di Pino GRECO

Suona quasi ironico il cartello "divieto di discarica" affisso a pochi metri dall'ennesima discarica abusiva di Tricase.

Siamo in zona Matine, precisamente tra via Santa Maria e via Scorpione (alle spalle del “Vecchio” campo sportivo della Città di Tricase). Le due strade continuano ad essere disseminate, lungo tutto il percorso, di rifiuti di ogni tipo che sorgono al ciglio della strada – senza dimenticare le pericolose buche stradali. Lungo una delle due strade- sul bordo di un muretto a secco - si trova abbandonato un vecchio paraurti di grosse dimensioni.

A poche decine di metri, il percorso stradale è invaso dai rifiuti, diventando una vera e propria discarica abusiva. Considerevole la presenza di pezzi casalinghi, buste di plastica, piante secche, pezzi di mobili e di cemento.

Insomma, da queste parti della Città, dove vivono tante famiglie, insieme ai muretti a secco e alle pajare, i rifiuti costituiscono un tutt'uno con il paesaggio rurale tricasino. In attesa che le fototrappole siano installate al più presto – la situazione peggiora di settimana in settimana senza che nessuno intervenga

 

 

 

 

Domenica, 5 marzo 2023

AURISPA LIBELLULA ( Serie A3 pallavolo maschile) Vittoria con vista play off. L’Aurispa Libellula vince una spettacolare partita contro Aversa per 3 a 1. Mazzone e compagni si portano sempre più in alto - Ora i play off sono ad un solo punto. Domenica contro Roma al palasport di Tricase- Ore 18

VIRTUS TRICASE 1967 ( Serie C pallavolo maschile) I ragazzi di mister Bramato sono primi in classifica. Adesso bisogna dare continuità al percorso fatto. Domenica, ore 18,30 ad Alezio.

FULGOR VOLLEY TRICASE ( Serie C pallavolo femminile) La classifica dice settimo posto con 26 punti. Sabato, ore 18,30 in trasferta contro Parabita ( ultima in classifica)

NEW POINT VIRTUS TRICASE (Prima divisione pallavolo femminile). Sabato, 4 marzo a ore 18,30 dopo la giornata di riposo, in trasferta contro Galatone.

ASD ATLETICO TRICASE (Calcio -Promozione) Una facile vittoria contro il Martina ( 5 a 0), che non placa la contestazione della gradinata est. Domenica a Mesagne - Ore 15

TRICASE (Calcio -Seconda Categoria) I ragazzi di mister Desiderato ritrovato la vittoria fuori casa ( 0 a 4 a Soleto). Domenica gara interna al “ Vecchio” Comunale contro Alessano- Ore 15

di Alessandro DISTANTE

Mentre un ragazzo afghano giungeva nella nostra Città, accolto dalla comunità parrocchiale di Tutino, tanti suoi connazionali morivano sugli scogli a Cutro vicino Crotone.

Mentre il ragazzo afghano veniva accolto a Tricase dalle massime Autorità civili ed ecclesiali, le massime Autorità nazionali se la prendevano, a Crotone, con quelle madri che avevano messo in pericolo le vite dei propri figli.

Mentre canali umanitari portavano a Tricase quel ragazzo afghano, canali disumani portavano nell’abisso del mare altri ragazzi afghani, iraniani e pakistani.

Una speranza prendeva corpo in un ragazzo, la disperazione si trasformava in tragedia per tanti altri.

Due realtà opposte: da un lato l’accoglienza, dall’altra il respingimento; da una parte lo sfruttamento operato dai trafficanti di essere umani, dall’altra la generosità di una comunità che si apre al soccorso dell’immigrato.

Due logiche si confrontano: quella di polizia, per la quale, in nome della legge della terra, l’imperativo è non far partire i barconi carichi di “clandestini” e quella di chi, in nome delle leggi del mare, salva le vite nel segno di un’umanità che è valore supremo al quale le leggi devono essere conformate.

Speranza e disperazione, due termini contrapporti come sono contrapposti la paura della invasione e la gioia dell’aiuto. Eppure sono contrapposizioni che devono essere risolte: dalla disperazione alla speranza, dalla paura alla gioia. E’ questo il percorso del ragazzo afghano giunto a Tricase. Non è stato così per le vittime di Cutro, persone fuggite per disperazione e finite annegate nella disperazione.

E noi che c’entriamo in tutto questo?

