L’Associazione Prendi Posizione - Tricase, facendo seguito all’invito rivolto alle associazioni e alla cittadinanza dall’Amministrazione Comunale, ha organizzato e tenuto una pubblica assemblea alla quale hanno preso parte anche alcuni amministratori comunali.

A seguito della discussione, pur condividendo alcune delle indicazioni presenti nel piano proposto dall’Amministrazione Comunale, gli aderenti all’associazione hanno evidenziato diverse criticità, proponendo, pertanto, la revisione dell’intero Piano, anche alla luce delle normative regionali e del Piano Regionale delle Coste.

In primis vanno evidenziate le caratteristiche della costa tricasina, che, pur estendendosi per 9,04 km, si presenta inaccessibile per lunghi tratti e interessata da potenziali crolli in diverse e ampie aree, tanto da essere classificata per l’82% ad alta sensibilità ambientale e media per il restante 18%, con alta e media pericolosità geomorfologica. La stessa costa presenta lunghi tratti sprovvisti di aree destinate a parcheggio ed alcuni di essi perfino privi di camminamenti sicuri per i pedoni.

A tutto ciò va aggiunto che sulle marine di Tricase insiste oltre alla popolazione locale, 18.000 abitanti, anche la popolazione dei comuni limitrofi.

Marina Serra

In considerazione di quanto sopracitato, e in rapporto a quanto previsto dal Piano Comunale così come proposto, si ravvisa un serio e potenziale rischio che le poche area accessibili alla cittadinanza siano totalmente o parzialmente privatizzate, rendendo di fatto poco fruibile l’accesso pubblico e gratuito alla costa. Nello specifico si mette in evidenza che seppure soltanto il 17% dei 9 km sia destinato a SB (stabilimenti balneari) e SLS (spiagge libere con servizi), in concreto queste aree sono per la maggiore individuate in quelle poche zone accessibili. Di fatto resterebbero SL (spiagge libere) le aree non accessibili o limitatamente accessibili.

Si mette in evidenza anche che le superfici SB sono da intendersi come totalmente date in concessione e che le SLS prevedono servizi a pagamento e una concessione fino al 50% della superfice al potenziale gestore. Inoltre, la realizzazione dei servizi previsti in queste aree porterà a un ovvio incremento di fruitori, che al momento non avrebbe alcuna risposta in termini di aree a parcheggio e di ricettività.

Pertanto, l’Associazione, oltre a proporre le proprie osservazioni - presentate all’Ente Comunale -, ritiene necessario aprire una seria e approfondita valutazione sull’impostazione totale del Piano chiedendo di fatto agli amministratori comunali di reimpostarlo lasciando come Spiagge Libere i luoghi ad oggi accessibili e indicando come SB e SLS tutte quelle aree al momento non accessibili, affinché vengano rese tali e usufruibili dai potenziali imprenditori che vorranno farne richiesta.

Il referente dott. Roberto Schimera

 

                                                                                                                        

 

Il Presidente del Consiglio Comunale, Rag. Rocco Indino,

ha convocato il Consiglio Comunale, presso la Sala del Trono di Palazzo Gallone, in 1^ convocazione e in adunanza “aperta” per le ore 16,00 di lunedì 17.10.2016, per la trattazione del seguente argomento:

AMMODERNAMENTO DELLA STRADA SS.275 MAGLIE - S.M. DI LEUCA

Si informa che alla seduta sarà presente l’Ing. Gianfranco Paglialunga - Dirigente ANAS - Responsabile del Procedimento relativo ai lavori di ammodernamento della strada statale 275

AMMINISTRATIVE 2017: PROPOSTE…PROGRAMMI… DA OFFRIRE AI CANDIDATI

Si avvicina il momento elettorale con il rinnovo nella Primavera/Estate dell’anno prossimo dell’Amministrazione comunale… Ed allora: Il Volantino offre le sue pagine quale luogo di proposta e di dialogo… da sottoporre… ai prossimi candidati a Palazzo Gallone.

