Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi giovedì 26 novembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 9.612  test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.436 casi positivi: 619 in provincia di Bari, 117 in provincia di Brindisi, 200 nella provincia BAT, 163 in provincia di Foggia, 111 in provincia di Lecce, 220 in provincia di Taranto, 9 residenti fuori regione. 3 casi di residenza non nota sono stati riclassificati e riattribuiti.

Sono stati registrati 52 decessi:15 in provincia di Bari, 5 in provincia Bat, 31 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 752.542 test.

12.668 sono i pazienti guariti.

34.979 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 49.001, così suddivisi:

19.005 nella Provincia di Bari;

5.614 nella Provincia di Bat;

3.496 nella Provincia di Brindisi;

11.214 nella Provincia di Foggia;

3.728 nella Provincia di Lecce;

5.605 nella Provincia di Taranto;

333 attribuiti a residenti fuori regione,

6 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Giovedi, 26 novembre 2020

di Pino GRECO

Dalla prossima domenica (29 novembre) entra in vigore in tutte le chiese italiane il nuovo Messale revisionato che introdurrà definitivamente una serie di modifiche alle formule e alle preghiere più popolari e conosciute

Parliamo del Nuovo Messale Romano con don Pierluigi Nicolardi

 

Il nuovo Messale Romano

Bellezza recuperata e ritrovata

Dopo un lungo e accorto cammino di traduzione, dalla prima domenica di Avvento di questo nuovo anno liturgico (29 novembre p.v.) la Chiesa italiana potrà utilizzare il nuovo Messale Romano.

Perché un messale?

Agli inizi della vita della comunità cristiana erano i vescovi e i presbiteri e formulare liberamente preghiere e orazioni per le s. Messe; nelle apologie di S. Giustino (morto martire nel 130 d.C.) è descritta la struttura e la celebrazione della Cena del Signore con alcune preghiere della liturgia dell’epoca, per esempio. Tuttavia non tutti erano in grado di esprimersi con creatività e la stessa creatività non era segno di certa dottrina. Di qui l’esigenza di raccogliere formulari liturgici e testi di preghiere considerati più ortodossi.

La nascita del messale risale al XIII secolo quando presso la curia romana si iniziò a unire tanti testi liturgici che erano in uso nelle varie Chiese (Sacramentali, Graduali, Ordines), ma la diffusione su scala più vasta si ebbe grazie all’invenzione della stampa; il primo Messale, infatti, venne stampato a Milano nel 1474. La diffusione del Messale a stampa diede origine al diffondersi, tuttavia, ad una serie di errori e di imprecisioni che portarono i Padri del Concilio di Trento a provvedere ad una nuova edizione del Messale nel 1570 esteso a tutta la cristianità cattolica. Dal Concilio di Trento seguirono poi diverse edizioni, fino alla sua completa riforma a seguito del rinnovamento liturgico che interessò la Chiesa sotto il pontificato di Pio XII e che portò alla nuova edizione sotto la spinta della costituzione SacrosanctumConciliumdel Concilio Vaticano II. L’attuale edizione del Messale Romano, infatti, è frutto della riforma liturgica promossa dal Concilio e del Messale promulgato nel 1970 da Paolo VI.

E perché un nuovo messale?

Il nuovo Messale Romano – tradotto dalla editiotypicatertia – è stato approvato seguendo la regola della novità nella continuità; infatti non stravolge l’impostazione della s. Messa – così come avvenne nel 1970 –bensì arricchisce, riformula e reinterpreta i testi liturgici seguendo alcuni principi:

maggiore aderenza della traduzione italiana al testo latino della editiotypicatertia;

arricchimento di antifone riportate secondo la traduzione della Bibbia CEI del 2007;

aggiunta di nuovi prefazi e semplificazione delle oltre 200 orazioni domenicali;

recupero dell’atto penitenziale nella forma greca e dell’orazione sul popolo nel tempo di quaresima;

nuova traduzione di alcune preghiere come il Confesso, il Gloria, il Padre nostro.

Il nuovo Messale cerca di recuperare alcuni elementi della tradizione – l’atto penitenziale in greco e l’orazione sul popolo in quaresima – e di introdurre alcune novità che rispondono alla sensibilità di questo tempo; di questa sensibilità ne è prova:

l’aggiunta della dicitura “e sorelle” a tutti i testi liturgici nel Confesso e nelle preghiere eucaristiche;

la nuova traduzione del Gloria con la sostituzione di “uomini di buona volontà” con “uomini, amati dal Signore”, per mettere in luce non già lo sforzo e la buona volontà degli uomini, bensì l’amore e la benevolenza di Dio per tutti gli uomini e le donne;

la nuova versione del Padre nostro che vede cambiata la formula da “non ci indurre in tentazione” in “non ci abbandonare alla tentazione”, anche qui per sottolineare che non è Dio a sollecitare l’uomo alla tentazione.

Accanto a queste novità davvero importanti, altre se ne nascondono nel testo e, nella preghiera comunitaria, sprigioneranno tutta la loro poesia, efficacia e fruttuosità.

