“È bene tornare bambini qualche volta e non vi è miglior tempo che il Natale ...”
La Scuola dell’infanzia “Mater Divinae Gratiae” presenta la Terza Edizione del Presepe Vivente “È bene tornare bambini qualche volta e non vi è miglior tempo che il Natale, allorché il suo onnipotente fondatore era egli stesso un bambino…” (Charles Dickens).
Il 10 dicembre 2019 ha avuto luogo la terza edizione del Presepe Vivente dei bambini della Scuola dell’Infanzia “Mater Divinae Gratiae” dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” di Tricase.
Il progetto nasce dal desiderio di vivere momenti di festa nella suggestiva tradizione natalizia, condividendone la preparazione e la realizzazione con tutta la comunità, per testimoniare ancora una volta che la scuola è custode privilegiata di antiche tradizioni ed ha cura di raccogliere e tramandare i segni di infinite generazioni.
Il Presepe Vivente quest’anno è stato rappresentato nelle sale del maestoso Palazzo Gallone. Scene di vita quotidiana hanno fatto da cornice all’elemento principale della Natività, riutilizzando gli strumenti e gli attrezzi dell’epoca.
Il percorso è stato articolato lungo un iter animato da numerose scene di Arti e Mestieri, al quale hanno preso parte i bambini in costume d’epoca: il ciabattino che ripete gli antichi gesti, le massaie che impastano pane e pasta, la famiglia contadina stretta intorno al focolare, le donne che lavorano al telaio, il pastore che prepara formaggio e ricotta e poi
ancora il falegname, gli speziali, i pescatori, i fruttivendoli, i mercanti di stoffe, i pastori, la lavandaia e i Re Magi con i loro cammelli e le loro ricchezze.
Come per magia, il passato ha ripreso vita con il suo caratteristico paesaggio e le sue tradizioni. Lungo il tragitto, organizzato con cura, si percepiva la sensazione che la macchina del tempo avesse trasportato altrove e in un’altra epoca i visitatori curiosi, alla ricerca di una nuova Betlemme.
La sapiente fusione dei suoni, delle luci e dei colori ha contribuito a guidare lo spettatore verso la rivisitazione del Mistero della nascita di Gesù.
L’esito della manifestazione è stato eccellente sia per l’importante numero di visitatori che per il feedback positivo ricevuto dagli stessi alla fine dell’evento.
Il Presepe ha coinvolto i bambini, protagonisti esclusivi della rappresentazione, le docenti e le famiglie.
La Dirigente e le docenti ringraziano tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione del Presepe Vivente, frutto di un impegnativo lavoro di squadra che ha regalato emozioni.
I consiglieri di opposizione Nunzio dell’Abate e Vito Zocco hanno presentato un’interrogazione per conoscere la reale volontà del Sindaco di candidarsi alle Regionali.
La premessa secondo i consiglieri di opposizione è che il sindaco ha manifestato più volte in pubblico la volontà di candidarsi, e non è stata smentita e che la candidatura alle regionali presuppone le dimissioni dallo status di Sindaco.
Secondo Dell’Abate e Zocco a poco più di un mese dal Suo atto di revoca delle dimissioni e di preannunciato rilancio dell’azione politico-amministrativa, tali sue pubbliche esternazioni stanno gettando benzina sul fuoco di un’amministrazione che non ha più i numeri per governare e minando ulteriormente la speranza di Cambiamenti di un’intera Città, oltre che a precarizzare il lavoro dell’assise consiliare
Per questo motivo dai banchi dell’opposizione chiedono di conoscere in modo chiaro e circostanziato se il sindaco abbia deciso di candidarsi alla competizione elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale ed in tal caso quale sia la data delle sue dimissioni da sindaco o se qualora non abbia alcuna intenzione di candidarsi, di smentire pubblicamente ed al più presto tale notizia e di rettificare in modo chiaro le esternazioni fatte.
