di Alessandro DISTANTE

Fiore all’occhiello della intera Città, eccellenza nel campo sanitario, centro di formazione universitaria, orgoglio di un territorio, frutto di una generosa donazione, luogo di carità, tutto questo è l’Ospedale Panico. Eppure, da qualche tempo, circolano voci su trattative per una vendita dell’Ospedale a gruppi imprenditoriali del Nord operati nel campo della sanità.

Lo diciamo subito: ci auguriamo che le voci siano infondate, convinti che debba essere garantita, anche per il futuro, la qualità e la cura delle persone così come è accaduto in tutti questi decenni grazie alle Suore Marcelline e al loro management.

Le voci di una trattativa non ci potevano lasciare indifferenti, come non devono lasciare indifferenti la Politica, la Città di Tricase e l’intero Salento, considerata la “posta in gioco” che riguarda tutti e specialmente chi non può andare fuori e spendere soldi per farsi curare.

Per questo abbiamo chiesto ai vertici dell’Ospedale notizie e sperato in rassicurazioni. Ringraziamo la dr.ssa Coluccia (direttore amministrativo) e l’ing. Coppola (responsabile tecnico) per averci dato risposte e per averci detto che, seppure in un sistema che crea difficoltà soprattutto economiche a tutte le strutture ospedaliere gestite dagli Enti ecclesiastici, le voci di trattative sono soltanto “chiacchericci”.

Per fortuna! Perché, se così non fosse, la logica imprenditoriale si potrebbe tradurre, per esempio, nel privilegiare alcuni reparti (quelli più redditizi) a danno di altri (che magari verrebbero chiusi) oppure –se rimanessero i tetti di spesa- nel bloccare i ricoveri e le cure una volta raggiunto il budget assegnato.

Questi scenari –stando a quanto dettoci- non sono all’ordine del giorno, sicchè è salvaguardata, anche per il futuro, la meritoria opera di “carità” svolta dalla Pia Fondazione.

Nelle pagine interne, oltre alle chiarificatrici dichiarazioni dei vertici dell’Ospedale

(a cura di P. Greco) utili anche per conoscere il livello di eccellenza ed i numeri del Panico, un approfondimento sulla normativa (C. Ciardo) ed una lettura dell’ultimo bilancio (G.P. Zippo).

Le difficoltà economico-finanziarie, ben lungi dall’essere frutto di scelte sbagliate, sono le inevitabili conseguenze di una sanità da riformare se si vuole garantire a tutti, a prescindere dal reddito, quel diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Carta Costituzionale. Ed è questo il campo della politica chiamata a rivedere –come ci ha detto l’assessore regionale Rocco Palese- una legislazione che finisce per premiare l’inefficienza e non la qualità.

Sarà in distribuzione da sabato 17 febbraio un'edizione speciale dedicata al fiore all’occhiello della  intera  Città, eccellenza  nel   campo sanitario, centro di formazione universitaria,  orgoglio di  un territorio, frutto di una generosa donazione, luogo di carità, tutto questo è l’Ospedale Panico.

Eppure, da qualche tempo, circolano voci   su   trattative   per   una   vendita dell’Ospedale…

Sul numero 5 di questa settimana:

Vendesi?

Una assurda situazione

Uno strano centauro

La parola al Direttore Amministrativo Dott.ssa M.G. Coluccia

La parola al responsabile tecnico Ing. Antonio Coppola

Il Presepe Vivente precisa

Sport

Oltre alla versione cartacea sarà sempre disponibile sul sito redazionale (ilvolantinoditricase.it), la versione online

TELEFONI ROVENTI

Bollette telefoniche roventi al Comune. Per il periodo ottobre-novembre 2023 il Comune ha pagato a TIM la somma di € 6.937,26; quindi ogni mese poco meno di € 3.500,00.

MALEDETTI UCCELLI

Per la sistemazione delle reti antivolatile su Palazzo Gallone e sul Comando Compagnia Carabinieri il Comune ha liquidato alla Ditta che ha effettuato i relativi lavori poco più di € 8.000 (per l’esattezza € 8.174,00 IVA compresa per fortuna)

CAMBIA IL PIANO DELLE OPERE PUBBLICHE

Il Consiglio Comunale ha variato il Piano Triennale delle Opere Pubbliche inserendo alcuni interventi che in precedenza non erano stati previsti.

