Stadio San Vito – Tricase 4 luglio – 8 luglio 2016
Il Camp Portieri …esclusivamente dedicato alla tecnica, tattica e preparazione di chi ha scelto questo delicato ruolo …
Coordinato dal preparatore dei portieri Tecnico FIGC
Mr. Rosario Sticchi ( A.S.D. Capo di Leuca)
In collaborazione con i preparatori dei portieri Tecnici FIGC
Mr. Francesco Garzilli ( U.S. Lecce)
Mr. Claudio Grondona ( Monopoli Calcio)
Con la preziosa partecipazione del preparatore dei portieri professionisti
Mr. Luigi Sassanelli ( U.S.Lecce)
I numeri 1... qui si nasconde il portiere del futuro...
Sette luglio 2016 - Inzio lavori di sistemazione dell'area sterrata adiacente a via Catalano nel centro storico
"Rione Puzzu" . Importo del progetto : euro 19.540,00
Associazione culturale Archès Con enorme dispiacere ci è stato comunicato che nei giorni scorsi è stato trafugato il "monolite fallico"ubicato nella zona industriale di Tricase
Di quella preziosa testimonianza dell'antico culto di Priapo nelle campagne del Salento rimangono solo alcune foto, delle riprese video per un documentario di denuncia dell'abbandono delle zone industriali del Salento prodotto dall'Associazione Archès e una descrizione pubblicata nel volume di M. Cavalera "Lucugnano e il suo territorio", riportata di seguito: "Nel cuore della zona industriale di Tricase, laddove un tempo non tanto remoto vi era una vasta distesa di ulivi e pietre, un monolite, alto poco meno di un metro e mezzo, stuzzica la fantasia di chi lo guarda. È stato eretto, infatti, in un modo che, guardando dalla giusta angolazione, appaia come un simbolo fallico di fronte all’ingresso a ogiva di una pajara, chiaramente simbolo della femminilità. Si tratta di un antico e quasi dimenticato rito contadino praticato per propiziare la fertilità della terra, che si rifà sull’arcaico culto dedicato a Priapo, divinità venerata da Greci e Romani, dotata di un enorme membro in grado di favorire la fecondità della natura e di proteggere i prodotti agricoli dalle carestie . Rari frammenti di terrecotte ad impasto dell’età del Bronzo e di ceramica comune romana riconducono alla presenza di insediamenti umani stanziati sul pianoro prospiciente il Mar Adriatico da cui, nelle limpide giornate di Tramontana, si intravedono le montagne dell’Epiro e le isole greche di Fanò (Othonói) e Corfù"
Quattro luglio 2016… ore 20 circa… Stadio San Vito
Tricase calcio: Nessuna novità… Nessuna sostanziale novità è emersa dalla riunione di ieri tra le 2 parti ( la società del presidente Minonne e il “ l’interessato delegato “ Michele Dell’Abate… le parti sono lontane…
Nino Ponzetta e Luigi Nicolardi.... " soci di minoranza" Bisogna unire le forze....questa la dichiarazione dei 2 soci....
