Venerdi’, 27 maggio 2022

COVID: Attualmente Positivi

Fonte Asl Lecce

ALESSANO  12

ALEZIO  16

ALLISTE 31

ANDRANO 20

ARADEO 31

ARNESANO  13

BAGNOLO DEL SALENTO 12

BOTRUGNO  12

CALIMERA 25

CAMPI SALENTINA 55

CANNOLE  6

CAPRARICA DI LECCE  26

CARMIANO 43

CARPIGNANO SALENTINO 32

CASARANO 79

CASTRI' DI LECCE 23

CASTRIGNANO DEI GRECI  12

CASTRIGNANO DEL CAPO 17

CAVALLINO 83

COLLEPASSO  26

COPERTINO  65

CORIGLIANO D'OTRANTO 23

CORSANO  9

CURSI  11

CUTROFIANO 37

DISO 12

GAGLIANO DEL CAPO 21

GALATINA  71

GALATONE  81

GALLIPOLI  91

GIUGGIANELLO 3

GIURDIGNANO 3

GUAGNANO  32

LECCE 379

LEQUILE 31

LEVERANO 50

LIZZANELLO 63

MAGLIE 60

MARTANO  54

MARTIGNANO  12

MATINO 39

MELENDUGNO 53

MELISSANO 38

MELPIGNANO 7

MIGGIANO 18

MINERVINO DI LECCE 18

MONTERONI DI LECCE 48

MONTESANO SALENTINO 12

MORCIANO DI LEUCA  6

MURO LECCESE 30

NARDO' 158

NEVIANO 33

NOCIGLIA  9

NOVOLI 41

ORTELLE 10

OTRANTO  13

PALMARIGGI 9

PARABITA 19

PATU'  2

POGGIARDO 32

PRESICCE-ACQUARICA  51

RACALE  53

RUFFANO 42

SALICE SALENTINO  34

SALVE  13

SANARICA 2

SAN CESARIO DI LECCE 31

SAN DONATO DI LECCE  32

SANNICOLA 30

SAN PIETRO IN LAMA  7

SANTA CESAREA TERME  10

SCORRANO  36

SECLI' 7

SOGLIANO CAVOUR 34

SOLETO 13

SPECCHIA 18

SPONGANO 22

SQUINZANO 35

STERNATIA  8

SUPERSANO 9

SURANO 7

SURBO 105

TAURISANO  43

TAVIANO  69

TIGGIANO 11

TREPUZZI  73

TRICASE 74

TUGLIE 24

UGENTO 59

UGGIANO LA CHIESA 7

VEGLIE 141

VERNOLE  33

ZOLLINO  3

SAN CASSIANO  5

CASTRO  8

PORTO CESAREO 30

Venerdì, 27 maggio 2022

di Pino GRECO

È rinviata al prossimo dicembre la decisione del Giudice amministrativo che si pronuncerà, nel merito, sulla discussa vicenda che vede contrapposti Coop contro Eurospin Puglia, Percon Srl e Comune di Tricase.

Nel febbraio scorso, la proprietà di Coop, ricorse al Tar contestando l’autorizzazione concessa per una struttura di dimensione media per la vendita al dettaglio di prodotti alimentari e misti.

In pratica, si contesta l’autorizzazione all’apertura, in via Pirandello, angolo via Vittorio Emanuele a Tricase, di Eurospin.

Secondo i ricorrenti, quel sito è idoneo ad ospitare un esercizio di vicinato ma non un M2 per ovvi motivi di concorrenza diretta.

Mercoledì scorso, il gruppo Coop rappresentato dall’avv. Giovanni Crisostomo, ha rinunciato alla sospensiva dinanzi al tribunale regionale per evitare ulteriori e inutili lungaggini che porterebbero ad un procedimento giudiziario ancora più lungo e complesso.

In attesa della pronuncia di merito, si attendono altre possibili evoluzioni.

Intanto, la struttura è stata completata.

Venerdì, 27 maggio 2022

Il buongiorno si vede dal mattino: Primo anno di vita…Primo campionato vinto.

Il Tricase calcio di Terza Categoria è ormai ad un passo dalla promozione aritmetica in Seconda Categoria.

