di Alfredo De Giuseppe Una delle cose più interessanti delle pre-campagne elettorali è la seguente: ci sono delle persone che all’improvviso, all’inizio dei casting, salgono all’onore delle cronache come probabili (quasi sicuri) sindaci.
Poi nel corso della selezione vengono abbandonati, spesso in malo modo, senza neanche averli interpellati e senza nessuna spiegazione pubblica. Alcuni di loro sono persone per bene che hanno una storia personale e professionale di un certo rilievo.
In altri casi sono politici di breve corso che tentano la ruota della fortuna.In ogni caso sono dei nomi utili alla causa, quella da servire al pubblico amico, desideroso di sapere che c’è una certa discussione, che si sta parlando di qualcosa.
Tanto per evitare di parlare delle cose serie da fare, magari analizzando con coerenza e serietà quelle già fatte.
Però la domanda che più mi intriga è: come mai queste persone, dopo essere state protagoniste per un week-end, diventano silenziose, non rilasciano dichiarazioni, non scrivono articoli, si chiudono in un eremo politico fatto di precetti e preghiere?
Eppure sarebbe interessante (e utile in prospettiva) conoscere le dinamiche della scelta del personale politico, in definitiva anche i loro stati d’animo, i loro pensieri più sinceri. Invece un silenzio, forse terapeutico, ma certo funzionale alle prossime elezioni: non aver parlato può diventare produttivo, il loro nome può essere riproposto in una delle prossime kermesse, sia pure fra la sorpresa generale.
Hanno ragione: non prendere posizione su nulla è un buon viatico per essere il sindaco di tutti. Del resto negli ultimi anni quasi tutti i candidati hanno attentamente evitato di parlare di Politica, di schierarsi apertamente, di difendere un diritto civile, un albero o anche l’asfalto di una strada: il silenzio è utilissimo al futuro candidato sindaco. Specie se non sa che pesci prendere.
Poteva essere solo un festival letterario, tra i più importanti del Sud. E invece è uno strumento di racconto e rivalutazione del territorio. Per il terzo anno, il Festival Armonia torna a Tricase con il suo bagaglio di sfide: quella di provocare l’incontro e di impegnarsi nel ribaltare la triste classifica che vede la Puglia come seconda regione d’Italia per minor propensione alla lettura (rilevazione Istat).
Da Donatella Di Pietrantonio fino a Federico Zampaglione, alias Tiromancino: dal 4 al 14 maggio, è una parabola di undici giorni, 50 eventi, 35 autori. “Il festival è una bella fotografia della narrativa contemporanea”, dice Mario Desiati, direttore artistico.
Organizzato dall’associazione culturale Diotimart, con il supporto del Comune di Tricase e il patrocinio de I presidi del libro, è anche appuntamento molto social, con dirette Facebook degli eventi dalla pagina Festival Armonia.
“E’ successo quello che speravamo – dicono i promotori – cioè far sì che la corrente culturale passi da qui, che il Salento sia capoluogo e non necessariamente periferia”.
L'acqua è il tema caratterizzante. E si parte, infatti, giovedì 4 maggio, alle ore 17, da Palazzo Gallone, con l’inaugurazione della Mostra internazionale di Libri d’artista “MADREMARE”. Seguono, presso le Scuderie, alle 19, le presentazioni di “L’Arminuta”, la perla di Donatella Di Pietrantonio, e di “La notte tu mi fai impazzire” di Pietrangelo Buttafuoco.
Parallelamente ai percorsi nelle scuole, venerdì 5 maggio, alle 19.30, in Piazza Pisanelli la penna siciliana di Catena Fiorello sarà seguita dalla musica dei Doi Lampi.
Sabato 6 maggio, a Palazzo Gallone, alle 11, la Lectio “Classici per la vita” di Nuccio Ordine. Nel pomeriggio, alle 16, il convegno “Un popolo di lettori? Rilevazioni ISTAT e politiche di sostegno alla lettura nazionali e regionali”. Segue un tris di incontri con l’autore: Giulio Perrone, Mauro Covacich, Teresa Ciabatti. Questi ultimi due sono candidati al Premio Strega.
Domenica 7 maggio, alle ore 11.30 Ferdinando Boero, docente di Biologia marina dell’UniSalento, presenterà a Tricase Porto “Ecologia della bellezza. I gusti della natura”. Il filosofo Mario Carparelli, alle 18, con “Dialogo su Dio” animerà Palazzo Gallone, con un recital a cura del noto attore Gabriele Greco. Sarà seguito da Vincenzo Santoro con “Odino nelle terre del rimorso. Eugenio Barba e l’Odin Teatret in Salento e Sardegna , 1973-1975”. Alle 20.30, Chiara Gamberale, presenterà il suo bestseller “Qualcosa”.
Lunedì 8 maggio, alle 19, incontri con Gaia Manzini e uno degli scrittori più amati dagli italiani, Luca Bianchini. Martedì 9, alle 18.45 al Celacanto di Marina Serra arriverà il giornalista de Il Fatto Quotidiano Antonello Caporale, oltre a Crocifisso Dentello. Seguirà il dialogo sulle ossessioni degli scrittori.
Mercoledì 10, presso la Chiesa dei Diavoli, dalle 18.45 si alterneranno Roberto Perrone, Sara Rattaro e Simona Toma. Giovedì 11, a Palazzo Gallone, alle 19, il teatro di Alibi porterà in scena il thriller “Il turista” dello scrittore noir Massimo Carlotto. Poi, in Piazza don Tonino Bello, l’incontro straordinario con Andrea Vitali, autore pluripremiato di “A cantare fu il cane”.
