di Alessandro DISTANTE
Costretti a vivere sotto sorveglianza: gli autovelox sulle strade per limitare la velocità, le videocamere nelle zone del centro storico per impedire l’accesso del traffico automobilistico; le telecamere agli ingressi delle banche e dei grandi negozi per la sicurezza anche degli avventori.
Ed ora anche le video trappole disseminate nella campagne.
Sembra assurdo; eppure si sono rese necessarie per filmare e sorprendere non incontri più o meno clandestini al riparo da sguardi indiscreti ma chi –completamente privo di senso civico- abbandona rifiuti nelle campagne.
Le video trappole sono senz’altro utili non solo per combattere l’abbandono selvaggio dei rifiuti, ma anche per “scoraggiare” un fenomeno oramai risalente negli anni: i furti nella campagne.
Come se non bastasse la xylella e ogni altra avversità naturale, i piccoli proprietari combattono con agenti umani: i ladri non finiscono di praticare la loro attività andando, addirittura, ad estirpare alberi da frutto oppure i nuovi virgulti di olivo appena piantati.
Sorvegliati e spiati quindi dappertutto; una vera e pesante perdita della libertà e della privacy in un mondo nel quale proprio la libertà sembra essere il valore assoluto e supremo e la privacy il bene giuridico da tutelare al di sopra di ogni altro bene.
Sorvegliati speciali anche in campagna, all’aria aperta e l’assurdo è che questo prezzo altissimo lo dobbiamo pagare per colpa di alcuni irresponsabili incivili che “preferiscono” abbandonare i rifiuti, specialmente quelli ingombranti, sui relitti stradali.
Per altro verso, l’intera comunità finisce per caricarsi non solo il costo dello smaltimento e della bonifica, ma anche quello degli impianti di videosorveglianza. Per non dire di quando invece i costi finiscono per gravare su incolpevoli proprietari se l’abbandono viene effettuato all’interno delle proprietà private.
E’ mai possibile andare avanti così? Dove è il senso civico o, per dirla tutta, l’educazione e il rispetto degli altri e dell’ambiente? Quando riusciremo a vivere nella vera libertà, quella di chi non ha bisogno di essere “spiato” e, spontaneamente, si comporta secondo le giuste regole del “vivere civile”?