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Torneremo in edicola ... sabato 9 aprile 2016

Buona Pasqua

La frontiera, “linea immaginaria eppure realissima”, luogo simbolico del conflitto fra la paura dell’altro e l’accoglienza in nome del diritto internazionale e della solidarietà umana. Faglia che divide il Nord e il Sud del mondo e che riassume le tracce di tante storie, spesso rimosse, di colonizzazione, sfruttamento del primo nei confronti del secondo. La frontiera è quel campo di resistenza delle centinaia di migliaia di persone, uomini, donne, bambini che si riversano ai confini dell’Europa per sfuggire a guerre decennali, torture, miseria e persecuzioni. Ma è anche quella linea immaginaria che attraversa le nostre città alle prese con la sfida della convivenza e della multiculturalità. Negli ultimi tempi la frontiera evoca in noi immagini orribili, da cui distogliamo lo sguardo, tanto è il peso emotivo che ne viene alle nostre coscienze, tanto soffocante il senso di impotenza e tanto più semplice liquidare il fenomeno come altro dalle nostre vite. La Frontiera (Feltrinelli) è l’ultimo libro di Alessandro Leogrande, un libro necessario, capace di restituire dignità narrativa al fenomeno della migrazione, rompere la cappa di assuefazione e di oblio che il bombardamento di news, numeri e insieme la disinformazione rischia di produrre. Per farlo Leograndesmonta la narrazione dominante di un esodo onnicomprensivo e di una frontiera lineare, raccontando gli esodi individuali e i viaggi lunghi mesi, anche anni, la cui parte visibile restano per noi gli sbarchi sulle nostre coste. Nell’immaginario collettivo le persone che affollano i barconi nel Mediterraneo sono un tutt’uno omogeno che fugge da un altrove generalizzato che nessun legame ha con la nostra storia. Leograndenomina quelle persone e fa emergere il modo in cui ridefiniscono il proprio vissuto, aiutandoci anche adecostruire la differenza arbitrariafra rifugiati e cosiddetti migranti economici al centro delle politiche europee. Allo stesso modo fa emergere dalle testimonianze dei migranti eritrei tanti fantasmi del passato, quelli legati alla nostra storia coloniale e tante rimozioni attuali che escludono la questione eritrea dal dibattito pubblico in Europa, nonostante la percentuale di persone eritree che attraversano il Mediterraneo centrale sia elevatissima. Delle frontiere e dei loro attraversamenti parleremo mercoledì 30 Marzo alle 19 nella Sala del Trono di Palazzo Gallone con Alessandro Leogrande, autore del libro, Mario Angelelli, avvocato esperto di diritto e relazioni internazionali e presidente dell’associazione Progetto Diritti e con Alessandro Penso, il fotografo italiano che più di tutti ha documentato in questi anni il fenomeno delle migrazioni e della crisi dei rifugiati.La onlus Progetto Diritti da più di venti anni è impegnata nella tutela dei diritti delle fasce sociali più deboli e nel contrasto contro ogni forma di discriminazione. Negli ultimi anni in particolare sono tantissimi i migranti, rifugiati e richiedenti asilo che ogni giorno si rivolgono ai suoi sportelli legali a Roma e in altre città italiane. L’associazione è impegnata in diverse battaglie, in coordinamento con altre realtà nazionali, fra cui il “Comitato Verità e Giustizia per i Nuovi Desaparecidos”, per chiedere giustizia per le migliaia di migranti morti nel Mediterraneo, e in diverse azioni di sensibilizzazione e promozione culturale sul tema dell’inclusione sociale e del rispetto dei diritti umani.Le foto di Alessandro Penso sono state pubblicate da diverse testate in tutto il mondo fra cui The Guardian, BBC, The New York Times, Time Magazine, the International Herald Tribune, Human Rights Watch, L’Espresso, Internazionale, D di Repubblica, Vanity Fair Italia, El Periodico, Le journal de la photographie. Il suo lavoro l’ha portato fra i profughi sulle spiagge di Kos e Lesbo, a Corinto dove aspettavano di imbarcarsi per l’Italia, a Idomeni e a Towarnik in Croazia. In Bulgaria ha documentato le condizioni invivibili dei campi, e in Spagna l’accoglienza fatta di fili spinati, fino a Calais, dove la speranza dei migranti si aggrappava ai camion che gli avrebbero portati in Inghilterra. La vastità e la profondità emotiva dei suoi reportage gli hanno valso tantissimi riconoscimenti. Solo per citare i più recenti, nel 2014 il primo premio nella categoria General News del World Press Photo Award e nel 2015 il primo premio come Photo Story del Time (miglior storia fotografica dell’anno).In occasione dell’evento, organizzato dalla Libreria Marescritto e dall’associazione Progetto Diritti, in collaborazione con Hotel Callistos, sarà allestita nelle sale di Palazzo Gallone la mostra fotografica di Alessandro Penso Lost Generation, che documenta le storie dei tanti ragazzi, alcuni giovanissimi, che fuggiti dalle guerre che hanno martoriato i loro paesi, incontrano in una Grecia schiacciata dalla crisi economica, un presente non meno aspro, fatto di controlli di sicurezza sempre più duri e il razzismo delle formazioni neo-naziste.

