Abdullah Mohammed è ospitato in uno degli appartamenti dello Sprar del Comune di Tricase (Sisema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati). Vive con sette altri rifugiati provenienti da differenti paesi del continente africano. Lui è l’unico asiatico: viene dal Kurdistan iracheno, parla curdo, arabo e inglese ma con i suoi coinquilini preferisce comunicare in italiano.
Ha 31 anni ed è arrivato in Italia dalla rotta turca circa due anni fa. Come tanti, lui ha lasciato la sua terra, la sua famiglia, i suoi cari e ha intrapreso un lungo viaggio che lo ha portato inizialmente ad Otranto, poi presso il Cas di Castiglione e infine nel nostro Sprar. Quando parliamo di Abdullah, parliamo non solo di una persona, ma anche e soprattutto di una risorsa.
E’ una risorsa in casa , perché è lui che aiuta a gestire gli spazi condivisi, che coordina le attività domestiche e all’occorrenza sostiene noi operatori nella mediazione con gli altri.
È attento al rispetto delle regole del vivere in comune e collaborativo in qualsiasi attività o nuova esperienza che gli si propone. Abdullah ha avuto un percorso difficile nella sua vita, lasciare suo figlio e sua moglie non è stato facile, ma nonostante questo si è dato da fare e si è messo subito in gioco. Tutt’oggi, chiedergli di parlare del figlio lo rattrista e il suo volto si incupisce.
Ha sin da subito frequentato il corso di alfabetizzazione, iniziando così ad imparare la lingua italiana. Abdullah è una risorsa a scuola e ha fin da subito dimostrato grande impegno e determinazione nell’apprendimento della lingua italiana seguendo a piè pari le nostre linee guida. Studioso e determinato ha fatto della conoscenza della lingua un veicolo per creare relazioni sociali e per raggiungere i propri obiettivi di integrazione sul territorio.
Oltre a seguire le lezioni, Abdullah ha da subito intrapreso il percorso di alfabetizzazione alla lingua italiana presso il CPIA, ottenendo dapprima una certificazione di livello A2 e successivamente il diploma di terza media.
La sua più grande soddisfazione è stata quella di ottenere la patente di guida. " E' stato un giorno bellissimo! " ci ha detto dopo aver raggiunto questo traguardo ricordardandoci come l’esame di guida sia coinciso con il terzo giorno della festa del Ramadan (il mese del digiuno islamico) e per lui questo è stato momento di grande orgoglio.
Il percorso di studi di Abdullah non è finito, il suo sogno è poter frequentare la facoltà di lingue e letterature straniere presso l’Università del Salento. Effettivamente comunicare con gli altri e mediare tra le diversità è sempre stata una delle sue attitudini migliori, nonché una passione, che col tempo lo ha fatto diventare anche una risorsa per gli altri e ad oggi collabora frequentemente con l’Ufficio Immigrazione della Questura di Lecce nelle attività di mediazione linguistica per i migranti, soprattutto curdi, che giungono sulle nostre coste.
Come molti altri rifugiati Abdullah è diventato una risorsa per il territorio: la sua capacità di adattarsi e di voler sempre sperimentare e conoscere, lo ha portato ad apprendere e svolgere numerosi lavori, facendosi sempre apprezzare per il suo impegno e per l’attenzione che ripone in ogni attività in cui si cimenta.
Ciò lo ha portato ad essere un cittadino attivo nella comunità di Tricase: ha partecipato come comparsa al Presepe Vivente, alle varie escursioni e guide turistiche del territorio, agli eventi organizzati da noi o da altre associazioni...
Oggi lavora nel settore della ristorazione, torna tardi la sera ma, dimostrando grande senso del dovere, continua a frequentare le lezioni di italiano ed educazione civica e anche i laboratori.
Ultimamente ha seguito, insieme ad altri rifugiati il laboratorio teatrale tenuto dall’attore e regista Fabrizio Saccomanno che il 5 ottobre ha messo in scena lo spettacolo “Storie dell’altro mondo”.
Abdullah ha portato in scena uno dei tanti ricordi della sua infanzia, ed è stato il suo modo per salutarci e ringraziare la comunità di Tricase.
Tra pochi giorni, infatti, Abdullah lascerà il progetto di accoglienza per raggiungere il padre ammalato in Turchia e si prenderà cura di lui prima di far ritorno in Italia per dar seguito ai
suoi obiettivi: studiare, acquisire una laurea italiana, trovare un buon lavoro e ricongiungersi con la sua famigliain un posto sicuro. Noi operatori siamo orgogliosi e fieri del percorso di integrazione che ha portato Abdullah a conoscere il territorio, a costruirsi delle reti sociali e quindi ad essere una persona indipendente, capace oggi di costruire il suo futuro in maniera autonoma anche in un Paese che non è il suo.
