QUALE TRICASE VOGLIAMO
di Nunzio Dell’Abate
Le riflessioni del Direttore del Volantino sugli imminenti lavori di restringimento dei marciapiedi di via Roma per un importo di € 51.000 a carico del bilancio comunale riaprono il dibattito sull’idea di città che vogliamo in termini di viabilità, di mobilità e soprattutto di qualità della vita.
Non vi è dubbio che quei marciapiedi, come d’altronde quelli su via Cadorna, abbiano sin dall’inizio manifestato tutte le loro pecche progettuali, per fruizione ed estetica e che quindi, prima o poi, una loro riqualificazione andava escogitata.
Ma forse sarebbe stato opportuno ripensare prima l’intero centro urbano, il suo perimetro ed il tratto identitario da imprimere. Altrimenti potrebbe rivelarsi un intervento spot, magari presto superato da altre esigenze e sensibilità, con inutile sperpero di risorse pubbliche. Va studiato ed attuato un piano traffico adeguato e complessivo.
Fino ad oggi si è intervenuti con aggiustamenti a macchia di leopardo che hanno finito nella maggior parte dei casi ad intasare ed inquinare zone nevralgiche della città.
Va rivista la segnaletica stradale, incrementata e rinnovata con i tempi quella informativa sui luoghi e servizi del paese ed infine regolamentata a dovere quella pubblicitaria.
Vanno individuate e ben servite le aree a parcheggio, anche incentivando attraverso delle apposite convenzioni la messa a disposizione di terreni o spazi privati.
Tanto beneficio ha portato il parcheggio libero di piazza Caserta ed occorre insistere con le Ferrovie per utilizzare a tal fine parte dell’ampio spiazzo a ridosso del passaggio a livello.
Ma preliminare è la scelta strategica che si vuol perseguire e dunque il compito assegnato ad ogni pezzo del nostro centro urbano. Ad esempio via Roma deve essere intesa come una semplice strada di accesso e quindi la si deve caratterizzare per questa finalità in termini di percorrenza e di sede viaria?
Oppure come strada per il parcheggio e la sosta di veicoli? O invece come zona di passeggio, svago, aggregazione e promozione della città, già quindi parte de suo cuore pulsante?
Nei primi due casi si agevola l’uso residenziale degli immobili che vi si affacciano, nell’ultimo quello ricettivo/ristorativo, di intrattenimento e commerciale. E così a seguire.
La scelta spetta a chi amministra, anche in un’ottica di medio/lungo termine, purchè sia chiara e convinta. Certo è necessario l’ascolto e la condivisione della comunità e soprattutto un estenuante percorso di educazione a nuovi stili di vita ed opportunità.
Ma talvolta bisogna osare per uscire dall’ordinario, per non dire dallo stantio, ed elevarsi a Città attraente e produttiva
di Alessandro Distante
Mentre stavamo chiudendo il numero di questa settimana, siamo stati contattati dalle Forze dell’Ordine per una richiesta di collaborazione su una indagine che coinvolge alcuni poteri forti di Tricase.
Tutto nasce dalle nostre rubriche; secondo l’ipotesi accusatoria sarebbero state inviate in Redazione, da persone interessate, false notizie, poi pubblicate, al solo scopo di creare inutili allarmismi e un clima di generale mobilitazione con fini insurrezionali.
Da qui la richiesta di collaborazione al nostro Redattore Pino Greco
(vedasi foto che pubblichiamo malgrado il riserbo che copre le indagini e la privacy)
Le indagini riguardano, in particolare, alcuni articoli usciti negli ultimi tempi che contenevano attacchi ad importanti Istituzioni e soprattutto le notizie apparse nella nostra rubrica “Segnalazioni” che, sempre secondo le indagini, sarebbero false e messe in giro e quindi pubblicate solo per mettere in difficoltà l’Amministrazione Comunale.
Nel dare notizia di queste indagini e nell’assicurare da parte della Redazione la massima collaborazione, avendo già confessato alle Forze dell’Ordine la nostra assoluta buona fede, abbiamo ritenuto comunque di uscire con il numero della Settimana perché l’informazione non può mancare in una Città come Tricase ma soprattutto perché è la Settimana del Carnevale e quindi un periodo nel quale ….. ogni scherzo vale!
di Pino Greco
I titolari di attività commerciali nella frazione di Depressa,dopo aver sentito circolare alcune notizie in merito ad una ipotesi di modifica del senso di marcia su via Brenta, chiedono:
” che non venga presa alcuna decisione in merito a quanto in oggetto, considerato il fatto che una tale decisione potrebbe a nostro avviso peggiorare la già delicata situazione economica che le nostre attività subiscono perché ubicate fisicamente in una frazione,fuori da una zona commerciale più trafficata come nel nostro capoluogo.