Mandaci le tue proposte…facci sapere la tua opinione… Tutti icontatti della Redazione Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  ; WhatsApp - Sms : 347 111 34 05 ; Facebook: ilvolantinoditricase Fax : 0833 54 52 67

 

I CONTRIBUTI :

di Lorenza Marra Dico la mia Traffico, parcheggi, discariche, rifiuti, manutenzione delle strade, strutture e infrastrutture, marine, arredo e decoro urbano…….e molto altro. Pura utopia, se, in primis, non cambiamo noi, bella gente, animata da sfrenato individualismo ,lobbie consolidate e egoismi sfrenati. Quindi, partiamo da noi, svecchiamo secolari idee feudali, miniamo la piccola casta locale e vediamo proposte fattibili di candidati. PRIMA DI TUTTO CONVIVENZA CIVILE. Noi ancora lontani dalla cultura della condivisione. Ahimè.

 

Un disabile scrive Il contributo che offre il Volantino settimanalmente è qualcosa che forse nessuna città del nostro territorio vive così “ in prima persona ”. Grazie Redazione, per il contributo che date alla città come stimolatore di partecipazione attiva. Chi vi scrive è un disabile. La cosa che mi rende speciale è una vita in “compagnia” di una malattia genetica. Vivo Tricase, vivo la città da disabile…non è facile…non voglio criticare nessuno…perché tutti fanno il proprio dovere…perché il “ problema accessibilità” nella nostra città esiste da sempre, il sogno è quello di avere una città “ meno disabile ” . Ecco il mio “ programma elettorale “ da offrire ai candidati: semplicemente maggiore accessibilita' urbana: parcheggi, marciapiedi e passaggi pedonali, in modo da facilitare ad un disabile di muoversi agevolmente. Le zone dove intervenire? Quelle con maggiore frequenza, le piazze centrali, il Municipio e le marine.

Pensando ad una Tricase per disabili.

Grazie. Un grazie speranzoso

Un disabile tricasino

 

di Andrea Ciardo Segretario provinciale Giovani Democratici del Salento

Quale direzione prendere?

Gentile direttore,

ho letto il suo articolo Un programma elettorale con cui invita i cittadini a dialogare e a sentirsi protagonisti – attraverso le pagine de Il Volantino- di un cammino utile alla città.

La ringrazio perché ci offre questa possibilità. Ed è proprio quella metafora ad avermi colpito di più: l’idea di una comunità che, con spirito di sacrificio, intende iniziare un cammino verso nuove prospettive.

Da anni, infatti, pare che la nostra comunità abbia perso quel senso dello stare insieme che, agli occhi dei paesi limitrofi, ci contraddistingueva. Eravamo al servizio degli altri e gli altri ci riconoscevano il ruolo di guida del Capo di Leuca: eravamo il centro politico e istituzionale di un Sud Salento capace di esprimere con forza le proprie idee, eravamo quel famoso faro cui tutti guardavano.

Ecco, appunto. Eravamo! Oggi non più. Perché l’idea che a Tricase ci sia il baricentro politico, istituzionale e dei servizi del Capo di Leuca è – da tempo – sfumata, sfumata per tanti e ovvi motivi, non solo assimilabili a colpe dei tricasini (tante, sicuramente).

E’ innegabile che ci siano meriti altrui, come quelli delle comunità limitrofe che hanno scelto una direzione, una strada da seguire.

E’ innegabile, allo stesso tempo, che Tricase non sia arrivata in tempo quando le occasioni hanno bussato alla nostra porta.

Da qui parte la mia riflessione: quale è la direzione che la nostra comunità sarà chiamata a scegliere alle prossime amministrative?

Possiamo dirci - una volta per tutte - che Tricase ha bisogno di un cantiere delle idee che la veda protagonista, almeno, nei prossimi dieci anni? Credo sia giunto il momento di guardare al potenziale inespresso della nostra amata città, capire come farlo emergere, come metterlo a frutto, come ottenerne un beneficio che coinvolga tutti (comprese le zone più lontane dal centro, ci aggiungo io, visto che troppo spesso le si lasciano all’autogoverno).

