Domani, giovedì 4 luglio 2019 il presidente del Consiglio Comunale convoca nella sede consiliare,sita presso la sede municipale di Palazzo Gallone per le ore 18.30 la trattazione dell’argomento sotto riportato:
CONFERIMENTO CITTADINANZA ONORARIA A S.E. MONS.VITO ANGIULI VESCOVO DI UGENTO-S.M.DI LEUCA.
La cerimonia si svolgerà alla presenza di tutte le autorità civili, militari e religiose della Città
L'Associazione Sportiva Dilettantistica Atletico Tricase, meglio nota come Atletico Tricase o più semplicemente Tricase, la principale società calcistica di Tricase non avrà più il suo “ storico “ segretario.
Forse poca chiarezza ,forse poco “ gioco di squadra ”,lo storico segretario ha deciso di lasciare la società rosso blu dopo più di 40 anni di “ onorato servizio”.
“Ringrazio tutti, i tifosi in particolar modo”.
"Voli di cantici, d'aromi e d'aria - Suoni e visioni, rassegna d'arte e incontri a Casa Comi"
Carmine Tundo in concerto a Casa Comi
in apertura la presentazione di "Se tu fossi una brava ragazza" di Osvaldo Piliego
Mercoledì 3 Luglio - Ore 21
Palazzo Comi - Via delle Grazie, 1 Lucugnano di Tricase (Le) - Ingresso Libero
Mercoledì 3 luglio, nell'atrio di Casa Comi a Lucugnano con inizio alle ore 22, Carmine Tundo inaugurerà ufficialmente "Voli di cantici, d'aromi e d'aria - Suoni e visioni, rassegna d'arte e incontri a Casa Comi". La serie di appuntamenti culturali è organizzata e promossa dall'Associazione di Promozione Sociale "Tina Lambrini - Casa Comi" in collaborazione con a Regione Puglia - Polo Biblio Museale di Lecce, il Comune di Tricase e con il patrocinio della Provincia di Lecce. Media Partner della rassegna è Mondoradio Tuttifrutti.
Il concerto del cantante e chitarrista pugliese, leader de La Municipàl, sarà preceduto dalla presentazione di "Se tu fossi una brava ragazza" nuovo libro di Osvaldo Piliego edito da Manni. La presentazione del libro avrà inizio alle ore 21 circa con la partecipazione di Dario Goffredo che dialogherà con l'autore.
Il cartellone culturale prevede concerti, proiezioni, presentazioni, mostre, visite guidate e si svilupperà nei mesi di luglio e agosto con una programmazione (in via di definizione) anche a settembre. Carmine Tundo, i Respiro, Dario Muci, Irene Scardia, Maria Mazzotta, Roberto Esposito, Yaraka Ensamble, Roberto Cotroneo, Giuseppe Goffredo, Alessandro Bozzi e altri ancora saranno ospiti delle iniziative organizzate nell'atrio, nel giardino e negli altri spazi di Casa Comi.
Durante la serata sarà possibile visitare la Casa Museo di Girolamo Comi accompagnati dai volontari dell'Associazione "Tina Lambrini - Casa Comi" che collabora con Regione Puglia e Provincia di Lecce con l'obiettivo di valorizzare e rendere sempre più fruibile e dinamico uno dei luoghi più suggestivi del Salento.
La biblioteca custodita nella casa di Comi rappresenta un archivio storico (una biblioteca di gusto) tra i più preziosi della Puglia, composto da circa 3000 volumi con oltre 1100 testi francesi. Arricchiscono questo luogo i preziosi manoscritti, l'epistolario, i fondi Valli, Fuortes e UDI Macare.
La visita a Casa Comi è un viaggio immersivo alla scoperta di uno personaggi più significativi e rappresentativi del '900 pugliese.
Carmine Tundo
Nasce a Galatina il 26/12/87, comincia a scrivere le sue prime canzoni da bambino, nell’adolescenza entra in una band ska punk,i Cruska con la quale gira l’Italia suonando nel circuito alternativo aprendo tra gli altri i concerti di Negramaro,Sud Sound System,Punkreas ,pubblicando anche un Ep per l’etichetta Camion records.
Intanto prende forma il suo progetto solista, Romeus e viene scoperto da Corrado Rustici, produttore di fama mondiale(Ligabue,Zucchero,Elisa,Negramaro,ecc), con il quale comincia a lavorare al suo primo album,supportati da Caterina Caselli,che da subito sposa il progetto.
Da qui nasce la collaborazione con l'etichetta Sugar, che porta alla pubblicazione del suo album d'esordio "Romeus". L'album, registrato da David Frazer in California, e masterizzatro da George Marino allo Sterling sound studios di New york esce nel febbraio 2010.
Nel frattempo vince Sanremolab,che lo fa accedere a Sanremo giovani 2010, dove si esibisce con il brano "Come l'autunno",che andrà in alta rotazione in tutte le radio nazionali.Da qui parte un tour che lo porterà ad esibirsi anche nei teatri più belli d’italia,come L’auditorium parco della musica a Roma e lo Sferisterio di Macerata.
Continua la sua attività da produttore,arrangiatore e autore,che lo porta a scrivere canzoni per artisti emergenti e non, come Malika Ayane.”Il tempo non inganna” scritta per Malika durante il tour insieme diventa singolo dell’album.
Nel 2011 è stato il vincitore assoluto della XXII edizione di Musicultura con “Caviglie Stanche”, brano premiato inoltre con il Premio della Critica.
Comincia da qui un percorso artistico che lo porta a sperimentare nuove strade e collaborare con artisti provenienti dalle diverse arti.
