CODACCI-PISANELLI E LA REGIONE SALENTO

Un libro di Antonio Scarasciache verrà letto con piacere

di Ercole Morciano Eventi come il centenario della nascita (28 marzo 1913), la traslazione a Tricase della salma (3 novembre 2015) o il referendum costituzionale (4 dicembre 2016) hanno suscitato intorno alla figura dell’on. Giuseppe Codacci-Pisanelli un rilevante interesse. Già nel 2011 egli fu scelto tra i 4 “testimoni” proposti alla Settimana Teologica della diocesi di Ugento dal tema: I laici nella Chiesa e nella società pugliese, oggi; suLeucadia, rivista storica della Società di Storia Patria di Tricase, edita del 2015, sono cinque i contributi ospitati a sua memoria; nell’anno in corso, il 4 giugno, a cura del sen. Rosario G. Costa, è stato pubblicato e presentato a Tricase, cinema Aurora , il volume G. Codacci-Pisanelli. Discorsi Parlamentari; il 2 luglio, presso l’auditorium diocesano “Benedetto XVI”, sulla ss.275 Alessano-Lucugnano, si è svolto il convegno di studi G. Codacci-Pisanelli (1913-1988). Laico cristiano impegnato nella politica e nella cultura. Il vicario episcopale per la cultura, mons. Salvatore Palese, sta curando la pubblicazione degli atti del convegno da lui ideato, in sintonia col vescovo di Ugento-S.Maria di Leuca,mons. Vito Angiuli, che sostiene ogni iniziativa tendente a valorizzare l’esemplare figura di Codacci-Pisanelli, “vanto” del nostro territorio e non solo.

Anche il momento pre-referendario che stiamo vivendo, vede cresciuto l’interesse verso il nostro concittadino eletto nel 1946 all’Assemblea Costituente, nella quale svolse un ruolo di primo piano nella “Commissione dei 75”,distinguendosi per profondità di dottrina e originalità, contribuendo molto alla definizione della carta costituzionale. Ebbene tra le sue proposte vi fu quella di far cessare il bicameralismo perfetto o paritario e trasformare il Senato nella camera delle rappresentanze delle categorie della produzione e del lavoro. La proposta, che non venne approvata, trovava le sue radici nel solidarismo cristiano enunciato nell’enciclica Rerum Novarum di Leone XIII. Il testo definitivo della Costituzione non accolse la proposta del Senato come camera dei corpi intermedi e previde invece l’istituzione del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL).Formato da 64 membri, doveva essere un organo di consulenza ma nel quale, con costi rilevanti per lo Stato, sono stati nel tempo collocati “ex “di vario genere, sindacalisti compresi. L’abolizione di questo ingente centro di spesa, unitamente alla cessazione del Senato paritario, è oggi sostenuto dalle forze che chiedono il “si” al referendum del prossimo 4 dicembre.

Un’altra interessante proposta di Codacci-Pisanelli, che non passò nel testo della Costituzione, fu quella dell’istituzione della Regione Salento. Sull’iter di questa tormentata vicenda ha svolto un’approfondita ricerca il dott. Antonio Scarascia. Autore rinomato nel campo del diritto amministrativo, biografo documentatissimo di vari Tricasini illustri, nel giugno di quest’anno Antonio Scarascia ha dato alle stampe Giuseppe Codacci-Pisanelli e il progetto costituzionale sulla Regione Salento, Quaderni di Leucadia 8, Editore Grifo, Lecce 2016, pp. 165, € 13.00.

Dopo l’introduzione di Hervé A. Cavallera, direttore della collana, seguono 4 capitoli che hanno lo scopo di dare al lettore le conoscenze di base per affrontare l’oggetto della ricerca con idonei strumenti interpretativi. L’ iniziativa di Codacci-Pisanelli, sostenuta da quasi tutti i costituenti salentini, perché il Salento diventasse nella Costituzione repubblicana una regione autonomaè raccontata da Antonio Scarascia con dovizia di particolari, frutto di una rigorosa indagine archivistica e documentale.