Per tutto ciò gli auguriamo ogni bene che la vita potrà dargli, sicuri che, grazie alla consapevolezza e al desiderio di conoscenza, sia esempio virtuoso di integrazione, per tutti.
Buona vita Abdullah!
Lunedì 19 novembre a Matino, presso la Sala Teatro della Scuola Media Statale "Dante Aligheri", il Prof. Ruben Razzante Docente di Diritto dell’informazione all'Università Cattolica Sacro Cuore di Milano, il Prof. Andrea Feltri Docente dell’Universitè Europeenne Jean Monnet Bruxelles e Criminologo e l’ing. Luigina Quarta Consulente in Analisi Forense in materia reati informatici discuteranno con alunni e docenti dell'Istituto di educazione digitale e di sicurezza sul web. Introdurranno i lavori il Sindaco di Matino dott. Giorgio S. Toma, la Dirigente Scolastica dell'Istituto Comprensivo di Matino, dott.ssa Giovanna Marchio e l’avv. Donatella Cazzato Presidente del Club Lions Tito Schipa di Lecce.
I genitori dedicano diverso tempo a insegnare ai figli che per attraversare la strada è necessario controllare a destra e a sinistra, anche più volte, per essere certi che non arrivino auto. Spiegano, ripetendolo fino allo sfinimento, che non si apre la porta a sconosciuti.
Trasmettono loro la buona educazione, raccomandano di dire per favore e grazie, di comportarsi bene a tavola e più in generale a scuola e nel mondo.
Oggi i genitori di nativi digitali, la generazione “I GEN”, hanno un compito ancora più gravoso e per il quale sono impreparati: educarli ad un uso corretto del web, contribuire ad assicurare un uso adeguato della rete, che sostenga il pieno e armonioso sviluppo della loro personalità senza costituire un pericolo.
Si rende necessaria, dunque, una corretta educazione digitale.
Giovani informati ed educati diventeranno adulti più consapevoli e liberi e potranno contribuire a migliorare ed elevare lo standard di convivenza civile nelle comunità :questa regola, nata nelle civiltà antichissime, ha un’attualità’ prorompente.
I fatti di cronaca di bullismo e cyberbullismo, di vite bruciate da una foto o da una frase postata sul web, dimostrano quanto e come sia necessario sviluppare tra le nuove generazioni, nutrite e agite di informazioni spesso emulate e non frutto di una scelta consapevole, e perciò estremamente vulnerabili, la conoscenza come prerogativa della formazione delle loro coscienze e della costruzione di un futuro libero: da una parte conoscenza e dall’altra educazione all’utilizzo dello strumento, l’una complementare all’altra
Con questi principi il Club Lions Tito Schipa , in collaborazione con le Scuole del Territorio, vuole dare il suo contributo a diffondere la conoscenza e l’informazione e realizzare interventi educativi e preventivi con l’obiettivo di far comprendere ai ragazzi le molteplici sfaccettature e implicazioni sulla loro vita futura che uno scorretto utilizzo del web può determinare e ad assicurare un uso adeguato della rete, che sostenga il pieno e armonioso sviluppo della personalità dei minori senza costituire un pericolo, consapevoli che un’effettiva protezione dei minorenni sul web passa anche dalla creazione di una vera e propria“cultura della sicurezza” che, attraverso gli adulti, deve essere trasferita ai più piccoli.
Cultura della legalità. I Carabinieri di Tricase incontrano le scuole
I Carabinieri della Compagnia di Tricase nella mattinata del 13 novembre 2018 hanno mosso ulteriori passi nel percorso nell’ambito del progetto nazionale dell’arma denominato “cultura della legalità “ tenendo una conferenza sul tema presso l’istituto secondario di 1° grado di Salve.
Dopo una breve ma significativa introduzione a cura della vice dirigente, dott.ssa Viviana Greco, il Capitano Alessandro Riglietti, comandante della Compagnia Carabinieri di Tricase e il Luogotenente Tersigio Zezza, comandante della Stazione Carabinieri di Salve, hanno tenuto, insieme agli alunni delle classi seconde e terze, un dialogo relativo al concetto di legalità, approfondendo quindi, più nello specifico, gli innumerevoli rischi legati all’uso di sostanze stupefacenti ed alcoliche, norme connesse al rispetto del codice della strada, l’importanza di utilizzare con consapevolezza e criterio i social network, luoghi “reali” e non “virtuali” accessibili da tutti ovunque ed in qualsiasi momento nei quali si possono annidare diversi pericoli rappresentati, soprattutto per i minori, dalla pedopornografia al cyberbullismo in genere.
