Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi giovedì 1 aprile 2021 in Puglia, sono stati registrati 13.293 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 2.369 casi positivi: 860 in provincia di Bari, 150 in provincia di Brindisi, 131 nella provincia BAT, 562 in provincia di Foggia, 291 in provincia di Lecce, 374 in provincia di Taranto, 5 casi di residenti fuori regione, 4 casi di provincia di residenza non nota sono stati riclassificati ed attribuiti.
Sono stati registrati 36 decessi: 19 in provincia di Bari, 6 in provincia di Brindisi, 1 in provincia BAT, 4 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 5 in provincia di Taranto.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.884.442 test.
142.501 sono i pazienti guariti.
48.032 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 195.381 così suddivisi:
76.561 nella Provincia di Bari;
19.075 nella Provincia di Bat;
14.243 nella Provincia di Brindisi;
36.150 nella Provincia di Foggia;
18.425 nella Provincia di Lecce;
29.913 nella Provincia di Taranto;
688 attribuiti a residenti fuori regione;
326 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
DICHIARAZIONE DELL’ASSESSORE ALLA SANITA’,
PIER LUIGI LOPALCO
“La circolazione del virus in Puglia rimane alta e i contagi comunicati toccano quota 2.369, un dato mai registrato dall’inizio dell’emergenza. La pressione sul sistema sanitario è elevatissima. Ecco perché è importante rispettare le misure di sicurezza e prevenzione. Nonostante le norme limitino al minimo le possibilità di spostamento, è visibile a tutti che in giro c’è ancora troppa gente, in ogni luogo.
Questo apre autostrade al virus, che vive di contatti. Le prossime festività pasquali saranno un altro tornante della pandemia.
Si dovrà evitare di muoversi da casa, per non peggiorare la situazione.
Evitiamo di affollare i luoghi pubblici, facciamo la spesa in orari non di punta, proteggiamo le persone non ancora immunizzate e evitiamo di farci gli auguri di Pasqua di persona.
Una visita di cortesia per scambiarsi gli auguri può essere il preludio di una tragedia.
Il virus cammina su chi si incontra, si saluta o si abbraccia e si propaga ad altissima velocità”.
Giovedi, 1 aprile 2021
Le previsioni comunicate in questi giorni dall’assessore regionale alla Sanità, Pierluigi Lopalco:” La situazione dei contagi Covid in Puglia potrebbe migliorare verso la fine di aprile e difficilmente subito dopo le festività pasquali la Puglia sarà fuori dalla zona rossa”, lascia intendere un aumento dei contagi anche a Tricase?
I positivi a Tricase (in data 26 marzo), erano 82
I segnali che arrivano non sono confortanti sul numero dei contagi in Città
Il numero ancora una volta potrebbe superare quota 80
In attesa dei dati ufficiali di fine settimana, “Quanto più tutti rispetteremo le regole ora”, ci fa sapere un medico tricasino,” tanto più potremo avere qualche prudente libertà in più subito dopo Pasqua”
Giovedi, 1 aprile 2021
Cosa accomuna questi tre ex amministratori di Palazzo Gallone?
Vi diamo un indizio: hanno in “Comune” lo stesso mal di pancia…
Sarà un pesce d’aprile?
LE PREVISIONI DELL'ASSESSORE
La situazione dei contagi Covid in Puglia potrebbe migliorare "verso la fine di aprile" e “difficilmente subito dopo le festività pasquali” la Puglia sarà “fuori dalla zona rossa”.
Lo ha anticipato l'assessore regionale alla Sanità, Pierluigi Lopalco, durante le audizioni in VI commissione consiliare.
Tuttavia lo stesso Lopalco ha confermato come la regione si muova a diverse velocità, riconoscendo come in alcune “province si è in una fase di stabilizzazione, mentre in altre la curva continua a crescere”
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 31 marzo 2021 in Puglia, sono stati registrati 13.847 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.962 casi positivi: 767 in provincia di Bari, 185 in provincia di Brindisi, 195 nella provincia BAT, 195 in provincia di Foggia, 284 in provincia di Lecce, 329 in provincia di Taranto, 1 caso di residente fuori regione, 6 casi di provincia di residenza non nota.
Sono stati registrati 43 decessi: 18 in provincia di Bari, 4 in provincia di Brindisi, 6 in provincia BAT, 1 in provincia di Foggia, 6 in provincia di Lecce, 8 in provincia di Taranto.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.871.149 test.
141.343 sono i pazienti guariti.
46.857 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 193.012 così suddivisi:
75.701 nella Provincia di Bari;
18.944 nella Provincia di Bat;
14.093 nella Provincia di Brindisi;
35.588 nella Provincia di Foggia;
18.134 nella Provincia di Lecce;
29.539 nella Provincia di Taranto;
683 attribuiti a residenti fuori regione;
330 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
di Gian Paolo ZIPPO
….per i defunti e per i familiari che si recano al cimitero a far loro visita.
