RIGENERAZIONE DEL PAESAGGIO RURALE,

SVILUPPO DEL CAPO DI LEUCA E STRATEGIA AREA INTERNA

TECNICI ED ESPERTI A CONFRONTO A TRICASE IL 30 NOVEMBRE

 Il GAL Capo di Leuca scarl comunica che Sabato 30 novembre prossimo alle ore 10.00 a Tricase, in Piazza Pisanelli presso la Sala del Trono di Palazzo Gallone, si svolgerà il Convegno “Rigenerazione del paesaggio rurale, Sviluppo del Capo di Leuca e Strategia Area Interna”.

La partecipazione al convegno riconosce n. 3 crediti formativi CFP agli iscritti all’Ordine degli Architetti PPC e all’Ordine degli Agronomi di Lecce.

L’iniziativa ha ottenuto il Patrocinio del Comune di Tricase, dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della provincia di Lecce e dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Lecce.

Il programma dell’incontro pubblico, moderato dal Dott. Giosuè OLLA ATZENI, Direttore GAL Capo di Leuca prevede i Saluti istituzionali del Rag. Rinaldo RIZZO, Presidente GAL Capo di Leuca e dell’Avv. Carlo CHIURI, Sindaco di Tricase.

Si proseguirà con gli interventi della Prof.ssa Anna TRONO, Università del Salento che relazionerà su: “Paesaggio rurale come progetto”, del Prof. Rossano PAZZAGLI, Università del Molise - Centro di Ricerca per le Aree Interne e gli Appennini che interverrà su “Paesaggio e patrimonio territoriale nell'Italia rurale”, della Prof.ssa Gabriella BONINI, Responsabile scientifico Biblioteca Archivio Emilio Sereni (Istituto A. Cervi) che relazionerà su: “La Scuola di Paesaggio e l'eredità culturale di Emilio Sereni”, dell’ Arch. Rocco DE MATTEIS, Presidente Ordine Architetti PPC della provincia di Lecce che interverrà in merito a: “Rigenerazione di paesaggi: segni di riconoscibilità dei territori", del Dott. Rosario CENTONZE, Presidente Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Provincia di Lecce che relazionerà su “Quale agricoltura per il futuro”; dell’Ing. Ippazio Antonio MORCIANO, Consigliere Provincia di Lecce con Delega ai Lavori pubblici ed Appalti – Delegato Coordinamento Area Interna Sud Salento che interverrà su “L’Agricoltura nella Strategia Area Interna Sud Salento: prospettive ed opportunità”; di Giulio SPARASCIO, Vicepresidente GAL Capo di Leuca e Presidente Nazionale “Turismo Verde” che relazionerà su “Il ruolo del GAL nello sviluppo locale del comprensorio Capo di Leuca”.

Le conclusioni del convegno saranno dell’On. Ernesto ABATERUSSO, Consigliere della Regione Puglia e Vicepresidente Commissione Agricoltura della Regione Puglia, Primo firmatario della proposta di legge regionale “Disposizioni per il recupero produttivo e paesaggistico delle piccole proprietà fondiarie nelle aree colpite da Xylella e promozione delle Associazioni fondiarie”.

L’incontro pubblico ha come obiettivo di programmare un nuovo paesaggio rurale quale luogo di collegamento di valori economici, culturali, ambientali ed estetici, definendo misure dedicate alla sua tutela, salvaguardia e valorizzazione del territorio.

Anche nella nuova PAC 2021-2027, la tematica del paesaggio rurale acquisirà sempre maggiore considerazione, quale elemento di connotazione a valenza territoriale, che determinerà anche una valorizzazione aggiuntiva anche delle produzioni locali, non riproducibile dalla concorrenza internazionale.

 

POLITRIC Politica Tricasina

Un parco inclusivo per i bambini di Depressa e di Lucugnano.

La Giunta comunale ha conferito incarico all’Ufficio tecnico di avviare un progetto che realizzi, almeno in parte, un progetto più ampio (se la Regione potrà finanziarlo).

E’ una bella notizia per le due Frazioni, stante il calo demografico.

A Depressa non vi sono più né asili, né scuole.

L’iniziativa del Comune punta a creare situazioni di inclusione, nella speranza che nelle Frazioni i bambini continuino a nascere ed a crescere.