Un vero capitolo di elegante erudizione – meritevole di essere conosciuto in primis dagli studenti - fu quello adoperato dal Costituente per giustificare storicamente la proposta. Altrettanto intricante l’affaire del testo della bozza di costituzione redatta nella “Commissione dei 75”, in cui la Regione Salento c’era, e quella redatta dalla “Comitato dei 18” in cui – come in un giallo – la Regione Salento scompare. L’estremo, appassionato, ma vano tentativo di Codacci-Pisanelli di farla ritornare nel testo col suo intervento nell’Assemblea plenaria. La partecipazione nella vicenda di personaggi di rilievo che hanno fatto la storia dell’Italia repubblicana come Aldo Moro della Democrazia Cristiana o Palmiro Togliatti del il Partito Comunista Italiano; oppure di giuristi rinomati come Ambrosini, Condorelli, Grassi, Lussu, Mortati ed altri; la querelle sugli organi di stampa dove le posizioni in Costituente trovavano appassionata eco in un senso o nell’altro; la delusione finale per i salentini: tutto è raccontato da Antonio Scarascia con la sua sperimentata maestria: saper unire il vero dei fatti al bello della narrazione.

Una ricca appendice documentaria, le tavole sinottiche, la bibliografia scientifica, le immagini e l’indice dei nomi rendono il libro ancor più desiderabile a quanti vogliono conoscere qualcosa in più del Salento e dei suoi Uomini migliori.

 

 

 

Venerdi 9 dicembre 2016.  Il sindaco Antonio Coppola e la famiglia Santacroce

L’Amministrazione Comunale ha dedicato una strada cittadina ad “Antonio Santacroce, un nome noto dell’ortopedia italiana”.

Così titolava Francesco Accogli nel ricordare l’illustre concittadino qualche anno addietro. Pubblichiamo di quell’articolo, apparso su Salogentis, una versione ridotta.

Antonio Cosimo Italo Santacroce nacque a Tricase il 22 aprile del 1917 da Salvatore e da Salvina Cavalieri e morì prematuramente a soli 55 anni, il 3 novembre 1972 a Losanna (Svizzera), ove si era recato in cerca di qualche speranza a causa di una grave malattia.

Il curriculum vitae del prof. Tonino Santacroce (così veniva abitualmente chiamato) è vasto ed ampio. Conseguì la laurea in Medicina e Chirurgia nell’Università di Bari il 26 maggio 1941 riportando voti 110 e lode e discutendo una tesi originale che riguardava l’azione della vitamina “E” nei cardiopatici, ricerca che venne successivamente pubblicata ed apprezzata dagli esperti in materia. Nello stesso anno superò l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione di medico chirurgo presso l’Università di Pisa. Aveva solo 24 anni!

Negli anni tragici del secondo conflitto mondiale, dopo aver frequentato la Scuola di Applicazione di Sanità Militare in Firenze, prestò servizio quale sottotenente medico di complemento in territorio dichiarato in stato di guerra e successivamente con unità mobilitata in zona d’operazione.

Il 26 ottobre 1944 sposò Agnese Caputo, dalla quale ebbe cinque figli: Salvatore, Gustavo, Maria Assunta, Rita e Sandro.

Il 20 novembre 1947 conseguì nella Clinica Chirurgica dell’Università di Bari (Direttore prof. C. Righetti) il Diploma di Specialista in Chirurgia generale sempre con il massimo dei voti. Intraprese solo nel 1948 la carriera ortopedica, dopo diversi anni di pazienti e metodici studi che gli permisero una seria ed adeguata preparazione presso la Clinica Chirurgica Generale dell’Università di Bari. Sempre in questa Università fu Assistente e poi Aiuto in Clinica Ortopedica; ottenne la libera docenza in Ortopedia nel 1955, quella in Anatomia Chirurgica nel 1959, quella in Medicina del Traffico nel 1970, oltre ad essere un apprezzato specialista in Medicina Legale e delle Assicurazioni.

Redattore e successivamente condirettore della rivista “La Clinica Ortopedica”, fu relatore diverse volte a Congressi Nazionali ed autore di circa un centinaio di pubblicazioni scientifiche. Tonino Santacroce era conosciuto soprattutto in Italia e all’estero per essersi dedicato con passione e continuità allo studio sulla lussazione congenita dell’anca. Santacroce fu anche membro di diverse Società Scientifiche nazionali ed internazionali e seppe guadagnarsi la stima ed il rispetto dei Colleghi per i suoi studi sperimentali di notevole interesse. Quando lo colse la morte il 3 novembre 1972, Tonino Santacroce era Direttore della 2^ Cattedra di Clinica Ortopedica dell’Università di Bari.

