Mercoledì, 3 gennaio 2024
(prof. Ezio Isernia)
La Banda Multietnica del Sud Salento nasce dall’attuazione del progetto “Artistica Inclusione” ideato e realizzato dall’Associazione di Alta Cultura Musicale W.A. Mozart – APS cofinanziato da “Puglia Capitale sociale 3.0”.
Il progetto è rivolto a disabili, migranti, donne emarginate e cittadini di ogni età dai sei ai 75 anni, con la musica come veicolo culturale e sociale per eliminare ogni tipo di barriera.
Attraverso impegno, lavoro, dedizione e organizzazione, “Artistica Inclusione” ha piantato un seme fecondo e possiamo, col sorriso, affermare che l’idea guida del progetto, ossia la banda musicale come esempio di inclusione, cultura, socializzazione, recupero di tradizioni, ha veramente trovato una concreta realizzazione. I componenti che ne fanno parte, infatti, sono, al tempo stesso, tutti uguali e tutti fondamentali. Ascoltando le testimonianze si registrano tanto entusiasmo, amore e passione per la musica e per questa meravigliosa esperienza.
Vi aspettiamo il 04 gennaio 2024 alle ore 17.00 presso l’Auditorium Benedetto XVI (strada statale Alessano-Lucugnano) per il concerto di socializzazione dei risultati progettuali con tanti amici musicisti e...la Befana ad aspettare i più piccoli!
di Alessandro Distante
Le dita rosee dell’aurora del nuovo anno lasciano intravedere, per Tricase, colori forti e, per certi versi, inediti.
La recente sentenza del Consiglio di Stato, che ha dato ragione al Comune di Tricase (Amministrazione Carlo Chiuri) sul cosiddetto ecomostro di Tricase Porto, apre orizzonti finalmente nuovi. I Giudici hanno riconosciuto la legittimità dell’ordine di demolizione. Orizzonti nuovi perché, finalmente, viene premiata una decisione coraggiosa assunta nel segno della legalità, intervenuta dopo che si erano succedute tante Amministrazioni che avevano preferito soprassedere e lasciare che le cose facessero il loro corso.
Da qualche mese si rincorrono voci su un possibile passaggio dell’Ospedale Panico dalla Pia Fondazione di Culto delle Suore Marcelline a gruppi che, a livello nazionale, operano nel campo della sanità privata. Qui il futuro è pieno di ombre perché grande è la paura che ciò possa portare, non tanto ad un impoverimento della qualità dei servizi, quanto al venir meno di un fiore all’occhiello della storia tricasina; il timore è che un eventuale passaggio di proprietà faccia tramontare la bella storia di un’opera nata da una donazione di un illustre Figlio della Città e che ha contraddistinto, con orgoglio e nel bene, la storia, non solo sanitaria, ma anche sociale, economica ed ecclesiale di un intero territorio.
L’orizzonte è incerto anche per l’Amministrazione comunale guidata da Antonio De Donno, appesa a numeri abbastanza esigui (un consigliere di maggioranza in più), al punto tale che si diradano le convocazioni dei Consigli comunali dove, poi, quando le sedute si tengono, gli interventi sono talmente pochi e il confronto è spesso assente e per lo più vuoto di contenuti che l’Assise finisce per essere svuotata di significato.
Un giorno nuovo possa nascere –si spera- riguardo ai fenomeni di microcriminalità, malgrado che il Consiglio comunale, per colpa della maggioranza, non sia riuscito neppure ad approvare un ordine del giorno che, aspirando ad essere unitario, era peraltro abbastanza generico e, in definitiva, persino privo di una analisi critica e di una proposta operativa. Ritorna con forza l’idea di una Città che si culla nel ritenersi “un’isola felice”, ma che rischia di essere “la bella addormentata”, nel cui regno è meglio non dire, non far clamore, non discutere o, in altre parole, non fare politica.
Ed allora che dire? Non ci resta che augurarci ed augurarvi che alle dita rosee dell’aurora faccia seguito una giornata radiosa che spazzi via timori ed ombre e che faccia esplodere la vita di un anno felice e sereno.
Auguri!
Venerdi, 22 dicembre 2023
Sarà in distribuzione da sabato 23 dicembre il 41esimo numero de il Volantino settimanale cittadino di Tricase
Sul numero di questa settimana:
L’ANNO CHE NASCE – Luci e ombre
Libere fenomenologie
Figli della Quercia
I SOCIAL A TRICASE ( Seconda parte)
IL PRESEPE VIVENTE DA PAPA FRANCESCO
Calcio e Pallavolo – IL PAGELLONE DI FINE ANNO
Inaugurato il Lecce Club
Curiose curiosità
Parola ai lettori
Banda multietnica del Sud Salento
Natale all’opera
Oltre alla versione cartacea sarà sempre disponibile sul sito redazionale (ilvolantinoditricase.it), la versione online
di don Donato BLEVE
Carissime /i,
Oggi, 22 dicembre, per la nostra Parrocchia di sant'Antonio, ricorre il 27° Anniversario della "Consacrazione" della Nuova Chiesa parrocchiale e della sua Dedicazione a "Sant'Antonio di Padova".
Liturgicamente è una Solennita`, quindi una grande Festa. E la Comunita`, come ogni comunità deve avvertire la bellezza di essere "consacrata", come la Chiesa, col sigillo dello Spirito e del Crisma, e anche di essere "dedicata" al suo "Signore-Sposo" e al suo "Patrono titolare" per seguirne la Via e anche la testimonianza del Santo che la stessa Via ha fedelmente percorso.
