La SS 275 Maglie-Santa Maria di Leuca è un’opera strategica, di grandissima importanza per il Salento, per la cui realizzazione la Regione Puglia si è sempre adoperata.
Al più presto porteremo in Giunta gli atti affinché io possa sottoscrivere l’intesa alla progettazione definitiva del primo lotto (su due in cui è divisa l’opera), secondo l’istanza presentata dal commissario straordinario dell’opera, Vincenzo Marzi”.
Con queste parole il presidente Michele Emiliano assicura che l’intesa con la Regione verrà presto conseguita, in modo che il commissario straordinario possa bandire entro marzo la gara per l’intero primo lotto (23 km Maglie-Tricase), articolato in tre stralci che sono alla progettazione esecutiva per un costo arrivato a 351 milioni di euro, a causa dell’aumento prezzi, di cui sono disponili, a oggi, 265 milioni di euro.
Bandendo una gara unica per l’intero lotto con aggiudicazione dei primi due stralci e riserva del terzo, a esso potranno essere destinati anche i ribassi d’asta della gara, o in ogni caso si avrebbe modo di avviare l’opera e cercare contestualmente insieme al Governo gli 86 milioni di euro mancanti a valere sulle risorse stanziate sulla legge di bilancio per il 2023. Queste le ipotesi al vaglio della Regione Puglia, che non mancherà di confrontarsi costantemente con il commissario straordinario e Anas in tutto l’iter di realizzazione dell’opera.
Il secondo lotto da Montesano Salentino-Andrano fino a Santa Maria di Leuca è in fase di progettazione di fattibilità tecnica ed economica con un costo ipotizzato di 240 milioni di euro, di cui disponibili solo 18 milioni per le progettazioni.
Oggi è partita la conferenza dei servizi indetta dal commissario straordinario ai fini della localizzazione e del tracciato del secondo lotto a cui ha partecipato anche la Regione Puglia. E il tracciato che è stato condiviso dai Comuni, denominato Alternativa 3, conferma in linea di massima il tracciato proposto dalla Regione Puglia con DGR n.1863 del 14.10.2019, cioè l’adeguamento e l’ammodernamento della sede stradale attuale da Montesano Salentino-Andrano fino a Santa Maria di Leuca in variante alla frazione di Lucugnano.
“L’adeguamento e l’ammodernamento della SS 275 Maglie-Leuca è una delle priorità indicate dalla Regione Puglia anche nel Piano attuativo dei trasporti, in quanto finalizzata a migliorare l’accessibilità a tutta l’Area interna del Sud Salento - ha detto l’assessore ai Trasporti e alla Mobilità sostenibile, Anita Maurodinoia -.
L’Alternativa 3 è quella ritenuta più rispettosa dell’ambiente e sostenibile. La nuova 275, del resto, dovrà essere sicura, moderna e sostenibile, assicurando anche piste ciclabili e soluzioni idonee circa le interferenze con la rete ferroviaria”.
di Alessandro DISTANTE
In questo numero, Alfredo De Giuseppe –al quale facciamo i migliori auguri di buon compleanno- ci ricorda il suo essere tutinaro, cioè di Tutino, una “frazione” –dice lui- forse declassata a “semplice rione”; dopo i ricordi nostalgici, il buon Alfredo va a curiosare sulle origini, non solo sue, ma, in fondo, anche nostre, allargando il suo orizzonte a mondi lontani.
In un altro servizio Alfredo, questa volta Sanapo, ci informa della presenza nel nostro territorio di specie di animali prima mai visti e lo spiega andando a scoprire che tutto nasce da lontano e cioè dalle “conseguenze del processo di globalizzazione”.
Ancora più avanti un giovane tricasino, in arte Wepro, produce un disco che “estremizza l’uso del digitale, ovvero synth”, aprendosi alla ricerca di un mondo fatto di suoni nuovi e di nuove sperimentazioni.
Ercole Morciano ricorda, in altra pagina, l’avv. Gennaro Ingletti “cultore della musica jazz; lettore assiduo di giornali, riviste, libri e quant’altro potesse interessare la sua già vasta cultura”; ricorda, cioè, un uomo aperto alla vita e al mondo che lo circondava e lo incuriosiva.