Scrive la colonna sonora per un opera teatrale "La pescatrice di scarpe" e dà vita a un progetto cinematografico con il regista Antonio Passavanti incentrato sulla raccolta di storie in giro per l'Europa,dove scrive anche la sceneggiatura e la colonna sonora.
Nel 2013 dà vita a NU-SHU,un duo noise rock, insieme al bassista Giuseppe Calabrese,dove suona anche la batteria,e pubblicano il primo singolo "Funky superstar", e nel 2015 pubblicano l’album d’esordio “NU-SHU” ,aprendo i concerti di gruppi affermati come Subsonica.
Nel 2013 nasce anche "LA MUNICIPàL" progetto di pop d'autore in cui coinvolge anche la sorella isabella,dove raccoglie le canzoni più ironico,romantiche scritte negli ultimi anni,volendo affrontare temi quotidiani con leggerezza,e spensieratezza.Pubblica sei singoli in attesa dell'album in uscita nel 2016 e apre i concerti di Niccolò Fabi,Roberto Angelini,Le luci della centrale elettrica.
Nel 2014 entra nella Sofia Brunetta band in veste di batterista/corista,con cui suonano in vari festival aprendo concerti di artisti del calibro di Cat power,sud sound system,ex csi
Nel novembre 2015 arriva ai vertici della classifica dance con "Purple mexico"con "The sun doctors",progetto con il dj produttore Danilo Seclì e il bassista Valerio Combass Bruno degli après la classe, e pubblica due feat di brani con "Nel Blu" contenuto nell'album dei Mutante e "Chemical lover" contenuto nell'album dei Moods.
Nel 2016 con il progetto La Municipàl, arrivano in finale al Premio Fred Buscaglione 2016, aggiudicandosi il Premio MEI.
l 27 maggio 2016 uscirà il loro primo LP “Le nostre Guerre Perdute”, prodotto dallo stesso Carmine Tundo.
Parte "Le nostre guerre perdute tour" che vede La municipàl impegnata in numerose date e festival, che li porta a condividere il palco con artisti del calibro di Skunk anansie, Daniele Silvestri, I ministri , Subsonica.
Nel settembre 2016 si esibiscono su Rai1 nella trasmissione "Il caffè di Rai 1",presentando il singolo "Discografica Milano".
Numerosi sono riconoscimenti all'album, che viene inserito in numerose classifiche tra gli album più belli del 2016, i singoli "Lettera dalla provincia leccese" e "George il mio ex penfriend" sono inseriti nella INDIE ITALIA, playlist di spotify con il meglio dell'indie italiano e "George il mio ex penfriend" arriva in TOP 10 della classifica VIRAL ITALIA.
Nel dicembre Giuliano Sangiorgi dei Negramaro reinterpreta "Discografica Milano",il video diventa virale il brano entra nelle classifiche spotify tra i brani più ascoltati di dicembre.
Nel febbraio 2017 Il singolo "L'universitaria fuori sede" viene trasmesso in alta rotazione nei canali televisivi tra i quali VH1 e MTV, rimanendo anche per settimane nella classifica Indie ITalia di Spotify dei brani più ascoltati.
Ad ottobre pubblicano il singolo "Vecchie dogane" su etichetta Discographia Clandestina, il singolo , anteprima del secondo lavoro ufficiale della band viene presentato in mondovisione nel programma "Community" di Rai international
Nel 2018 La municipàl dopo più di 150 date de "Le nostre guerre perdute tour" pubblica l'EP "B SIDE" su etichetta Discographia Clandestina, il disco contiene dei brani scritti nel periodo di nascita de La municipàl che sono rimasti fuori dalla tracklist ufficiale de "Le nostre guerre perdute"
A maggio suona sul palco del Concertone de Primo Maggio Roma e con il brano Lampadine si aggiudica il premio 1 m next e il premi Siae.
Osvaldo Piliego
E' nato nel 1978, vive a Lecce. Operatore culturale, è tra i fondatori di CoolClub, agenzia di comunicazione e organizzazione di eventi. Per anni ha scritto di musica su varie testate. Ha pubblicato i romanzi Fino alla fine del giorno nel 2011 e La città verticale nel 2015, entrambi per Lupo Editore, e un racconto nell'antologia Inchiostro di Puglia (Caracò 2015).
A una spanna da me, occhi negli occhi, sento la flessione del tuo petto, il battito accelerato, il respiro affannato dalla danza, la mia mano ti cinge il fianco, l’acqua straborda sui fornelli, il gatto sbadiglia, il sugo sta bruciando, è tutto perfetto.
Marco ha quarant'anni, e ha deciso di prendere le distanze da tutto, dalla famiglia, dalle donne, dagli amici. Conduce una vita silenziosa, divisa tra la mania per i vinili dei cantautori italiani e il lavoro di ausiliario del traffico. L'unico legame con il mondo è il bar, quello del caffè la mattina, quello della birra la sera. E se nel primo incontra Lidia, timida, solare, dolce, nel secondo incappa in Aspra, che come un meteorite spazza via tutto, lo travolge con i suoi tormenti e la sua passione, lo restituisce alla vita – e gli toglie ogni centro. Ma in questo percorso di allontanamento da sé, di ricerca di un equilibrio nuovo, Marco scopre nuovi porti, e approda a una serenità che, alla fine, è quella più pura cui ha sempre teso.
di Giuseppe R. Panico
Vivere in una comunità e interfacciarsi con gli altri comporta anche il rispetto di regole sociali oltre che sentire il senso di appartenenza ed il valore del bene comune.
Il tutto possibilmente nobilitato da un minimo di etica e morale che trascende l’interesse personale e favorisce lo sviluppo collettivo. Molte regole sono diffuse anche nel regno animale e nella jungla; vengono inculcate dalla nascita e dall’ambiente formativo/educativo in cui si cresce e servono a disciplinare la vita, la sopravvivenza e la riproduzione.