 

La Pro Loco di Depressa, per ricordare il maestro Donato Russo, organizza la seconda edizione del concorso musicale “PREMIO M° DONATO RUSSO” con due borse di studio: 1° classificato borsa di studio di € 300,00  2° classificato borsa di studio di € 200,00. Possono partecipare tutti coloro che suonano uno strumento musicale. Le iscrizioni sono già aperte, la manifestazione si svolgerà dal 28 aprile al 1° maggio 2016 presso l'oratorio G. Paolo II di Depressa. Per maggiori informazioni vedi sito www.prolocodepressa.altervista.org

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Il Direttore e tutta le Redazione de il Volantino di Tricase,  si stringono intorno alla famiglia della Dirigente Scolastica Anna Lena Manca

per la scomparsa del caro papà

Il percorso dove ci sarà il divieto di sosta su entrambi i lati delle strade dalle ore 17,00 alle ore 22,00 nella giornata di Venerdì 25 Marzo

CHIESA DI S. DOMENICO - P.zza Pisanelli - Via S. Demetrio - P.zza del Popolo – Via R. Caputo – Via Pascoli- Via Carducci- Via Ariosto – Betania - Via Giovanni XXIII - Via Umberto I – Via G. Donizzetti – Viale Stazione – Via L. Cadorna – Via Armando Diaz – Via Siena – Via Firenze – Piazza Caserta – Via Ferrara - Brindisi - Corso Roma - Via Cadorna – Via Thaon di Revel (fino alla Croce) - Largo S. Lucia – Via Savoia – Via F. Pisanello – Via fratelli Allatini - Piazzale Giuseppe Codacci Pisanelli – Via L. da Vinci – Via Pacinotti - Via Meucci - – Via Piazzetta dei Mandorli – Via G. Marconi –Piazza Codacci Pisanelli - Via Oronzo Massa - Via G. Maria Tedeschi – Piazza Ciardo – Via Stella d’Italia – Via Toma – Piazza dell’Abate – Via S. Spirito – Via Raeli – Largo S. Angelo - – Via Principe Gallone – Chiesa S. DOMENICO

