di Giuseppe R.PANICO
Aprile 25, Anniversario della Liberazione (1945); febbraio 24/2022 inizio di una nuova guerra europea, per molti aspetti già considerata mondiale.
Fra le due date, 77 anni, pari a tre generazioni, vissuti in Europa in una pace, lunga senza eguali, quasi un oblio della guerra.
Non più memorie o sofferenze di padri riversate sui figli, di nonni sui nipoti, di caduti e sopravvissuti. “La Fine della Pace” titola ora Limes, la nota rivista di geopolitica, seguita da quanti in materia leggono o studiano (storici, diplomatici, militari etc.). La guerra ci tocca ora da vicino, fra carenze energetiche, disastri umanitari, azioni militari e, sul campo, una ferocia inaudita. Con popolazioni ridotte spesso non più a “danni collaterali”, ma a “carne da cannone”, da seppellire sotto le macerie della propria casa o in fosse comuni.
Una guerra combattuta anche sul mare e per il mare, con incrociatori colpiti e affondati (Moskva), penisole che vengono invase e occupate (Crimea) e terre e città costiere devastate, da una Russia che intende ottenere con la forza un più ampio accesso ai “mari caldi”, (Azov, Mar Nero e Mediterraneo).
Una lotta sul mare e per il mare che ci riporta anche ai protagonisti della nostra storia sul mare (2° G.M.); marinai che continuano a vivere nel nostro presente, grazie anche a chi trasferisce nei giovani di oggi la loro memoria e i loro valori. Come avvenuto di recente ( 22 aprile), a seguito di una virtuosa comunità di intenti fra i gruppi ANMI della Puglia Meridionale (coordinati dal Comandante Fernando Piccinno) e l’I.I.S.S. Don Tonino Bello di Tricase, animato dalla sua Dirigente, Prof.ssa Anna Lena Manca, che ha saputo estendere le professionalità dei suoi studenti anche al campo navale e marittimo. Ospite di sommo rilievo, l’Ammiraglio Binelli Mantelli, già Capo di Stato Maggiore della Marina e poi della Difesa, massimo grado della nostra organizzazione politico-militare.
Dopo una intera vita da marinaio, iniziata nel collegio navale Morosini, proseguita con l’Accademia Navale e poi con il susseguirsi di tanti prestigiosi incarichi, compreso il Comando della portaerei Garibaldi, in ambito nazionale, NATO ed europeo, l ’Ammiraglio ha inteso dar seguito, ora da storico, alla memoria di un grande marinaio (poi anche politico) da lui frequentato e ben conosciuto e che, in altissimi incarichi, lo aveva preceduto.
Trattasi dell’Ammiraglio Gino Birindelli, (medaglia d’oro al valor militare per la sua eroica azione, durante la 2°G.M. nel forzare una base navale nemica) e del suo libro autobiografico “Vita da marinaio”, con proventi devoluti a beneficenza.
L’Ammiraglio Binelli ne ha curato l’introduzione e, nell’ ampia palestra dell’istituto, affollata da soci ANMI e Lega Navale, studenti, docenti e invitati, ha illustrato la figura dell’Ammiraglio Birindelli (presente la di lui figlia Irene), il suo eroismo, tenacia e motivazione, la sua azione di Comando nell’ambito dei mezzi di assalto della Marina (oggi Comando Subacquei e Incursori), la sua incisività nei prestigiosi incarichi successivi alla guerra. Per poi proseguire, come politico, in efficaci azioni a sostegno della Marina e dei suoi Marinai. Alla presentazione del libro e dei suoi contenuti, seguiva il dibattito animato dalle tante domande degli studenti e poi la visita all’Istituto e ai suoi laboratori.
La preziosa presenza dell’Ammiraglio Binelli e l’evento culturale dedicato all’Ammiraglio Birindelli hanno fatto risaltare, ancora una volta, nel nostro comune costiero e fra i giovani, la multiforme e vitale importanza geopolitica ed economica del mare. Per la mia vita di marinaio, 40 anni in tanti diversi incarichi, oltre al piacere di rincontrare l’Ammiraglio Binelli e ricordare la grande figura dell’Ammiraglio Birindelli, ne deriva anche qualche considerazione aggiuntiva.