In fondo fra gli esseri umani con i piedi per terra e chi razzola con mani e piedi ancora sugli alberi non vi è molta differenza se non che gli umani, vivendo in società ben più complesse e in continua evoluzione, hanno bisogno di dotarsi di più regole, conoscerle ed applicarle.
Ed è per questo che abbiamo bisogno di buoni politici, amministratori, burocrati etc. come anche di educatori e tutori dell’ordine per svolgere azioni educative e repressive, soprattutto nel campo della sicurezza e nei trasporti.
Se molti comportamenti riguardano il confronto con pochi altri (famiglia, lavoro, scuola etc.) l’uso dell’auto o moto ci mette a confronto proprio con tutti, su strade e piazze sempre più invase da automezzi. In presenza di senso civico e prudenza nella guida, tutto filerebbe più liscio con meno incidenti, lacrime, funerali e vedove ed orfani improvvisi.
Lo sanno pure i nostri lontani e più pelosi parenti che per evitare incidenti nel viaggiare fra gli alberi ben si aggrappano ai rami e dunque alla vita. Pare che da noi non tutti lo sappiano o che molti si sentono più “smart” quando al volante su quattro ruote e quattro lamiere.
Al codice della strada, se lo conoscono, ci fanno una pernacchia, purtroppo seguita a volte dal
proprio e/o altrui funerale.
Il valore civico di un paese si dimostra attraverso molti fattori(smaltimento dei rifiuti, parità fra i sessi, cura degli anziani, cultura, giustizia, interesse politico, senso del bene pubblico etc. etc.), ove di certo non eccelliamo, ma un voto in “civismo” lo si può dare pure in base alla qualità del traffico.
Anche nella nostra Tricase che, ricordiamo, ha per strada circa diecimila mezzi e non tutti in regola come assicurazione e collaudo. Ma fuori regola è troppo spesso chi guida.
Non si sa bene se è per colpa delle scuole guida che non insegnano in modo più incisivo almeno a fermarsi (o rallentare) ai tanti stop e a mettere la freccia in caso di svolta a Ds o Sn.
Dovrebbe essere quest’ultimo un atto quasi istintivo; basta solo un ditino, se non impegnato col telefonino, e meno neuroni in testa che per vivere sugli alberi. Di neuroni ne servono invece un po’ di più per non parcheggiare agli incroci o lontano dai marciapiedi su tante strade già troppo strette.
O forse la mancanza di quel potere educativo/repressivo/preventivo delle forze dell’ordine o educatori vari in famiglia e a scuola viene inteso come invito a dar poi sfogo anche ad automobilistiche o motociclistiche intemperanze.
Ne seguono le tristi cronache, ormai così quotidiane e così giovanili nel nostro Salento.
O forse ancora istituzioni e cittadini non si pongono nemmeno il problema di “civiltà” nell’adeguare segnaletica, viabilità, servizi e educazione stradale ai più avanzati criteri di sicurezza dettati, in particolare nella stagione turistica, dalla opportunità di dare anche al traffico una migliore immagine.
Prossimamente pare che verrà ripristinata nelle scuole l’Educazione Civica, sperabilmente comprensiva anche di un po’ di Educazione Stradale. In fondo negli USA, che di sicurezza e senso civico ne masticano un po’ di più, la patente viene data a 16 anni, anche attraverso la scuola, con scuola guida fatta dai genitori, esami fatti dalla Polizia Stradale e costo di ben pochi dollari.
E se per i giovani qualcosa si può fare, per tanti meno giovani, sarebbero forse utile riaprire le scuole serali ove la prima lezione dovrebbe essere “come fare a meno dell’auto” e la seconda “come riconoscere gli stop e come fare uso della freccia”.
Quest’ultima pare proprio in grave e immotivato declino. Forse per la “privacy” sul proprio percorso o per quel “valore” che, scomparso su chi vive fra gli alberi, è sempre più diffuso fra gli automobilisti.
Tutti lo possono ben notare osservando auto in movimento o in parcheggio, targhe e guidatori.
E’ quel misto di inciviltà e stupidità che fa male a sé stessi ed anche agli altri.
di Alfredo De Giuseppe
Carlo Chiuri è un uomo fortunato e quindi a due anni di distanza dalla sua elezione sfida di nuovo la sorte. Breve cronistoria della fortuna: nel 2017, per una serie di valutazioni personali e coincidenze astrali, tutti i possibili candidati del centro-destra non partecipano alle elezioni: rimane un campo aperto dentro il quale è facile tuffarsi.
Diventa candidato unico del suo schieramento senza colpo ferire e senza dover promettere niente a nessuno.
Dall’altra parte invece tutti sentono di poter competere e quindi ecco tre candidati sindaco della sinistra. Conclusione scontata: nel giugno 2017 il nuovo Sindaco si insedia a Palazzo Gallone, dopo aver comodamente vinto il ballottaggio con il candidato del PD, Fernando Dell’Abate.
Per sua fortuna viene eletto insieme ad un gruppo di ragazzi inesperti, quasi tutti alla prima esperienza politica, in alcuni casi alla prima esperienza civile. Per elaborare al suo interno una qualche seria, ipotetica contrapposizione programmatica ci vorrà del tempo.
La giunta viene formata con i più votati delle sue liste: in questo modo l’esperto Mario Turco (ora in quota Lega-Salvini) viene messo nelle condizioni di non nuocere in Consiglio, così come il più suffragato di tutti, Dario Martina (ora vicino al PD), viene relegato in quel ruolo semi-istituzionale che è il Presidente del Consiglio: insomma premiando i più votati, li ha anche imbavagliati.
