Undici milioni e mezzo saranno gli investimenti sulle opere pubbliche previste dal Comune di Tricase per l’anno in corso.
E’ questo uno dei punti del Programma annuale approvato dalla Giunta Comunale il 15 febbraio.
Alla spesa si farà fronte con fondi comunali per 56 mila euro, con mutui della Cassa Depositi e Prestiti per circa 470 mila euro; circa 10 milioni deriveranno da entrate aventi destinazione vincolata per legge (Fondi comunitari, Contributi regionali e provinciali) ed euro 420.000 con fondi interreg Italia-Grecia assegnati allo IAMB per l’esecuzione dell’intervento “Ampliamento del centro esistente di formazione e divulgazione avamposto mare”.
PALAZZO GALLONE
Alcuni interventi riguarderanno Palazzo Gallone: sono previsti lavori di restauro e consolidamento dei paramenti murari delle facciate esterne e la valorizzazione della Sala del Trono e dell’ala sud est e sud ovest del primo piano. L’intervento di urgenza si è reso necessario stante le copiose infiltrazioni dovute alle recenti piogge all’interno della struttura muraria della facciata prospiciente piazza don Tonino Bello e Vico Vincenti. L’intervento riguarda il ripristino del sistema di scolo delle acque meteoriche, l’eliminazione delle essenze vegetali infestanti, il consolidamento statico di elementi lapidei distaccati e la risarcitura dei giunti.
PISCINA DI MARINA SERRA
Con un finanziamento di un milione e mezzo, rinvenienti da Fondi comunitari, nel quarto trimestre dell’anno saranno avviati i lavori per la messa in sicurezza e mitigazione del rischio geomorfologico del sito denominato Piscina in Marina Serra. In particolare i lavori interesseranno la ricostruzione delle parti interessate da fenomeni di dissoluzione ed erosione e dove sono presenti gli anfratti si interverrà riempiendo le fratture con resine; il tutto rinforzato con reti metalliche in acciaio inox colorate.
BIBLIOTECA DI VIA MICETTI
Altri lavori per circa un milione di euro, ancora una volta con Fondi comunitari, interesseranno la Biblioteca di via Micetti. Oggetto dell’intervento saranno il recupero del piano seminterrato ed altri lavori per rendere fruibile l’intero immobile anche con la realizzazione di un impianto ascensore che possa servire ogni piano; il tutto per realizzare nuove esperienze: scambio di libri, esperienze ludiche applicate alla lettura, storie narrate, sceneggiatura disegnata, abbattimento delle barriere percettive culturali, religiose e di genere.
CAMPO PALLAVOLO E BASKET
Con fondi comunali, nazionali e comunitari si dovranno trovare 200.000 euro per lavori di sistemazione aree esterne e adeguamento alle norme di sicurezza del campo coperto di pallavolo e basket.
EDIFICI SCOLASTICI
E poi interventi sugli edifici scolastici da quello di via Apulia, ai solai della scuola elementare di via Roberto Caputo, alla scuola primaria e dell’infanzia di Lucugnano.
PARCO CITTADINO
Ed infine lavori di sistemazione del Parco cittadino in zona Lama (2° lotto) e di completamento per la messa in esercizio della rete irrigua per il riutilizzo delle acque reflue depurate, affinate e sterilizzate.
STRADE E PIAZZE
Dopo l’Estate anche lavori sulle strade comunali con la sistemazione di tre Piazze cittadine: Piazza Castello dei Trane nel rione di Tutino mediante la realizzazione della nuova pavimentazione in pietra calcarea locale, arredo urbano e rifacimento della pubblica illuminazione; Slargo antistante la Chiesa di San Nicola nel rione di Sant’Eufemia ove è presente un ipogeo, mediante la demolizione della esistente copertura dell’ipogeo e la realizzazione della nuova pavimentazione in pietra calcarea locale dell’area di pertinenza dell’ipogeo stesso e della chiesetta; Piazza Principessa mediante la sistemazione della parte adiacente la via Thaon de Revel con la realizzazione degli spazi a verde e la sistemazione dell’arredo urbano.