Così lo ricordò il Sindaco di Tricase prof. Giuseppe Codacci Pisanelli in un manifesto fatto affiggere in occasione delle esequie: “Tricasini, si è chiusa la breve, intensa giornata terrena del Professor Dottor Antonio Santacroce che è passato fra noi benefacendo. Fin dai primi anni si dedicò generosamente a rigorosi studi e ad accurate esperienze per essere in grado di svolgere nel modo migliore la propria opera al servizio dell’umanità. La cittadinanza tricasina si associa al lutto della famiglia nel rimpianto e nella preghiera per l’illustre figlio di Tricase e lo ricorda non solo come professore universitario direttore della seconda clinica ortopedica dell’Università di Bari, ma, soprattutto, come esempio mirabile di umana comprensione unita all’arte medica più progredita”.

 

Uniti nell'iniziativa- Realizzare il POLO PEDIATRICO SALENTINO

CONCERTO DI NATALE 

Tricase - SABATO 10 dicembre 2016  ORE 18

INGRESSO GRATIS

Pia Fondazione di Culto e Religione

Azienda Ospedaliera di Tricase

Un’atmosfera indescrivibile quella che si è vissuta all’Autodromo di Monza. Tre giorni di passione dove tanti amici concorrenti si sono ritrovati, chi in sfida e chi per un caro saluto. Un pubblico numerosissimo ad inseguire i propri talenti.

Presente anche la Scuderia Salentomotori presieduta da Antonio Forte, ad aver accompagnato l’equipaggio Francesco Rizzello e Monica Cicognini su Skoda Fabia R5 del Team Colombi Racing.

Sicuramente è stata la classe più combattuta, con 39 partenti, tra cui i veri professionisti come Andreucci, Rossetti, Cavallini, Andolfi ectt..

Parte la prima prova speciale venerdì pomeriggio alle ore 16.25 e il driver Rizzello già da subito inizia a dimostrare il suo interesse a fare bene la sua gara, il passo non era niente male ma è succube di un abbattimento di un birillo, penalizzandolo di 5 secondi.
Disputando la seconda prova del venerdì, mantiene la stessa posizione della prima ma con i tempi che dicono la loro, restando appigliato ai massimi livelli. In chiusura di giornata, la posizione di classe è il decimo posto assoluto, a meno di un secondo dal nono.

Si ricomincia sabato mattina alle ore 08.35, con la prova speciale “Parabolica 1”, Rizzello fa registrare lo stesso tempo di Cavallini, e si riconferma al decimo posto. Dopodiché si passa alla prova speciale “Parabolica 2”, ed iniziano ad arrivare le prime sorprese, Rizzello e Cicognini iniziano a fare sul serio, dopo aver ordinato al meglio la loro Skoda, in una sola prova riescono a scendere di quattro posizioni. La sesta posizione si riconferma anche per la prova successiva. Sopraggiunge il sabato,  Francesco Rizzello si sarà alzato con il piede giusto e Monica Cicognini con una mente attenta e prudente per il proseguo della giornata, alle ore 8.35 inizia la prova speciale più lunga, la “Maxi Grand Prix2”, per un totale di 45 chilometri. Le loro attenzioni a proseguire al meglio gli fa giungere terzi di classe, dietro ad uno scatenato Andreucci e ad un rapidissimo Rossetti. Da questo momento in poi, con l’ottima performance ottenuta sulla “Maxi Grand Prix2”, riescono a scavalcare il sesto posto e a passare al quinto. Quest’ultimo posto di appartenenza di classe gli fa giungere nella classifica finale al quinto posto di classe e di gruppo, dietro a Paolo Andreucci, Luca Rossetti, Kalle Rovanpera e Fabio Andolfi, e un strepitoso 19° posto nella classifica generale.

Il patron della Salentomotori racconta – è stata una gara che al nostro equipaggio gli è servita tantissimo, in primis per la crescita di feeling tra loro due e l’intera squadra, alla quale ha confutato perfettamente. Tutti si sono dimostrati con grande interesse per l’ottima riuscita e nell’ottenere un buon risultato, ed è per questo che Antonio Forte ringrazia Francesco e Monica per il loro impegno e professionalità che dimostrano all’intera Salentomotori.