Sabato 22 giugno 2019, Chiuri revoca il mandato assessorile a Turco e Piccinni: forse iniziavano a formare un fronte d’opposizione politico e amministrativo? In questi due anni cosa abbiamo notato come costante dell’azione di governo?
Un uomo solo al comando, con una giunta impalpabile, alla ricerca della fortuna anche nella disgrazia. Nel febbraio 2018, una parte del vecchio tabacchificio Acait crolla, un’intera città grida allo sfregio della memoria.
Ed ecco che un fabbricato sostanzialmente dimenticato e senza alcuna prospettiva seria di riutilizzo, venga valutato con un’altra ottica da vari Enti fra cui il CNR, l’Istituto Agronomo Mediterraneo e la Regione Puglia.
Allo stesso modo il tornado del 25 novembre 2018 che alle marine ha distrutto alberi, case e muretti, gli ha permesso di emettere un’ordinanza di demolizione per motivi di sicurezza di quell’ecomostro del porto che è villa Sauli.
Un gesto ecologista, condivisibile, senza un costo di schieramento ideologico.Non ha idee portanti da difendere e quindi è un attendista. Un grande passista, senza la paura di sentirsi dare dell’indeciso.
Ad esempio sulla questione 275 non avendo una sua precisa soluzione, né avendo mai studiato davvero tutto il dossier, è riuscito a dilatare ogni decisione per circa 2 anni.
Poi quando ha optato per la soluzione est, inimicandosi alcuni Sindaci dei paesi limitrofi, qualcuno dall’alto ha pensato bene di tirarlo fuori dall’impaccio, proponendo una terza via che quasi non tocca Tricase.
Non sa che cosa potrebbe diventare la sua città, né gli interessa espandere molto oltre lo sguardo: i suoi concittadini non sono abituati e lui conosce bene l’indole del tricasino medio.
Non ha dimestichezza con sistemi tecnici complessi, il famoso Piano Regolatore è una chimera, il Piano Coste già un flop, quindi si accontenta di concedere qualche nuova lottizzazione, di fare una ridottissima isola pedonale (dalle 21 alle 5 di mattina), di sistemare qualche strada e qualche piazza.
Infatti ha avuto la fortuna di vedere allentati dal governo centrale i vincoli del patto di stabilità avendo quindi la possibilità di spendere alcuni avanzi amministrativi.
Alcune piazze saranno sistemate con mutui delle amministrazioni precedenti, ma tutto fa brodo e consenso, compreso il manifesto della Lega che “regala” a Tricase centomila euro (roba da anni ’50).
Ha diverse fortune, come quella che attualmente non vi sono vertenze sul lavoro (tipo quelle di Adelchi che hanno attraversato oltre 10 anni di vita amministrativa) per il semplice motivo che non ci sono più aziende.
Di lavoro non si parla più, ogni amministrazione se ne tira fuori, tranne chiedere in continuazione finanziamenti per zone industriali, artigianali e strade collegate.
Nessun disoccupato spera più in un lavoro fisso e quindi nessuno chiede: il problema non esiste più.
Ha la fortuna di non avere personali conflitti d’interesse e anche quella di non essere iscritto a nessun partito e quindi amico di tutti. E l’amicizia, si sa, è un valore da conservare, anche con i pochi oppositori.
Insomma in questi due anni Carlo Chiuri più che l’esercizio della programmazione, della chiarezza, della visione, ha valutato con attenzione, con un suo personalissimo metro, la gestione astrologica dei problemi, delle sciagure e delle soluzioni.
Il nostro Carlo è un uomo fortunato e la fortuna, si sa, è un valore da tenersi stretto, molto stretto. Ora la scelta dei nuovi assessori chiarirà alcune cose, ci dirà anche se quest’esperienza avrà un futuro.
Nel frattempo, noi, cittadini sempre meno profondi, coltiviamo un breve pensiero: se il sindaco è fortunato siamo felici e contenti.
Purché parte della sua fortuna si riversi su questo paese, su questo Salento, su questo sud.
“Spazio 3000”- Venerdi 5 luglio-Piazza Pisanelli- Ore 22
L’attitudine umana più vicina alla grazia di Dio è l’umorismo. Ad affermarlo è Papa Francesco.
Ad apprezzarlo e farne filosofia di vita è certamente il clown Lacoste che venerdì 5 luglio in Piazza Pisanelli alle ore 22.00 presenterà il suo nuovo spettacolo dal titolo “Spazio 3000”.
L’artista immagina la vita del futuro. Corre l’anno 3000 e la terra rimane ancora l’unico pianeta del sistema solare dove la vita è possibile.
Dopo anni di guerre, lotte anche violente, divisioni e discriminazioni è finalmente la pace a governare il mondo ...e a garantirla è lei, la donna, finalmente riconosciuta nel suo ruolo di madre affettuosa è creatura preziosa.
Ma qualcosa di terribile sta per accadere: il mentauro, razza aliena proveniente dalla costellazione di Orion giunge sulla terra. Ha ordine di annientare ogni forma di vita e rapire la donna... per poi tornare a dileguarsi fra le stelle.
Sul pianeta terra tutto è morto, distrutto... non ci sono più alberi che si muovono al vento, fiumi che scorrono, bambini che corrono e giocano felici... non vi sono più uomini che lavorano e donne che amano e sopportano. Ma quando ormai tutto sembra finito, in realtà c’è sopravvivenza.
Sulla terra sopravvivono la favola e la fantasia; la cultura, la saggezza; e non ultima la comicità e l’ironia. Saranno questi elementi, impersonificati da una compagnia di quattro uomini sopravvissuti, a far sì che l’unica donna, prigioniera del mentauro possa essere salvata e consentire la rinascita.
