di Pino Greco
Partono le scommesse…
Ma quanto ci costa questa “promessa elettorale”?
I marciapiedi di via Roma, nel 2008, costarono 162 mila euro, soldi spesi per allargarli a spese della riduzione della sede viaria. Erano i tempi dell’Amministrazione Coppola.
Nel 2019 vengono spesi altri 60 mila euro, questa volta per ridurre i marciapiedi ed allargare la carreggiata. Sono i tempi dell’Amministrazione Chiuri.
Insomma “chi conza e sconza” non perde mai tempo, ma certamente perde soldi !
Se poi i soldi sono dei cittadini…..
I lavori intanto procedono e non mancano critiche sia da parte di chi sostiene che vi erano altre priorità, sia di chi è convinto che i lavori porteranno a fare spazio alle automobili ed alla sosta sull’intera strada e a limitare il passeggio delle persone.
Non si possono dimenticare per le tante critiche per il marciapiede largo di via Roma,
colpevole di impedire la sosta e di rendere difficile le svolte sulle strade laterali.
Qualcuno è pronto a scommettere:“Vuoi vedere che tra poco su via
Roma si potrà ammirare un’altissima concentrazione di auto e meno
le belle vetrine dei negozi ?”. Non ci resta che attendere.
“ Non per soldi ,ma per la maglia.C'è rammarico, sarebbe stato giusto incontrarsi a fine campionato per un “ Grazie a tutti”. Sarebbe stato un bel segnale nei confronti della squadra, della tifoseria e della Città sportiva”.
Parla mister Totò Preite che esprime un sentimento di dispiacere.
Ma andiamo con ordine. Una persona la si conosce non solo da quello che dice ma molto di più da quello che fa. E’ il caso di Totò Preite.
Totò ha difeso il Tricase calcio mettendoci sempre la faccia e assumendosi ogni responsabilità.
Il mister “ha costruito” la squadra, l’ha allenata con dedizione e competenza, contribuendo, con enormi sacrifici, alla realizzazione di un nobile progetto : “ Non per soldi ,ma per la maglia”.
Proprio così, amore per la maglia, rispetto per la storia e per i tifosi del Tricase perché mister Preite in panchina ha sofferto come loro, ha esultato come loro, ha pianto come loro.
Sul fronte società è ancora tutto in alto mare. Finito il campionato di Promozione, terminato con la retrocessione in prima categoria è tempo di bilanci, inizia la fase più delicata per la società rossoblu.
Una società in crisi,una situazione instabile che si tocca con mano, in primo luogo per le divisioni interne capaci di frammentare ogni “schieramento” fino ad identificarlo con la singola persona.
“Forse è arrivato il momento di ripartire di costruire un percorso di dialogo nell’interesse collettivo e per il bene comune dello sport e del calcio tricasino” le dichiarazioni dell’assessore allo sport Lino Peluso.
E il presidente del Tricase calcio Luigi Nicolardi ? “Sento parlare che qualcuno si vuole avvicinare alla società, ma di concreto non vedo niente. Se troveremo i soldi faremo domanda di ripescaggio in Promozione, in alternativa giocheremo in prima categoria con un progetto per rilanciare i giovani”. La corsa per ridare fiato al Tricase è appena iniziata
di Nunzio Dell'Abate
Un primo mese particolarmente intenso quello vissuto in Provincia, nella veste di Presidente della seconda Commissione Consiliare che si occupa di patrimonio, lavori pubblici, edilizia e programmazione della rete scolastica, viabilità, trasporti, pianificazione territoriale, tutela e valorizzazione dell’ambiente.
Abbiamo voluto iniziare dall’emergenza ambientale dell’abbandono dei rifiuti lungo le arterie provinciali.
Pur nelle note ristrettezze economiche e di personale dell’Ente, a brevissimo partirà un servizio ad hoc per la rimozione dei rifiuti con un budget di duecentomila euro. Inoltre sono stati intensificati i controlli ambientali, sia attraverso un mirato pattugliamento da parte del corpo di polizia provinciale che attraverso l’installazione di sistemi di videosorveglianza (foto trappole).
