TELEFONI ROVENTI
Bollette telefoniche roventi al Comune. Per il periodo ottobre-novembre 2023 il Comune ha pagato a TIM la somma di € 6.937,26; quindi ogni mese poco meno di € 3.500,00.
MALEDETTI UCCELLI
Per la sistemazione delle reti antivolatile su Palazzo Gallone e sul Comando Compagnia Carabinieri il Comune ha liquidato alla Ditta che ha effettuato i relativi lavori poco più di € 8.000 (per l’esattezza € 8.174,00 IVA compresa per fortuna)
CAMBIA IL PIANO DELLE OPERE PUBBLICHE
Il Consiglio Comunale ha variato il Piano Triennale delle Opere Pubbliche inserendo alcuni interventi che in precedenza non erano stati previsti.
In particolare, per l’anno 2024 il Comune ha approvato l’esecuzione dei seguenti ulteriori lavori (oltre quelli già previsti nel Piano):
Lavori di restauro, risanamento conservativo, valorizzazione e fruizione del fabbricato ACAIT e delle aree esterne di pertinenza del Comune “da finanziarsi con richiesta di finanziamento su fondi ministeriali, per un importo di progetto pari ad € 8.500.000”;
Lavori di consolidamento statico e di restauro della Torre del Sasso: primo stralcio funzionale di lavori di manutenzione straordinaria e di recupero per € 300.000,00;
Consolidamento statico e restauro Torre del Sasso 2^ stralcio per un importo di € 240.000,00;
Restauro e riqualificazione giardino del Cimitero storico di Piazza Cappuccini con richiesta di finanziamento su fondi regionali per un importo di € 300.000,00.
Infine, nei lavori, previsti per l’anno 2025, è stato inserito l’intervento di Consolidamento e restauro della Torre del Sasso per un importo di progetto di € 540.000,00.
di Alfredo SANAPO
Da quando, all'indomani delle elezioni, la giunta De Donno si è insediata, la maggioranza ha perso pezzi. Al netto, si è verificato il passaggio di consiglieri profughi verso l'opposizione pari a 3 unità. Il risultato è stato il materializzarsi di un vantaggio limitato ad un solo voto in consiglio comunale. Pertanto, la sfiducia da parte di un singolo individuo della maggioranza equivarrebbe grossomodo alle dimissioni del Sindaco. Peraltro, la congiuntura non è favorevole, sia per la durata non fisiologica dei mandati delle precedenti amministrazioni, sia per la scansione temporale con la quale sta maturando questa emorragia.
di Alfredo SANAPO
È sempre Carnevale...
Nel Rione di Sant'Eufemia lo scorso sabato ha avuto inizio l'Edizione 2024 del Carnevale Tricasino, "I masci de na fiata". Non potevamo trascurare l'evento sia per la valenza di un fenomeno di allegria calato nell'attuale contesto mondiale austero, sia per una circostanza che coinvolge emotivamente la nostra testata: questa edizione, infatti, si sviluppa nel ricordo di Senofonte Cavalieri, anima, cuore e memoria storica di Tricase e dei suoi riti carnascialeschi, il quale ha deliziato le colonne del nostro settimanale con i suoi versi.
Come vi avevamo ragguagliato nello scorso numero, quest'anno la kermesse è stata organizzata dalla Pro Loco e dal Comune di Tricase con la direzione artistica di Tricasémia. Si riarrangia lo schema organizzativo delle feste, ma nelle linee generali l'obiettivo rimane sempre il medesimo, cioè recuperare una tradizione di arti carnevalesche interrotta, riproporla in chiave contemporanea ed attualizzarla.
Nel documento progettuale di presentazione della manifestazione è stata rimarcata con pertinacia la ricerca storica, effettuata tramite fonti scritte e orali, sulla quale si basa l'evento burlesco tricasino: si sono così riuscite a delineare le peculiarità del Carnevale a Tricase.
Esso, in origine - si estrapola dal documento - era festeggiato senza carri allegorici ma con tante maschere quante erano le classi sociali (essenzialmente povere e legate all'agricoltura): ne derivavano travestimenti stravaganti e del tutto originali, i “masci”, che si incontravano nelle piazze dei rioni e dei borghi di Tricase e frazioni per dare vita alle “masciate”. "Si trattava" - si legge ancora nel documento - "di momenti conviviali in cui i membri della comunità danzavano e cantavano, accompagnati da chitarre o da strumenti improvvisati. Si faceva visita agli anziani del posto o alle personalità più in vista delle piccole comunità territoriali (i signori e i don), li si “canzonava” con stornelli e poesie composte per l’occasione, chiedendo loro in cambio frutta di stagione o dolci tipici poveri, come le fiche siccate".
Da almeno un paio di lustri, dopo anni di oblio, la tradizione è stata ripresa. Nonostante la conurbazione dei diversi rioni che in passato erano frazioni, le loro identità culturali sono rimaste fortemente radicate nelle comunità. Tali differenze arricchiscono il patrimonio culturale cittadino e per questo motivo il Comitato Organizzatore ripropone le "antiche masciate" in ogni rione.
Non c'è mai stata - si fa sapere nel comunicato - la certezza della presenza di una maschera caratteristica. Così era fino a quando l'ingegno creativo di Ilaria De Marco e la magistrale interpretazione di Gianluca Errico hanno trovato un punto di incontro, dando anima, corpo e vita alla maschera identificativa e unificatrice delle tipicità e dei simboli delle frazioni e dell'hinterland tricasino, lu Masciu.