12 Bambini e 7 adulti coinvolti in uno spettacolo esilarante e fantastico, che nasce dalla fervida creatività del clown che guida e dirige in modo impeccabile i suoi malcapitati e allo stesso tempo fortunati “volontari” presi come sempre fra il pubblico che ancora una volta diviene protagonista indiscusso dello spettacolo.
Da non perdere, venerdì 5 luglio in piazza Pisanelli a Tricase, alle ore 22.00 “SPAZIO 3000”, il nuovo lavoro del clown Lacoste.
di Alessandro Distante
Le revoche di due Assessori e la revoca delle deleghe per gli altri due hanno fatto scoppiare una crisi amministrativa nell’Esecutivo comunale tricasino.
Questo giornale più volte aveva, talvolta scherzosamente tal’altra in maniera più seria, parlato di sfilacciamento della maggioranza e di difficoltà, anche relazionali, tra il Sindaco ed i componenti della Giunta, preannunciando le revoche oggi in effetti verificatesi.
I fatti recenti e le dichiarazioni dei diretti interessati pongono in crisi uno degli obiettivi fondamentali del Sindaco ed una delle volontà maggiormente espresse dagli elettori: riportare Tricase ad un clima di sereno confronto attraverso quella che il Sindaco ha sempre chiamato pacificazione.
Le ragioni della revoca, come pure traspare dai decreti sindacali, sono quelle del metodo di azione che, a sentire gli uni e gli altri, ruota attorno al mancato confronto interno ed esterno, alla mancanza di collegialità, elementi, questi, che sono alla base di qualsivoglia processo di pacificazione, a meno di intendere la “pacificazione” come quel “volemose bene” che mal sopporta i disturbatori di turno o di professione.
L’altro elemento di riflessione è che la Giunta era stata costituita con la nomina dei Consiglieri più votati per ciascuna delle Liste che, in campagna elettorale, avevano sostenuto il candidato sindaco Chiuri.
La Giunta quindi aveva una forte connotazione politica e, di riflesso, una forte rappresentatività del corpo elettorale. Le revoche oggi disposte sconfessano questo criterio di scelta ed incidono sul peso elettorale dell’intera maggioranza.
Il criterio di scelta (i più votati di ogni lista) non era certo il criterio migliore per garantire un Esecutivo capace ed attrezzato per amministrare il Comune, anche se non può certo dirsi che i due ex Assessori revocati fossero meno capaci o meno bravi degli altri, considerate anche la preparazione professionale e le esperienze, in un caso anche amministrative, maturate in passato.
Piuttosto quel che viene fuori è che amministrare una Città non è facile e che il primo investimento deve essere quello di non subire scelte altrui, e ciò fin dalla formazione della Giunta.
Il sindaco, eletto direttamente dai cittadini, è chiamato a svolgere il suo compito e ad assumersi le sue responsabilità operando con grande determinazione sia nella elaborazione e gestione del programma, sia nella scelta dei suoi più stretti collaboratori.
Le esigenze elettorali non possono prevalere su scelte di efficienza dell’azione amministrativa e, venendo a quanto accaduto, la nomina di un assessore deve essere fatta dal sindaco e non da altri; diversamente, prima o poi, i rischi di incomprensioni e di difficoltà relazionali possono portare alla paralisi di interi settori della macchina amministrativa e poi alla crisi vera e propria.
Sarebbe quindi semplicistico ed ingiusto far passare il messaggio che i revocati abbiano specifiche e personali responsabilità; le cause remote di quanto accaduto ma questo è il pensiero del direttore di una testatina sono quelle di una male intesa pacificazione e di un approccio che non ha preso in adeguata considerazione le difficoltà della gestione di una complessa macchina amministrativa quale è un Comune.
Le cause remote sono nella assenza della politica e nella diffusa convinzione che si possa separare l’avventura amministrativa da una conoscenza della realtà che passa attraverso una vita politica che si deve nutrire di passione e di impegno civico al di là della carica affidata dagli elettori
Tricase,26 giugno 2019
Tricase Punto e a Capo, lista civica di cui è stato eletto Mario Turco, assessore defenestrato dal sindaco Chiuri ha annunciato di revocare la propria fiducia a sindaco a e maggioranza.
“Con riferimento al Suo decreto n. 26 datato 21/06 e notificato in data 22/06 c.a. con all’oggetto revoca dell’assessore comunale Mario Turco”, si legge nella lettera aperta destinata al sindaco, “il gruppo politico Tricase Punto e a Capo, considerato il venir meno del rapporto di fiducia con l’assessore Mario Turco e con il consigliere Giuseppe Peluso, decide di revocare tale appoggio fino a quando non venga chiarito, tale provvedimento, nelle sedi opportune“.
Revoca immediatamente annullata con un comunicato stampa del consigliere Peluso che conferma il suo appoggio alla maggioranza.
Tricase,26 giugno 2019
IL CONSIGLIERE PELUSO:” RESTO ALLA FINESTRA”
Io, Giuseppe Peluso, nella qualità di consigliere di maggioranza, prendo le distanze da tutto quanto fino ad ora dichiarato dal gruppo “Tricase punto e a Capo” in quanto mi sembra prematuro prendere qualsiasi decisione sul mio futuro appoggio politico.
Sono l'espressione di tanti elettori che hanno creduto in me, ed è mio dovere mettere al primo posto gli interessi della collettività e non del singolo.
In questo momento, ritengo che la cosa più giusta sia quella di “Restare alla finestra”, rimanendo dove gli elettori mi hanno collocato, cioè in maggioranza.
Ciò detto, ritengo, senz'ombra di dubbio, che l'assessore Mario Turco abbia assolto il suo mandato egregiamente, ma saprò valutare, e lo farò con assoluta serenità, se questo sarà il punto di ripartenza per l'amministrazione tutta di Tricase, per tirare le somme e fare un mea culpa generale ed avere un futuro più collaborativo ed un nuovo spirito di squadra.
