Tricase, 23 giugno 2023
CRISI A PALAZZO GALLONE
La lettera con cui Francesca Longo e Giorgio Dell’Abate lasciano il Partito Democratico
Al Segretario del Circolo Partito Democratico di Tricase
Gianluigi Forte
e p.c al Circolo del Partito Democratico di Tricase
Caro Segretario e cari e care militanti,
è necessario interrompere questa crisi politica per occuparci dei problemi di Tricase e dei Tricasini. Il Partito Democratico è stato dall'inizio parte di questa coalizione di governo e nonostante le critiche da noi stessi mosse in questi anni, noi consiglieri non abbiamo mai pensato di interrompere quest'esperienza, nemmeno nei giorni in cui abbiamo attraversato, a fatica, la frattura che si è generata, dal momento che eravamo fermamente convinti di poter trovare una soluzione condivisa.
Siamo nel momento storico dei rincari energetici, della crisi ambientale ed ecologica, della ripresa post-pandemica e delle opportunità offerte dal PNRR e l'unica cosa necessaria da compiere oggi è un atto di responsabilità verso i cittadini che rappresentiamo per continuare a lavorare alacremente per il benessere dell'intera comunità. Questo è il vero senso della politica, l'unico che dà onore al ruolo istituzionale che ricopriamo e per cui ci è stata data fiducia: essere al servizio esclusivo della nostra comunità. Riconosciamo la difficoltà di governare in coalizioni eterogenee ma unite da unico patto sottoscritto con i cittadini, ma noi puntiamo in alto, guardiamo alla Città, alla crescita, agli obiettivi. Siamo ancora convinti che sia fondamentale ripartire dai capisaldi del nostro programma elettorale, ossia dal miglioramento della qualità di vita nelle Marine e nelle frazioni, dall'attrattività turistica, dal decoro urbano, dal verde pubblico, dalla pianificazione urbanistica.
Le critiche e la messa in discussione dell'attività svolta fino ad ora, da parte nostra, erano mosse esclusivamente dal desiderio di raggiungere traguardi sempre più incoraggianti e dalla voglia di fare sempre di più.
Un anno fa consegnammo un primo documento al Sindaco: era un appello al rilancio dell'attività amministrativa; in quell'occasione abbiamo chiesto ordine, metodo e l'azzeramento della Giunta, per una sua rimodulazione funzionale ed una verifica del lavoro svolto.
ln un'altra missiva, invece, riconoscevamo tutti i risultati raggiunti, come l'assunzione di nuovo personale, per rendere più efficiente la macchina amministrativa, un'attenzione particolare alla progettazione per rispondere alle numerose opportunità regionali, nazionali ed europee, l'attenzione verso gli ultimi, la strutturazione di una politica culturale e turistica. Lamentavamo, allo stesso tempo, il rinvio della programmazione urbanistica, il miglioramento del decoro urbano e del verde pubblico, la scarsa attenzione verso il tessuto giovanile e/o sportivo e produttivo.
È assodato ormai che il circolo del Partito Democratico di Tricase oggi si è rinnovato ed è giusto che sia espressione delle diverse anime che lo compongono e che si fondi sulla libertà di esprimere le proprie idee.
Come la vita coniugale, anche quella di partito non dovrebbe fondarsi sulla prevaricazione di alcuni su altri, ma, piuttosto, nella costante ricerca di un compromesso, che può essere raggiunto solo se i rapporti si basano sui valori del reciproco rispetto, della mediazione e dello sforzo comune, per il raggiungimento dell'obiettivo finale che, come già detto, è sempre e solo il benessere della comunità.
Nonostante i vani tentativi di risoluzione della crisi, ci è sembrato che mancasse la volontà di ricomporre le fratture; ciò nonostante abbiamo speso tutte le nostre energie fisiche e mentali affinché si potesse arrivare ad una soluzione condivisa.
Non siamo d'accordo con la proposta finale del circolo del PD di Tricase per metodi e contenuti, per questo motivo democraticamente non abbiamo sottoscritto l'ultimo documento indirizzato al Sindaco e nel rispetto della decisione assunta in seno alla maggioranza del partito, abbiamo deciso di continuare a percorrere la strada tracciata in campagna elettorale e percorsa sino ad oggi.
