di Alfredo SANAPO

Riportiamo di seguito quello che l'autista dice a Dante (il sosia di Johnny), appena preso da Punta Raisi, nel film Johnny Stecchino a proposito di Palermo, riadattandolo a Tricase: "Nel mondo siamo conosciuti anche per qualcosa di negativo, quelle che voi chiamate... piaghe. [...] Una grave che nessuno riesce a risolvere, lei mi ha già capito... La Siccità! La terra brucia e sicca, una brutta cosa. Ma è la natura... E non ci possiamo fare niente. Ma dove possiamo fare e non facciamo, perché in buona sostanza, purtroppo non è la natura ma l'uomo... [...] che veramente diffama la [Puglia] e in particolare [Tricase] agli occhi del mondo. Eh... Lei ha già capito. E' inutile che io glielo dica. Mi vergogno a dirlo. E'... il traffico! Troppe macchine! È un traffico tentacolare, vorticoso, che ci impedisce di vivere e ci fa nemici famiglia contro famiglie, troppe macchine!"

Appunto il traffico. Tricase è affollata sia per la sua cospicua dimensione demografica, sia perché eroga servizi che richiamano le persone dai paesi limitrofi, con il risultato di intasare le strade del capoluogo. Pertanto, diventa urgente lo smaltimento delle automobili in circolazione.

La cura della malattia "traffico" è la creazione di infrastrutture che permettano il parcheggio delle auto impiegando il minor spazio possibile: nella fattispecie, autosili, parcheggi sotterranei e simili. Però, ciò sarebbe oneroso dal punto di vista finanziario e scomodo per il disagio che comporterebbe l'ennesimo cantiere aperto.

Prevenire è meglio che curare, dice il medico. La prevenzione della malattia "traffico" si può ottenere realizzando infrastrutture meno costose, incoraggiando i cittadini alla mobilità a piedi ed in bici, dotando la città di un servizio di trasporto interno pubblico ed educando all'uso consapevole dell'auto.

A Tricase, infatti, sono sempre mancate una pista ciclabile (per permettere agli automobilisti cicloamatori di prendere la bici) e un'isola pedonale permanente talmente ampia da stimolare i cittadini a camminare: in una sola mossa si potrebbero abbattere le barriere architettoniche costituite dai marciapiedi (abolendoli) e si contribuirebbe a diminuire una grossa aliquota di traffico improprio. Un ulteriore investimento sarebbe l'istituzione di un servizio navetta circolare in città: una cosa simile è stata già in passato affidata alla ditta Gestam Group Srl, la stessa che ha in appalto la gestione dei parcheggi. Il servizio venne sospeso a causa dell'emergenza COVID e mai più riattivato: a meno di proroghe, la gestione in appalto scadrà tra qualche mese. Impelle una sua riattivazione magari con fondi magari ricavati dal reso (qualora ci fosse) del servizio non erogato dai tempi del COVID fino ad oggi.

Infine, il metodo meno oneroso e più a lungo termine, ma che costerebbe un sacrificio mentale non da poco è un salto culturale. Si richiede da parte di tutti un'educazione ad un uso dell'automobile più razionale e consapevole. Perché utilizzare l'auto anziché fare 500 metri a piedi per prendere un caffè o un aperitivo con gli amici o per accompagnare il proprio figliuolo a scuola? Che senso ha utilizzare un SUV quando alcune strade hanno una carreggiata che a malapena ne consente il passaggio creando ingorghi?

Pensiamoci! Non possiamo che trarne beneficio psicofisico dovuto ad una sana passeggiata e all'eliminazione dello stress traffico-correlato. Buona passeggiata a tutti!

 

Via Roma è l’emblema delle questioni traffico e viabilità della Città di Tricase. Su via Roma si sono confrontate e scontrate due scuole di pensiero, se non addirittura due modi diversi ed opposti di vedere la vita: da un lato, chi sostiene che il marciapiede era bello e fruibile quando era largo, consentendo a tutti di passeggiare comodamente e ammirare vetrine e negozi. Sono i fautori di una Città a misura d’uomo dove il relax e la bellezza hanno il sopravvento. Dall’altro lato, chi invece ha sempre sostenuto e sostiene che quel marciapiede così grande limitava la carreggiata impedendo alle auto di parcheggiare e così poter comodamente fruire degli esercizi commerciali e/o dei locali che si affacciano su via Roma. Soni i fautori della Città comoda e della vita frenetica dove raggiungere comodamente con l’auto il punto desiderato è l’unico modo per poter fruire dei servizi che la Città offre.

E gli argomenti pro o contro non finivano qua: da un lato chi, dietro la scelta pro marciapiede largo, vedeva e sognava una Città dove il passeggio, magari di coppia o familiare, la poteva fare da padrona, abbandonando le auto a debita distanza e godendosi una salutare passeggiata; dall’altro, chi, invece, sottolineava la assurda scomodità di dover parcheggiare lontano e poi raggiungere i negozi.

