Lunedi, 27 luglio 2020
Maria Grazia Chiuri,direttore creativo della storica maison francese Dior.
In questi giorni nella "sua " Tricase ...
Una formula magica che giova alla nostra Città...
Come dire una " Grazia " per Tricase
LA SFILATA DEI TRICASINI
di Alessandro Distante
La sfilata di DIOR a Lecce ha visto protagonista assoluta Maria Grazia Chiuri, originaria di Tricase.
La sfilata, seguita da tutto il mondo, si è svolta a Lecce in Piazza Duomo.
La Chiuri non era l’unica tricasina ad essere impegnata nell’organizzazione e divulgazione di questo evento che ha attirato a Lecce i più grandi vip della moda e dello spettacolo.
Insieme a lei hanno lavorato Edoardo Winspeare, che ha curato alcuni video clip ed ha ripreso alcune parti dell’evento; Ippazio Turco che, con il suo marchio Lemì, ha fatto gustare i piatti della sua cucina, Agostino Branca con le sue ceramiche.
La tricasinità ha quindi animato Lecce e la moda internazionale.
E’ una bella notizia che conferma come a Tricase e da Tricase possono nascere storie personali importanti.
Se allarghiamo lo sguardo, è immediato il pensiero ad altri tricasini illustri: dall’avv. Michele Crisostomo, di recente nominato presidente di ENEL, alla dr.ssa Alfonsina Russo, da tempo sovrintendente del Colosseo e dei Fori Imperiali a Roma, ad Antonio Guida, chef pluristellato a Milano e, ne siamo sicuri, l’elenco potrebbe continuare.
Se solo si riuscisse a creare un rapporto con questi illustri concittadini si generebbe un giro virtuoso che sarebbe gradito alle persone sopra citate, ma sicuramente sarebbe di grande ritorno per Tricase.
E’ un’idea, un’altra per la prossima Amministrazione.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi lunedì 27 luglio 2020 in Puglia, sono stati registrati 1052 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 3 casi positivi: uno in provincia di Foggia e 2 in provincia di Lecce.
È stato registrato un decesso nella provincia di Foggia.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 230.475 test.
3962 sono i pazienti guariti.
79 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4592 così suddivisi:
1.502 nella Provincia di Bari
382 nella Provincia di Bat
671 nella Provincia di Brindisi
1181 nella Provincia di Foggia;
545 nella Provincia di Lecce;
281 nella Provincia di Taranto;
30 attribuiti a residenti fuori regione.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
di Giuseppe R. Panico
Mancano circa due mesi a dare il benvenuto ai nuovi eletti dal nostro voto. Saliranno a Palazzo Gallone, nella speranza che sappiano poi dare continuità, qualità e dinamismo alla loro azione amministrativa. La recente storia patria e la dominante mentalità cittadina non inducono all’ottimismo, ma la speranza è d’obbligo e così il dovere civico di adoperarsi perché questa si concretizzi.
La “Piazza Pulita” che la politica cittadina ci ha offerto di recente non andrebbe intanto rioccupata dai troppi P.R. (Politicanti Riciclati)” che hanno già evidenziato i loro limiti e che ben poco ci hanno dato come bene comune o costruttivo pensiero. Hanno spesso rinunciato al faticoso “fare futuro”, preferendo l’inerzia del presente, il povero consenso e discutibili scelte. Se Tricase è poco sviluppata e priva di un serio, pur tardivo, programma di recupero, quasi un simbolo delle opportunità mancate, lo dobbiamo proprio a tale modo di amministrare.
La piazza è ora pulita, la gramigna che ne infestava le aiuole intorno pare scomparsa, ma una sua caratteristica è quella di ramificarsi sottoterra, di essere resistente a zappette e diserbanti e di soffocare sul nascere le più giovani o produttive piante e sementi. Il nostro prossimo voto dovrebbe servire ad estirparla del tutto e dar nuova e duratura vita a nuovi fiori e nuovi frutti, nuovi profumi e sapori, a una nuova Tricase in corsa verso il suo avvenire.
Ma ci vuole un Capo che in capo alle sue aspirazioni non abbia vanità e narcisismo, sete di potere e di immagine, ma il senso del dovere del suo alto incarico. Che sappia crearsi uno Stato Maggiore o un Team che sia maggiore, oltre che nel sostenerlo e consigliarlo, nel controllare e limitare quei “poteri dominanti” che spesso radicati a palazzo più ancora della gramigna, condizionano l’agire e il decidere dei nuovi arrivati, come anche nel resistere alle eventuali intimidazioni esterne (in tale ultimo triste campo la Puglia è al secondo posto in Italia).
