Il CIHEAM Bari, in occasione della quinta edizione del Corso Avanzato Specializzato sullo Sviluppo Sostenibile delle Comunità Costiere, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e organizzato in collaborazione con la Commissione Generale per la Pesca nel Mediterraneo GFCM | FAO, apre la partecipazione a n° 3 neolaureati provenienti dalla provincia di Lecce.
I laureati in materie scientifiche, ambientali, gestionali, giuridiche e tecnico-amministrative che fossero interessati ad acquisire un titolo di alta formazione nel settore della gestione integrata delle zone e delle comunità costiere e della cooperazione internazionale, dovranno inviare il loro curriculum vitae all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (e in cc: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) entro e non oltre le ore 24:00 del 13 aprile 2024.
Il corso mira a rafforzare le capacità di sviluppare e attuare politiche di gestione integrata, strategie e strumenti, offrendo una visione globale della Blue Transformation esplorata attraverso un approccio intersettoriale.
Il programma è appositamente costruito sui principi e le pratiche dello sviluppo costiero sostenibile, in particolare sulla pianificazione e gestione delle risorse, non trascurando gli aspetti tecnico-giuridici e le questioni ambientali, sociali e amministrative. L'approccio formativo è orientato a promuovere una visione di sviluppo integrato e intelligente dell'area costiera, trasferendo conoscenze tecniche e pratiche utili a organizzare e implementare la migliore e sostenibile interazione tra tutti i fattori coinvolti in tale sviluppo.
Il corso, organizzato in unità settimanali, avrà una durata di 10 settimane. L’offerta formativa comprenderà lezioni frontali e attività interattive, integrate con visite di studio e sessioni di discussione con operatori privati interessati.
È rivolto a 14 funzionari dei Ministeri dell'Agricoltura e della Pesca dei paesi del Mediterraneo e dell'IORA e prevede il coinvolgimento di 3 neolaureati residenti/dimoranti in provincia di Lecce.
Sede del corso sarà il CIHEAM Tricase (Lungomare C. Colombo | Tricase Porto – LE) e l'inglese sarà la sua lingua ufficiale.
Alla conclusione del percorso formativo i partecipanti:
- saranno in grado di identificare i punti di forza e i limiti dello sviluppo sostenibile dei propri territori costieri e promuovere iniziative di pianificazione dello sviluppo con un approccio integrato che include diversi settori;
- avranno familiarità con le metodologie rilevanti per la gestione e la pianificazione di un progetto e la comprensione dei modelli ecologici, la valutazione dello stato delle risorse e l'identificazione delle strategie di sviluppo;
- avranno acquisito conoscenze sulle migliori pratiche internazionali e regionali relative alla gestione della pesca, allo sviluppo dell'acquacoltura e delle attività marittime costiere sostenibili e del turismo, incoraggiando la cooperazione locale e introducendo il modello dei Villaggi Costieri Intelligenti per contribuire a migliorare i quadri legislativi nei loro Paesi;
- avranno sviluppato la conoscenza delle principali innovazioni e dei modelli di gestione per migliorare la filiera dei prodotti ittici e dei prodotti correlati della comunità costiera di riferimento, gestendo le minacce ambientali e aumentando la competitività dei settori.
I risultati delle attività di apprendimento saranno monitorati per tutta la durata del corso attraverso lo svolgimento di test di verifica e, alla conclusione del percorso, i partecipanti riceveranno un certificato di frequenza accompagnato da una registrazione dei crediti formativi.
Programma del corso
di Alfredo SANAPO
Riportiamo di seguito quello che l'autista dice a Dante (il sosia di Johnny), appena preso da Punta Raisi, nel film Johnny Stecchino a proposito di Palermo, riadattandolo a Tricase: "Nel mondo siamo conosciuti anche per qualcosa di negativo, quelle che voi chiamate... piaghe. [...] Una grave che nessuno riesce a risolvere, lei mi ha già capito... La Siccità! La terra brucia e sicca, una brutta cosa. Ma è la natura... E non ci possiamo fare niente. Ma dove possiamo fare e non facciamo, perché in buona sostanza, purtroppo non è la natura ma l'uomo... [...] che veramente diffama la [Puglia] e in particolare [Tricase] agli occhi del mondo. Eh... Lei ha già capito. E' inutile che io glielo dica. Mi vergogno a dirlo. E'... il traffico! Troppe macchine! È un traffico tentacolare, vorticoso, che ci impedisce di vivere e ci fa nemici famiglia contro famiglie, troppe macchine!"
Appunto il traffico. Tricase è affollata sia per la sua cospicua dimensione demografica, sia perché eroga servizi che richiamano le persone dai paesi limitrofi, con il risultato di intasare le strade del capoluogo. Pertanto, diventa urgente lo smaltimento delle automobili in circolazione.
La cura della malattia "traffico" è la creazione di infrastrutture che permettano il parcheggio delle auto impiegando il minor spazio possibile: nella fattispecie, autosili, parcheggi sotterranei e simili. Però, ciò sarebbe oneroso dal punto di vista finanziario e scomodo per il disagio che comporterebbe l'ennesimo cantiere aperto.
Prevenire è meglio che curare, dice il medico. La prevenzione della malattia "traffico" si può ottenere realizzando infrastrutture meno costose, incoraggiando i cittadini alla mobilità a piedi ed in bici, dotando la città di un servizio di trasporto interno pubblico ed educando all'uso consapevole dell'auto.