Pesa come un macigno la responsabilità che il nostro elettorato ci ha affidato, al quale importa solamente la risoluzione della crisi e la ripresa dell'attività amministrativa, il rilancio della nostra Città, che per troppi anni è stata vittima di crisi politiche e che per lo stesso motivo ha impiegato del tempo prezioso a risolvere le criticità, a ritrovare gli equilibri, a rieleggere Sindaci, piuttosto che ad utilizzarlo per la crescita del nostro territorio, ormai rimasto troppo indietro rispetto ad altri e che sicuramente merita molto più rispetto e considerazione.
Ringraziandovi per tutti i momenti condivisi insieme e per le battaglie portate avanti, con grande amarezza, comunichiamo che da oggi percorreremo da soli la strada per la quale gli elettori ci hanno dato fiducia, continuando, tuttavia, a coltivare la speranza di poterci incontrare sui valori democratici che caratterizzano il Partito e che ci hanno sempre contraddistinto, ossia il rispetto delle persone, della divergenza di opinioni e della libertà, principi che continueranno a rappresentare la stella polare della nostra vita e del nostro agire quotidiano. Certi che le divergenze politiche non intaccheranno mai i rapporti umani.
Siamo ormai a pochi giorni dalla serata del Premio.
Fervono i preparativi e continua il coinvolgimento dei nostri Lettori.
Oltre alle prenotazioni per la Cena sociale (vi chiediamo di affrettarvi perché i posti che il Locale può mettere a disposizione stanno per esaurirsi), cominciano ad arrivare in Redazione le domande da rivolgere al direttore Tarquinio.
Dalla guerra alla vita della Chiesa, dagli immigrati alla giustizia, per passare dalle diseguaglianze alle nuove povertà, dall’intelligenza artificiale al mondo dei media.
Continuate a scrivere e a proporre domande. Ovviamente la Redazione le vaglierà, le selezionerà e, magari, le sintetizzerà per poi porle a Marco Tarquinio.
Il 1° luglio sarà con noi anche Lucia Goracci, inviata della RAI nei luoghi dove maggiormente si vivono situazioni difficili. Da ultimo la Goracci è stata in Iran dove ha fatto dei réportages sulle donne iraniane e sulle loro proteste che tanto clamore hanno suscitato nel mondo e scatenato una dura repressione (con centinaia di impiccagioni) da parte del regime.
La Goracci è l’ultima dei nostri premiati, ma ha voluto venire per dimostrare la simpatia che ha maturato nei confronti della nostra Città in occasione del Premio 2022.
Molte le adesioni alla serata anche da parte di persone che vengono da fuori e questo è un segnale importante.
Aprirsi a tutto ciò che ci circonda ed anche a realtà lontane come quelle delle quali ci parleranno Tarquinio e Goracci ci aiuta a non essere provinciali ma ad essere, a Tricase, cittadini del mondo.
di Pino GRECO
TRICASE- Se fosse un film sarebbe del genere grottesco. La trama che si sta sviluppando nelle stanze di Palazzo Gallone si basa oramai sulla narrazione di eventi ritenuti non a torto assurdi e surreali fino a pochi mesi addietro.
La crisi di governo cominciata quasi sottotraccia poco più di 12 mesi fa ( aprile 2022 ), quando il consigliere di maggioranza Armando Ciardo, ha lasciato il gruppo nelle cui fila era stato eletto, e proseguita con le dimissioni del vicesindaco Andrea Ciardo al termine di una escalation di tensioni e a margine di una serie di divergenze maturate nelle settimane precedenti proprio tra lo stesso e il sindaco Antonio De Donno, non ha ancora trovato una logica soluzione.
A quei primi cenni di instabilità governativa si sono aggiunte poi le dimissioni dell'assessore ai servizi sociali Anna Forte, anche in questo caso maturate dopo momenti di frizione e di incomprensione tra il Partito democratico – che aveva addirittura sospeso la propria attività amministrativa – e il sindaco.
Al chiarissimo messaggio di insoddisfazione, teso in maniera altrettanto esplicita alla volontà di “azzerare la giunta”, esplicitato dalla capogruppo in consiglio comunale Francesca Longo e dal segretario cittadino del PD Gianluigi Forte, non è seguito tuttavia null’altro che una stasi politica amministrativa che non giova alla città.
