di Antonio Lia Egregio Direttore,apprezzo l’impegno del giornale che Lei dirige per i tanti problemi che con diligenza e intelligenza affronta. Ho molto apprezzato l’idea di far venire dal popolo di Tricase le proposte e, non meno importanti, i quesiti e i problemi, la loro fattibilità e la loro risoluzione nell’interesse della Città e dei Cittadini. Le elezioni della nuova Amministrazione Comunale tricasinahanno una rilevanza non solo per la Città, ma per tutta l’area che intorno a Tricase si riconosce e opera, coinvolgendo un’area vasta di circa 60/70 mila abitanti.
La prima idea che vorrei suggerire è quella di superare il concetto di “tricasinità”. Tricase non deve isolarsi, ma deve ritrovare il suo ruolo di paese guida del Capo di Leuca. Le nuove generazioni di tutti i nostri paesi sono legate a Tricase, alle sue strutture, al suo modo di vivere, ai suoi orari, al modo di pensare, alla sua cultura, perché i nostri ragazzi hanno respirato e respirano quotidianamente aria tricasina e passano più tempo, per vari motivi, nel Comune di Tricase che in quello dei paesi dove sono residenti.
I nostri ragazzi ma anche le generazioni più adulte, Direttore, oltre ad essere nati a Tricase, in questa Città hanno studiato, lavorano,hanno i loro amici, vengono al mare, frequentano i locali, il Cinema, il mercato del Martedì, i bar, le piazze. Come si può pensare che siano dei forestieri? I Cittadini del Capo di Leuca sono fortemente interessati allo sviluppo, alla crescita, a contribuire a costruire una Città di eccellenza perché sono consapevoli che se Tricase cresce, cresce tutto il territorio.
Personalmente ho trascorso molti anni a Tricase come Presidente del G.A.L. e da quell’osservatorio ho guardato con particolare attenzione alle potenzialità che questo bel Comune ha e mi sono fatto un’idea anche attraverso incontri e discussioni con tanti Cittadini, giovani, professionisti, operatori.Non è più tempo di programmi elettorali fotocopia o copia e incolla per poi, passati cinque anni, vedere che alla fine quello che doveva essere fatto non è stato realizzato. Ma non mi voglio dilungare: voglio invece provare a proporre alcune idee.
L’approvazione del P.U.G., accompagnato dai piani particolareggiati del Centro Storico, piano coste, piano colori, piano commerciale, piano scolastico, piano dei trasporti ecc., deve essere fatta in tempi certi e brevi.Il P.U.G. deve avere una corsia prioritaria, altrimenti non so quale programma si può proporre agli elettori; gli strumenti urbanistici sono l’elemento principale per uno sviluppo organico, armonioso, sociale,sostenibile, credibile di un paese. Il turismo, per noi Salentini deve diventare l’elemento importante per un nuovo sviluppo economico e occupazionale; bisogna per questo saper attrarre: Piazza Pisanelli è il salotto buono della Città ed è una delle piazze più belle del Salento. Bisogna studiare il modo per renderla esclusiva, accogliente, ruffiana perché attragga a Tricase i turisti che nel Salento sono sempre più numerosi e raffinati; uno spazio pedonale che deve essere supportato da un parcheggio per i residenti e i visitatori dal quale si possa accedere al Centro Storico percorrendo pochi metri o magari raggiungerlocon una scala mobile. E’ urgente trovare una sede adeguata per il Municipio (vecchia scuola elementare, ACAIT, Pretura); destinare Palazzo Gallone ad un contenitore che accolga un museo civico, una cineteca, un centro di cultura comunale o meglio territoriale e perché no, destinare alcune sale per una sede Universitaria della facoltà di Giurisprudenza riconoscendo così quantoTricase ha contribuito con i suoi tanti illustri cittadini nel campo del diritto; la riqualificazione dell’ACAIT è un argomento che non si può eludere, bisogna affrontarlo in modo più ampio, che coinvolga tutta la comunità che volle quella realizzazione, la quale non può essere esclusa sul suo futuro. Bisogna rivedere e ripensare ai motivi che partorirono la zona Industriale Tricase, Specchia, Miggiano; Tricase ha bisogno ormai di un’area destinata al mercato che non crei problemi ai residenti, un’area libera, adeguata ad accogliere i frequentatori di tutto il Capo di Leuca e renderla ancora più accogliente per i mesi estivi, forse pensare ad un mercato bisettimanale non sarebbe un peccato. E’ importante e necessario riqualificare il Canale del Rio, un luogo di grande bellezza, attrazione, fascino che non può continuare ad essere lo sfogo delle acque reflue(anche se depurate) della Città, acque che devono essere riutilizzate in agricoltura e le eccedenti spinte oltre i 900 metri al largo o pensare ad un sistema di fitodepurazione. E’ urgente e necessario prendere una posizione netta sul progetto della 275 e proporre, adeguandolo, il percorso sulla Cosimina. Studiare poi la creazione di una città, la nostra, del futuro, con servizi moderni ed efficienti per il cittadino, velocizzando l’uso della banda larga e delle fibre ottiche, studiare un sistema di trasporti anche intercomunali che consenta di fare arrivare in città lavoratori, studenti, turisti ecc. senza intasare le strade con un traffico confuso e fastidioso. Valorizzare il Porto di Tricase e Marina Serra(per me i posti di mare più belli del Salento) è un dovere di chi si propone alla guida del Paese. Ho voluto lasciare come ultimo argomento i due luoghi di mare perché questo restasse più impresso nel lettore e perché sono la grande sfida progettuale, di sviluppo, di economia, di occupazione che ha Tricase che se ben pensata, studiata e realizzata potranno, con il Centro Storico e la storia stessa della Città rendere Tricase una Città di Eccellenza.