di Giuseppe R. Panico Strano paese quello dove tutto sembra andare contro un possibile sviluppo economico-imprenditoriale. Scarsa cultura? Burocrazia? Politica? Forse è colpa di ciò che noi siamo stati e continuiamo ad essere col perdurare di una mentalità antica e dominante, restia a cambiamenti ed innovazioni o proposte che non sorgano dal cerchio magico politico o politicante, poco propenso a ragionare in termini di bene comune e costo/efficacia. Strano paese quello dove la cittadinanza sembra esclusa o escludersi da una più attiva partecipazione democratica, atta a valutare meglio come vengono spesi i propri quattrini o quali siano, per le scelte di rilievo, i vantaggi/svantaggi delle varie opzioni.
Strano paese quello in cui, a fronte di scelte o progetti rivelatosi sbagliati o incurie disastrose, gli unici, a pagare in quattrini e sottosviluppo sono i cittadini. In quel paese non esiste infatti né una procedura di “recall” che consenta ai cittadini di licenziare in tronco i mal-eletti o i mal-facenti o poco-facenti, né per una “class action” contro i colpevoli o per costituirsi in giudizio come parte civile. Strano paese quello ove coloro che hanno avuto nella vita maggior fortuna o bravura, come cultura, economia, esperienze, si ritraggono nel comodo egoismo ed inerzia del proprio guscio. Ben lontani dunque da quel “giving back” (restituire), anche in termini di pensiero/opinione/dibattiti, la loro matura e affidabile esperienza e contribuire al progresso locale.
Strano paese quello ove anche le grandi scelte per il futuro non vengono prima approfondite e verbalizzate nelle commissioni comunali, o fatte oggetto di referendum comunale, ma lasciate al dominio antidemocratico e non di rado fallace del “pensiero unico”. Strano paese quello ove l’ecologia degenera in ideologia politica e ben poco si attua per uno sviluppo sostenibile che comprenda anche economia e benessere, senza i quali scappa ogni investimento e ogni nostro ragazzo.
Strano paese è quello ove si fa un grosso mutuo per mettere sulle strade tanto nuovo asfalto e poi, pur senza neve e ghiaccio o transito di carri armati e cavalli ferrati, le sole piogge del primo inverno se lo portano tutto via, lasciandoci buche per strada e buchi in bilancio. In tal paese si è fatto un Piano Coste senza che mai la commissione turismo comunale si sia riunita per discuterne norme, suggerimenti e alternative se non quelle di qualche sdraia ed ombrellone a pagamento. Piove troppo e a catinelle. “Governo ladro” o “inefficiente” si urla vedendo l’ACAIT che va giù a puntate perché pure mal puntellato.
E se in paese è anche l’acqua dolce a toglierci le speranze, a Marina Serra fu l’acqua salata a spazzar via, e per ben due volte, le costose e improvvide passerelle in legno fronte-mare. A mezza strada fra costa e mare sono invece le acque reflue a farci tanto soffrire con la loro, ormai decennale, telenovela dalle tante puntate tecniche, economiche e giudiziarie. Per la triste telenovela ACAIT non possiamo non ricordare quella puntata a palazzo Gallone di circa sette anni fa.