Candidati dunque, meritevoli del nostro voto non per “stirpe” e consistenza della loro “famiglia amorale”; non per facile eloquio e promesse alla… “Vanna Marchi; non racchiusi nel proprio recinto culturale e professionale. Soprattutto non troppo anziani e dunque restii o inidonei al cambiamento, distanti dai giovani e dal rapido evoluire di un mondo, oggi in grave crisi. Spesso con passata esperienza politica o civica ricca di furbizia per il loro interesse e scarna di saggezza per il bene comune; un appiccicoso collante verso il passato e non un fluido lubrificante verso il futuro.
Nel nostro interesse, sarebbe doveroso un serio “check-up” sullo “status quo” e “quo ante” dei candidati in ballo che, sul palcoscenico elettorale, vorranno ballare la loro pizzica in salsa politica. Non solo per premiare i migliori, ma noi stessi, il nostro futuro, la nostra città.
Nel sottobosco elettorale, crescono intanto “funghi” e “funghetti”, anche tossici, che da inerti “sordomuti” nella realtà civico-politico-culturale cittadina, sciorinano ora idee e presenza, cercando voti e consenso. Balleranno pure loro la pizzica anche nel coro di liste politiche, spesso da “Armata Brancaleone” per certe crociate che di Gerusalemme sapevano un bel nulla.
Dopo le elezioni, tali liste usualmente si sciolgono, come ghiaccioli a ferragosto e lasciano tutto solo il loro eventuale eletto, a leccarsi a palazzo un secco stecchino. Forse, per un buon nuovo inizio, non avremmo bisogno di una “Gerusalemme Liberata” o di bande di Lanzichenecchi all’assalto di Palazzo Gallone ma di una “Tricase Riconquistata” da noi tutti, con la vincente arma di un più maturo voto, e da affidare a un sindaco che sappia ascoltare e non irritare, unire e non dividere, diplomatico e non arrogante e che, più che lingua sciolta in bocca, abbia buone idee in testa e dei suoi sostenibili programmi convinca la gente, anche quando un po’ di gente li osteggia.
Non in veste di amministratore di condominio che ci ripulisce la caldaia d’inverno e ci crea un po’ d’ombra d’estate, ma di Primo Cittadino degno di tal nome e della sciarpa che indossa. Non solo per l’arida conta dei voti, ma per personali qualità da scoprire, prima delle urne, nelle nascoste pieghe del suo check up e curriculum vitae.
Pur non troppo chiari, come spesso in politica, ci aiuteranno nel porre sul giusto nome la nostra croce e a non essere noi messi in croce da nuovi dissidi, furbizie e gramigne, al ballo della loro pizzica con stonati tamburelli. In tal caso meglio tornare a far “piazza pulita” e, forse per sempre, a un buon commissario. Ci risparmieremmo l’improduttivo ciarlare e votare e tanti nostri soldini. Ancora incapaci di governarci da soli, qualcosa di buono da uno straniero “podestà” di sicuro lo avremmo.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 26 luglio 2020 in Puglia, sono stati registrati 1890 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati
3 casi positivi provincia di Lecce.
E’ stato registrato un decesso nella provincia di Bari
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 229.423 test.
3961 sono i pazienti guariti.
78 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 4589 così suddivisi:
1.502 nella Provincia di Bari
382 nella Provincia di Bat
671 nella Provincia di Brindisi
1180 nella Provincia di Foggia;
543 nella Provincia di Lecce;
281 nella Provincia di Taranto;
30 attribuiti a residenti fuori regione.
I Dipartimenti di prevenzione della Asl Lecce ha attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
La mia colonna
di Alfredo De Giuseppe
Ho l’impressione, a volte, che il futuro inizi con i disastri. Così è stato dopo le guerre più sanguinose, dopo le bombe più distruttive, dopo gli incidenti più imprevedibili, dopo gli attentati più clamorosi. Così oggi il futuro che si intravede è quello che emerge dopo una pandemia. Alcune cose sono già in essere, alcune si intuiscono per conseguenza, altre si ipotizzano per logica.
Nonostante i tentativi che faremo per evitarlo, saremo sempre più distanziati. L’uomo in futuro vivrà sempre più in sinergia con il suo oggetto di connessione, chiamalo telefono o computer, sempre meno in contatto fisico con i suoi simili. È dimostrato che gli eventi sportivi possono reggere anche senza pubblico, perché il pubblico via web è assolutamente superiore alla capienza di qualsiasi stadio: le partite si giocheranno senza pubblico, con meno problemi di ordine pubblico, di salute, sotto l’egida della sicurezza totale. Allo stesso modo la musica si usufruirà attraverso il web. Vi immaginate ancora un ragazzo che entra in un negozio e chiede un disco? I concerti musicali non saranno più possibili: un contatto umano troppo elettrizzante, e quindi tutti a casa con le cuffie, meno problemi di ordine pubblico, di salute, sotto l’egida della sicurezza totale.
