L’arrivo della Dandini
di Alessandro Distante
Correva l’anno 2011, mese di maggio. Decidemmo di tenere la Terza Edizione del Premio il 1°, Festa dei Lavoratori, di pomeriggio. Location: Sala del Cinema Moderno. Protagonista e Premiata: Serena Dandini.
La Dandini, che notoriamente trascorre il suo tempo libero a Marittima di Diso dove ha comprato casa, la andammo a prendere all’aeroporto di Brindisi. Per accoglierla “alla grande”, decidemmo (io e mia moglie) di comprare ed offrirle un fascio di fiori: erano margheritone gialle.
Pronti nella Sala degli arrivi, attendemmo di vedere materializzarsi ai nostri occhi la mitica Dandini. Malgrado che i passeggeri del volo proveniente da Roma fossero tutti sfilati davanti a noi e malgrado che noi fossimo fermi lì pronti per l’accoglienza con il mazzo di fiori in bella mostra, della Dandini neanche l’ombra.
Almeno così ci parve. Proprio in quel momento squillò il mio cellulare.
“Proprio ora!” mi venne da dire guardando Chiara.
Comunque risposi e, dall’altro capo del telefono, venni investito: “Beh, io sono qui, all’uscita, Non è venuto nessuno a prendermi?”
L’accento romanesco non aveva bisogno di presentazione: era Serena Dandini che, evidentemente, ci era passata davanti senza che noi la avessimo riconosciuta.
Ci precipitammo all’uscita e la vedemmo. Aveva un paio di occhiali da sole che le coprivano quasi per intero il volto e poi … non era così alta ed imponente come io me la ero immaginata!
Fu cordialissima: cominciò a scherzare sull’accoglienza poco usuale; replicai, con non poca sfacciataggine, che non eravamo giunti in tempo per via …. dell’acquisto del mazzo di fiori. Finì in una risata e ci mettemmo in auto per raggiungere Marittima.
Da raccontare è poi il viaggio di ritorno da Marittima a Brindisi.
Mentre viaggiavamo giunse la notizia della uccisione di Osama Bin Laden. Subito i commenti e le più varie teorie sulla uccisione o non uccisione di Bin Laden. Mentre la radio continuava ad aggiornarci sull’evento che vedeva protagonista il terrorista più ricercato del mondo, la Dandini ci tenne a farmi vedere, in anteprima, la copertina del suo primo libro (“Dai diamanti non nasce niente. Storie di vita e di giardini”). Era una copertina molto particolare; glielo dissi, sottolineandone la originalità. Apprezzò il mio giudizio.
Non potevo immaginare che quel primo libro sarebbe diventato un best seller e che, dopo quel libro di esordio, la Dandini sarebbe diventata una delle scrittrici più lette in Italia.
Posso dire che le portammo fortuna?
Per legittimare questo merito, devo raccontare un altro episodio di quel Premio: durante l’intervista al Cinema Moderno (gremitissimo), il conduttore/padrone della serata, Giuseppe Giacovazzo, la presentò come un’affermata scrittrice. La Dandini tenne dubito a precisare che lei non aveva ancora presentato il suo primo libro, per cui si schernì: “Io affermata scrittrice?”
Non voglio attribuire a Giacovazzo poteri divinatori e capacità di leggere il futuro, ma, certo, quella che lì per lì sembrò una imprecisione si rivelò solo un’anticipazione di quello che poi sarebbe accaduto: Serena Dandini, all’indomani della sua venuta a Tricase per ritirare il Premio Il Volantino, divenne una apprezzata scrittrice. Beh, possiamo dirlo: il Volantino porta proprio fortuna!
P.S. – La Dandini, dopo il primo libro, ha pubblicato: “Grazie per quella volta. Confessioni di una donna difettosa”, Rizzoli, 2012; “Ferite a morte”, Rizzoli, 2013; “Il futuro di una volta”, Rizzoli, 2015; “Avremo sempre Parigi. Passeggiate sentimentali in disordine alfabetico”, Rizzoli, 2016; “Il catalogo delle donne valorose”, Rizzoli, 2018; “La vasca del Furher”, Einaudi 2020; “Cronache dal Paradiso”, Einaudi 2022; “La vendetta delle muse”, Harper Collins Italia, 2023.
di Vincenzo ERRICO
Negli ultimi tempi, navigando tra social e piazze virtuali, ci si imbatte facilmente in post, spesso autocelebrativi, che ci raccontano dei lavori di restyling su piazze e strade urbane; ed altri di ex amministratori pronti a rivendicare la paternità di tali opere, o della loro capacità di ricerca e della loro bravura nell’ottenerne i finanziamenti, con il risultato di farci assistere ad un botta e risposta noioso e puerile. Piuttosto, chiediamoci: tali lavori come possono migliorare la vita dei cittadini?.