Venerdì 12, alle 18.45, nelle Scuderie “Da dove la vita è perfetta” di Silvia Avallone, la penna di “Acciaio”; “Angelo che sei il mio custode” di Giorgia Lepore; “Alcuni avranno il mio perdono” di Luigi Carrino.
Sabato 13, alle 11, presso la sala del Trono, la Lectio magistralis “Con la cultura si costruisce il proprio futuro (e quello degli altri)” del presidente di Rizzoli libri, Gian Arturo Ferrari, “l’uomo più potente dell’editoria italiana”. Nel pomeriggio, dalle 18, gli incontri nelle scuderie con Elena Varvello, Vera Slepoj, Antonella Lattanzi, Ilaria Macchia.
Domenica 14 maggio, in mattinata, a Palazzo Comi, il corso di scrittura con Elena Varvello. Dalle 17, a Tricase Porto il rush finale: Andrea Piva, autore de LaCapaGira; Wanda Marasco, candidata al Premio Strega 2017; Olivier Bourdeaut, l’ospite straniero d’eccezione; Federico Zampaglione, alias Tiromancino, cantautore e sceneggiatore, che presenterà il suo lavoro d’esordio come scrittore, “Dove tutto è a metà”.
Dopo aver superato per 3-0 Trani, è tutto pronto in casa Fulgor per la 3^ fase dei play off promozione di serie C.
Domani, giovedì 4 maggio, ore 20.30 a Sammichele i ragazzi del presidente Francesco Cassiano incontreranno la squadra di casa.
Il ritorno si disputerà domenica 7 maggio alle ore 18.30 al palasport di Tricase
Serve il pubblico delle grandi occasioni
mi perdonerai se dopo una lunga assenza dalle pagine del tuo giornale, chiedo nuovamente ospitalità, ma mi sento in dovere di intervenire nella pretestuosa polemica con cui la dottoressa Sodero getta fango tanto sulla tua persona quanto su quella di mio zio e padrino Giuseppe Codacci Pisanelli, Padre costituente, Presidente dell’Unione Interparlamentare, più volte Ministro,Deputato per molte legislature, Professore universitario, fondatore e Rettore dell’Università di Lecce, opera che da sola basterebbe a giustificare gratitudine imperitura nei Suoi confronti da parte dei tricasini e di tutti i salentini.
Non so come dirti cosa ho provato nel vederlo descritto come un maneggione che “accettava doni in cambio di vantaggi lavorativi e amministrativi”. Ma evidentemente la candidata al seggio dove sedettero mio zio Giuseppe e poi mio cugino Alfredo – e che pure ha la fortuna di lavorare nell’Università voluta da Codacci Pisanelli – ha notizia solodegli aspetti più bassi dei sottoboschi della politica e modula i suoi immotivati giudizi sulla base delle sue conoscenze, giudizi rispetto ai quali i familiari del prof. on.leCodacci Pisanelli ben potrebbero agire in altre sedi.
Quanto al velenoso attacco nei tuoi confronti, ho letto con incredulità il passo dove la dottoressa Sodero, quasi stracciandosi metaforicamente le vesti, ti accusa di essere di parte.
“Siete un settimanale che guarda solo nei confini di una parte politica? Siete di parte? Perché se così fosse, come è evidente, i cittadini devono essere messi in guardia”, scrive con finta ingenuità la dottoressa Sodero. E se anche fosse così? E chi non è di parte? E a chi è negato il diritto di esserlo? E quale giornale, pur godendo di pubblici finanziamenti, non lo è? E a che titolo la candidata, che pur si fa un vanto del suo essere di parte, pretenderebbe incondizionata ospitalità sulle pagine del Volantino, che tu hai creato, finanziato e portato avanti per anni?
E poi, tu avresti soffocato “le competenze e la fresca progettualità dei giovani” con una “retorica, dietro la quale si nasconde solo la speranza che i cittadini non crescano mai e restino sempre dipendenti dalle cure del potente politico di turno”? Proprio tu, che, anno dopo anno, hai portato nella tua Città personaggi illustri della cultura e dello spettacoloe penso per tutti a Staino, Caprarica, Giorgino, Giacovazzo, Dandini, Dorflese, al contempo, hai saputo dare spazio e visibilità anche agli autori minimi, curando le presentazioni dei loro lavori. Bah.
La lucidità di cui Francesca Sodero ha sempre dato prova sembra oggi cedere il passo a una grande opacità di pensiero, specie quando ti accusa sulla sua pagina di Facebookdi aver percepito finanziamenti occulti vendendo pagine pubblicitarie del Volantino a una ditta che si occupa di servizi, sol perché quella stessa ditta è anche appaltatrice di servizi comunali. Ma questo rientra, ancora una volta, nella limitata esperienza politica della candidata, che ha deciso di condurre una campagna elettorale sulle barricate e che non solo scambia mulini a vento per giganti, ma si sforza di additarneanche dove non ve ne sono.
Non potevo restare in silenzio davanti al proditorio attacco a due galantuomini. Mi auguro che la dottoressa Soderosappia dimostrare quella maturità che porta al ravvedimento e le auguro, in ogni caso, tutta la fortuna che merita.
Con antica stima