di Pino Greco
Sabato 13 ottobre prima giornata di campionato.
L’Aurispa Alessano è di scena a Spoleto ( palasport don Guerino Rota).
Ore 20:30 Diretta Lega Volley Channel. Monini Spoleto – Aurispa Alessano
Parola a Claudio Ciardo ( addetto Stampa)
"Sta per iniziare il quinto anno di A2 per l’Aurispa Alessano . Stagione complicata in quanto c’è da confermare la splendida stagione scorsa che è valsa l’accesso ai preliminari play off. La società quest’anno ha puntato su una rosa molto giovane composta da giocatori che hanno una grande voglia di imporsi. Un occhio di riguardo lo si è avuto nella composizione dello staff che ruota intorno alla squadra con il preciso intento di compiere proprio in quel reparto il vero salto di qualità. E’ in questa ottica che si spiegano gli ingaggi di Pino Lorizio come tecnico e di Mirko Corsano come team manager. La società punta forte sulla personalità e l’esperienza dei due per compiere decisi passi avanti nell’area tecnico- organizzativa. L’obiettivo stagionale è quello di far crescere senza assilli i tanti giovani che compongono la squadra che può contare anche in questa stagione sul supporto incondizionato dei Leones e dei tanti appassionati che puntualmente gremiscono il palazzetto dello sport di Tricase"
Roster
1 |
RUSSO Davide Luigi |
Libero |
2001 |
180 |
LE |
2 |
MORCIANO Riccardo |
Libero |
2002 |
178 |
LE |
3 |
LEONI Giacomo |
Palleggiatore |
1995 |
192 |
GE |
4 |
AVELLI Francesco |
Centrale |
1982 |
194 |
LE |
5 |
CORDANO Andrea |
Palleggiatore |
1999 |
182 |
GE |
6 |
SILVESTRE DE OLIVEIRA RIBEIRO Kaio |
Schiacciatore |
1997 |
191 |
BRA |
7 |
SERAFINO Edoardo |
Schiacciatore |
1994 |
191 |
RM |
8 |
TOMASSETTI Daniele |
Centrale |
1981 |
203 |
RM |
9 |
LUCARELLI Marco |
Schiacciatore |
1996 |
190 |
FR |
10 |
ONWUELO Samuel |
Schiacciatore |
1997 |
198 |
NGR |
11 |
PERSOGLIA Sandi |
Centrale |
1995 |
200 |
GO |
12 |
BRUNO Vito |
Libero |
1995 |
180 |
BA |
16 |
SCARDIA Ludovico |
Centrale |
2001 |
193 |
LE |
17 |
DROBNIC Sergej |
Schiacciatore |
1995 |
193 |
SLO |
18 |
UMEK David |
Schiacciatore |
1998 |
192 |
TS |
Lorizio Giuseppe |
1° Allenatore |
De Carlo Marcello |
2° Allenatore |
Bramato Luca |
Scout Man |
Alba Mauro |
Medico |
Longo Biagio |
Fisioterapista |
Russo Giuseppina |
Fisioterapista |
Negro Mauro |
Preparatore Atletico |
Negro Mauro |
Osteopata |
Mercaldi Davide |
Nutrizionista |
Montefusco Federica |
Nutrizionista |
Venneri Massimo |
Presidente Società |
Piccinni Pierandrea |
Vicepresidente Società |
Arbace Fabrizio |
Consigliere |
Casarano Paolo |
Consigliere |
Ciardo Gianluigi |
Consigliere |
De Carli Antonio |
Consigliere |
Rizzo Antonio |
Consigliere |
Bramato Livio |
Direttore Tecnico |
Ciardo Claudio |
Direttore Sportivo |
Corsano Mirko |
Team Manager |
Sansò Marcello |
Segreteria Generale |
Massaro Germano |
Responsabile Marketing |
Caccioppola Raffaella |
Addetto Stampa |
Ciardo Claudio |
Addetto Stampa |
Ciardo Vito |
Responsabile Palasport |
Melcarne Valerio |
Responsabile Settore Giovanile |
Vanotti Fabrizio |
Responsabile Settore Giovanile |
Piccinni Pierandrea |
Responsabile Amministrativo |
di Alessandro Distante
Un normale fine settimana, passato tra incontri casuali, appuntamenti e shopping, mi consegna un quadro che ritrovo nelle indagini sul Mezzogiorno.
E’ di questi giorni la pubblicazione del “Rapporto Sud” redatto da tre importanti istituti e centri di ricerca quali Ance, Svimez e Cresme.
I dati sono allarmanti: la migrazione giovanile non conosce soste.
Tra il 2013 e il 2017 il Mezzogiorno ha perso 228.000 abitanti, come se fosse sparita una città pari a più del doppio di tutta Lecce.
L’emigrazione ha interessato giovani che hanno lasciato il Sud per il Nord d’Italia ed anche per l’estero con la ferma intenzione e questo è il dato che più mi ha colpito di non farvi ritorno.