Ed è questo che a noi di TRICASE INSIEME sta più a cuore! Per questo, evitiamo di farci coinvolgere in queste diatribe da bar e proseguiamo nel cercare il modo per dare vita alle nostre idee progettuali, che - come già anticipato su queste pagine e sui nostri profili social - potrebbero ridisegnare il volto di Tricase.
Una delle possibili novità, riguarda quella che, fino al 1992, era una delle frazioni di Tricase, divenuta ormai parte integrante della nostra cittadina: TUTINO.
Siamo partiti dalla lettura di un libro scritto dal nostro concittadino Roberto Baglivo e ci si è aperto un mondo!
Il borgo di Tutino, il cui nucleo è sicuramente databile in età preromana, è il primo agglomerato urbano che ha dato origine alla Tricase che oggi viviamo. È ricco di storia e arte, dal Castello alla Chiesa, ai vicoli che lo attraversano.
Così abbiamo iniziato a far frullare le meningi e, confrontandoci con i cittadini, in special modo gli anziani, ivi residenti, abbiamo maturato l’idea che Tutino potrebbe diventare un parco museo archeologico a cielo aperto.
E, siccome a noi piace trovare il modo di realizzare le nostre idee, abbiamo consultato alcuni tecnici della sovraintendenza, nonché alcuni docenti dell’Università del Salento, archeologi locali e studiosi di storia Tricasina, ricevendo il plauso per l’idea e la massima disponibilità attraverso fattivi contributi ed espliciti impegni ad intercettare finanziamenti per trasformarla in realtà.
Durante le nostre consultazioni, abbiamo puntato la lente su importanti siti, come la via delle Zzicche, via della Cucumia, la Culonna, le tombe romane in zona Madonna della Pietà e le tracce di una torre normanna nell’atrio del castello, identificandoli come possibile meta di turismo culturale. Il tutto grazie anche all’utilizzo della tecnologia: oltre a rendere fruibili, nel rispetto della proprietà privata, i siti elencati, riunendo in un luogo i tanti reperti disponibili, con l’aiuto di strumenti informatici, si potranno realizzare spazi virtuali dedicati che permetteranno visite guidate e ricostruzioni, che faranno rivivere la storia di Tutino al tempo del suo splendore.
Che dire? C’è chi immagina la rigenerazione urbana ed il recupero sociale mattonando le piazze o stendendo manti di asfalto e chi come noi di TRICASE INSIEME studia e valorizza un patrimonio di inestimabile valore storico-culturale per farlo anche diventare occasione di rendita economica e di riscatto sociale di una comunità spesso lasciata ai margini.
di Alfredo DE GIUSEPPE
A mente fredda rifletto sul voto popolare per le Europee 2024. Prendo in esame una sola cittadina, mediamente mediterranea, dove in definitiva si potrebbe vivere bene, dove ci sono ancora servizi come ospedale, scuole superiori, attività commerciali, imprese storiche e di nuova generazione, alberghi e case-vacanze, mare e terra, con una scarsa presenza delinquenziale, dove la bellezza dei luoghi si scontra solo con l’inciviltà di molti. Questa cittadina la chiameremo Tricase, così tanto per darle una certa importanza, per dire che è anche più di una cosa singola. Insomma Tricase, nel suo piccolo, ha le carte in regola per essere un modello da studiare.
E proprio dallo studio e dall’approfondimento vorrei partire. Non mi dilungherò però sul semi-analfabetismo storico che sta colpendo tutta l’Europa: mi concentrerò su una sola questione. In questa cittadina quasi meravigliosa, condotta da una Giunta dal multicolore cangiante che non parla e non invita neanche ad andare a votare, succede che per le elezioni europee 2024 si rechino alle urne 5.494 cittadini su un totale di 15.435, poco più del 35% degli aventi diritto. È in effetti un campione abbastanza preciso degli elettori italiani, escludendo le città dove si votava per i Consigli Comunali.