Qualcuno dirà che parlo dell’ovvio. Si, perché a Tricase manca proprio questo: l’ovvio. L’ovvio, per come lo intendo io, è ascoltare di più i cittadini per le strade e non leggere le lunghissime discussioni virtuali che, ormai, stanno sostituendo la vera politica. Per come lo intendo io è confrontarsi con i giovani ed individuare le necessità su cui lavorare sin da subito: e, credetemi, con i giovani ci passo un bel po’ di tempo. C’ho 24 anni.

E’ possibile che a Tricase si parli da tempo di chiusura al traffico del centro storico h24, ma che – ad oggi – ci siano solo le parole e due transenne a bloccare il traffico? Mi pare ovvio che serva un piano traffico serio e una serie di provvedimenti adottati di concerto con i commercianti e i residenti, in modo tale da individuare la strada più condivisa possibile per lo sviluppo dell’area.

E’ possibile che a Tricase si parli di giovani e associazioni solo nel momento in cui si compongono le liste e si fanno i comizi? Mi pare ovvio. No, non è possibile. Perché dovremmo immaginare dei luoghi di aggregazione veri, oltre alle strade. Luoghi che prevedano una biblioteca multimediale, un centro congressi, una sala che possa ospitare anche dei piccoli concerti. Se l’Acait possa ospitare in futuro tutto questo non lo so. Me lo auguro, perché son giovane e voglio sognare.

E’ possibile che non ci sia una vera area verde? Mi pare ovvio. Certo che non lo è. Si potrebbe rivalutare Piazza Cappuccini attraverso un prato all’inglese (non dico su tutta la piazza, ma almeno nella parte della fontana) e giochi per bambini (con la manutenzione dovuta, n.d.r.)? Credo proprio di si.

Possiamo immaginare Tricase come una città che ama lo sport? La risposta, anche questa volta, mi pare scontata. Se c’è una cosa che a Tricase non manca è lo sport, di qualsiasi genere! Ciò viene confermato dalle associazioni che nascono continuamente a sostegno delle attività sportive alle squadre di calcio, dalla pallavolo e al rugby, dall’atletica al tennis (e mi scuso con tutti gli sportivi che praticano ma che ho sicuramente dimenticato), dalle giornate promosse in piazza da Tricaseèmia e dall’instancabile Gianluca Errico. Abbiamo impianti sportivi che hanno bisogno di cura, di un progetto di riqualificazione che dia la possibilità ai tricasini di fruirne per tutto l’anno.

E poi un’idea di turismo che riesca a coinvolgere il centro e le marine (piccola postilla per le marine: è mortificante girare per tre ore, in piena estate, per un parcheggio, non avere un bagno pubblico fruibile, non avere un progetto per decongestionare il traffico nei punti in cui i giovani si ritrovano la sera) durante tutto l’anno. Abbiamo posti che tutta Italia ci invidia, eventi di caratura nazionale, tricasini famosi per le loro specialità dalla qualità certificata: mettiamo il tutto a sistema, lavoriamo per destagionalizzare il turismo – di qualità, non di quantità – che da sempre abbiamo intenzione di attrarre. Non l’estate tricasina, ma l’anno di Tricase. Siamo in grado di farlo? Sono convinto che la risposta sia positiva.

Negli anni tanto è stato fatto, ma non basta.

Ci sono le grandi questioni che, come ricorda lei,sono state offerte alla Città: dal Distretto Sanitario, alla questione della mobilità (275 e trasporti), a quella del Piano delle Coste al Piano Urbanistico Generale. Ma accanto a questo tipo di discussione, su cui immagino sarà incentrata la prossima campagna elettorale, voglio una discussione seria e sincera sull’ovvio, sulla quotidianità. Perché, in fondo, i tricasini aspettano questo tipo di risposte. Almeno per quello che avverto io.

