Il presidente Emiliano ha incontrato oggi i rappresentanti della società Pfizer per fare il punto sulle previsioni di tempi e modalità per la somministrazione del vaccino contro il Covid, una volta esaurita la fase delle autorizzazioni a livello europeo e mondiale.

Con il presidente Emiliano hanno partecipato il capo del dipartimento Politiche della Salute, Vito Montanaro e il dirigente della Protezione civile regionale, Mario Lerario.

La distribuzione sarà organizzata a livello europeo e per l’Italia la supervisione sarà a cura del commissario straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri.

Per la Puglia saranno individuati centri di distribuzione che assicurino la catena del freddo che dovranno essere pronti per la seconda settimana di gennaio in modo da coprire la parte di popolazione che sarà decisa secondo un protocollo nazionale che sarà individuato in Parlamento.

“La Regione – dichiara il presidente Emiliano – farà la sua parte per assicurare la migliore riuscita della distribuzione e somministrazione del vaccino, sul quale si ripongono molte speranze per  iniziare il superamento della fase emergenziale”.

AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Alloggi ERP, dal primo dicembre assegnati i primi 27 alloggi.

Il sindaco Antonio De Donno: “un passo importante per il tessuto sociale di Tricase”.

Il primo dicembre, alle ore 10.00, i primi 27 alloggi di edilizia residenziale popolare di Tricase verranno consegnati ai cittadini risultati beneficiari della graduatoria approvata con determinazione n.32 del 16/02/2016.

Un iter che giunge al termine dopo la verifica dei requisiti di tutti gli assegnatari in graduatoria e che ha impegnato gli uffici competenti per oltre un anno.

Soddisfatta l’assessore alle Politiche Abitative e al Welfare Anna Forte, secondo cui “la questione sociale è in cima all’agenda politica e amministrativa della giunta guidata dal sindaco De Donno”.

E per un iter che si conclude, un nuovo iter si apre: come già annunciato, la struttura amministrativa dell’Ente è al lavoro per la predisposizione del nuovo bando per la costituzione di una nuova graduatoria di cittadini che potranno beneficiare degli alloggi disponibili rimasti sull’intero territorio comunale.

“Un passo importante per il tessuto sociale della città” secondo il sindaco Antonio De Donno, il quale ha voluto ringraziare Regione Puglia, Arca Sud, le Amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni e il dott. Massimo De Santis per l’impegno profuso.

All’evento, in ottemperanza della normativa anti-Covid, parteciperanno il Sindaco, le autorità civili, militari e religiose.

 

di Giuseppe R.PANICO

Ricorre oggi mentre scrivo, (23 novembre) il 40° anniversario del terremoto in Irpinia e Basilicata. Sembra ieri, una domenica pomeriggio come tante, in un miniappartamento al 5°piano, di fronte al Mar Grande a Taranto, con moglie, 2 figli, un libro e un po’ di tv in attesa di una rapida cena.

La scossa fu ampia e duratura; segui un grido… “il terremotooo” e altre grida dei vicini inquilini. Le chiavi della macchina, la bimba in braccio, l’altro per mano e giù dalle scale, gridando agli altri di non prendere l’ascensore. Una discesa interminabile per poi formare con altri colleghi e familiari, un nutrito capannello sul prato antistante.

Passò una mezz’ora, tornò un po’ di calma, quindi una rapida salita a prendere qualche coperta, un po’ d’acqua e biscotti, da tenere in macchina, e i documenti personali. Passò quasi un’altra ora, la palazzina sembrava ok, la notte avanzava, il freddo anche e si risalì in casa.

Si preparò un borsone accanto alla porta con generi e vestiario essenziale e, visto l’incarico e l’attività di quel tempo, la borsa da volo. Non vi erano ancora telefonini, il telefono militare funzionava e un primo contatto con l’Ufficio Operazioni della Marina Militare a Taranto, preannunciava voli di ricognizione sul territorio a Nord. Altre telefonate per allertare quanti più equipaggi e personale tecnico possibile e dir loro di raggiungere la base del 4° Gruppo Elicotteri, presso l’aeroporto di Grottaglie, alle prime luci dell’alba.

La notte passò insonne e a letto vestiti, fra disastrose notizie in tv e timori di nuove scosse, quindi un saluto a moglie e bimbi e di corsa in auto fino alla base.

Si approntarono tutti gli elicotteri disponibili, si formarono gli equipaggi e si attesero gli ordini. La tragedia fu subito chiara, almeno nella sua immensità.

Due elicotteri dovevano immediatamente trasferirsi presso l’aeroporto di Grazzanise in Campania, indicato quale base di rischieramento dei velivoli della Marina Militare. Altri elicotteri e personale sarebbero partiti dalle basi di Luni (Sarzana) e Catania, volando, visto il tempo incerto, lungo la costa tirrenica.

I due elicotteri di Grottaglie avrebbero dovuto attraversare gli Appennini, ma il massiccio fronte con precipitazioni e scarsissima visibilità, li costrinse prima ad allungare il percorso e poi atterrare e pernottare all’aeroporto di Amendola (Foggia).

