post-produzione base
IL CALENDARIO delle LEZIONI:
01 Aprile 2016 orario: 15.30 – 17.30
02 Aprile orario: 17.30- 19:30
08 Aprile orario: 18.00 – 20.00
09 Aprile orario: 18.00 – 20.00
10 Aprile orario: 09.00 – 12.30 (REPORTAGE EVENTO PIAZZA PISANELLI TRICASE)
16 Aprile orario: 15.00 – 20.00

Alla fine corso verrà rilasciato un attestato di partecipazione.
Per info e quota di iscrizione: 3489521598    Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

PARTE PRIMA…ERA IL 20 FEBBRAIO 2016

Ci scrive una coppia da fuori Tricase. Gentilissimo direttore, grazie anticipatamente per la vostra generosità ad ospitare la nostra “ breve e brutta storia” . E’ il mese di gennaio, siamo in via San Demetrio, a due passi dalla sede Municipale…Appena siamo arrivati, io e mia moglie ( disabile) con la sedia a rotelle, ci siamo resi conto che era impossibile salire su quel marciapiede… dopo non poche difficoltà, abbiamo dovuto sollevare mia moglie in due persone , rischiando di farla cadere a terra… ma alla fine ci siamo riusciti… con tutti i presenti che ci hanno chiesto scusa per il disservizio…Ma, una volta fatti gli acquisti, il problema si ripresentava…era arrivato il momento di uscire di superare il marciapiede, marciapiede chiuso dal parcheggio di auto in sosta, dunque non si poteva scendere eravamo ingabbiati, mia moglie è scoppiata a piangere sentendosi imprigionata… io non potevo fare nulla… grazie all’intervento di un signore presente che assisteva senza parole, abbiamo avuto un contatto telefonico con la Polizia Municipale , esponendo il disagio presente in via San Demetrio , consegnando anche le mie generalità…il vigile ha promesso che avrebbe preso provvedimenti su quel tratto di strada…. Ad oggi, 17 febbraio 2016 non si vede nulla….l’unica certezza che emerge … che, via San Demetrio.. non è per tutti…è “ diversamente occupata…diversamente abile ” Grazie a voi tutti …con la speranza di ritornare….a Tricase

 

PARTE SECONDA… ERA IL 5 MARZO  Abbiamo telefonato all’assessore Giacomo Elia: l’Amministrazione Comunale risolverà a breve il problema di via San Demetrio. Al momento è la prima Amministrazione Comunale che promette di risolvere un problema che persiste da circa 40 anni... Daremo un’occhiata alla questione...

PARTE TERZA … È IL 31 MARZO 2016… C’è anche un garage (con regolare passo carrabile) ci sono quasi sempre macchine parcheggiate sul parcheggio di fronte ….Aspettiamo la “ promessa ” dell’assessore Giacomo Elia….. era il 5 marzo 2016

Noi daremo un’occhiata alla questione….

 

 

Sulla Lucugnano – Tricase , c’è un circolo bocciofilo,c’è il campo sportivo di Lucugnano…c’è una strada non c’è sicurezza…manca lo specchio parabolico…da circa 18 mesi…..

C’è l’impegno del consigliere provinciale Nunzio Dell’Abate . Questo il suo intervento: Il Codice della Strada non prevede, fra la segnaletica verticale, lo specchio parabolico. Potrebbe essere annoverato fra la tipologia di segnaletica complementare. La Provincia ormai da anni, soprattutto per la situazione in cui versa, non effettua direttamente questo tipo di intervento, ma autorizza l’Ente locale o il privato, che ne fanno richiesta per ragioni di sicurezza o di opportunità, al posizionamento di questo accorgimento visivo. In ogni caso mi attiverò per trovare una adeguata soluzione....

 

Amministrative 2017 a Tricase…per ora girano più nomi… la situazione non è per niente chiara… tutti gli schieramenti sembrano aspettare le mosse dell’altro fronte…. Qualche nome, comunque, si delinea all’orizzonte…

DELLABATERUSSO: IN COMUNE… Ernesto Abaterusso e Nunzio Dell’Abate…. In unico nome con un obiettivo in Comune…

PARTITO SOCIALISTA… Il saggio architetto Zocco…rompe gli indugi… Il partito Socialista presenterà una propria lista… dai sani valori del socialismo europeo…

AVV.CLAUDIO PISPERO… Ex vicesindaco: non mi candido... diamo spazio ed entusiasmo…per una nuova direzione…

AVV. IPPAZIO CAZZATO…Ex candidato sindaco, ex consigliere provinciale ed assessore comunale, alle prossime amministrative ….ci sarò…darò il mio contributo….

GIORGIO VIGNERI… Ex candidato sindaco: non mi candido….largo ai giovani… i vecchi tutti a casa…

CENTRO SINISTRA E UDC….Per le prossime amministrative si vocifera di una candidatura a sindaco di un avvocato….anche se.. l’UDC strizza l’occhio a Tonino Musio ( un curriculum da amministratore di tutto rispetto)

CENTRO DESTRA….Si lavora…per individuare il giusto candidato…

MOVIMENTO 5 STELLE…In marcia verso le amministrative 2017...

ASSESSORE SERGIO FRACASSO…L’attuale assessore alla Cultura, Sergio Fracasso, ufficializza la sua decisione: alle prossime elezioni amministrative….. ci sarò… in linea con i miei valori….