Riecheggiano ancora le parole usate qualche mese fa da un consigliere comunale allorquando, con un’espressione poco felice (per usare un eufemismo), faceva riferimento ai “posti letto” da creare presso il cimitero comunale.
L’espressione veniva ripresa anche in alcuni articoli de “Il Volantino”, quando - nelle edizioni del 21 novembre e del 5 dicembre 2020 – pose l’accento sulla situazione, per così dire poco, decorosa del cimitero nuovo.
Mi preme riprendere l’argomento, non tanto per commentare l’approccio inappropriato alla problematica dimostrato dall’Amministrazione comunale, quanto per testimoniare ciò che è stato fatto (o, sarebbe meglio dire, che non è stato fatto) in occasione delle estumulazioni delle cappelle comunali, con conseguente sepoltura nel campo retrostante.
La scena che si presentava agli occhi dei familiari era a dir poco terrificante (cfr. foto): lapidi “poggiate” in maniera disordinata, in bilico e supportate da pietre o “piezzi” (che quando andava bene non le facevano cadere in avanti o all’indietro) e tante montagnole di terra (tipo quelle che eravamo abituati a vedere solo nei film western).
Le cose sono andate avanti in maniera “indecorosa” fino a quando alcuni familiari, ovviamente a proprie spese, hanno cominciato a mettere mano allo scempio compiuto, cominciando a spianare le montagnole, a raddrizzare le lapidi (in alcuni casi a sostituirle) e - laddove le possibilità economiche dei familiari lo consentivano – a sistemare, a recintare ad abbellire…per rendere meno triste una sepoltura fatta senza alcun minimo rispetto dei defunti e di chi si recava a far loro visita.
Il problema è stato lasciato nelle mani “inermi” dei familiari che nel tempo hanno fatto quello che hanno potuto, ognuno secondo le proprie possibilità e secondo i propri gusti estetici.
Il risultato oggi è una situazione variegata: tombe sopraffatte dalle erbacce e lapidi ancora poggiate ed in bilico, da un lato e sistemazioni di fortuna, ovvero pose in opera in marmo, in pietra leccese, manufatti in cemento o tufi, recinzioni in pietra, dall’altro…nel tentativo “individuale” di ciascuna famiglia di porre rimedio ad una situazione divenuta ormai insostenibile!
Eppure sarebbe bastato che i luoghi fossero “consegnati” ai familiari in una condizione decorosa e ordinata, fornendo agli stessi delle direttive uniformi ed omogenee per la sistemazione, sia pur provvisoria o limitata nel tempo, delle tombe (una sorta di disciplinare di decoro urbano per il cimitero).
E invece….
Anziché pensare ai “posti letto”, sarebbe opportuno impegnare le risorse (sempre poche e limitate) e concentrare gli sforzi collettivi per la sistemazione dell’esistente, facendo rispettare – al fine di garantire il corretto reimpiego dei loculi disponibili - le regole e le tempistiche sulle estumulazioni previste nel “Regolamento comunale per i servizi funebri del cimitero” che, seppur datato, può rappresentare una buona guida per un agire “decoroso” dell’Amministrazione comunale …almeno per il futuro, cercando di evitare gli stessi errori.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 30 marzo 2021 in Puglia, sono stati registrati 12.234 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.527 casi positivi: 521 in provincia di Bari, 147 in provincia di Brindisi, 163 nella provincia BAT, 93 in provincia di Foggia, 242 in provincia di Lecce, 348 in provincia di Taranto, 3 casi di residenti fuori regione, 10 casi di provincia di residenza non nota.
Sono stati registrati 35 decessi: 11 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 3 in provincia BAT, 3 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Lecce, 12 in provincia di Taranto.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.857.302 test.
139.513 sono i pazienti guariti.
46.776 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 191.050 così suddivisi:
74.934 nella Provincia di Bari;
18.749 nella Provincia di Bat;
13.908 nella Provincia di Brindisi;
35.393 nella Provincia di Foggia;
17.850 nella Provincia di Lecce;
29.210 nella Provincia di Taranto;
682 attribuiti a residenti fuori regione;
324 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
Martedi, 30 marzo 2021
TRICASE, MILITARI DIPENDENTE N.O.R. – ALIQUOTA OPERATIVA COMPAGNIA DI TRICASE, conclusione articolata attivita’ di indagine, deferivano in stato di libertà:
L. G., CL. 1985;
R. G. F., CL. 1999.
Sono ritenuti responsabili dei furti perpetrati il 18 marzo 2021 presso esercizio commerciale vendita surgelati “shop service” ed il 20 marzo 2021 presso bar “Cafe’ Racer”, esercizi commerciali ubicati entrambi in Tricase.