Anzi. In questo contesto di indecisioni e di immobilità, si procede “a vento”, lasciandosi scivolare addosso i giorni che trascorrono, nel mare cosmico di una piatta estate appena cominciata e nelle cui acque sguazzano interrogativi senza risposte e scenari tutt’altro che positivi.
Il finale? Una decisione forse fin troppo semplice da immaginare, al pari del pensiero rivolto al “maggiordomo omicida”, ma forse oltremodo difficile da adottare. Ad oggi, in ogni modo, è un pensiero arduo persino ipotizzare un colpo a sorpresa. Quanto durerà ancora questa agonia politica.
Tricase ha voglia di vita, non di sopravvivenza. “Galleggiare” in balia del vento non è nelle corde di una città da sempre simbolo di operatività. Un popolo che quello stesso vento lo ha sempre sfruttato per riempire le proprie vele e per indirizzare la rotta delle sue decisioni. Tocca solo aspettare che cambi.
di Pasquale FERRARI
“I Carabinieri in Afghanistan”. A Tricase la presentazione del libro del Generale Carmelo Burgio.
È un evento di prestigio quello promosso dalla Sezione tricasina dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo, in collaborazione con la libreria indipendente Marescritto e con il patrocinio della Città di Tricase.
La presentazione del libro del Generale di Corpo d’Armata Carmelo Burgio – “I Carabinieri in Afghanistan” – che si terrà sabato 24 giugno presso la Sala del Trono del Palazzo Principesco dei Gallone (ore 18,30), è un appuntamento da non perdere.
Uno dei monumenti più significativi di Tricase pronto ad accogliere un Uomo e la sua storia, non a caso considerato uno dei monumenti viventi dell’Arma dei Carabinieri. Un Militare di eccezionale caratura, che coi suoi risultati operativi ha contribuito ad esaltare il pregio e l’immagine dell'Italia e delle Forze Armate in ambito internazionale.
Il Generale Burgio, che tra gli altri vanta anche incarichi di comando presso il Gruppo di Intervento Speciale (GIS), è stato Comandante del 1º Reggimento Carabinieri paracadutisti "Tuscania", della 1ª Brigata Mobile, dei Comandi Interregionali “Podgora” e “Culqualber”, con sede rispettivamente a Roma e Messina, e del Comando delle scuole dell'Arma.
Nelle pagine del suo libro porta a Tricase la propria appassionata testimonianza professionale ed umana in Afghanistan, forse la più profonda tra le innumerevoli svolte in giro per il mondo (a fine 2003 è pure Comandante del Reggimento Multinational Specialized Unit in Iraq, subito dopo l'attentato di Nassiriya).
In quelle righe riporta riflessioni e dati sulle operazioni dei Carabinieri per sgominare le cellule terroristiche infiltrate nelle Forze Armate Afghane, risalenti al periodo (2010) in cui fu Comandante del CTAG-P (letteralmente, Combined Training Advisory Group – Police, Gruppo consultivo di addestramento combinato). La conferenza è una nuova occasione per tornare a riflettere sul tema “Afghanistan”. Non sono trascorsi neanche due anni dal giorno in cui si è chiuso ufficialmente il ventennale impegno italiano in Afghanistan. 27 agosto 2021. Col decollo dell'ultimo C-130J, si chiudeva, nel cielo del Paese in cui è vietato persino far volare gli aquiloni, l’operazione «Aquila Omnia».
Un ponte aereo, da Roma a Kabul, lungo 15 giorni, pianificato e diretto dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI). Un trasporto umanitario senza precedenti che ha permesso l’evacuazione di oltre cinquemila persone, nella quasi totalità (4.890) ex collaboratori afghani e loro familiari.
Le stime ufficiali registrano quasi 1.500 bambini. Il libro. Di notevole interesse pure la prefazione del Generale Marco Bertolini, Militare di straordinario e raro spessore, paracadutista anch’egli, incursore, che del Comando Operativo di Vertice Inteforze ne è stato pure Comandante (tra gli altri numerosissimi incarichi quello di Comandante del 9° Reggimento d'assalto paracadutisti "Col Moschin", della Brigata paracadutisti "Folgore" e del Comando interforze per le operazioni delle Forze speciali, in acronimo COFS).