Proprio questa settimana sono stati immortalati alcuni incivili che depositavano tranquillamente rifiuti lungo lo scorrimento veloce Maglie-Lecce e prontamente sanzionati. L’auspicio è che le azioni messe in campo possano fungere da deterrente per il futuro.
Venendo alla nostra città, è in programma il rifacimento complessivo del manto viabile della S.P. 184 (la via del Gonfalone, per intenderci), dall’ingresso di Tricase sino all’incrocio con la S.S.275. Tale intervento mira anche, attraverso l’adozione di specifici accorgimenti tecnici, alla sicurezza e salvaguardia della cripta del Gonfalone, da anni teatro di sinistri stradali che ne hanno compromesso non poco la struttura.
Anche il manto stradale di quel tratto della provinciale Tricase-Lucugnano, all’altezza dell’incrocio semaforico, particolarmente malmesso verrà completamente rifatto.
Infine, l’attenzione è ricaduta su Via Madonna del Loreto che, sebbene vada ormai declassificata come strada provinciale per passare a viabilità comunale, è ancora formalmente in capo alla Provincia. Personale provinciale è intervenuto qualche settimana fa per ripristinare l’asfalto, lì dove presentava evidenti dissesti.
A causa dell’entrata in vigore dell’area pedonale urbana in piazza Pisanelli e della conseguente modifica del senso di marcia di alcune strade del centro, via Madonna del Loreto ha registrato un consistente aumento del flusso veicolare.
Ma il tecnico provinciale ha precisato di aver avvisato da tempo il Comune della necessità di porre rimedio al deflusso delle acque piovane che stagnano per giorni su quel tratto di strada. Diversamente il manto stradale ritornerà a sgretolarsi. Naturalmente c’è molto altro da fare, rimbocchiamoci le mani
Un bambino che presenta i Disturbi Specifici d’Apprendimento, pur non avendo nessun problema sensoriale e un’intelligenza nella norma potrebbe manifestare uno scarso rendimento scolastico.
I disturbi specifici d’apprendimento sono costituiti da significative difficoltà nell’acquisizione e nell’uso di abilità di ascolto, di espressione orale, di lettura, di ragionamento e di calcolo matematico. Pertanto parlare di Dsa, significa parlare di Dislessia, Disortografia, Disgrafia e Diascalculia. Scegliere Cochlea risulta allora essere una scelta necessaria per tutte quelle famiglie che si trovano a dover affrontare i disturbi specifici di apprendimento ma non solo, si rivolge a tutte le famiglie che quotidianamente non riescono a seguire i propri figli nelle attività scolastiche.
E ora che arriva l’estate? Come fare? In modo da stimolare i bambini e i ragazzi a un creativo riposo, Cochlea propone delle attività laboratoriali mirate. Nello specifico “Yoga per bimbi (a cura di un’istruttrice yoga), Viaggio nella Scienza alla scoperta di ciò che ci circonda, Training visivo per Dsa, Imparo l’orologio, matematica facile, che bello leggere” (a cura di tutor esperti).
Quando parliamo di yoga per bambini, non dobbiamo pensare alla esclusiva pratica delle “asana” (le pose o posizioni). Risulta certamente importante il movimento consapevole del corpo: i bambini, infatti, passano la maggior parte della giornata seduti (a scuola o nelle ore di studio) e potrebbero perdere contatto con il proprio corpo, assumendo posizioni scorrette e poco salutari. È quindi importante introdurre le asana in modo giocoso, abbinando a esse la respirazione e la presenza costante della mente nei movimenti del corpo.
Lo yoga apporta numerosi benefici dal punto di vista fisico: migliora l’elasticità e la flessibilità, aumenta la forza, la coordinazione e l’equilibrio del corpo. La pratica dello yoga può favorire nel bambino la conoscenza e la consapevolezza di sé e degli altri e incoraggiare una socializzazione serena, nel rispetto degli altri bambini.
