di Salvatore Ponzetta

In queste settimane, ho potuto leggere su varie testate giornalistiche locali, la problematica riguardante la chiusura della scuola materna della frazione di Depressa, ultimo baluardo dell'istruzione e fiore all'occhiello della stessa frazione, e quanto accaduto, non può essere lasciato nel dimenticatoio. 

Personalmente, non sono a conoscenza, e  ne tanto meno mi posso permettere a elevarmi a dare giudizi, in merito alla chiusura della scuola materna della suddetta comunità.

Ma quanto accaduto a Depressa, non può essere lasciato che rimanga al buio ma che possa essere di riflessione ad  altri, perché un domani prossimo futuro, potrebbe verificarsi anche nell'altra frazione cioé a Lucugnano, comunità dove vivo e dove ho frequentato la materna, le elementari e le medie e da allora dal mio primo ingresso a scuola sono passati ben 56 anni, e dopo tutto questo anni,  si è riusciti a mantene re ancora i tre livelli scolastici, scuola materna, elementare e media, e non so fino a quanto tempo ci possiamo riuscire.

E sì perché la permanenza delle tre scuole, si potrebbe scretorale dall'oggi al domani, perché oltre al calo delle presenze di bambini, calo dovuto  alle poche  nascite, dobbiamo confrontarci all'emigrazione di ragazzi che vengono iscritti dai propri genitori presso le strutture scolastiche presenti a Tricase, fenomeno che porterà nel breve tempo la chiusura delle scuole in successione, fenomeno che involontariamente crea disagi per coloro che rimangono iscritti nel plesso di Lucugnano.

Disagi e problematiche, che sino ad oggi si sono risolti con il mantenimento e costituzioni delle varie classi a Lucugnano, come si è verificato prima dell'inizio dell'anno scolastico 2018-2019, che si è riusciti a formare la classe I° media,  formata a fatica se non erro da 11 ragazzi, perché altri sei  sono stati iscritti  in altre scuole a Tricase denigrando le scuole del luogo, da dove in tutti questi anni si sono formati tutti i nostri ragazzi ed ognuno ha raggiunto il suo grado di eccellenza nella propria formazione personale e professionale.

Con questo, non voglio e non mi permetto di dare giudizi, o ulteriori commenti personali, nei confronti di quei genitori che hanno preferito di iscrivere i propri figli in altre scuole, volontà che voglio e vanno rispettate. 

Per questo voglio concludere la mia riflessione, lasciando le ulteriori riflessioni a riguardo  ai posteri, che vedranno la loro comunità di Lucugnano come lo è oggi Depressa, con contenitori culturali vuoti, perché i nostri futuri ragazzi non avranno la possibilità di formarsi inizialmente  nelle mura della loro comunità, perché privati delle elementari strutture primarie di insegnamento, come sono le scuole.

 

di Ercole Morciano

Fu sotto Ferdinando II di Borbone, penultimo re delle Due Sicilie, che «il comune di Depressa aggregato a quello di Tricase in Terra d’Otranto» fu autorizzato a «tenere una fiera annuale ne’ giorni 26 e 27 di settembre», ovvero nella ricorrenza della festa dei santi medici Cosma e Damiano che la Chiesa ricorda in quei giorni. È il contenuto del decreto reale n.1531 dato a Napoli il 25 settembre 1854 e pubblicato al n. 72 della “Collezione delle Leggi e de’ Decreti Reali del Regno delle Due Sicilie” dell’anno 1854.

Ringrazio, per la “scoperta”, Donato Antonaci dell’Abate, che ha esposto il documento nell’ambito della mostra sulla Tricase del passato da lui curata nelle sale di palazzo Gallone da luglio a settembre e che, nella probabile estensione, sarà visitabile fino a dicembre.

Tornando al decreto, possiamo trarne alcune notazioni per inquadrarlo nel suo contesto e rapportarlo al presente.

Ferdinando II, nato a Palermo nel 1810, cinse la corona nel 1830 e la mantenne fino alla morte, nel 1859. Inizialmente riformatore, il suo anno cruciale fu il 1848: prima concesse la Costituzione e poi la ritirò per volgersi verso una deriva assolutista e accentratrice. Proprio nel 1848 ebbe uno scontro diretto col nostro Giuseppe Pisanelli che si era recato presso di lui con altri deputati liberali per perorare la causa della Costituzione.

Pisanelli venne con disprezzo apostrofato “pagliè”, paglietta, avvocato da strapazzo. Ferdinando II morì nel 1859, circa 5 anni dopo la promulgazione del decreto per la fiera di Depressa e gli successe il figlio Francesco II che fu re fino al 1861, quando lasciò Napoli in seguito alla “impresa dei Mille” comandata da Garibaldi.

Sindaco di Tricase, nel 1854, era l’avv. Salvatore Raeli; arciprete di Depressa era don Vincenzo Piccinni (1849-1883). Depressa contava circa 600 abitanti; già “universitas”, era all’epoca «comune aggregato a quello di Tricase» a causa della riforma amministrativa avviata dai Napoleonidi (1806-1815) e mantenuta in seguito dai Borbone ritornati a Napoli; con l’avvento del regno d’Italia (1861)  i “comuni aggregati” prenderanno il nome di “frazioni”. Finalmente Depressa realizzava l’antica aspirazione ad avere una propria fiera per solennizzare ancor più la devozione ai santi Cosma e Damiano.

