E'un PUG o un Pdf (programma di fabbricazione) rivisto e aggiornato ?

dell’Arch.Alessandro Zippo

Premetto che ho apprezzato i vari interventi inerenti il PUG, precedentemente, pubblicati sul Volantino e, per la prima volta, esprimo la mia opinione in proposito.

Ci tengo a sottolineare che, già dal 02.11.2015 al 05.02.2016, l'iter amministrativo del Bando,rispettivamente, a firma dei due Dirigenti del Settore Urbanistica e Assetto del Territorio dell'U.T.C.Tricase, ha vissuto un periodo travagliato per errori sostanziali di copia e incolla da me evidenziati e resi noti ai firmatari del bando.

In effetti, è stato per ben due volte pubblícato sulla Gazzetta Ufficiale l'affidamento del Servízio per la redazione del Piano Urbanístico Generale {PUG}.

Tuttavia, tale imprecísione per la comunità di Tricase è passata inosservata, nonostante avesse avuto la sua importanza sulle necessità correlate al tempo trascorso, già perduto.

Dal 02 novembre 2015 si sono alternati vari incontri con íl gruppo Benevolo (vincitore del Bando) ai quali non ho partecipato per pregressi impegni professionali, ma lo sguardo è stato sempre attento e vígile sui risultati contenutistici e tecníci finalizzati allo sviluppo del terrítorio diTricase ottenuti ad oggi.

Tale attenzione ha generato in me alcune naturali domande, di seguito riportate:

1) Le bozze progettuali del Piano Benevolo, rese note alla Comunità diTricase, rispecchiano i contenuti tecnici, sociali, urbanistici, fisici e spaziali, della proposta metodologica che il gruppo Benevolo ha allegato alla istanza di partecipazione al bando di cui in premessa?

2) Le bozze,inoltre, contengono i risultati delle valutazioni dei sistemi urbani connessi con l'economia diTricase e con il sistema territoriale dell'interland, esaminati e valutati prima della stesura concettuale di detta proposta?

La personale esperienza professíonale mi ha suggerito di no, in quanto non ho notato la corrispondenza tra la Relazione Metodologica inizíale e le Bozze di Piano rese note.

NE CONSEGUE:

- Il gruppo Benevolo è stato valutato per la Relazione Metodologica o per le Bozze di Piano?

Nelle bozze di Piano non si riscontra l'Analisi dei Sistemi Urbani che il gruppo Benevolo (allora concorrente) avrebbe dovuto effettuare prima della Proposta Metodologica.

Il mancato riscontro è dovuto alla carenza sostanziale di conoscenza del territorio.

Non è la strada, la piazza, che testimoniano la presa d'atto della reale situazione dei sistemi urbani di una comunità. E'ben altro, che non ho rílevato nelle bozze.

L'ORDINE METODOLOGICO È IL SEGUENTE:

a) Conoscenza dell'Analisi dei Sistemi Urbani di un territorio;

b) Relazione Metodologica per la partecipazione al bando;

c) Bozze di Piano delgruppo incaricato.

CONCLUSIONE. E' EVIDENTE:

- l'assenza del punto a);

- la presenza concettuale e progettuale contraddittoria tra b) e c).

Fonte Nuovo Quotidiano di Puglia

21 marzo 2020

Sono 85 i contagiati salentini. Questa la situazione per comune di residenza.

Rispetto al resto della Puglia, nel Salento le donne sono più contagiate degli uomini, sia pur di poche unità: 44 contro 41 uomini.

Copertino è il comune con più infetti (17, 10 donne e 7 uomini) seguito da Lecce (15, 8 donne e 7 uomini). Il capoluogo del Salento e Copertino (dove è stato chiuso anche l’ospedale cittadino per un focolaio di infezione che si era sviluppato all’interno determinando 20 contagi, fra sanitari e pazienti, e 170 quarantene nella fila del personale) sono gli unici con un numero di contagi a due cifre, tutti gli altri sono sotto la decina.