Un mondo diverso che alla lunga implicherà trasformazioni antropologiche e sociali di enorme rilevanza. Quella parola oggi così di moda, lo smart-working, diventerà il vero, unico lavoro di milioni di persone. Chiuse in case, da sole, di fronte al PC a digitare per ore e ore cose di qualsiasi tipo, collegate attraverso una telecamera che a sua volta controlla anche quanti minuti ci si impiega per i bisogni corporali (e verranno fuori statistiche esatte da utilizzare sui futuribili modelli standard dei robot umanizzati). La scuola farà una riflessione di qualche anno, ma alla fine ridurrà moltissimo la frequentazione in classe e aumenterà la didattica a distanza. Previsto un notevole risparmio sull’edilizia scolastica e il sistema in genere, con meno problemi di ordine pubblico, di salute, sotto l’egida della sicurezza totale.
Anche la spesa al supermercato subirà sostanziali modifiche comportamentali. Fra poco la spesa sarà ordinata solo on-line e trasportata a casa (per ora da ragazzi sottopagati, domani da mini robot). Molti negozi non avranno più senso, per il semplice fatto che attraverso un App potrai scegliere migliaia di prodotti, molti di più di quanti ne possa contenere il supermercato sotto casa. La spesa dei prodotti freschi e deperibili sarà l’ultima a modificarsi, ma stiamo studiando anche in quel campo.
Il nostro rapporto con la pubblica amministrazione è destinato a modificarsi radicalmente. Come è già successo con Enel e Telecom non sarà più possibile recarsi in nessun ufficio, compreso quello postale, perché si farà tutto on-line. Qualsiasi documento, qualsiasi pratica può essere svolta senza l’intermediazione del front-man. Il documento d’identità, la concessione edilizia, il pagamento di un qualsiasi tributo sarà effettuato senza recarsi in ufficio. I Comuni, non avendo più sportelli aperti al pubblico, potranno esternalizzare tutti i loro servizi, non avranno più dipendenti diretti. E tutti saranno contenti del risparmio.
Le telecamere ovunque, collegate in rete mondiale, in nome di un controllo globale. Le case saranno più sicure: i ladri non ruberanno più, sarebbero comunque intercettati, il vero furto (sempre in aggiornamento) avverrà attraverso il web.
L’auto infine sarà la misura di tutte le cose. Non guideremo più, ma sarà il computer inserito nella macchina a guidare, sorpassare, andare piano e veloce, rispettare i limiti di velocità, utilizzare energie rinnovabili, controllare i consumi, i tragitti e le manovre più difficoltose. Probabilmente le stesse strade avranno un sistema magnetico per ricaricare le batterie mentre le auto sono in movimento. Meno code e pochi problemi di ordine pubblico, di salute, sotto l’egida della sicurezza totale. I treni saranno superveloci e supercostosi, e ognuno avrà il suo piccolo scompartimento, senza possibilità di sentire le telefonate dell’altro o di assorbire i microbi del vicino. La ionizzazione dell’ambiente sarà la regola fondamentale dei trasporti pubblici.
Sul sesso ho dei dubbi ma ritengo che i contatti facili saranno sempre più complicati. Sarà sempre più virtuale e quindi sempre più distanziato. Gli uomini e le donne si guarderanno con una certa diffidenza, anche perché avranno poche possibilità di incontro, non potranno sbagliare una parola, uno sguardo o un punto esclamativo senza essere additati al pubblico ludibrio. Stare lontani, avere meno impulsi sessuali sarà la regola: fa meno male.
La vita su questo pianeta fra 50 anni, abitato da oltre 12 miliardi di persone, in attesa della colonizzazione di Marte, sarà basata sulla paura dell’altro, portatore di malattie, di epidemie sempre più violente, di ipotetiche turbolente innovazioni, di rivendicazioni geo-politiche sempre più aggressive. Chiusi in sé stessi per non morire di paura ad ogni piè sospinto. La docilità delle masse sarà un imperativo democratico.
Sulla morte però è già tutto previsto. Un semplice apparecchietto da polso avvertirà i familiari e soprattutto i social che la vita sta per finire. Intervento generalizzato di invio al cimitero, senza contatto alcuno, con rigide procedure di legge. Asciugarsi le lacrime con le mani sarà vietatissimo, abbracciare un congiunto quasi impossibile, si potrà fotografare il defunto a distanza con il telefono e il suo portentoso zoom. Si morirà, di sicuro, nella massima sicurezza.
Nel frattempo consiglieri regionali, provinciali e comunali, coinvolti nelle battaglie elettorali, stanno animatamente discutendo di quisquiglie infinitesimali, mentre il futuro incombe dietro ogni computer, mentre il mondo sta prendendo definitivamente un’altra strada. Loro procedono nel loro andamento perpetuo, come se nulla stesse per cambiare, continuando a subire i processi evolutivi piuttosto che guidarli. Per un pugno di voti, il futuro può attendere... È quasi un pensiero consolatorio.