SCUOLA DI MUSICA MOZART: firmata la convenzione
con il Conservatorio “T. Schipa” di Lecce
Vi aspettiamo domenica 03 dicembre ore 18.00 presso la Sala del trono di Palazzo Gallone a Tricase per festeggiare insieme questo importante traguardo con un concerto per pianoforte e piccola orchestra da camera. Durante la serata interverranno: M° Giuseppe Spedicati (direttore del Conservatorio di Lecce), Avv. Alessandro Distante (direttore del Volantino), Lino Peluso assessore alla Cultura del Comune di Tricase. Ingresso libero.
Lo scorso mese di ottobre è stata firmata la convenzione tra Conservatorio di musica “T. Schipa” di Lecce e l’Associazione di alta cultura musicale “W. A. Mozart” di Tricase riguardante la promozione e la gestione di percorsi formativi pre-accademici, un traguardo importante per una realtà che da anni è impegnata con serietà e professionalità nella diffusione della musica e nella formazione artistica dei giovani musicisti.
Questa la dichiarazione del M° Giovanni Calabrese : “Siamo entusiasti di questa convenzione frutto di un lavoro didattico pluriennale che ha come obiettivo la qualità e mette al centro l’allievo con percorsi individualizzati che hanno sempre prodotto ottimi risultati. Il riconoscimento da parte del “T. Schipa” della qualità del nostro modello didattico, della serietà e professionalità degli insegnanti che attualmente lavorano con noi ci proietta ad essere in modo ancora più forte e determinato il punto di riferimento dell’istruzione musicale nel basso Salento in ogni ambito, dalla musica classica alla propedeutica per bambini in età pre-scolare (4-6 anni) fino alla musica rock. Tutti i nostri allievi negli anni hanno sostenuto,presso il Conservatorio “T. Schipa”, diversi esami per il riconoscimento delle competenze musicali acquisite e la loro preparazione è stata sempre apprezzata dalle commissioni giudicatrici.
La nostra offerta formativa prevede: lezioni individuali e collettive,la partecipazione a concerti, festival e masterclass con artisti di chiara fama al fine di dare agli allievi quanto di meglio offre il settore musicale. Far studiare musica ai propri figli significa voler fornire loro gli strumenti per vivere la vita in modo profondo, emozionante, concreto che va al di là dell’ immagine e mira alla sostanza, all’ essenza stessa della vita.
Il metodo, l’impostazione, la formazione che diamo ai nostri alunni sono determinanti anche per affrontare con successogli studi universitari e le sfide lavorative, ce lo testimoniano continuamente i nostri allievi ormai diventati grandi,alcuni sono musicisti professionisti, altri brillanti universitari o apprezzati professionisti. Tutti trovano nella musica un sano diversivo alla quotidianità degli impegni. La musica, quando è fatta con criteri didattici e professionali, dà una formazione che vale per la vita.
Evidentemente la nostra attenzione è rivolta anche a chi non vuole affrontare il percorso didattico accademico ma vuole semplicemente imparare a suonare uno strumento per hobby. I nostri percorsi sono modellati sulla base delle singole esigenze e anche in questo caso è garantita una costante crescita artistica e didattica dell’allievo che viene coinvolto in esecuzioni live con band rock, in attività di musica d’insieme e masterclass con importanti artisti. Musica per tutte le età, per tutti i gusti e per tutte le esigenze con la garanzia di un modello didattico collaudato e certificato dalla massima istituzione della cultura musicale, il Conservatorio.”
di Pino Greco
50° Anniversario di sacerdozio di don Donato Bleve
Don Donato Bleve. Cinquant’anni di servizio sacerdotale.Mezzo secolo fa “ prendeva Messa ”, come si usava dire allora, don Donato Bleve di Corsano. Quattro anni come vice parroco alla chiesa della Natività della Beata Vergine Maria,la Chiesa Madre di Tricase.