Direttore mi permetta un’ultima considerazione, non è questo il momento di chi vuole apparire, non è questo il tempo dei Sindaci della Domenica o del Corpus Domini; ci vuole passione, sacrificio, amore per dare un futuro certo a questo nostro bene comune, risposte e tranquillità ai Cittadini. Far rinascere questa nostra bella CITTA’ è un dovere al quale non possiamo sottrarci.
di Alessandro Distante La sentenza con la quale la Corte dei Conti ha condannato la Giunta Comunale di Tricase ha suscitato reazioni, commenti e polemiche. Al di là della verità giudiziaria, che ancora è da accertarsi in via definitiva stante l’annunciato appello, ed al di là anche del merito della questione con l’augurio che si accerti che nessun danno è stato causato alle casse comunali, la vicenda offre, già adesso, alcuni spunti di riflessione.
Dico subito che non mi pare utile e neppure condivisibile confondere i piani della questione, puntando il dito su chi denuncia piuttosto che sui contenuti della denuncia.
E’ vero: non è certo usuale che a denunciare un fatto, rilevante sotto il profilo della responsabilità, sia il vertice di un Ufficio. La non usualità non costituisce un giudizio di merito o di demerito, perché se una denuncia porta poi ad accertare responsabilità quella denuncia è un contributo alla legalità, ma fa emergere una situazione di evidente non comunicazione interna.
Viene da chiedersi: è mai possibile che in uno scambio costruttivo e collaborativo, che dovrebbe esserci all’interno di un Comune come in una qualsiasi azienda, non si sia potuto avere un confronto preventivo sulla opportunità/legittimità o sulla inopportunità/illegittimità di un atto che vedeva interessato il Corpo della Polizia Municipale?
Altro spunto di riflessione è che la vicenda aveva già avuto un momento di vivace confronto tra Maggioranza ed Opposizione consiliare; anche in quel caso, però, il dialogo, anche in funzione di controllo, non ha funzionato ed anzi ha portato le parti ad irrigidirsi ed a chiudersi nelle proprie certezze. Ed anzi peggio: ha portato ad avanzare sospetti che addirittura vi fosse un accordo tra maggioranza e una parte dell’opposizione direttamente interessata all’appalto.
La vicenda –ed è questo un ulteriore spunto- viene ora inserita in contesti ancora più ampi, che coinvolgerebbero la stessa cittadinanza, avvezza, con la complicità della classe forense, a creare ad arte situazioni a danno delle casse comunali, avanzando richieste di indennizzo da buche stradali, per così dire, esagerate.
Non c’è che dire: ne viene fuori un preoccupante degrado e una progressiva lacerazione del tessuto cittadino in una spirale che parte dalla difficoltà di comunicazione interna tra uffici e politica, per passare poi al muro contro muro tra maggioranza ed opposizione, per finire alla contrapposizione tra interesse pubblico ed interesse privato, quest’ultimo perseguito da una parte della cittadinanza con l’aiuto complice dei <<tecnici delle controversie>>.
Se non è possibile una città ideale, è certamente preoccupante che il confronto debba diventare scontro e che le problematiche debbano necessariamente finire in sede giudiziaria. Lo ripeto: se ci sono fatti da denunciare, vanno denunciati. Ma la questione è un’altra: è possibile prevenire i conflitti ed evitare condotte dannose per tutti e per l’immagine della Città?
Ciò che spesso manca sono le occasioni preventive o successive di reale confronto e di controllo collaborativo. Al fondo, forse una verità: quello che deve crescere è quella voglia di “impicciarsi” di più e meglio da parte di tutti i cittadini, di riconquistare quel “senso dello stare insieme” (come alcuni hanno scritto nello scorso numero); solo così il confronto sarà sempre più politico ed allargato e solo così, in nome del bene comune, verranno limitate, se non eliminate, le occasioni per interventi della Magistratura.