Gli anni di impegno all’università, fra lezioni di marketing territoriale e libri di geopolitica, di militanza politica e iniziative sparse per la provincia prima , la regione e l’Italia poi, mi hanno permesso di conoscere realtà non molto diverse dalla nostra e di capire come siano state in grado di scegliere la strada da seguire.

Facendo riferimento al centrosinistra, mi auguro che quanto prima si possa intavolare un confronto fra le varie idee programmatiche che provengono ai partiti, movimenti e associazioni che già stanno lavorando, ma che hanno bisogno di sintesi.

E non parlo di nomi, candidature, ricandidature, ma di altro. Quel tipo di riflessioni arriveranno a tempo debito.

E’ il momento di trovare una nuova strada per Tricase.

 

 

 

 

di Maria Assunta Panico Assessore Urbanistica-Assetto del Territorio

Il Piano Comunale delle Coste è stato fin dal suo avvio elaborato grazie alla sinergia creata nella fase partecipativa con gli abitanti e le associazioni. Ma è dopo l’adozione del piano che la normativa prevede il momento fondamentale della partecipazione civica. Fino a 30 giorni dalla data di deposito chiunque può, infatti, presentare osservazioni al progetto di piano. Sulle osservazioni ed opposizioni, pervenute, il Consiglio Comunale è tenuto a formulare le proprie deduzioni e, nel caso, l’accoglimento delle osservazioni  determina una integrazione del piano adottato. Le osservazioni e le opposizioni costituiscono, quindi, la fase più importante della partecipazione dei privati e delle associazioni in sede di formazione degli strumenti urbanistici. Una prima adozione del Piano Comunale delle Coste, con l’apertura alle osservazioni era già stata effettuata a gennaio scorso, l’Amministrazione ha, successivamente, accolto le osservazioni pervenute, ha preso atto dei pareri degli Enti e modificato il piano. Con la seconda adozione si riaprono i termini per le osservazioni, creando un’ulteriore occasione di partecipazione. Questa lunga premessa è volta a sottolineare che è scaduto il tempo dei commenti generalisti e delle inutili metafore, ed è giunto il momento, istituzionalmente stabilito, per apportare contributi puntuali, concreti, rispettosi dei piani regionali e dei pareri degli Enti già acquisiti. L’Amministrazione Comunale ritiene che la ricchezza di habitat della fascia costiera e la presenza del coralligeno rappresentino una particolarità rilevante per il territorio ed una opportunità per uno sviluppo sostenibile. E’ mortificante dover constatare che, ancora oggi, alcuni considerano i beni ambientali come freno per lo sviluppo fino a ritenere un’eccellenza ecologia del paesaggio marino di Tricase un elemento tossico per l’economia del territorio. I beni ambientali sono beni pubblici per eccellenza. Le scelte effettuate per difendere l’ambiente vanno a vantaggio di tutti. Il concetto di sviluppo è molto più ampio di quello di crescita economica; include anche elementi qualitativi, culturali, di fruizione turistica responsabile. In effetti, la tutela dei fondali marini si attua anche limitando la proliferazione di piccoli porti e l’ormeggio delle piccole unità pescherecce e da diporto; tali attività, se non debitamente regolamentate, possono risultare incompatibili con la conservazione degli habitat sopra descritti: ciò sia per cause meccaniche dirette (ingombro dei natanti, sollecitazioni meccaniche dovute al trascinamento delle catenarie) sia in seguito alla realizzazione di opere di difesa volte ad accrescere la protezione dello specchio acqueo e che possono alterare la dinamica sedimentaria. Nei fondali caratterizzati dal coralligeno le ancore operano una frantumazione diretta del fondale roccioso, determinando un’erosione accelerata che può portare ad una graduale perdita di biodiversità. La realizzazione di aree di sosta precostituite quali i campi ormeggio con gravitelli assicurati al fondale da sistemi a basso impatto ambientale e visivo, così come previsti nel Piano Comunale delle Coste, può azzerare il fenomeno dell’erosione dei fondali e la conseguente perdita di biodiversità, generando un’offerta aggiuntiva di posti barca e servizi per il diporto senza il ricorso a nuovi porti turistici. I campi ormeggio telematici, finalizzati ad ospitare i diportisti per periodi brevi, per piccoli transiti, pernottamenti o semplici soste durante un’escursione, rappresentano una delle più interessanti best practices emerse in questi anni. Nel quadro dei progetti di collaborazione transfrontalieri Italia-Grecia finanziati con i fondi Interreg, è stata effettuata l’esperienza di campi ormeggio telematici ad Otranto e presso il litorale di Punta Anyà (Patrasso). Il progetto coinvolge la Regione Puglia, il Comune di Otranto, la ADEP (Società Municipalizzata del Comune di Patrasso) ed il CONISMA (Consorzio Interuniversitario Studi sul Mare). Il Piano delle Coste adottato dalla Giunta Comunale prevede scelte innovative nella fruizione del mare, in linea con quanto sta avvenendo a livello nazionale ed internazionale. L’Amministrazione Comunale vuole pianificare uno scenario di crescita orientato a mantenere un equilibrio dinamico tra qualità ambientale, sviluppo economico, equità sociale opponendosi con fermezza a modelli di sviluppo arcaici che considerano il territorio un bene di consumo. Un’altra critica che è stata fatta al Piano delle Coste è quella di aver voluto recuperare spazi idonei come luoghi di aggregazione, spettacoli e manifestazioni prendendo le distanze da concetti limitanti quali l’equivalenza tra sviluppo turistico e posto  auto a “ridosso del proprio asciugamano”, Tricase ha ormai abbandonato questo modello di pseudo crescita e nel nuovo modo di intendere la fruizione del mare e della costa intende percorrere le strade della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente. Si vuole infine, di nuovo, ricordare che chiunque può presentare osservazioni al progetto di piano, servendosi della modulistica predisposta e che il Consiglio Comunale valuterà qualunque apporto e suggerimento che sarà inviato.

