SABATO ORE 18.45 |LIBELLULA FULGOR TRICASE Dopo la sconfitta interna nel derby con il Leverano bisogna ripartire armati di tanta voglia di riscatto,bisogna scendere in campo con l'aggressività giusta per portare a casa punti. Prossimo appuntamento per la Fulgor Tricase, sabato 11 novembre ore 18.45 a Marigliano contro la seconda della classe.
DOMENICA ORE 14,30 | ATLETICO TRICASE RAONE è un cognome che potrebbe contare molto nei prossimi mesi nel calcio e nella vita sociale della Città di Tricase. Il nuovo presidente è uno che pretende il massimo da sè e dagli altri, sta pianificando e sta cercando di riportare in alto il calcio a Tricase, dove merita. Al suo fianco nel nuovo direttivo avrà tre affidabili “ tricasini ”, l’avv. Andrea Piscopiello ( direttore generale), Rocco Maglie ( segretario), e il dott. Vito Scarcella ( direttore finanziario). Domenica trasferta a Ugento dell’ex Alberto D’Amico .
DOMENICA ORE 18 | AURISPA ALESSANO In casa Alessano si lavora per riprendere il cammino dopo l’amaro derby di Puglia con Materdomini.it . Tofoli, il suo staff ma soprattutto gli atleti sembrano essere un corpo unico e sono pronti ad affrontare la prossima gara interna più determinati più che mai. Domenica, ore 18 arriva Potenza Picena. Palasport di Tricase. Vietato distrarsi.
Da lunedì 20 novembre parte l’iniziativa, promossa da Coppula Tisa presso la struttura Celacanto di Marina Serra, di mettere insieme Cinema e Bistrot.
Ospite d’eccezione per il primo appuntamento è la chef Monica Giannone.
L’idea è quella di far vedere ottimi film e far gustare ottimi cibi.
Gli Chef si cimenteranno nel preparare piatti raffinati e genuini con prodotti della nostra terra; l’obiettivo è quello di allietare i palati con ricette creative ed aumentare la consapevolezza alimentare, raccontando ingredienti a chilometro zero prodotti con metodi naturali dai fornitori locali. Il tutto durante la visione di un film.
L’avvio sarà lunedì 20 alle ore 20,00.
La prenotazione è obbligatoria da farsi entro e non oltre le ore 12 del Sabato precedente scrivendo a
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I successivi appuntamenti saranno il 27 novembre, il 4 dicembre, l’11 dicembre e il 18 dicembre.
L’abbonamento costa € 60,00 e l’ingresso singolo € 15,00.
Buon appetito e buona visione.
Uno spazio per don Tonino
Dal prossimo numero, Giancarlo Piccinni, presidente della Fondazione don Tonino Bello, pubblicherà una serie di interventi per conoscere meglio e far conoscere, specialmente ai giovani, la figura del Vescovo già parroco della Natività in Tricase.
Nel 2018 ricorrerà il 20° anniversario della morte del Vescovo e numerose saranno le celebrazioni e le iniziative. La presenza di don Tonino a Tricase, seppure breve, ha lasciato segni positivi ed indelebili.
Ci sembra doveroso dedicargli uno spazio.
La finalità non sarà solo quella di ripercorrere le tappe fondamentali della sua vita, ma anche di conoscere il suo insegnamento e soprattutto suscitare spunti per una attualizzazione del suo messaggio.
di Francesca Sodero |Consigliere Comunale M5S | Comune di Tricase
“UN CONSIGLIO COMUNALE A FAVORE DELLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA E CONTRO IL 98% DEI CITTADINI
Nell’ultimo Consiglio Comunale è stata scritta una pagina triste per il Comune di Tricase.
Con i voti della maggioranza e un voto di minoranza del PD, nel Consiglio Comunale del 7 novembre scorso è stata bocciata senza se e senza ma la nostra mozione sulla gestione pubblica dell'acqua, con la quale chiedevamo al Comune di Tricase di difendere il risultato referendario del 2011, in cui quasi il 98% dei cittadini votanti di Tricase espresse il proprio voto contro i processi di privatizzazione spinti dal cosiddetto “Decreto Ronchi”.
Ciò che è peggio, la maggioranza ha respinto la mozione con una inaccettabile argomentazione a favore delle gestioni private, in chiave totalmente ideologica e senza la ben che minima analisi delle esperienze virtuose di gestione pubblica al confronto con quelle disastrose delle gestioni private.
Non solo, l'attuale amministrazione comunale, nonostante sia investita per legge della responsabilità di prendere le decisioni fondamentali in merito alla gestione del Servizio Idrico Integrato (art. 142 del Codice dell’Ambiente), ha manifestato totale disinteresse rispetto al tema e l'intenzione di non rendersi parte attiva nell'importantissima fase di transizione che l'anno prossimo, alla scadenza della concessione trentennale di Acquedotto Pugliese SPA, porterà la Regione a scelte di fondamentale importanza per il futuro della gestione dell'acqua in Puglia.
Un’assurda posizione di irresponsabilità che ha raggiunto livelli inaccettabili nelle dichiarazioni della capogruppo UDC, tese ad affermare che l’attuale amministrazione comunale deve occuparsi di Tricase e non di questioni che non riguardano i suoi confini. Come se il servizio idrico non fosse un servizio pubblico locale di cui i Comuni DEVONO rispondere ai cittadini!