Al di là della facile retorica che ha animato la discussione sul tema, la chiusura della parentesi afgana, il ritiro del contingente internazionale e il conseguente ritorno al potere dei talebani, hanno generato molte domande sui risultati conseguiti dalla missione di supporto al governo afgano nella guerra contro al-Qaida e hanno lasciato sulla pelle e nell’anima di ognuno – non solo di chi la missione l’ha vissuta in quel teatro operativo o di chi come me ha avuto l’opportunità e l’onore di partecipare ad «Aquila Omnia» – cicatrici invisibili all’occhio umano, ma profondissime.
Mercoledì, 21 giugno 2023
La nota del Partito Democratico di Tricase al Sindaco Antonio De Donno
C.A. Sindaco
Antonio De Donno
Trascorsi quasi due mesi dall’inizio della crisi amministrativa, prendiamo atto che sono
serviti a poco, riunioni, incontri e comunicati a vari livelli, fatti con l’intento di risolvere
nell’alveo della politica più nobile, un'impasse che aveva messo a nudo tutte le criticità e le mancanze con le quali ci siamo scontrati in questi primi anni di mandato.
Con forte senso di responsabilità ci siamo fin qui trascinati, e con altrettanta
responsabilità, sentiamo forte il dovere di esternare l’insoddisfazione per le proposte
ricevute dal Sindaco, che ancora una volta, vedono il Partito Democratico penalizzato ed in una posizione tale da non avvertire la giusta fiducia che una componente di coalizione necessita.
Tali proposte, inoltre, non ci consentono di dare una congrua rappresentanza alle risorse e competenze interne del partito, per espletare al meglio il mandato conferito dal proprio elettorato, nell’interesse della comunità.
Comunichiamo, pertanto, la decisione di demandare al Consiglio Comunale, ogni
valutazione e decisione riguardante ogni singolo atto amministrativo.
Tanto dovevamo.
Martedì, 20 giugno 2023
fonte Polizia Locale Tricase
CHIUSURA AL TRAFFICO VEICOLARE DI UN TRATTO DI VIA R.CAPUTO IL 21 GIUGNO 2023
Per consentire l’esecuzione dei lavori di realizzazione di allacci idrici e fognari, a cura della ditta incaricata da Acquedotto Pugliese si è RITENUTO opportuno intervenire mediante la chiusura al traffico veicolare il giorno 21 Giugno 2023 dalle ore 07:00 e sino al termine dei lavori: la chiusura al traffico veicolare in via Roberto Caputo tratto compreso tra via Diaz e Piazza del Popolo
Per la chiusura del suddetto tratto di strada, è necessario inoltre istituire:
la chiusura al traffico veicolare in via San Demetrio;
la chiusura al traffico veicolare in via Monsignor Ingletti;
la chiusura al traffico veicolare in via delle Conce (tratto compreso tra via dei Pellai e Piazza del Popolo);
il senso unico di circolazione in via delle Conce, tratto compreso tra via Dei Pellai e via Madonna del Loreto, con direzione di marcia consentita verso quest’ultima;
il senso unico di circolazione in via Martiri del 15 Maggio 1935, con direzione consentita verso Piazza Pisanelli.
di Giuseppe R. PANICO
Ai turisti e visitatori in arrivo a Tricase in auto, dopo una sempre più trafficata, lenta e pericolosa SS.275 o, più raramente, in treno, oltre ad offrire l’immagine di una stazione ferroviaria così trascurata, offriamo anche il nostro modello di “Grande Muraglia”. Costruita a secco lungo via Lecce, per proteggere dal rumore delle rare e deserte littorine, le sensibili orecchie di passanti e vicinato, a differenza di quella cinese, ha perso rapidamente la sua “grandezza”.
Qualche anno fa, è stata infatti abbassata per cedimento della sua gracile imbracatura in legno ed ora sta ulteriormente franando. Della funzionalità e debolezza di tale “grande” opera ne scrissi, (per il Gallo), e con un po’ d’ironia, nell’ormai lontano marzo 2008.