Se la Russia semina guerra morte, distruzioni e crisi mondiali, anche per appropriarsi di un territorio costiero e portuale e relativa economia; se la Cina si sta espandendo sul mare, trasformando in isole e basi militari semplici scogli e potenziando notevolmente la propria Marina; se nel nostro passato da ultima guerra tanti marinai al mare hanno dedicato la loro vita (circa 30.000 caduti o dispersi in mare) e compiuto atti eroici, non possiamo trascurare a Tricase l’importanza del mare e dei nostri personaggi.
Nella più bella piazza del Salento e nella nostra cultura, vive il nome e la statua di Giuseppe Pisanelli che, ben conscio dell’importanza del potere marittimo e culturalmente vicino alla Marina ed agli Ammiragli del suo tempo favorì, subito dopo l’Unità d’Italia, la creazione della base navale di Taranto.
Ne sorse così lo sviluppo industriale, sociale e militare, diramatosi poi nel Salento e nel servizio in Marina di tanti tricasini. Sulla scia di tale storica e strategica decisione, nelle incertezze del mondo di oggi che si avvia, anche sul mare, a una nuova guerra fredda e crisi economica, nei fatti e nei valori che l’Ammiraglio Binelli ha riportato alla memoria di tanti giovani, un più concreto e rapido sviluppo delle nostre marine non può che essere per loro auspicabile, soprattutto in termini turistici, portuali e residenziali. Ma Tricase, da oltre 50 anni, ha preferito mummificarne lo status e volgere le spalle ai giovani e al mare.
E, quasi come simbolo di tale sua restrittiva politica, anche la statua di Giuseppe Pisanelli è stata posizionata con lo sguardo verso un indefinito altrove e le spalle al mare.
Fonte Regione Puglia
Dal 17 maggio le prove scritte per gli altri profili concorso regionale per funzionari di CATEGORIA D
Le prove scritte dei concorsi pubblici, per titoli ed esame, per l’assunzione a tempo pieno e indeterminato, di 209 unità di categoria D, che inizieranno il 9 maggio prossimo, proseguiranno dal 17 al 24 maggio per i seguenti profili professionali:
SPECIALISTA TECNICO DI POLICY / AMBITO TURISMO
SPECIALISTA TECNICO DI POLICY / AMBITO SOCIO-ASSISTENZIALE
SPECIALISTA TECNICO DI POLICY / AMBITO TRASPORTI E MOBILITA’
SPECIALISTA TECNICO DI POLICY / AMBITO POLITICHE INTERNAZIONALI
SPECIALISTA TECNICO DI POLICY / AMBITO LAVORI PUBBLICI
SPECILISTA TECNICO DI POLICY / AMBITO FORMAZIONE E LAVORO
SPECIALISTA TECNICO DI POLICY / AMBITO SVILUPPO DEL SISTEMA PRODUTTIVO
SPECIALISTA AMMINISTRATIVO / AMBITO SICUREZZA SUL LAVORO E BENESSERE ORGANIZZATIVO
SPECIALISTA AMMINISTRATIVO / AMBITO AUDITING E CONTROLLO
SPECIALISTA RISORSE ECONOMICO-FINAZIARIE
SPECIALISTA AMMINISTRATIVO / AMBITO GESTIONE AFFARI LEGALI
SPECIALISTA AMMINISTRATIVO / AMBITO GESTIONE E SVILUPPO RISORSE UMANE
Le prove scritte si svolgeranno a FOGGIA presso FIERA DI FOGGIA – CORSO DEL MEZZOGIORNO N. 1; a BARI, presso PALAFLORIO – VIALE ARCHIMEDE; a LECCE, presso LecceFiere – PIAZZA PALIO, secondo l'apposito calendario orario, con l'autodichiarazione COVID da firmare in sede concorsuale e un documento di identità in corso di validità.