Risposte che i consiglieri di opposizione vorrebbero avere nel corso del Consiglio comunale in programma giovedì 19 dicembre
di Nunzio Dell’Abate
E’ scritto nero su bianco nelle linee programmatiche del governo provinciale: il Salento deve riacquistare piena dignità ambientale. Diversamente, vi è poco “D’Amare”.
Il primo step prevedeva di bonificare le strade provinciali dalla immondizia.
In quattro mesi, pur nelle note ristrettezze dell’Ente, abbiamo rimosso 450 tonnellate di rifiuti di ogni genere.
E’ stato scioccante constatare che in molti punti l’ammasso di rifiuti aveva intaccato l’asfalto, a causa della pressione esercitata nel tempo.
Non è razionale che si spendano soldi pubblici per togliere i rifiuti dalle strade, semplicemente in quanto non ce ne dovrebbero essere.
Ma tant’è ed andava fatto. Perché lo sforzo economico non risultasse vano, siamo passati al secondo step: tolleranza zero per gli sporcaccioni.
Da qui l’acquisto di dodici telecamere diurne, di una infrarossi per le riprese notturne e di due droni per le riprese dall’alto, con cui abbiamo dotato il corpo di Polizia Provinciale al fine di individuare e punire senza sconti gli incivili sorpresi ad insozzare le arterie provinciali.
Ma anche il potenziamento dei controlli su strada per verificare il rispetto della normativa in materia di trasporto di rifiuti solidi urbani e di rifiuti speciali.
Ed i risultati non sono tardati ad arrivare, sia in termini di sanzioni che di deterrente.
E’ evidente che anche i Comuni debbano fare la loro parte attraverso un capillare monitoraggio delle attività edilizie nel perimetro urbano, in quanto il rifiuto depositato lungo le strade è nella maggior parte dei casi rifiuto inerte, nonchè una maggiore sensibilizzazione all’utilizzo degli ecocentri.
Tra le altre misure messe in campo ricordiamo l’attivazione dei corsi di formazione per l’inserimento sul territorio provinciale delle guardie ecologiche volontarie (GEV); l’avviamento di forme di collaborazione con la Regione per utilizzare il personale di polizia provinciale trasferito a Bari per effetto della riforma Delrio; la mappatura satellitare delle discariche e la realizzazione di uno spot per sensibilizzare tutti al rispetto dell’ambiente e delle strade in particolare, una sorta di “must” audio- visivo.
Nel contempo abbiamo gettato le basi per istituire una Consulta Ambientale Provinciale che serri le fila fra associazioni, enti ed istituti scolastici in modo da aumentare competitività ed innovazione in un settore così delicato.
Insomma, su queste azioni virtuose ci giochiamo molta della nostra credibilità politica convinti che siano quelle determinanti per un cambiamento radicale di cultura e di immagine del Salento.
SABATO 11 GENNAIO ore 18,30 a Palazzo Gallone
Claudio Scamardella, direttore del Quotidiano di Puglia
presenterà il suo libro “Le colpe del Sud”
L’evento è organizzato da Il Volantino, Il Gallo, 39° Parallelo, La Voce di Corsano e Inner Wheel Club Tricase -S. Maria di Leuca.
Pubblichiamo l’introduzione del libro di Scamardella e vi diamo appuntamento per l’11 per un interessante confronto sui temi del meridionalismo in un’ottica particolare: analizzare e vedere le colpe, le nostre colpe.
“Dove, quando e perché abbiamo sbagliato, noi meridionali? Dove, quando e perché hanno sbagliato le nostre classi dirigenti, prime fra tutte le cultura e le élite intellettuali meridionaliste, se dai tumultuosi cambiamenti degli ultimi trent’anni è uscito un Sud ancora più debole, arretrato, decomposto, rassegnato, perfino più cinico e con la prospettiva di una sua ravvicinata desertificazione umana e produttiva?
Perché qualcosa, anzi molto, abbiamo sbagliato anche noi se siamo riusciti a bruciare un’altra generazione e se la prossima sta già scappando, lasciandoci una terra per soli vecchi.