Viaggio nella scienza è un laboratorio didattico scientifico dedicato allo studio delle scienze della vita, in particolare si occupa di educazione alimentare attraverso lo studio della chimica, della biologia cellulare, della botanica delle piante e dell’ecologia.
Ai bambini e ai ragazzi, sarà data la possibilità, con giochi e attività, di osservare al microscopio e riprodurre esperimenti scientifici; attività che li stimoleranno a diventare dei piccoli “scienziati” e a capire l’importanza della precisione, apprendendo i primi rudimenti del metodo e del linguaggio scientifico.
Nel training visivo Dsa, l’ortottista, che è un professionista sanitario specializzato, potenzierà attraverso dei giochi, la correttezza e la precisione dei movimenti oculari, delle abilità oculo-motorie-percettive, aiutando in questo modo, il bambino non solo nello svolgimento delle attività scolastiche, ma anche in tutte quelle attività della vita quotidiana che richiedono queste abilità.
Imparo l’orologio, Matematica facile e Che bello leggere, rientreranno in quelle che sono le attività volte al raggiungimento dell’autonomia.
Dott.ssa Isabella Bianco
Presidente Centro Cochlea, Corso Roma 153, Tricase
di Pino Greco
Questi i numeri
Primo partito cittadino il PD.
Secondo posto per la Lega Salvini Premier.
Medaglia di bronzo per il Movimento5stelle.
Hanno votato meno della metà aventi diritto.
Sezioni 21 su 21- Elettori: 15.611. Votanti: 6.721 (43,05%)
Schede nulle: 197. Schede bianche: 74. Schede contestate: 0
di Alessandro Distante
A Tricase, per le Europee, ha votato appena il 43% degli aventi diritto.
Una percentuale estremamente bassa se confrontata non dico con quella raggiunta in Belgio (98%) ma anche con la media italiana (56%).Certo, il voto alle Europee era più difficile rispetto ad altre competizioni; l’elettore doveva non solo crociare il simbolo ma anche esprimere le preferenze, addirittura fino a tre, rispettando le quote di genere.
E’ altrettanto vero che molti tricasini, specialmente giovani, sono fuori per motivi di studio o di lavoro e non hanno fatto ritorno per votare. Ma, al netto di questi fattori, la scarsa affluenza pone in evidenza uno scarso interesse al voto. E quando parlo di interesse al voto intendo proprio riferirmi all’interesse del cittadino al risultato finale.
Non è un caso che le maggiori percentuali di votanti si raggiungono in occasione delle elezioni a livello comunale: la partecipazione cresce in relazione al rapporto tra elettore ed eletto. Eppure, votare per l’Europa significava dare un contributo ad una certa idea di Europa.
Mai come questa volta le scelte per il Parlamento europeo costringevano l’elettore a scegliere tra due modelli di Europa: un’Europa degli Stati oppure gli Stati Uniti di Europa. Era questo, fondamentalmente, il tema, malgrado una campagna elettorale caricata da un dibattito più sulla politica interna e nazionale che di respiro europeo. Ma tant’è.La scarsa affluenza alle urne è un dato allarmante per una democrazia. Certo, il voto non è tutto ma è molto, specialmente se mancano altri luoghi e altri momenti di partecipazione.
La minoranza votante dei tricasini ha premiato il Partito Democratico (1725), seguito dalla Lega (1511) e quindi dal Movimento 5 Stelle (1493).
In consiglio comunale PD e 5 Stelle sono minoranza mentre nell’Europa tricasina sono maggioranza; la Lega è presente in Giunta con un Assessore ed in Consiglio con un Consigliere che però sembrerebbe non interessato a riproporsi in caso di nuove elezioni.
In compenso, la Lega tricasina ha spinto in Europa Andrea Caroppo che, insieme a Raffaele Fitto, candidatosi con Fratelli d’Italia, rappresenteranno il Salento a Strasburgo. Rimane il dato della poca affluenza, un dato che allontana l’Italia, e soprattutto il Sud, dall’Europa, una lontananza che a Tricase, città del Sud e dell’Italia, è stata vissuta dalla maggioranza degli elettori.
Il cammino da un’Europa degli Stati ad un’Europa dei popoli è ancora lungo
“Moro: martire laico ”.