A Depressa, per esempio, da qualche anno, proprio per creare un clima di inclusione e di accoglienza, ogni nascita di un bambino viene festeggiata dal suono delle campane: una ninna nanna augurale.

Il bello è che le campane suonano anche quando il bambino nasce

lontano da Depressa ma è figlio di depressani.

Quel bambino però non tornerà mai e lo scampanìo gioioso si vela di tristezza.

Ed allora ben vengano i progetti di inclusione anche attraverso la costruzione di parchi (a Depressa in via Erriquez e a Lucugnano in via Giorgione) ma il rischio è che nel frattempo i bambini non ci siano più.

E’ sempre di questi giorni un’altra delibera della Giunta Comunale: uno sportello Informagiovani per conoscere occasioni di lavoro, una sorta di centro per l’impiego comunale. Ma quali occasioni di lavoro vi sono qui?

Al di là dei parchi inclusivi e al di là dello sportello Informagiovani, appare non più procrastinabile una riflessione sulle linee di sviluppo del territorio. Superata la crisi amministrativa, è quanto mai

necessario dibattere di questo. Sempre in questi giorni la Regione ha finanziato il progetto Aree interne che interessa anche il nostro Comune: punti forti sono gli interventi sulla mobilità e infrastrutture per un futuro migliore.

L’augurio è che la campana suoni a festa non solo per i neonati, ma, soprattutto, per i giovani. A.D.

Riflessioni sul pensare e sull’agire, IV edizione

Rassegna Itinerante

Ciclo di incontri sul tema

UOMO-NATURA: QUALE RAPPORTO?

Organizzato da:

UNIVERSITA’ DEL SALENTO LICEO STATALE “G. Comi” TRICASE

Corso di Laurea in Filosofia Dipartimento di Filosofia e Scienze Umane

Ferdinando Boero

Sostenibilità

Lunedì 25 Novembre, ore 15(in origine previsto per il 18 novembre)

Liceo Comi- Tricase, Auditorium Donato Valli

Darwin ci ha messo nella natura. Prima ci pensavamo al di sopra di essa.

Ho affrontato in alcuni libri quattro temi generali (bellezza, religione, economia, altri animali) da un punto di vista darwiniano, considerando l’uomo come un prodotto della natura.

Non è un caso che Moratti abbia tolto l’evoluzione dai programmi della scuola dell’obbligo. Non siamo culturalmente preparati e i ragazzi che protestano contro il cambiamento climatico hanno intuito che c’è qualcosa che non va, ma non hanno ricevuto dalla scuola gli strumenti conoscitivi per approfondire la lezione. 

Le scienze della natura non trovano spazio.

E poi C’è il problema del riduzionismo. La conoscenza viene fatta a pezzetti (riducendo la complessità) e non si fa mai la sintesi.

Il riduzionismo scientifico è importantissimo, a patto che serva per arrivare a una visione complessiva, olistica. Questo non viene fatto.

Ci sono le barriere tra le discipline.

E ci sono barriere anche all’interno delle stesse discipline. I biologi molecolari faticano a comprendere quel che dicono gli ecologi, e viceversa.  

Questa conoscenza spezzettata rappresenta un problema filosofico.

Ma non possono essere i filosofi a risolverlo. Perché mancano di conoscenze di base.

La stragrande maggioranza degli scienziati fa analisi senza fare la sintesi, e i filosofi fanno la sintesi senza aver fatto l’analisi. 

Risultato: un rapporto con il resto della natura che porta alle catastrofi a cui stiamo assistendo.

Il prossimo numero de IL VOLANTINO ( N.34)

Sarà distribuito nel corso della serata del Premio Giornalistico

VENERDI’ 22 NOVEMBRE A PALAZZO GALLONE

 

IL PREMIO 10^ EDIZIONE

La consegna di un premio è un gesto, un atto, un’azione; come ogni gesto vale più di tante parole e racchiude un profondo significato, immediatamente percepibile.

E’quello che c’è dietro il Premio che quest’anno conferiremo ad Antonio Padellaro.

Il Premio è giunto alla sua 10^ edizione ed ha un significato innanzitutto per chi lo organizza.

Da sempre il Premio Il Volantino è organizzato, in definitiva, dalla comunità di Lettori e dai tanti amici che danno un contributo, anche economico (partecipando alla cena), così attuando un’idea di fondo: non chiedere e non ricevere contributi pubblici.

