mi perdonerai se dopo una lunga assenza dalle pagine del tuo giornale, chiedo nuovamente ospitalità, ma mi sento in dovere di intervenire nella pretestuosa polemica con cui la dottoressa Sodero getta fango tanto sulla tua persona quanto su quella di mio zio e padrino Giuseppe Codacci Pisanelli, Padre costituente, Presidente dell’Unione Interparlamentare, più volte Ministro,Deputato per molte legislature, Professore universitario, fondatore e Rettore dell’Università di Lecce, opera che da sola basterebbe a giustificare gratitudine imperitura nei Suoi confronti da parte dei tricasini e di tutti i salentini.
Non so come dirti cosa ho provato nel vederlo descritto come un maneggione che “accettava doni in cambio di vantaggi lavorativi e amministrativi”. Ma evidentemente la candidata al seggio dove sedettero mio zio Giuseppe e poi mio cugino Alfredo – e che pure ha la fortuna di lavorare nell’Università voluta da Codacci Pisanelli – ha notizia solodegli aspetti più bassi dei sottoboschi della politica e modula i suoi immotivati giudizi sulla base delle sue conoscenze, giudizi rispetto ai quali i familiari del prof. on.leCodacci Pisanelli ben potrebbero agire in altre sedi.
Quanto al velenoso attacco nei tuoi confronti, ho letto con incredulità il passo dove la dottoressa Sodero, quasi stracciandosi metaforicamente le vesti, ti accusa di essere di parte.
“Siete un settimanale che guarda solo nei confini di una parte politica? Siete di parte? Perché se così fosse, come è evidente, i cittadini devono essere messi in guardia”, scrive con finta ingenuità la dottoressa Sodero. E se anche fosse così? E chi non è di parte? E a chi è negato il diritto di esserlo? E quale giornale, pur godendo di pubblici finanziamenti, non lo è? E a che titolo la candidata, che pur si fa un vanto del suo essere di parte, pretenderebbe incondizionata ospitalità sulle pagine del Volantino, che tu hai creato, finanziato e portato avanti per anni?
E poi, tu avresti soffocato “le competenze e la fresca progettualità dei giovani” con una “retorica, dietro la quale si nasconde solo la speranza che i cittadini non crescano mai e restino sempre dipendenti dalle cure del potente politico di turno”? Proprio tu, che, anno dopo anno, hai portato nella tua Città personaggi illustri della cultura e dello spettacoloe penso per tutti a Staino, Caprarica, Giorgino, Giacovazzo, Dandini, Dorflese, al contempo, hai saputo dare spazio e visibilità anche agli autori minimi, curando le presentazioni dei loro lavori. Bah.
La lucidità di cui Francesca Sodero ha sempre dato prova sembra oggi cedere il passo a una grande opacità di pensiero, specie quando ti accusa sulla sua pagina di Facebookdi aver percepito finanziamenti occulti vendendo pagine pubblicitarie del Volantino a una ditta che si occupa di servizi, sol perché quella stessa ditta è anche appaltatrice di servizi comunali. Ma questo rientra, ancora una volta, nella limitata esperienza politica della candidata, che ha deciso di condurre una campagna elettorale sulle barricate e che non solo scambia mulini a vento per giganti, ma si sforza di additarneanche dove non ve ne sono.
Non potevo restare in silenzio davanti al proditorio attacco a due galantuomini. Mi auguro che la dottoressa Soderosappia dimostrare quella maturità che porta al ravvedimento e le auguro, in ogni caso, tutta la fortuna che merita.
Con antica stima
EMILIANO 192 Voti
RENZI 198
ORLANDO 23
NULLE 25
TOTALE 438
LISTE EMILIANO :
NOI PER EMILIANO 47
EMILIANO PER L’ITALIA 38
LA PUGLIA PER EMILIANO 107
UN SECONDO APPUNTAMENTO INTERNAZIONALE NEL CAPO DI LEUCA PER FAVORIRE LA PACE
La Fondazione Parco Culturale Ecclesiale "Terre del Capo di Leuca - De Finibus Terrae", insieme alla Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca, al Museo diocesano e all’Ufficio Pastorale del Turismo, comunicano che in ciascuna delle serate delle prossime quattro domeniche di maggio si svolgerà un appuntamento di “I Vespri di maggio”.
Quattro appuntamenti propedeutici al grande evento internazionale “#cartadileuca.1 Mediterraneo, un porto di fraternità”, che si svolgerà dal 10 al 14 agosto prossimi, naturale proseguimento di “#cartadileuca.0”, che si è svolta lo scorso anno nel Capo di Leuca. Con una partecipazione che superò tutte le più ottimistiche previsioni, in quanto furono 133 i giovani provenienti non soltanto dai Paesi del Mediterraneo, ma anche dall’est europeo, dall’Asia e dal continente africano, che si incontrarono e discussero con illustri relatori, come Mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento – S. Maria di Leuca, per redigere la “Carta di Leuca”, un documento da consegnare ai governanti dei propri territori per far del Mediterraneo un’Arca di pace, di solidarietà, di sviluppo sostenibile e di pari opportunità.