A dir del vero, Antonio Forte continua – se devo essere sincero sul Monza Rally Show ce tanto da discutere, sicuramente sarà un evento di fama e che mette in risalto l’intera filiera di appassionati, ma certamente non nasconde le tante disattenzioni a tanti equipaggi presenti, in particolar caso quello di Francesco Rizzello e Monica Cicognini, che meritavano tranquillamente di disputare il Master Show (ma gli organizzatori hanno ben pensato di accontentare - invece che premiare).  Oramai la gara del Monza Rally Show è stata archiviata e iniziamo a pensare alla prossima che sarà il Rally di Sperlonga, con la partecipazione di tre equipaggi.

Ufficio Stampa Salentomotori

A Tricase, così come nel resto d'Italia, vince il fronte del NO, con il 60,05% ( 5431 voti) delle preferenze,

contro il 39,05% ( 3532 voti) del SI

5431 VOTI  VINCE IL FRONTE DEL

 

di Antonio Lia Evito di parlare del Porto di Tricase o di Marina Serra: quelli sono due luoghi unici al mondo perché bellissimi; la bellissima posizione, il dominio del verde e la bellezza di molte antiche dimore che, insiemealle case di Borgo Pescatori. Sono posti unici perché sono circondati da un mare trasparente e di un azzurro che nonti stanchi mai di guardare; la loro unicità è data anche dal paesaggio che li circonda: le ispide e selvagge scogliere, il profumo delle erbe della nostra meravigliosa macchia mediterranea o, infine, il panorama che si perde all’orizzonte, non raggiungibile dall’occhio ma che stuzzica la mente e fa immaginare quello che si può nascondere oltre quella “linea” che separa il mare dal cielo... In una realtà del genere, è facile sviluppare un’idea e programmare uno sviluppo sostenibile capace di realizzare un luogo che può diventare uno dei più ricercati ed esclusivi del Mediterraneo.

Ciò che mi affascina maggiormente di Tricase Cittàè il centro storico, una realtà che conoscevo e che avevo già avuto modo di apprezzare alcuni anni fa, quando ero Presidente del GAL; tra l’altro, durante quel mio mandato, avevo più volte suggerito agli Amministratori di approfittare dei finanziamenti regionali per replicare il successo dell’Albergo diffuso realizzato in altri paesi del Capo di Leuca. Il centro storico, tanto interessante quanto trascurato, è pieno di stradine che attraggono il visitatore e lo incuriosiscono; questi vicoletti mi hanno sempre portato ad immaginare…….

Ora la realtà del centro storico mi amareggia e sconforta per la grave situazione di degrado in cui si trova. Non c’è paese oggi, nel Salento,che non abbia cercato di riqualificare il proprio centro storico;Tricase: ahimè, è l’eccezione. Il centro storico attualmente si trova in uno stato di abbandono, disinteresse, incuranza scandalosa. Non è mia intenzione offendere nessuno – i cittadini e gli Amministratori sono tutte brave persone - ma non posso non chiedermi: di chi è la colpa di tanta trascuratezza, di tanta insensibilità davanti ad un tessuto urbano povero in contrasto con quellodell’imponente Palazzo dei Principi Gallone e per questo motivo affascinante? Com’è possibile non emozionarsi vedendo le strette stradine su cui si affacciano le piccole case letteralmente attaccate le une alle altre,dando vita ad un nucleo talmente compatto e fitto che sembra quasi che vennero costruite da chi le abitava per ostacolare possibili ladri e prepotenti o anche ripararsi dal freddo, dal vento e da ogni genere di intemperie?

Incuriosito ho percorso, in un ovattato silenzio, tutto il centro storico di Tricase: da via Vito Raeli a largo S. Angelo, dove si erge l’omonima Chiesa che impreziosisce il quartiere; da via Principe Gallone fino a quel stimolante imbroglio che è via Cittadella con le sue appendici,per uscire poi in Piazza Pisanelli, splendida e unica, che, se riorganizzata e rifinita con il gusto e la dedizione che merita, diventerebbe certamente la più bella piazza del Salento. AttraversataPortaTerra mi sono trovato in Piazza don Tonino Bello,che ospita la magnifica Chiesa; entrambe dovrebbero essere riqualificate e rinascere più decorose, accoglienti, belle, raffinate, pulite e luminose. Le modifiche dovrebbero prevedere anche qualche azione contro quell’orribile parcheggio che non concede al visitatore di mettersi al centro della Piazza e lasciarsi travolgere dal potenziale fascino che quest’area ha; da qui, a raggiera si immettono in essa: Vie Amitocusi, Mendareno, Vesuvio, le non meno belle e interessanti via Tempio, degli Acquaviva, Orlandi, Montano, Piazza del Popolo, via Roberto Caputo, Mons. Ingletti, San Demetrio. Arrivati a largo Marco Legaridove confluiscono via Sauli, Preite, della Carità, Catalano con la zona Puzzu in parte rimessa a nuovo con un brandello di basoli, due sedili e due lampioni spenti, occupata da una orribile costruzione prefabbricata a cura del GAL, mi sono trovato, oltre alla trascuratezza del bene pubblico, di fronte ad interventi privati di pessimo gusto e non affini alle costruzioni di richiamo mediterraneo ma in una confusione di stili e di materiali messi alla rinfusa. Completano il Centro Storico le vie Domenico Caputo, Gioacchino Toma, Santo Spirito, piazzetta dell’Abate (un tempo piazza Mercato).

