di don Pierluigi Nicolardi

Parroco di S. Antonio da Padova - Tricase

La comunità di Tricase si prepara a celebrare la festa dei santi verso i quali è forte la devozione popolare, S. Antonio, il 13 giugno, venerato come protettore in quattro comunità parrocchiali della Città (la parrocchia di Antonio a Tricase, Tutino, Depressa e Lucugnano), e san Vito, patrono di Tricase, il prossimo 15 giugno.

La festa dei santi è sempre occasione importante per ritrovarsi e per tessere relazioni; come comunità parrocchiali, non possiamo esimerci dal percorrere sentieri di comunione e di unità: è nell’identità della comunità ecclesiale. E questa identità deve farci lavorare come artigiani, anche di fronte a tanti segnali di disgregazione che spesso giungono dalla società civile. La liturgia eucaristia ci fa pregare così: «in un mondo lacerato da discordie la tua Chiesa risplenda segno profetico di unità e di pace».

Come segno concreto di comunione e sinodalità, noi, parroci della matrice e di S. Antonio, abbiamo scelto già da qualche anno di vivere insieme alcuni importanti appuntamenti celebrativi: il Venerdì Santo e la benedizione delle Palme.

Non solo; come già avvenuto negli anni passati, alcuni confratelli parroci saranno presenti alle celebrazioni della solennità di S. Antonio, che celebriamo nella nostra parrocchia, e di S. Vito. Ho ritenuto importante che, a partire da quest’anno, nel giorno della festa del Patrono, non venisse celebrata la s. Messa nella comunità parrocchiale di S. Antonio, al fine di consentire a tutti una più ampia partecipazione alla festa di S. Vito.

Piccoli segni, ma che aiutano a edificare comunità più fraterne e coese.

di Pino GRECO

Da piu’ di 5 anni e’  “scomparsa” via Sandro Pertini

Tricase- Il postino: “ Scusi dovrei consegnare la posta in via Sandro Pertini, non trovo nessun segnale che indica la strada”. Dovrebbe chiedere della scuola materna -nelle vicinanze della “ nuova chiesa di Sant’Antonio”, la risposta di alcuni cittadini del popoloso rione “ Lavari”.

Siamo in pieno centro commerciale a Tricase, esiste da piu’ di 5 anni una strada senza indicazione stradale.

Parliamo di via Sandro Pertini, una strada molto trafficata - sede anche di una scuola materna - che taglia in due una parte del rione “Lavari”.

Solitamente all’inizio e alla fine di una strada ci dovrebbero essere i segnali che indicano la strada che si sta percorrendo .

Nel rione di Sant’Antonio, in via Sandro Pertini non si trova nulla di tutto questo da piu’ di 1800 giorni. Chi ci capita per caso resta un po’ disorientato.

Chissà cosa penserebbe oggi Sandro Pertini…

di Alessandro Distante

Questa volta si voterà di sabato pomeriggio e di domenica; è una conquista democratica pure questa, perché il calendario della politica prende atto del calendario dei nostri tempi. Ormai il sabato è più che festivo ed anzi - per dirla con il Poeta- questo di sette è il più gradito giorno.

Il leopardiano “sabato del villaggio” trova dignità politica e chissà se questa novità e questa riconosciuta bellezza della vigilia del dì di festa servirà ad aumentare la partecipazione al voto.

La campagna elettorale, anche a Tricase, non ha visto particolare fermento. Pochissimi gli incontri pubblici in Piazza (i tradizionali comizi) ed ancor più assenti i momenti di confronto sui temi europei.

Eppure mai come in questo momento l’appuntamento elettorale potrebbe dare una indicazione forte e irrobustire una Istituzione nata dopo due gravi conflitti mondiali e che è stata la risposta, sino ad ora vincente, pacifica e non violenta alla forza delle armi come modalità di soluzione dei conflitti.

Una Europa forte, legittimata dal voto, che contagi della sua idea primigenia il … resto del mondo. La convinzione che lo stare insieme serva non per difendersi ma per eliminare alla radice le ragioni del confliggere; l’idea che, sedersi in un Parlamento, sia l’unica strada per risolvere beghe nazionalistiche, che il conoscersi, il parlarsi, il discutere sia la vera alternativa all’uso della forza e delle armi.

Un’Europa che non si appiattisca sulle ben diverse logiche della NATO, un’alleanza militare difensiva dove la difesa, quando scoppia un conflitto armato, ha difficoltà a definirsi e limitarsi.

L’Europa è poi la principale “cassaforte” di ogni finanziamento e quindi di ogni politica di sviluppo. Andiamo a votare dopo il Covid, causa di un’epidemia che ci ha fatti sentire “tutti sulla stessa barca” e che poi ha generato il PNRR, strumento di finanziamento per il futuro delle prossime generazioni e per lo sviluppo di alcune aree depresse come il nostro Sud.

Come è possibile che si vada al voto senza riflettere e senza discutere sulle logiche di sviluppo, sugli strumenti di finanziamento, quando l’Europa è l’ossigeno per immaginare investimenti e delineare scenari di crescita?

La questione ecologica trova in Bruxelles il principale luogo di dibattito e di scelte; e si tratta di provvedimenti che condizioneranno il nostro futuro e le nostre vite quotidiane: basti pensare all’auto ed ai mezzi di trasporto, alla casa e alla classe energetica, alle coltivazioni nei campi alle tecniche di allevamento, il cibo e i rifiuti.

Di tutto questo avremmo voluto sentir parlare e magari avremmo voluto discutere in questa campagna elettorale.