“Abbiamo fatto un lavoro certosino e di squadra che porterà all’assunzione di nuove figure professionali necessarie per rinnovare e modernizzare la macchina amministrativa anche in ambiti complessi, dando al contempo speranze a tanti giovani in cerca di un’occupazione di valore a tempo indeterminato in un momento difficile per il Paese e offrendo a molti di loro la possibilità di rientrare dall'estero e dalle Regioni del Nord Italia”, afferma l’Assessore regionale al Personale.
Lunedi, 2 maggio 2022
AURISPA LIBELLULA perde 3-0 - gara 1 della semifinale playoff al Grottazzolina
Semifinale playoff gara 1 si gioca al Palasport di Grottazzolina, Aurispa Liibellula Lecce che incontra la squadra che ha praticamente dominato il girone bianco e che arriva nelle migliori condizioni, al contrario dei salentini ai quali mancano alcuni elementi del roster.
Coach Santiago Darraidou, con il vice Vincenzo Barone a fare le sue veci, deve fare a meno del lungodegente Corrado e del centrale Fortes, infortunato dell’ultima ora. Il sestetto è formato da Martin Kindgard in regia, i centrali Maccarone e Rau, l’opposto Casaro, i martelli Scarpi e Vinti, ed il libero Giaffreda.
Videx Grottazzolina – Aurispa Libellula Lecce 3-0 (25-16; 25-20; 25-18).
Videx Grottazzolina: Vecchi 10, Focosi 5, Nielsen 16, Mandolini 5, Cubito 8, Marchiani 1, Romiti (L1), Cascio, Lanciani, Giacomini, Pison, Perini, Romiti, Mercuri (L2). All. Ortenzi-Minnoni
Aurispa Libellula: Martin Kindgard, Nicolò Casaro 15, Graziano Maccarone 6, Giancarlo Rau 1, Paolo Cappio 1, Francesco Fortes, Enrico Scarpi 1, Enrico D’Alba, Bruno Vinti 9, Francesco Giaffreda (L), Lorenzo Persichino, Fiorenzo Melcarne, Andrea Bleve (L). All. Darraidou Vice All. Barone.
Uff. Stampa Aurispa Libellula
VIRTUS TRICASE 1967 Serie C- Pallavolo Play out- Tre punti importanti a Squinzano. Prossimo turno a Galatina
ASD ATLETICO TRICASE Promozione-Calcio Campionato finito. Uno a uno nell’ultima giornata con il Gallipoli. Ai playoff la sfida è con il Taurisano
TRICASE CALCIO Terza categoria Ancora una vittoria per due a zero contro il Muro Leccese. Sempre in testa al campionato
Sabato, 30 aprile 2022
Perde un pezzo la nuova maggioranza dell’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Antonio De Donno.
Il consigliere Armando Ciardo lascia la maggioranza.
E’ accaduto ieri pomeriggio nella seduta del Consiglio comunale
Nella foto il prof. Armando Ciardo
Questo il documento del Consigliere comunale Armando Ciardo
Sig. Sindaco, Sig. Presidente e Colleghi Consiglieri, da tempo attendevo la convocazione del Consiglio Comunale, unica sede deputata per rispetto istuzionale, per liberarmi da quanto ho trattenuto a lungo dentro me stesso con enorme amarezza, frustrazione e senso di impotenza in questi due anni circa di amministrazione. E’ vero, il rammarico è tanto per la decisione che oggi assumo e che mai agli albori della mia esperienza politica avrei pensato di assumere ma è altrettanto vero, e ne sono totalmente convinto, che solo così sarò veramente utile agli elettori che mi hanno dato fiducia ed all’intera comunità, partendo dalla frazione di Depressa, cui appartengo ed a cui ho garantito impegno e risultati. Diversamente continuerei a sentirmi menomato nel mio status di Consigliere Comunale e soprattutto condizionato dalla dipendenza di un Sindaco che non mi ha mai riconosciuto, per non dire altro, e di conseguenza dalla appartenenza formale alla maggioranza consiliare.