 

 

di Giuseppe R. Panico C’era una volta in Piazza Pisanelli un bagno pubblico ove lasciare qualcosa di sé. Ora non c’è più e quel qualcosa lo si porta… altrove.C’era una volta in centro il mercato della verdura ma era scoperto. Ora vi è una santa statua, ma con nome e cognome in un’altra piazza, (i turisti confusi si chiedono perché).Vi è pure un”bikesharing” da postare… altrove. Di mercato se ne fece un’altro ma in Piazza Cappuccini. Era coperto e a km 0; un luogo sociale ed un pubblico ricovero in caso di intemperie. Pagammo per costruirlo poi pagammo per demolirlo e non per trasformarlo in qualcosa di ancora utile. I supermarket ringraziarono e il mercatino a km 0 lo ritroviamo ora su bancarelle posticce. Gli anziani,ivi sempre più numerosi non hanno né un ricovero, né dove lasciare quell’impellente qualcosa di sé. Una più spaziosa pubblica piazza ma a spese delle nostre tasche e dei nostri utili servizi, senza nemmeno trasferirli…altrove. C’era una volta in centro e sotto l’orologio un bar all’angolo, luogo di cornetti,cappuccini, pasticcini, pasticcioni e criticoni. Ora non c’ è più. C’erano una volta in centro molti più cittadini che, dopo la messa, si intrattenevano su piazze e piazzette del centro. Erano le loro agorà, i loro “social network”.Ora i fedeli sono da… “messa e fuggi” e i “social network” sono…altrove. C’erano una volta in centro più associazioni di anziani e pensionati, combattenti e pacifisti, invalidi veri e veri solo sulla carta. Erano e ancora sono i reduci di una vita già in gran parte vissuta e poi raccontata fra una briscola e una scopa, una birra od un quartino, una battuta ed un tramezzino. Raccontavano le loro gesta, la loro“Iliade” o la loro“Odissea”.Ma poi arrivò un invito, dall’amaro sapore di uno sfratto, a portar via le loro seggiole, le loro storie, le loro residue vite paesane. Meglio se in periferia meglio se… altrove forse per rendere il centro più bello, ma ancor meno sociale. C’era una volta in centro una biblioteca cittadina luogo di cultura, conferenze, dibattiti, pareri concordi e pareri discordi, libri letti e libri non letti. Ci si fermava volentieri passando.Ora non c’è più, si è fatta più grande, più ricca e più bella ma… altrove. Abbiamo pagato tantissimo per sistemare un vasto edificio ma lontano dal centro, in area poco frequentata e poco attraente. Abbiamo ora una biblioteca che sembra più fine a sé stessa che per fini pubblici e culturali. C’era una volta in centro una farmacia poi trasferitosi… altrove, in aree più vissute e servite, per servire megliopiù cittadini e pazienti. Nelle città il centro è tale perché lo sviluppo urbano si espande sovente a raggera. Del nostro centro ne è stata fatta invece una periferia per mancato sviluppo verso Est o il mare e per assecondare, altrove e senza PUG, le  tante lottizzazioni dei signorotti del tempo.  C’erano una volta molti più cittadini che aspiravano a vivere in centro, ora preferiscono…altrove. Gli standard abitativi sono alquanto cambiati e i quartieri del centro storico sono ben poco attraenti. C’erano una volta più parcheggi in centro, di recente soppressi ma non trasferiti altrove, nemmeno nella immediata periferia di via del porto. C’era una volta una Tricase più attiva e numerosa che frequentava il suo centro, la sua agorà. Le vetuste panchine,curve sotto il peso delle tante storie ascoltate, reggono ora meno fondoschiena paesani e solo raramente quello di turisti mordi e fuggi. Sempre più vuote e solitarie, tengono compagnia alla deserta ombra dei vicini alberi, alle statue dei santi sui frontali delle chiese ed alle finestre ove un tempo si affacciavano i principi Gallone. Ora“regnano” ora altri “principi” e “principesse” e il centro sembra ormai vissuto solo da loro e da chi li va a trovare,nella speranza che sul sano amministrare non prevalga l’insano politicare. Un centro dal sapore medioevale, bello da vedere, bello per una foto, bello per un dibattito una conferenza o un caffè ma sempre più deserto. Un luogo per eventi occasionali. Una sera di cinque anni fa, nella sala del trono, sembrò per un attimo di vedere tre” Re Magi” (come da articolo allora pubblicato sul Volantino). Il Commissario Governativo, il Presidente del Gal e un bravo Ingegnere presentarono un elegante progetto per valorizzare l’ACAIT, per trasferire ivi il Gal e restituire al Comune (ovvero a noi tutti) i pregevoli locali GAL di Palazzo Gallone. Una grande occasione, a spese GAL, per far rivivere il centro per dare spazio a un pregevole Centro Civico, ad una elegante e centrale Biblioteca Cittadina ed altri pregevoli servizi sociali e culturali. Avrebbero avvicinato giovani ed anziani, turisti e passanti e resa così Piazza Pisanelli (e lo stesso ACAIT) un luogo da vivere e da frequentare non solo per eventi. Ma nella sala del trono si levarono alte e sinistre voci contrarie dai risultati ancor più sinistri e che ora gravano su noi tutti. Sembravano dire “a Tricase non passa lo straniero” e manco i“Re Magi” che portarono via le loro carte, e le loro idee, i loro soldi. Il Centro muore non solo per la evoluzione del modo di vivere ma anche perché viene fatto morire. Non basta il bel tempo, la breve stagione turistica e le luminarie di S.Vito a farlo rivivere. Bisogna creare i servizi perché venga vissuto tutto l’anno, anche dagli anziani ora sotto sfratto, anche dai nostri giovani. Non certo ridurli o scacciare o disincentivare chi già lo frequenta.

                                                                                                       

 

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