A Tricase, infatti, sono sempre mancate una pista ciclabile (per permettere agli automobilisti cicloamatori di prendere la bici) e un'isola pedonale permanente talmente ampia da stimolare i cittadini a camminare: in una sola mossa si potrebbero abbattere le barriere architettoniche costituite dai marciapiedi (abolendoli) e si contribuirebbe a diminuire una grossa aliquota di traffico improprio. Un ulteriore investimento sarebbe l'istituzione di un servizio navetta circolare in città: una cosa simile è stata già in passato affidata alla ditta Gestam Group Srl, la stessa che ha in appalto la gestione dei parcheggi. Il servizio venne sospeso a causa dell'emergenza COVID e mai più riattivato: a meno di proroghe, la gestione in appalto scadrà tra qualche mese. Impelle una sua riattivazione magari con fondi magari ricavati dal reso (qualora ci fosse) del servizio non erogato dai tempi del COVID fino ad oggi.
Infine, il metodo meno oneroso e più a lungo termine, ma che costerebbe un sacrificio mentale non da poco è un salto culturale. Si richiede da parte di tutti un'educazione ad un uso dell'automobile più razionale e consapevole. Perché utilizzare l'auto anziché fare 500 metri a piedi per prendere un caffè o un aperitivo con gli amici o per accompagnare il proprio figliuolo a scuola? Che senso ha utilizzare un SUV quando alcune strade hanno una carreggiata che a malapena ne consente il passaggio creando ingorghi?
Pensiamoci! Non possiamo che trarne beneficio psicofisico dovuto ad una sana passeggiata e all'eliminazione dello stress traffico-correlato. Buona passeggiata a tutti!
Via Roma è l’emblema delle questioni traffico e viabilità della Città di Tricase. Su via Roma si sono confrontate e scontrate due scuole di pensiero, se non addirittura due modi diversi ed opposti di vedere la vita: da un lato, chi sostiene che il marciapiede era bello e fruibile quando era largo, consentendo a tutti di passeggiare comodamente e ammirare vetrine e negozi. Sono i fautori di una Città a misura d’uomo dove il relax e la bellezza hanno il sopravvento. Dall’altro lato, chi invece ha sempre sostenuto e sostiene che quel marciapiede così grande limitava la carreggiata impedendo alle auto di parcheggiare e così poter comodamente fruire degli esercizi commerciali e/o dei locali che si affacciano su via Roma. Soni i fautori della Città comoda e della vita frenetica dove raggiungere comodamente con l’auto il punto desiderato è l’unico modo per poter fruire dei servizi che la Città offre.
E gli argomenti pro o contro non finivano qua: da un lato chi, dietro la scelta pro marciapiede largo, vedeva e sognava una Città dove il passeggio, magari di coppia o familiare, la poteva fare da padrona, abbandonando le auto a debita distanza e godendosi una salutare passeggiata; dall’altro, chi, invece, sottolineava la assurda scomodità di dover parcheggiare lontano e poi raggiungere i negozi.
C’è poi una terza scuola di pensiero che è quella che “comunque la si faccia” va sempre male. Sostenevano la necessità di parcheggiare (così come è adesso), ma, ora, si lamentano che i parcheggi sulla corsia di destra, andando verso Piazza Cappuccini, non sono in sicurezza; se il guidatore apre lo sportello, rischia di essere travolto dalle auto che sopraggiungono.
Ma le tipologie di approccio alla questione non finiscono qui: c’è un’altra categoria; è quella del “chi se ne frega degli altri”; anche prima, quando il marciapiede era ampio, salivano con l’auto sul marciapiede e riuscivano a parcheggiare (ben inteso momentaneamente), così risolvendo i loro problemi.
Non poche discussioni in campagna elettorale si sono fatte su via Roma; c’era il partito del marciapiede largo e c‘era il partito della carreggiata larga. Scontri, promesse, discussioni,….
Ebbene un pasticciaccio brutto, come quello del quale raccontava Carlo Emilio Gadda. Lì era “Quer pasticciaccio brutto di via Merulana”; qui è “Quer pasticciaccio brutto di via Roma”. Ma sempre pasticciaccio è! A.D.
Era il maggio dell’anno 2018 quando, su queste colonne, dedicavamo un articolo al tema della viabilità. “La sfida della viabilità” prendeva spunto da un’Assemblea convocata dal Sindaco Carlo Chiuri per un confronto con i cittadini sulle ipotesi progettuali della strada statale 275.
Davamo poi notizia di un Capo di Leuca più vicino al resto d’Italia con l’annuncio del biglietto unico Trenitalia-Ferrovie del Sud Est. La Città di Tricase –ed era questa una bella notizia- era stata individuata come hub, e cioè snodo fondamentale, insieme a Maglie, del sistema di collegamento ferroviario, punto di arrivo dei treni ma anche punto di partenza per il successivo trasporto pubblico su gomma per tutto il Capo di Leuca.
Correva, come detto, l’anno 2018; da allora, sono passati sei anni e quei progetti, più volte presentati e ripresentati, non sono stati ancora attuati.
La sfida della viabilità con il resto del Salento è strettamente collegata con la viabilità interna. E’ evidente che se da fuori le persone e/o i turisti raggiungono Tricase con il mezzo pubblico non avranno più necessità di venire con l’auto e questo potrebbe segnare un contributo importante per risolvere il problema traffico cittadino e, soprattutto, quello del trovare parcheggio. Pensiamo a quante sono le persone che raggiungono quotidianamente Tricase per lavorare (scuole, ospedale, negozi,…)
Ed allora? Metropolitana di superficie o promesse di superficie?
Sabato, 2 marzo in distribuzione il settimo numero del settimanale cittadino di Tricase
Questa settimana approfondimento sulla viabilità a Tricase
Numerosi gli interventi finalizzati a riasfaltare le strade, notevoli i lavori sul basolato nel Centro storco e non poche le novità importanti sulla segnaletica.
Eppure….