Nel dettaglio: ex aequo fra Nardò e Monteroni con 6 contagi: 5 donne e 1 uomo per il primo, 3 donne e 3 uomini per il secondo; 5 a Galatina (3 uomini, 2 donne); 4 a Leverano (3 donne, 1 uomo); a quota 3 Carmiano (2 uomini, 1 donna), San Pietro in Lama (2 uomini, 1 donna), 3 Surbo (2 donne, 1 uomo); 2 contagi a Campi Salentina (2 donne), Aradeo, Gagliano del Capo, Veglie, Gallipoli: in tutti questi comuni risultano contagiati 1 donna e 1 uomo; 1 solo contagiato ad Arnesano (uomo), Calimera (donna), Cavallino (donna), Galatone (donna), Maglie (uomo), Melendugno (uomo), Melissano (donna), Poggiardo (uomo), Squinzano (uomo), Presicce (donna). In un caso non è stato possibile accertare il luogo di residenza.

20 MARZO 2020

MILITARI DELLA COMPAGNIA DI TRICASE, AMBITO MIRATI SERVIZI PREVENTIVI

FINALIZZATI ALL’ACCERTAMENTO DI VIOLAZIONI RELATIVE AL D.P.C.M. 11 MAR

2020 RIGUARDANTE PROVVEDIMENTI DI CONTRASTO DIFFUSIONE COVID-19,

EFFETTUAVANO I SEGUENTI CONTROLLI:

- NR. 87 SOGGETTI CONTROLLATI

- NR. 72 VEICOLI CONTROLLATI

DEFERENDO IN STATO DI LIBERTA’ PER IL REATO IN TITOLO

NR. 7 SOGGETTI IN QUANTO CONTROLLATI FUORI RISPETTIVE ABITAZIONI IN

MANCANZA DI LECITE COMPROVATE ESIGENZE

A proposito della sanificazione delle strade a Tricase

di Alessandro Distante

Sono d’accordo con chi invita all’unità e richiama all’orgoglio di essere italiani.

Non mi sembra tuttavia possibile organizzare appuntamenti sui balconi per cantare tutti insieme Azzurro mentre i militari portano le bare nei cimiteri lontano da casa dei congiunti.

L’unità e il patriottismo non possono far finta di niente e, soprattutto, non è ammissibile che si lascino da soli quelli che più soffrono, come sono le famiglie che perdono un loro caro e che certamente non hanno voce per cantare Azzurro.

Siamo italiani, ma siamo seri! Sono d’accordo con l’adozione di misure severe per prevenire il diffondersi del coronavirus e non invidio chi, in prima fila, è chiamato a prendere decisioni impopolari.

Massimo sostegno innanzitutto ai sindaci, impegnati a far rispettare le misure governative e ad assumersi grosse responsabilità. Non mi sembra tuttavia che si possa tacciare di sciacallaggio chi, facendosi portavoce di cittadini (pochi o molti non ha importanza) contesta alcune misure o le modalità di attuazione delle stesse

E’ accaduto a Tricase per la sanificazione delle strade cittadine; una iniziativa annunciata a gran voce dal Sindaco e dalla consigliera Sodero con tanto di manifesti e dovizia di particolari, salvo poi scoprire che la sanificazione è stata fatta parzialmente e in modo inadeguato e che, addirittura, era meglio non farla, come ha chiarito, paradossalmente, la stessa Sodero.

Ancor meno accettabile è rifiutare il confronto e attaccare le persone piuttosto che confrontarsi sul merito delle questioni. 

In questo periodo emergenziale, i cittadini sono disposti a rinunciare a tante libertà e a tante consuetudini, ma non è ammissibile che rinuncino anche alla libertà di pensare, di esprimere un’opinione, e, se del caso, anche di muovere obiezioni.

E’ dovere di chi ricopre cariche pubbliche dare spiegazioni. Altrimenti, quale unità si intende perseguire? Oppure si pensa che l’unità si raggiunge cantando Azzurro o l’Inno nazionale? Siamo italiani, ma siamo seri!

di Giuseppe R.Panico

Papa Francesco diceva qualche anno fa (2014), che la terza Guerra Mondiale era già in atto. Ma diversa dalle prime due, fatte da grandi schieramenti politico- militari per un reciproco disumano macello, come mai nella storia.

Una guerra mondiale, quella accennata dal Papa, “a pezzi” che, sparsi qua e là sulla terra, anche vicino a noi, sono resi roventi da motivi economici, ideologici o di contrapposti poteri. Con la fine della Guerra Fredda, di pezzi di guerra se ne contano oggi almeno una trentina con le solite distruzioni, povertà, malattie e immigrati che in tanti arrivano pure da noi.

Che fortuna per le nuove generazioni italiane non aver vissuto la 1° G.M., vinta dai nostri nonni a carissimo prezzo in caduti e mutilati. Pure la vittoria fu detta “mutilata”, almeno da Gabriele D’Annunzio che, non sazio delle conquiste ottenute, era propenso a menar di nuovo le mani.