Appuntamento domani, giovedì 30 maggio, alle ore 17, presso la Sala conferenze del Polo Didattico Universitario Fondazione Card. G. Panico di Tricase
Incontro nell’ambito del progetto triennale “Moro: martire laico”, attuato dal Consiglio regionale della Puglia, d’intesa con l’ANCI Puglia, rivolto ai Comuni, alle Biblioteche ed Associazioni Culturali del territorio pugliese, al fine di mantenere viva la memoria e diffondere il pensiero del pugliese Aldo Moro: Costituente dal 1946 al 1948, Deputato dal 1948 al 1978, Ministro della Giustizia, della Pubblica Istruzione, degli Esteri e Presidente del Consiglio, vittima del terrorismo.
Il progetto, con il patrocinio dell’Associazione Amici dell’Università Cattolica e della Consulta delle Aggregazioni Laicali della Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca, ha come finalità la riattualizzazione del pensiero di Aldo Moro e racconta l’intera vicenda umana, professionale, politica e drammatica dello statista pugliese sin dal 3 novembre 1941, quando Moro tiene la prima lezione universitaria a Bari, fino ai risultati della Commissione d’inchiesta Moro – 2 che tracciano un quadro più chiaro dell’intera storia d’Italia.
Porterà i saluti Suor Margherita Bramato, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Card. Panico – Tricase; introdurrà Mimmo Turco, delegato vescovile per la Consulta delle aggregazioni laicali della Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca. La relazione sarà curata dall’On. Gero Grassi, componente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul Caso Moro.
Il progetto “Moro: Martire laico” ha l’obiettivo di far conoscere ai cittadini pugliesi il pensiero e il ruolo di Aldo Moro nella Costituente degli anni 1946-1948, dove Moro si confronta anche con i pugliesi Giuseppe Di Vittorio (PCI), sindacalista CGIL di Cerignola (Foggia), Ruggero Grieco (PCI), sindacalista foggiano, Giuseppe Grassi (PLI), professore universitario di Martano, Giuseppe Codacci Pisanelli (DC), Rettore dell’Università di Lecce sui grandi temi che diventano la base della Costituzione repubblicana, approvata il 22 dicembre 1947 ed entrata in vigore il 1° gennaio 1948.
“Il pensiero di Aldo Moro è di straordinaria attualità, le sue idee, i valori, il suo modo di impostare l’azione politica sono tuttora di grande insegnamento. In questa fase di degrado e di frantumazione del sistema Paese possono aiutarci a ricostruire coordinate politiche capaci di farci superare un momento difficile”: questo, per il Presidente del Consiglio regionale Mario Loizzo, il significato del progetto “Moro: Martire laico”, che tra il 2018 e il 2020 si svilupperà in tutta la Puglia, rivolto a enti locali, biblioteche e associazioni culturali.
È un’articolazione degli interventi con i quali il Consiglio regionale si impegna a rendere sempre più attuale la memoria e il ruolo istituzionale di un grande pugliese.
Si affianca alle altre iniziative, ricordate dal presidente Loizzo: “Con «Moro vive», porteremo nelle scuole il suo ruolo, il suo esempio, il suo sacrificio ed è pronto un altro progetto col quale entreremo nelle università, per parlare agli universitari”.Partner di “Moro: Martire laico” è l’ANCI Puglia. “Tale progetto”, ha dichiarato il presidente, Domenico Vitto, “ci consente di portare nelle nostre città e paesi, nelle scuole, nelle biblioteche, nei luoghi del sapere, quella che per tutti noi è una figura di riferimento nella storia del nostro Paese e della nostra regione, un esempio di umanità, rigore morale e competenza”.