Qualcosa, anzi molto, abbiamo sbagliato anche noi se ci siamo lasciati sfuggire tutte le occasioni che si sono presentate per riafferrare il destino nelle nostre mani.
Se abbiamo sprecato finora le straordinarie opportunità offerte dai nuovi scenari geopolitici e geoeconomici per rientrare nel flusso della “grande storia” dopo secoli diestromissione e marginalità”.
Nella foto Mons.Vito Angiuli,Vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca,il direttore de“ Il Volantino di Tricase”, Alessandro Distante e il direttore del Quotidiano di Puglia, Claudio Scamardella
Tricase - Lunedì 9 dicembre 2019 alle ore 18.30 presso la Fondazione di Partecipazione "Tommaso Caputo" è avvenuta la tanto attesa inaugurazione del nuovissimo Micronido "Giardino d'infanzia", un nuovo spazio nato nella zona dell'antico refettorio della Scuola Materna che ospiterà i bambini dai 3 ai 36 mesi di età.
Uno spazio progettato e concepito in ogni suo punto a dimensione di bimbo, con un'attenta scelta di colori e materiali, e con un'attenzione particolare ai dettagli, come per fare un esempio la scelta di realizzare un suggestivo cielo stellato arricchito dalla presenza di fibra ottica cromoterapica, per rendere rilassante l'area dedicata alla nanna.
Dopo le bellissime parole di benedizione di don Flavio è avvenuto il taglio del nastro da parte del Sindaco, avvocato Carlo Chiuri, e di Serena Colazzo, architetto che ha curato la progettazione e la realizzazione dell'Asilo Nido.
Il Sindaco ha successivamente preso la parola e ha voluto ringraziare il Presidente della Fondazione, dott. Giuseppe Colazzo, per la sua dedizione, da tantissimi anni, alla realizzazione di progetti che guardano al benessere dei bambini, chiave del nostro futuro e speranza della nostra società.
Il Sindaco ha inoltre voluto complimentarsi con tutta la squadra della Fondazione Caputo per le numerose iniziative intraprese per lo sviluppo didattico e cognitivo dei bambini che frequentano la Scuola dell'infanzia e la Sezione Primavera, augurando uno splendido inizio d'avventura ai bambini e alle educatrici del Micronido, importantissima realtà per la Città di Tricase e di buon auspicio per un futuro incremento delle nascite
di Pino Greco
Domenica 22 dicembre alle ore 17.30 in chiesa Madrela Santa Messa celebrata da Mons. Beniamino Nuzzo, vicario generale Diocesi di Ugento- S.M.di Leuca.A seguire il concerto di Natale del soprano Serena Scarinzi.
Mercoledi 25 Dicembre alle ore 16.30,ingresso “Città Di Betlemme”, inaugurazione della 40esima edizione del Presepe e dedica della strada al suo fondatore, Andrea Rizzo
Otto le serate di apertura: 25,26,28,29 dicembre.
1,4,5 e 6 gennaio 2020,dalle ore 17 alle ore 20.30.
Quest’anno in occasione della 40esima edizione,il 26 dicembre evento speciale,il nuovo annullo filatelico a cura di Poste italiane
Il Presepe Vivente di Tricase compie 40 anni
Mercoledi 25 dicembre alle ore 16.30,giorno di apertura del Presepe,verrà intitolata la strada ingresso “Città Di Betlemme”, al fondatore del Presepe, Andrea Rizzo. Scomparso il 16 dicembre del 2008.
E' stata scelto il luogo e il periodo dove ha creato il “ Suo” Presepe che si trasforma nel luogo di nascita di Gesù di 2000 anni fa.
Un “percorso” voluto dalla famiglia Rizzo, dal Comitato,da tutti gli uomini del Presepe e della Città che lo ricordano da sempre.