 

di Nunzio Dell'Abate La vivibilità di una città passa dalla tipologia della mobilità e dalla offerta della sosta. Una buona mobilità può talvolta sopperire alla penuria di aree di sosta dedicate.

Questa la ragione per la quale, come minoranza consiliare, abbiamo sempre sostenuto che era preferibile puntare, nell’ambito delle prestazioni a carico del gestore dei parcheggi pubblici a pagamento, al massimo utilizzo gratuito del servizio navetta, piuttosto che alla percentuale più alta sugli incassi dai parcheggi. Insomma, ambire e abituarci ad una vera e propria circolare intercomunale permanente, con una rete di collegamenti quanto più capillare possibile. Ora, se pure con un ingiustificato ritardo di quindici mesi che ne ha fatto perdere il vitale utilizzo nelle marine per due stagioni estive, il servizio di navetta lunedì scorso è finalmente partito.  

E da subito è emersa l’insufficienza dei mezzi -in pratica un solo pulmino, in quanto l’altro congiunge esclusivamente il cimitero all’ospedale-, delle corse e del percorso -Tutino, Sant’Eufemia e Stazione Ferroviaria ad esempio, ne restano del tutto esclusi-.

Sia chiaro, se non si fosse iniziato non avremmo mai testato importanza e criticità del servizio. Ma è altrettanto chiaro che sia giunto il momento di pensare e programmare il genere di città che vogliamo.

I primi aggiustamenti potrebbero essere quelli di eliminare la tratta Cimitero-Ospedale, poco funzionale e dai primi sentori per nulla fruita. Si potrebbe eliminare pure la terza stazione di bike sharing -il servizio di biciclette pubbliche-, ce ne sono già due in Città, se pure per ora solo le rastrelliere.

L’equivalente delle due prestazioni andrebbe ad implementare il servizio in città e frazioni.

La programmazione futura passerebbe poi dalle voci in bilancio, dalle sponsorizzazioni, dai finanziamenti e dalla rivisitazione del contratto con l’attuale gestore.

Crederci di più, per educarci a vivere meglio.