Dal 1970 ad oggi, è un insegnamento ed una testimonianza coerente con il Vangelo per tutta la Diocesi e la Comunità Parrocchiale di Sant’Antonio da Padova.
Chi lo conosce e lo frequenta, sa che ha stimolato la crescita religiosa, civile e sociale di tutti, con a volte forti prese di posizione controcorrente che hanno fatto e fanno discutere. Cinquant’anni anni di devozione a Dio,rappresentano una vita spesa per gli altri e fra gli altri.
Dunque, quella di mercoledì 15 novembre 2017 non può passare sotto silenzio.
Infatti tutta la Comunità Parrocchiale di Sant’Antonio da Padova organizza presso la Sala del Trono di Palazzo Gallone anche la presentazione di un numero speciale della rivista “Siamo la Chiesa”.
I relatori saranno S.E. Mons. Vito Angiuli, Mons. Salvatore Palese e il prof. Hervè Cavallera. Modera la serata Alessandro Distante,dopo il saluto del sindaco Carlo Chiuri. L’incontro sarà preceduto dalle ore 17 con la Celebrazione della Santa Messa presieduta da Mons. Vito Angiuli in occasione del 46° anniversario della istituzione della Parrocchia Sant’Antonio, presso la Chiesa antica, in piazza dei Cappuccini .
Sarà un giorno di festa, di riconoscimento, di testimonianza, dove tutta la sua “ Comunità ” si stringerà intorno ad un parroco che continuerà a testimoniare il Vangelo.
Ottimo fine settimana per la Scuderia Salentomotori di Tricase,
con due posizioni molto importanti in due diverse manifestazioni
Albino Pepe in coppia con il suo fidatissimo amico d’infanzia Maurizio Iacobelli, hanno portato la Fiesta R5 EVO2 del Team Colombi sul secondo gradino del podio al 45° Circuito dei Campioni.
Il pilota salentino, alla sua seconda gara con la Fiesta R5, ha combattuto con i migliori in classifica fin dall’inizio, giungendo la seconda posizione assoluta in una gara assai gremita da vetture di livello superiore.
Un podio, quello di Pepe - Iacobelli, molto meritato e fin troppo importante vista la competizione di primissimo livello presente a questa gara. Un percorso selettivo e spettacolare, dove il driver salentino ha dimostrato le sue abituali doti tecniche, vincendo due prove speciali delle quattro.
Successo anche al Special Rally Circuit Vedovati, con Francesco Giangreco e Marcella Gallo.
L’equipaggio ritorna insieme dopo una lunga separazione, e lo fanno proprio all’Autodromo Nazionale di Monza a bordo della Peugeot 207 R1T, con la gestione tecnica affidata al Team I.M. PromotorSport.
La gara è stata più che positiva, che nonostante le tante difficoltà avverse sul percorso, la coppia della Salentomotori sono riusciti a terminare la gara vincendo la classe e il gruppo di appartenenza.
di Giuseppe R.Panico L' incedere di questo nuovo autunno, rende l'aria più limpida e fresca mentre il vento di tramontana, che soffia spesso nel canale d'Otranto, schiarisce il lontano orizzonte regalandoci, a volte, visioni da “fata morgana”. Diviene così visibile anche ciò che è oltre la linea dell'orizzonte e le montagne d' Albania sembrano a noi ancora più vicine . Con la loro altezza selvaggia sembrano dominare le sottostanti isole greche, mentre impervie e leggiadre si pavoneggiano nell'azzurro mare nostrum. Con spumosa e bianca scia solcano intanto le onde, fra tanta millenaria e naturale bellezza, le grandi navi da crociera.
Sempre più numerose e spesso vicine , transitano lungo questa nostra costa d'oriente; non per fermarsi, forse per salutarci o farsi salutare. Suscitano emozione e desiderio di evasione; ancor più quando la loro fiancata risplende illuminata dal sole basso e dorato ormai ad occidente e le loro tante luci mettono in festa l'ormai notturno orizzonte.
