Tricase, 6 febbraio 2017 ORE 16

Chiesa della Natività della Beata Vergine Maria ( CHIESA MADRE DI TRICASE )

La Diocesi è in lutto per la morte di Mons. Carmelo Cassati, Arcivescovo Emerito di Trani-Barletta-Bisceglie

Le prime foto del funerale

Mons. Cassati è nato a Tricase, in via Carità, e dopo pochi mesi la sua famiglia si trasferì a S. Eufemia, luogo di origine del padre, Vincenzo

Sabato, 4 febbraio 2017, all’età di 92 anni,a Tricase, è morto S.E. Mons. Carmelo Cassati, arcivescovo Emerito della Diocesi di Trani – Barletta - Bisceglie

I funerali avranno luogo lunedì 6 febbraio, alle ore 16.00, nella Chiesa Madre di Tricase

Il Sindaco proclama il lutto cittadino

di Francesco Accogli  Nella storia della letteratura, soprattutto quella dedicata all’infanzia, ricorre in continuazione il sostantivo “tesoro” e, come tutti sappiamo, il suo significato etimologico è riferito ad un accumulo di ricchezze, come oggetti d'oro e d'argento, monete, pietre preziose, gioielli, ecc. Pertanto, nell’accezione comune, quando disinvoltamente utilizziamo il vocabolo “tesoro”, ci riferiamo a beni di carattere materiale come oggetti preziosi e di valore.

In queste brevi note ci interesseremo delle Associazioni presenti nella nostra comunità. Esse, iscritte o non iscritte all’Albo Comunale, sono, secondo me, il vero “tesoro” di Tricase. Ovviamente questo “tesoro” non va considerato in senso materiale ma come preziosità immateriale, cioè come un bene che non ha consistenza fisica ma che possiede tuttavia un valore economico in senso creativo, incorporeo, spirituale ed intellettuale. A nessuno di noi sfugge la presenza continua che svolgono le Associazioni operanti nel territorio comunale di Tricase nell’intero arco dell’anno nei diversi ambiti della nostra comunità, come quello sportivo, ricreativo, informativo, religioso, di volontariato, culturale, teatrale, musicale, letterario, artistico e sociale. Una testimonianza certamente qualificata, propositiva, creativa e stimolante in tutti i settori della società. Questa continua presenza è una vera ricchezza umana, culturale e sociale; è il vero “tesoro” di Tricase! Sarebbe errato non tenerlo in debita considerazione; sarebbe un errore imperdonabile non apprezzare tutta la positività e la ricchezza che le Associazioni elargiscono con generosità.

Per non creare equivoci, mi piace chiarire meglio. Non intendo assolutamente citare alcuna Associazione o le iniziative promosse dalle diverse Associazioni; ognuna di esse cerca di dare quello che può in base alle proprie scelte e alle proprie possibilità. Non si tratta di fare una graduatoria o di esprimere particolari apprezzamenti per specifiche manifestazioni che sentiamo più vicine in base ai nostri interessi. Mi sembra, invece, corretto e doveroso affermare che tutte le manifestazioni promosse negli ultimi periodi o negli ultimi anni siano state valide, positive ed utili, perché hanno manifestato una vivacità ed una creatività che ha contribuito fortemente a far conoscere la città di Tricase e, soprattutto, come essa sia o cerchi di essere sempre più una comunità viva, attiva e propositiva. A questo proposito poi va aggiunto a chiare lettere che la stragrande maggioranza delle persone presenti nelle diverse Associazioni svolge l’encomiabile impegno in modo volontario e gratuito, con passione ed amore. Questa dimostrazione è sicuramente una bella e straordinaria realtà per la nostra città; una testimonianza suggestiva ed affascinante di uomini e donne, di giovani e meno giovani, che con la loro deliberata e generosa partecipazione arricchiscono ed impreziosiscono l’intera comunità rendendola sempre più vivibile e partecipata.

Detto ciò è anche doveroso ricordare che il Comune di Tricase sin dal giugno 1994 ha istituito un Albo Comunale delle Associazioni, grazie ad uno specifico “Regolamento Istitutivo”, approvato dal Consiglio Comunale e comprensivo di n. 18 articoli. In osservanza dell’art. 1 del citato Regolamento, le Associazioni, iscritte in modo ordinato e corretto, vengono inserite nelle Sezioni di appartenenza che sono: 1° Socio-ricreativa culturale (n.70); 2° Volontariato (n. 28); 3° Religiose (n.17); 4° Sportive (n. 32) e 5° Di Categoria (n. 17).. Nel rispetto dell’art. 9, le Associazioni esprimono un organismo di coordinamento, denominato Consulta delle Associazioni; ogni Sezione elegge un proprio rappresentante nella Consulta, con funzione di collegamento ed informazione con le rispettive Associazioni per conoscere le decisioni, le attività, ecc., della stessa Consulta. I rappresentanti della Consulta sono: Francesco Panico, Cosimo Damiano Turco, Giuseppe Elia (attuale Coordinatore), Gianluca Attanasio e Salvatore Legari.