Un’occasione persa dunque? Non è detto, se si andrà numerosi alle urne e se, oltre a crociare un simbolo ed esprimere una o, meglio, tre preferenze, si rifletterà e si farà riflettere sul nostro futuro; sarà il segnale, se non la prova, che il voto è la vera arma per decidere della nostra vita e per evitare –sempre per dirla con il Poeta e parafrasandolo- che diman tristezza (e noia) rechino l’ore.

di Alfredo Sanapo
 
Quest’anno ricorre il 50° Anniversario dalla Prima Maturità al Liceo Classico di Tricase (1974). Per l'occasione gli studenti di allora (classe 1955-56), d’intesa con il Preside del Liceo “Stampacchia”, prof. Mauro Polimeno, hanno voluto condividere con le nuove generazioni di discenti la loro esperienza in un incontro organizzato il 01 Giugno alle ore 10,30 presso i locali del Liceo Classico di Tricase in Via Lucugnano.
I protagonisti di questa celebrazione, ieri ragazzi, oggi affermati professionisti, non sono nuovi a manifestazioni di attaccamento alla Scuola che ha visto gli esordi della loro formazione. Gli stessi, infatti, in virtù del loro affiatamento, mantenutosi nel tempo e spesso sfociante in riunioni conviviali, si resero interpreti nel 2009, il 40° anno di Fondazione della scuola, di un evento simile: nella stessa sede, in presenza di quasi tutti gli insegnanti dell’epoca, gli ex studenti donarono una stele in marmo che ancora campeggia all'ingresso della scuola. In quella circostanza, la réunion si concluse con un pranzo.
L'avventura del Liceo Classico di Tricase ebbe inizio Il 1° ottobre 1969. Prima di quella data, le alternative per chi desiderava una formazione classico-umanistica erano il "Dante Alighieri" di Casarano (oggi "Montalcini") e il "Capece" di Maglie. La prima sede istituita a Tricase, nata come Sezione Distaccata del Liceo Classico di Casarano, venne assegnata laddove ora vi è l’Ufficio Tecnico del Comune: si trattava di un'unica classe di 18 studenti (il IV Ginnasio). Gli insegnanti erano il prof. Totò Panico, l’ing. Sodero, il  Baldassarre, (insegnante di Francese) ed il prof. Antonio Manni. Nel secondo anno (1970-71) le classi diventarono 3 e la sede fu spostata in via Vittorio Emanuele nei locali dove successivamente venne collocato il Biochimico (oggi Scuola di Formazione KHE), dove vi rimase per tre anni finché, nell’A.S. 1973-74 la sede venne trasferita nel locali dell' ex Liceo Scientifico (oggi Biblioteca Comunale). Proprio qui, nel 1974, si tennero i primi esami di Maturità Classica a Tricase, ragione del festeggiamenti odierni.
Il resto è storia recente. L'anno scolastico seguente il Liceo, intitolato a "G. Pisanelli", divenne autonomo con un proprio Preside e si sviluppò grazie agli apporti di nuovi studenti provenienti da Casarano e Maglie. In seguito, il Liceo venne ospitato prima in via Apulia (oggi I.I.S.S. "Don Tonino Bello") e poi in via Galileo Galilei (nei locali del Liceo Scientifico), per approdare, infine, all'attuale ubicazione.
Il programma della manifestazione di oggi ha previsto la consegna di una stele lignea, l'incontro con tutte le sezioni della classe III^ Liceo ed un piccolo buffet, alla presenza degli insegnanti superstiti dell'epoca, il prof. Romeo Erminio e il prof. Vito De Blasi.
"Noi studenti dell’epoca" - ha commentato uno dei 'pionieri' del Liceo - "non abbiamo mai dimenticato quel passato perché ci riporta al ricordo di una stagione irripetibile e di un rapporto umano, forse non unico, ma per noi certamente esclusivo: una piccola rimpatriata, magari nostalgica ma indubbiamente benevola per l'animo".
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4 luglio 2024 – Ore 20,30

Piazza don Tonino Bello - Tricase

PREMIATO PIERGIORGIO GIACOVAZZO

CHI E’ IL PREMIATO

Nato a Roma il 3 gennaio 1970, è entrato in RAI nel 1997 e nella Redazione del TG2 ha ricoperto il ruolo di telegiornalista nelle edizioni più centrali.

Di particolare importanza i suoi recenti servizi dall’Ucraina; dopo lo scoppio della guerra con la Russia, Giacovazzo è rimasto l’ultimo giornalista RAI sul fronte di guerra, benchè la RAI gli consigliasse di fare ritorno a Roma per evitare rischi.

La sua scelta, indubbiamente coraggiosa, è stata premiata dallo studio curato dal sito specializzato in comunicazione Spot and Web: Giacovazzo è risultato il telegiornalista più amato dagli italiani come indicato dal 18% delle preferenze ottenute su un campione di 560 italiani tra i 18 e i 65 anni.

Giacovazzo è redattore e spesso conduttore della rubrica settimanale “TG2 Motori” ma è un appassionato anche di biciclette e soprattutto di mountain bike.

E’ stato anche capo dell’Ufficio Stampa del campione die motociclismo Max Biagi.

Poco dopo l’invito da noi rivoltogli a venire a Tricase per ritirare il Premio è stato protagonista, mentre conduceva l’edizione del TG2, di un famoso “fuori onda” sulla figlia di Fiorello; un “incidente” che ha accresciuto la sua popolarità ed ha consentito al Nostro di esprimere “pubblicamente” quanto moltissimi spettatori pensavano.

 

 

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