di Alessandro Distante L’Estate è già iniziata: via alle feste, alle fiere, alle sagre, alla musica e ai balli. Via anche alle iniziative per i ragazzi, “orfani”, con loro immenso piacere, delle scuole se non fosse per quelle appendici, che tali non sono, degli stages per l’alternanza scuola-lavoro. Anche la nostra Redazione ospiterà uno stagista.Insomma, verrebbe da dire, non si staccherà mai la spina. Ed ogni sera Tricase –come molti altri centri- offrirà l’occasione buona per uscire e divertirsi. Di questo e di altro abbiamo parlato, nell’intervista a fianco, con l’assessore Sergio Fracasso. A me, soltanto una piccola nota: il Salento, da qualche tempo a questa parte, ha riscoperto le sue tradizioni, così compiendo un’operazione culturale di notevole portata. Le tradizioni sono divenute attrattori turistici. Basti pensare alla Notte della Taranta ma anche alla Notte delle spade di Torrepaduli oppure alla Focara di Novoli. Molte di queste riscoperte hanno un legame forte ad antico con il culto dei Santi ed anche a Tricase le tradizioni religiose ben si associano ad iniziative turistiche. La Festa del Patrono –e non solo di San Vito- è l’occasione per spettacoli, palii, fiere e quant’altro.Devozione e promozione turistica, in un abbraccio, tuttavia, che, se non attentamente considerato, rischia di portare lo sguardo più su una dimensione orizzontale che su una prospettiva verticale; dimensioni e prospettive che, proprio per i credenti nell’Incarnazione, si intersecano e si incrociano. Eppure, più che incrociarsi ed intersecarsi queste due coordinate (orizzontale e verticale) rischiano di andare ciascuna per proprio conto.Tanto ciò è vero che non mancano iniziative che sperimentano questa separazione tra la tradizione, e cioè di quanto si muoveva intorno al culto di un Santo, e la venerazione del Santo stesso o, detto in altre parole, non più la processione e le nuceddhe, ma soltanto le nuceddhe.Non nascondo che forse è un approccio anche più onesto e coerente, ma che certamente rende attuale la questione alla quale ho fatto cenno. Una questione, quella del legame tra tradizione religiosa e valorizzazione culturale e quindi tra ricordo attualizzato del Santo e occasione di attrattiva turistica, che è al centro di tante questioni: dalla via Francigena al turismo religioso, dalle feste patronali alle fiere paesane, dai riti religiosi alle iniziative mangerecce, dalle preghiere al folklore, dalle processioni alle marce. Il tema, ovviamente, merita ben altri approfondimenti e mi piacerebbe che la presente nota fosse lo spunto per un confronto su un tema “pesante” ma centrale per il Salento. E’ un tema certamente “estivo”, se è vero che l’Estate, come tutti i momenti di otium, potrebbe essere anche l’occasione per riflettere e, così, pensare….., Estate permettendo!
Grazie al progetto di accoglienza socio-sanitaria “Saharawi medical care” realizzato dall’associazione di volontariato Tregiriditè onlus con il sostegno della Chiesa Valdese, 7 bambini saharawi saranno ospiti per due mesi a Tricase per effettuare cure mediche e visite specializzate.Tra le novità di quest’anno, la presenza di un gruppo di volontari internazionali di Yap Italia e il campus interculturale “Amici per la pelle” rivolto ai bambini del Capo di Leucae ai piccoli ospiti del progetto di solidarietà.Il progetto sarà presentato in occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica di Luca Greco “Le strade dell’Apartheid” sabato 2 luglio presso il Villaggio Arcobaleno di Tricase
5 luglio/29 agosto - Villaggio Arcobaleno – via Zanardelli a Tricase
L’estate nel Capo di Leuca è all’insegna della solidarietà grazie al progetto di accoglienza socio-sanitaria “Saharawi medical care” dell’associazione di volontariato Tregiriditè onlus e finanziato grazie all’8xmille della Chiesa Valdese. Dal 5 luglio al 29 agosto saranno ospiti al Villaggio Arcobaleno di Tricase (Le) 7 bambini saharawi disabili o affetti da malattie e bisognosi di cure. Nasra, Mahmud, Abdallah, Tfarah e Abdi, insieme a Gleila e Addad rimasti a Tricase dalla scorsa estate per continuare il loro percorso socio-sanitario, sono i bambini provenienti dai campi profughi dell’Algeria che saranno ospiti per due mesi presso la struttura messa a disposizione dal Comune di Tricase e dalla Asl di Lecce (Distretto socio sanitario di Gagliano del Capo). Ad accoglierli gli oltre 30 volontari