A cena ho incontrato i miei compagni di scuola elementare. Tante vite che si ritrovano e tante storie da raccontare. Dopo la solita domanda su come stai e su cosa fai, subito quella sui figli. Cosa fanno e dove stanno.
E qui i dati del Rapporto sul Sud sono diventati nomi e volti: la maggior parte dei figli è fuori al Nord oppure all’estero dove studiano o lavorano.
“Mia figlia si è laureata brillantemente; ha prima lavorato fuori, in Inghilterra poi è venuta qui a Tricase; sì, ha lavorato anche qui, ma senza prospettive. Ora è tornata in Inghilterra e lavora a Londra. Andremo a trovarla a Novembre; non intende più tornare in Salento: lì si trova bene, la pagano come si deve e la stanno integrando e valorizzando”.
E i tuoi? chiedo ad un altro amico: “Tutti fuori: uno lavora a Milano, dove si è laureato ed ha trovato subito lavoro. L’altra a Torino, lavora in una grande industria grazie alla laurea conseguita. Non penso che faranno ritorno a Tricase. Qui non troverebbero un lavoro adeguato agli studi fatti”.
Interviene un altro compagno di classe per dirmi che i suoi figli sono tutti e due al Nord dove lavorano come Carabinieri. Solo la figlia di un’amica lavora a Lecce, ma nel campo della sanità, perchè i malati ci sono dappertutto, anche al Sud.
Il giorno dopo sono andato a fare la spesa settimanale ed al supermercato ho incontrato una coppia di amici. E tua figlia? “Lavorava al Nord; poi ha provato a tornare qui a Tricase. Ora lavora come volontaria, ma solo per fare esperienza nell’attesa di un posto, ma il problema è che è sola e disorientata. Le sue amiche sono tutte fuori. Qui non è rimasto nessuno e quindi non si ritrova più. Sta pensando di tornare al Nord”.
E’ un aspetto che nei dati delle ricerche non avevo trovato; lì, numeri spietati ma aridi, qui, al supermercato, quello che non fa numero ma che conta allo stesso modo.
La questione forse non è soltanto, o tanto, di trovare qualcosa per sopravvivere, sia esso un lavoro qualunque, oppure di avere un sussidio; la questione, per un giovane, è anche di qualità della vita, di legami che si spezzano, del senso di vuoto che si fa strada, del percepire che il mondo che c’è intorno invecchia e loro sono sempre più soli.
Ritrovo quanto avevo letto nel Rapporto Sud: tra il 2008 ed il 2017 il Mezzogiorno ha perso circa mezzo milione di occupati tra i giovani, mentre è cresciuto quasi dello stesso numero quello degli occupati ultra 55 enni. I posti -se va bene- non si perdono, ma non ce ne sono per i giovani.
Se poi chiedo cosa fanno i ragazzi che rimangono, mi sento dire che sono quelli meno attrezzati, che non hanno studiato o che hanno già alle spalle vite di famiglie difficili; non sono pochi quelli che sopravvivono mantenuti dalle pensioni dei nonni, fino a quando dureranno, ma capita spesso di vederli con una birra in mano anche di prima mattina.
“Quello che preoccupa me e mia moglie –mi confida l’amico incontrato per caso al supermercato è che nostra figlia non vede prospettive per il futuro, è triste e senza speranza e noi che possiamo dirle? Vai via, figlia mia”.
di Pino Greco
Le prime piogge non hanno trovato impreparato il Comune di Tricase.
E’ di questi giorni la ultimazione dei lavori di adeguamento del recapito finale della rete pluviale cittadina o, per dirla in termini più comprensibili, della vasca nella quale confluiscono le acque piovane per essere trattate prima di essere sversate nel Canale del Rio.
foto di Costantino De Giuseppe
Erano anni che il fenomeno dello sversamento diretto delle acque di pioggia raccolte nel territorio comunale causava non pochi problemi e non poco sconcerto; lo sversamento diretto di quelle acque, senza alcun trattamento, era la causa di spettacoli poco piacevoli con il Canale del Rio che finiva spesso per cambiare di colore e ospitare acque non proprio limpide.
Ora tutto questo dovrebbe essere finito; il Comune ha portato a termine un’opera, costata circa 600 mila euro, di adeguamento del recapito finale.
Le acque piovane, che venivano già fatte confluire nella rete cittadina di fogna bianca, subiranno un trattamento di grigliatura e sedimentazione in una vasca sita nei pressi dell’impianto di depurazione; in questo modo le acque piovane verranno separate da eventuali corpi solidi trascinati durante il percorso e poi, attraverso un processo di decantazione e dissabbiatura, verranno reimmesse nella condotta che le porterà nel Canale del Rio.
L’intervento venne approvato nel maggio del 2015 dall’Amministrazione Coppola ed è stato portato a termine dalla nuova Amministrazione guidata dal Sindaco Carlo Chiuri che ha ultimato i lavori e superato alcune problematiche tecniche e giudiziarie.