Un bel progetto del GAL per trasferire i propri uffici con risanamento a proprie spese di parte dell’ACAIT e restituzione alla cittadinanza degli attuali pregevoli uffici in piazza Pisanelli. Nella sala del trono, rintronano ancora le sinistre e stridule voci di chi così vivacemente si oppose al progetto. Avrebbe consentito anche di trasferire a Palazzo Gallone la biblioteca comunale e non in una scuola più periferica, costosamente risanata ed ora meno frequentata. In piazza Pisanelli avrebbe rivitalizzato e acculturato il centro ed il salotto della città; lo avrebbe reso un elegante e più frequentato Centro Civico. Privato ora anche, con procedura quasi forzosa, delle Associazioni d’Arma, rimane sempre più deserto. E tornando verso il mare, alla sua economia e benessere per la prossima estate non potremo che avere un p
orto ancora mummificato nella sua difficile e pericolosa convivenza di nautica e balneazione e dal mancato potenziamento con nuove attività economiche e sociali (scuola di vela, supporto ai diversamente abili, sostegno ai nuovi corsi nautici presso l’Istituto professionale). I locali furono destinati ad altri scopi. Nel porticciolo di Marina Serra la nautica (come da Piano Coste) non sarà più consentita e trenta posti-barca verranno così soppressi. Eppure la stessa Commissione Europea, in un suo importantissimo e articolato “working document” del marzo 2017 non fa altro che riconoscere la grande importanza della nautica sotto gli aspetti economici, professionali e sociali, culturali ed ambientali e dunque anche per il lavoro dei nostri giovani neodiplomati. Si dice spesso che il futuro non può che derivare dalle scelte del nostro passato, come anche dalla consapevolezza del nostro presente e dall’avere visione di insieme, lungimiranza e capacità di realizzare.
Chissà se queste tre “magie” vorranno arrivare prima di Natale. Ecologia, ambientalismo e musei se degenerano in una cappa che tutto protegge, tutto conserva, tutto mummifica, di tutto si appropria, ostacolano altre economie e benessere. Il rischio è quello di diventare un periferico museo delle cere, che, senza una struttura economica propria o senza i soliti finanziamenti di uno Stato inefficiente e già in grave crisi, perde interesse e visitatori. Quello strano paese-museo chiude e poi la cera si squaglia.
La Redazione
Domenica si vota e l’augurio è ai cittadini che hanno possibilità di esprimere la loro volontà con il voto
Come si diceva una volta: è un diritto ed è anche un dovere. Il rischio di forte astensionismo, fenomeno certamente comprensibile, se divenisse realtà sarebbe la prova della crisi dello Stato democratico.
Malgrado i cattivi esempi di candidati calati dall’alto o da fuori o che si calano da soli e di quelli che sposano un programma per convenienza passando da un partito ad un altro, malgrado tutto ciò il non voto sarebbe non una protesta ma una resa.
L’8 marzo è la Giornata della Donna
Si è fatto un gran parlare in questi ultimi tempi di donne e soprattutto di violenza ai loro danni.
Sono temi che non possono essere dimenticati l’8 marzo che, come molte ricordano, non è una festa ma una giornata.
Chissà se questi due auguri, agli elettori e alle donne, potrà trovare una sintesi con la elezione di tante donne in Parlamento nella speranza che possano arricchire il panorama della rappresentanza politica.
di Pino Greco
Un'auto blocca il passaggio verso l’ambulanza …
“ ieri è morto Morosini, in questi giorni ha rischiato Joventino, domani chiunque altro ”
E’ sabato 24 febbraio 2018. Al palasport di Tricase c’è il big match tra le due squadre pugliesi che stanno lottando per il primo posto. Alessano e Gioia del Colle.
Palasport gremito in ogni ordine di posto. Buona anche la rappresentanza dei tifosi del Gioia del Colle. L’Aurispa Alessano non sbaglia. Porta a casa meritatamente tre punti per tenere dietro Gioia del Colle. Culafic e compagni sono semplicemente devastanti, regalando l’ennesima vittoria anche a quei Leones che sanno regalare colpi d’occhio spettacolari grazie a coreografie che trasmettono passione sincera e sportiva, fatta di solo attaccamento ai propri colori.
Fischio d’inizio alle ore 20.30. La partita regala spettacolo. Siamo al terzo set, dopo i primi due vinti dall’Aurispa .
Attimi di tensione e paura per Joventino ( atleta del Gioia del Colle) che ha accusato un malore accasciandosi sul pavimento del Palazzetto di Tricase. All’inizio si è temuto il peggio. Gioco fermo per l’intervento dei sanitari delle due squadre che hanno accompagnato tra gli applausi l’atleta barese negli spogliatoi.
Dopo qualche momento di attesa si è ripreso a giocare, nello stesso tempo i sanitari decidevano di accompagnare in ospedale il giocatore barese per ulteriori approfondimenti .