Perché la storia de lu Masciu prosegua - si comprende sempre nel comunicato - è opportuno legarla all'attualità. Quest'anno, dopo aver perso il diritto a percepire il reddito di cittadinanza, ormai senza lavoro, disperato in quanto avente un figlio a carico, lu Masciu ha deciso "cu se face monucu". La decisione di prendere i voti è maturata a causa di una folgorazione mistica avuta presso la chiesa di San Domenico dove si era recato per chiedere aiuto al Padre Eterno. Una volta ricevuta la risposta, pare che egli abbia dichiarato: "tocca me ccuntentu de chiru ca passa u cumentu". Non si sa ancora se sua madre, la Meli (interpretata da Giuseppe Elia), sia a conoscenza di questa drastica decisione e che tipo di reazione abbia avuto. Intanto, la notizia ha suscitato la curiosità della popolazione che festeggerà il carnevale, ma sicuramente vi parteciperà per spettegolare o informarsi in merito. Sapremo qualcosa di più durante e dopo le sfilate finali dell'11 e del 13 febbraio che partiranno alle 14.30
P.S.: i componenti del Consiglio e della Giunta comunale aderiscono senza esitazione alcuna alle sfilate: in fondo per loro è sempre Carnevale...
di Giuseppe R. Panico
Il Comune di Tricase, stando ad un elenco del 2014, è proprietario di circa 110 beni immobili, non tutti accatastati, senza contare quelli a proprietà mista (alloggi popolari). I 110 beni comprendono scuole, cimiteri, strade, piazze, palazzo Gallone ed ACAIT, ex macelli e chiese dei diavoli etc.
Molti di questi beni sono abbandonati, altri non utilizzati ed altri ancora sottoutilizzati, eppure le Amministrazioni Comunali che si sono succedute a Palazzo Gallone hanno continuato ad investire nella costruzione di nuovi edifici; questa politica continua ancora oggi, malgrado che si viva in un’epoca di restrizioni economiche, di debito pubblico per circa tremila miliardi di euro, di gestione telematica di tanti servizi con riduzione della necessità di nuovi uffici e locali; tutto ciò ha l’effetto –non secondario- di far aumentare le spese di manutenzione e gestione, spese, che, ove non sostenibili, riportano sovente a nuovo degrado, abbandono e sprechi.
Emblematico è il Palazzetto dello sport col suo svettante colonnato che si incrocia andando dal Capoluogo verso Lucugnano: emblematico di una cattiva programmazione rispetto alle esigenze del territorio e alla sproporzione di certe scelte, specialmente se si considera che, alle spalle di quello scheletro, vi è l’attuale Palazzetto dello Sport più che sufficiente per le attività sportive praticate. Quale fosse e quale possa essere l’utilità di un altro e più grande Palazzetto dello Sport rimane difficile da comprendere con l’unico risultato di avere un’area in proprietà non utilizzata e che forse sarebbe meglio cedere per rimpinguare le sempre esauste casse comunali.
Venendo ai giorni nostri vi è la costruzione del nuovo Asilo Nido, sempre sulla via per Lucugnano: si è proceduto alla demolizione dei locali dove una volta vi era stato il Tribunale e si sta costruendo un nuovo avveniristico edificio. Anche qui: quale programmazione si è fatta? La domanda sorge spontanea se si pensa che vi è già un Asilo Nido e, soprattutto, se si pensa che la popolazione, anche a Tricase, registra un evidente calo demografico ed un preoccupante invecchiamento. Malgrado ciò, si investe in un Asilo raggiungibile essenzialmente in auto (e non “piedibas”) malgrado vi siano già strutture similari.
Ma –si obietta- sono i fondi del PNRR che impongono determinate modalità di costruzione e che se non si utilizzano vanno persi. Ancora una volta senza alcuna strategia, senza considerare che quei Fondi sono in gran parte in prestito e da restituire all’Europa con i dovuti interessi. Perché quei fondi non si utilizzano per fini che potrebbero comportare un ritorno economico? E qui le responsabilità sono da ricercare a livelli di molto superiori a quelli comunali.
Le colpe non sono soltanto della politica: difetta un valido e partecipato contributo della cittadinanza, sovente caratterizzata da una sostanziale accettazione e assuefazione di quanto offre “il convento” e sostanzialmente divisa in tre gruppi. Uno striminzito e propositivo composto da attivi cittadini/e; uno ben maggiore e ben poco attivo, composto dagli abitanti iscritti solo all’anagrafe, ed un terzo giovanile, importantissimo e dinamico, ma che, lontano per studio o lavoro, mantiene con Tricase solo un rapporto anagrafico ed affettivo. Vedendo poi questo deluse aspettative e speranze, rinuncia a rientrare in un ambiente ritenuto immerso nel suo “M.A.I.” Ovvero di “Museismo” rivolto al passato, eccesso di Ambientalismo rivolto al presente e Immobilismo verso un futuro che non potrà essere il loro. Né dei loro figli da inviare a nuovi asili fuori porta e poi a sostenere nuovi debiti e superflui immobili.
di Pino GRECO
Tricase- “Nel nuovo cimitero di Tricase e’ stato rilevato un cumulo di 40 metri di materiale vegetale in corso di combustione. Sono partite le indagini penali per risalire ai colpevoli”; queste le dichiarazioni da parte degli uomini del nucleo carabinieri forestale di Tricase giunti sul posto.
Qualcuno ha deciso di “pulire” l’area con il fuoco senza sapere, forse, che non è consentito dalla Legge. Per questo motivo, dopo la denuncia sono scattate le indagini. Quindi, ancora una volta, mancanza di rispetto delle regole, certo. Ma anche e soprattutto di rispetto per i defunti, che non meritano di riposare tra il fuoco, il fumo e rifiuti, ma anche di attenzione per chi ogni giorno si reca a far loro visita
il video del rogo al cimitero "nuovo" di Tricase
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