Le facili previsioni di allora non richiedevano certo né una “laurea magistralis” in muretti (e muraglie) a secco, né un terremoto, alluvione o collisione di un treno deragliato. Bastava la scienza e i calcoli degli U.d.P. (Unti dal Potere) e i danni alla struttura e alle nostre tasche sono oggi sotto gli occhi di tutti. Da allora, sono passati 15 anni, le littorine si sono modernizzate ma il tempo di percorrenza verso Lecce è rimasto invariato, un’ora e tre quarti, con velocità media di 30 km ora.
La stessa di oltre 60 anni fa, quando decine e decine di studenti (me compreso) si recavano a Lecce per frequentare le Scuole Medie Superiori. Un “transit time” giornaliero casa-scuola-casa, via FSE, di circa 4.5 ore; una routine durata ben 5 anni, con un solo giorno di assenza.
Allora non vigeva ancora né il “tuttipromossi” o quasi, né voti stratosferici, né genitori che andavano a perorare la causa dei loro pargoli, né droghe, smart-phone e social ad annebbiare tante giovani menti. Pur senza adeguate cognizioni geopolitiche (scienza vitale per conoscere il mondo, ma tuttora molto ignorata), vi era già il pecorile intrupparsi negli occasionali scioperi contro i soliti “cattivi” USA e le loro guerre, organizzati da aspiranti U.d.P. in erba, vocianti nel parlare e scorciati nel pensare. In paese si parlava già di “valorizzare le marine” ed i lavori per la piscina di Marina Serra, oggi così nota, frequentata anche dagli eco-verdi e da questi spacciata per “naturale”, proseguivano alacremente.
Anche a botti di esplosivo, qualche vicino vetro infranto, un ragazzo che, come alternanza scuola-lavoro, sistemava chirurgici candelotti di dinamite e un cingolato che, pur controvoglia, scendeva in piscina per liberarla dai detriti. Passando per via Roma, di recente sinistrata dai moderni U.d.P, trovando il passaggio a livello chiuso (interminabili minuti per un transito di pochi secondi), il casello dismesso, le littorine così rade e deserte, tornano in mente i tanti proclami dai balconi della politica “Elettrificheremo la ferrovia”, “Faremo la metropolitana di superficie”, “Utilizzeremo motori ad idrogeno”. Sembra quasi che l’indolenza nel produrre in tempi brevi seri programmi e nuove opere veramente utili possa essere compensata dallo spargere idee o illusioni per un irraggiungibile domani.
L’ inarrestabile franare della nostra muraglia cinese sembra quasi il simbolo di una cultura U.d.P. che sembra avere poco interesse o adeguatezza anche per prioritarie attenzioni verso ciò che è già disponibile o potenzialmente tale.
Come la vasta area ferroviaria, che, scarsamente utilizzata da oltre mezzo secolo, continua a spaccare in due il nostro territorio. Non sappiamo se il P.U.G, sempre promesso e sempre rinviato, ne terrà conto in quanto area ormai ridondante per la marginale attività ferroviaria e non più per imbarco di beni agricoli, un tempo prodotti anche per l’esportazione. Agricoltura oggi “svalorizzata” anche per indisponibilità delle acque reflue e piovane, malgrado milioni di spesa dalle nostre tasche e opere fatte, rifatte e rugginite nelle campagne.
Prevedibilmente, non si avrà mai il coraggio di ritenere del tutto superato tale tratto ferroviario, terribilmente passivo come costo/efficacia, magari a favore di un hub ferroviario in zona baricentrica (Maglie) per collegamenti più rapidi, frequenti e affollati con Lecce- Brindisi- Aeroporto e collegato da shuttle su gomma con i paesi limitrofi.
Il Comune potrebbe richiedere l’area inutilizzata, allargare così quel tratto di via Lecce, attivare un parcheggio di interscambio, una stazione pullman, un sovrappasso ciclabile e pedonale per collegamento aggiuntivo con S. Eufemia/Tutino e dedicare al verde le aree residue. Meno difficile a farsi o a provarci, con la “grazia” di una politica più lungimirante e meno litigiosa. Siamo in estate, le marine ben poco valorizzate e la muraglia sempre più cadente.