Predetti, mediante effrazione porte ingresso, asportavano rispettivamente somma contante €.15,00 ed €.50,00 dai registratori di cassa
I carabinieri procedevano a perquisizione domiciliare ove rinvenivano indumenti e accessori dagli stessi indossati durante le azioni criminose.
Tutto il materiale e' stato sottoposto a sequestro.
di Alessandro DISTANTE
La Giunta Comunale ha deciso di dismettere le velostazioni, vale a dire quelle orribili rastrelliere che deturpavano molti spazi di Tricase e dintorni.
Erano le stazioni dove venivano parcheggiate, per ogni velostazione, 5 biciclette con pedalata assistita.
Alla base della decisione di rimuovere le rastrelliere e di venderle al miglior offerente la constatazione che il servizio era passivo.
Nell’unico periodo di sperimentazione del servizio di bike charing (dal 30 luglio al 9 ottobre 2017) il deficit è stato di oltre 6.800 euro.
Poi la biciclette erano rimaste ferme e le attrezzature sono diventate –come riconosce la Giunta- obsolete ed addirittura superate rispetto alle tendenze che nel frattempo si sono sviluppate.
Ciò non senza considerare che la loro permanenza aveva un costo fisso per fornitura Enel.
La decisione della Giunta pone all’attenzione la cruciale questione dell’impiego del pubblico denaro (poco importa se ad elargirlo è la Regione o l’Unione Europea) e, soprattutto, suona di allarme rispetto ai fondi prossimi che dovrebbero arrivare con il Recovery Plan.
Se si vuole lavorare per lo sviluppo reale del territorio non è possibile ed è inutile reperire fondi per opere e servizi che non possono trovare modalità di impiego utili.
Si rischia, come in questo caso, di impiegare risorse finanziare ed umane per poi arrendersi alla prova dei fatti o, per dirla in altre parole, soldi buttati al vento.
di Virginia DE GIUSEPPE
È strano scrivere nello spazio di mio padre, speriamo sia una situazione passeggera e assolutamente momentanea, perché questo è il suo spazio, e so bene quanto lui sia legato alla redazione, al giornale e ai lettori.
Ma in questi strani giorni di marzo il caso ha voluto che sia io ad occuparlo, in fiduciosa attesa che torni a comunicare lui in persona, con i suoi voti, le sue opinioni e quant'altro.
Di cosa possiamo parlare questo periodo se non del Covid?
A quanti di noi pare un argomento ormai perfino banale, che ha "stufato", stancato, annoiato?
Forse ormai ci pare la solita "solfa", per non parlare che c'è perfino chi crede che sia una semplice influenza e che "tanto colpisce solo gli anziani con patologie pregresse", ebbene non è così.
Io stessa, devo ammetterlo, quando mio padre mi ha dato la notizia di esser positivo al Covid, non mi sono allarmata più di tanto: mi trovavo a Milano e ho letto il suo messaggio WhatsApp, certo con dispiacere, una lieve preoccupazione e un senso di stupore sapendo quanto lui facesse attenzione, ma lì per lì non mi è parsa assolutamente una cosa terribile, anzi la mia risposta è stata un vago incoraggiamento, lo tranquillizzavo di aver la pazienza di sopportare il necessario isolamento e che in un paio di settimane se la sarebbe cavata con una febbriciattola e qualche colpo di tosse, così come appariva in quel momento e così come avviene per molti.
Quanto mi sbagliavo: il Covid è davvero imprevedibile, è nella sua natura avere cento sfumature, che va dall'essere completamente asintomatici, al presentare appunto sintomi lievi e non preoccupanti, ma posso purtroppo testimoniare quanto questo virus possa portare anche a situazioni cliniche decisamente più gravi e improvvise.
Questo non vuole ingenerare paura negli animi, quanto di più lontano, ma cerca di essere un invito sentito a tutta la cittadinanza a non abbassare la guardia, a non sottovalutare la questione e a mantenere alti i livelli di attenzione e responsabilità individuale e collettiva.
È una di quelle situazioni in cui davvero si vince tutti insieme, queste credo sarebbero le parole che anche mio padre pronuncerebbe in questa circostanza, ed è un onore per me come sua figlia primogenita, oltre che come sociologa, poterle pronunciare metaforicamente "insieme" a lui, qui in questo suo spazio.
Colgo l'occasione per ringraziare di cuore tutti gli amici che con il loro affetto ci sono vicini in questo momento e teniamo le dita incrociate per il bene collettivo. Voto 10 a tutti coloro che in questo periodo si comportano responsabilmente
Un caro saluto