Oggi,27 giugno ore 15.30 ....è previsto un " caldo" consiglio comunale
L’azzeramento della Giunta Comunale non è altro che la goccia che ha fatto traboccare il vaso di un amministrazione che sin dall’insediamento ha palesato tutta la sua incapacità ed approssimazione nel governare.
A nulla è valsa la nostra azione propositiva e di stimolo nell’interesse della comunità che, pazientemente, abbiamo rivolto dai banchi della minoranza.
La responsabilità della débacle va addebitata in primis al Sindaco Chiuri, totalmente carente di direzione politica ed amministrativa ma stracolmo di egocentrismo ipertrofico.
Da una parte i continui litigi tra Consiglieri, Assessori e lo stesso Sindaco, giunti financo a togliersi il saluto; dall’altra, l’assenza di idee e di programmazione, nonché la quotidiana navigazione a vista hanno fatto il resto.
Oggi Tricase è allo sbando e resta assai lontana da quello sviluppo economico ed occupazionale che si registra nei paesi limitrofi. Lo stallo interessa indistintamente tutti i settori della città e la cittadinanza non crede più ad un cambio di passo, vista anche l’assoluta mancanza di dialogo e confronto con chi amministra.
Tale stato delle cose si ripercuote anche sull’immagine di Tricase, sempre più emarginata politicamente nel Capo di Leuca. L’ampia fiducia concessa dai Tricasini giusto due anni fa al Sindaco, in ragione degli sbandierati cambiamenti, si è rivelata beffardamente mal riposta.
Non possiamo più consentire tale inesorabile stillicidio, va posta la parola fine a questa Amministrazione prima che sia veramente troppo tardi.
Invitiamo tutti, responsabilmente, a staccare la spina e a chiedere scusa alla nostra Comunità.
Noi siamo pronti.
I Consiglieri di Opposizione
Fernando Dell’Abate ,Maria Assunta Panico ,Alessandro Eremita, Nunzio Dell’Abate e Vito Zocco
Rimpasto in giunta...parla il primo cittadino:
"La buona politica amministrativa, soprattutto a Tricase, in questo momento storico, con una programmazione che finalmente riesce a vedere realizzate alcune progettualità che avevamo immaginato e proposto ai tricasini nel corso della campagna elettorale, ricevendone ampio consenso», dichiara il primo cittadino, «avrebbe bisogno di concentrare intelligenza, passione, energia attorno a questioni di rilievo ed invece mi accorgo che, a volte, continua a trovarsi prigioniera della autoreferenzialità.
E, purtroppo, non più degli schieramenti come avveniva in passato, ma dei singoli».
«Da tempo», spiega il sindaco «avevo manifestato alla maggioranza consiliare la necessità di ridefinire strategie politico-amministrative e azioni per restituire speranza, fiducia nel futuro senza di cui ogni impresa per migliorare l’azione amministrativa diviene un vano sogno.
Ho sempre ritenuto che il nostro impegno di amministratori fosse quello di approfondire i problemi prospettando soluzioni coerenti con il mandato amministrativo ricevuto.
E rispetto a questo mandato che gli elettori ci hanno affidato era nostro dovere anteporre la prospettiva globale dell’azione amministrativa di una compagine rispetto anche alle particolare visioni dei singoli, fossero essi anche investiti di responsabilità assessorili».
Il primo cittadino motiva così la sua decisione di dare vita al cosiddetto rimpasto in giunta:
«Se per continuare ad immaginare e mettere in campo una politica capace, attraverso decisioni alte e partecipate, di pensare le ricadute di ogni singola scelta sulla generazione futura, si doveva passare anche attraverso una rimodulazione dell’organo esecutivo, questa decisione andava responsabilmente presa.
Ed è ciò che ho fatto. Ritenendo che Tricase avesse bisogno di una classe politico-amministrativa responsabile, preoccupata dell’interesse generale, fiera di dirigere.
Non sempre l’essere forti nel consenso si traduce in una fortezza di governo delle più ampie sfaccettature degli interessi di una comunità».
Tricase,22 giugno 2019
TRICASE:CHIURI AZZERA LA GIUNTA
Due deleghe revocate e due assessori rimossi. Non faranno più parte dell’Amministrazione Chiuri, Mario Turco e Antonella Piccinni. Mentre sono ancora assessori (senza deleghe),Lino Peluso e Sonia Sabato. Così facendo il sindaco Carlo Chiuri ha in mano tutte le deleghe, azzerando di fatto la giunta. Queste le motivazioni che si leggono nei due decreti a firma del sindaco Carlo Chiuri
DECRETO NUM.26
OGGETTO: REVOCA DELL’ASSESSORE COMUNALE MARIO TURCO
IL SINDACO CARLO CHIURI :” Considerato che da tempo il rapporto di fiducia con l’assessore Mario Turco è venuto irrimediabilmente a mancare a causa di profonde differenze in merito agli obiettivi politico programmatici da realizzare nell’ambito del programma di mandato, nonché sul metodo di conduzione dell’attività amministrativa “
DECRETO NUM.27
OGGETTO: REVOCA DELL’ASSESSORE COMUNALE ANTONELLA PICCINNI
IL SINDACO CARLO CHIURI: “Differenze sul metodo di conduzione dell’attivita’ amministrativa e conseguente mancanza del rapporto di fiducia”
Tricase,25 giugno 2019
TRICASE: PARLANO GLI EX ASSESSORI
LE DUE RISPOSTE AL PRIMO CITTADINO CHIURI DA PARTE DI ANTONELLA PICCINNI E MARIO TURCO, ORMAI EX ASSESSORI
LA RISPOSTA AL SINDACO DI ANTONELLA PICCINNI
Il titolo, se non fosse che in gioco c'è il rispetto per i cittadini ed elettori e l'impegno responsabile per la nostra città, sarebbe da commedia dell'assurdo.