Circa l’otto per cento dei votanti sceglie la Lega di Salvini. In questa città-campione ci sono 417 leghisti del Sud che amano la Lega Nord. Sono gli odiatori del Sud in quanto tale oppure sono quelli che amano l’Autonomia Differenziata che equivale ad una secessione mascherata? Sanno che questa sciagurata riforma potrebbe portare le regioni del Sud ad un perenne stallo, basato sulla situazione attuale? Sanno questi elettori che la Lega , pervicacemente, da oltre trent’anni fa un’ opera di disinformazione riguardo l’Europa? Che in tutte le sue manifestazioni dichiara una lotta aperta per più Italia e meno Europa? Non so rispondere a queste domande e quindi mi piacerebbe capirlo: vorrei in una pubblica assemblea ascoltare qualche cittadino di Tricase che dica le sue ragioni, magari qualche politico di professione, qualche raccoglitore storico di preferenze, qualche ideologo pensatore del nulla, vicino all’intellighenzia salviniana (o bossiana, andando un po’indietro). Questa mio desiderio di confronto, non propriamente partitico ma quasi antropologico, riguarda la scelta della Lista di Salvini e Calderoli in quanto tale, in quanto portatrice di un’ideologia confusa sull’Italia da costruire. Poi al suo interno ci sono le singole preferenze.
Sempre nella stessa ridente luogo, che si è autodefinita “città del sollievo”, il buon Roberto Gen. Vannacci ha ricevuto 81 voti. Chi ha votato Lega può essere un disinformato totale, un seriale analfabeta della politica, ma chi ha scelto Vannacci è altro ancora. Questi 81 li vorrei proprio conoscere. E se non proprio direttamente, almeno attraverso una loro pubblica dichiarazione. Non un pensiero di 7 parole, scritto in stampatello e a colori sui social, ma un ragionamento più largo, più profondo. Mi sarebbe utile per capire davvero che società ci aspetta, che mondo stiamo costruendo. Con loro mi piacerebbe forse, al di là del pubblico dibattito, stare insieme un paio di sere, magari guardarli in faccia e capire se sono davvero tutti razzisti, nostalgici delle X Mas, se sono affascinati dalla divisa che potrebbe tornare a difenderci dai cattivi o se più prosaicamente l’hanno visto due volte in TV e hanno espresso un voto di simpatia. Potrei avere il dubbio. Oppure sono davvero i futuri prosecutori del fascismo, non quelli che l’hanno vissuto, ma quelli che ne hanno sentito parlare nelle sezioni del MSI negli anni settanta del novecento? Non sarà facile capire del tutto, perché questi uomini in genere non palesano apertamente le loro idee. Sono lì in silenzio, parteggiano per l’uomo forte, poi un giorno si raduneranno e infine vorranno conquistare il mondo.
Lo studio antropologico e sociologico diventa allora materia d’attualità. Da una parte una società che, pur tra mille ostacoli e divieti, si mescola, si intreccia e considera l’Europa un traguardo da raggiungere e chi invece ragiona con la testa all’indietro. Felice di pensare un’Italietta tutta casa e chiesa, con il vescovo alle inaugurazioni e il politico che affigge il manifesto con la concessione dei soldi necessari per asfaltare la strada sotto casa. Chi ha votato Vannacci (non ne conosco neanche uno) non è un’analfabeta, è un indottrinato alla guerra, un amante della “normalità italiana” che per quanto sempre sbandierata non è mai esistita. Neanche ai tempi d’oro, quelli esaltanti del boom economico, quando la polvere si nascondeva sotto il tappeto, gli abusi erano sottaciuti e l’ambiente era un problema inesistente. Agli 81 vannacciani tricasini, anche loro cittadini europei, radunati intorno a un tavolo, direi: guardate avanti, c’è ancora un mondo di eguaglianza, giustizia e libertà da costruire.
Molto bene il Pd. Bene Fratelli d'Italia. Benino il Movimento 5 Stelle
di Pino GRECO
Tricase, 8 e 9 Giugno 2024 - È in controtendenza rispetto al risultato nazionale l'esito del voto a Tricase dove il primo partito è il Pd.
Il Partito Democratico ha raggiunto in Città 1600 preferenze pari al 30,44%, contro il 29,54% di Fratelli d'Italia pari a 1.553 voti. Il distacco è di solo 47 voti.