Il suo pietrame potrebbe magari servire, non più per le buche stradali più profonde, come suggerito 15 anni fa, ma a Marina Serra per creare un’area più ampia e agibile intorno a torre Palane, sistemare la discesa a mare all’ Acquaviva, tappare l’enorme buca e adiacenti passetti sulla discesa del Lavaturo.
Un luogo questo incantevole ove un tempo le pecore, producendo reddito e belando, pare avessero meno buche dei bipedi di oggi. Come quadrupedi, non erano poi vittime né del sarcasmo dei turisti, né di occasionali infortuni.
CRISI AMMINISTRATIVA
ALTRO GIRO...ALTRA CORSA...DI NUOVO A BORDO DELLA "GIOSTRA" DI PALAZZO GALLONE, A QUANTO PARE...
LE RICHIESTE DEL PARTITO DEMOCRATICO AL SINDACO
Sindaco e Pd si sono incontrati. I dem chiedono strumenti adeguati nella configurazione della nuova Giunta Comunale e nella gestione delle attività consiliari, con l’assegnazione delle deleghe assessorili a Lavori Pubblici e Patrimonio, Urbanistica, Ambiente, Affari Generali e Contenzioso.
Mentre sul fronte della nomina della nuova Giunta c'è ancora da attendere…
Abbiamo contattato il Partito Democratico di Tricase. Il segretario Gianluigi Forte:
“Per senso di trasparenza e responsabilità, nell’ultimo incontro abbiamo chiesto al sindaco che, insieme al Partito Democratico, sia disponibile a redigere un documento, con cui, ripercorse le tappe della crisi ed evidenziate le criticità (nel metodo e nel merito), sia sancito l’impegno di un chiaro e manifesto cambio di rotta per i due anni a venire.
In tale documento condiviso vanno impressi i punti programmatici (da noi sempre ritenuti indispensabili), gli strumenti (attraverso una differente ricomposizione delle deleghe assessorili e della gestione consiliare) e la tempistica:
1° La pianificazione del territorio (intesa principalmente come gestione delle criticità, esecuzione delle opere e dei lavori pubblici), la rifunzionalizzazione del patrimonio comunale ed il monitoraggio dell’iter d’approvazione del PUG secondo l’indirizzo impresso dalla delibera unanime di Consiglio comunale; tutte azioni finalizzate ad una migliore qualità della vita e vivibilità della città in costante ed aperto confronto con la comunità, le attività produttive e le associazioni di categoria.
2° Una più energica salvaguardia e tutela dell’ambiente ed una accelerazione sul fronte della transizione ecologica.
3° Una maggiore valorizzazione e soprattutto una caratterizzazione identitaria delle marine e delle frazioni.
4° La prosecuzione delle azioni di tutela delle fasce deboli e del terzo settore.
5° Una riorganizzazione più efficiente, parsimoniosa e dinamica del settore degli affari generali e del contenzioso.
Per favorire il perseguimento di questi obiettivi richiesti a gran voce dalla Città, il Partito Democratico dovrà avere gli strumenti adeguati nella configurazione della nuova Giunta Comunale e nella gestione delle attività consiliari, con l’assegnazione delle deleghe assessorili a Lavori Pubblici e Patrimonio, Urbanistica, Ambiente, Affari Generali e Contenzioso”
TRICASE- Nel parco di via Pirandello un essere vivente soffre e muore nell'indifferenza generale di tutti.
C'è un alberello di pino che da oltre due anni è molto inclinato e il suo tronco principale non viene mai raddrizzato.
Se nessuno dovesse intervenire, l'albero da adulto potrebbe divenire pericoloso a seguito di sostenute raffiche di vento.
Si pregano le autorità preposte di intervenire prima che sia troppo tardi.
Michele Mangiullo
di Alessandro DISTANTE
Alcuni numeri fa, scrivevo: “Sembra proprio che la politica parli un linguaggio diverso da quello della Città e questo scollamento rischia di tradursi nell’ulteriore allontanamento dei cittadini dalla <<cosa pubblica>> con forti rischi di tenuta democratica del sistema”.
Mi chiedevo di chi fossero le colpe ed escludevo, con forza, che si potesse dare una risposta semplicistica ad una questione complessa che riguarda non solo Tricase ma l’intero sistema istituzionale italiano e di tante democrazie.
