di Mary Cortese Disillusi, disinformati, disinteressati. Sono davvero così i giovani? Quali sono le pratiche che i vari attori sociali devono mettere in campo al fine di sensibilizzare e coinvolgere i ragazzi e le ragazze e far loro sentire la possibilità di diventare protagonisti del cambiamento? Queste sono alcune delle domande che ci siamo posti nel percorso dell’Osservatorio civico, di cui sono responsabile, nell’ambito del progetto Celacanto Bene Comune.Nel corso delle varie fasi, dall’ospitalità solidale alla Gallery, abbiamo cercato di conoscere i ragazzi e lo abbiamo fatto con diversi strumenti: dai questionari, ai focus group, alle interviste non strutturate.

Ne è emerso un mondo che ha innanzitutto bisogno di Centri di Aggregazione. È anche in questo senso che dovrebbero proporsi le associazioni, come luoghi in cui, partendo dalla considerazione che ogni giovane rappresenta una risorsa per la società e ha un prezioso contributo da apportare, si lavori al loro coinvolgimento con la metodologia dell’animazione socioeducativa, basata su processi di apprendimento non formale e sulla partecipazione volontaria.

L’animazione giovanile può contribuire allo sviluppo dell’autonomia, della responsabilizzazione, della creatività, della consapevolezza culturale e sociale, dell’impegno volontario, della cittadinanza attiva, dell’inclusione. Un’altra riflessione che scaturisce dalla nostra analisi va sicuramente nella direzione di un avvicinamento e di una collaborazione continuativa fra mondo dell’associazionismo e delle scuole, non per “arruolare” ma per educare e formare coscienze. La nostra indagine ci dice che i ragazzi maturano la propria esperienza di cittadini, acquisiscono i primi strumenti di partecipazione nelle scuole.

Quella di svolgere l’alternanza scuola lavoro presso un’organizzazione del terzo settore, per esempio, può essere un’opportunità per innescare delle dinamiche virtuose nel percorso formativo dei ragazzi e nelle associazioni stesse, che si confrontano con i bisogni, le aspettative e i punti di vista delle nuove generazioni e si dispongono al cambiamento e alla crescita.

I giovani hanno bisogno di esempi e sono attratti dalla pratica del fare, non le grandi teorizzazioni ma i piccoli progetti, i laboratori, in cui apprendere attraverso l’esperienza e la condivisione, sviluppando atteggiamenti dinamici e proattivi. La realizzazione dei laboratori del riuso del legno ha permesso per esempio all’associazione CoppulaTisa di sensibilizzare i giovani ospiti provenienti da tutta Italia ai temi della sostenibilità, del rispetto dell’ambiente, della possibilità di partecipare le regole del vivere insieme. Se fanno parte di organizzazioni i giovani lo fanno principalmente perché imparano cose nuove, stanno bene insieme agli altri e si sentono utili. È chiaro che l’universo di motivazioni che spingono all’esperienza associativa attiene alla sfera dei bisogni formativi, della socialità e della costruzione della propria identità come soggetto che fa del bene alla comunità.

Le associazioni dovrebbero cercare il primo contatto con i giovani nei loro posti di vita (la stragrande maggioranza dei ragazzi ha indicato come luogo di ritrovo abituale la piazza), organizzare una presenza diffusa, per vincere quella diffidenza che spesso è il vero ostacolo alla mobilitazione e alla partecipazione.

 

 

 

Dopo il “ ritiro ” di LiberaTricase, del prof. Pasquale Santoro, alle prossime amministrative a Tricase saranno cinque coloro che si sfideranno per guidare il Comune per i prossimi cinque anni

Sergio Fracasso per Sinistra Italiana

Maria Assunta Panico per la attuale maggioranza che fa capo ad Antonio Coppola

Fernando Dell’Abate per il Partito Democratico

Carlo Chiuri per il centro-destra

Francesca Sodero per il Movimento 5 Stelle

La dott.ssa Sodero, si presenterà agli elettori oggi, lunedì 1 maggio

in Piazza Pisanelli ore 17, con il supporto dell’on.le Alessandro Di Battista

di Antonio Coppola Gentile Direttore, ti ringrazio per la richiesta di un mio intervento sull’annosa vicenda della strada statale 275. Lo faccio volentieri, interrompendo un periodo abbastanza lungo di silenzio, che riprenderò subito dopo per evitare che, anche sulle cose ovvie, si inneschino inutili strumentalizzazioni. E poi, tra un po’, tornerò nella sfera del privato. È bene che mi prepari.