dell’associazione tricasina, coadiuvati quest’anno da un gruppo di 6 nuove leve internazionali di Yap Italia e da un gruppo di 8 studenti del Liceo statale Comi di Tricase, inseriti nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro. Grazie al progetto “Saharawi medical care”, inoltre, il piccolo Lehbib seguirà il suo percorso di cure ospite di una famiglia di Barletta (Ba). Il progetto sarà presentato in occasione dell’inaugurazione della mostra del fotografo ferrarese Luca Greco “Le strade dell’Apartheid” sabato 2 luglio alle ore 18.30 presso il Villaggio Arcobaleno di Tricase che rintraccia un tratto comune nelle storie di tre paesi e di tre popoli solo in apparenza lontani: il popolo Saharawi, quello Palestinese e quello dell'Irlanda del Nord. La mostra organizzata da Tregiriditè onlus sarà visitabile tutti i giorni dal 4 al 31 luglio dalle 19 alle 24, grazie al patrocinio del Comune di Tricase, negli spazi attigui alla Sala del Trono di Palazzo Gallone. Dall’11 al 23 luglio, inoltre, il Villaggio Arcobaleno apre le porte ai bambini del Capo di Leuca con il campus interculturale “Amici per la pelle”, scandito da percorsi musicali e laboratoriali insieme ai piccoli saharawi, guidati dai volontari nazionali e internazionali coinvolti nel progetto di accoglienza. Ogni giorno dalle 8.30 alle 13.30 (merenda compresa) da lunedì a sabato saranno attivati laboratori di musica, danza, riciclo, pittura, pasta fresca, attività sportive e cura dell’orto. Il campus è rivolto bambini e bambine dagli 8 ai 12 anni per un massimo di 20 partecipanti.Da 7 anni l’associazione Tregiriditè onlus organizza ogni anno percorsi di accoglienza finalizzati all’assistenza socio-sanitaria di un gruppo di bambini saharawi grazie alla partnership Rio De Oro Onlus, unica ong italiana che si prende cura anche in loco dei bambini disabili del deserto in modo costante tutto l’anno. L’obiettivo principale è quello di offrire un controllo della salute dei bambini e fornire visite e cure mediche ai piccoli ospiti che normalmente non hanno adeguata assistenza sanitaria, nati e cresciuti in un’area geografica ostile in cui le disabilità sono particolarmente diffuse a causa di scarsa prevenzione e cattive abitudini alimentari. Si tratta di interventi determinanti per una crescita sana e per dare la possibilità ai piccoli abitanti del deserto di una vita indipendente. Grazie all’assistenza sanitaria garantita dalla Regione Puglia, i piccoli ospiti godono del servizio pubblico. L’assistenza sanitaria si accompagna a tanta animazione, attività ricreative, culturali, sportive e artistiche tali da permettere la maturazione della personalità dei bambini e offrire loro la possibilità di riposo e svago dopo la fine dell’anno scolastico e all’inizio del periodo più intenso di calore nei campi profughi. Il progetto è realizzato in partenership con Ansps – Associazione nazionale solidarietà popolo saharawi e Yap Italia e grazie alla collaborazione di una rete di realtà locali che mettono a disposizione risorse umane e materiali, tra cui la Asl di Lecce, il Comune di Tricase, Pia Fondazione di culto e religione Card. Giovanni Panico di Tricase, l’Università di Lecce, le cooperative sociali Adelfia e Terrarossa, il Banco delle Opere di carità, le associazioni Zig, Magna Grecia Mare, Casa delle Agriculture Tullia e Gino, Tarantarte, Tricasemìa, Castro puoi volare, Coppula Tisa, ilgruppoMobbasta e la Masseria Nonno Tore.
Ufficio stampa tregiridité Lara Esposito - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - 347/5745284
di Pino Greco
SPECCHIO SPECCHIO DELLE MIE BRAME, CHI È LA PIÙ BELLA DEL REAME ? Qualità, pazienza e professionalità per l’unica donna nell’amministrazione Coppola. Maria Assunta Panico .Tra consiglio e giunta comunale è l’unica presenza femminile. L’unica bella vice sindaco…Non è facile amministrare per 5 anni una Città con solo maschietti…. Se dovessimo chiedere al famoso specchio magico di Biancaneve : Specchio specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame ? Lo specchio …non avrebbe dubbi…
CAPRARICA…QUEST’ANNO.. NIENTE MACARIA CISTAREDDHA… AL POPOLO CAPRARICESE INTERESSA DAVVERO POCO…? Sono tutti dispiaciuti perché non si fa l’evento sagra ad agosto….ma…nessuno si fa avanti…Queste le conclusioni del Comitato Direttivo della Macaria… Interessa davvero poco… al popolo capraricese la Macaria Cistareddha..?