In un periodo storico in cui si urla per prevaricare sull’altro, si parla esclusivamente alla pancia delle persone, il ricordo di Aldo Moro diventa necessario.
di Dario Martina
Presidente Consiglio Comunale Tricase
Egregio Direttore,
leggo da sempre e con particolare attenzione il suo, o meglio, il nostro settimanale cittadino. Colgo l’occasione per esprimere a Lei, come ad ogni suo collaboratore, i miei complimenti per l’operato. Rispondo alla sua lettera aperta, indirizzata al sottoscritto nelle sue funzioni di Presidente del Consiglio Comunale, pubblicata sulla scorso numero de “il Volantino”, nella quale poneva alcune domande/valutazioni sulla modalità e sui tempi dei lavori consiliari.
Non credo che le proposte da Lei avanzate, e che mirano ad una riduzione della durata degli interventi dei colleghi Consiglieri, possano essere lette come un “attentato alla libera espressione e alla democrazia”, soprattutto se dette con cognizione di causa e con toni e modi pacati. La sua analisi non può, però, trovarmi in piena sintonia.
Tengo a precisare che i tempi di intervento sono triplicati, come recita il nostro Regolamento, alle discussioni relative allo Statuto, al Bilancio e al Rendiconto esclusivamente ai capo gruppi, e non dunque ad ogni singolo consigliere come da Lei riportato.
Ed è proprio tenendo conto di dette disposizioni regolamentari che ho convocato la seduta del 9 maggio inserendo come punti in discussione esclusivamente l’approvazione del bilancio e gli argomenti ad esso strettamente correlati.
Ed è sempre in riferimento ai tempi che il Regolamento non ammette, nelle adunanze in cui sono iscritti gli argomenti su citati, la trattazione di interrogazioni. In democrazia tutto, nelle
appropriate aule, può essere discusso e modificato. Ne è prova il fatto che, attraverso l’Ufficio di Presidenza, ho richiesto una convocazione dell’apposita Commissione per la discussione e l’analisi di alcuni articoli regolamentari che lasciano dubbi interpretativi nella loro lettura.
Ma mai, caro Direttore, sarà da me presentata alla stessa una modifica sui tempi di discussione. Questo perché il
Presidente, il garante, poggia ed esercita il suo ruolo nel rispetto doveroso dei diritti di tutti i componenti dell’Assise. Pertanto, una riduzione dei tempi di intervento, in particolare nella discussione del Bilancio o del Rendiconto, che sono i momenti cardine della valutazione politico- amministrativa della città, potrà pur essere oggetto di trattazione, ma dovrà trovare la massima
condivisione nella due forze antagoniste. Una modifica del Regolamento o dello Statuto approvata con i soli voti della maggioranza potrebbe, quello sì, essere visto come un attacco e/o come un bavaglio forzato alle voci della minoranza. Non credo, ancora, che sia solo la durata delle sedute consiliari ad impedire ai cittadini di avvicinarsi e interessarsi alla vita politica (visto che il nostro
streaming è seguito da un numero discreto di utenti). La partecipazione si deve creare con l’entusiasmo, sforzandosi di ricercare la costruzione di un percorso che avvicini ogni singolo cittadino all’interesse per la cosa pubblica, ripartendo da quei luoghi che la personalizzazione della politica ha chiuso.
In riferimento a quella che ha definito una “scivolata” del Sindaco non posso certamente rispondere per lui, anche se lei ha già nella “stanchezza e nell’irritazione per alcuni interventi” probabilmente ritrovato una o la causa.
Ma se è vero che “faber est suae quisque fortunae”, e che ognuno deve assumersi la responsabilità delle proprie azioni e del proprio operato, questo vale anche e soprattutto per me in virtù del ruolo ricoperto. Sono io il responsabile primo della condotta del lavori consiliari e dell’immagine di essa, e di questo devo rispondere.
Pertanto, la responsabilità di una “caduta di stile” è anche mia.
XXXIII CONVEGNO PASTORALE DELLA DIOCESI
DAL 27 AL 29 MAGGIO ALL’ AUDITORIUM BENEDETTO XVI DI ALESSANO
La Diocesi di Ugento – Santa Maria comunica che presso l’Auditorium Benedetto XVI di Alessano (SS 275 Km) dal 27 al 29 maggio prossimi, dalle ore 19.00 alle ore 21.00, si svolgerà il XXXIII Convegno pastorale diocesano dal tema: “ESSERE ADULTI NELLA FEDE, OGGI”.