Al terzo posto il Movimento 5 Stelle con 639 voti pari 12,16%.
Il candidato piu’ votato a Tricase e’ Antonio Decaro, del Partito Democratico.
Il Sindaco di Bari, supera tutti con 1.024 voti, mentre la premier Giorgia Meloni si ferma al secondo posto con 835 preferenze
Questi i numeri
Sezioni: 21/21 - Elettori: 15.435 - Votanti: 5.494 (35,59%)
Schede nulle: 155 - Schede bianche: 82 - Schede contestate: 0
PARTITO DEMOCRATICO 1.600 30,44%
DECARO ANTONIO 1.024
ANNUNZIATA LUCIA 394
PICIERNO GIUSEPPINA DETTA PINA 298
TRAMACERE GEORGIA 220
TOPO RAFFAELE DETTO LELLO 121
RUOTOLO ALESSANDRO DETTO SANDRO 84
MOHAMMAD ALIZADEH SHADY DETTA SHADY 31
CRISTALLO JASMINE LUCIA 11
SPADA GIAMMARIO 10
CAMPANILE NICOLA DETTO PER 2
FORTE FRANCESCO SAVERIO DETTO FRANCESCO 1
TODISCO FRANCESCO 1
SCHIAVONE MASSIMO 1
FRATELLI D'ITALIA 1.553 29,54%
MELONI GIORGIA DETTA GIORGIA 835
NESCI DENIS DOMENICO 207
GEMMA CHIARA MARIA 142
VENTOLA FRANCESCO 139
PICARO MICHELE 67
SGARBI VITTORIO 57
BENEDETTO NICOLA 21
D'AMBROSIO NICOLA DETTO DAMBROSIO 10
DOCIMO RAFFAELLA 8
CERRETO MARCO 7
AMATRUDA ERSILIA 3
MARRAZZI ELENA 3
DE FRANCESCO LUCIANA 2
GAMBINO ALBERICO 2
AMBROSIO ANTONIO 1
GRECO GIOVANNA 1
MOVIMENTO 5 STELLE 639 12,16%
TRIDICO PASQUALE 101
PALMISANO VALENTINA 78
FURORE MARIO 44
SILVESTRI GAIA 16
CORNELI VALENTINA 7
DELLA VALLE DANILO 6
STELLA FABIO 6
COPPOLA ANNUNZIATA 6
LABARILE MARIA ANNA 5
SIBILIO MAURIZIO 4
RUGGIERO FRANCESCA ANNA 4
DI PALMA RICCARDO 4
SARNO MAURA 3
GAUDIANO FELICIA 3
DE VITA LAURA 2
BELCASTRO GIUSEPPE NUNZIATO 1
INCAMPO VINCENZO 1
LEGA SALVINI PREMIER 417 7,93%
MARTI ROBERTO 172
RUSSO ANGELA 107
PATRICIELLO ALDO 99
VANNACCI ROBERTO 81
MANCUSO FILIPPO 32
LOIZZO SIMONA 4
GRANT VALENTINO DETTO VALENTINO 2
GRANDE MARICA 2
MINUTO ANNA CARMELA 2
CUCCHIARELLA LAURA 1
MAGLIANO FRANCESCA IN VITTI 1
SANTORO DANTE 1
ALLEANZA VERDI E SINISTRA 379 7,21%
MARASCHIO ANNA GRAZIA 156
LUCANO DOMENICO DETTO MIMMO 71
D'AMATO ROSA 21
BORRELLI FRANCESCO EMILIO 16
FATAYER SOUZAN DETTA SUSAN 13
PERSICO GIULIA 5
FUNARO MARIA PIA 2
IMPERATORE FRANCESCA 2
SPINELLI VALERIA 2
ULGIATI SERGIO 2
CANNEROZZI FEDELE 1
CUCCURESE NATALE 1
MARIANO ALESSANDRA 1
FORZA ITALIA - NOI MODERATI - PPE 249 4,74%
TAJANI ANTONIO 91
DE MOLA LAURA 34
DELL'ERBA PAOLO SOCCORSO 19
MARTUSCIELLO FULVIO DETTO FULVIO 10
MUSSOLINI ALESSANDRA 9
ADINOLFI ISABELLA 5
VUOLO LUCIA DETTA VOLO DETTA VULO 2
VERNOLA MARCELLO 2
ROSA RICCARDO 1
SACCHI ALESSANDRO 1
STATI UNITI D'EUROPA 150 2,85%
RENZI MATTEO 76
BELLANOVA TERESA 38
STOMEO ELEONORA DETTA CLAUDIA 22
STELLATO MASSIMILIANO 18
MARAIO VINCENZO DETTO ENZO 3
LONARDO MASTELLA ALESSANDRINA DETTA SANDRA MASTELLA 3
ZAMBRANO MANUELA 2
MIRAGLIA CATERINA 2
CAPUTO NICOLA 1
PASCULLI DE ANGELIS ADRIANO DETTO PASCULLI 1