Intanto la crisi continua e, almeno al momento, non se ne vedono gli esiti. Quel che è certo è che una crisi politico-amministrativa che si protrae da tempo non ha portato ad una esternazione delle ragioni della crisi e ad un confronto con la Città da parte di chi amministra.
Se amministrare una Città non è solo asfaltare le strade, sfalciare l’erba, sistemare un basolato; se amministrare una Città è dare un volto o addirittura un’anima ad una comunità, allora questo silenzio non fa che incidere e determinare una crisi più profonda: la crisi della comunità.
Superata la famiglia patriarcale dove il potere era in capo al pater familias, si è giunti ad una famiglia democratica dove, innanzitutto, il dialogo ed il confronto (ed anche lo scontro) costituiscono il metodo per focalizzare le problematiche e per superarle; allo stesso modo dovrebbe essere per una famiglia allargata quale deve aspirare ad essere una cittadina che punta ad essere a dimensione umana. Tanto più che in una Città il metodo democratico è alla base della legittimazione di chi viene designato per guidare la famiglia-comunità cittadina.
Ed allora: se siamo chiamati a dare un senso all’amministrare e se il senso non può essere quello di sistemare strade e tappare buche perché per questo ci sono gli Uffici a ciò preposti, non è giusto pretendere che l’azzeramento per dimissioni di tutti gli Assessori meriti una messa in comune delle cause e delle soluzioni?
Un’Amministrazione –come si diceva- è chiamata a dare un’anima, oppure, se preferite, un volto alla comunità. In una comunità fatta di persone la parola è lo strumento per dialogare; se non si usa la parola, ma si sceglie il silenzio, quale comunità si crea e quali processi democratici si rispettano?
fonte Provincia di Lecce
Dal 15 giugno al 10 settembre torna “SalentoinBus”, il servizio di trasporto pubblico ideato e organizzato dalla Provincia di Lecce per assicurare, nei mesi estivi, la mobilità dei residenti e dei turisti su tutto il territorio salentino.
Saranno 13 le linee principali di collegamento tra il Capoluogo e l’entroterra e le località costiere, integrate da altre 15 linee secondarie che permettono di raggiungere praticamente tutto il territorio salentino.
Per questa edizione estiva sono state inserite nuove fermate e nuovi transiti: sulla linea 105 (Otranto - Santa Cesarea Terme - Castro - Santa Maria di Leuca) è stato inserito il transito nel Comune di Uggiano la Chiesa; sulla linea 111 (Nardò - Santa Maria al Bagno - Santa Caterina) è stato inserito il transito in località Porto Selvaggio; sulla linea 112 (Soleto - Torre dell'Orso) è stato inserito il transito nel Comune di Galatina; sulla linea 108 (Lecce - Gallipoli - Santa Maria di Leuca) è stata inserita una ulteriore coppia di corse.
Garantite le connessioni con gli altri collegamenti: Stazione ferroviaria di Lecce, tutte le linee in transito su Lecce fermano nei pressi della stazione ferroviaria per l’opportuna integrazione con i mezzi a lunga percorrenza; Aeroporti di Brindisi e Bari, raggiungibili con servizi regionali effettuati da SITA/SEAT in partenza dal City Terminal di Lecce; San Pancrazio Salentino e Valle d’Itria, raggiungibili con servizi regionali ed extraprovinciali effettuati da FSE/STB Brindisi in partenza da Lecce e da Torre Lapillo; Marine di Lecce, raggiungibili con servizi comunali effettuati da SGM in partenza da Lecce.
Anche quest’anno sarà disponibile il sistema di biglietteria elettronica, mediante l’utilizzo della piattaforma informatica Itineris, sviluppata e aggiornata dal Consorzio Cotrap per la vendita di biglietti e prenotazione del posto, che comprende diverse funzioni, quella di memorizzare le preferenze di viaggio, il pagamento preferito, di creare un portafoglio elettronico sempre disponibile per acquistare velocemente i biglietti, di ricezione delle notifiche e la visualizzazione su Maps delle fermate con l’indicazione di quelle più usate dalla rete.
Per trovare tutte le informazioni su linee e orari, biglietteria e altro di “SalentoinBus 2023”