Il sindaco Antonio Coppola, sin dal suo insediamento nel 2012, ha decisamente voluto ed istituito uno specifico Assessorato per questa interessante materia ed ha delegato la sig.ra Maria Assunta Panico quale Assessore all’Associazionismo. L’Assessore Panico, nel corso del suo mandato, grazie anche agli uffici comunali e ai rappresentanti della Consulta, ha salvaguardato, sostenuto ed accresciuto questo “tesoro”, convinta che le Associazioni svolgano, in modo sempre più incisivo e propositivo, il loro insostituibile ruolo di organismi democratici di base che vivacizzano e valorizzano i diversi ambiti della nostra comunità.

In conclusione le Associazioni, patrimonio immateriale di conoscenza, di partecipazione, di ricchezza umana e professionale, sono un vero e proprio “tesoro” per Tricase. Tutti insieme, donne e uomini, giovani e meno giovani, amministratori e cittadini dobbiamo con consapevolezza e abnegazione difendere strenuamente e sostenere con convinzione questa ingente quantità di “beni inestimabili”, germogliati ed accresciuti con cura, pazienza, enormi sacrifici e tanta generosità.

di Giuseppe R. Panico  Il tanto desiderato treno “Freccia Rossa”,che i nostri politici avevano fatto arrivare fino a Lecce, ha smesso di fare le sue corse ed ora si ferma a Bari. In una economia reale non poteva essere altrimenti, per carenza di binari ad alta velocità, costi alti ed orari scomodi e, dunque, con ben pochi passeggeri.Ancora una volta, la politica del territorio, economizzando nell’uso del buon senso economico manon in quello delle parole, hafatto“flop”, creando illusioni per portarevoti per sé e debiti a noi tutti. Continuando a sognarela nuova SS 275, che ci fa arrossire di rabbia per il suo tracciato e di vergogna per i suoi ritardi, non ci resta che l’uso delle“Freccette Rosse” della Sud- Est che, viaggiando pure lorocon conti in rosso, passeggeri pochi e debiti tanti, ci portano almeno a Lecce, dadove proseguire in treno conqualche Freccia Bianca.

Nell’attesa, meglio non pensare a viaggettia “luci rosse”,con pagamento “in nero”, così facilie frequentinei dintorni della stazione. Come sempre, in particolare nei luoghi di grandi arrivi/partenze, l’economia, sommersa o meno, è anche discinta e investe nel benessere“psico-fisico” che ora si avvale pure di varianti esotiche o multicolori. Lecce, la Firenze del Barocco, la capitale culturale del nostro Salento, ha inteso orafar cassa con tali “incontri”, con multe fino a trecento euro.

I cartelli sono già in bella vista e aumenta il rischio cheil “fotofinish” del peccato arrivi a casa fra più dolci mani. A Tricase, nella stazione ferroviaria o lungo il suo viale, non abbiamo grandi transiti, discinti o meno, né viaggiatori in cerca di “benessere”, né segnaletica perle relative multe e risanare così i conti in rosso del Comune. Piuttosto i grandi spazi della stazione, che un tempo servivano a vagoni o treni merci, per l’export dei prodotti della nostra terra e del sudore dei nostri nonni, sono ora deserti, come lo sono quelli del Sahara in Africa o di Atacama in Cile. Sono soloserviti, anni fa, ad elevare al cielo quelle “muraglie cinesi”, che, fattedi legno e pietrame e ben scarsa lungimiranza, sono già cadenti.

Forse servivano a nascondere il transito delle vergognose “littorine” vuote o ad assorbire il rumore del loro lento e solitario sferragliare. Ora le “Freccette Rosse” sono più carine, fanno meno rumore di una vespa o un motorino, movimentano il paesaggio e poi, se proprio necessario, di pannelli antirumore ve ne sono di più belli, più economici, paesaggisticie trasparenti. Non è più tempo di lapidare con quei sassi e legnare con quelle assigli autori di così tanta “arte” e forse il PUG in itinere ci aiuterà a valorizzarespazi ora occupati dal semplice nulla.

