di Pino Greco  L'ultima riunione del PD si è tenuta lunedì 13 marzo. Quasi tutti presenti i tesserati. Abbiamo ascoltato uno dei due commissari del circolo PD di Tricase. Il sindaco di Patù, dott. Gabriele Abaterusso. Questo la sua dichiarazione :

Il Partito Democratico ha tenuto un’assemblea partecipata in vista della scadenza elettorale per le prossime amministrative. E’ emersa la volontà unanime di spendersi nel dialogo con i partiti e movimenti che si riconoscono nel centrosinistra, ma ponendo anche grande attenzione a tutte quelle forze che hanno a cuore un futuro di condivisione nella gestione della cosa pubblica a Tricase.

In una fase di proposizione di candidature a sindaco,sono emerse 2 proposte: Carmine Zocco e Gianluigi Forte

Il PD tornerà a discutere in questi giorni, consapevole che la proposta finale dovrà trovare dialogo, confronto e condivisione al tavolo dei partiti e movimenti del centrosinistra

di Nunzio Dell'Abate Interessanti gli spunti offerti dall’ultimo numero del Volantino in tema di imprese e sviluppo del territorio e pienamente condivisibile l’auspicio del Direttore di “elevare il confronto cittadino,spostandolo dalle pur importanti emergenze delle buche sulle strade alle altrettanto importanti e forse fondamentali emergenze del lavoro e dell’economia”.

Un cambio di passo che ha fatto la fortuna di diverse comunità, in Italia ma soprattutto in Europa, nel momento in cui si sono messe in rete dotandosi di strumenti di programmazione unitaria in grado di intercettare le ingenti risorse comunitarie a disposizione.

Su questo solco ottima l’iniziativa assunta dai Comuni del Capo di Leuca (promotore Patù e capofila Tiggiano, con Tricase partecipante) per il riconoscimento di “Area Interna” e il conseguente beneficio dei finanziamenti ad hoc, volti a contrastare la caduta demografica e a rilanciare lo sviluppo e i servizi di queste aree.

Vengono difatti definite "Aree Interne" quelle aree distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (istruzione, salute e mobilità), interessate da fenomeni di invecchiamento e riduzione della popolazione, da fenomeni negativi nell'uso del suolo, da crisi del settore produttivoe dalla crescita del tasso di disoccupazione, ma nel contempo ricche di potenzialità e risorse ambientali, culturali ed associative su cui far leva.

La strategia delle “Aree Interne” ha il duplice obiettivo di adeguare la quantità e qualità dei servizi di istruzione, salute, mobilità, nonché di promuovere progetti di sviluppo locale che valorizzino il patrimonio naturale e culturale, anche su filiere di settori produttivi.

Al primo obiettivo sono assegnate le risorse nazionali previste nella Legge di Stabilità; al secondo contribuiscono le Regioni destinando i fondi comunitari 2014-2020.

Ogni Regione può candidare due/tre aree rientranti nei parametri individuati dal Ministero per la Coesione e lo Sviluppo.

La Regione Puglia nella prima fase ha individuato l'area dei Monti Dauni, ora dovrà individuare la seconda e forse terza area.

L'area dei Comuni del Capo di Leuca rientra eccome tra le aree territoriali "marginali/periferiche" della Regione.

Da qui la sinergia posta in campo dai predetti Comuni per la programmazione del Piano Speciale d’Area, denominato “Capo di Leuca 2020”, al fine del riconoscimento di seconda “Area Interna” della Regione Puglia ed in sostanza del godimento di rilevanti risorse economiche.