E' l'immagine di un successo ben condiviso fra i nostri prestigiosi cantieri navali che costruiscono tali navi e la capacità di creare una avanzata forma di “blu economy” (economia del mare) che si sostiene e si arricchisce grazie alla crescente “silver economy”. E' questa la nuova economia dovuta ad anziani e pensionati, dai capelli ormai radi o d'argento (silver), ma con anelito a viaggiare, divertirsi e conoscere il mondo, fra l'alta qualità dei servizi che tali grandi navi sanno offrire. Sono infatti loro la maggior parte dei passeggeri . Il viaggio dura poco ma, in molti , rimane la voglia di una perdurante vacanza fuori dai soliti schemi e vincoli sociali e familiari.
Li spinge alla ricerca di una vita diversa in luoghi e ambienti differenti o ritenuti migliori, ma compatibili con le loro risorse finanziarie, spesso consistenti, e gli acciacchi e lo spirito della età che avanza. E' da tempo che altri paesi hanno saputo cogliere tale opportunità, favorendo un crescente numero di italiani, oltre che stranieri, a trasferirsi da loro, attratti, oltre che dal clima, dal sole e dal mare, dal civismo locale e da più favorevoli costi, norme fiscali e qualità dei servizi. Ma non possono fare a meno di avere nelle vicinanze adeguate e avanzate strutture medico-sanitarie. Tale nuova forma di turismo, in aggiunta a quello estivo o giovanile, va ora sviluppandosi anche in Italia.
E' il turismo medico-sanitario a cui fa spesso seguito, almeno per gli anziani, il “buon ritiro” residenziale nella stessa zona. Nella nostra Tricase, abbiamo quasi tutto, per attrarre parte di quei quattro miliardi di euro (analisi Bocconi) che può valere in Italia tale economia. Ma quel tutto è da migliorare fortemente, potenziare e pubblicizzare. Avremo a breve (forse) anche una SS275 più scorrevole e (dicono) anche una metropolitana di superficie. Dunque più facili collegamenti con Lecce-stazione, Brindisi-aeroporto ed altre rinomate località salentine. Avremo anche un Piano Regolatore con una città e le sue due marine, sperabilmente da valorizzare sulla base di concreti e credibili fattori di sviluppo, oltre che sulle memorie del passato.
Ora facciamo pure parte, insieme ad altri comuni del Capo di Leuca, di un ”Area Interna” che ci dovrebbe facilitare l'accesso ai fondi europei. Ma, già nel passato, ingenti risorse sono svanite nel nulla fra opere inutili, superflue o sbagliate o lasciate incomplete; anche per l'assenza di una più ampia visione del futuro con pertinenti obiettivi socio-economici. Se da ormai 50 anni Tricase è “ in salute” fisica ed economica, grazie al suo ospedale ,oggi la maggiore azienda del Capo di Leuca, sarebbe forse ora per un suo più forte rilancio e potenziamento per poi costituire una potente nuova attrattiva per tale economia.
Un Sud-Salento ove spiagge, scogliere, porti turistici, masserie, chiese e castelli, “paiare” e “suppinne”, cliniche private e studi medici etc siano i preziosi satelliti o i contorni del suo grande, moderno e capace ospedale, ancor più accogliente e specializzato nei malanni della terza età. Non una utopia, se altri paesi hanno avuto successo; non un sogno se altri in Italia si sono già mossi (conferenze “Intercare” a Milano) anche con ricerche universitarie. Non saremmo un Sud Salento come la Florida negli USA, o la Costarica in Centro America o altre dinamiche località europee, ma potremmo seguirne l'esempio. Ma come in ogni cosa , bisogna crederci, ben programmare e poi ancora trovare le risorse e saperle utilizzare.
Compresa una sinergia fra comuni e fra cittadinanze più attive ed una politica territoriale che nelle sue sedi regionali e nazionali sappia farsi valere. Diversamente continueremo verso uno ben scarno futuro, poco schiarito dagli ormai fievoli lumi del passato, a guardare la distorta realtà che la “fata morgana”, in veste politica, troppo spesso regala alla nostra credulità o alla nostra indifferenza.
