Spazio 3000”- Venerdi 5 luglio-Piazza Pisanelli- Ore 22

L’attitudine umana più vicina alla grazia di Dio è l’umorismo. Ad affermarlo è Papa Francesco.

Ad apprezzarlo e farne filosofia di vita è certamente il clown Lacoste che venerdì 5 luglio in Piazza Pisanelli alle ore 22.00 presenterà il suo nuovo spettacolo dal titolo “Spazio 3000”.

L’artista immagina la vita del futuro. Corre l’anno 3000 e la terra rimane ancora l’unico pianeta del sistema solare  dove la vita è possibile.

Dopo anni di guerre, lotte anche violente, divisioni e discriminazioni è finalmente la pace a governare il mondo ...e a garantirla è lei, la donna, finalmente riconosciuta nel suo ruolo di madre affettuosa è creatura preziosa.

Ma qualcosa di terribile sta per accadere: il mentauro, razza aliena proveniente dalla costellazione di Orion giunge sulla terra. Ha ordine di annientare ogni forma di vita e rapire la donna... per poi tornare a dileguarsi fra le stelle.

Sul pianeta terra tutto è morto, distrutto... non ci sono più alberi che si muovono al vento, fiumi che scorrono, bambini che corrono e giocano felici... non vi sono più uomini che lavorano e donne che amano e sopportano. Ma quando ormai tutto sembra finito, in realtà c’è sopravvivenza.

Sulla terra sopravvivono la favola e la fantasia; la cultura, la saggezza; e non ultima la comicità e l’ironia. Saranno questi elementi, impersonificati da una compagnia di quattro uomini sopravvissuti, a far sì che l’unica donna, prigioniera del mentauro possa essere salvata e consentire la rinascita.

12 Bambini e 7 adulti coinvolti in uno spettacolo esilarante e fantastico, che nasce dalla fervida creatività del clown che guida e dirige in modo impeccabile i suoi malcapitati e allo stesso tempo fortunati “volontari” presi come sempre fra il pubblico che ancora una volta diviene protagonista indiscusso dello spettacolo.

Da non perdere, venerdì 5 luglio in piazza Pisanelli a Tricase, alle ore 22.00 “SPAZIO 3000”, il nuovo lavoro del clown Lacoste.

di Alessandro Distante

Le revoche di due Assessori e la revoca delle deleghe per gli altri due hanno fatto scoppiare una crisi amministrativa nell’Esecutivo comunale tricasino.

Questo giornale più volte aveva, talvolta scherzosamente tal’altra in maniera più seria, parlato di sfilacciamento della maggioranza e di difficoltà, anche relazionali, tra il Sindaco ed i componenti della Giunta, preannunciando le revoche oggi in effetti verificatesi.

I fatti recenti e le dichiarazioni dei diretti interessati pongono in crisi uno degli obiettivi fondamentali del Sindaco ed una delle volontà maggiormente espresse dagli elettori: riportare Tricase ad un clima di sereno confronto attraverso quella che il Sindaco ha sempre chiamato pacificazione.

Le ragioni della revoca, come pure traspare dai decreti sindacali, sono quelle del metodo di azione che, a sentire gli uni e gli altri, ruota attorno al mancato confronto interno ed esterno, alla mancanza di collegialità, elementi, questi, che sono alla base di qualsivoglia processo di pacificazione, a meno di intendere la “pacificazione” come quel “volemose bene” che mal sopporta i disturbatori di turno o di professione.

L’altro elemento di riflessione è che la Giunta era stata costituita con la nomina dei Consiglieri più votati per ciascuna delle Liste che, in campagna elettorale, avevano sostenuto il candidato sindaco Chiuri.

La Giunta quindi aveva una forte connotazione politica e, di riflesso, una forte rappresentatività del corpo elettorale. Le revoche oggi disposte sconfessano questo criterio di scelta ed incidono sul peso elettorale dell’intera maggioranza.