Direi che soprattutto moltissimi di noi, protagonisti di tante fatiche, sacrifici e preghiera, di privazioni ma anche di volenterosi "testimoni" della edificazione della nostra Nuova Chiesa, abbiamo il diritto di gioire ma anche di trasmettere alle generazioni che non l'hanno vista sorgere, attraverso il nostro racconto di "prima Mano", come e anche dove è sorta la nostra Nuova Sede parrocchiali, per 25 Anni costretta a vivere la sua fondazione in piccolissimi spazi, per anni ristrettissimi o prestati dalle famiglie. Raccontare per perpetuarne la "memoria". Come dice il Salmo 79(78)..."li racvonteremi ai nostri figli", gia` a voi ricordato per la rucirrenza del 52° della Istituzioni della Parrocchia. Il compito di raccontare spetta proprio ai "padri... ai nonni", ai Testimoni degli avvenimenti. E il nostro "Anniversario" è e sara` per sempre un avvenimento da ricordare e soprattutto "celebrare" con solennita`. La nostra chiesa è stata costruita dalla nostra Comunita` soprattutto, gli aiuti economici ricevuti dall'esterno sono stati appena un terzo, del necessario. Due miliardi e trecento milioni di lire piu` l'arredamento, le vetrate, e ogni altra necessita`... è frutti di chi ci ha veramente creduto, frutti del nostro Popolo. Tre Quattro persone hanno dato somme piu` ragguardevoli, per loro scelta, mai per mia sollecitazione, come il presbiterio (superficie pavimentale) la Sede e il Tabernacolo (luogo per la conservation del SS. mo Sacramento), colonnine e stele in pietra leccese) e poi l'anfiteatro... il Cielo appeso della cappellina, le sue vetrate. Di tutte queste vetrate tante offerte dal gruppo deli Catechisti, del Coro parrocchiale, di tante famiglie, Comitati Festa... Non finirei se dovessi nominarli tutti...
Ecco perche`occorre far Festa nel cuore. Si è lavorato con tanta passione, con vero amore di Comunita`, e io, finche` avro` vita e che con voi sono stato testimoni sento nel profondo la necessita` di continuare a raccontarlo per tender viva la memoria di un Popolo che, come in altri tempi, ha voluto e creduto in cio` che ha fatto, per la Gloria di Dio, per amore del suo Patrono e per celebrare con sucurezza le lodi e la sua preghiera, il suo canto, la sua Fede nell'Unico Dio e Padre, nell'Unico Figlio Redentore e Salvatore, Crocifisso e Risorto, e nell'Unico Spirito nel quale tutti Noi siamo una Sola Chiesa, tutti Candidati per una Chiesa Celeste, per la Nuova Gerusalemne.
È allora... Tanti Auguri a tutta la Nostra Comunità.
Non so se mi sara` data la possibilita di partecipare alla Messa di domani sera (domani mattina usciro` dall'ospedale), ma saro`certamente con voi nello spirito e con tutta la Mia Anima, oltreche` con tutto il mio amore. Forse (ancora vorrei credere di esserci) per la Prima volta "assente", come scherzando ho detto, anch'io da "extracomunitario", ma di "questa Comunità". Vi abbraccio.
di Cosimo RIZZO
Il decreto CER è al vaglio della Corte dei Conti per l’ultima tappa. Seppur con qualche novità rispetto alla bozza, resta confermato quanto riportato nei precedenti appuntamenti.
Tante le richieste di informazioni pervenutemi riguardo le modalità di accesso agli incentivi e le possibili configurazioni realizzabili, a conferma di un interesse trasversale verso questo nuovo modello che vede gli utenti finali protagonisti attivi e responsabili nell’uso dell’energia.
Il decreto, ricordo, prevede due misure incentivanti: una tariffa sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa, applicabile agli impianti FER inseriti nelle CER ma anche in altri sistemi di autoconsumo collettivo o individuale. Essa si compone di una parte fissa, che varia in funzione della taglia dell'impianto, e una parte variabile, in funzione del prezzo di mercato dell'energia; un contributo a fondo perduto rivolto alle CER – nonché i sistemi di autoconsumo collettivo da FER – "ubicati in Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti" (cfr. art. 7, co. 1 del Decreto), che copre fino al 40% dei costi ammissibili in relazione all’investimento effettuato per realizzare un nuovo impianto o per potenziarne uno esistente.
Per accedere alle agevolazioni sarà necessario individuare un'area dove realizzare l'impianto e degli utenti con cui associarsi che devono essere connessi alla medesima cabina primaria. Dopodiché bisognerà creare la CER con un proprio Statuto o un atto costitutivo che abbia come oggetto sociale prevalente i benefici ambientali, economici e sociali. Ottenuta dunque l'autorizzazione a installare e connettere l'impianto alla rete per renderlo operativo si potrà chiedere definitivamente l'incentivo al GSE.
La partecipazione alla CER da parte di enti pubblici non solo rappresenta un'opportunità, ma in taluni casi costituisce un elemento qualificante dell'iniziativa, anche in termini di capacità incentivante del progetto. In tale contesto, la Corte dei Conti - Sezione Regionale di Controllo per la Toscana - con Deliberazione n. 77/2023/PASP ha fornito un importante tassello operativo in merito alla forma giuridica da attribuire ad una CER con partecipazione pubblica, individuando nella Fondazione di partecipazione quale strumento giuridico più adatto. Lì dove invece il reperimento delle risorse economiche rappresenta un ostacolo, il Partenariato Pubblico Privato (PPP) risulta particolarmente adatto allo scopo, contribuendo alla creazione di una partnership strategica tra il settore pubblico e quello privato in un'ottica di realizzazione di opere di interesse comune e soprattutto di utilità per la comunità.
In attesa delle regole operative del GSE, non mi resta che augurare a tutti voi buone feste.
Informazione promozionale
Tel. 3491678196 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.