Non hanno vissuto nemmeno la 2° G.M. con gli enormi disastri causati all’Italia da una politica funesta in guerra contro tutti, i bombardamenti aerei sulle città, la guerra civile e i morsi della fame. Forse tali storie non vanno di moda né a scuola né in famiglia, come la geografia che tali storie ospitò, come l’economia che tante guerre generò e come ideologie e religioni altrui per conoscere meglio gli altri e dunque sé stessi.

La sospensione del servizio militare (2005) ha anche privato i giovani di una più reale visione del mondo che gira da sempre intorno a guerra e pace e svilito una più spiccata formazione civica con senso del dovere e identità nazionale.

L’ attuale terza G.M. “a pezzi” fatta dagli altri, risparmiando l’Italia da ben oltre settanta anni, ci ha permesso di vivere in pace e nel benessere come mai. In tal tempo, forse ben pochi hanno letto il gran libro “La storia” (ambiente da 2°G.M.) di Elsa Morante per rendersi più edotti sul nostro recente passato.

Ora sembra scoccata di nuovo “l’ora di tutti” con tutti coinvolti in una guerra di tipo mai visto. Scoppiata altrove da poco, si è fatta subito totale e mondiale. Nessuno la ha dichiarata, non risultano patti segreti e bellicose alleanze fra dittatori e generaloni, né nuove armi da provare sul campo, né economie, religioni, ideologie e crociate in “guerra santa” per espandersi altrove.

Un microscopico e sconosciuto virus si sta espandendo, con una guerra-lampo, sulla nostra salute, la nostra economia, il nostro presente e, d’improvviso. reso più incerto il futuro. Lo abbiamo chiamato “Corona Virus” forse perché, come Napoleone che col Papa non andava troppo d’accordo, si è incoronato da solo per invadere, oltre all’Europa, il mondo intero. A combatterlo sono scesi in campo soprattutto medici e scienziati, laboratori e

ricercatori; tutti in prima linea e in camice bianco per affrontare il gran nemico e produrre ben più valide armi. Nelle trincee ospedaliere, cadono pure loro, sopraffatti dal nemico nel suo rapido pandemico avanzare.

Per non precipitare nel caos mondiale, sanitario, economico, e sociale o rimanere in casa per chissà quanto e chissà in quanti, non ci resta che attaccarlo per una decisa vittoria. Non “mutilata” come la nostra di un secolo fa, ma schiacciante e fra tanti alleati, quasi come la Waterloo di due secoli fa.

Per combattere da cittadini, non bisogna porsi in divisa, né armarsi di fionde, archi e mitraglie o bombe atomiche e bombe a mano. Per ora, basta senso civico e senso della disciplina (anche per quelli senza naia alle spalle) in vista che… “Tutto andrà Bene”.

E’ l’ora più buia del nostro vivere civile, ma ci tocca far subito luce in questa già calda primavera per correre di nuovo al parco o in piazza con i bimbi di nuovo liberi e felici.

Nello offrir loro un gelato tricolore, avremo sconfitto il Napoleone -Virus o confinato la sua genia in un disabitato oceanico scoglio. “Ei Fu”, scriveva il Manzoni alla morte di Bonaparte il 5 maggio; “Ei Fu” (il virus) vorremmo lietamente dirci, senza mascherina e con un abbraccio, ancor prima del prossimo 5 maggio.

Nel parco o nelle piazze ormai in fiore, potremmo accogliere in festa i nostri valenti camici bianchi e gli artefici di questa vittoria e dir forte di loro quello che disse Churchill dei piloti inglesi dopo la vittoriosa Battaglia d’Inghilterra contro quell’altro funesto “virus” con svastica e baffetti: “Mai nel campo dei conflitti umani, così tanti dovettero così tanto a così pochi”.

Per aver fermato non l’invasione nazista di ieri ma quella del subdolo virus di oggi. Ci rimarrà la terza G.M. “a pezzi” menzionata dal Papa, ora in solitaria tristezza e preghiera, e l’eterno “virus” guerriero dell’“homo sapiens”.

Passato il Corona, senza che ci faccia passare in troppi a miglior vita, ci tocca continuare a curare quel presuntuoso povero “homo”. Di malefici “virus”, non in corpo ma nell’anima, ne ha davvero fin troppi.

in Distribuzione