La motivazione della revoca è: "l'esser venuta meno la fiducia a causa di differenze sul metodo di conduzione dell'attività amministrativa"!!.
Differenze di vedute sul metodo di lavoro, ma possiamo chiedere al nostro sindaco quando mai c'è stato un confronto, un dialogo, un rapportarsi gli uni con l'altro?
Ed è stato proprio questo il malcontento che sempre respiravamo sia in Giunta che in maggioranza. Ogni istante, quei pochi giorni di compresenza in Comune...era uno sfuggire ad un confronto di sostanza e non solo formale.
Questo glielo abbiamo sempre rimproverato.
Abbiamo chiesto e mai ottenuto prima il rispetto per il rapporto umano e poi di conseguenza il resto. Ma il significato di queste parole non lo ha mai conosciuto.
Abbiamo superato, io ed altri, momenti difficili quando in tanti ci riferivano come il Sindaco ci apostrofasse in più occasioni. Ma abbiamo superato tutto, per responsabilità verso il compito che ci era stato affidato dai cittadini.
Le modalità in cui ci ha liquidato sono state sconcertanti, ma perfettamente in linea con il comportamento precedente.
Ha lasciato tutti senza parole.
L'arrivo di una telefonata alle ore 10:08 con questo esordio : "Antonella è arrivato il momento...." Il momento di cosa? Una telefonata fatta durare da me ben 21 minuti riferendo tutto ciò che sto dichiarando oggi.
Non è assolutamente mia abitudine parlare alle spalle, non lo ho mai fatto in questi anni, e anche per questo una persona corretta avrebbe dovuto prima parlarne con me riservatamente e poi rendere pubblica la decisione, che avremmo anche potuto prendere insieme perché noi siamo persone non oggetti!
Ma questo sarebbe potuto accadere in un clima di serena collaborazione e fattiva programmazione, non a Tricase, non evidentemente in un ambiente, e non me ne vogliano i miei ex colleghi ma abbiano il coraggio di uscire allo scoperto, in cui l'uomo solo al comando sentenzia, quando ne ha voglia, dice quotidianamente che è pronto ad andare a casa tanto non gliene frega niente, manda gli assessori a rappresentarlo ovunque, soprattutto la sottoscritta ( presente in comune ogni giorno durante l'apertura degli uffici e oltre in ogni occasione) perché lui "doveva scappare per sopraggiunti impegni.." .
Non è questo solo uno sfogo del momento, ma un comune sentire in ogni angolo del paese, frustrante per chi ci crede e si è impegnata sin dal primo giorno.
Forse mi devo ritenere fortunata E sorrido nel dire questo perché a me è arrivata la telefonata, all'assessore Turco neanche quella. Forse sono sempre stata una persona scomoda, perché sempre presente, perché non mai saputo dirgli di no le quotidiane occasioni in cui mi delegava a rappresentarlo ovunque, perché non ha mai ricevuto un no da me e forse è stato questo il suo problema, forse sperava in qualche mio no per potermi mandare a casa prima.
Tanto è vero che sulle motivazioni è stato molto vago, sono un copia e incolla preso da internet di "licenziamenti assessorili standard" , già...e cosa avrebbe potuto dire altrimenti...
E, ripeto, si può pensare a questo mio sfogo per attaccamento alla poltrona o perché sono arrabbiata .Nulla di tutto ciò: sono delusa perché ha preso in giro tutti!!!
Si parlava di rimpasto, ma di tutta la giunta o addirittura, quelle poche volte che dichiarava a noi i suoi intendimenti, diceva che se fosse arrivato quel quel giorno sarebbe andato via anche lui insieme a tutti noi!
Anche qui un'altra presa per i fondelli: la sospensione delle deleghe agli altri due assessori. Sarà il tempo a giudicare.
Certo, io riprendero' in mano la mia vita, avrò più tempo per la mia famiglia che ho trascurato, ma, a differenza sua, continuerò, per quanto sarà nelle mie possibilità, a ricambiare quanti hanno sempre creduto in me, nelle mie buone intenzioni e, come mi è stato scritto e detto da tanti
amici in questi giorni, ad utilizzare quel garbo, quella correttezza e gentilezza nei rapporti umani che hanno sempre fatto parte della mia educazione, e che ho provato, evidentemente invano, a trasferire nei modi e nelle maniere al nostro Sindaco.
Se ci fossi riuscita, almeno nella forma se non nella sostanza avremmo tutti ottenuto un pur misero risultato.
Un grazie di cuore a tutti coloro che in questi giorni mi sono stati vicini, sappiate che la politica non è una brutta cosa, è una esperienza che arricchisce e forgia, e ti da anche la forza interiore di superare con il sorriso la lettura della data in calce al ritiro della fiducia, 21 giugno, l'unico "chiurassico" dilemma che rimarrà ai posteri, e cioè se la sfiducia è stata firmata prima, durante o dopo la processione di San Luigi nel rione di mia appartenenza, a cui la sottoscritta, l'assessore Turco e il nostro Sindaco abbiamo, in piena comunione d'intenti, tutti partecipato.
LA RISPOSTA AL SINDACO CHIURI DI MARIO TURCO
Note su decreto n.26 del sindaco
Inusuale, senza alcuna precedente discussione e preavviso da parte del sindaco, mi è pervenuto il decreto di revoca dalla carica di assessore comunale.
Tale gesto codardo (è il termine più nobile che mi viene in mente) di revoca della carica di assessore al Comune di Tricase, me l’aspettavo sin dal decreto di nomina considerati i rapporti non certo idilliaci sin dalla costituzione della compagine che ha sostenuto la sua candidatura nel 2017 a Sindaco di Tricase.