Una fiera non era solo fonte di profitto per la vendita dei prodotti quasi tutti locali nell’ambito di un’economia arcaica e prettamente agricola, rappresentava anche un elemento di prestigio per il paese e i suoi abitanti.  E Depressa aveva superato l’esame istruttorio al quale faceva riferimento il reale decreto: «serbate le prescrizioni contenute nelle sovrane determinazioni del primo di giugno 1826 e degli 8 di giugno 1853». In pratica fiere e mercati non si dovevano tenere di domenica o in altri giorni di precetto per non distogliere i regnicoli dai doveri religiosi e l’altra condizione era che non ci fossero fiere nello stesso periodo nei paesi circostanti.

Ora la fiera dei SS. Medici non si tiene più perché sono cambiati gli scenari economici che la giustificavano; verso i santi rimangono invece ben saldi il culto e la devozione di Depressa che affondano la loro radice nel lontano passato.

Duole invece sapere che il paese ha perduto la sezione di scuola dell’infanzia: l’ultimo baluardo della pubblica istruzione. Non è questa la sede per fare un rapporto costi-benefici, ma ciò comporterà la diaspora dei bambini, disagi per loro e le loro famiglie e diventerà ancor più difficile mantenere la specificità della loro appartenenza, che non è un limite ma un bene prezioso.  

 

di Pino Greco

Cercasi nonno vigile”. Il 13 settembre 2018, a firma del sindaco Carlo Chiuri e dell’assessore Sonia Sabato, sono stati affissi anche nelle vicinanze della scuola di via Gattamelata in Depressa, nelle plance di informazione, i manifesti con la scritta Nonno Vigile ”.

Il messaggio scritto dall’Amministrazione Comunale, nell’ambito dei servizi di supporto alla scuola ed in particolare agli alunni e genitori delle scuole dell’obbligo, intende attuare il servizio Nonno Vigile, quale progetto di valenza sociale che valorizza il corretto apporto degli anziani a servizio dei minori scolari in un contesto anche di natura educativa.

Scritto ciò, la domanda sorge spontanea: Se non ci sono i bambini che vanno a scuola, in quanto hanno chiuso la Scuola media, la Scuola elementare e anche la Scuola materna, come è possibile affiggere a Depressa i manifesti “nonno vigile”?

Distrazione o, ancora una volta, siamo su Scherzi a Parte?

Oppure sarà uno stimolo per sollecitare tutti a fare una vita buona nella società attiva di Depressa?

Una cosa è certa: i generosi nonnini di Depressa non “ritorneranno a scuola”adindossare le classiche pettorine catarifrangenti per … mancanza di alunni.

Tricase Porto,1 ottobre 2018

Il Porto Museo di Tricase sempre più al centro delle attività di alta formazione internazionale e centro di eccellenza per la formazione dei nuovi scienziati, delle nuove classi dirigenti e dei nuovi operatori economici, sociali e culturali del bacino mediterraneo e non solo, nei settori ecologia e biodiversità marina e costiera e crescita sostenibile dei territori e delle comunità costiere.

È iniziata oggi, presso l' Avamposto MARE, nel Porto Museo di Tricase,la 2° Summer School Internazionale  . Un approccio integrato alla biodiversità degli invertebrati marini: adattamenti evolutivi e funzionali”.

Venti studenti di differenti Paesi, guidati da docenti provenienti dalle Università di Lille e Marsiglia (Francia), Londra (Gran Bretagna), Milano, Palermo, Padova e dall'Università del Salento, dalla Stazione di Biologia di Roscoff (Francia), dall'Institut Méditerranéen de Biodiversité et d’Ecologie marine et continentale, (Danimarca) e dall'Israel Oceanography and Limnological Research, National Institute of Oceanography (Israele), studieranno le cellule staminali di invertebrati marini / acquatici (MISC) alla ricerca di idee innovative relative a varie discipline biomediche.

La Summer School è organizzata nell’ambito di un accordo congiunto di cooperazione accademica tra le Università di Milano, Padova, Palermo e Salento (Lecce) e con il supporto della COST ACTION 16203 - MARISTEM ed all'interno del programma di attività formative e di cooperazione scientifica e per lo sviluppo posto in essere dall' Avamposto MARE, sede periferica del Ciheam Bari.

Sempre investendo in cultura e natura!

 

Un incontro teatrale per ascoltare storie di mondi lontani, narrate da chi ha dovuto lasciare la propria famiglia e i luoghi dell’infanzia per cercare in Italia la speranza di una nuova vita.

Gli ospiti del progetto SPRAR del Comune di Tricase, gestito da Arci Lecce, metteranno in scena frammenti d’infanzia, ricordi di tempi passati, brevi descrizioni di paesi e sentimenti lontani, eppure sempre presenti nell’animo di chi li ha amati e vissuti.

A guidare il gruppo di giovani provenienti da diversi paesi dell’Africa e del Vicino Oriente sarà l’attore e regista Fabrizio Saccomanno, che nel corso dei mesi scorsi ha condotto un laboratorio teatrale concepito come un luogo accogliente, dove le vite di persone provenienti da contesti geografici e culturali diversi si sono incontrate, divenendo la trama di un racconto corale semplice, ma molto emozionante.

L’incontro teatrale si terrà venerdì 5 ottobre 2018 (ore 20) nell’atrio di Palazzo Gallone a Tricase e sarà preceduto dagli interventi di Carlo Chiuri, Sindaco di Tricase, Lino Peluso, Assessore alla Cultura del Comune di Tricase e Anna Caputo, Presidente di Arci Lecce.

Introdurrà l’incontro teatrale l’attore e regista Fabrizio Saccomanno.

 

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