La Caritas diocesana ha lanciato un appello all’accoglienza; “tutti da parte di Zeus vengono gli ospiti e i poveri”(Omero, Odissea, Libro 14^, 57-58), e l’antica civiltà non distingueva il profugo vittima di guerra o di persecuzioni da quello (povero) che ha fame e sete.

Un appello accolto dalla comunità di Tutino; il giovane afghano certamente ci aiuterà a comprendere che la risposta ad una disperata richiesta di aiuto non può essere costruire muri o mettere navi a pattugliare le coste, ma costruire canali umanitari, per favorire un’accoglienza dignitosa per chi arriva ed utile ad una parte del mondo che sembra aver dimenticato l’umanità.

 

 

 

Venerdì, 3 marzo 2023

Dopo l'ennesimo comunicato della "Gradinata Est - Ultras Tricase" Noi come Squadra ci sentiamo in dovere di rispondere. Volevamo farlo nell'unico modo che un attore calcistico conosca: lasciando che il campo parli per noi. Purtroppo, però, sono state dette cose che meritano una risposta dagli uomini che scendono in campo per l'Atletico Tricase più che dai calciatori.

Vogliamo spiegare, per prima cosa, le ragioni che Ci hanno portato a non dare seguito al primo comunicato della "Gradinata Est" e poi alla successiva contestazione. Contestare è un diritto di qualsiasi gruppo ultras e, come Noi siamo i protagonisti in campo, gli Ultras sono i protagonisti nel loro settore.

I risultati, è inutile negarlo, sono l'ago della bilancia nel calcio e quando non arrivano è giusto che una piazza storica come quella di Tricase pretenda di più.

È giusto quindi pretendere, è giusto chiedere rispetto per i sacrifici di quanti seguono la squadra in casa e in ogni trasferta e infine è giusto contestare.

I comunicati recenti della Gradinata Est, PERÒ, non erano tesi a contestare pretendendo di più dalla squadra in maniera lecita, ma erano tesi a DISTRUGGERE. Si chiedeva e si continua a chiedere di far cessare il calcio a Tricase venendo meno al rispetto di quanti orbitano intorno al Tricase calcio.

Senza ponderare le conseguenze, la vostra pretesa è stata ed è quella di ritirare la squadra, interrompere l'attività sportiva, annichilire i sacrifici fatti sino ad oggi da ogni componente dello staff e del gruppo Prima Squadra.

Tutto questo per delle ragioni che noi abbiamo sentito e letto ma che non riteniamo siano di nostra competenza. Quello che Noi dobbiamo fare e che facciamo, con merito e a volte con demerito ma MAI mancando di rispetto volutamente alla gloriosa maglia che cerchiamo di onorare, è sudare per l'Atletico Tricase, per i suoi tifosi e, ovviamente, per Noi stessi.

Forse non saremo all'altezza delle vostre leggittine aspettative ma Noi da agosto facciamo sacrifici e sudiamo dal martedì alla domenica per questa maglia.

Forse non saremo all'altezza delle vostre leggittine aspettative ma Noi mettiamo da parte impegni personali e professionali per questa maglia, se la domenica perdiamo non dormiamo le notti sino a quando non abbiamo conquistato nuovamente i 3 punti.

Fischiateci perché non siamo i giocatori che le vostre leggittine aspettative speravano di vedere difendere la gloriosa maglia rossoblù ma se chiedete a campionato in corso di ritirare la squadra, a questo punto voi ci state mancando di rispetto non come calciatori ma come uomini.

Se come calciatori siamo tenuti a venire da voi nonostante i fischi dopo una sconfitta, da uomini non verremo da voi nemmeno dopo una vittoria se non ci rispettate da tali. Sono questi i motivi che hanno spinto ognuno di Noi, senza nemmeno metterci d'accordo, a non venire da voi a Ceglie.

Il "Noi" è scritto sempre con l'iniziale maiuscola perché siamo un Gruppo vero, di quelli che si vedono rare volte nel mondo del calcio e tutti insieme lotteremo sino all'ultima goccia di sudore per l'Atletico Tricase. Non siamo in finale di Coppa Italia solo per la differenza reti e ad oggi siamo in piena corsa Play Off, obiettivo che da Gruppo Vero vogliamo raggiungere ad ogni costo!

