di Mario D’AVERSA
Tutto inizia dall’incontro tra due persone, Don Flavio (parroco della Chiesa Madre di Tricase) e Giuseppe Pantaleo appena rientrato da Londra dove faceva il cuoco. Il primo, Don Flavio, sempre alla ricerca di un modo per aiutare gli altri ed il secondo, Giuseppe, con la voglia di fare qualcosa di utile, donando serenità e stabilità ad un’anima inquieta che lo ha portato a vivere una vita di alti e bassi. E’ così che, nel mese di dicembre, prima delle festività natalizie, nasce una grande iniziativa, un qualcosa di bello “la cucina per i bisognosi” con il contributo di Giuseppe che ne diventerà il cuoco.
La cucina è situata in un piccolo locale all’interno della “casa delle suore Francescane” (Via fratelli Peluso), in pieno centro storico dove, con risorse ricevute su base volontaria, vengono effettuati dei pasti caldi per la gente che ne ha bisogno: persone che si confrontano quotidianamente con le difficoltà della vita, che hanno perso il posto di lavoro per via del Covid, titolari di attività commerciali che hanno dovuto chiudere per la crisi, anziani soli, malati. A questo punto entriamo in gioco noi, qualcuno ci chiama “angeli di Tricase” in realtà, noi di “Tricase Solidale”, siamo soltanto volontari che mettendoci il proprio contributo, il proprio tempo libero, dando una mano in cucina, raccogliendo alimenti e beni di prima necessità tra amici e commercianti, recapitando il pasto caldo, portiamo avanti il progetto con il cuore.
E’ un momento di crisi totale, probabilmente sta segnando la storia del nostro Paese per via di una pandemia che sembra non aver fine, ci guardiamo intorno e vediamo espressioni tristi e ci rendiamo conto che ci sono persone che scivolano nelle difficoltà e il nostro ruolo diventa più importante: rassicurare e incoraggiare.
Voglio trasmettere un invito a tutta la comunità “un minimo contributo da parte nostra può regalare un sorriso a tutte queste persone”.
A dicembre, quando è nata la “cucina solidale” distribuiva 5 pasti al giorno oggi, a distanza di 3 mesi siamo arrivati a circa 30 pasti al giorno.
Un ringraziamento particolare oltre a Giuseppe e a Don Flavio, va a tutte le persone che hanno abbracciato questo progetto, tutte le associazioni della comunità tricasina che contribuiscono ed infine, al settimanale “il Volantino” che ci sta sostenendo in questa iniziativa.
Martedì, 23 marzo 2021
La nostra Redazione sta ricevendo altri segnali non confortanti sul numero crescente dei contagi a Tricase…
A seguito della segnalazione della scorsa settimana (Giovedì 18 marzo - Oltre all’allarme Covid all'ospedale Panico dove sono stati chiusi i reparti di Medicina e Oncologia, sono giunte varie segnalazioni ai nostri contatti redazionali di un incremento di casi che dovrebbero sfiorare o superare quota 50 persone positive a Tricase), la Redazione sta ricevendo altri segnali non confortanti sul numero crescente dei contagi a Tricase che dovrebbero sfiorare o superare 70 persone positive nella nostra Città.
In attesa dei dati ufficiali di fine settimana, gli occhi e le orecchie di tutti noi sono incollati tutti i giorni sull’andamento della curva dell'epidemia.
In questo momento tanto difficile, non ci resta che rispettare scrupolosamente le regole anti Covid
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 23 marzo 2021 in Puglia, sono stati registrati 13.390 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.664 casi positivi: 683 in provincia di Bari, 69 in provincia di Brindisi, 143 nella provincia BAT, 204 in provincia di Foggia, 239 in provincia di Lecce, 354 in provincia di Taranto, 5 casi di residenti fuori regione, 12 casi di provincia di residenza non nota.
Sono stati registrati 46 decessi: 22 in provincia di Bari, 2 in provincia di Brindisi, 4 in provincia BAT, 8 in provincia di Foggia, 4 in provincia di Lecce, 6 in provincia di Taranto.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.781.850 test.
130.912 sono i pazienti guariti.