E’ uno dei punti fermi anche del Giornale che esce settimanalmente reggendosi sui soli sponsor.

E’ una scelta anche del Fatto Quotidiano, giornale fondato e diretto da Padellaro che “non riceve alcun finanziamento pubblico”.

Il Premio è un’occasione di apertura della città di Tricase: rifuggire dalla chiusura localistica e talvolta narcisistica è una condizione di ogni iniziativa culturale.

Anche Padellaro ha sempre spinto le sue riflessioni in una chiave interpretativa di apertura senza nulla omettere pur di giungere alla verità.

Il Premio è un momento di intreccio di questioni locali a questioni nazionale ed internazionali.

Un giornale locale diventa localistico se pensa di offrire un servizio di comunicazione non ponendo in relazione quanto accade nel suo micro cosmo con tutto ciò che accade nel mondo.

Il Premio è un’occasione di incontro: tra un pubblico che, nel corso delle Edizioni, è cresciuto acquisendo una dimensione provinciale e personaggi prestigiosi che hanno l’occasione per far conoscere non solo le loro idee ma anche se stessi

di Pino Greco

NESSUNA PIETA’

Con l’auto nella Ztl per il funerale: multati.

 

ZTL. Il varco “incriminato”. Siamo in via Tempio

( in pieno centro storico a Tricase, angolo Piazza del Popolo)

A Tricase il Codice della Strada non risparmia neppure i morti.

E’ quello che è accaduto ad alcuni residenti: vanno al funerale del familiare, ma ricevono più multe per aver violato l’area pedonale.

Oltre al dolore per la scomparsa del proprio caro, arriva l’amara sorpresa: quattro verbali per essere entrati nell’area pedonale, dove si celebrava il funerale.

Ovvero: sono stati multati per aver accompagnato con un piccolo corteo di auto la salma del caro estinto in chiesa.

Circa 300 euro di multa perché i veicoli non erano ricompresi tra quelli autorizzati.

E’ successo a Tricase in via Tempio alle spalle della centralissima piazza Pisanelli, sede anche del Municipio.

Dopo lo sconforto di tutti i parenti, per la scomparsa di un familiare, qualche mese dopo sono giunti i verbali di contestazione di euro 58,10 oltre ad euro 13,00 a titolo di spese di procedimento; e così, euro 71,10 moltiplicato per quattro (le auto che hanno seguito il feretro), dà un totale, da versare nelle casse Comunali, pari a 284,40 euro.

Gli sfortunati contravventori hanno riconosciuto la colpa ed hanno pagato per la violazione commessa ma non hanno mancato di manifestare il loro disappunto.

Il “Regolamento”comunale va rispettato ma forse cambiato,con la introduzione magari di una deroga per chi partecipa al funerale.

Quel che è certo è che la pietà verso i defunti –come sostengono i diretti interessati- è sempre stata un segno dei legami in una comunità cristiana, utile anche a migliorare i rapporti tra i vivi, ma che nel Centro Storico di Tricase deve fare i conti conil Codice della Strada.

di Giuseppe R.Panico

L’agire della politica si presta da sempre a mutazioni e varianti.

Tuttavia, la coerenza verso programmi di sviluppo ed orientamenti culturali, considerata in altri campi una virtù, sembra aver oggi perso, anche per una carente formazione civica ed esacerbato opportunismo, ogni valore e credibilità.

Ne deriva sovente la inaffidabilità delle istituzioni e delle persone elette, con conseguente ulteriore allontanamento dei cittadini dalle urne e dal comune interesse. Cambiare casacca, per adattarsi a nuovi accordi ed alleanze, costituisce così non un atto politico sostenuto dai propri elettori, ma quasi un loro tradimento per procurarsi una seggiola, una poltrona o un posto al sole.

A nobilitarlo, non basta certo un profluvio di parole in politichese, a meno che non si voti, come sovente avviene, “per tifo” o “di pancia” o per “voto di scambio” o turandosi il naso sul meno peggio dei candidati (come suggeriva il grande Montanelli), e non per fiducia o credibilità in chi poniamo in mano i nostri soldi e il nostro futuro. Di salti e saltimbanchi sul carro dei vincitori di turno la nostra storia ne è piena, fino a sprezzanti commenti stranieri nelle ultime guerre.