Pronti poi a prendere applausi o fischi da calciatori ma mai accettando che venga calpestata la nostra dignità di uomini! Uomini che questa Società sta rispettando appieno onorando in maniera precisa e puntuale gli impegni presi con Noi; Societa per la quale continueremo a lottare e siatene certi che il nostro impegno è rivolto a qualsiasi tricasino tenga ai colori rossoblu, anche a VOI!

Prima Squadra

Venerdì, 3 marzo 2023

Secondo comunicato della Gradinata Est sulla questione “ Liberate il Tricase calcio”, pubblicata da parte della GRADINATA EST- Ultras Tricase sul proprio profilo Facebook.

GRADINATA EST – Ultras Tricase

La scorsa settimana è stato pubblicato un comunicato a firma Gradinata Est – Ultras Tricase, chiedendo all’attuale società di dimettersi in blocco lasciando il titolo al Sindaco. Riteniamo doveroso spiegare nel dettaglio le motivazioni che ci hanno portato a questa scelta. Intanto chiariamo che la stessa è maturata in seno a ciò che abbiamo visto e continuiamo a vedere in questi anni. Si tratta di un bilancio sull’operato di questa società (a cui riconosciamo l’impegno profuso, il denaro e il tempo messi a disposizione e contro i cui componenti non abbiamo nulla di personale) che come tifosi abbiamo il diritto di fare.

Le critiche che muoviamo oggi partono da lontano e sono le stesse che da anni muoviamo a tutte le società che si sono avvicendate, anche se negli anni abbiamo sempre cercato punti di incontro e ingoiato rospi per il bene del Tricase, con la speranza che dagli errori si potesse imparare, che si potesse migliorare e che si potessero comprendere le nostre aspettative e ambizioni.

Partiamo da un punto: noi non siamo degli sciocchi!, non abbiamo mai preteso il Tricase in Lega Pro, né in serie D, perché in questo decennio abbiamo dimostrato come città e come ambiente sportivo di non meritare neanche di pensare una cosa del genere. Siamo consapevoli del momento storico che stiamo attraversando ma pretendiamo che la nostra passione e questi colori siano trattati con cura, attenzione e rispetto, magari perché no mettendo in campo buone pratiche di gestione e di coinvolgimento della città.

Ai risultati sportivi abbiamo sempre anteposto l’importanza di avere una buona organizzazione societaria, progetti a lungo termine e capacità di attrarre i tifosi anche coinvolgendo componenti del tessuto sociale Tricasino all’interno di una visione di calcio improntata sulla sostenibilità economica e la centralità del progetto sportivo.

Queste erano e sono le nostre ambizioni, convinti che attraverso la presa di coscienza di ciò che non funziona, si possa ambire a ottenere anche i risultati sul campo. Abbiamo ampiamente dimostrato negli anni che il nostro amore per questa maglia va oltre la qualità della rosa e al semplice risultato e su questo, sia ben chiaro, non accettiamo lezioni da nessuno!

E’ pacifico che in questo decennio ci sono state diverse gestioni ma indubbiamente il protagonista principale è stato l’attuale Presidente in carica e dunque è a lui che oggi ci rivolgiamo muovendo critiche chiare, puntuali e basate sui fatti:

1/ Nonostante i nostri reiterati inviti, ad oggi dopo tutti questi anni, siamo nella condizione di avere un Presidente che incarna la figura di Direttore Sportivo, Direttore Generale e consigliere dell’allenatore. Praticamente un uomo solo al Comando, cosa che non è mai positiva in nessun ambito. L’impressione che abbiamo è che questa situazione sia a lui gradita in quanto gli consente di fare ciò che crede, come crede. Lo invitiamo a convincerci del contrario.

2/ La gestione comunicativa avviene tramite la cura di una semplice pagina facebook che di fatto è il canale ufficiale dell’ASD Atletico Tricase. Nonostante il nostro reiterato invito al Presidente di dare questo compito a persone più avvezze a quelle che sono le dinamiche social, questo strumento viene usato in un modo che non gradiamo andando solo a peggiorare la nostra immagine già compromessa. Una comunicazione lontana anni luce da quella di altre società che militano anche in categorie modeste che si sforzano di coinvolgere la popolazione creando appeal attorno al progetto. Verificare la veridicità di ciò è semplice. Basta andare su facebook. 