In particolare, per l’anno 2024 il Comune ha approvato l’esecuzione dei seguenti ulteriori lavori (oltre quelli già previsti nel Piano):

Lavori di restauro, risanamento conservativo, valorizzazione e fruizione del fabbricato ACAIT e delle aree esterne di pertinenza del Comune “da finanziarsi con richiesta di finanziamento su fondi ministeriali, per un importo di progetto pari ad € 8.500.000”;

Lavori di consolidamento statico e di restauro della Torre del Sasso: primo stralcio funzionale di lavori di manutenzione straordinaria e di recupero per € 300.000,00;

Consolidamento statico e restauro Torre del Sasso 2^ stralcio per un importo di € 240.000,00;

Restauro e riqualificazione giardino del Cimitero storico di Piazza Cappuccini con richiesta di finanziamento su fondi regionali per un importo di € 300.000,00.

Infine, nei lavori, previsti per l’anno 2025, è stato inserito l’intervento di Consolidamento e restauro della Torre del Sasso per un importo di progetto di € 540.000,00.

di Alfredo SANAPO

Da quando, all'indomani delle elezioni, la giunta De Donno si è insediata, la maggioranza ha perso pezzi. Al netto, si è verificato il passaggio di consiglieri profughi verso l'opposizione pari a 3 unità. Il risultato è stato il materializzarsi di un vantaggio limitato ad un solo voto in consiglio comunale. Pertanto, la sfiducia da parte di un singolo individuo della maggioranza equivarrebbe grossomodo alle dimissioni del Sindaco. Peraltro, la congiuntura non è favorevole, sia per la durata non fisiologica dei mandati delle precedenti amministrazioni, sia per la scansione temporale con la quale sta maturando questa emorragia.

Il quadro di questa situazione riporta alla memoria quanto accadde alla Camera nel 2010. Il deputato on. Scilipoti, regolarmente eletto nella lista di Italia dei Valori nel 2008, in occasione della mozione di sfiducia al governo Prodi II, su spinta dell'on. Berlusconi, passò al gruppo misto votando con il centrodestra. L'episodio, noto come "campagna acquisti" da parte del Cavaliere, ebbe origine, con le dovute proporzioni, dalle medesime condizioni in cui oggi si trova il Consiglio Comunale di Tricase.
Nell'eventualità che il fatale travaso del consigliere X dovesse verificarsi, sarebbe interessante chiedere all'opposizione come mai, pur essendo così consistente, non riesce ad abbattere l'ultimo dente sano di un'arcata cariata. Allo stesso modo, sarebbe intrigante interrogare la maggioranza di quale arcana natura sia il collante che la mantiene in piedi, seppur in maniera così precaria.
Chi sa, risponda! Un giornale, infatti, deve porre interrogativi e assicurare agli attori politici di avere il diritto/dovere a rispondere. Il fine è informare il lettore/cittadino mettendolo nelle condizioni di conoscere i fatti, interpretarli e stimolare la sua capacità critica per farsi un'idea della situazione ed esprimersi in merito al momento opportuno.
Più si dilungano i tempi di attesa della risposta, più si alimenta un convincimento: che la maggioranza, volta a far diventare sempre più rare le occasioni di confronto pubblico, e la minoranza, forte numericamente, ma poco incisiva nella sua funzione di controllo, abbiano deciso di tirare a campare. Il sospetto sarebbe che gli schieramenti si siano accordati per una tregua armata, fatta di farsesche schermaglie, in attesa di cogliere i venti favorevoli per la ricollocazione politica più idonea alla riconferma elettorale. Se, come spero, qualcuno chiarirà i motivi di questo torpore della dinamica democratica, questa mia ultima riflessione verrà derubricata ad un'elucubrazione di un malpensante

di Alfredo SANAPO

È sempre Carnevale...