Il criterio di scelta (i più votati di ogni lista) non era certo il criterio migliore per garantire un Esecutivo capace ed attrezzato per amministrare il Comune, anche se non può certo dirsi che i due ex Assessori revocati fossero meno capaci o meno bravi degli altri, considerate anche la preparazione professionale e le esperienze, in un caso anche amministrative, maturate in passato.

Piuttosto quel che viene fuori è che amministrare una Città non è facile e che il primo investimento deve essere quello di non subire scelte altrui, e ciò fin dalla formazione della Giunta.

Il sindaco, eletto direttamente dai cittadini, è chiamato a svolgere il suo compito e ad assumersi le sue responsabilità operando con grande determinazione sia nella elaborazione e gestione del programma, sia nella scelta dei suoi più stretti collaboratori.

Le esigenze elettorali non possono prevalere su scelte di efficienza dell’azione amministrativa e, venendo a quanto accaduto, la nomina di un assessore deve essere fatta dal sindaco e non da altri; diversamente, prima o poi, i rischi di incomprensioni e di difficoltà relazionali possono portare alla paralisi di interi settori della macchina amministrativa e poi alla crisi vera e propria.

Sarebbe quindi semplicistico ed ingiusto far passare il messaggio che i revocati abbiano specifiche e personali responsabilità; le cause remote di quanto accaduto ma questo è il pensiero del direttore di una testatina sono quelle di una male intesa pacificazione e di un approccio che non ha preso in adeguata considerazione le difficoltà della gestione di una complessa macchina amministrativa quale è un Comune.

Le cause remote sono nella assenza della politica e nella diffusa convinzione che si possa separare l’avventura amministrativa da una conoscenza della realtà che passa attraverso una vita politica che si deve nutrire di passione e di impegno civico al di là della carica affidata dagli elettori

Tricase,26 giugno 2019

Tricase Punto e a Capo, lista civica di cui è stato eletto Mario Turco, assessore defenestrato dal sindaco Chiuri ha annunciato di revocare la propria fiducia a sindaco a e maggioranza.

Con riferimento al Suo decreto n. 26 datato 21/06 e notificato in data 22/06 c.a. con all’oggetto revoca dell’assessore comunale Mario Turco”, si legge nella lettera aperta destinata al sindaco, “il gruppo politico Tricase Punto e a Capo, considerato il venir meno del rapporto di fiducia con l’assessore Mario Turco e con il consigliere Giuseppe Peluso, decide di revocare tale appoggio fino a quando non venga chiarito, tale provvedimento, nelle sedi opportune“.

Revoca immediatamente annullata con un comunicato stampa del consigliere Peluso che conferma il suo appoggio alla maggioranza.

 

Tricase,26 giugno 2019

IL CONSIGLIERE PELUSO:” RESTO ALLA FINESTRA”

Io, Giuseppe Peluso, nella qualità di consigliere di maggioranza, prendo le distanze da tutto quanto fino ad ora dichiarato dal gruppo “Tricase punto e a Capo” in quanto mi sembra prematuro prendere qualsiasi decisione sul mio futuro appoggio politico.

Sono l'espressione di tanti elettori che hanno creduto in me, ed è mio dovere mettere al primo posto gli interessi della collettività e non del singolo.

In questo momento, ritengo che la cosa più giusta sia quella di “Restare alla finestra”, rimanendo dove gli elettori mi hanno collocato, cioè in maggioranza.

Ciò detto, ritengo, senz'ombra di dubbio, che l'assessore Mario Turco abbia assolto il suo mandato egregiamente, ma saprò valutare, e lo farò con assoluta serenità, se questo sarà il punto di ripartenza per l'amministrazione tutta di Tricase, per tirare le somme e fare un mea culpa generale ed avere un futuro più collaborativo ed un nuovo spirito di squadra.