Striano e compagni sono pronti a festeggiare con due giornate di anticipo 

I ragazzi di mister Rocco Errico e del Presidente Michele Dell’Abate dopo aver dominato interamente il campionato, guardando sempre tutti dall’alto verso il basso, possono stappare lo spumante in caso di vittoria

Domenica – Ore 17,30  “ Vecchio” Comunale –  Tricase

TRICASE- CASTRIGNANO DEI GRECI

Tricase, 26 maggio 2022

dalla pagina Facebook di Francesca Sodero

SCUSATE SE IRROMPO IN EPOCA DI GUERRE E PANDEMIE CON QUALCOSA CHE NON SEMBRA IMPORTANTE….
Termina oggi il primo tempo del percorso sofferto per la verità, la giustizia e il rispetto per le donne.
Colui che mi accusava di aver mentito, strumentalizzato i fatti per ragioni di visibilità, distrutto l’immagine di un innocente marito e padre di famiglia per innata perfidia, colui che addirittura arrivò ad imputarmi metodi mafiosi di intimidazione, oggi ha chiesto al Giudice di non far partire il processo penale a suo carico per molestie, pagando un’oblazione e un risarcimento danni; simbolico, come avevamo richiesto, perché l’obiettivo non è mai stato arrivare a questo.
Lo ha fatto perché piegato dalla Giustizia e non purtroppo dalla sua coscienza, e questo resta il dato più triste. Fino all’ultimo ha cercato di umiliarmi, non presentandosi mai una sola volta in udienza e chiedendo di poter pagare solo l’oblazione senza riconoscere il danno, in sostanza di regolare il conto con lo Stato per mero opportunismo. Gli è andata male, però, perché il sistema della Giustizia ha retto ed oggi il risultato è questo: Vito Zocco ha pagato una sanzione allo Stato, le spese del processo e quelle legali, di fatto anche quelle da me sostenute (il risarcimento le copre a stenti).
Eppure tutto questo avrebbe potuto evitarlo. Numerose sono state le occasioni offerte, le volte in cui ho specificato, pubblicamente, privatamente, ufficialmente e ufficiosamente, che con le scuse pubbliche per mia parte la vicenda si sarebbe chiusa all’istante. Il fatto che non abbia ceduto non fa altro che confermare le sue intenzioni e i suoi convincimenti e consolidare la mia scelta di non arretrare di un millimetro, confidando nei rimedi dello Stato di diritto.
Rimane un conto aperto per Vito Zocco ed è quello nei riguardi della nostra comunità, un conto oggi ancora più salato, posto che ricopre una carica elettiva ed anche una carica amministrativa di rilievo, essendo presidente di una commissione consiliare. Rimane la ferita alle Istituzioni e alla Politica, inflitta con la complicità di un mondo fatto di personaggi che non avvertono il peso della responsabilità del ruolo che ricoprono, guidati dall’opportunismo e dal cinico calcolo elettoralistico. Questo conto deciderà se, quando e come chiuderlo, a questo punto non è più affar mio.
A me resta da continuare il mio percorso, nel nome di quella verità che oggi deve arrivare a bussare alle porte di quegli altri soggetti che nel fango ci hanno prontamente infilato le mani per scagliarlo contro di me e vigliaccamente contro chi mi è stato sempre vicino. Mentendo e ancora mentendo, omettendo e calunniando, architettando financo un intero Consiglio Comunale per isolarmi, dipingermi come una pazza, una bugiarda, una poco di buono senza scrupoli nei riguardi di innocenti uomini “lavoro e famiglia”, colpevole addirittura di aver accettato un caffè al bar da un cittadino che chiedeva di fare gli auguri di Natale. Da vittima in posizione di legittima difesa sbattuta ferocemente sul banco degli imputati, rea, se non bastasse, di ledere il buon nome della città. Come se io non fossi una figlia e una compagna, un essere umano meritevole di altrettanto rispetto e titolare di un legittimo diritto di difendere la mia onorabilità. Arrivarono a negarmi il diritto di replica alle loro calunnie, censurando la verità, che però oggi ritorna amaramente (per loro) a galla.
Ci vuole tanta forza per reagire a tutto questo, credetemi sulla parola!
Anche per costoro nutro forti dubbi che sarà la loro coscienza a piegarli, che avvertiranno spontaneamente di avere un debito morale nei miei riguardi, qualcuno anche parecchio pesante. Temo che sarà ancora una volta il tempo a mettere le cose a posto, il tempo della Giustizia.
Io ho fatto la mia parte e continuerò a farla affinché lo spazio pubblico e quello professionale non sia solo formalmente aperto alle donne ma lo sia con lo stesso diritto alla dignità, personale e professionale, riconosciuto agli uomini. E lo sarà solo quando ad un insulto sessista non seguirà più automatica la domanda “ma tu cosa hai fatto per impedirlo?!”. Perché impedire ad un uomo di sentirsi autorizzato a sferrare insulti sessisti, o anche solo apprezzamenti fuori luogo, in un contesto lavorativo, istituzionale, familiare e sociale, innanzitutto non è un compito da addossare a chi li riceve. Perché un momento dopo diventa il dibattito sul “giusto modo” di redarguire, di gestire la resa dei conti, fra chi istiga allo schiaffo e chi alla parola più volgare per prevalere. Non è una mia preoccupazione trovare il giusto modo per quell’uomo e un altro modo per quell’altro. Non deve esserlo. Punto.