3/ Il mancato allargamento ad altri soggetti. A tal proposito ci chiediamo: se il Presidente dopo tutti questi anni si trova da solo a gestire economicamente una squadra in una città come Tricase qualche motivo ci sarà? non possiamo sempre imputare agli altri la responsabilità di ciò. Il nostro presidente (al di là delle dichiarazioni) si è mai speso in tal senso? O dobbiamo pensare che in fondo l’obbiettivo sia quello di mantenere lo status quo per tenere il giocattolino tutto per se evitando di condividere le scelte con altri?

4/ Se l’aspetto organizzativo è stato deficitario magari poteva essere compensato da quello sportivo ma anche qui i numeri sono impietosi e parlano chiaro! L’attuale Presidente ha rilevato la squadra nel 2010/2011 con il Tricase che militava in Eccellenza dopo due anni di gestione nella stagione 2012/2013 siamo retrocessi nel campionato di Promozione. Siamo impantanati in questo campionato da dieci anni e con una retrocessione in l^ Categoria nella stagione 2018/2019 scongiurata a causa del Covid-19 che ci ha restituito un ripescaggio in Promozione nel 2020. L’anno scorso era stata allestita una buona rosa che in questa stagione andava migliorata. Così non è stato, con l’aggravante delle dichiarazioni trionfalistiche durante la presentazione della squadra e sulla pagina ufficiale. Parole fuori luogo, stonate per le nostre orecchie conoscendo i soggetti in questione. Il campo è stato impietoso con una squadra indebolita che si trova ben distante dalle posizioni di vetta.

5/ Vediamo intorno a noi tantissime realtà che riescono a fare calcio in modo serio e sostenibile. Ciò significa che quello che chiediamo è possibile da realizzare attingendo alla volontà e alla capacità di saper aggregare. Noi non abbiamo avuto modo di apprezzare neanche un tentativo in tal senso e quelli che negli anni si sono avvicinati all’ambiente rossoblù sono puntualmente andati via. Come mai?

6/ Stile della società nei comportamenti. Come esempio citiamo l’episodio accaduto nella trasferta di Taurisano dove la società dicendo di aver dimenticato i cartellini ha fatto iniziare l’incontro con un quarto d’ora di ritardo. In realtà il vero motivo (poi palesatosi) del procurato disagio era quello di aspettare un calciatore che sarebbe arrivato in ritardo (roba che neanche agli amatori…). Questi atteggiamenti da furbetti di quartiere per noi rappresentano un danno all’immagine di tutta la città.

7/ I calciatori. Non abbiamo nulla contro la squadra. I calciatori sanno benissimo che negli anni abbiamo dispensato applausi anche al termine di prestazioni imbarazzanti. L’unica cosa che abbiamo sempre preteso da loro è stato l’impegno e la voglia di onorare la maglia, poi nel calcio si vince e si perde. I calciatori nella partita contro il Ceglie, hanno preferito tirare dritti verso gli spogliatoi senza salutare i Tricasini che come in ogni trasferta (da trenta anni a questa parte) non hanno mai fatto mancare loro il supporto. Su questo comportamento preferiamo glissare, saranno loro a farsi un esame di coscienza se ne sentono la necessità. 

In conclusione registriamo con sincero rammarico una disaffezione generale per il Tricase da parte della città e crediamo che questo sia in gran parte il risultato di quanto detto sopra. Purtroppo non abbiamo mai visto un tentativo da parte di chi è al timone della nave di invertire la rotta. Per quanto ci riguarda non continueremo a galleggiare nella rassegnazione accettando passivamente questa situazione. Non lo abbiamo fatto in passato e non intendiamo farlo ora. Lo sgabuzzino adiacente gli spogliatoi, addobbato con qualche foto ingiallita utilizzato come sede della società o meglio come circolo ricreativo, non può più essere l’emblema attuale di una realtà sportiva che ha scritto pagine importanti di storia calcistica. Non lo facciamo a cuor leggero perché parliamo di persone con cui abbiamo condiviso un percorso ma che hanno avuto tantissimo tempo per dimostrare con i fatti che un modo diverso di fare calcio era possibile. Oggi i fatti parlano chiaro e riteniamo più che mai doveroso un passo indietro da parte di questa società invitandola a consegnare il titolo al Sindaco quanto prima.

Accada quel che accada continueremo a pretendere dignità per questa città, per questa maglia e per i suoi colori con la sciarpa al collo e con la quercia nel cuore.

Noi, TUTTI QUANTI, siamo il Tricase Calcio! Non dimentichiamolo mai. 

LIBERATE IL TRICASE CALCIO

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