Il Consiglio di Stato conferma la legittimità della gara svolta dal Comune di Tricase relativa ai parcheggi. I Giudici di appello hanno respinto il ricorso che era stato proposto dalla coop. Apulia e, così sancendo la definitiva aggiudicazione dell’appalto alla società Gestam Group che già da qualche tempo ha preso in carico il servizio. Il Comune, difeso dall’avv. Alessandro Distante, ha quindi avuto ragione e ciò a seguito di una lunga e complessa battaglia a suon di carte bollate che ha visto la Cooperativa, difesa dall’avv. Luigi Paccione, proporre ricorso prima al TAR di Lecce, poi al Consiglio di Stato ed ancora al TAR di Lecce per ottenere documentazione relativa alla gara.I Giudici di Roma hanno accertato che la Gestam, difesa dagli avv.ti Massimiliano Musio ed Ernesto Sticchi Damiani, aveva correttamente fornito tutta la documentazione richiesta dal Disciplinare di gara e che pertanto doveva essere ammessa e, avendo presentato l’offerta migliore, doveva essere l’affidataria del servizio.L’appalto avrà la durata di dieci anni ed il servizio è stato già avviato da Gestam; il Comune, infatti, dopo la decisione del TAR di Lecce, aveva proceduto con la consegna del servizio e la sottoscrizione del contratto.Non poche erano state le polemiche, fino al punto che lo stesso Sindaco Coppola si era fatto promotore di un incontro presso il Prefetto di Lecce per sgombrare il campo da ogni possibile dubbio sulla linearità della condotta del Comune. Il Prefetto aveva ritenuto che ogni questione doveva essere decisa dal Giudice Amministrativo. E così è stato

Il bisnonno (Padre del nonno Gian Tommaso) era nato a Tricase ( parenti del più conosciuto e storico Maestro Mario del Bar Scarascia )

Romana e “ tricasina” , Elisa Scarascia Mugnozza, avrebbe compiuto 26 anni a maggio. Elisa era nata a Roma. Il padre è Giuseppe docente di Ecologia forestale all'Università degli Studi della Tuscia mentre il nonno, Gian Tommaso, è stato il fondatore e primo rettore dello stesso ateneo, nonché tra i fondatori della Conferenza dei rettori e primo presidente Crui. Elisa è anche nipote di Gabriele Scarascia Mugnozza, docente di Scienze della terra, direttore del Dipartimento di Geologia e prorettore della Sapienza di Roma.

 

Martedì, 22 marzo 2016. Centinaia di persone, circa 400 hanno partecipato a Tricase, nel salone teatro della nuova Parrocchia Sant’Antonio da Padova, alla preselezione per due concorsi pubblici per un posto di Istruttore Direttivo Contabile Cat. D e un posto di Istruttore Direttivo Amministrativo Cat. D