Il programma prevede per Lunedì 27 maggio l’incontro, moderato da don Stefano Ancora, Vicario episcopale per la pastorale, e dal Sig.Mimmo Turco, Delegato diocesano per le Aggregazioni Laicali, sul tema: “Fede e vita nei percorsi formativi delle associazioni e movimenti cattolici confronto-dibattito con le Aggregazioni Laicali”.
Martedì 28 maggio si svolgerà l’incontro con argomento: “I cristiani discepoli e missionari, ovunque e sempre, perché responsabili di fronte al mondo” con l’intervento di Mons. Fernando Filograna,Vescovo di Nardò – Gallipoli, Delegato regionale per le missioni.
Mentre Mercoledì 29 maggio interverrà Mons. Vito Angluli, Vescovo di Ugento - Santa Maria di Leuca sul tema: “Riflessioni e confronto sulla prima Visita Pastorale del Vescovo alla Chiesa ugentina”.
Negli ultimi due anni, dedicati all’ascolto dei giovani e ad una rinnovata impostazione della pastorale giovanile, è emerso in modo particolare che i giovani hanno bisogno di adulti coerenti e credibili con cui confrontarsi.
I diversi interventi hanno sottolineato l’urgenza che gli adulti devono riprendersi una maturità perduta, per poter accompagnare i giovani con esperienze ricche di significato.
I giovani chiedono di voler essere ascoltati, gli adulti, invece, lamentano spesso di essere inascoltati. Sembra che ci sia un corto circuito tra le generazioni che rende faticoso il dialogo.
E’ urgente, dunque, proporre alle parrocchie, al mondo dell’associazionismo cattolico e all’intero tessuto sociale delle comunità che formano il nostro territorio diocesano,una riflessione puntuale sulla condizione degli adulti e sull’essere “adulti” nella fede, oggi.
di Alessandro Distante
Tra gli argomenti dell’ultimo Consiglio Comunale anche il Piano di valorizzazione e alienazioni di beni comunali.
Tra questi, anche alcune aree cedute da lottizzanti al Comune per essere destinate ad opere di urbanizzazione secondaria (aree a verde, impianti sportivi e mercati di quartiere, centri culturali,….).
Su queste aree il Comune sarebbe dovuto intervenire per realizzare spazi fruibili, direttamente o indirettamente, dalla collettività. Ed invece così non è stato.
La scelta del Comune è ora quella di ritrasferire a privati le stesse aree.
In buona sostanza: per costruire nelle zone di espansione (così dette zone C) i privati devono sottoscrivere una convenzione con l’impegno da parte dei lottizzanti di cedere, a titolo gratuito, alcune aree al Comune; la cessione risponde all’esigenza del Comune di assicurarsi quelle aree per ivi realizzare opere al servizio della Città.
A Tricase accade, invece, che quelle aree non sono poi utilizzate dal Comune e versano in stato di abbandono.
A questo punto il Consiglio Comunale, come fatto anche in anni precedenti, decide di ritrasferirle ai privati; vero è che in questo modo risolverà il problema di aree in stato di abbandono e, al contempo, rimpinguerà (forse) le casse comunali, ma la scelta pone una domanda: non si rischia così di compromettere uno degli obiettivi della lottizzazione e pregiudicare la qualità dell’assetto urbanistico della Città con il venir meno di spazi o strutture fruibili per la collettività?
Addirittura la consigliera comunale Sodero, del Movimento 5 Stelle, ha ipotizzato e, ovviamente, condannato una trasformazione edificatoria di quelle aree; all’intervento della Consigliera di
opposizione non v’è stata replica. Devo sperare che quanto ipotizzato dalla Sodero sia solo un timore, perché, ove così non fosse, le questioni sarebbero ancor più gravi: alcune aree, destinate a servizi, verrebbero edificate.