Un'imperdonabile chiusura che condanna il nostro Comune al silenzio su un tema di estrema delicatezza che incide ed inciderà sempre più pesantemente sui diritti fondamentali di tutti noi cittadini.
Non ce lo aspettavamo davvero, considerata l'apertura alla riflessione e al dibattito manifestata da altre realtà comunali, anche a noi vicine.
Dobbiamo amaramente prendere atto che la politica tricasina è stretta nella morsa della prudenza a fini elettorali, in cui nessuno azzarda mosse che possano disturbare il DECISORE delle segreterie di partito in vista delle prossime elezioni politiche. Un SILENZIO INTERESSATO e ad orologeria che non guarda lontanamente a ciò che è giusto per i cittadini e che farà pagare proprio a loro, come sempre, la brama di ritagliarsi un posto al sole di qualche politicante locale.
Noi però non demordiamo e continueremo a batterci con tutte le nostre forze per dare seguito alla volontà popolare espressa nel Referendum del 2011. I cittadini ci diano una mano e facciano sentire la loro voce affinché la volontà da loro stessi espressa nel 2011 non venga impunemente ignorata. Bastano gesti semplici, come mandare un messaggio o un’e-mail di disappunto e invitare consiglieri, assessori e Sindaco a prendere urgentemente sul serio la questione. È tempo di reagire!
di Alessandro Distante L’intervento pubblico di don Donato Bleve, anche a mezzo del nostro giornale, ha portato alla luce un problema di rispetto dei luoghi sacri, ma anche di sicurezza, di traffico, di spazi per i ragazzi e, più in generale, delicati ma importanti problemi educativi e di rispetto civico.
L’urgenza era però data dal fatto che i ragazzi, giocando in Piazza Cappuccini, lo facevano anche durante le Funzioni religiose non solo disturbando le Funzioni stesse ma addirittura mettendo in pericolo l’accesso alla Chiesa con pallonate anche a giovani donne in dolce attesa oppure ad anziani claudicanti.
Era seguito un interessante dibattito: da chi condivideva appieno quanto lamentato da don Donato a chi segnalava la mancanza di altri spazi pubblici dove i ragazzi potessero giocare; da chi riteneva che fosse un bene che i ragazzi giocassero a pallone piuttosto che stare sempre con il telefonino a chi invece puntava il dito contro i distratti genitori; da chi denunciava la mancanza di controlli anche da parte delle Forze dell’Ordine a chi invece richiamava tutti, bambini compresi, al fondamentale senso del rispetto; da chi invocava provvedimenti a chi li subordinava alla apertura di altri luoghi da rendere pubblici.
Il fatto positivo è che, a distanza di poco più di un mese, il sindaco Carlo Chiuri ha preso carta e penna e, dopo aver interpellato la Prefettura, ha emesso una sua ordinanza con la quale ha vietato il gioco del calcio in tutte le Piazze del Capoluogo e delle Frazioni.
E non solo il gioco del calcio, ma anche di ogni altra attività ludica che preveda l’utilizzo di palle o di altri oggetti similari e possa creare pericolo alla pubblica incolumità dei presenti o comunque arrecare danno ai beni pubblici o privati ovvero molestare persone e passanti.
Il Sindaco ha provveduto alla ordinanza perché, diversamente, i Vigili Urbani non avrebbero potuto sanzionare alcuna condotta in mancanza di una norma che vietasse quei comportamenti e soprattutto li sanzionasse.
Ed allora con l’ordinanza è stata prevista la norma, e cioè il divieto di giocare e dare fastidio, ed è stata prevista la sanzione amministrativa da un minimo di € 25 ad un massimo di € 500.
A questo punto, si potrebbero aprire interessanti discussioni sul fatto che vi sia stato bisogno di una norma e di una sanzione per porre un freno ad un fenomeno giudicato pericoloso sia per i ragazzi ed addirittura interrogarsi sul rapporto tra libertà ed autorità.
Al momento c’è l’ordinanza che risponde ad una esigenza immediata.
Il Sindaco ha considerato non solo l’esigenza di tutelare i luoghi sacri ed i monumenti e di porre una misura a salvaguardia dei passanti ma anche degli stessi bambini, essendo frequente che, inseguendo la palla, questi finiscano per attraversare strade aperte al traffico.
Positivo il fatto che il Sindaco abbia prestato attenzione al problema ed adottato misure urgenti.
Gli altri problemi rimangono e sfuggono ai poteri di un’ordinanza: dove i bambini potranno giocare? quali gli spazi pubblici per esprimere la loro voglia di giocare? quale è la capacità di controllo ed educativa dei genitori? quale è il rispetto del sacro e più in generale dell’altro? perché si è dovuto fare ricorso al potere dell’Autorità? è davvero bello svuotare le Piazze di quella vivacità gioiosa dei bambini e rischiare di lasciarle alla sola fruizione degli anziani?
Tutti dubbi ed interrogativi che meritano ulteriori riflessioni.
La Città, d’intesa con l’Amministrazione, è chiamata ad interrogarsi sulle altre problematiche, a proporre e trovare soluzioni. Vengono in discussione quelle fondamentali regole della comune convivenza che sono state richiamate dall’ordinanza sindacale ma che richiedono interventi che esulano da un’ordinanza sindacale e che coinvolgono, o chiamano alla responsabilità i singoli, le famiglie, le comunità ed istituzioni educative.