VIRTUS TRICASE - IL PRESIDENTE FRANCESCO CASSIANO: LA PAROLA CHIAVE È CONCRETEZZA, POCHE CHIACCHIERE E TANTI FATTI… Si riparte dalla serie C …con una squadra da serie B…La parola chiave è concretezza, poche chiacchiere e tanti fatti…per la nuova società di Francesco Cassiano. Questi la squadra che ci farà divertire quest’anno: Mastropasqua ( opposto ) ; Serra, Tridici e Crisostomo ( centrali); Carrozzo, Cassiano e Rosafio ( laterali); Lazzari ( libero); Licchelli ( palleggiatore); Rudy Demy Alemanno ( allenatore). La sqaudra non è ancora ultimata…
AMMINISTRATIVE 2017 - UDC Si lavora su un nome importante…Anche se c’è una frattura interna…
AMMINISTRATIVE 2017 - CENTRODESTRA E’ quasi fatta per il candidato sindaco…
TRICASE CALCIO Qualcosa si muove…..aspettiamo l’ufficialità…
SAN LUCA VOLLEY FEMMINILE. Tre certezze per la prossima stagione in serie B2. La prima: la squadra non giocherà a Tricase. La seconda: Elio Quarta allenatore. La terza: Divina Felline (palleggiatrice). Questo il programma iniziale del presidente Stefano Luna…intervistato dalla nostra Redazione
Una Esposizione di opere in ceramica nella tecnica originale del ceramista salentino allestita nella sala del Consolato Generale di New York in occasione dell’insediamento del nuovo Console Generale Francesco Genuardi. Al prestigioso evento era presente una delegazione di senatori e parlamentari italiani per conto della quale il ceramista salentino ha consegnato tre riconoscimenti rispettivamente all’Ambasciatore italiano per gli USA Varricchio, al Console generale Genuardi e alla rappresentanza della comunità italiana a New York. Nei giorni precedenti le opere in ceramica di Agostino Branca sono state ammirate durante un elegante Party di accoglienza che la promotrice dell’evento, On. Nissoli ha organizzato nella splendida villa del prof. Zichichi in Stamford (Connecticut) Una grande Festa per brindare alla Repubblica italiana e dare il benvenuto al nuovo Console Generale della Tri-State Area, Ministro plenipotenziario.
A promuovere ed organizzare l’evento è stata l’on. Fucsia Nissoli FitzGerald, deputata eletta nella Circoscrizione estera - Ripartizione Nord e Centro America, in collaborazione con la Signora Barbara Zichichi della famiglia dell’illustre scienziato. La Festa è stata anche il primo appuntamento americano dell’Associazione di Amicizia parlamentare Italia-USA, che ha concluso i lavori con un incontro con la Comunità italiana presso il Consolato Generale di New York.
In ricordo di Rocco De Marco - Prima tromba in diversi Concerti Bandistici
di Francesco Accogli Il 16 giugno scorso Rocco De Marco ci ha lasciati per sempre. La morte di Rocco è stata per me come la perdita di un parente: non ci sono parole ...Ma chi era Rocco De Marco? E perché questi brevi note? Egli era nato a Tricase nel gennaio del 1938 ed all’età di 14 anni aveva iniziato a suonare la tromba in Si bemolle con il Maestro Adolfo Corciulo (Salve, 1918-1986), che fu il Direttore o Capo Musico, come allora si usava chiamare il Maestro, dell’ultima Banda Comunale Tricasina presente dal 1952 al 1954. Rocco De Marco frequentò la Scuola di Musica del Maestro Corciulo che nel 1952 si trovava nell’attuale via Vito Raeli (Tricase, 1880-1970), nei locali che sono occupati attualmente dal Circolo Contadino Endars - ACLI. La frequenza era obbligatoria tutte le sere. I locali, invece, dove si concertava e si facevano le prove erano