Mia nonna Teresina, nata alla fine dell’’800 pensate un po’, era solita dirmi: “Figlio mio, non ti preoccupare, il tempo è galantuomo!”. La vicenda della SS 275 ne è un lampante esempio. Fin dal 2001, mio primo anno da sindaco, le amministrazioni da me guidate hanno sempre sostenuto, con fermezza e determinazione totale, l’irrazionalità del tracciato come progettato nel nostro territorio.

Otto chilometri di enorme nastro d’asfalto senza nessuno svincolo intermedio per migliorare i collegamenti con la nostra città, un’enorme superficie da espropriare, beni di valore archeologico e paesaggistico da sacrificare, senza alcuna reale utilità e con costi altissimi ed ingiustificati. Ricordo il mio intervento in consiglio comunale, durante l’ultima amministrazione Ecclesia quando, come ingegnere addetto ai lavori pubblici, mi opponevo fermamente alla strada, ricordo le critiche che mi vennero rivolte dalla maggioranza di allora.

Ricordo la conferenza dei servizi presso il ministero, in cui come sindaco di Tricase, con veemenza, confermai la ferma opposizione, ottenendo soltanto un riconoscimento di danno ambientale di tre milioni di euro, ricordo le strumentalizzazioni contro la nostra amministrazione, pretesto, insieme ad altri, che portò alla prematura fine della seconda amministrazione Coppola,

ricordo il consiglio comunale, sindaco Musarò, in cui la maggioranza di allora, “senza se e senza ma”, si dichiarò a favore di quel devastante tracciato, nonostante la nostra ferma opposizione, ricordo l’interrogatorio da parte della Guardia di Finanza in cui il maresciallo incaricato dalla Procura, che non aveva saputo, o voluto, leggere gli atti, mi accusava di aver espresso parere favorevole su quel progetto che “occultava le discariche”. Ovviamente non era così, come fu costretto a convenire quando gli feci leggere la mia relazione in cui affermavo che il progetto non era approvabile perché la cartografia e gli elaborati grafici erano gravemente inadeguati.

Ricordo l’intervista di “Report”, su suggerimento di qualche nostrano ambientalista, non so quanto in buona fede, che mi portò alla ribalta nazionale come se io fossi uno dei colpevoli di irreparabile danno ambientale per le discariche “abusive”, che poi tanto abusive non erano visto che erano state autorizzate con ordinanze sindacali dei sindaci che mi avevano preceduto.

In questo clima, con determinazione e caparbietà che i più mi riconoscono, proponevo soluzioni alternative ai dirigenti nazionali dell’ANAS, alla Regione Puglia (ricordo con un po’ di tristezza una lunga chiacchierata a Bari con l’allora presidente Vendola). Ricordo la ferma sollecitazione al prof. Di Santo, responsabile dell’Autorità di Bacino, per fargli valutare con attenzione il grave rischio di allagamento nel previsto sottopassaggio all’incrocio con la provinciale per Specchia.

Ed, infine, ricordo la conferenza dei servizi che anni fa, su nostra sollecitazione, fu convocata dall’assessore regionale Giannini.

Tra gli altri erano presenti gli ingegneri Francesca Pace, per la Regione e, per l'ANAS, il Coordinatore “Territoriale Adriatica” Ing. Castiglioni ed il capo Sezione di Lecce, ing. Paglialunga. In quella sede fu presentata la nostra proposta.

Due corsie a Sud della zona industriale di Tricase, messa in sicurezza della circonvallazione Est (la nostra “Cosimina”), una circonvallazione per superare Tiggiano ed una galleria per attraversare la ferrovia che passa sulla collina della “Madonna di Fatima”. Nell’incontro del 19 aprile il nostro progetto è stato proposto come soluzione del problema.

Ripeto, il nostro progetto, solo leggermente traslato verso Sud. “Il tempo è galantuomo figlio mio!”.

Il tempo ci ha dato finalmente ragione.

 

Libera Tricase e Pasquale Santoro si ritirano dalle prossime amministrative

Da quasi tre mesi Libera Tricase ha  avviato un percorso di impegno civico che, partendo dall’analisi dell’esistente, si propone di elaborare azioni concrete di miglioramento del benessere collettivo e di inclusione sociale.

Abbiamo iniziato a lavorare sul concetto di cura e attenzione per le persone, i luoghi e le cose, declinandolo per aree tematiche, e abbiamo incontrato numerosi cittadini che, per quanto delusi dalla politica locale,  hanno manifestato disponibilità e interesse a fare sistema, per incidere in modo sinergico ed efficace sul territorio.