Il nuovo Messale è una grande occasione per la comunità cristiana per recuperare il valore della celebrazione eucaristica comunitaria e la bellezza della liturgia ben celebrata e vissuta da tutti. Al sacerdote, che presiede l’Eucaristia, spetta il compito di guidare il popolo di Dio con l’ars celebrandi; al popolo di Dio, che celebra l’Eucaristia, il compito di una actuosaparticipatio che porti frutti di santità.

 

Mercoledi, 25 novembre 2020

“Un momento importante per la Provincia di Lecce, per i Comuni che avevano scelto di dare fiducia all’Istituto di Culture Mediterranee e per tutti quelli che da oggi potranno e vorranno associarsi. Ora può ripartire un grande processo di valorizzazione del territorio salentino che affonda le proprie radici nelle matrici culturali del Mediterraneo”.

Sono queste le parole con cui il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva saluta la nascita dell’Istituto di Culture Mediterranee in forma associativa. E’ stato firmato stamattina, nell’atrio di palazzo Adorno, infatti, il nuovo l’Atto costitutivo dell’Istituto: nuova forma per dare impulso e linfa rinnovata a questo organismo, motore della tutela e della diffusione  della cultura dell’area mediterranea. 

Alla presenza del notaio Francesca Maria Ruberto, il presidente Stefano Minerva e i sindaci e vice sindaci dei Comuni di Andrano, Aradeo, Campi Salentina, Casarano, Castrignano dei Greci, Castro, Cursi, Gallipoli, Martano, Muro Leccese, Novoli, Otranto, Squinzano, Trepuzzi, Tricase, Tuglie, Vernole.

L’Istituto di Culture Mediterranee prende vita nel 2000 come ente in house della Provincia di Lecce, con l’obiettivo di aprire il Salento al confronto ed allo scambio con gli altri paesi del bacino del Mediterraneo. Nel 2015, poi, l’Istituto assume, la forma giuridica di associazione, per salvaguardare il patrimonio di progettualità e di relazioni internazionali, oltre che di risorse, maturato in quindici anni di attività, aprendosi alla  partecipazione dei Comuni della provincia.

Oggi, il percorso definitivo di trasformazione si conclude con il nuovo atto costitutivo e uno statuto ridefinito, che segnano una rinascita dell’organismo che ha tante frecce al suo arco: identificare, valorizzare e diffondere la cultura dell’area mediterranea, per affermarne un’identità comune seppure nel rispetto delle diversità culturali e religiose; favorire ogni forma di dialogo e di cooperazione tra le popolazioni e le civiltà dell’area mediterranea e tra queste ed il continente europeo; contribuire allo sviluppo del sistema culturale territoriale attraverso la gestione di attività artistiche, musicali e di spettacolo con riferimento alla speciale collocazione del Salento nel contesto del Mediterraneo sud orientale.

Ed ancora, aderire e favorire la crescita di reti euro mediterranee finalizzate alla progettazione e al sostegno di attività di scambio e cooperazione in ogni campo; favorire la  ricerca e la formazione; essere strumento di coordinamento delle  politiche e delle attività degli Enti e delle Istituzioni Locali; promuovere e valorizzare il rapporto pubblico-privato nel perseguimento degli obiettivi dell’Associazione e nella ricerca delle risorse necessarie alla sua attività e a quella degli Enti soci.

A guidare l’Istituto, in qualità di presidente, sarà Simona Carlà, mentre il Consiglio direttivo sarà composto, oltre che dalla Provincia di Lecce, dai Comuni di Aradeo, Castrignano dei Greci, Otranto, Trepuzzi e Vernole.

L’Istituto di Culture Mediterranee ha sede a Lecce presso Palazzo “Bernardini” Biblioteca Provinciale (viale Gallipoli).

 

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 25 novembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 9.988 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.511 casi positivi: 553 in provincia di Bari, 156 in provincia di Brindisi, 195 nella provincia BAT,308 in provincia di Foggia, 104 in provincia di Lecce, 184 in provincia di Taranto, 8 residenti fuori regione, 3 casi di residenza non nota.

Sono stati registrati 30 decessi: 7 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 2 in provincia Bat, 8 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Lecce, 7 in provincia di Taranto.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 742.930 test.

12.192 sono i pazienti guariti.

34.071 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 47.565, così suddivisi:

18.386 nella Provincia di Bari;

5.414 nella Provincia di Bat;

3.379 nella Provincia di Brindisi;

11.051 nella Provincia di Foggia;

3.617 nella Provincia di Lecce;

5.385 nella Provincia di Taranto;

324 attribuiti a residenti fuori regione,

9 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

Il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne

Non basta “Restare a casa”, bisogna combattere ed opporsi ad ogni tipo di violenza! Mentre gli omicidi diminuiscono i femminicidi, nel periodo di lockdown, sono triplicati. Tante donne, nell’ambiente domestico sono vittime di aggressioni e soprusi.

Proprio per questo motivo l’Inner Wheel Club di Tricase S. Maria di Leuca sente il dovere di gridare STOP alla violenza sostenendo la giornata contro la violenza sulle donne.

Mettiamo la faccia tutti contro la violenza domestica!

 

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