Nel Rione di Sant'Eufemia lo scorso sabato ha avuto inizio l'Edizione 2024 del Carnevale Tricasino, "I masci de na fiata". Non potevamo trascurare l'evento sia per la valenza di un fenomeno di allegria calato nell'attuale contesto mondiale austero, sia per una circostanza che coinvolge emotivamente la nostra testata: questa edizione, infatti, si sviluppa nel ricordo di Senofonte Cavalieri, anima, cuore e memoria storica di Tricase e dei suoi riti carnascialeschi, il quale ha deliziato le colonne del nostro settimanale con i suoi versi.

Come vi avevamo ragguagliato nello scorso numero, quest'anno la kermesse è stata organizzata dalla Pro Loco e dal Comune di Tricase con la direzione artistica di Tricasémia. Si riarrangia lo schema organizzativo delle feste, ma nelle linee generali l'obiettivo rimane sempre il medesimo, cioè recuperare una tradizione di arti carnevalesche interrotta, riproporla in chiave contemporanea ed attualizzarla.

Nel documento progettuale di presentazione della manifestazione è stata rimarcata con pertinacia la ricerca storica, effettuata tramite fonti scritte e orali, sulla quale si basa l'evento burlesco tricasino: si sono così riuscite a delineare le peculiarità del Carnevale a Tricase.

Esso, in origine - si estrapola dal documento - era festeggiato senza carri allegorici ma con tante maschere quante erano le classi sociali (essenzialmente povere e legate all'agricoltura): ne derivavano travestimenti stravaganti e del tutto originali, i “masci”, che  si incontravano nelle piazze dei rioni e dei borghi di Tricase e frazioni per dare vita alle “masciate”. "Si trattava" - si legge ancora nel documento - "di momenti conviviali in cui i membri della comunità danzavano e cantavano, accompagnati da chitarre o da strumenti improvvisati. Si faceva visita agli anziani del posto o alle personalità più in vista delle piccole comunità territoriali (i signori e i don), li si “canzonava” con stornelli e poesie composte per l’occasione, chiedendo loro in cambio frutta di stagione o dolci tipici poveri, come le fiche siccate".

Da almeno un paio di lustri, dopo anni di oblio, la tradizione è stata ripresa. Nonostante la conurbazione dei diversi rioni che in passato erano frazioni, le loro identità culturali sono rimaste fortemente radicate nelle comunità. Tali differenze arricchiscono il patrimonio culturale cittadino e per questo motivo il Comitato Organizzatore ripropone le "antiche masciate" in ogni rione.

Non c'è mai stata - si fa sapere nel comunicato - la certezza della presenza di una maschera caratteristica. Così era fino a quando l'ingegno creativo di Ilaria De Marco e la magistrale interpretazione di Gianluca Errico hanno trovato un punto di incontro, dando anima, corpo e vita alla maschera identificativa e unificatrice delle tipicità e dei simboli delle frazioni e dell'hinterland tricasino, lu Masciu.

Perché la storia de lu Masciu prosegua - si comprende sempre nel comunicato - è opportuno legarla all'attualità. Quest'anno, dopo aver perso il diritto a percepire il reddito di cittadinanza, ormai senza lavoro, disperato in quanto avente un figlio a carico, lu Masciu ha deciso "cu se face monucu". La decisione di prendere i voti è maturata a causa di una folgorazione mistica avuta presso la chiesa di San Domenico dove si era recato per chiedere aiuto al Padre Eterno. Una volta ricevuta la risposta, pare che egli abbia dichiarato: "tocca me ccuntentu de chiru ca passa u cumentu". Non si sa ancora se sua madre, la Meli (interpretata da Giuseppe Elia), sia a conoscenza di questa drastica decisione e che tipo di reazione abbia avuto. Intanto, la notizia ha suscitato la curiosità della popolazione che festeggerà il carnevale, ma sicuramente vi parteciperà per spettegolare o informarsi in merito. Sapremo qualcosa di più durante e dopo le sfilate finali dell'11 e del 13 febbraio che partiranno alle 14.30 rispettivamente da Via Pirandello e dalla Zona Ospedale.

P.S.: i componenti del Consiglio e della Giunta comunale aderiscono senza esitazione alcuna alle sfilate: in fondo per loro è sempre Carnevale...

 
 
 
 
 
 

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