nell’attuale via A. Manzoni vicino alla Scuola Elementare di via R. Caputo, poi in Piazza G. Pisanelli (nella casa di Dell’Abate) e successivamente in via L. Cadorna (di fronte alla casa del Brigadiere Citto). Fu questa la Banda nella quale fece le prime esperienze musicali Rocco De Marco; era dell’Amministrazione Comunale di Tricase e si componeva di una sessantina di elementi. La Banda Tricasina veniva soprannominata, in modo scherzoso e divertente, la Banda dei Papaveri, perché era solita suonare la canzone dei papaveri (Papaveri e papere cantata da Nilla Pizzi) che in quel periodo era molto in voga. Con l’anno 1954, purtroppo, ebbe fine una benemerita ed importante tradizione tricasina, quella della Compagnia Musicale Comunale, alla quale avevano dato un notevole contributo, anzitutto l’Amministrazione Comunale di Tricase (Sindaco, Antonio Resci) e poi tanti, tantissimi cittadini che avevano a cuore le sorti della banda e della musica a Tricase. Rocco De Marco, dopo questa prima esperienza con il Maestro Corciulo, continuò a suonare sempre la tromba in Si bemolle facendo parte di numerosi Concerti Bandistici presenti in Puglia ed in altre regioni d’Italia (in particolare l’Abruzzo e la Basilicata). Nel 1996, dopo ben 45 anni di “nomade del pentagramma”, dopo aver girato l’Italia in lungo ed in largo, Rocco De Marco si è pensionato. Egli ha sempre abitato in via G. Pasquali con la sua bella ed operosa famiglia, composta dalla moglie Cosimina e dai figli Lara, Loredana e Giuseppe, che dopo il diploma in Trombone al Conservatorio “T. Schipa” di Lecce, è entrato a far parte dell’Orchestra Sinfonica della Provincia di Lecce. Mi piace ricordare un solo episodio che racchiude la brillante carriera musicale del trombettista Rocco De Marco. L’Amministrazione Comunale di Tricase - Assessorato alla Cultura - il 18 novembre 2001, dedicò una serata, presso la Chiesa di San Michele Arcangelo, in onore del Musicista Carlo Minoli (1828 -1901), Direttore della prima Banda Musicale Tricasina dal 1873 al 1899, nel 1° Centenario della morte (17 novembre 1901 - 17 novembre 2001). La manifestazione venne aperta dall’Assessore alla Cultura, Prof. Carmine Zocco; poi parlò il Sindaco, Ing. Antonio G. Coppola e successivamente relazionarono Luisa Cosi, docente del Conservatorio di Lecce; il sottoscritto, come Direttore della Biblioteca Comunale di Tricase e Sergio De Blasi, cardiologo e musicista. Nel corso della manifestazione venne consegnata una targa a Rocco De Marco, tricasino, per la sua lunga carriera musicale nelle principali Bande salentine e nazionali. Ho ancora vive nella mente le parole del Sindaco Coppola: “Al Musicista Rocco De Marco per la sua lunga permanenza in Bande Musicali Italiane, nonché nell’ultima Banda Tricasina scioltasi nel 1954”.Ricorderò sempre Rocco De Marco come persona mite, affettuosa e cortese, con l’innata passione per la Musica. Egli riuscì a farmi piangere per l’emozione in occasione dell’VIII Raduno Bandistico del Salento - svoltosi a Tricase dal 1° luglio al 1° agosto 1987-, quando in piedi sul palco, sistemato sulle gradinate del Convento dei Domenicani (come da foto) suonò con la sua tromba la “Marcia trionfale dell’Aida di Giuseppe Verdi. Alla fine del brano musicale, eseguito con bravura e professionalità ineguagliabili, tutto il pubblico presente in Piazza G. Pisanelli gli confermò l’affetto e la stima alzandosi in piedi ed applaudendolo a lungo.