Nel presentare la raccolta delle lettere di don Donato Bleve su “Siamola Chiesa”, Rodolfo Fracasso sottolinea l’aperturadel Parroco versoun ampio mondo, non solo ecclesiale, e verso una società in profonda trasformazione.
Per concludere, Giuseppe Panico fa una radiografia delle nostre marine e rilancia una idea per lo sviluppo turistico sulla scia di altra piscina “poco naturale” di Marina Serra; il tutto, in un quadro di geopolitica planetaria.
La sintesi viene fatta dal nostro poeta Senofonte Cavalieri -che di anni ne ha un po’ più di noi- ma che, guardando oltre ed addirittura al di fuori del nostro pianeta, si apre alle “Quante scie luminose (sono) nel cielo alla ricerca della vita”.
Alla ricerca dunque…del futuro possibile e vero, senza limiti di spazio, perché, per dirla con il premio Nobel per l’economia Amartya Sen, “La mia casa è il mondo”.
LA TRANSIZIONE ENERGETICA PASSA DAI TERRITORI”: OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO
E PROCESSI RIGENERATIVI
AD ALESSANO UNA TAVOLA ROTONDA CON ILLUSTRI RELATORI
Legambiente Puglia insieme all’Unione dei Comuni “Terra di Leuca” e alla Diocesi di Ugento - S. Maria di Leuca, comunica che Sabato 21 Gennaio, ad Alessano, alle ore 16.00, presso il Salone Oratorio Don Tonino Bello, Via Scipione San Giovanni, n. 110 si svolgerà la Tavola Rotonda dal titolo: “La Transizione Energetica passa dai territori”: opportunità di Sviluppo e processi rigenerativi”.
La Diocesi di Ugento - S. Maria di Leuca, attraverso gli Uffici pastorali, Caritas e Pastorale sociale e del lavoro, giustizia e pace, custodia del creato, condivide l’iniziativa nell’intento di coinvolgere i fedeli nella comprensione delle scelte energetiche sul proprio territorio avendo a cuore la “CASA COMUNE”.
L’incontro sarà coordinato e moderato dal segretario Legambiente Puglia, Fernando VANTAGGIATO, prevede i saluti Istituzionali Sindaco di Alessano, Osvaldo STENDARDO, del Presidente del Consiglio dell’Unione dei Comuni “Terra di Leuca”, Gianvito RIZZINI, e del Presidente della Provincia di Lecce, Stefano MINERVA.
Seguiranno gli interventi di:
don Antonio PANICO, Professore di Sociologia presso l’Università LUMSA, relazionerà su "Laudato Si'”: stella polare per la cura della “CASA COMUNE”,
Luigi MUSCO, Professore Associato di Zoologia Marina all’Università del Salento approfondirà l’argomento: “I Parchi Eolici e la conservazione dell’Ambiente Marino”;
Valentino TRAVERSA, Dottore Forestale e consulente dell’Osservatorio Europeo del Paesaggio che approfondirà l’argomento: “Le energie alternative tra paesaggio e beni comuni: un’analisi critica”, Paolo D’AMBROSIO, Presidente Area Marina Protetta di Porto Cesareo che parlerà su: “Aree Marine protette ed eolico offshore, possono convivere ?”;
Seguirà l’intervento di Miriam RESTA-CORRADO, Dott.ssa in Scienze Ambientali, componente Young Caritas Ugento S. Maria di Leuca, Animatrice Laudato Sì, su: “Energie rinnovabili verso un nuovo modello di sostenibilità ambientale e contro la povertà energetica”; proseguirà don Stefano ANCORA, Vicario Episcopale per la Pastorale Diocesi Ugento - S. Maria di Leuca e Presidente del Parco Culturale Ecclesiale De Finibus Terrae, su: “Capo di Leuca: un laboratorio per lo sviluppo turistico sostenibile nel Salento”; a seguire interverrà Stefano MONTANARO, della Irigom Srl, su: “Economia Circolare e rinnovabili: l’esperienza della Irigom di Taranto”.
Le conclusioni saranno affidate a Stefano CIAFANI, Presidente Legambiente Nazionale Onlus.