Nuovo premio letterario per il tricasino Rodolfo Fracasso
Premio della Critica per “La Visione e la Speranza”
Il volume, edito dalla Pia Fondazione Cardinale Giovanni Panico, significativamente riceve il meritato riconoscimento mentre il nosocomio tricasino festeggia i 50 anni di attività
La giuria del Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti 2017 (che ha sede a Seravezza in Toscana) nei giorni scorsi ha reso noto sul proprio sito internet l’assegnazione al tricasino Rodolfo Fracasso, medico e giornalista, del “Premio della Critica” nella sezione “Narrativa” per il suo corposo saggio dedicato alle origini dell’ospedale e dell’Azienda ospedaliera “Cardinale Giovanni Panico” che, proprio lo scorso 1 ottobre ha iniziato il “giubileo” per i suoi 50 di attività.
Il volume è intitolato La Visione e la Speranza, il Cardinale Giovanni Panico e l’attualità delle “magnifiche Opere” delle Suore Marcelline a Tricase (pagine 608, formato 14x23 con numerose fotografe B/N e a colori), è stato pubblicato per le edizioni Pia Fondazione di Culto e Religione Cardinale G. Panico ed è stato stampato in 3.000 copie.
Ecco come ne parla mons. Salvatore Palese già Docente di Storia della Chiesa, Preside e co-fondatore della Facoltà Teologica Pugliese sul bimestrale religioso-sociale “Siamo la Chiesa” n. 4 del 2013 alle pagine 25 e 26: «Questo bel volume analizza e illustra con completezza un “miracolo”, uno dei tanti esempi della carità cristiana che la Chiesa ha costruito negli oltre 150 anni dall’unità d’Italia e che con molta difficoltà si trovano nella storiografia tradizionale.
Il “miracolo di Tricase” di cui parla si inserisce proprio in questo lungo cammino solidaristico della Chiesa come istituzione. Si tratta di uno splendido capitolo della storia della carità cristiana: un grande tesoro nell’«ardente Salento» che si aggiunge a quello nato per i «sofferenti» da San Pio da Pietrelcina sull’aspro Gargano, quello per i «sordomuti» a Lecce da San Filippo Smaldone, quello per i «folli» e per gli «anziani», in terra di Bari, dai venerabili don Pasquale Uva e don Ambrogio Grittani.
La ricostruzione accurata che Rodolfo Fracasso ha fatto è un contributo significativo alla storia del Novecento meridionale e del mondo cattolico contemporaneo.
In verità si tratta di due storie che vengono ad intrecciarsi, quella del cardinale Giovanni Panico per i suoi concittadini e quella dell’Istituto internazionale delle Suore Marcelline per le popolazioni salentine estreme. Due storie che hanno fatto e fanno il bene del Capo di Leuca dal Novecento ai nostri giorni: la realizzazione dell’Azienda ospedaliera, polo d’eccellenza nella sanità provinciale e regionale (con Ospedale, Hospice e Polo didattico universitario), e che dà lavoro a circa mille persone direttamente e ne coinvolge altre migliaia nel suo indotto tipicamente legato al settore terziario della locale economia (istituti di credito, scuole, negozi, trasporti, attività ricettive).
L’Azienda porta il nome del cardinale fondatore (scomparso ben prima della sua realizzazione), è stata di fatto costruita dalle Suore Marcelline (guidate dalla Madre generale Elisa Zanchi) con enormi sacrifici e dedizione, e da esse è da sempre gestita con lungimiranza e costante attenzione al progresso e ai segni dei tempi. Di questo sono una prolungata eco le lettere tra Panico e la Zanchi, edite nella preziosa appendice inserita nel volume.
Come si vede, è una storia affascinante, progettata da chi per fede la vedeva già realizzata nell’intimo (la Visione) e affidata ai contemporanei perché possa continuare a fruttificare (la Speranza)».