Non è mia intenzione descrivere la mappa del Centro Storico di Tricase ma voglio mettere in evidenza lo stato di abbandono, di trascuratezza, di sciatteria in cui si trovano la totalità delle strade e piazze citate, escluse alcune ma, attenzione:le strade sulle quali si è operato qualche intervento, sono quelle più frequentate, quelle in vista, le più appariscenti: un viso lavato di un corpo putrido, sporco, pieno di piaghe. Così sono le condizioni di tutte le altre strade che ho citato.

Mi chiedo e chiedo a Cittadini e Amministratori, perché tanto abbandono? Se Tricase avesse piùattenzione per il suo bellissimo centro storico, coni due splendidi e unici affacci al mare che nessuna altra Città può vantarediventerebbe, turisticamente, la città più affascinante e attrattiva per i turisti che ormai da tutto il mondo scelgono il Salento per le loro vacanze.

Qualcuno potrebbe dire: ma per fare tutto questo chissà quanto verrebbe a costare e tanti soldi da dove si prendono?

Non credo che gli altri paesi del capo di Leuca fossero più ricchi di Tricase; per fare interventi di riqualificazione saranno certamente ricorsi a finanziamenti Nazionali o Comunitari, basterebbe stare attenti e saper sfruttare le opportunità che vengono date agli Enti Locali. L’Unione Europea, attraverso le Unioni dei Comuni finanzia, con contributi in Conto Capitale, cioè a totale carico dei paesi membri, la riqualificazione dei Centri Urbani; il Ministero dell’Ambiente,per prevenire i dissesti idrogeologici ha finanziato tanti progetti e Tricase, 10 anni fa, fu inserita in un elenco regionale tra i Comuniche potevanousufruire di quei finanziamenti,bastava partecipare.

L’importante è avere ideadi come si vuole sviluppare il Comune che si amministra, quanta passione si mette nella cura e per il suo sviluppo, quanto lo si ama; l’importante, per chi amministra è servire il proprio paese e curarlo come la propria casa, avere cura di quella famiglia allargata che è la Comunità che un Sindaco deve sentire propria dal giorno della sua elezione. Ci vuole molto? Nessuno chiama nessuno al sacrificio di fare il Sindaco di un paese; se si sceglie di farlo, bisogna farlo al meglio, senza risparmiarsi mai nell’interesse di un bene, quello Comune, che gli viene affidato dai Cittadini.

 

di Carlo Vito Morciano Come è ben risaputo, prima dell’attuale chiesa madre di Tricase, nel corso del tempo, si sono succedute due altre precedenti costruzioni. Se della più antica, la “prima”, rimangono frammentarie notizie, della “seconda” gli studiosi sono riusciti a ricostruire una parte della sua storia e del suo corredo artistico:edificata nel Cinquecento, venne demolita nella seconda metà del Settecento per dar spazio alla nuova chiesa più ampia e più conforme alle necessità demografiche dei tricasini.

Prima della notevole scoperta archivistica oggetto della presente nota, la “seconda” chiesa madre di Tricase la si poteva solo immaginare sulla scorta di deduzioni e descrizioni seicentesche. Oggi, invece, grazie alla ricerca firmata dall’architetto Mario Cazzato, è possibile ammirarne l’elegante prospetto con le sue antiche forme architettoniche sino ad oggi a noi ignote.