Verso un paese che: “si sa con chi entra in guerra ma non si sa con chi la finisce”.

Tale modo di agire in politica (e non solo) continua ora a porci fra i paesi più inaffidabili d’Europa ed è una delle maggiori cause del nostro sottosviluppo nazionale e locale e fuga di tanti investimenti anche stranieri.

D’altro canto, senza una più adeguata mentalità, certi valori non si comprano al mercato, come frutta e verdura, per meglio nutrire la propria coscienza e riversarla, col voto, su quella dei nostri politici, così restii al cambiamento.

A volte capita che questi siano eletti con una “maggioranza bulgara”, derivante non dal giusto merito ma da ben altri discutibili fattori. E’ dunque ben raro che ne scaturisca un… “Lorenzo Il Magnifico” che, con vasta cultura ed oculata gestione del potere, sia in grado di rinnovare o far rinascere una comunità.

E’ più facile che ne derivi arroganza ed autoritarismo, “yes men” come collaboratori, carenze programmatiche e superficialità verso il pubblico denaro e il pubblico dibattito. In definitiva, un decadimento democratico con facili derive verso illegalità e…“mafiocrazia” (in Puglia di esempi ne abbiamo già tanti).

Soprattutto in comunità indebolite dall’assenteismo politico dei cittadini e che, senza procedure di “recall”, (iniziativa pubblica per licenziamento degli eletti prima del fine mandato elettorale) si trovano poi a subire amministrazioni dispendiose e poco produttive, ma decise a tenersi ben salde e calde le poltrone del potere.

Sembra quasi passata la politica dei ricchi nobili dei tempi del “Gattopardo”, (come dal famoso romanzo), del “Cambiare Tutto per non Cambiare Nulla”, che ci ha lasciato un Meridione sempre più in declino.

Ma sembra subentrata una politica più povera di capacità, cultura e diplomazia e che, erede della stessa mentalità, ha come motto: “Cambiare Nulla per non Cambiare Niente”, per proteggere, peggio che nel “Gattopardo”, le proprie rendite di posizione. Quasi come gli struzzi, che, estraniandosi da quanto li circonda, proteggono la propria testa mettendola nella sabbia.

Priva dunque di una visione più ampia e più rapide ed efficaci azioni verso il bene comune, lascia l’implume posteriore di quel corpo da struzzi, che, in fondo, rappresenta la collettività che la elegge e stipendia, in balia di altrui venti ed eventi.

Altro che “politica delle aquile” o del cambiamento, lungimirante e determinata verso un comune e credibile sviluppo, grazie a vista acuta, robusti becchi ed acuminati artigli, ovvero capacità ed affidabilità.

Speranza vana se la politica del passato, anche a noi vicina, non ci ha lasciato credibili piani di sviluppo (tipo PUG) e quella del presente, nel cambiare o meno casacca, ci lascia oltre al consueto starnazzare, un sacco di delusioni.

Forse perché le aquile volano e prolificano ben più a Nord o a quote o mentalità ben più silenziose e dinamiche.

Ci rimangono colombi e piccioni che si aggirano dentro e fuori i palazzi del governo in cerca di becchime politico. Purtroppo, ove questi si posano, più che darci nuove speranze, corrodono, con i loro maleodoranti “lasciti”, soldi e cornicioni.

E se qualche “falchetto”, datosi alla politica nostrana, sentendosi aquila, ne indossa la casacca, non fa che volare troppo in basso e troppo in tondo.

Facile impallinarlo da chi, disturbato, tira fuori la testa e prende la mira. “Nui simu fatti cusì” diceva anni fa qualche canuto tricasino.

Forse oggi lo si dice un po’ meno, ma la mentalità assente, sottomessa e poco incline al cambiamento è ben dura a cambiare. Come dimostra l’interesse verso il Piano Urbanistico Generale (PUG), diventato ora, solo per una singola iniziativa dell’opposizione, una “condizio sine qua non” per la continuità amministrativa.

Ma il paese non ha bisogno del “prendere o lasciare” frettolose cartacee ricette, scritte per una mera sopravvivenza politica, ma di una vera svolta.