Oggi,27 giugno ore 15.30 ....è previsto un " caldo" consiglio comunale

L’azzeramento della Giunta Comunale non è altro che la goccia che ha fatto traboccare il vaso di un amministrazione che sin dall’insediamento ha palesato tutta la sua incapacità ed approssimazione nel governare.

A nulla è valsa la nostra azione propositiva e di stimolo nell’interesse della comunità che, pazientemente, abbiamo rivolto dai banchi della minoranza.

La responsabilità della débacle va addebitata in primis al Sindaco Chiuri, totalmente carente di direzione politica ed amministrativa ma stracolmo di egocentrismo ipertrofico.

Da una parte i continui litigi tra Consiglieri, Assessori e lo stesso Sindaco, giunti financo a togliersi il saluto; dall’altra, l’assenza di idee e di programmazione, nonché la quotidiana navigazione a vista hanno fatto il resto.

Oggi Tricase è allo sbando e resta assai lontana da quello sviluppo economico ed occupazionale che si registra nei paesi limitrofi. Lo stallo interessa indistintamente tutti i settori della città e la cittadinanza non crede più ad un cambio di passo, vista anche l’assoluta mancanza di dialogo e confronto con chi amministra.

Tale stato delle cose si ripercuote anche sull’immagine di Tricase, sempre più emarginata politicamente nel Capo di Leuca. L’ampia fiducia concessa dai Tricasini giusto due anni fa al Sindaco, in ragione degli sbandierati cambiamenti, si è rivelata beffardamente mal riposta.

Non possiamo più consentire tale inesorabile stillicidio, va posta la parola fine a questa Amministrazione prima che sia veramente troppo tardi.

Invitiamo tutti, responsabilmente, a staccare la spina e a chiedere scusa alla nostra Comunità.

Noi siamo pronti.

I Consiglieri di Opposizione

Fernando Dell’Abate ,Maria Assunta Panico ,Alessandro Eremita, Nunzio Dell’Abate e Vito Zocco

Rimpasto in giunta...parla il primo cittadino:

"La buona politica amministrativa, soprattutto a Tricase, in questo momento storico, con una programmazione che finalmente riesce a vedere realizzate alcune progettualità che avevamo immaginato e proposto ai tricasini nel corso della campagna elettorale, ricevendone ampio consenso», dichiara il primo cittadino, «avrebbe bisogno di concentrare intelligenza, passione, energia attorno a questioni di rilievo ed invece mi accorgo che, a volte, continua a trovarsi prigioniera della autoreferenzialità.

E, purtroppo, non più degli schieramenti come avveniva in passato, ma dei singoli».

«Da tempo», spiega il sindaco «avevo manifestato alla maggioranza consiliare la necessità di ridefinire strategie politico-amministrative e azioni per restituire speranza, fiducia nel futuro senza di cui ogni impresa per migliorare l’azione amministrativa diviene un vano sogno.

Ho sempre ritenuto che il nostro impegno di amministratori fosse quello di approfondire i problemi prospettando soluzioni coerenti con il mandato amministrativo ricevuto.

E rispetto a questo mandato che gli elettori ci hanno affidato era nostro dovere anteporre la prospettiva globale dell’azione amministrativa di una compagine rispetto anche alle particolare visioni dei singoli, fossero essi anche investiti di responsabilità assessorili».

Il primo cittadino motiva così la sua decisione di dare vita al cosiddetto rimpasto in giunta:

«Se per continuare ad immaginare e mettere in campo una politica capace, attraverso decisioni alte e partecipate, di pensare le ricadute di ogni singola scelta sulla generazione futura, si doveva passare anche attraverso una rimodulazione dell’organo esecutivo, questa decisione andava responsabilmente presa.

Ed è ciò che ho fatto. Ritenendo che Tricase avesse bisogno di una classe politico-amministrativa responsabile, preoccupata dell’interesse generale, fiera di dirigere.

Non sempre l’essere forti nel consenso si traduce in una fortezza di governo delle più ampie sfaccettature degli interessi di una comunità».

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