Quando però irrompe la discriminazione nello spazio sociale, bloccare e rimediare è sicuramente compito delle Istituzioni democratiche, del Consiglio Comunale, ad esempio, ma a noi è toccato assistere al suo fallimento in favore delle Procure come nella più classica storia italiana.
Oggi, dopo l’esito di questa vicenda processuale, sono fiduciosa che un piccolo passo in avanti sia stato compiuto nel modo comune di concepire la presenza delle donne nel mondo istituzionale e professionale, e di riflesso familiare. E questo è il risarcimento più grande!
Un altro conto resta aperto ed è quello a carico delle componenti delle Istituzioni pubbliche che sarebbero deputate a promuovere e tutelare le pari opportunità, rimaste indifferenti ai fatti da me patiti mentre continuavano a mandare messaggi di promozione di passerelle per l’8 marzo. Neanche una telefonata, men che meno una costituzione in giudizio da parte della Presidente della Commissione Pari Opportunità e della Consigliera di Parità provinciali. Una stucchevole e anacronistica uscita giustificazionista cui ha fatto seguito la politica dello struzzo, da parte dell’attuale Presidente della Commissione Pari Opportunità Francesca Longo, capogruppo di quel PD che oramai sventola bandierine ideologiche a tradimento, mentre si rivela, nella realtà e sempre più, la forza politica più misogina che esista! L’abbandono immediato della causa da parte dell’allora Consigliera di Parità Regionale, Anna Grazia Maraschio, oggi assessore di Emiliano, una volta saputo che il suo Coordinatore Ernesto Abaterusso (Liberi e Uguali, sigh!) aveva preso le difese dello Zocco.
Questa è la politica, bellezza! La politica degli ipocriti!
Non mi faccio abbattere da tutto questo pietoso scenario e non lo faccio anche perché c’è anche tanto di buono in questa storia e sono le persone la cui luce ha illuminato il mio percorso, a partire da coloro che hanno espresso anche solo con un messaggino, privato o pubblico, il loro supporto, per arrivare ad alcuni componenti della precedente amministrazione che non hanno mai abdicato al dovere di testimonianza della verità.
Alessandra Ferrari, all’epoca Presidente della Commissione Pari Opportunità, l’unica a prendere posizioni nette sin dal principio, sia pubblicamente che privatamente. Non dimenticherò mai il tremolio della sua voce dopo aver dovuto assistere al ribaltamento della realtà e alla diffamazione perpetrata a mio danno in quella che dovrebbe essere l’aula in cui far risuonare valori, principi alti e manifestazioni di elevato esempio per i cittadini.
Il Sindaco Carlo Chiuri, che nonostante le mie feroci critiche a caldo per quella che ritenni una troppo tiepida presa di posizione pubblica, un profondo momento di riflessione mi ha portato a rivalutare, ricongiungendo i punti, le reazioni e i comportamenti che mi hanno disvelato, senza tema di smentita perché immediati e spontanei, la fatica umana che costa in politica difendere la propria integrità morale.
Sonia Sabato, all’epoca Assessora alle Pari Opportunità, di cui ho apprezzato il modo discreto e asciutto di mantenere la posizione eretta nonostante le pressioni e i potenziali svantaggi che ne potevano derivare.
Giovanni Carità, che fu pronto a richiamare la politica alla sua responsabilità di prendere posizioni chiare dinanzi a fatti di sicuro rilievo collettivo. Antonio Baglivo, la cui memoria non fu selettiva come quella di tanti altri.
Barbara Lezzi e Antonella Laricchia e tutti gli ex colleghi del M5S che presero senza indugio posizione, mentre altri si mettevano di fretta in scia solo per cavalcare l’onda mediatica. Quell’onda mediatica che sono stata accusata di aver alimentato, nonostante né un messaggio né un’e-mail né una telefonata sia mai partita da me all’indirizzo di giornali e media dell’informazione, men che meno ad intermediari all’uopo incaricati.
L’elenco delle persone che dovrei ringraziare sarebbe lungo e arrivi a ciascuna il mio sorriso di gratitudine.
Ai miei familiari, tutti, mai per un momento sfiorati dal dubbio; senza il loro supporto avrei perso il fiato ai primi dieci scalini.
A Franco, Zaccaria, Anna, Maria Antonietta, Daniela, Vito.
Alla mia super Avvocatessa Roberta Romano, professionista coraggiosa, di fine preparazione tecnica e di enorme pazienza.
Le donne sappiano che possono contare su questa bella umanità, spontanea, evoluta, giusta.
Al mio compagno Andrea Napoli arrivi oggi tutta la forza che serve per affrontare i prossimi passi, mi avrà al suo fianco forte, lucida e determinata, esattamente come lui è stato per me.
Ringrazio anche chi mi ha insegnato che non c’è bisogno di macchiarsi di falsa testimonianza per tutelare i propri interessi di bottega ma che le bugie si possono raccontare “in falsetto”, rendendole così ancora più pericolose.
Il mio setaccio oggi è più fitto e di questo sono grata a costoro.
Ho digerito un altro sasso e adesso è insieme agli altri dove non può più farmi cadere ma solo rendere più stabile e sicuro il mio cammino. Un pianto liberatorio al risveglio è segno che la ferita si rimargina in fretta.
Siate coraggiosi e solidali e avanzeremo tutti in un mondo meno ingiusto e più pulito!
E, se potete, concedete il tempo di sconfiggere l’imbruttimento umano che può colpire chi subisce ingiustizie.
Ad maiora!