Anche verso una “Urbanistica Partecipata” che non affossi, per un malriposto ambientalismo, in particolare verso le marine, ogni idea di sviluppo, investimenti e lavoro e che sia comprensiva di ben motivati aspetti tecnici, economici e programmatici. “Make America Great Again” (Facciamo di nuovo grande l’America) diceva, in USA, l’antipatico, arrogante e vittorioso Trump.

Nel nostro piccolo, senza aquile, mentalità e politica americane, si potrebbe almeno gridare ben forte, con casacca da veri cittadini, nelle orecchie di struzzi e piccioni presi per il collo, “Facciamo una Tricase Migliore”.

TUTINO E PIAZZA DON TONINO BELLO: UNA PRECISAZIONE

di Maria Assunta Panico Consigliere Comunale

Egregio Direttore, Le scrivo, seppur in ritardo, per una precisazione su quanto da Lei affermato nell’edizione n.29 del 12 ottobre scorso.

Si evince dalla sua disamina che l’Amministrazione Chiuri si è distinta per la sistemazione di Piazza don Tonino Bello e di Piazza Castello dei Trane a Tutino.

Tutino

Comprendo che le numerose foto, apparse sui social, del Sindaco Chiuri nelle suddette piazze, probabilmente finalizzate ad attribuirsi l’iniziativa di opere che non gli appartengono, hanno fatto pensare ad una programmazione della sua Amministrazione.

In realtà queste opere furono decise, pianificate, inserite nel piano delle opere pubbliche, messe in bilancio ed avviate durante l’Amministrazione “Coppola”, di cui ero componente.

A prova di ciò Le cito i seguenti atti: Delibera n.164 del 23-06-2016 con la quale si approvava il progetto di fattibilità tecnica ed economica dei lavori di sistemazione di piazza Castello dei Trane, di 43 strade circa e dello slargo antistante la Chiesa di San Nicola a Sant’Eufemia, i lavori per questa ultima opera inizieranno a breve, anche per valorizzare la presenza dell’ipogeo, con Delibera n.204 del 12-08-2016 approvammo i progetti definitivi di tutte le opere citate.

Inoltre con Delibera n.11 del 19-01-2017 decidemmo di utilizzare la somma di 100.000 euro, derivante dalle economie di gara per le opere di asfalto, per la sistemazione di piazza don Tonino Bello e con Delibera n.99 del 04-04-2017 approvammo il progetto esecutivo della piazza.

Piazza don Tonino Bello

I lavori hanno subito notevoli ritardi a causa dei rinvenimenti archeologici e della conseguente variante in corso d’opera.

Sarebbe stato oltremodo singolare se l’Amministrazione Chiuri non avesse proseguito lavori ed opere programmate e finanziate.

Continua a mancare, invece, nell’esperienza della compagine di Governo un’idea strategica di sviluppo della città, una visione programmatica che possa essere condivisa o almeno conosciuta dai cittadini, sicuramente in base ai bandi regionali emanati si procederà a singole progettazioni, ma non si intravede una programmazione ed una visione della città futura.

VENERDI,22 NOVEMBRE ORE 18.30 SALA DEL TRONO - TRICASE

PREMIATO ANTONIO PADELLARO

La carriera giornalistica

Antonio Padellaro nasce a Roma nel 1946 e diviene giornalista professionista nel 1968 lavorando per l’ANSA.

Nel 1971 si trasferisce al Corriere della Sera di cui è redattore e responsabile della edizione romana.

Nel 1977 passa all’Espresso dove diviene vice direttore. Nel 2005 viene nominato direttore de L’Unità fino all’agosto del 2008.

Nell’aprile del 2009 partecipa alla fondazione del nuovo quotidiano Il Fatto Quotidiano che inizia la pubblicazione il 23 settembre 2009 e

ne diviene direttore fino al 5 febbraio 2015. Il CdA del Fatto lo nomina presidente della Società Editoriale e rimane editorialista del

Libri pubblicati

Chi minaccia il Presidente. Il caso Cossiga (1991)

Processo a Craxi. Ascesa e declino di leader (1993)

Non aprite agli assassini. Il caso Fenaroli e i misteri italiani (1997)

Senza cuore. Diario cinico di una generazione al potere (2000)

Il libro nero della democrazia. Vivere sotto il governo Berlusconi (2002)

Io gioco pulito (2009)

Il fatto personale. Giornali rimorsi vendette (2016)

C’era una volta la sinistra (2019)

Il gesto di Almirante e Berlinguer (2019)

Nel marzo del 2005 viene nominato direttore de L’Unità

Ad intervistare Antonio Padellaro si alterneranno, oltre al nostro Direttore, i direttori o redattori di alcuni giornali protagonisti della carta stampata locale. Il Gallo, con Lorenzo Zito, Il BelPaese con Andrea Colella, La Voce di Corsano con Carlo Ciardo e 39° Parallelo con Alfredo De Giuseppe.