Consentitemi di ripercorrere brevemente la mia storia a Palazzo Gallone per condividerla, oltre che con voi colleghi amministratori, con i cittadini che ci seguono o che avranno modo di farlo in differita.
Sono stato eletto Consigliere del Comune di Tricase con la lista “Tricase futuro Comune” che ha portato non pochi consensi. All’indomani della mia elezione sui giornali locali e sui social apparivano eclatanti dichiarazioni di Lei Sindaco su come la frazione di Depressa sarebbe stata ben rappresentata dal Consigliere Armando Ciardo che avrebbe avuto piena delega alla frazione, nonché alla Cultura e che sarebbe stato sempre invitato in Giunta se pur senza poteri deliberativi supplendo in tal modo alla mancanza di assessori di Depressa. A dire il vero e pur con tutta la mia inesperienza amministrativa, mi risultava già tecnicamente difficile crederci ma mai avrei immaginato di approdare per metodo, considerazione e rispetto agli antipodi.
Un sentore, per la verità, l’ho avuto quando all’indomani dell’insediamento, Lei Sindaco, ha voluto scientemente rompere con tutte quelle risorse umane, associative ed istituzionali che ci avevano consentito direttamente ed indirettamente di vincere le elezioni e con cui si erano prefissati degli obiettivi e dei metodi di lavoro e di crescita per rasserenare ed unire la comunità e far ritornare a Tricase l’agorà politica. Un gran peccato per davvero, Sindaco, che ci ha portato anche ad un inopportuno isolamento politico che abbiamo pagato con le recenti elezioni provinciali.
Ma non è tardata ad arrivare anche la mia di ora, di isolamento ed emarginazione, quasi a depotenziare la mia voglia e passione di darmi incondizionatamente alla comunità, ed alla frazione di Depressa in particolare.
Non intendo tanto soffermarmi sui ruoli e cariche promesse e mai giunte, Sindaco, convinto più che mai che non è certo la poltrona a fare la differenza, ma la reale passione e l’effettiva abnegazione che ci metti quando sei chiamato a decidere le sorti del tuo paese. Solo per rimarcare il livello di presa in giro ricordo, Sindaco, quando Le esternai il desiderio di misurarmi nella presidenza della commissione Lavori Pubblici o in quella Ambiente e mi rispose che già mi avrebbero impegnato tanto le Deleghe alla Cultura ed alla frazione.
La verità, Sindaco, è che Lei non ha mai inteso sentir ragione bollando come dissenso fuori dal coro ogni mia perplessità che avanzavo o proposta che suggerivo, quasi ad imporre una cieca obbedienza e silenzio consiliare nel mettermi in riga additandomi, e questo, Sindaco, mi ha ferito molto nella dignità, di essere la longa manus di altri. Il mio impegno veniva costantemente eluso e disatteso da una subdola repressione delle buone intenzioni e nel tempo, credetemi, ho perso financo la fiducia di poter fare qualcosa di utile per la Città. E questo non posso consentirlo, mi sentirei di tradire i miei concittadini, di deluderli, ma soprattutto questa non è democrazia, almeno per come la intendo io.
Eppure non credo fosse insensata la mozione consiliare, che volevo proporre unitamente al gruppo consiliare e che mi è stata stoppata da Lei Sindaco, per l’acquisizione di Torre del Sasso dal Demanio per salvarla dall’incuria e valorizzarla. Mi rispose che sarebbe divenuto un onere.
Una modesta esperienza credo di averla in campo culturale non fosse altro per ragioni professionali, eppure Lei Sindaco in qualità di Assessore al ramo non ha inteso “usarmi” in questo campo, al di là di delega e non delega, e quando mi è stata concessa licenza ho elargito qualche consulenza artistica per favorire eventi atti a ricordare personaggi storici di rilievo e a valorizzare le risorse artistico-culturali appartenenti alla nostra Comunità e per la cui realizzazione, se pur gioiosamente, ci ho rimesso di mio.