Appare comunque paradossale che un Piano di valorizzazione dei beni comunali debba passare attraverso una vendita o svendita di aree che erano entrate nel patrimonio del Comune per rendere la Città più bella ed ora quelle stesse aree ritornino ai privati per valorizzare, forse, le casse comunali ma deprimere, certamente, la qualità urbanistica e il benessere dei cittadini.
di Caterina Scarascia
Rido, leggendo il titolo dell’articolo di Alessandro Distante sull’ultimo numero de “Il Volantino”.
Titolo simpatico che, di primo acchito, sdrammatizza l’amarezza del contenuto, quello sulla lungaggine dei consigli comunali e, peggio, sulle beffarde frecciatine alle “testatine” locali, alias il settimanale cittadino che consente circolazione di informazioni ed opinioni da oltre 20 anni.
Poi mi chiedo: ma abbiamo davvero un sindaco ed una amministrazione comunale?
Mi dicono di si, da circa 2 anni.
Strano, perché non me ne ero affatto accorta, certamente per colpa mia e dei miei tanti impegni.
Spulcio un po’ di quotidiani, anche qualche numero della “testatina” locale e cerco di capire se è vero quello che mi dicono, cioè che Tricase ha una amministrazione.
Scopro che già nel primo anno di insediamento è intervenuta su tante emergenze e criticità (chiaramente lasciate da chi l’ha preceduta…espressione elegante ad uso e consumo di tutti, come nella migliore tradizione politica italiana): l’ordinanza di abbattimento di villa Sauli a Tricase Porto (che è ancora in piedi); il rifacimento di Piazza Don Tonino Bello (vi prego, non ci andate di sera, con le panchine accese); le infiltrazioni sulla facciata di Palazzo Gallone, e poi l’ACAIT, la limitazione del traffico nel centro storico, un’estate tricasina eccezionale (sospendendo Alba in Jazz…mi pare giusto, come i patrocini ad altre importanti manifestazioni culturali).
Ovviamente nel secondo anno si è continuato sulla stessa linea, perché le criticità sono davvero tante e in più a novembre scorso è arrivato il tornado sulle Marine.
Mi dicono che c’è anche un’opposizione, ma qui davvero non ci credo.
Insistono, anzi sottolineano che il PD di Tricase, che è appunto all’opposizione, ha pubblicato sull’ultimo numero della ormai famosa “testatina” una nota in merito. Riesco a leggerla (sempre i miei tanti impegni…ahimè) e scopro che, a parere del circolo tricasino: “Il comune di Tricase non deve essere gestito come fosse un’associazione di “fund raising”,perché non basta esercitare l’ordinario ruolo di una ipotetica raccolta finanziamenti senza avere una chiara idea di sviluppo della città….un cambio di passo sembra essere ormai indispensabile.”
Eh beh…adesso ci credo…sono oltre 30 anni che l’opposizione dice queste cose e oltre 40 che chi è al governo assicura di doverle e poterle fare.
Quale prova migliore??? Ricordo che un po di anni fa si tentò di mettere a punto un’idea di sviluppo della città (penso ai primi mandati dell’Amministrazione Coppola, agli anni di Agenda 21, ai lavori sul Parco Otranto-S. Maria di Leuca, all’analisi dello stato dell’arte rispetto alla società civile, ai processi di partecipazione, all’analisi dell’ ambiente antropizzato, della biodiversità, della produzione e dei consumi), idea che avrebbe dovuto “lanciare” le amministrazioni verso una progettualità lungimirante, ragionata e ragionevole, quindi fattibile, che andasse oltre le pure emergenze e l’ elenco quotidiano delle cose da fare, tipo lista della spesa.
Ma gli amministratori e i consiglieri di opposizione sanno che nel nostro Comune esistono questi documenti? Che possono rappresentare il punto di partenza, chiaramente da aggiornare, di una idea di sviluppo di Tricase? Sono consapevoli che senza una meta condivisa non si va da nessuna parte? Eppure sulla “testatina” locale queste cose le scriviamo da un po di anni.
Se, anzichè disprezzare, leggessero e comprendessero….forse qualche speranza ci sarebbe ancora.
Ed io, nonostante la mia dabbenaggine, mi convincerei che Tricase ha davvero un’amministrazione