La scelta non è casuale, ma vuole mettere in vetrina esperienze varie tutte accomunate dalla passione per il giornalismo e per l’impegno al territorio.

Le testate sono quelle della carta stampata, in linea con l’attività del Premiato che, dopo aver lavorato in vari importanti giornali, è ora, oltre ad autorevole opinionista del Fatto Quotidiano, anche editore.

Si tratta di giornali a distribuzione gratuita che, tra mille difficoltà, escono da diversi anni se non addirittura decenni e che, con caratteristiche e ambiti di distribuzione diversi, assolvono al compito di informare e animare la discussione.

Il Volantino ringrazia le testate sopra menzionate per aver aderito all’invito, segnale importante per possibili future collaborazioni

di Antonella Piccinni

Lo squallore degli ultimi avvenimenti in capo

a questa “Amministrazione” mi impone un’esternazione

 

Il Sindaco pensa che tutto sia stato lasciato nel dimenticatoio, perché con il passare del tempo tutto si dimentica…

Mi spiace deluderlo. Nel giugno scorso, a seguito della Sua comunicazione di “Revoca della carica di Assessore Comunale

recapitata alla sottoscritta, dopo l’esposizione dei fatti, scrissi pubblicamente che ero delusa perché “aveva preso in giro tutti”.

Non avevo nessuna intenzione di fare alcuna nuova dichiarazione a tal proposito, ma lo squallore degli ultimi avvenimenti in capo a questa “Amministrazione” mi impone un’esternazione. Certamente ha preso in giro me facendo passare la mia defenestrazione come un normale turn over di TUTTI gli assessori come richiesto dalla maggioranza, dichiarando ufficialmente che entro il mese di settembre avrebbe terminato il rimpasto. Ma ciò non è avvenuto.

E stranamente il tutto avviene nel silenzio assordante della maggioranza, quella stessa maggioranza che aveva aperto la crisi chiedendo l’azzeramento della Giunta e che oggi assiste inerme alla pantomima del Sindaco che dichiara di essersi dimesso per pressioni esterne che non gli avrebbero consentito di amministrare e in Consiglio si rifiuta di spiegare i motivi delle sue dimissioni e del suo rientro, salvo poi arrampicarsi sugli specchi della sua ipocrisia.

La crisi è tutta interna alla maggioranza e scaturisce da due fattori ormai accertati: l’ipocondria di un Sindaco ormai sempre più solo che minaccia di bruciare Roma e tutti i Filistei dimettendosi e facendo prove di forza all’interno della sua ormai ex maggioranza ( supponenza, irriverenza e sorrisetti in Consiglio comunale ormai fanno parte del personaggio) e totale mancanza di visione, condivisione e progettualità amministrativa e politica!

Chi è a conoscenza del PUG che con la stampella pentastellata dovrebbe essere approvato a giugno? I consiglieri di maggioranza? Di opposizione? La cittadinanza? Nessuno!!! Questo è gravissimo, tutto si decide nelle segrete stanze con pochissimi eletti, ci sono Super Assessori e comuni mortali che subiscono decisioni altrui.

Io ho stima di molti ex colleghi, qualcuno, dopo avermi espresso grande solidarietà, ha rimarcato in Consiglio la parola data nel caso in cui il Sindaco non avesse mantenuto la sua nell’azzerare tutta la Giunta, come il Consigliere Peluso, che voterà di volta in volta secondo coscienza non sentendosi piu’ piena parte di quella maggioranza, o la Consigliera Esposito che ha lamentato l’esclusione da ogni coinvolgimento decisionale e si è riservata di decidere di conseguenza.