La scoperta consta di tre disegnieseguiti «su carta pesante a penna e acquerellati con sfumature di grigio» risalenti al 1660 e realizzati da Giuseppe Zimbalo, la figura artistica più simbolica del barocco leccese, autore, tra l’altro, del Duomo e della chiesa del Rosario dei domenicani di Lecce. Prodotte per una controversia tra il principe Stefano Gallone e il vescovo di Alessano,Giovanni Granafei, le tavole sono corredate di numerose e dettagliate didascalie dell’epoca. I disegni appaiono come veri “fotogrammi” ripresi nel passato, che ci mostrano ad esempio i particolari della merlatura – in seguito demolita -a coronamento della Turris Magna, le finestrelle della difesa cittadina che si affacciavano all’interno di Porta Terra, la posizione del carcere criminale di Tricase, la torretta difensiva con l’antico orologio civico – oggi sostituita dal piccolo campanile settecentesco - , il massiccio portone di legno che garantiva la sicurezza del borgo, la torre campanaria della chiesa, l’edificio sacro con pianta a croce latinae soprattutto il suo delizioso portale dalle forme squisitamente salentine.

Lo sguardo d’insieme sull’intero complesso, costituito da edifici di natura religiosa, civile e feudale, fa già intravedere quell’armonia di volumi che, mantenuta anche nelle costruzioni del Settecento, come le ammiriamo ancora oggi, rende questi nostri luoghi tra i più belli e ricercati di Puglia e oltre. Il saggio completo è in Mario Cazzato, Tre disegni di Giuseppe Zimbalo, architetto del barocco leccese in La festa delle arti. Scritti in onore di Marcello Fagiolo per cinquant’anni di studi, a cura di Mario Bevilacqua, Vincenzo Cazzato e Sebastiano Roberto, Gangemi Editore, Roma 2015, pp. 656-659.

Ringrazio l’ingegnere tricasino Alessandro Esposito per la paziente realizzazione delle tavole prospettiche, ripresedai disegni originali di Zimbalo; maggiori dettagli sono disponibili presso l’Associazione Meditinere - Ufficio di Informazione e Accoglienza Turistica di Tricase.

Didascalia foto 1. Visione prospettica della facciata della “seconda” chiesa matrice di Tricase nel 1660. Reinterpretazione grafica dell’ing. Alessndro Esposito su disegno di G. Zimbalo

Visione prospettica di Porta Terra di Tricase tra la Turris Magna e la “seconda matrice” nel 1660. Reinterpretazione grafica dell’ing. Alessandro Esposito su disegno di G. Zimbalo.

 

 

di Maria Giovanna Sodero

Negozio di Tricase con mille cianfrusaglie per soddisfare ogni esigenza !

Il sabato tra le passeggiate per negozi, si "ncapava" al Bazar per cercare tra le mille cose,uscire con portachiavi, occhiali finti, guanti di carnevale, maschere e quant'altro, appuntamento fisso all'ultimo momento il giorno di carnevale per la bomboletta schiuma, una maschera horror il giorno prima di Halloween, e un regalino curioso da cercare due ore prima della festa.

Una parte di storia si è conclusa

Sabato 26 novembre 2016

 

Una bella donna, disponibile, riservata e sorridente…

 

 

 

L’IISS “Don Tonino Bello” di Tricase-Alessano ha svolto il ruolo di scuola capofila nel progetto “Le storie, le musiche, i territori”, che ha fatto proprio l’obiettivo del bando del MIUR di promuovere la “Cultura musicale nelle scuole” permettendo ai ragazzi coinvolti di raccontare “Le storie” dei territori con linguaggi musicali a loro vicini.

Insieme ai partner ITES “A. Fraccacreta” e IISS Polo Tecnologico “Minunziano-Di Sangro-Alberti” di San Severo si sono realizzati i diversi laboratori con la collaborazione dell'Unisalento, EspérO spin-off dell'Unisalento e il coordinamento dell'Associazione MusicaInGioco di Bari in sinergia con l'Art Village di San Severo.

La Ricerca Socio-Antropologica e la Scrittura creativa è stata condotta sia sul territorio di Tricase-Alessano che su quello di San Severo facendo emergere le storie di vita dei luoghi e delle comunità di origine degli studenti, in forma sensoriale;

I laboratori Musicali (Rap, Gospel, Blues & Soul, musica popolare) hanno rappresentato, per i ragazzi, l’occasione per avvicinarsi alla musica intesa come mezzo espressivo e di socializzazione. Sono stati seguiti da maestri esperti in campo musicale tra i quali si menzionano il Maestro Andrea Gargiulo di MusicaInGioco che da anni promuove il sistema pedagogico musicale “Abreu”, e il Maestro Luigi Mengoli cultore della musica tradizionale salentina.