Al termine seguirà il dibattito e gli interventi dei Sindaci dell’Unione dei Comuni “Terra di Leuca” e delle Autorità presenti: Biagio RAONA, Presidente dell’Unione Terra di Leuca e Sindaco di Corsano; Ettore CAROPPO, Sindaco di Minervino e Responsabile Energie ANCI Puglia; Alberto Antonio CAPRARO, Vice Sindaco di Castro; Antonio DE DONNO, Sindaco di Tricase; Anna Grazia MARASCHIO, Assessore all’Ambiente della Regione Puglia; Donato METALLO, Presidente VI Commissione Regione Puglia; Loredana CAPONE, Presidente del Consiglio Regionale della Puglia; Sebastiano LEO, Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Puglia; Cristian CASILI, Consigliere e Vice Presidente del Consiglio della Regione Puglia e Claudio STEFANAZZI, Parlamentare del Partito Democratico; infine interverranno un rappresentante dell’AC Giovani e Agesci, Sezione Lecce/Ionica.
Informazioni: Fernando Vantaggiato 333 434 5592
di Pasquale FERRARI
“Cu lu tiempu e cu la paja se mmàturane le nespule”.
Riflessioni “a tempo”.
Troppo ghiotta l’occasione per non celebrare, anche localmente, la cattura dell’ormai ex superlatitante Matteo Messina Denaro, condannato all'ergastolo per decine di omicidi, tra i quali quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, sciolto nell'acido dopo quasi due anni di prigionia, per le stragi del '92, costate la vita tra gli altri ai giudici Falcone e Borsellino, e per gli attentati del '93 a Firenze (strage che costò la vita a cinque persone, tra le quali altre due bambine, una di appena 50 giorni di vita), Milano e Roma.
L’arresto del boss, purtroppo, non restituirà la vita al piccolo Giuseppe, né alle centinaia di vittime di mafia. Rende, però, Giustizia al loro Sacrificio.
La soddisfazione e l’orgoglio, immensi e giustificati, della Procura di Palermo e dell'Arma dei Carabinieri che hanno fermato la latitanza trentennale dell'ultima "primula rossa" di Cosa Nostra, scrivendo l’ennesima pagina di Storia, sono l’espressione di un Sentimento pulito e candido, condiviso unanimemente da tutte le persone per Bene. L’operazione è il frutto di anni di lavoro, di costanza, perseveranza, abnegazione, del sacrificio di uomini e donne della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, che hanno creduto nella realizzazione di un progetto, con convinzione, e che ci spingono oggi – forse inconsapevolmente – ad una riflessione sul Tempo.
“Dio non paga il sabato". In passato, il sabato era giorno di paga, e questo proverbio sta a significare che Dio non ha obbligo di rispondere seduta stante alla provocazione e alle ingiustizie: la giustizia divina, infatti, prima o poi arriva, a prescindere dal momento. Il proverbio è arte, poesia; è soprattutto pensiero scaturito dal lento trascorrere di generazioni passate. Un altro vecchio adagio dialettale, infatti, tipico della nostra città, che ricordo scandire come un mantra dalle labbra dei nonni, deposito di saggezza incommensurabile, recita l’esaltazione della Pazienza, quasi a voler rifiutare l’arrendevolezza: “Cu lu tiempu e cu la paja se mmaturane le nespule”. La traduzione letterale è fin troppo chiara. Il senso, invece, vuole essere un Monumento alla Pazienza, all’Arte del saper Attendere. Il Tempo porta tutto a maturazione. Persino le nespole con l'aiuto della paglia (la pazienza).
La riuscita che celebriamo in questi giorni sembra quasi voler irrompere nelle nostre Vite, per arginare il problema del “tutto e subito”, uno dei più annosi della nostra società, per riscoprire il Piacere dell’Attesa. Non siamo più in grado di aspettare un qualcosa. L’Attesa aumenta il desiderio, la voglia nel perseguire un obiettivo. Può sembrare una frase retorica, ma quante volte nella nostra vita abbiamo provato questa sensazione. L’Attesa è essa stessa piacere. Scrittori e poeti ne hanno scritto lasciandoci frasi e aforismi che hanno fatto la storia.
Dal nostro piccolo angolo di vita, il plauso che tributiamo ora alla Giustizia, che con Pazienza ha dato le risposte che tutti aspettavamo, sia, parallelamente, il ringraziamento per averci dato l’opportunità di soffermarci sull’importanza del Tempo e dell’Attesa. In spagnolo “aspettare” si dice “esperar”, perché in fondo aspettare è anche sperare. Se si costruisse la casa della felicità, la stanza più grande sarebbe la sala d'attesa. Facciamone tesoro. Non stanchiamoci di aspettare perché il giorno più bello della nostra vita può arrivare domani.