Si è valutato di non partecipare alla competizione elettorale di giugno 2017, nè come gruppo con una propria lista (pur avendone la possibilità) né come singoli in altre liste, consapevoli che il percorso di rigenerazione sociale e culturale che contraddistingue la nostra visione politica richiede tempi lunghi e perseveranza.

Programmazione, ascolto e integrazione sono gli strumenti che privilegiamo, e l’incoraggiamento di quanti hanno trovato modo e tempo di confrontarsi con noi ci induce a ritenere che un reale cambio di passo, in questo paese, sia ancora possibile.

Per questo continueremo a lavorare nella direzione della cittadinanza attiva e invitiamo tutti gli interessati a condividere il nostro percorso, mettendo in comune competenze, esperienza ed energie. Libertà è partecipazione! 

 

Quarta edizione dell’evento primaverile cittadino, con la partecipazione di Giovanni Conversano e la collaborazione di “Cuore Amico”

Al via la quarta edizione di “Tricase è in fiore”, manifestazione che negli ultimi anni sotto l’albero e le tre torri è divenuta la festa della stagione del risveglio, nota per la messa in risalto dei colori più disparati, molti dei quali visibili solo in questo periodo dell’anno. Dalle precedenti tre edizioni, l’associazione “Tricasèmia” (con il patrocinio della “Città di Tricase”) si impegna a rappresentare e a immaginare la città che ogni cittadino vorrebbe avere, forte del motto “La città che vorremmo”(ovvero con tanti fiori, piante, verde e colori). Lo stesso, che fa da titolo ad un vasto contenitore di iniziative che toccano diversi campi come quello del sociale, del rispetto ambientale, della solidarietà, del restauro e della valorizzazione delle risorse della città. Sabato 29 e domenica 30 aprile, Piazza Cappuccini sarà abbellita dai colori della natura con un bel mercato floreale a cielo aperto, dove fiorai, vivaisti e fioristi allestiranno i loro angoli per rappresentare le loro creazioni e le loro opere. Già perché, questo evento dà ampio spazio alle opere di vario genere che abbracciano il mondo dell’arte e crea un connubio indissolubile tra la bellezza della natura e la fantasia e la creatività del mondo artistico e dello spettacolo.

Per ingannare l’attesa e per preparare la cittadinanza all’evento, l’associazione, da circa quindici giorni ha indetto un piccolo e simpatico concorso fotografico, invitando gli utenti iscritti ai social, ad inviare delle foto che rappresentassero la primavera e le più belle sono state pubblicate sulla pagina facebook ufficiale dell’associazione. Un’idea semplicissima che però ha avuto un notevole riscontro ed interesse da parte dei cittadini, a dimostrazione che il lavoro svolto negli ultimi anni da “tricasèmia” nell’ambito di “Tricase è in fiore” mirato all’attenzione alle bellezze naturali, sia stato particolarmente efficace. Nella serata di domenica 30 aprile, sarà premiata la foto più bella con un premio ad hoc, raffigurante il logo di “Tricase è in fiore” disegnato dalla ceramista Ilaria De Marco.

Anche quest’anno sarà di scena la “sfilata in fiore” che vedrà protagoniste delle giovani modelle che chiamate dal presentatore Giovanni Conversano sfileranno indossando abiti che rappresenteranno la primavera, su un grande palcoscenico antistante la vecchia chiesa di Sant’Antonio di Padova, dove sul piano superiore vi è l’ex carcere, che per l’occasione come lo scorso anno verrà aperto al pubblico. Quest’anno è stato abbellito grazie al lavoro di alcuni volontari di “Tricasèmia”, alla professoressa Rita Accogli responsabile dell’orto botanico dell’Università del Salento (che si occuperà principalmente della tematica della biodiversità) e alla già citata ceramista Ilaria De Marco che attraverso le sue elaborazioni ha reso la struttura accogliente, facendo respirare l’aria primaverile a chiunque vi si recherà all’interno.

Tutto avrà inizio sabato 29 pomeriggio a partire dalle ore 16,30 quando si aprirà il “mercato in fiore”,mentre domenica 30 la manifestazione si aprirà la mattina alle ore 9,00 fino alle 13,30 e riprenderà nel pomeriggio alle ore 16,30 fino alle 22,00.

E’ proprio in quest’ultima fascia oraria che si concentreranno le iniziative inserite in programma, ovvero la sfilata di moda, le visite all’ex carcere, la premiazione del concorso, lo spettacolo musicale e la vetrina di solidarietà con “Cuore Amico” – progetto salento solidarietà, che alla presenza del presidente Paolo Pagliaro con il presentatore Giovanni Conversano effettuerà una donazione particolare e soprattutto solidale.

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