 

di Antonella Cazzato Dirigente Scolastico Formare l’uomo e il cittadino è tra le finalità più importanti che la scuola da sempre si prefigge, perché lo studente di oggi sarà il cittadino adulto di domani che, con le sue scelte, potrà contribuire alla costruzione di una società migliore, nella quale egli stesso possa realizzare il proprio progetto di vita. Il Liceo Statale “G. Comi”, da sempre impegnato in questo ambito, partecipa in questo mese di ottobre a due belle iniziative. La Marcia della Pace: Perugia-Assisi il 9 ottobre ed un Incontro- dibattito sul tema “La Riforma della Costituzione: un dialogo sui contenuti” il 14 ottobre.Tali iniziative risultano significative, non solo perché vedono protagonisti in prima persona gli studenti ma anche perché si realizzano grazie alla sinergia dell’Istituzione Scolastica con la Scuola di Pace della Fondazione don Tonino Bello la prima;l’Uciim,il Polo Didattico Universitario “G. Panico” e la Consulta delle Aggregazioni Laicali della Diocesila seconda. La scuola che si apre al territorio e viceversa è il segno e il sogno che realizzare il cambiamento si può. La forza e l’efficacia delle proposte stanno, anche, nel far condividere il medesimo percorso a studenti di diversi Istituti Superiori del territorio, perché nel camminare insieme si va lontano.

di Rocco Margiotta Tutti sappiamo, anche i meno informati, della strada statale 275 che da Scorrano dovrebbe arrivare a Leuca. Denuncio subito che non ho seguito durante gli anni scorsi l’iter amministrativo, giudiziario, ecologista, quindi non possiedo sufficienti informazioni per trattare un argomento tanto pesante. Da semplice cittadino che abita nel sud del sud Salento mi dichiaro subito favorevole alla costruzione di detta strada. Certo senza che il tracciato debba combinare devastazioni del territorio, prezioso territorio del sud del sud Salento. Bisogna saper conciliare la necessità di noi salentini del sud poter contare su una strada a scorrimento veloce a due corsie. Non so della guerra che si è scatenata fra le due imprese a singhiozzo si aggiudicano la gara. Non ho competenze per esprimere un parere. Il mio parere da semplice cittadino del sud Salento è già stato detto. Perché mai quando si va e si torna da Lecce, sino a Scorrano e da Scorrano si può percorrere la strada a due corsie e quindi poter velocizzare il tempo, mentre quando si arriva a Scorrano è come se si entrasse in un territorio di nessuno: strade strette, insignificanti, spazientiscono, gli incidenti non si contano. Perché mai non possiamo essere forniti di una struttura orami essenziale per il traffico civile, ma anche per quello commerciale. Tutti sappiamo che il costo delle merci, della produzione, dipendono anche dai trasporti. Chi proviene dal Capo di Leuca o deve recarsi al Capo di Leuca è come se dovesse attraversare un territorio infernale. Noi, lo ripeto abbiamo diritto come i paesi sino a Scorrano ad essere dotati di infrastrutture civili ed industriali che facilitino il traffico medesimo. Scrivo sempre per quanta riguarda la dorsale adriatica. Gli ecologisti si ribellano perché si altera il paesaggio, il così detto impatto ambientale sarebbe catastrofico. Mi pare che si possa trovare una soluzione mediana. Rispetto del territorio, quindi anche nostro, dopo che le aziende calzaturiere hanno affossato tonnellate di rifiuti tossici. Bonifica dei rifiuti, costruzione di una strada razionale a due corsie sarebbe la soluzione più semplice, come semplice è il mio ragionare. Dall’altra sponda ci sono gli operai che scioperano affinché si dia inizio ai lavori in quanto sono disoccupati da tempo. Tempo fa andavo che andava Lecce dovette abbandonare la superstrada ed inoltrarsi nei paesi della dorsale adriatica per raggiungere il capoluogo; lungo la strada si stava effettuando la sfilata di trattori, camion, altri mezzi degli operai che protestavano appunto perché non si dava inizio ai lavori!