FIGLI DELLA QUERCIA
di Alfredo SANAPO
Se desiderate pubblicare un ricordo, un’emozione, una testimonianza, una riflessione, un racconto, un’immagine o quant’altro legato a una pianta, un animale, una persona, un angolo della campagna o del paesaggio tricasino (frazioni e marine comprese), scrivete una e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o un whatsApp a 3275303442.
Un piccolo grande eroe
È facile parlare di bravi professionisti, di personaggi famosi per la loro santità, per le opere che hanno compiuto, per gli scritti che hanno lasciato, per le impronte che hanno dato alla comunità. Difficile è per le persone che, pur dando un forte contributo nelle pratiche quotidiane, non vengono ricordate con eguale enfasi. Forse non è mancanza di riconoscenza, forse è semplice dimenticanza di noi che siamo presi dai nostri impegni e dai nostri affanni. Nello specifico, quando frequentavo le superiori nei pressi della sede ASL dell'epoca, spesso si fermava a parlarmi Luigi, un simpatico netturbino, che ogni giorno svolgeva scrupolosamente il suo dovere. Mi faceva tenerezza perché cercava sempre il calore delle persone e spiegava con la sua parola dalla pronuncia incerta ma chiara e comprensibile. Prima che cadesse nell'oblio, ho pensato che questa rubrica poteva essere una piccola vetrina per ricordare Luigi.
Ada Chiarello
Cara Ada,
si sa, la natura dà, la natura toglie. Ha deciso di non dargli il dono di un intelletto integro, ma in compenso gli ha dato un intuito che, col senno di poi, gli ha consentito di prevedere il futuro in tema ambientale. Non poteva comprendere l'attuale emergenza in materia di rifiuti, ma aveva percepito, in tempi non sospetti, che sarebbe stato importante un corretto comportamento nei confronti dell'ambiente. Luigi D'aversa era un dipendente comunale, uno spazzino, nel gergo odierno un operatore ecologico e, a conti fatti, è stato un ecologista cittadino ante litteram. Perché la sua non la viveva solo come una professione, con tanto di divisa e di cappello, bensì una missione che andava oltre l'orario di lavoro. Nel suo linguaggio simpatico e sgangherato affermava "ne mie pelizza pelitu" (io pulisco pulito). Una frase che oscillava tra l'orgoglio del suo operato e la soddisfazione.di vedere pulita come un salotto la propria città.
Questo nostro concittadino (degno figlio della Quercia) era anche un guardiano fedele del pulito. O, meglio, con il linguaggio moderno, oggi sarebbe un perfetto educatore ambientale con le sue sfuriate appassionate, senza mai dare piglio alla violenza (quasi), verso chi gettava per terra una carta o una cicca di sigaretta. Senza differenze, rimproverava uomini, donne, ragazzi, professionisti e persino turisti. La sua presenza era la garanzia di una città luccicante anche nei suoi scorci e nei suoi angoli più dimenticati.
Un uomo buono nella sua genuina ingenuità e una dolcezza che lo faceva amare da tutti. Attualmente, si parla tanto di interventi volti all'integrazione dei diversamente abili. Lui non ne aveva bisogno, perché aveva un buon rapporto con tutti, anche coloro che non conosceva, e si faceva accettare per quello che era. Con le sue sole capacità, era perfettamente integrato nel tessuto sociale cittadino. Anzi, era la città che con lui integrava tutte le diversità perché la comunità riceveva il suo servizio impeccabile e lo ricambiava, salvo qualche frangia di ignoranza, col suo affetto
Da quando non c'è più, con lui se n'è andata una storia carica di civismo e di rispetto ambientale. E anche di allegria che esprimeva cantando con la sua simpatica voce fuori tempo. Ma la sua felicità era quando faceva il portiere nelle partite di pallone in piazza ed era portato in trionfo dai ragazzi contento del suo momento di gloria. E poi la maglietta della Juventus quando non era in divisa istituzionale e, infine, il suo mito, Dino Zoff, che imitava con tanto di guanti e ginocchiere: le sue scenografiche parate erano le sua dolce metafora che saremmo stati al sicuro finché ci avrebbe tenuto fra le sue mani...