Anche quest’anno il Comune ha deciso di realizzare un video spot promozionale della nostra Città.

La durata non dovrà essere superiore a 180 secondi, cioè due minuti.

In quello spazio di tempo così ridotto dovranno essere messe immagini e suoni che “possano raccontare una città che si svela non solo ai turisti ma anche ai cittadini residenti richiamando la ricchezza del patrimonio culturale tricasino e il territorio turisticamente attrattivo, sia per la quantità che per la qualità degli elementi di interesse paesaggistico e storico-artistico, divenendo di fatto un viaggio emozionale che proietta lo spettatore nelle bellezze naturalistiche, paesaggistiche ed architettoniche dell’intero territorio della città di Tricase”.

Il video spot sarà poi trasmesso su vari canali, fra cui TV, social networks, piattaforme di video-sharing, travelling ed advisoring e/o sui canali istituzionali dell’Ente.

Il tutto nella convinzione –come si legge nella delibera della Giunta- che al Comune compete “la valorizzazione dell’economia turistica del territorio”; da qui l’idea di creare, come lo scorso anno, contenuti multimediali che possano promuovere –dice la Giunta- “in modo creativo ed originale il territorio Tricase, valorizzandone le bellezze, invogliando lo spettatore a viverle, estrapolando un’identità con l’aiuto di uno o più elementi caratteristici del territorio stesso”.

La spesa massima prevista è di € 2.500,00.

 

 

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