Anche da Reggio Calabria

di Alessandro Distante Fa bella mostra di sé il supporto alle biciclette che verranno e che serviranno per attivare il servizio di bike sharing, un altro inglesismo che sta a significare “bicicletta condivisa”.Il supporto è stato sistemato, ormai da qualche mese, in Piazza Dell’Abate, la piazza dove vi è la statua di un Tonino piuttosto perplesso.Un vero e proprio pugno nell’occhio, se si considera la bellezza di quella Piazzetta, un tempo Piazza delle Verdure, che non può tollerare un oggetto di quelle dimensioni e per giunta in ferro.Per la verità, il Sindaco Coppola ha già da tempo rassicurato che quell’oggetto verrà spostato in altro luogo, così da avere un effetto meno impattante.Per completezza di informazione, qualora ve ne fosse bisogno, altre copie di quell’oggetto vi sono in altri punti della Città e delle Marine.Il progetto per attivare il servizio di bike sharing o, potremmo dire, di noleggio di biciclette va avanti. E’ di questi giorni la notizia che la Giunta Comunale ha deliberato di predisporre tutte le procedure per l’affidamento ad un operatore esterno della gestione del servizio. L’affidamento sarà per tre anni e le tariffe per noleggiare le biciclette saranno le seguenti: fino ad un’ora € 0,50; fino a 2 ore € 1,00; fino a 3 ore € 1,50 e fino a 4 ore 2,00 euro. L’utente che vorrà noleggiare la bicicletta per più di 4 ore verserà un altro euro per ogni ora, fino ad un massimo di 7 ore di fila.L’istituzione del servizio di bike sharing rientra in un più complessivo intervento di riqualificazione urbana del centro storico ed è stato realizzato grazie ad un finanziamento ottenuto dall’Unione Talassa, della quale Tricase fa parte insieme a Castrignano del Capo. L’idea è certamente positiva, specialmente se inserita in un progetto più ampio di riqualificazione del centro storico e di miglioramento della qualità della vita; basti pensare ai benéfici effetti sulla salute, sul traffico cittadino con un aiuto concreto alla soluzione del problema parcheggio e, più in generale, al decongestionamento del traffico automobilistico e quindi al colpo che si darebbe all’inquinamento urbano. Il buon funzionamento e l’effettiva riuscita di quel servizio, e quindi il raggiungimento di quelle finalità, dipendono, ovviamente, da una serie di questioni, prima su tutte da una di fondo che è, per così dire, culturale. L’uso della bicicletta da necessità di un tempo deve divenire una scelta e, come tutte le libere scelte, impone una ferma determinazione, che metta al bando le solite abitudini e le ataviche comodità per un impegno, quanto meno, a pedalare. Scegliere di noleggiare una bicicletta per spostarsi in Tricase non è solo una scelta culturale, ma deve fare i conti con altre questioni, di tipo infrastrutturale. E’ a tutti noto quali siano i pericoli nell’andare in bicicletta in mancanza, per esempio, di piste ciclabili. Queste tuttavia ed a loro volta richiedono idonee corsie che possono essere realizzate sulla carreggiata stradale oppure sui marciapiedi. La ristrettezza di questi ultimi non consente alcuna ipotesi di loro utilizzo per ivi ricavare una corsia alle biciclette o almeno non per la stragrande maggioranza delle strade cittadine e di quelle delle Frazioni. Occorrerà quindi considerare piste ciclabili sulle carreggiate delle nostre strade. Quando sono a doppio senso di marcia le piste devono essere separate da idoneo spartitraffico, anche a mezzo di una gradevole siepe, che non consenta “invasioni” reciproche tra la parte di corsia riservata agli autoveicoli e quella riservata alle bici. Ciò, ovviamente, comporta che nelle strade del centro storico sarà ben difficile ipotizzare piste ciclabili a doppio senso. L’alternativa, forse l’unica possibile, sarebbe chiudere al traffico automobilistico l’intero centro storico. E questa sarebbe una vera svolta culturale, oserei dire una rivoluzione che, prima o poi, diverrà ineludibile e che, alla lunga, darebbe positivi ritorni sotto molteplici aspetti: qualità della vita; incremento turistico; sviluppo economico. Se poi pensiamo al bike sharing per spostarsi tra il Centro e le periferie, oppure tra il capoluogo e le frazioni o il mare, allora il discorso cambia, ma le difficoltà per la sicurezza dei ciclisti rimangono tutte. Un’ultima considerazione, per così dire “terra terra”, riguarda le condizioni delle nostre strade cittadine. Un ciclista, oltre a scegliere di spostarsi in bicicletta e di chiudere in garage l’automobile, deve viaggiare sicuro e la sicurezza non è solo quella di non essere investito dalle automobili ma anche di non cadere o di non prendere brutte botte, conseguenza delle non poche buche che decorano le nostre strade.Oggi come oggi è sufficiente un acquazzone per far emergere dei veri e propri crateri, che sono sufficienti per scoraggiare qualsivoglia buona intenzione di passeggiare in bicicletta. Ed allora: le opzioni culturali sono indispensabili ma ogni rivoluzione deve essere preparata e quindi, nel frattempo, tappiamo le buche!

 

 

 

Per le prossime amministrative ...si vocifera di una candidatura a sindaco di un avvocato…

Anche se… l’Udc strizza l’occhio a Tonino Musio ( un curriculum da “ammnistratore” di tutto rispetto )

 

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