Era comunque necessario che almeno due velivoli del 4°Gruppo arrivassero in giornata, per operare già dal mattino successivo. Si decise di aggirare il maltempo, circumnavigando la Calabria per poi risalire lungo la costa tirrenica.

L’assetto di altri due velivoli fu rapidamente cambiato, installando travetti laterali non più per portare e lanciare missili o siluri contro un ipotetico nemico in mare, ma serbatoi supplementari per aumentare l’autonomia.

Decollarono nel primo pomeriggio diretti a Sud, ero a capo della formazione, e col timore che il vento contrario rendesse l’autonomia appena sufficiente. La fortuna fu d’aiuto offrendoci, poco prima di Crotone, uno squarcio di cielo azzurro. Si fece alta quota, oltre lo spesso e bianco manto di nubi che copriva e bagnava la Calabria e le sue montagne. Lo scopo, facendo rotta a ponente, era di prendere al più presto contatto visivo con la costa tirrenica.

Passò del tempo, poi quasi per un attimo una nuova macchia d’azzurro fece capolino qualche chilometro più in basso e fra nubi ora più rade. Erano le acque del Tirreno, le montagne della Calabria erano ormai alle spalle e i due elicotteri vi si precipitarono. A bassa quota, lungo costa e scarsa visibilità, raggiunsero Grazzanise e gli altri elicotteri M.M. già in zona.

Anche qui vi erano danni, sia pur minori, e per l’alloggiamento degli equipaggi era stato predisposto un piccolo hangar, accanto ai velivoli. Senza riscaldamento, con decine di brande di fortuna, un supplemento di coperte, qualche scarno lavandino e un unico bagno esterno.

Le cucine non erano agibili e le mozzarelle di bufala fu il vitto prevalente. La mattina dopo iniziarono le tante missioni, di ricognizione, di trasporto di personale sanitario e generi di prima necessità, poi di tonnellate di altri generi, soprattutto vestiario, giacconi, viveri e coperte.

Materiali sovente prelevati atterrando presso il vicino aeroporto di Capodichino da aerei cargo, provenienti in gran parte dalla Germania.  Un sudario di neve cominciò a coprire le immense rovine, ma non il dolore di una popolazione senza più casa, con circa tremila morti ed un triste futuro.

Fra i tanti interventi di quei giorni e un susseguirsi di voli, anche in condizioni estreme, atterrai un giorno quasi in emergenza, causa un forte temporale, sul campo sportivo di Avellino e spensi i motori. Dai vicini spogliatoi, una minuta signora faceva segno di raggiungerla. Eravamo in tre di equipaggio, la raggiungemmo di corsa nella pioggia pensando avesse bisogno di aiuto.

Voleva invece offrirci un caffè, già su un povero fornello, fra due bimbi che, con il papà ricoverato per ferite dovute al terremoto, erano ora distratti da un elicottero a centro campo e dal nostro equipaggiamento.

Mi ricordarono i miei bimbi, ora lontani ma ben più fortunati. In quello spogliatoio, trasformato in alloggio, vi era anche un ampio specchio. Mi riconobbi appena; forse quel bagno all’aperto, l’assenza di docce e ricambi di vestiario, in quei primi giorni non consentivano molto. Passò il temporale, riprendemmo il volo, passò qualche settimana e giunse l’ora del ritorno a casa e in famiglia.

A breve sarebbe stato Natale e un panettone era già sul tavolo. Ripensai (e ripenso dopo 40 anni e in questo Natale ormai prossimo), a quella minuta e gentile signora e a quei due bimbi, negli spogliatoi.

Nella notte, sognai di tornare in volo, in una giornata di sole, sbarbato e ripulito e con una tuta da volo immacolata per portar loro il marito/papà ormai guarito, quel panettone sul tavolo ed altri regali. E dire ancora grazie per quel gradito caffè dall’aroma ineguagliato e che, a volte, mi sembra ancora di sentire.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi lunedì 30 novembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 4.151 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.101 casi positivi: 515 in provincia di Bari, 69 in provincia di Brindisi, 87 nella provincia BAT, 198 in provincia di Foggia, 65 in provincia di Lecce, 162 in provincia di Taranto, 5 residenti fuori regione.

Sono stati registrati 30 decessi: 14 in provincia di Bari, 3 in provincia di Brindisi, 9 in provincia di Foggia, 4 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 784.515 test.

14.065 sono i pazienti guariti.

38.772 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 54.320, così suddivisi:

20.839 nella Provincia di Bari;

6.186 nella Provincia di Bat;

3.819 nella Provincia di Brindisi;

12.589 nella Provincia di Foggia;

4.119 nella Provincia di Lecce;

6.408 nella Provincia di Taranto;

359  attribuiti a residenti fuori regione;

1 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Lunedi, 30 novembre 2020

E’ appena giunta in redazione la seguente foto

Nella sede centrale di p.zza Cappuccini a Tricase, file e assembramenti davanti all’ufficio postale, ore 12 circa …

Ricordiamoci che siamo in piena emergenza sanitaria dovuta all’infezione da Coronavirus…

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