Dopo una prima edizione di successo, promossa dal “Parco Culturale Ecclesiale Terre del Capo di Leuca – De Finibus Terrae”, in comunione di intenti con la Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca, a circa 100 giorni dal nuovo appuntamento, sempre nel solco del pensiero e delle parole del Servo di Dio, Don Tonino Bello, inizia il conto alla rovescia verso “#cartadileuca.1”. Grazie all’iniziativa “I Vespri di maggio”, arte, musica ed esperienza diventeranno linguaggio comune in cui riconoscersi parte di una casa comune. L'umanità, dove identità e diversità si fanno pilastri fondamentali per la costruzione della fraternità.
L’iniziativa prenderà avvio, con la Direzione Artistica del Maestro Giovanni Calabrese, le prime due domeniche, alle ore 20.00, vedranno la musica protagonista in suggestivi luoghi sacri. Domenica 7 maggio presso la Chiesa di Santa Barbara a Montesardo, con il “Salent girls’ quartet”, un quartetto di clarinettiste, nato nel 2013 dall’idea del Maestro Oronzo Contaldo. Un ensemble formato da: Sara Caliandro, Laura Tarantini, Manuela Nicolì e Noemi Taurisano, animeranno con la loro musica in un originale concerto di fiati. Nonostante la loro giovane età, hanno partecipato a vari eventi e manifestazioni musicali in Puglia. Mentre Domenica 14 maggio, sempre alle ore 20.00, presso il Santuario Madonna di Fatima di Caprarica con “Note in cammino” i “Giovanni Calabrese & friends”, saranno protagonisti i bambini dai 5 ai 12 anni della Scuola di Musica “W. A. Mozart” del Maestro Calabrese, nell’esecuzione di brani al pianoforte. Un ente formativo che da anni svolge un’intensa attività di promozione della musica con l’organizzazione di concerti, lezioni-concerto ed eventi, con allievi spesso vincitori in numerosi concorsi e con ottimi risultati agli esami in Conservatorio.
La sera di Domenica 21 Maggio, a Tricase in Piazza Pisanelli alle ore 20,00 nella Chiesa di San Domenico, il Museo Diocesano organizza una serata culturale dal titolo "Morte e Risurrezione in Caravaggio”, appuntamento fortemente voluta dal Direttore Don Gianluigi Marzo. Sarà possibile ascoltare una lectio magistralis tenuta dalla Professoressa Maria Cristina Terzaghi, Docente di Storia dell'Arte Moderna - Università Roma Tre ed esperta in Caravaggio, che illustrerà i due concetti, espressi nelle opere più significative del grande e rivoluzionario pittore lombardo. La serata sarà introdotta dal Prof. Raffaele Casciaro, Docente di storia dell'arte moderna Università del Salento ed allietata da musiche e canti corali del ‘600.
L’ultimo appuntamento si svolgerà a Barbarano, frazione di Morciano di Leuca, Domenica 28 Maggio alle ore 17.00, presso S. Maria di Leuca del Belvedere, nota anche tra le popolazioni del luogo con il nome di Leuca Piccola, con “Passi di Prova”, con la Benedizione e inaugurazione da parte di Sua Eccellenza, Mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento – S.Maria di Leuca, dell’ultimo tratto dei “Cammini di Leuca” e materialmente con l’inizio del cammino verso Patù e la partecipazione di tutti i partner di “#cartadileuca.1 Mediterraneo, un porto di fraternità”, con arrivo sulla collina di Vereto e celebrazione della Santa Messa.
Ufficio Stampa PCE "Terre del Capo di Leuca - De Finibus Terrae": Maurizio Antonazzo 3475722960
di Alessandro Distante Quando tutti i ruscelli sotterranei confluiranno in un unico fiume e quando questo verrà in superficie, l’acqua inonderà la Città, spazzerà via le incrostazioni dei luoghi comuni e dei pregiudizi e disseterà quel mai sopito ma spesso soffocato desiderio di comunità.
E’ questa la sensazione che ho portato a casa al termine della presentazione da parte di Coppula Tisa dei risultati del progetto Celacanto nella struttura sita in Marina Serra e concessa dalla Provincia.
Tante esperienze, provenienti da tutto il Salento, spesso poco conosciute, delle quali, come se fossero fiumi sotterranei, si avverte la presenza ma non se ne apprezza tutta la forza; quelle esperienze sono state presentate in un unico percorso, quasi un fiume formato da tanti affluenti che, con andamento lento ma deciso, raggiunge la Città per inondarla, per dissetarla senza alluvionarla.
Introdotti da Geremia De Giuseppe, Carla Quaranta ed Edoardo Winspeare, siamo stati condotti, con l’ausilio del bel video curato da Gabriele Quaranta, alla conoscenza di dieci esperienze di altrettante modalità di declinare il fare sociale, in una visione di città a misura d’uomo e con un metodo di partecipazione dal basso.