Andrea Rizzo o Andreuccio, ”Tricasino di Caprarica, ci fa sapere il presidente del Comitato, l’ing. Andrea Morciano: “Lavoratore instancabile, questo miracolo ce l'aveva nella carne, lo covava dentro da quand'era bambino, era il fulcro della sua infaticabilità, della sua gioia, della sua gioia nel prodigarsi per gli altri. Andrea aveva Gesù nella mangiatoia del cuore. E arrivò un giorno in cui, ad Andrea, tutto questo Gesù solo per lui, dovette sembrare troppo. Forse fu per questo che, nel Dicembre del 1976, sentì di donarlo, "facendolo nascere" nella sua casa, aprendo la "Villa delle Gomene" o "Monte Orco" a tutti coloro che volessero avvicinarsi al messaggio cristiano, accoglierlo nel proprio presepe interiore. Nacque, appunto, con la sentita collaborazione degli amici che condividevano il pensiero di Andrea, il Presepe Vivente di Tricase”.
Il Presepe Vivente di Tricase fa parte degli otto presepi più longevi del sud Italia.
Tutti i personaggi ritratti nelle narrazioni evangeliche sono interpretati e messi in scena dalla gente del posto nelle rappresentazioni dei più antichi mestieri salentini e scene di vita romana di un tempo.
La rappresentazione del Presepe Vivente di Tricase si chiude ogni anno, nel giorno dell'Epifania.Un grande corteo partirà da Piazza Pisanelli di Tricase alle ore 16:00 e vedrà sfilare per alcune vie cittadine, tutti i personaggi in tradizionali costumi d'epoca, i quali, accompagnano i tre Re Magi, con ricchi doni, da portare nell'umile grotta a Gesù Bambino, sull'incantevole collinetta di Monte Orco.
Così, quando le lampadine si spegneranno e passerà un altro anno,prima di rivedere la Betlemme tricasina, la suggestione di quella collina rimarrà accesa in ogni cuore, rinnovando il grande miracolo dell'Amore.
Casa distrutta dalle fiamme a Tutino di Tricase
Aderiamo, partecipiamo e diffondiamo.
Tutti insieme possiamo fare molto.
Rosafio Gesuè e Dolce Rosaria Stefania,Banca Intesa San Paolo
IBAN: IT 31 L030 6980 1146 1525 3801 866
di Ercole Morciano
Il ritorno al centro dell’attenzione politico-amministrativa del Piano Urbanistico Generale,con i due incontri di fine novembre a palazzo Gallone in cui l’arch. A. Benevolo, coordinatore del gruppo di progettazione, all’interno del processo partecipativo della cittadinanza, ha illustrato il “Piano Programmatico” in vista dell’adozione del PUG, ha avuto dei riflessi sulla stampa locale anche per la scarsissima presenza a tutti i livelli (v. il volantino n.36/2019 pp. 2,5).
Nella ricostruzione storica dell’annosa vicenda – sulla quale vi sarebbero delle integrazioni da proporre, ma non è questa la sede – è stato omesso il contributo al dibattito che nel passato venne dal mondo ecclesiale di Tricase, che fu registrato sulla stampa dell’epoca e ora di straordinaria attualità.
Il primo autorevole pronunciamento venne da don Tonino Bello, parroco della Natività: su due numeri del foglietto parrocchiale ciclostilato “Comunità”, nn. 9 e 10 del 1982.
Sul n.9, tra gli “Interrogativi della settimana”, la rubrica nata per stimolare noi parrocchiani sui problemi sociali più scottanti del momento, pose la domanda se, come cristiani impegnati “a ripartire dagli ultimi”, non avessimo nulla da dire nei riguardi “del piano regolatore della nostra città” concludendo: “possiamo come cristiani disinteressarci di questi problemi, demandandone pigramente la soluzione ai politici?”.
E sul numero seguente precisava, in un articoletto dal titolo “Dove appoggiare la scala”, che come cristiani, dovendo ripartire dagli ultimi, non invadiamo il campo altrui se rivolgendoci ai responsabili della cosa pubblica diciamo: “Cari esperti, nell’approntare, questo o quel progetto, la scala…fatela partire da qui, dagli ultimi”.