Zona " Masseria del Mito..."   Un mito da salvare...

guarda il video

di Pino Greco Un oncologo ci fa sapere che non è stato ancora dimostrato il nesso di causalità, ma la correlazione geografica è evidente. Vicino alle discariche è stato registrato un aumento di tumori e malformazioni… Oggetto dell’articolo: l’ennesima discarica abusiva che brucia a ridosso della zona “Masseria del Mito”. L’episodio non fa che accrescere l’allarme su un territorio già profondamente segnato. Sembra un'operazione ormai "di routine", visto che bruciare illegalmente i rifiuti nelle tante discariche a cielo aperto è pratica molto frequente dalle nostre parti…purtroppo. Siamo ai nostri giorni; domenica 9 ottobre: il fuoco non è spento, anzi, la fiamma degli incivili è sempre accesa. Cumuli di rifiuti, frigoriferi, materassi, eternit ecc. ecc., abbandonati e bruciati illegalmente. Scoperta l’ennesima discarica abusiva a ridosso della zona “Masseria del Mito”, fra Tricase e Andrano. Un territorio che “mastica” rifiuti, abusivi e non…ogni giorno…da circa 40 anni. La pratica iniziò negli anni 80. Da allora non si è più fermata…Lo scarico continua…Poi appiccano anche il fuoco… Tutto finalizzato al risparmio di poco denaro. Non è normale...vuol dire che siamo sempre meno rispettosi della Terra. Non dobbiamo “rotolare” verso un burrone per poi prendere fuoco… c’è un anche un“Mito” da salvare

 

 

PERCHE' TRICASE NON HA LA SEDE DEL DISTRETTO SANITARIO  (ve lo spiego io).

di Cesare Lia Sull'argomento già altre volte ci siamo soffermati e vi è stato anche il riconoscimento della veridicità di quanto sostenuto! "Repetita juvant" dicevano i latini ed agli interrogativi che ha posto l'amico e stimatissimo prof. Ercolino Morciano occorre ancora una vota chiarire perchè non resti il dubbio di disattenzioni da parte di chi ha amministrato la nostra Città.

Occorre preventivamente affermare che "occorre prendere il treno quando passa" perchè, se si salta la corsa, bisogna attendere il passaggio del successivo che, in politica non si sa mai quando sarà.

Tricase era sede USL, la n° LE/12, se ben ricordo, e quando negli anni 1990 del secolo scorso (i consiglieri regionali avevano un appannaggio di € 2.500 mensili) cominciò a profilarsi una carenza di risorse, in Regione si pensò di procedere ad una riforma della sanità, che già all'epoca era riconosciuta come fonte di troppa spesa.

Si dette mano ad una programmazione innovativa con una ristrutturazione degli ospedali, un adeguamento dei posti letto, l'introduzione dei moduli, l'abolizione dei reparti ripetitivi, il potenziamento delle strutture ospedaliere più efficienti in modo che il cittadino avesse la possibilità di trovare tutte le cure necessarie nella medesima struttura.

Da parte dell'allora maggioranza consigliare, fu dato incarico ad una commissione per la stesura del piano composta da me, Corradino Marzo ed il Prof. Quaranta dell'Università di Bari. Mettemmo appunto tutto il progetto, che fu portato in commissione ed in Consiglio Regionale, ma, alla sua pubblicazione, scoppiò la reazione delle amministrazioni comunali che avendo insediamenti sanitari per i quali si prevedeva la soppressione, per le solite questioni campanilistiche, fu abbandonato. Per doveri di cronaca, bisogna dire che quel piano, contestato all'epoca, su, poi, approvato dalla Giunta Fitto, che per lo stesso perdette le elezioni regionali, mai, però cambiato da Vendola, che pure aveva promesso di fare meglio!

Venne fuori, allora, l'esigenza di abolire le inutili spese di locali sanitari presi in fitto dalle varie USL (cosa giusta se si pensa alla spesa pubblica che si sosteneva). Ovviamente le sedi amministrative avrebbero trovato collocazione nelle strutture degli ospedali dismessi.