43.594 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 179.037 così suddivisi:
70.252 nella Provincia di Bari;
17.822 nella Provincia di Bat;
12.898 nella Provincia di Brindisi;
33.802 nella Provincia di Foggia;
16.273 nella Provincia di Lecce;
27.039 nella Provincia di Taranto;
659 attribuiti a residenti fuori regione;
292 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
Marzo 2021
di Gian Paolo ZIPPO
Nei giorni scorsi ho avuto necessità di richiedere un certificato presso l’Ufficio Anagrafe del Comune di Tricase. Recatomi in Comune, accedo dall’ingresso di Palazzo Gallone che porta alla Sala del Trono, ma vengo bloccato in fila nel bel mezzo delle scale dove era posizionato un “banchetto” presidiato da un Vigilante che faceva la spola con i vari uffici, fungendo di fatto da barriera per l’ingresso degli utenti.
Per quanto ovvio, il Vigilante non fornisce alcuna informazione di merito, ma si limita a contenere gli ingressi e dare delle indicazioni di massima… e comunque sembra che per richiedere un certificato occorra compilare un modulo, che nel frattempo era finito.
Allora si assenta e torna dopo dieci minuti con il famigerato modulo cartaceo da compilare (erano anni che non ne vedevo di siffatta maniera). Nel frattempo attendeva in fila con me una signora che aveva inviato una e-mail con la richiesta di un certificato e sperava di poterlo ritirare, ma ahimè, anche lei ha dovuto compilare il modulo cartaceo!
Allora compilo il modulo ed il Vigilante mi “suggerisce” di indicare in fondo al modulo il numero di telefono in modo da essere avvisto quando sarebbe stato pronto il certificato…In effetti, avevo notato anch’io l’assenza di un qualsiasi riferimento per un contatto; meno male per il suggerimento del Vigilante, altrimenti chissà come avrebbero fatto ad avvisarmi che il certificato era pronto (forse sarei tornato a fare la fila, per chiedere al Vigilante sulle scale, che avrebbe fatto la spola verso gli uffici, per tornare a riferirmi).
In un eccesso di zelo, indico oltre al cellulare anche il mio indirizzo e-mail …mi informeranno in maniera più celere e comoda, ho pensato.
Sta di fatto che, ad una settimana esatta dalla richiesta, del certificato richiesto nessuna traccia.
Allora mi chiedo perché prima andavo allo sportello dell’Ufficio Anagrafe ed ottenevo il certificato, mentre ora c’è un iter così contorto che, a distanza di una settimana, mi impedisce di avere il mio certificato?
Qualcuno mi dirà ….ma adesso c’è l’emergenza Covid!
Ed io invece dico che è passato un anno da quando siamo stati travolti da questo tzunami e che nel frattempo le organizzazioni hanno cambiato pelle, hanno trovato soluzioni, anche tecnologiche, per offrire (se non migliorare) il servizio a cui sono preposte, si sono dotate di Protocolli anti-contagio per poter ricevere e gestire in sicurezza l’utenza.
E’ impensabile credere di poter continuare ad offrire un servizio in questo modo. Non voglio parlare di digitalizzazione, ma che almeno ci sia un avvicinamento verso le reali esigenze dei cittadini!
Solo qualche domanda:
Quanto costa al giorno il servizio di vigilanza?
Non sarebbe più semplice e meno costoso un sistema “elimina-code” e un “termo-scanner” all’ingresso, in modo da garantire una presenza limitata, controllata e in sicurezza degli utenti?
Il comune si è dotato di un Protocollo anti-contagio?
Per quanto tempo si pensa di poter rimanere arroccati e isolati a palazzo?
Ora siamo anche in zona rossa: cosa si pensa di fare? Chiudere completamente?
Attendo fiducioso il rilascio del certificato.
Il Vice Sindaco Andrea Ciardo:
“Così come preannunciato, questa mattina il Sindaco De Donno ha sentito Sua Eccellenza il Prefetto per rappresentare le criticità affrontate dalla nostra cittadina e nelle prossime ore attendiamo la convocazione di un tavolo ad hoc per "accendere i riflettori" sulla questione episodi di microcriminalità