L’ altro intervento è stato registrato sul mensile tricasino “Nuove Opinioni” dove sul n. 76- 77 del 1984, p. 5, è riportata l’intervista sul piano regolatore a don Donato Bleve, parroco di S.Antonio e vicario foraneo di Tricase, insieme al mio articolo “Sviluppo della città e attrezzature religiose.
Un aspetto non secondario del P.R.G.”. La mia riflessione, pur orientata a sviluppare un aspetto che va necessariamente curato anche oggi, in quanto alle argomentazioni rimane legata alla proposta di piano del 1984, diversa da quella illustrata dall’arch. Benevolo.
Le considerazioni di don Donato (che, come lo scritto di don Tonino, consiglio di leggere integralmente), rimangono del tutto attuali perché riguardano i principi di fondo dell’essere cristiani, come singoli cittadini e come Popolo di Dio, secondo gli insegnamenti del concilio Vaticano II.
Il primo dovere che abbiamo è quello di informarci perché “è un peccato di omissione trascurare l’esame di un piano che coinvolge tutta la comunità con conseguenze incidenti, in bene o in male, sull’ambiente, sulla cultura e sulle relazioni sociali delle varie componenti della stessa comunità”.
Amministrare, non è un compito solo degli eletti, continua don Donato, è un compito anche “di coloro che nella Chiesa sono chiamati «i laici»” i quali devono agire nel «temporale» con opportuni interventi a livello di base”.
Giustamente don Donato ricorda che i cristiani non devono interessarsi solo del rapporto tra territorio e strutture religiose, ma devono avere una visione generale della città futura, “delle reali esigenze del popolo”, in vista del “bene comune”.
Allora come cristiani non possiamo non interessarci del piano urbanistico generale della nostra città, ma dobbiamo dare il nostro contributo perché il progetto sia buono.
Facciamo ancora in tempo a conoscere la bozza ed esaminarla sotto i due aspetti: con tutti gli uomini e donne di buona volontà per vedere se al centro del piano c’è la persona umana con i suoi bisogni e le sue attese, a partire dai più deboli; per quel che riguarda il rapporto città-comunità cristiana, è opportuno unirci per riflettere insieme su tale ambito, ricordandoci che, in ogni caso, al primo punto c’è il dovere di informarsi per poter discernere in modo responsabile.
di Nunzio Dell’Abate
Tricase sempre piu’ isolata politicamente
E’ di questi giorni la notizia che l’Unione dei Comuni Terra di Leuca si sta allargando ad altre municipalità, proseguendo spedita il suo processo di radicamento sul territorio.
Salgono così a undici i Comuni che ne fanno parte (Alessano, Corsano, Gagliano del Capo, Tiggiano, Morciano di Leuca, Salve, Patù, Castrignano del Capo, Specchia Miggiano e Montesano Salentino) con una popolazione di 45.000 abitanti ed una estensione di 170
chilometri quadrati. Sempre più intensa e laboriosa è l’attività di programmazione condivisa per un rilancio innovativo dell’intera area del sud salento e per la messa a regime dei servizi, come l’istituzione di un corpo unico di polizia locale.
A progettare e lavorare gomito a gomito ben 40 Consiglieri dell’Unione; a dare esecuzione ai programmi una Giunta sempre più solida ed operativa.
Tricase ne resta fuori, rinunciando a quella leadership che la storia e la geografia politica le avevano assegnato.
Nel contempo il Sindaco chiude ogni dialogo istituzionale con la Provincia, anche quando si tratta di fare fronte comune su opere importanti, come la rotatoria all’ingresso di Lucugnano, solo per “fare dispetto” ai due Consiglieri Provinciali tricasini, invece di approfittare di loro a tutto vantaggio per la comunità. Siamo fuori dai “tavoli” che contano, per malcelata autoreferenzialità o assoluta incapacità di tessere rapporti a Bari ed a Roma.