Per il Capo di Leuca, mentre veniva chiuso l'ospedale di Gagliano del Capo, veniva potenziato il "Cardinale Panico" di Tricase, anche sede di USL in locali, però, locati.

Ebbi, pertanto, la preoccupazione che, essendo la strada giusta che la pubblica amministrazione doveva seguire per il nostro territorio fosse quella di occupare la struttura sanitaria dismessa ma in proprietà della Regione per insediarvi gli uffici sanitari, mi affrettai a porre rimedio perchè Tricase non perdesse gli uffici. Superando anche problemi campanilistici, occorre ammettere che la centralità di Tricase, la sua potenzialità strutturale, la presenza di altri numerosi uffici, facevano cadere naturalmente la scelta sulla nostra Città.

Fu per questo che mi adoperai di far finanziare la nostra USL delle risorse necessarie per costruire una sede degli Uffici a Tricase, evitando che lla stessa fosse spostata, per motivi prettamente economici, in altro posto.

Lo stanziamento si ottenne, ma io, per i risaputi problemi famigliari, dovetti abbandonare la politica, e gli stanziamenti da me ottenuti furono smembrati e trasferiti per la costruzione di un "pollaio", chiamato struttura sanitaria, a Tricase, una "torre" sanitaria (ora vuota) a Gagliano del Capo ed una struttura sanitaria, che, non so quale funzione abbia, a Corsano:

Con buona pace della Città di Tricase, l'insediamento amministrativo finì a Gagliano del Capo, dove tutt'ora si trova.

Non fu, quindi, una scelta politica. nè una interferenza barese ma una necessità economica che non poteva essere contestata dal momento che la USL non aveva provveduto almeno a mettere la prima pietra della struttura per uffici sanitari, che la Regione Puglia aveva previsto e finanziato.

Ora occorre attendere l'altro treno! quando passerà? chi lo guiderà?

AMMINISTRATIVE 2017- PD Un PD frantumato. Così si presenta in vista del voto il partito a Tricase. Chi sarà il candidato sindaco del PD a Tricase ? Carmine Zocco, Nunzio Dell’Abate o Enzo Fornaro ? Il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano non ha dubbi....la foto parla chiaro…sarà Nunzio Dell’Abate

AMMINISTRATIVE 2017- UDC  Si è svolta la scorsa settimana una riunione operativa a Muro Leccese… per le prossime elezioni amministrative a Tricase. Una cosa è certa, l’area PD Abaterusso non sarà nella coalizione dell’UDC. Respinta l’idea di “ collaborazione ..” Queste le voci che girano in Città. Dunque, a breve l’UDC presenterà il suo candidato sindaco

ASSESSORI TRANQUIILI E RILASSATI Nessun problema…Bisogna mantenere sempre un atteggiamento corporeo e facciale rilassato…anche dopo la sentenza della Corte dei Conti, che ha condannato il sindaco di Tricase, Antonio Coppola, gli assessori Maria Assunta Panico, Giacomo Elia, Adolfo Scolozzi e Sergio Fracasso, e il responsabile del settore Amministrazione generale, Maria RosariaPanico, a rimborsare la somma di 6mila e 400 euro comprensive di spese di giudizio, per aver affidato la gestione dei sinistri ad una societa’ esterna, la AS s.r.l.. Pronto il ricorso… da parte del Sindaco Coppola

 

Il servizio navetta ha escluso il popoloso rione di Tutino e Sant’Eufemia ? Perché non sono state inserite le “soste”  come in altri punti della Città? La domanda è : se un residente o un’anziana che da Tutino o Sant’Eufemia vorrebbe recarsi al mercato settimanale, al cimitero o al municipio, perché non dovrebbe usufruire di tale servizio  come gli altri cittadini ?

Restiamo in attesa di una risposta

Un gruppo di amici di Tutino e Sant’Eufemia

in Distribuzione