Non credo di essere stato fuori dal coro nel raccogliere le istanze dei miei concittadini per sensibilizzare interventi di carattere ordinario e di decoro urbano, nè con la proposta di spostamento dei giochi ancora chiusi e blindati nella ex scuola dell’Infanzia Risa Bramato di Depressa presso altro luogo (come ad esempio P.zza Duca di Salve, dove peraltro erano già installati anni addietro arredi di carattere ludico).
Non intendo dilungarmi nella mia attività propositiva che è andata sempre più scemando per le ragioni innanzi dette, ma non posso fare a meno di ricordare la mortificazione patita per lo scempio decisionale sul Campo Sportivo di Depressa. Mortificazione condivisa con i miei concittadini a cui si è aggiunta la frustrazione allorchè, nonostante la decisione in maggioranza ed in una commissione consiliare dell’aprile dello scorso anno di revocare la concessione, appresi dall’albo pretorio e non dal Sindaco della delibera di giunta con cui si dava corso al rapporto di concessione senza se e senza ma. Ma di questo, raccogliendo l’occasione della mozione consiliare della minoranza, avrò modo di riferire a viso aperto nel corso della sua discussione.
Questa di oggi non è una resa, ma un riscatto che devo prima alla mia città e poi alla mia coscienza. Una decisione che mi consentirà di svolgere appieno con vigore e senza condizionamento alcuno il mio ruolo consiliare nell’esclusivo interesse del bene pubblico, giorno dopo giorno e sin da domani, nel segno della trasparenza, della semplicità che mi contraddistingue e dell’affetto che mi lega nel quotidiano ai miei concittadini.
Pertanto Sig. Presidente Le comunico ad ogni effetto e per quanto previsto dall’art. 18 quarto capoverso del Regolamento del Consiglio Comunale la mia ferma volontà di uscire da questa maggioranza per come governata (e ribadisco per come governata) e di conseguenza di distaccarmi dal gruppo consiliare Tricase Futuro Comune, precisando che non aderisco ad altri gruppi.
di Alessandro DISTANTE
Viva il Primo Maggio: l’homepage del sito del nostro Comune è occupata, in buona parte, da avvisi sui numerosi concorsi che porteranno ad assunzioni; sembra tornato, d’incanto, il mito del posto fisso, nella realtà vera e non sognata al cinema di Checco Zalone.
Viva il Primo Maggio: i fondi del PNRR promettono di essere il volano per grandi interventi soprattutto pubblici utili a far crescere l’occupazione, specialmente della new generation.
Viva il Primo Maggio: i bonus, i superbonus e gli incentivi hanno rimesso in moto l’economia dell’edilizia e, intorno ad essa, di tanti altri settori.
Viva il Primo Maggio: l’avremmo festeggiato con queste speranze se non fosse arrivata la guerra in Ucraina. Chi è sotto le bombe non può certo festeggiare, se il lavoro è sostituito da fucili da imbracciare e divise da indossare.
Viva il Primo Maggio: avremmo gridato così, se le stime di crescita del PIL fossero rimaste incoraggianti come lo erano appena qualche mese fa e non fossero state erose dalla crisi causata dal conflitto.
Viva il Primo Maggio: l’avremmo festeggiato nei concerti in piazza ritrovati dopo il Covid, mentre ora musiche tristi ci ricordano delle morti in guerra e sul lavoro.
Viva il Primo Maggio: se a crescere fossero i lavoratori di fabbriche di benessere e non delle fabbriche di morte, delle armi e delle bombe.
Che dire? Sarà un Primo Maggio diverso.
Parlare degli effetti della guerra sull’economia è operazione triste e, per certi versi, anche brutta. Interrogarsi sulla riduzione del PIL oppure del caro bolletta mentre le persone muoiono sotto le bombe rischia di essere la lettura egoistica di chi si preoccupa di più del condizionatore da usare con parsimonia piuttosto che di fare qualcosa contro la guerra e contro l’aggressore.
Eppure il Primo Maggio viene ed è la festa del lavoro, di quello bello, costruttivo e non distruttivo, di quello per tutti, perché tutti vivano con pienezza il presente e con speranza il futuro o, in altre parole, vivano in pace.
Per questo, Viva il Primo Maggio!