C’è poi una terza scuola di pensiero che è quella che “comunque la si faccia” va sempre male. Sostenevano la necessità di parcheggiare (così come è adesso), ma, ora, si lamentano che i parcheggi sulla corsia di destra, andando verso Piazza Cappuccini, non sono in sicurezza; se il guidatore apre lo sportello, rischia di essere travolto dalle auto che sopraggiungono.

Ma le tipologie di approccio alla questione non finiscono qui: c’è un’altra categoria; è quella del “chi se ne frega degli altri”; anche prima, quando il marciapiede era ampio, salivano con l’auto sul marciapiede e riuscivano a parcheggiare (ben inteso momentaneamente), così risolvendo i loro problemi.

Non poche discussioni in campagna elettorale si sono fatte su via Roma; c’era il partito del marciapiede largo e c‘era il partito della carreggiata larga. Scontri, promesse, discussioni,….

Ebbene un pasticciaccio brutto, come quello del quale raccontava Carlo Emilio Gadda. Lì era “Quer pasticciaccio brutto di via Merulana”; qui è “Quer pasticciaccio brutto di via Roma”. Ma sempre pasticciaccio è! A.D.

Era il maggio dell’anno 2018 quando, su queste colonne, dedicavamo un articolo al tema della viabilità. “La sfida della viabilità” prendeva spunto da un’Assemblea convocata dal Sindaco Carlo Chiuri per un confronto con i cittadini sulle ipotesi progettuali della strada statale 275.

Davamo poi notizia di un Capo di Leuca più vicino al resto d’Italia con l’annuncio del biglietto unico Trenitalia-Ferrovie del Sud Est. La Città di Tricase –ed era questa una bella notizia- era stata individuata come hub, e cioè snodo fondamentale, insieme a Maglie, del sistema di collegamento ferroviario, punto di arrivo dei treni ma anche punto di partenza per il successivo trasporto pubblico su gomma per tutto il Capo di Leuca.

Correva, come detto, l’anno 2018; da allora, sono passati sei anni e quei progetti, più volte presentati e ripresentati, non sono stati ancora attuati.

La sfida della viabilità con il resto del Salento è strettamente collegata con la viabilità interna. E’ evidente che se da fuori le persone e/o i turisti raggiungono Tricase con il mezzo pubblico non avranno più necessità di venire con l’auto e questo potrebbe segnare un contributo importante per risolvere il problema traffico cittadino e, soprattutto, quello del trovare parcheggio. Pensiamo a quante sono le persone che raggiungono quotidianamente Tricase per lavorare (scuole, ospedale, negozi,…)

Ed allora? Metropolitana di superficie o promesse di superficie?

 

Sabato, 2 marzo in distribuzione il settimo numero del settimanale cittadino di Tricase

Questa settimana approfondimento sulla viabilità a Tricase

Numerosi gli interventi finalizzati a riasfaltare le strade, notevoli i lavori sul basolato nel Centro storco e non poche le novità importanti sulla segnaletica.
Eppure….

di Cosimo RIZZO

Torna l’appuntamento mensile con la rubrica “energia in comune”, dedicato alle novità introdotte dal decreto pubblicato il 24 gennaio e a tutti gli aggiornamenti che seguiranno nel corso dell’anno.

Come già annunciato in precedenza, la misura prevede uno stanziamento pari a 2,2 miliardi di euro volto a finanziare le CER realizzate in comuni con popolazione sotto i 5000 abitanti.

Tale sostegno è erogato attraverso un contributo a fondo perduto che può coprire fino al 40% delle spese ammesse, finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con l'obiettivo di raggiungere una potenza installata complessiva di almeno 2 gigawatt.

In aggiunta, è prevista una tariffa incentivante fissata per 20 anni, destinata ad agevolare la realizzazione di 5 gigawatt entro il 31 dicembre 2027.

Alcune Regioni italiane, inoltre, stanno attuando ulteriori iniziative di sostegno allo sviluppo delle comunità energetiche attraverso finanziamenti provenienti dai fondi europei e regionali. Nei prossimi giorni è prevista l’approvazione delle regole operative con le quali saranno chiariti gli ultimi dubbi riguardo i requisiti di accesso alla misura e saranno disciplinate modalità e tempistiche di riconoscimento degli incentivi.

Entro 45 giorni dall’approvazione delle suddette regole, il GSE attiverà i portali attraverso i quali sarà possibile presentare le richieste. Nell’attesa, sono già in corso numerose iniziative che coinvolgono cittadini, piccole medie imprese, enti, condomìni e promotori di progetti di condivisione dell’energia, favorendo una partecipazione attiva e nuove attrazioni di investimenti nel settore dell’energia rinnovabile.

La misura, che ricordiamo contempla qualsiasi forma di energia rinnovabile, si aggiunge alle altre iniziative previste dal governo per sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, segnando un passo significativo verso la transizione energetica e il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030.

L’invito è dunque quello di continuare con le vostre richieste, alle quali cercheremo di fornire le informazioni utili con i prossimi appuntamenti.

Informazione promozionale cell. 349 16 78196 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

 

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