RUBINO ANTONIO 1
AZIONE - SIAMO EUROPEI 115 2,19%
POTI' VALERIO 31
CALENDA CARLO 30
PITTELLA MAURIZIO MARCELLO CLAUDIO 19
CRACA CARMELA DETTA CARMEN 15
BONETTI ELENA 7
IACOVELLI DANILA 7
D'AMELIO LIBERA DETTA LIA 1
GALANTINO DARIO 1
POSTORIVO STEFANIA 1
PACE TERRA DIGNITA' 93 1,77%
SANTORO MICHELE 33
MARCHETTI LAURA 6
SABENE BENEDETTA 5
MICUNCO VITO 4
LA VALLE RANIERO LUIGI 3
GATTI MORA TIARE 3
SCARPULLA ROSARIA DETTA SARA 3
CAPACCIO RITA 2
CIRUZZI DOMENICO 2
PEDICINI PIERNICOLA 2
ARLACCHI GIUSEPPE DETTO PINO 1
BOMPIANI GINEVRA ROBERTA 1
DELLA VENTURA PAOLO MARIA 1
SHIHADEH NOOR 1
LIBERTA' 26 0,49%
DE LUCA CATENO 8
DI MATTEO NICOLA 3
CASTELLI LAURA 2
AMODEO FRANCESCO 2
GIANNONE VERONICA 1
RIZZI ENRICO 1
ALTERNATIVA POPOLARE 18 0,34%
BANDECCHI STEFANO 4
PARTITO ANIMALISTA - ITALEXIT PER L'ITALIA 18 0,34%
CERIELLO CRISTIANO 1
CRISTOFARO DAMIANO 1
SAMMARCO MARGHERITA 1
UFFICI TECNICI ALL’ACAIT
Prende corpo la Città amministrativa in zona ACAIT.
La Giunta Municipale ha approvato una deliberazione (n. 127 del 29 maggio) con la quale, preso atto del completamento dei lavori e della fornitura degli arredi, ha dato il via libera al trasferimento nell’ex complesso ACAIT degli Uffici dei Settori Tecnici attualmente ubicati nell’ex Convento dei Domenicani.
Il trasferimento attua una volontà espressa dal Consiglio comunale nel febbraio del 2021; in quell’occasione l’Amministrazione approvava le Linee programmatiche di mandato nelle quali, tra gli altri obiettivi, vi era quello di valorizzare gli immobili comunali nel centro storico destinandoli a contenitori culturali e, contestualmente, dare vita alla Città amministrativa in Zona ACAIT.
I lavori per rendere utilizzabile un capannone del complesso ex ACAIT hanno avuto un costo di € 345.370, a carico di fondi ministeriali, mentre gli arredi sono stati acquistati per € 52.000 oltre a circa 19.000 euro per attrezzature archivistiche.
VERDE IN ZONA DRAGHI
La Giunta (del. n. 124 del 29 maggio) ha approvato un progetto per la messa a dimora di essenze arboree ed arbustive in Zona Draghi.
Il tutto allo scopo di rafforzare la rete ecologica urbana e migliorare il microclima della zona abitata circostante.
“Il sistema delle aree verdi cittadine riveste (un ruolo importante) per la qualità della vita urbana, a cui contribuisce con funzioni climatico-ecologiche, urbanistiche, paesaggistiche e sociali, costituendo pertanto una componente essenziale per la salute pubblica come elemento migliorativo del microclima”, così si legge nella delibera della Giunta.
Il Comune aveva partecipato ad un progetto regionale denominato “lavori di adeguamento e ammodernamento delle opere di urbanizzazione primarie e di completamento di quelle secondarie”.
Importo previsto dei lavori € 3.660,00