Rocco De Marco nel 1987 - Raduno Bandistico del Salento
di Giuseppe R. Panico La cattiva politica è come un deserto ove i buoni fatti sono pochi (come le oasi) ma le parole sono più numerose dei granelli di sabbia che, mossi dal vento, sempredisfano e creano dune e canaloni e confondono il cammino. Affabulatori, narratori e favellatori, creano poimiraggi ed illusioni e in tanti corrono loro incontro portando il loro voto o il loro obolo per poi rimanere… insabbiati o rinsecchiti. E il sottosviluppo avanza. A farlo avanzare sono anchele “insane” opere pubbliche e la trascuratezza per quelle più razionali e necessarie. Come la “megarotatoria” di Lucugnano che, più che a far pascolare le pecore, meglio si presta a scudisciare i tanti“asini”che, in virtù del loro incarico e delle loro responsabilità politiche e territoriali “non potevano non sapere”. Da noi, purtroppo, il vero giornalismo d’inchiesta è piuttosto raro e il”freedom information act” (libero accesso agli atti) è ancora lontano dalla nostra scarna democrazia. Forse quel “cerchio magico” serviràa far atterrare gli UFO e consentire ai marziani di ripopolare il Salento viaggiando per i nostri paeselli marini e… montani in…metropolitana di superficie. A Roma gli extraterrestri ci avevano già provato conun sindaco detto“il marziano” per la sua distanza siderale dai veri problemi della città. Ora vi è una sindaca che,discendendo “dalle stelle”,si spera non sia siderale pure lei fra i tanti problemi terra-terra della città eterna. In questo nostro ‘Salento qualcosa di eterno e terra-terra lo abbiamo pure noi ed è il nostro sottosviluppo. Ne sono un’immagine le carrozze della Sud-Est sempre vuote, semivuotee “scandalose”. Ora la preannunciata elettrificazione (e poi… la metropolitana di superficie) sembra poter dareuna scossa al nostro torpore e fare… il miracolo,moltiplicando passeggeri e turisti. Se ne sentono di cotte e di crude, peccato che non siano condite da adeguate motivazioni tali da giustificare la “magna spesa” o il costo/efficacia per la sua realizzazione ela successivagestione o supportate da un organico e credibile nuovo “Piano Trasporti Salentino” Un’altragrande opera pubblica pertroppi affaristi e ben pochi utenti? In un precedente mio articolo sul Volantinogià consideravo come costo/efficace un più rapido e frequente collegamento per metro- ferrovia solo il tratto Maglie- Lecce -Brindisi (aeroporto). Un “Salento Terminal” baricentrico a Maglie, con un grande parcheggioove far confluire i passeggeri via shuttle su gomma e con partenza dai tanti “City Terminal” dei comuni salentini. Il resto dei tratti ferroviari verrebbe dismesso o destinato ad altre funzioni(piste ciclabili, occasionali trenini della domenica a sfondo turistico- paesaggistico, etc). Gli ampi spazi delle stazioni e relativi edifici (ormai inglobati nel contesto urbano) verrebbero trasformati in parchi pubblici/parcheggi/city terminal/ostelli giovanili. Verrebbero inoltre a decadere tutte quelle servitù ferroviarie che tanto limitano e condizionano l’assetto urbanistico per quello che potrà ancora essere un misero numero di passeggeri. Non si può infatti non tenere conto sia delle superstrade già realizzate (verso Otranto, Gallipoli e prossimamente Leuca con la 275), sia dei tantissimi trasporti già efficacemente e più economicamente operati dalla stessa Sud Est con pullman, sia del particolare contesto sociale ed economico-industriale del nostro Salento. Non vi sono più tanti studenti che pendolano giornalmente per la frequenza di scuole a Lecce insieme a migliaia di operai/impiegati.Il turismo poi è da sempre come un fuoco di paglia che dura poche settimane l’anno. Il tasso anagrafico dei tanti comuni salentini evidenzia inoltre come gli abitanti siano sempre meno, più vecchi, più poveri e più disoccupati,più pensionati, con meno nascite e tanta emigrazione giovanile. Un Salento che va lentamente desertificandosi ed ove nemmeno i migranti intendono fermarsi. La loro presenza è, al momento pari a circa il 2% a fronte del 12-13 %delle città del Nord. Non saranno dunque i sempre meno salentini ad affollare la metro del miraggio sull’attuale tracciato Sud Est, né i marziani in abito politico, né un turismo da mordi e fuggi. Forze lo saranno gli stessi migranti subsahariani che in questi giorni arrivano migliaia dopo migliaia nei porti del nostro Sud e che oravengono smistati in massa anche da noi e che nessuna nazione al mondo si sogna di accogliere. “Il Salento come la Florida” scrivevo un decennio fa, pensando ad un Salento più efficiente, accogliente e modernocome attrattivaverso il “buon ritiro” di tanti anziani e pensionati d’Italia che ora invece preferiscono altri paesi stranieri più organizzati, economici, ospitali e…razionali. Il Salento come l’Africa verrebbe da dire oggi pensando a borghi e paesi che tendono a scomparire o da trasformare inoasi e ostelli di stato per chi arriva dal mare. Forse un giorno troveranno loro il modo di far risorgere il Salento, quel Salento che, privo di concreti, credibili e moderni piani di sviluppo, ma ricco solo di eventi o “passatempi” estivi e tracimazioni verbali che spesso ricordano il “Facite Ammuina” della Napoli d’altri tempi, non si intende o non si sa far crescere.