Dopo un richiamo all’importanza del “non restare mai indifferenti”, in un’ottica di una sempre maggiore, stretta partecipazione attiva e collaborazione con le istituzioni, nello specifico i carabinieri, si è ribadito il valore del dialogo con le istituzioni e sull’importanza della prevenzione di situazioni di grave pericolo che possono essere arginate e allontanate, in primo luogo, soprattutto attraverso una più profonda consapevolezza delle medesime.
Di qui il ruolo chiave delle istituzioni, ed in particolare della famiglia, primo fondamentale avamposto di ascolto, controllo e tutela dei minori. Al termine della conferenza, dopo aver risposto alle numerose curiosità, i Carabinieri hanno salutato con affetto i giovani alunni e raggiunto i loro coetanei dell’istituto secondario di Morciano di Leuca per un altro costruttivo confronto.
Caro Direttore,
rinnovo i complimenti per la riuscita manifestazione di sabato 20 ottobre scorso con la premiazione di Antonio Polito.
L’appuntamento che il “tuo” Il Volantino garantisce ormai da un certo numero di anni è diventato un evento culturale apprezzato non solo dai tricasini ma da un pubblico sempre più vasto residente nei tanti comuni del sud Salento-Capo di Leuca.
Questa realtà, conquistata sapientemente con il tuo impegno e quello dei tuoi collaboratori, mi spinge a sollecitarti a valutare se esistono le condizioni, come personalmente credo, di allargare lo sguardo di azione del giornale.
Non deve essere uno stravolgimento dell’attività consolidata, ma limitarsi ad ospitare uno o al max due interventi per accendere un faro su una comunità più vasta desiderosa di partecipare al comune risveglio.
In attesa di conoscere il tuo pensiero ti saluto fraternamente
Rocco Chirivì
di Alessandro Distante
Musica, poesia e pittura nella splendida Chiesa dei Domenicani hanno degnamente ricordato don Tonino Bello nello spettacolo organizzato da Giovanni Calabrese e svoltosi il 28 ottobre.
Le musiche del concertista originario di Depressa Francesco Maggio hanno ben rappresentato un fondamentale insegnamento del Vescovo prematuramente scomparso: scoprire il bello in tutto ciò che ci circonda.
Per questo l’opera musicale riecheggiava e metteva insieme in una convivialità delle differenze: echi di pizzica, di balli balcanici, di bande, di musiche antiche e moderne.
Una musicalità fresca e moderna nello stile comunicativo di don Tonino, testimone e trasmettitore di antiche ma sempre attuali verità.
Alle musiche, eseguite dall’Orchestra da camera diretta da Giovanni Pellegrini, si sono associati i testi scritti e letti da Davide Rondoni, poeta ed opinionista di Avvenire che ha saputo mettere in versi i fondamentali insegnamenti di don Tonino rappresentato come una figura sempre in movimento dal volto scavato come il tronco di ulivo.
Le incursioni di Enza Pagliara nota cantante de La Notte della Taranta hanno inserito suggestioni della tradizione e dell’antica saggezza popolare.
Sullo sfondo uno splendido pittura di Giuseppe Alessio, un artista che sta portando in tutta Italia le immagini pittoriche del Vescovo di Molfetta.
Le note di Francesco Maggio hanno consentito al pubblico di Tricase di conoscere un artista locale. “Lo incoraggiai io a seguire la sua passione, e dopo ha preso il volo”,afferma don Flavio Ferraro, parroco della Chiesa dove don Tonino svolse il suo ministero a Tricase.
Ora Francesco Maggio vive a Stoccarda e svolge la sua attività ci compositore e promotore musicale in Italia e all’estero. La sua musica è stata programmata in diversi festival e sale, dagli Stati Uniti alla Finlandia, dal Venezuela alla Svezia, dall’Argentina all’Uruguay.
Nel 2009 e 2010 ha tenuto alcune conferenze ad Helsinki e Venezia sulla propria musica e sul suo concerto per tromba e orchestra “Il suono illuminato”, commissionato dalla Fondazione I pomeriggi Musicali di Milano.
Dal 2013 Maggio conduce una ricerca etnomusicologica sul Mugham, la musica tradizionale azerbaijana patrimonio immateriale dell’Unesco.
Nel 2014 viene selezionata la sua opera elettroacustica “Aus dem Meer” dal collettivo Vox Novus di New York venendo così eseguita per la prima volta in forma di danza.
La sua musica elettroacustica ed in particolare i brani “Maz Out! 2.0” per clarinetto basso o contrabbasso ed elettronica e “Sax Out!” per sassofono contralto e suoni su supporto sono stati spesso motivo di conferenza in molte Università sudamericane e all’Acadèmie de musique Prince Ranier III di Monaco.