Le attività culmineranno nella manifestazione finale del 17 dicembre presso Palazzo Gallone in Tricase

Per l’occasione, a partire dalle ore10:30, alla presenza di autorità Istituzionali, Scolastiche e Territoriali si terrà la presentazione del percorso con la proiezione di videoclip a testimonianza delle attività svolte e un momento di confronto sulla Musica intesa come strumento di crescita per la persona.

A partire dalle ore 16:00 è prevista la performance finale dei gruppi musicali composti dai ragazzi che hanno aderito al progetto.

Il concerto itinerante della Street Band, animerà le strade e le piazze del centro storico di Tricase e costituirà il preambolo delle performance di Musica Popolare, Gospel e Band che si terranno nei locali di Palazzo Gallone.

Il 14 dicembre presso Palazzo Adorno in Lecce, si terrà la conferenza stampa di presentazione del programma dettagliato dell’evento.

 

L'arrivo del Natale dovrebbe creare sempre un'atmosfera magica intorno a noi.

È con questo scopo che l'11 dicembre l'Asd "Il Balletto" di Tricase diretta da Elena De Donno, in collaborazione con le associazioni "Micaela Greco" e "Kronos" di Acquarica del Capo, organizza QUANDO VIENE NATALE..., spettacolo di solidarietà presso l'Audirorium Sant'Antonio a Tricase.


Il ricavato della serata e del mercatino sarà devoluto ad uno dei principali Service dell'Associazione Lions Club International, per contribuire al sostegno della Scuola Cani Guida dei Lions di Limbiate che addestra e consegna gratuitamente cani guida ai non vedenti in tutto il territorio nazionale dal 1959.


Durante lo spettacolo interverranno la Referente Distrettuale del Sevizio Cani-Guida ed una signora non vedente con il suo cane, donato grazie al Lions Club Casarano, che darà testimonianza di questa splendida realtà.

L’incontro con il “Monza Rally Show”, l’ormai abituale evento che chiude la stagione agonistica dell’Autodromo Nazionale brianzolo, è sopraggiunto. Quest’anno i piloti si contenderanno nel corso di questo weekend, dal 1° al 4 dicembre prossimo. Dopo una lunga stagione, a prender parte a questo illustre spettacolo, oramai diventata una gara di fama sopranazionale, ci sarà anche il driver Francesco Rizzello, unico inoltrato del Salento e dell’intera Puglia. A coadiuvarlo in macchina Monica Cicognini, la navigatrice sanremese, che proprio lo scorso anno ha debuttato per la prima volta con il pilota salentino. L’equipaggio formato da Rizzello - Cicognini, scenderanno in campo con una Skoda Fabia R5 del Team Colombi. 

«Sono davvero felice di essere presente anche quest’anno al “Monza Rally Show” – spiega Rizzello –. È una gara fantastica, perché ci sono molti concorrenti forti, ma soprattutto c’è sempre un gran pubblico. Sarà sicuramente una gara faticosa, principalmente perché i big premeranno subito alla vittoria. Ringrazio veramente di cuore l’azienda partner Uniclub che ha creduto in noi e la Colombi Racing che sicuramente saprà mettere a disposizione una sorprendente macchina». Anche Monica Cicognini commenta: «È davvero un onore essere a Monza, dove ci incontra con tantissime persone appassionate ed è sempre bello commisurarsi con piloti celeri e di valore internazionale».

Così il manager e patron della scuderia Salentomotori -  Antonio Forte, impegnato ad organizzare la trasferta per Monza: «Sarà una gara molto caratteristica, piena di trazioni, ma cercheremo, con la passione di tutti noi, di star sereni e di fare tutto per il meglio. Il mio obiettivo principale è quello di far chiudere a Rizzello una buona stagione 2016, e di appurare con veridicità l’alleanza tra la Skoda Fabia e l’equipaggio, in modo che possiamo iniziare a riflettere ad una stagione 2017 ancora più cospicua».

Tra gli ospiti dell’evento: Valentino Rossi, uno dei piloti più titolati del motociclismo, Tony Cairoli, Daniel Castillo Dordo, Piero Longhi Tobia Cavallini, Alessandro Perico e Paolo Andreucci.

Maggiori dettagli su www.monzanet.it
Ufficio stampa Salentomotori

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