La mancanza di solidità interna poi non fa che indebolirci ulteriormente nel panorama politico provinciale e regionale. Infatti una maggioranza frantumata, che non ha i numeri per deliberare in Consiglio pur con tutta la stampella offerta dalla esponente dei Cinque Stelle, non depone affatto bene.
Per finire al Sindaco che prima si dimette invocando non meglio precisate “interferenze esterne”, per poi rientrare al governo della Città sotto la condizione imposta dalla consigliera pentastellata dell’approvazione del P.U.G. in soli sei mesi, ed infine annunciare urbi et orbi di correre per le regionali, la cui sola candidatura presuppone di per sé le dimissioni da Primo Cittadino.
In uno scenario di tal fatta chi vuoi che scommetta politicamente su Tricase?
Quali Grazie al cielo presto sarà Natale e per un po’ tutto sembrerà più ovattato, salvo poi risvegliarsi nel nuovo anno sempre più soli.
di Bruno Conte
FALCO e FARIAS sono due Artisti del pallone, due giocatori illuminati dal Dio del Calcio.
FATELI GIOCARE...
Il Lecce ha bisogno di loro per salvarsi.
Ormai credo ne siano convinti tutti.I gol segnati da Falco contro Sassuolo e Genoa sono 2 perle di tecnica e bellezza, i suoi assist, i cross perfetti, i cambi di marcia,
i dribbling, le invenzioni, sono il corredo della Bellezza del Calcio, quella bellezza che sognano i bambini a 10 anni.
Anche Farias, ora italiano, è un'artista capace di sgommate impetuose, dribbling brasiliani, recitativi tecnici, grande nell'uno contro uno, con un forte carisma...
FATELI GIOCARE ASSIEME..!!
Il Lecce ne ha bisogno per salvarsi...
E che nessuno dica che devono essere continui e fare sempre pedissequamente la "Fase Difensiva"....
No, no.... agli Artisti del pallone la fase difensiva non si è mai chiesta... agli Artisti
(per chi ha la fortuna di averli) si chiedono altre cose, altre meraviglie....
Percorso, gratuito e aperto al pubblico, di conoscenza e di esperienza pratica nel mondo delle arti e dei mestieri della genti di mare e di terra
Saranno l’ Associazione Magna Grecia Mare e la Scuola Municipale di Vela Latina e di Antica Marineria a curare, insieme al CIHEAM Bari ed in collaborazione con la Città di Tricase e l’ Avamposto MARE, una giornata di laboratori dedicati all’antichissima arte della cesteria che, nata per rispondere all’esigenza di dover trasportare oggetti e prodotti di qualsiasi natura, così come per realizzare efficienti trappole per la pesca, è stata perfezionata, nel corso dei secoli, sviluppando intrecci complessi che hanno dato origine ad una infinità di realizzazioni.
Nel Salento, e non solo, questa arte è stata da sempre tramandata per via orale ed oggi, finalmente, se ne riscopre il fascino e la bellezza e ci si preoccupa di perpetuarne la tecnica.
L’appuntamento è per domenica 15 dicembre, dalle ore 9, presso il complesso rupestre La Rena e le Sette Bocche, nel Porto Museo di Tricase.
L’occasione è imperdibile per avere la possibilità di apprezzare l’eccellente abilità di grandi maestri nassari e cestai e sperimentarne l’arte.
Dopo una pausa pranzo, i maestri saranno disponibili ad approfondire, con gli interessati, le tecniche base di intreccio.
Il percorso, che rientra nella rassegna “Arte e mestieri nel Porto Museo – Appuntamento con …”, è assolutamente gratuito ed aperto al pubblico.
L’evento è organizzato nell’ambito del progetto Arca Adriatica, co-finanziato dal programma INTERREG Italia-Croazia e finalizzato a strutturare, consolidare e trasmettere il complesso patrimonio culturale e naturale legato alla storia marinaresca delle comunità costiere dell’Adriatico.