A quel punto Joventino viene trasportato in barella fuori dal palazzetto direzione ambulanza.
Una volta arrivati all’uscita di sicurezza , i barellieri sono rimasti inchiodati lì per un’auto parcheggiata fuori posto. Una Chevrolet, che non permetteva l’arrivo dell’ambulanza sul posto oltre che il passaggio per giungere al mezzo di soccorso con la barella.
Per fortuna la sicurezza interna prima, e alcuni tifosi poi, con l’aiuto dello speaker hanno invitato
“ l’idiota di turno”,così è stato classificato dai tanti tifosi presenti al palasport di Tricase a spostare l’auto.
Solo così si è potuto accompagnare finalmente lo schiacciatore del Gioia del Colle in ospedale con l’ambulanza. Trasportato al Panico di Tricase, le condizioni per fortuna non sono risultate preoccupanti. L’atleta è rientrato sano e salvo a casa.
E se fosse stato qualcosa di più grave ? La mente torna a Piermario Morosini, anni 25. Morto nel 2012. Morosini ha avuto un malore in campo durante la partita di serie B tra Livorno e Pescara. Morosini si accasciò al suolo.
I primi soccorsi furono immediati. Nonostante i primi soccorsi siano stati immediati, l’ambulanza è arrivata con qualche minuto di ritardo, a causa di un’altra auto che ne ostruiva il passaggio verso il campo. E a questo punto è il momento di una seria riflessione: “ ieri è morto Morosini, in questi giorni ha rischiato Joventino, domani chiunque altro”. Tutto questo perché ci troviamo molte volte davanti al comportamento arrogante dei “soliti idioti “. Questa la dichiarazione dei tanti tifosi che hanno assistito all’ennesimo episodio di inciviltà.
TACCUINO ELETTORALE di Alessandro Distante
Diritti e doveri, onestà e competenza, responsabilità degli altri e anche nostra. Così nell’Editoriale di domenica scorsa scriveva Claudio Scamardella, direttore del Quotidiano da noi premiato nel 2016.
Mi limito ad aggiungere un altro binomio particolarmente di moda in questo periodo elettorale: furbizia e sincerità.
Il candidato tipo sembra ragionare così: “Dico quello che piace agli elettori e così, da furbo quale sono, aumento i consensi”.
All’improvviso, proprio alla vigilia del voto, la corsa è a dichiararsi contrari alla TAP, malgrado ben note prese di posizione a favore del tubo di un metro e mezzo di diametro; oppure ad affermare di aver sempre lottato contro la xylella anche se i risultati sono sotto gli occhi di tutti;
capita poi di sentire che le riforme sono state fatte (dalla scuola al jobs act) ma verranno riformate oppure che sono state votate ma per disciplina di partito; oppure scoprire che all’onestà gridata a gran voce si accompagnava una furbizia quotidiana nel più tradizionale adagio secondo cui le idee sono belle ma i bisogni sono tanti.
Ci sono poi temi del territorio che interpellano direttamente e da vicino i cittadini-elettori e che quindi costringerebbero ad una presa di posizione. In quei casi, furbescamente, il bravo candidato ha una soluzione o meglio una via d’uscita
(di fuga): non prendere posizione.
E’ quanto accaduto a Tricase dove, ad un incontro sulla 275, nessun candidato, o suo portavoce, ha ritenuto di partecipare.
Non sappiamo quindi cosa pensano di quella strada e, da lì, cosa pensano del Capo di Leuca, dell’ambiente, della sicurezza, del traffico e delle persone, dell’economia del Salento, del suo sviluppo e della rete di comunicazione, …..
Sono temi divisivi, pericolosi; accontenti uno e scontenti molti.
Ed allora: meglio dire e non dire; meglio fare gli equilibristi pur di raccogliere consensi; meglio fare i furbi più che i sinceri. Tutto questo premierà?
E soprattutto tutto questo è utile per un processo collettivo di riflessione sulla nostra terra e favorisce una consapevole espressione del voto?