S.S. 275: IL TRACCIATO NON SI TOCCA
di Francesco De Nuccio Portavoce Associazioni aderenti al Comitato Pro 275
Lunedì 17 ottobre u.s. a Tricase è andato in scena l’ennesimo circo equestre sulla S.S. 275.
Intanto è singolare che i “promotori” dell’iniziativa non abbiano avvertito la necessità di invitare al tavolo le associazioni aderenti al comitato pro 275, le quali, avendo mobilitato in tante occasioni migliaia di cittadiniesprimono una rappresentanza territoriale almeno pari a quella del comitato di segno opposto, in realtà più contenuto e territorialmente circoscritto.
Nel merito dell’argomento, invece,ribadiamo che:
Ringraziamo il sindaco di GaglianoC.Nesca per avere RESPONSABILMENTEevidenziato come ogni modifica di tracciato rappresenterebbe una violazione delle deliberazioni assunte a suo tempo dai Consigli Comunali e, non ultimo, dell’accordo siglato a Roma nel 2011 tra ANAS, Ministero, Regione Puglia e Provincia di Lecce.
Questi sono i passaggi cruciali nei qualigli enti rappresentativi del territorio hanno cristallizzato la volontà di approvareil progetto definitivo di ammodernamento da Maglie a S. Maria di Leuca, con le significative mitigazioni e riduzioni di tracciato (da quattro a due sole corsie) negli ultimi 7 km.
In più occasioni è stato dimostratoche ipotesi di varianti verso Specchia o ad est di Tiggiano e Corsano – cioè a ridosso del Parco Otranto-Leuca! - risulterebbero piùIMPATTANTIsul piano paesaggistico – ambientale, meno sicure e meno funzionali al collegamento dei centri urbani.
Chi le propone,dunque, continua ad alimentare demagogia e retorica ambientalista ipocrita, che in concretosottende miseri campanilismi, lotte correntizie di partito egli interessi ditaluni privati espropriati (già soccombenti in tutti i loro ricorsi contro il progetto)
Un Consiglio Comunale aperto per dibattere sulla strada 275.
Nella Sala del Trono si sono ritrovati i Sindaci dei Comuni a Sud di Tricase; insieme a loro alcuni parlamentari e consiglieri regionali salentini e il Presidente della Provincia. Gli interventi hanno messo in evidenza diverse posizioni: da chi (on.le De Lorenzis e cons. Casili)
è contrario all’opera per come progettata, a chi propone l’inizio immediato dei lavori salvo riesaminare il tratto finale (cons. Abaterusso, cons. Caroppo e on.le Massa), a chi invece è favorevole ad una strada fino a Tricase (cons. Blasi).
I Sindaci: favorevoli Gagliano e Castrignano; perplesso sui costi Tiggiano;
contrario Alessano; non contrario Corsano; riesame del tratto finale Tricase.
L’assenza di ANAS non ha consentito di conoscere le intenzioni di chi, almeno fino ad ora, ha gestito la questione e questa assenza ha pesato negativamente.
In Sala, non molta gente. Poco interesse alla 275 o poca fiducia nella utilità di un Consiglio comunale aperto?
Positiva l’iniziativa presa dal Comune di Tricase anche su sollecitazione di una Associazione politica (Prendiposizione):
è stata un’occasione per avviare una politica dell’intero Capo di Leuca.
di Luigi Mastria LA STANGATA
Non si può che condividere l'intervento del direttore per favorire la partecipazione dei cittadini alla stesura di un programma per la prossima amministrazione cittadina. Purtroppo l'esperienza ci ha insegnato che anche il programma stilato con le migliori intenzioni si dovrà confrontare con le mille ristrettezze economiche, con la giungla di norme da rispettare, con i rimpalli tra questo e quell'ufficio, e purtroppo verrà realizzato solo in una sua minima parte. Come elettore vorrei poter esprimere un voto consapevole e perciò oltre ai programmi, ahimè spesso copiati da campagne elettorali precedenti o da amministrazioni di altre località, cerco di informarmi sulle persone che si proporranno alla guida dell'amministrazione.
Quello che più mi colpisce è il silenzio assordante della politica locale. In altre piazze attese alla competizione elettorale, Lecce in primis, si assiste ad un dibattito fiorente circa i modi e l'ambito nei quali individuare i candidati sindaci. Si discute di elezioni primarie, di tavoli, di coalizioni e non ultimo si fanno apertamente dei nomi. A Tricase invece tutto tace. Ci dobbiamo accontentare di qualche sporadico articolo di giornale basato magari su qualche pettegolezzo carpito da un volenteroso redattore o peggio della velina passata ad arte “per vedere di nascosto l'effetto che fa”.