Scrive una mamma...
Parliamo di strade? Mi va bene. Parliamo di rifiuti? Anche questo mi va bene. Ma parliamo un pò di scuola. Parliamo del servizio trasporti. No, non di quello estivo.
Parliamo del servizio trasporti per le SCUOLE. Per le scuole ELEMENTARI di Tricase per la precisione.
Possiamo parlarne? Si aprirebbe un mondo fatto di domande da parte di noi mamme che vertono sulla sicurezza dei nostri figli. Il servizio è partito in ritardo (si parlava del 24 settembre, poi del 1 ottobre), ma per alcuni non è partito affatto. Vi sono giunte le lamentele?
Oggi ho cancellato i miei 2 figli e non per il fatto che da casa non siano passati (perché NON sono passati dato che uno dei miei figli non era stato inserito nell'elenco nonostante avessi presentato domanda i primi di settembre), ma perché i bambini vengono portati a scuola e poi lasciati fuori fino all'apertura dei cancelli.
Ora se ho ben capito, la responsabilità dei conducenti (ovviamente) termina nel momento in cui giungono a destinazione (a scuola per l'appunto) e la responsabilità della scuola inizia con l'apertura della stessa...
Ma mi domando: nel lasso di tempo che va dall'arrivo all'apertura questi bambini sotto quale responsabilità si trovano?? Dovesse succedere qualcosa di irreparabile (il bambino attraversa la strada, viene spintonato cade e si fa male, ha un malore, passa un tipo strano...) la responsabilità su chi cade??! No me lo chiedo perché, se è vero che ci sono fatti di estrema importanza di cui parlare, voi politici dovreste avere come priorità i bambini e poi tutto il resto!!
Come per le materne noi chiediamo che venga fatta chiarezza e messo al servizio una figura che si occupi di portare i bambini che arrivano col pulmino all'interno della scuola per affidarli ai collaboratori che provvederanno allo smistamento degli stessi nelle diverse aule.
Così si fa se volete farvi pagare un servizio. Noi affidiamo i nostri figli alle vostre mani.
È sconcertante sapere che non sono coperti da protezione alcuna fino all'ingresso in aula.
Grazie a chi mi illuminerà.
di Salvatore Ponzetta
In queste settimane, ho potuto leggere su varie testate giornalistiche locali, la problematica riguardante la chiusura della scuola materna della frazione di Depressa, ultimo baluardo dell'istruzione e fiore all'occhiello della stessa frazione, e quanto accaduto, non può essere lasciato nel dimenticatoio.
Personalmente, non sono a conoscenza, e ne tanto meno mi posso permettere a elevarmi a dare giudizi, in merito alla chiusura della scuola materna della suddetta comunità.
Ma quanto accaduto a Depressa, non può essere lasciato che rimanga al buio ma che possa essere di riflessione ad altri, perché un domani prossimo futuro, potrebbe verificarsi anche nell'altra frazione cioé a Lucugnano, comunità dove vivo e dove ho frequentato la materna, le elementari e le medie e da allora dal mio primo ingresso a scuola sono passati ben 56 anni, e dopo tutto questo anni, si è riusciti a mantene re ancora i tre livelli scolastici, scuola materna, elementare e media, e non so fino a quanto tempo ci possiamo riuscire.
E sì perché la permanenza delle tre scuole, si potrebbe scretorale dall'oggi al domani, perché oltre al calo delle presenze di bambini, calo dovuto alle poche nascite, dobbiamo confrontarci all'emigrazione di ragazzi che vengono iscritti dai propri genitori presso le strutture scolastiche presenti a Tricase, fenomeno che porterà nel breve tempo la chiusura delle scuole in successione, fenomeno che involontariamente crea disagi per coloro che rimangono iscritti nel plesso di Lucugnano.
Disagi e problematiche, che sino ad oggi si sono risolti con il mantenimento e costituzioni delle varie classi a Lucugnano, come si è verificato prima dell'inizio dell'anno scolastico 2018-2019, che si è riusciti a formare la classe I° media, formata a fatica se non erro da 11 ragazzi, perché altri sei sono stati iscritti in altre scuole a Tricase denigrando le scuole del luogo, da dove in tutti questi anni si sono formati tutti i nostri ragazzi ed ognuno ha raggiunto il suo grado di eccellenza nella propria formazione personale e professionale.
Con questo, non voglio e non mi permetto di dare giudizi, o ulteriori commenti personali, nei confronti di quei genitori che hanno preferito di iscrivere i propri figli in altre scuole, volontà che voglio e vanno rispettate.
Per questo voglio concludere la mia riflessione, lasciando le ulteriori riflessioni a riguardo ai posteri, che vedranno la loro comunità di Lucugnano come lo è oggi Depressa, con contenitori culturali vuoti, perché i nostri futuri ragazzi non avranno la possibilità di formarsi inizialmente nelle mura della loro comunità, perché privati delle elementari strutture primarie di insegnamento, come sono le scuole.