Per l’area ferroviaria è ben difficile pensare ad una grande stazione per la mitica metropolitana di superficie o per il nostro export fatto non più dei prodotti della terra ma dei prodotti dell’uomo e della donna, ovvero i nostri giovani in fuga. Forse meglio pensare ad una Tricase che,con anelito ad essere più civile, turistica ed attrattiva, favorisca comunque l’uso dell’auto, ma con ben più moderni e razionali criteri, come grandi parcheggi fuori dal centro e senza soffocare, come ora, tante sue strade. Un grande parcheggio alberato nell’area ferroviaria, un altro più centrale in zona Lama/Lavari ed un terzo in zona “serre” in Via del Porto, collegati da una pista ciclabile e/o mezzi pubblici, come un anello ecologico, potrebbero cambiare il modo di vivere cittadino. Non solo chi arriva da fuori, ma anche tanti utenti di ospedale, scuole,cinema, uffici pubblici etcsaprebbero a priori ove parcheggiare facilmente.

Le stesse aree, in parte coperte con tettoie ed eventuali pannelli solari, consentirebbero, con affitto posto-auto,anche la lunga sosta al coperto delle auto dei vicini residenti o altri. Si avrebbe un più libero transito con unacircolazione ciclabile e pedonabile decisamente più agevole e in sicurezza. Molte strade tornerebbero alle loro funzioni naturali, sviluppandosi poi anche come più verdi e piacevoli viali. Un sano utilizzo di quello che già abbiamo dunque,da maturare anche attraverso un serio confronto di opinioni fra candidati sindaci che vorranno (forse) esprimersi con alternative verso il PUG o il nostro futuro anche migliori. E se nel loro incerto viaggio verso palazzo Gallone,attraverso l’antico gioco del “Ruba Mazzetto” (di voti), vedranno alzata dagli elettori la paletta verde per dar loro fiducia o quella rossa, perché,purattraenti o piacevoli, vannodiscinti o svenduti versoaltrui interessi o piaceri, potrebbe essere anche per questo.

di Nunzio Dell'Abate  “Turismo sanitario” è quella filiera che, sorta spontaneamente per ragioni di cura ed assistenza medica, ha nel tempo caratterizzato alcune città, sedi di importanti poli ospedalieri o di frequentate cliniche e centri specialistici.

Città che hanno saputo cogliere l’occasione del flusso sanitario per costruire un modello di comunità che desse adeguata accoglienza al particolare tipo di visitatore ma anche un ritorno in termini di economia,promozione del territorio ed occupazione.

Ne è esempio Pisa, dove intorno ai centri per la diagnosi e cura della tiroide e patologie connesse si è sviluppato un vivace indotto economico-turistico.

Ora perché non avvalersi della presenza del sempre più eccellente Ospedale Card. G.Panico, che riversa quotidianamente in paese un flusso considerevole di utenti tra personale medico paramedico pazienti e loro familiari, perripensare e progettare un’idea di città turistica e di accoglienza nel contempo?

Si tratta di un target eterogeneo di visitatori, per età estrazione sociale e provenienza, che non conosce stagione e periodo di permanenza.Il più delle volte smarrito e confuso, perché preso dal proprio o altrui stato di salute o per non aver avuto tempo e testa per programmare, come solitamente accade per i viaggi di piacere.

Da qui la necessità di servizi dedicati, dalla viabilità alla segnaletica, dalle aree a parcheggio e sosta per ogni genere di veicolo ai collegamenti da e per aereoporto e ferrovia, dai mezzi di trasporto interni al noleggio auto, moto e bici.

Un idoneo front office di informazione e prenotazione, magari nello spiazzale retrostante l’istituto scolastico D.Alighieri o anche utilizzando parte dell’esterno dell’edificio.

Ma soprattutto andrebbero incentivate, attraverso agevolazioni fiscali, tributarie ed edilizie, la ricettività diffusa, la ristorazione, i luoghi di intrattenimento e svago, anche per bambini ed anziani, le visite guidate alla scoperta della città, frazioni e marine comprese,ristudiatele infrastrutture e gli spazi esterni in tutta l’area circostante il presidio ospedaliero.

L’obiettivo dovrebbe essere quello di una offerta di ospitalità integrata che faccia trasparire l’occhio di riguardo verso questo tipo di turista “debole”.

Un buon benvenuto potrebbe essere una particolare scontistica da fruire in ogni esercizio commerciale cittadino.

Naturalmente tutto ciò non può prescindere da una programmazione concertatacon l’azienda ospedaliera, con le Istituzioni di ogni livello, con le attività produttivee soprattutto con la comunità che deve percepire l’importanza dello sviluppo della città verso questa direzione.

in Distribuzione