Interessante l’indagine, presentata da Mariantonietta Cortese, sull’associazionismo ed i giovani, che, dalla risposta ai questionari, sono sembrati più immediatamente attratti dalla logica del fare per poi scoprire la bellezza dello stare insieme.
Le analisi di Giuseppe Cotturi, Gherardo Colombo ed Erri De Luca a dettare i tempi di una riflessione sulle nozioni di bene comune e di impegno sociale, nella prospettiva di una partecipazione sempre più diffusa e responsabile.
Non luoghi comuni ma analisi; non solo riflessioni ma anche e soprattutto azioni; tutti ingredienti indispensabili per non cadere nella retorica abbinata a ricette semplicistiche e per ciò stesso demagogiche.
Coppula Tisa, ripercorrendo un cammino iniziato nel 2001 con Acqua allu Puzzi e passato attraverso la demolizione del rudere abusivo quale gesto simbolico e contaminante, ha documentato un percorso che non ha voluto fare in solitaria, ma costruendo una rete, dove ogni esperienza rimane tale contribuendo tuttavia a tessere un insieme di comunità leggibile e possibile.
Utopia? Sì ma in positivo; come una forza che prende e che trasforma la persona e la società e che si innerva nella storia per cambiarla in una prospettiva di comunità solidale.
Un progetto possibile come testimoniato dalle tante esperienze in campo e come dimostrato, all’inizio dell’incontro, dalla dedica di una targa a Guglielmo Minervini, che portò nella storia, attraverso l’impegno nelle Istituzioni, la carica utopica e profetica, quella carica che si è respirata sabato scorso a Marina Serra.
di Mary Cortese Disillusi, disinformati, disinteressati. Sono davvero così i giovani? Quali sono le pratiche che i vari attori sociali devono mettere in campo al fine di sensibilizzare e coinvolgere i ragazzi e le ragazze e far loro sentire la possibilità di diventare protagonisti del cambiamento? Queste sono alcune delle domande che ci siamo posti nel percorso dell’Osservatorio civico, di cui sono responsabile, nell’ambito del progetto Celacanto Bene Comune.Nel corso delle varie fasi, dall’ospitalità solidale alla Gallery, abbiamo cercato di conoscere i ragazzi e lo abbiamo fatto con diversi strumenti: dai questionari, ai focus group, alle interviste non strutturate.
Ne è emerso un mondo che ha innanzitutto bisogno di Centri di Aggregazione. È anche in questo senso che dovrebbero proporsi le associazioni, come luoghi in cui, partendo dalla considerazione che ogni giovane rappresenta una risorsa per la società e ha un prezioso contributo da apportare, si lavori al loro coinvolgimento con la metodologia dell’animazione socioeducativa, basata su processi di apprendimento non formale e sulla partecipazione volontaria.
L’animazione giovanile può contribuire allo sviluppo dell’autonomia, della responsabilizzazione, della creatività, della consapevolezza culturale e sociale, dell’impegno volontario, della cittadinanza attiva, dell’inclusione. Un’altra riflessione che scaturisce dalla nostra analisi va sicuramente nella direzione di un avvicinamento e di una collaborazione continuativa fra mondo dell’associazionismo e delle scuole, non per “arruolare” ma per educare e formare coscienze. La nostra indagine ci dice che i ragazzi maturano la propria esperienza di cittadini, acquisiscono i primi strumenti di partecipazione nelle scuole.
Quella di svolgere l’alternanza scuola lavoro presso un’organizzazione del terzo settore, per esempio, può essere un’opportunità per innescare delle dinamiche virtuose nel percorso formativo dei ragazzi e nelle associazioni stesse, che si confrontano con i bisogni, le aspettative e i punti di vista delle nuove generazioni e si dispongono al cambiamento e alla crescita.
I giovani hanno bisogno di esempi e sono attratti dalla pratica del fare, non le grandi teorizzazioni ma i piccoli progetti, i laboratori, in cui apprendere attraverso l’esperienza e la condivisione, sviluppando atteggiamenti dinamici e proattivi. La realizzazione dei laboratori del riuso del legno ha permesso per esempio all’associazione CoppulaTisa di sensibilizzare i giovani ospiti provenienti da tutta Italia ai temi della sostenibilità, del rispetto dell’ambiente, della possibilità di partecipare le regole del vivere insieme. Se fanno parte di organizzazioni i giovani lo fanno principalmente perché imparano cose nuove, stanno bene insieme agli altri e si sentono utili. È chiaro che l’universo di motivazioni che spingono all’esperienza associativa attiene alla sfera dei bisogni formativi, della socialità e della costruzione della propria identità come soggetto che fa del bene alla comunità.
Le associazioni dovrebbero cercare il primo contatto con i giovani nei loro posti di vita (la stragrande maggioranza dei ragazzi ha indicato come luogo di ritrovo abituale la piazza), organizzare una presenza diffusa, per vincere quella diffidenza che spesso è il vero ostacolo alla mobilitazione e alla partecipazione.