Forse sono distratto e poco informato, ma non mi pare di ricordare alcun intervento dei partiti locali. Sappiamo che il partito democratico è attualmente commissariato, ma questo non impedisce che al suo interno si possa svolgere un dibattito aperto sulle scelte che si vanno ad affrontare. Immagino che ci saranno frequenti e partecipate assemblee, perché nel caso in cui così non fosse, mi chiedo con quale criterio verrà individuata la candidatura che da qui a pochi mesi ci verrà proposta. Le stesse considerazioni si possono fare sugli altri partiti che non mancheranno certo di certificare la propria esistenza in vita in occasione della tornata elettorale.
Ecco io vorrei che quanti vorranno proporsi escano fin da oggi allo scoperto. Vorrei potermi confrontare con loro, capire se sono più inclini all'ascolto o al narcisistico monologo. Vorrei capire qual è la loro “visione” del futuro, valutare l'orizzonte temporale dei loro progetti. Invece temo che ancora una volta dovremo aspettare fino agli ultimi giorni utili prima di poter valutare. D'altronde lo si sa, i vari “esperti di campagne elettorali” sostengono che le candidature fatte con troppo anticipo vengono “bruciate”; come se si trattasse di un grande giro di poker, ognuno ha il suo asso nascosto nella manica da tirare fuori all'ultimo giro, ognuno prepara i suoi bluff da mettere in scena per distrarre gli avversari.
Perché allora meravigliarsi se le persone scelgono di non andare a votare? A cosa serve invocarne la partecipazione solo in occasione del voto? Ai cittadini piace votare, ma non piace essere presi in giro. Se il voto ha come unico scopo la ratifica preventiva delle scelte dei prossimi cinque anni, sempre meno elettori avranno voglia di impugnare la matita, di sporcarsi le mani, il giorno del voto.
Ho l'impressione allora che ancora una volta Tricase stia giocando la partita sbagliata, vorrei che una volta tanto si cominciasse a giocare il gioco della trasparenza perché quella messa in scena sino ad oggi è una commedia già vista.
di Stefania Zocco QUI CI VUOLE UNA RIVOLUZIONE CULTURALE, DOVE SIETE ? CANDIDATEVI
La vita politica di Tricase non mi piace e parlare di elezioni ha sempre il sapore della retorica, tuttavia vorrei almeno tentare di dire la mia e rompere il sistema, questo sistema fatto di vecchi rancori e nuovi sorrisi. Da sempre votiamo i soliti nomi (talvolta due volte di seguito) quindi il solito modus vivendi, il solito gioco delle sedie raramente finalizzato al bene comune: mai una proposta vera, concreta, un nome nuovo davvero, scevro da complotti e lobbie che sappia guidare il paese verso la prosperità. Immagino già gli anni avvenire in cui ci lamenteremo mansuetamente dell’altrui demagogico operato.
Siamo stati meglio quando non c'era il sindaco mi pare: prova ne è il 2007 periodo del commissario esterno guidato da un tecnico del settore, in cui tutto funzionava addirittura meglio. I principi della democrazia e progresso furono meglio espressi...io stessa beneficiai di un bando pubblico per l'assegnazione del campo sportivo di via Matine (campo vecchio) che nessuna altra amministrazione volle indire nonostante la legittimità della richiesta; si perse quel senso ponzio-pilatesco e stantio che da sempre aleggia a palazzo Gallone...questo dovrebbe far riflettere!. Ci vogliono persone qualificate capaci di dare uno scossone, dei rivoluzionari attivi, di solito sono giovani, perché no! magari un pò "affamati" di cibo e azione, non ancora impigriti dal benessere; magari una madre di famiglia che sa arrivare a fine mese a ogni costo.
Ci vuole Passione. C'è tanto da fare in questo paese con i suoi nove km di litoranea: avremmo tutte le caratteristiche per essere una bellissima località marina e non un paese con due micro-marine che invece si sviluppa anarchicamente da tutt'altra parte (ahahah che idiozia), abilitiamo le nostre coste all'accoglienza turistica di massa come Gallipoli d'estate...o almeno come la vicina Andrano, e smettiamola anche di pensare che sia normale fare il bagno in un porto.
Rendiamolo vivibile: basta buche, basta discariche chiuse quando servono. Spostiamo questo benedetto depuratore malfunzionante, e perché non ricostruiamo anche il mercato coperto su piazza Cappuccini ormai diventata esclusivamente pista per bambini, incoraggiamo l’economia, non solo sagre e feste patronali. Il potere delle idee può sovvertire la vecchia politica.
Qui ci vuole una rivoluzione culturale, dove siete? Candidatevi