Strategici gli indirizzi che muovono il Piano e tratteggiano una ben precisa identità territoriale:a)-le aree produttive di seconda generazione ad alta sostenibilità ambientale e risparmio energetico, attraverso la riqualificazione e il riuso di comparti industriali degradati e la specializzazione manifatturiera locale con misure straordinarie di sostegno alle attività innovative; b)-il turismo sostenibile, favorendo il passaggio da una cultura del turismo parcellizzato al turismo come sistema produttivo, sostenuto da una solida partnership pubblico/privata: c)-la valorizzazione del sistema agroalimentare, come produzione e veicolo di promozione nello stesso tempo; d)-il servizio di metrò di superficie; e)-le connessioni urbane sostenibili, con soluzioni innovative (ad es. ciclovie) nell’ambito del contesto proprio della “città diffusa”; f)-il recupero e la rivitalizzazione dei centri storici, incentivando in ogni modo la fruizione degli immobili privati; g)-la filiera energetica locale e l’utilizzo delle Smart-Grid, la rete elettrica in grado di integrare intelligentemente le azioni di tutti gli utenti connessi al fine di distribuire energia in modo efficiente, sicuro ed economicamente vantaggioso; h)-la rete dei porti per costituire un prodotto di eccellenza. E tante altre azioni del genere.

In tutto questo, Tricase, dovrebbe affaccendarsi di più, piuttosto che distrarsi con il particulare e l’ordinario…

 

 

 

 

Francesco Rizzello: debutterà al Campionato IRC

Il forte pilota salentino, insieme a Monica Cicognini pronti per una appassionante stagione rallistica.

Sarà un 2017 fermamente laborioso per Francesco Rizzello. Il trentaseienne portacolori della scuderia Salentomotori, infatti, disputerà, per la prima volta, l’International Rally Cup (IRC) targata Pirelli, serie nazionale tra le migliori del contesto rallistico italiano.

Il pilota ruffanese, cooperato alle note dall’esperta sanremese Monica Cicognini, affronterà l’intera stagione che verrà al volante della Ford Fiesta in configurazione WRC, dopo un positivo noviziato alla guida della Ford Fiesta R5 prima, e della Skoda R5 dopo, che proprio quest’ultima gli ha regalato grandi soddisfazioni al Monza Rally Show, giungendo 5° di classe.

Dopo una attenta ponderazione, puntare sull’IRC ci è sembrata la scelta preferibile. Ottimo campionato, partecipanti di calibro importante - ha spiegato Rizzello.  Inoltre, sarò anche al via del  Rally del Salento, una gara primaria essendo il suo 50° . In merito alla vettura, invece - continua – la potrò conoscere meglio ai test che effettuerò giorni prima dell’inizio del Rally Lirenas, e sono certo che la PA Racing mettere a disposizione una performante vettura e la giusta professionalità che gli ha sempre contraddistinti. Infine, Rizzello rivolge un sentito ringraziamento ai suoi principali sostenitori, in particolare a Uniclub, che oramai da anni crede in questa disciplina sportiva e che si riserva di un grande sostegno.

Gli appuntamenti dell’IRC saranno quattro in calendario: l’apertura con il 7° Rally Lirenas 8-9 aprile seguito, in ordine, dal 24° Rally Internazionale del Taro 20-21 maggio e dal 37° Rally Internazionale del Casentino 7-8 luglio, per chiudere con il 61° Rally Coppa Valtellina Internazionale 22-23 settembre.

di Ercole Morciano RICORDANDO MAESTRO ROCCO LONGO

Tricase, piazza Cappuccini, 2016. Rocco Longo, 3° da sinistra, con alcuni frequentatori della sua bottega in via Roma; alla sua dx Antonio Panico e Italo Santoro; alla sua sin. Donato Valli. (Foto Rocco Sperti)

Se n’è andato serenamente il 10 marzo - avrebbe compiuto 95anni a maggio - dopo una non lunga permanenza in ospedale, amorevolmente assistito dai famigliari e da quanti gli volevano bene.