Lo stesso accolse con un “bene” la indicazione del mio nominativo per la carica di assessore comunale da parte del gruppo facente riferimento alla lista civica “Tricase punto e a Capo”, probabilmente per tenermi meglio sotto scacco. In campagna elettorale ha cercato di osteggiare persino la mia elezione a consigliere comunale che, nonostante tutto, avvenne.
Io cosciente di tale rapporto e soprattutto del suo carattere (politicamente arrogante, dittatoriale, poco o per nulla propenso al dialogo e alla discussione collegiale) non certamente dei migliori a ricoprire la carica di Sindaco di Tricase, non ero propenso a rinunciare alla carica elettiva di consigliere comunale per quella di assessore.
Lo feci spinto anche dal primo dei non eletti, Peluso Giuseppe, il quale intendeva fare questa esperienza amministrativa. Io accettai la carica di assessore per fare spazio a Peluso Giuseppe.
Ritengo che il provvedimento di revoca sia scaturito anche dalla sua incapacità e inadeguatezza a ricoprire la carica di Sindaco.
Mi risulta che tale iniziativa sia scaturita dopo una serie prolungata di critiche (giustificate) provenienti dalla maggior parte dei consiglieri comunali di maggioranza sul metodo e contenuti che muovevano l’amministrazione comunale.
A suo dire (invece che addossarsi tutte le colpe) ha scaricato le responsabilità della sua certamente incapacità e inadeguatezza di gestire giunta e consiglieri di maggioranza, sugli assessori comunali.
E ritenendo di dare una sterzata positiva alla gestione della cosa pubblica ha contemporaneamente revocato la nomina oltre che a me anche ad Antonella Piccinni. E per confermare l’inadeguatezza di tutti gli assessori ha revocato solo le deleghe a Peluso Lino e Sabato Sonia in attesa dopo l’estate (secondo suo dire) di revocare completamente l’incarico.
Lo dicono già in tanti…..forse sarebbe stato meglio che abbandonasse lui la carica di sindaco che inadeguatamente ricopre.
Non ha citato argomenti o azioni precise (come ritengo sarebbe stato necessario) che avrebbero evidenziato il venir meno del rapporto di fiducia.
Ha “considerato che da tempo il rapporto di fiducia con l’assessore Mario Turco è venuto irrimediabilmente a mancare a mancare a causa di profonde differenze in merito agli obiettivi politico programmatici da realizzare nell’ambito del programma di mandato, nonché sul metodo di conduzione dell’attività amministrativa”
E su tale motivo ha perfettamente ragione perché spesso ho dovuto richiamargli il programma elettorale che ha portato la compagine amministrativa a vincere le elezioni, che doveva essere di CAMBIAMENTO (come porta il nome una sua lista di appoggio) rispetto al passato. E questo sia nel metodo che doveva essere di confronto, partecipazione, condivisione delle scelte che nei contenuti.
Invece sin da subito mi è sembrata un’amministrazione in CONTINUITA’ col passato più recente, che doveva salvaguardare posizioni che ci si era invece proposto di CAMBIARE.
Avrebbe asserito che tali revoche decretate e da decretare, sarebbero state condivise dai consiglieri di maggioranza.
La maggior parte di questi con i quali ho avuto un informale confronto ha invece condannato tale azione che, se pur è stata oggetto di un incontro nel quale il sindaco indicava come cura ai mali amministrativi l’azzeramento degli assessori rei (secondo lui) dell’andamento amministrativo non condiviso dei consiglieri comunale, a tale decisione si sarebbe dovuto e potuto arrivare dopo un confronto con l’intera compagine amministrativa (giunta e consiglieri e sindaco) che non è mai avvenuto.
Questo a dimostrazione che ha agito nel suo stile (altro che CAMBIAMENTO!) politicamente arrogante, autoritario e inadatto.
Secondo quanto affermato da lui, la goccia che lo avrebbe portato a revocarmi l’incarico di assessore, sarebbe stata una mia lettera del 14 giugno scorso indirizzata a giunta e segretario comunale in merito alla mancata adozione di una DGC per ricorrere in appello ad una sentenza del GdP riguardo sanzioni per violazioni al CdS emesse dal Corpo di Polizia Locale.
Appello ritenuto opportuno dal C.te di P.L. anche per non incorrere nel danno erariale; e ciò come indicato con nota del C.te del gennaio 2019. (SEGUE DOCUMENTAZIONE A DISPOSIZIONE PER UNA VALUTAZIONE DELLA GIUSTEZZA DELLA MIA LETTERA).
Tali revoche fatte e da fare sono solo un pretesto per coprire la sua inadeguatezza a svolgere la carica di sindaco, in quanto ritengo che tale compito andava e va svolto con maggiore partecipazione, confronto, condivisione democratica delle problematiche tutte.
Io ho avuto sempre sia con i colleghi della giunta che con i consiglieri comunali il massimo confronto, collaborazione e discussione degli argomenti, problematiche e relative soluzioni.
Lui ha sempre evitato confronti, condivisioni e metodi democratici. Mentre ha imposto soluzioni con scarsi momenti di discussione, confronto e scelte democratiche delle soluzioni da adottare.
Se non ho abbandonato prima io l’incarico di assessore è perché speravo in un cambio di passo che doveva avvenire non cambiando gli assessori ma cambiando metodo che a me e alla maggior parte della cittadinanza sembrava più una continuità col passato che un cambiamento.
A questo punto ritengo, per il bene del paese e affinche’ i tanti giovani consiglieri comunali non perdano credibilità e fiducia della gente, sia opportuno un ritorno alle urne.