E gli altri? Il Sindaco ha rispettato le loro richieste di azzerare la Giunta? Perché tutto è tornato alla normalità? Io spero che la responsabilità che si portano dietro vada oltre il salvare la poltrona a questo Sindaco e si esplichi nel lavorare per la collettività limitando i danni che lo stesso sta facendo all’immagine di un Paese che meritava ben altro, e che nasconde limiti collettivi di una maggioranza che non esiste più e personali di un uomo che non sa gestire una pur buona squadra e ed è persino disposto a sporcare l’immagine di un onorato paese con presunte pressioni esterne che lo avrebbero portato persino alle dimissioni (ricordo che le “pressioni esterne” sono quelle che hanno portato allo scioglimento di vari consigli comunali…)

La Pro Loco di Tricase è lieta di presentare il “PREMIO CIVILIA - CULTURA, PAROLE E MUSICA”, a cura della Associazione Culturale Civilia.

Il riconoscimento rappresenta un premio alla canzone d’autore itinerante nel Salento ed è stato istituito dalla omonima Associazione Culturale proprio con l’intenzione di conoscere e coinvolgere artisti che hanno ricoperto un ruolo nel panorama musicale legato al mondo della “produzione” d’autore. Nella prima parte della serata è prevista l’esecuzione di uno degli spettacoli prodotti dall’Associazione Civilia, (“Quelle forze del destino” recital ispirato all’album “SIGNORA BOVARY” di Francesco Guccini) mentre, nel corso della seconda parte è prevista la cerimonia di conferimento del premio e a seguire un momento musicale dell’artista premiato

Per questa edizione, il Premio Civilia verrà conferito a Gianfranco Manfredi: cantautore, scrittore, sceneggiatore e attore nonché fumettista italiano.Si tratta di un riconoscimento ad unartista che rappresenta nel modo migliore una tradizione di altissimo livello nell’ambito della canzone d’autore.

L’evento si svolgerà presso le Scuderie di Palazzo Gallone

il 16.11. p.v. con inizio alle h 20:30

Posti limitati. Per informazioni è possibile recarsi,

dal lunedì al sabato dalle h 9:00 alle h12:30,

presso la sede storica della Pro Loco ( Torre Piccola in Piazza Pisanelli)

o chiamare il numero 392 4511787. Vi aspettiamo

di Alessandro Distante

Novembre mese dei morti; Novembre mese delle olive. Vera la prima, difficile la seconda.

Il ricordo dei defunti si è “arricchito”, in questi giorni, del dibattito sul Cimitero vecchio: non è solo questione di salvaguardare un luogo dignitoso e sacro, così tutelando l’interesse dei parenti e dei titolari della cappelle, quanto quello di conciliare quell’interesse con quello degli altri se non addirittura conciliare il passato (il ricordo ed il culto dei defunti) con il futuro (il verde da far fruire alle generazioni di domani).

La raccolta delle ulive si è “impoverita”, in questi anni, colpita dal dramma della xylella: la questione non è solo quella della perdita degli alberi da parte dei proprietari e quindi dell’indennizzo, pure dovuto e necessario, e neppure solo quella dell’olio e quindi dei sapori della nostra cucina, ma anche quella di come conciliare la necessità di intervenire a tutela dei privati con l’interesse di tutti alla riqualificazione del paesaggio, di come conciliare il paesaggio tradizionale delle nostre campagne (il passato) con l’esigenza della produzione di olio da alberi immuni dal contagio (futuro) seppure molto diversi per forma e tecniche di coltivazione.

A Tricase, per fortuna, non mancano esempi che dimostrano come pubblico e privato possano coesistere: l’esperimento della adozione da parte di Ditte e Associazioni delle aiuole e di spazi comunali segna un felice e riuscito connubio tra pubblico e privato; la riapertura del parco di via Giolitti è un altro esempio di come un gruppo di cittadini sia capace di riappropriarsi di uno spazio e di renderlo bello e fruibile alla collettività; il bosco di fichi d’India è un altro tentativo di diffusione dell’iniziativa di un privato e quindi di socializzazione.

Ed allora, è ben possibile che dalle emergenze si passi alle proposte ed alla soluzione, in una sinergia tra pubblico e privato che sono facce di una stessa medaglia.

La questione è semplice ma ha a che fare con l’idea di noi e degli altri, di passato e di futuro, di incontro e di scontro e, per essere risolta, necessita di confronto o, per dirla in termini diversi, ha bisogno di politica

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