Benché non avesse letto il De Senectute, l’elegante saggio filosofico che Cicerone compose sull’arte di invecchiare bene, il maestro sarto Rocco Longo ha ugualmente vissuto bene l’età più avanzata dell’esistenza. Ha amato la vita sino all’ultimo; lo capivi da come ti stringeva la mano sul lettino dell’ospedale o da come ti guardava o ti sussurrava le parole nel breve dialogo permesso da quella situazione. E in questo forte sentimento risiedeva la sua filosofia di vita derivata dalla saggezza distillata in tanti anni vissuti nell’attaccamento ai valori ricevuti, condivisi e trasmessi.

Tanto valida la sua filosofia, da non invidiare nulla a quella del pensatore e grande avvocato romano.Il segreto per vivere bene e a lungo - secondo Cicerone - è amare la vita con gioia anche durante la vecchiaia e, quanto più diminuisce il vigore fisico, tanto più occorre aumentare le attività dello spirito, senza mai abbassare l’interesse per ciò che ci circonda, persone e cose. Se poi a questo aggiungiamo la fede, allora comprendiamo ancor più come il maestro Rocco Longo, sia riuscitoa “rientrare serenamente nel porto dopo una lunga navigazione”- tanto per adoperare la metafora ciceroniana - e a insegnarci qualcosa anche nell’estremo momento dell’esistenza terrena.

Conoscevo maestro Rocco da sempre, ma mi sono avvicinato - diventandone in un certo senso amico - in occasione della raccolta di testimonianze per il mio libro Ebrei a Tricase-Portonel 2008. Da allora ho frequentato la sua bottega, in via Roma, e man mano il nostro rapporto è aumentato d’intensità. Mi piaceva ascoltarlo perché, pur alla mia età, avevo sempre da imparare qualcosa da lui. Le vicissitudini della vita lo avevano provato, anche duramente, ma aveva saputo reagire vedendo sempre il positivo; il suo temperamento benevolo e la sobrietà che protegge dagli eccessi gli avevano giovato consentendogli di raggiungere un’età veneranda. Il suo chiamarmi fiu era un segno di affetto che veniva fuori dal suo animo delicato e sempre disposto al bene,e io gliene sono grato. Amava intensamente i nipoti Pierfrancesco, Michele, Sara e Maria Luisa, che gli davano belle soddisfazioni; eppure non chiudeva,come molti fanno, gli affetti all’interno della famiglia. Spesso mi chiedeva del mio nipotino Sebastiano e desiderava vederlo. Quando glielo portavo e cominciavano tra loro a parlare, notavo la naturale tenerezza e lo vedevo veramente felice tanto da fargli esclamare “ve ne sciatiggià!”, nel momento in cui andavamo via.

L’ultimo grazie per maestro Rocco è per questa sua disponibilità all’accoglienza. Lo faccio -ne sono certo - a nome di tutti coloro che frequentavano la sua bottega: un vero “laboratorio intergenerazionale”, dove ci si incontrava con piacere per sapere cose di ieri ma anche per commentare fatti di oggi e immaginare prospettive per il futuro. A sostegno di questo “laboratorio” spontaneo,che purtroppo si è chiuso,non c’era nessun progetto; non c’erano obiettivi da raggiungere; non c’erano bilanci da approvare; non c’erano fondi da spendere; c’era però tanta amicizia in comune perché lì,si incontravano persone di età diversa, di cultura varia, con vissuti differenti, che tuttavia riuscivano a stare bene insieme e passare piacevolmente un po’ di tempo. Maestro Rocco amava il suo paese, Tricase; voleva essere informato e tutto ciò che ne ostacolava lo sviluppo o il progresso lo rendeva triste e preoccupato, specialmente per i giovani. Accoglieva tutti: mai ho sentito un lamento o un rimprovero verso un extracomunitario venditore porta a porta, anche quando accadeva che nella stessa serata se ne avvicendassero molti a breve distanza di tempo. Per loro aveva sempre una buona parola o un piccolo aiuto,anche con l’acquisto di qualcosa di superfluo, e in ogni caso sapeva riversare la sua esemplare umanità con un franco sorriso.

Grazie Maestro Rocco !

 

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