Sarebbe auspicabile invece una maggiore presenza di vigili urbani per far si che venga rispettato il codice della strada specie per le auto in sosta vietata,in modo tale da far scorrere il traffico senza grandi problemi.
Confidiamo in una vostra presa in considerazione della presente,rimanendo a disposizione per una eventuale riunione per poter discutere dell’argomento”.
Dunque su via Brenta una delle strade principali di Depressa, il pomo della discordia è l’istituzione o meno del senso unico.
I commercianti che ancora resistono nella frazione sono stati chiari: niet!
E lo hanno messo nero su bianco all’attenzione di Sindaco Chiuri, Assessore Mario Turco e Consigliera della frazione, Francesca Longo.
A questa proposta sembrerebbe che se ne aggiunta un’altra di segno contrario favorevole al senso unico e che stia partendo una diversa raccolte di firme.
Come andrà a finire?
27 febbraio 2019
TRICASE CALCIO In un clima sempre più difficile….piove sul bagnato..
Accolto il ricorso del Lizzano: Sconfitta inflitta dal Giudice sportivo per 3-0 a tavolino, ai danni del Tricase per l’irregolare posizione del suo tesserato Pierpaolo Desiderato nella gara del 27 gennaio scorso giocata a Lizzano (0-0 al 90′).
Il Lizzano aveva presentato ricorso vantando la violazione dell’art. 95 Noif, avendo Desiderato già giocato, quest’anno, con Taurisano, Alto Salento e Tricase, quindi in tre società diverse, una in più rispetto a quanto previsto dal regolamento.
Dunque, cambia la classifica, siamo ultimi a pari punti con il Lizzano.
Domenica,ore 15 arriva al San Vito la Deghi Lecce (seconda in classifica)
Una donna racconta la sua situazione:
”Non riesco a contattare l’amministratore,e dal Sindaco non ho avuto risposta ”
“Voglio pagare regolarmente tutte le mie quote, ma, da un po di tempo non riesco ad avere un contatto personale con l’amministratore di condominio. Non risponde più al telefono, ignora i miei contatti, lo cerco per avere spiegazioni sulla gestione dell’immobile, senza nessuna risposta concreta. Sono stata dal sindaco Carlo Chiuri e dall’assessore ai servizi sociali Sonia Sabato per chiedere un supporto. Il tutto però, è rimasto inascoltato”.
E’ la vicenda che riguarda la signora Francesca Martina,un’inquilina residente nellazona 167 di Tricase chenon riescearassegnarsi e ad accettare una situazione di disagio che dura da troppo tempo con un grosso debito con l’Acquedotto Pugliese da parte di tutta la palazzina dovevive.
“Mi è stato detto chenon tutti pagano regolarmente ciò che è dovuto, ma io faccio il mio dovere e nonostante ciò, non vedo restituito quello che mi spetta”.
La signora Martina è madre di famiglia: “ho sempre pagato regolarmente i miei bollettini di occupante affittuaria, voglio “ pianificare” la mia situazione, voglio incontrarmi personalmente con l’amministratore del condominio dove vivo.
Sono stata agli uffici di competenza, mi hanno comunicato che ci vuole il verbale di assemblea con firme visibili del Presidente e del Segretario,riportante l’autorizzazione al distacco del/i condomino/i che ne fanno richiesta con riconoscimento del debito totale in capo al Condominio e ripartizione del debito totale per ogni singolo Condomino ( la somma dei parziali deve corrispondere con la morosità presnte)che dovrà essere riportata sul verbale e/o su un allegato al verbale; in più altra documentazione che deve preparare l’amministratore di condominio per riportare la corretta regolarità di tutto.
Lo so,vi sono problemi grossi ma non irrisolvibili, di cui tutti sono a conoscenza, chiedo almeno di risolvere il problema dell’erogazione dell’acqua, io ho sempre pagato anche perché mi è stato riferito che secondo gli orientamenti della Corte di Cassazione senza l’energia elettrica si può vivere ma senza l’acqua no”.
Forse una storia che capita spesso nei condomini, situazioni non facili da gestire ma, sia ben chiaro che pretendere il pagamento delle quote è un diritto, pagarle è un dovere, poiché tutto è ben disciplinato dalla legge.
L’appello finale della signora Martina è pieno di speranze:”Il buonsenso invita sempre e comunque al dialogo tra le parti, dunque,invito l’amministratore di condominio ad una convocazione per esporre a noi tutti la situazione per fare in modo che tutto possa essere facilmente gestibile, facendo prevalere la comprensione”